Nonviolenza. Femminile plurale. 426
- Subject: Nonviolenza. Femminile plurale. 426
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- Date: Thu, 11 Jul 2013 12:18:39 +0200 (CEST)
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Numero 426 dell'11 luglio 2013
In questo numero:
1. Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza
2. Alcuni testi del mese di giugno 2013 (parte quarta e conclusiva)
3. Deve continuare la lotta contro i cacciabombardieri F-35
4. L'aforisma del ministro
5. Celebrato a Viterbo il centenario della nascita di Aime' Cesaire
6. Dopo il voto alla Camera. E quasi un programma politico essenziale
7. La buona politica
8. Il 10 luglio al senato contro cacciabombardieri e navi da guerra
9. "Meno armi, piu' vite umane salvate". Un appello a tutte le senatrici ed i senatori della Repubblica
10. Abolire il razzismo in Italia
11. Occorre perseverare affinche' il 10 luglio il Senato voti atti concreti di disarmo e di pace
12. Sosteniamo la ministra Cecile Kyenge, opponiamoci al razzismo
13. Il cuore congelato
14. In quel paese di Orroria
15. Margherita Hack
16. Contro il riarmo e contro la guerra il 10 luglio al senato
1. INIZIATIVE. SCIOPERIAMO. PER FERMARE LA CULTURA DELLA VIOLENZA
[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello che abbiamo ricevuto alcuni giorni fa da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) e dal centro interculturale "Trama di terre" (per contatti: info at tramaditerre.org). Per contattare le promotrici dell'appello e aderire ad esso: scioperodonne2013 at gmail.com]
Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza
*
Alla presidente della Camera, Laura Boldrini
Alla ministra delle Pari Opportunita', Josefa Idem
Alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso
A tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri
A tutte noi
*
Pensavamo che l'uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L'insulto che e' stato rivolto alla ministra Cecile Kyenge - da un'altra donna - dice molto piu' di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.
Non basta piu' il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo piu' limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di piu'.
Chiediamo di poter vivere in una societa' che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalita' maschilista, patriarcale, trasversale, acclarata e spesso occulta, che noi riteniamo totalmente responsabile della mancanza di rispetto per le donne, e che non fa nulla per fermare questo inutile e doloroso femminicidio italiano.
Chiediamo che la parola femminicidio non venga piu' sottovalutata, svilita, criticata. Perche' racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano, o che sia qualcosa che non li riguarda. O addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto. Quanta disumanita' nel non voler vedere il nostro immenso lavoro, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, il genio, la creativita', il ruolo multiforme delle donne.
Chiediamo di fermarci. A tutte: madri, sorelle, figlie, nonne, zie, compagne, amanti, mogli, operaie, commesse, maestre, infermiere, badanti, dirigenti, fornaie, dottoresse, farmaciste, studentesse, professoresse, ministre, contadine, sindacaliste, impiegate, scrittrici, attrici, giornaliste, registe, precarie, artiste, atlete, disoccupate, politiche, funzionarie, fisioterapiste, babysitter, veline, parlamentari, prostitute, autiste, cameriere, avvocate, segretarie.
Fermiamoci per 24 ore da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perche' sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c'e' societa' che tenga. Perche' la rabbia e il dolore, lo sconforto e l'indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte.
Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto.
Unisciti a noi, firma e diffondi questo appello. Insieme, poi, decideremo una data.
scioperodonne2013 at gmail.com
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Barbara Romagnoli (giornalista freelance)
Adriana Terzo (giornalista freelance)
Tiziana Dal Pra (presidente del centro interculturale Trama di Terre)
2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2013 (PARTE QUARTA E CONCLUSIVA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2013.
3. DEVE CONTINUARE LA LOTTA CONTRO I CACCIABOMBARDIERI F-35
Non commenteremo oggi ma domani il voto con cui la maggioranza dei membri della Camera dei Deputati nella seduta del 26 giugno 2013 ha respinto la ragionevole mozione presentata da Marcon ed altri che si opponeva ai cacciabombardieri F-35.
Oggi scriviamo solo questo: che la lotta contro i cacciabombardieri F-35 deve continuare.
4. L'AFORISMA DEL MINISTRO
Riferiscono le agenzie di stampa che l'eccellentissimo signor Ministro della Difesa avrebbe dichiarato: "Per amare la pace, armare la pace. F35 risponde a questa esigenza".
Non so se sia il caso di chiamare Orbilio o un logopedista, il 113 o il 118.
Ma so che le armi servono a uccidere, mentre la pace salva le vite.
So che le armi servono a fare la guerra e che la guerra consiste nell'uccisione di esseri umani.
So che l'Italia continua a partecipare illegalmente ed insensatamente alla carneficina in corso in Afghanistan.
So che uccidere e' un crimine.
Amare ed armare non sono la stessa cosa: l'amore e' disarmato e vuole il bene dell'altro; e' l'odio che s'arma e fa strage.
5. CELEBRATO A VITERBO IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI AIME' CESAIRE
Si e' svolta mercoledi' 26 giugno 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione di Aime' Cesaire nel centenario della nascita.
Sono state lette e commentate varie pagine dalle sue opere poetiche, drammatiche e saggistiche, ed e' stata ripercorsa la sua vicenda esistenziale di poeta, di intellettuale, di militante politico impegnato per la giustizia sociale, contro ogni potere oppressivo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato il nesso inscindibile che nell'opera di Aime' Cesaire lega la lotta nitida e intransigente contro il razzismo, contro il colonialismo, contro il fascismo, alla comprensione acutissima dei conflitti e delle loro dinamiche, delle contraddizioni reali e delle complesse dialettiche sociali ed esistenziali, politiche e culturali, interpersonali ed infrapsichiche, ed alla capacita' di tradurre tutto cio' in visioni poetiche, in soluzioni linguistiche e ritmiche e musicali, in movimenti drammatici e coreutici, in figurazioni di pensiero e narrazione ad un tempo mitica e rituale, ed epica e didattica, di indicibile bellezza e di stupefacente forza di verita': in un sinolo di verita' estetica e verita' morale e politica che fa della lettura della sua opera una autentica esperienza di colloquio corale, di demistificazione e coscientizzazione, di apocalissi e parenesi. Leggere Aime' Cesaire e' sentire una voce che esorta e convoca alla lotta contro tutte le violenze e le menzogne; e' un'esperienza di apertura, ed ascolto e scoperta e riconoscimento dell'altro e di quell'altro dell'altro che sei tu stesso; e' vedere e sentire il mondo e la storia - nel gorgo di caligini e frastuoni - con occhio limpido, respiro profondo ed orecchio musicale assoluto, cogliendo la verita' che impegna e che libera. Aime' Cesaire, a cento anni dalla nascita, a cinque anni dalla morte, con commozione e gratitudine lo ricordiamo grande un testimone della dignita' umana, generoso un maestro della nonviolenza in cammino.
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Una breve notizia biobibliografica su Aime' Cesaire
Aime' Cesaire, poeta e combattente contro il razzismo e il colonialismo, nato a Basse-Pointe, in Martinica, il 26 giugno 1913, deceduto a Fort-de-France, sempre in Martinica, il 17 aprile 2008, studio' in Francia dove con Senghor e Damas fondo' la rivista "L'etudiant noir" e il movimento culturale della negritude. Insegnante in Martinica, avra' tra i suoi allievi Frantz Fanon. Poeta, drammaturgo, uomo politico, parlamentare e pubblico amministratore, e' una delle grandi figure della cultura del Novecento.
Opere di Aime' Cesaire: in italiano un'utile antologia e' Poesie e negritude, Accademia, Milano 1969 (a cura e con un ampio saggio critico di Lylian Kesteloot); cfr. inoltre: Le armi miracolose, Guanda, Parma 1962; La tragedia del re Christophe, Einaudi, Torino 1968; Io, Laminaria, Bulzoni, Roma 1995; Una stagione nel Congo, Argo, Lecce 2003; Diario del ritorno al paese natale, Jaca Book, Milano 2004; Negro sono e negro restero'. Conversazioni con Francoise Verges, Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006.
Opere su Aime' Cesaire: per un avvio: Graziano Benelli, Aime' Cesaire, La nuova Italia, Firenze 1975: Graziano Benelli, La negritudine in Italia. A. Cesaire, L. G. Damas, L. S. Senghor (1950-1994), Bulzoni, Roma 1995.
6. DOPO IL VOTO ALLA CAMERA. E QUASI UN PROGRAMMA POLITICO ESSENZIALE
In breve i fatti.
Su impulso della campagna "Taglia le ali alle armi" oltre cento deputati hanno presentato una mozione (primo firmatario Giulio Marcon) contraria alla costruzione e all'acquisto dei famigerati cacciabombardieri F-35.
La discussione parlamentare e' iniziata lunedi' 24 giugno e si e' conclusa mercoledi' 26. I partiti della maggioranza che sostiene il governo hanno predisposto una loro mozione che di fatto conferma la scelta della realizzazione e dell'acquisto degli F-35 e quant'altro di pessimo vi ruota attorno, e con una formulazione volutamente estremamente ambigua chiede al governo di "non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si esprima nel merito" (dove la punta e' ovviamente in quell'"ulteriore" che avalla tutto il pregresso, e nella genericita' della formula "il Parlamento si esprima nel merito", genericita' che sembra fatta apposta per eludere proprio l'imbarazzante pronunciamento nel merito).
La mozione Marcon ed altri e' stata respinta.
La mozione della maggioranza di governo e' stata approvata.
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Qualche valutazione, qualche inferenza.
I. L'iniziativa dei deputati contro gli F-35 non e' stata priva di efficacia. E merito sia dato a tutti coloro che vi si sono impegnati e che l'hanno sostenuta (non e' certo questo il momento di entrare nel merito degli aspetti a nostro avviso deboli e inadeguati - ab ovo - della campagna "Taglia le ali alle armi" e della mozione parlamentare, avremo occasione di riparlarne).
II. La mozione della maggioranza di governo approvata denota comunque una crescente difficolta' nel Pd sia a continuare a sostenere lo scellerato acquisto degli F-35 sia a continuare nella folle alleanza di governo con la destra criminale e golpista, una destra criminale e golpista che potrebbe avere un crollo dei consensi a seguito delle ineccepibili condanne penali di Berlusconi, condanne penali che hanno anche l'effetto di aprire gli occhi a quella parte dell'elettorato che fin qui ha voluto continuare a negare l'evidenza della immoralita' ed illegalita' delle concrete condotto berlusconiane e del criminale sistema di potere di cui e' espressione e capo.
III. Se, come e' probabile ed auspicabile, il governo in carica durera' poco; e se, come e' sperabile, il consenso alla destra criminale e golpista berlusconiana prima o poi calera' nettamente e potra' quindi ricominciare quella transizione alla democrazia avviata dalla Resistenza e scritta nella Costituzione alla Repubblica Italiana che e' stata poi bloccata prima dalla guerra fredda e successivamente dal ventennio berlusconiano; e se, come dipendera' anche da noi, alle prossime elezioni si potra' presentare contro la destra fascista e mafiosa un fronte democratico sul modello del Cln - del Cln, si' - ed in questo fronte sara' presente anche la sinistra necessaria, cioe' quella femminista, ecologista, nonviolenta, socialista e libertaria - che noi per brevita' e semplicita' amiamo chiamare "la sinistra della nonviolenza in cammino" -, ebbene, allora e' necessario ed urgente cominciare a lavorare fin d'ora ad organizzare la presenza elettorale delle liste della sinistra della nonviolenza, quelle che gia' proponemmo in altro contesto nel 2008 e che non si realizzarono allora ma oggi diventano imprescindibili: liste della sinistra della nonviolenza che siano elemento di coagulo di tutta la sinistra italiana, dopo che tutte le indecenti operazioni burocratiche o carismatiche tentate in questi ultimi anni da corrotte e insipienti macchine politiche di privilegiati solipsisti sono miseramente - e giustamente - fallite. Liste della sinistra della nonviolenza - ovvero della sinistra tout court che nella nonviolenza riconosca l'asse del suo progetto politico di trasformazione sociale - che diano una possibilita' di sbocco positivo e di impegno costruttivo anche a quei gruppi, quei ceti e quelle classi sociali precipitati nella miseria e nel disagio che altrimenti rischiano di esprimersi solo nella passivita' e nella rassegnazione alla rinuncia al voto, o peggio in un voto a vantaggio delle camaleontiche nuove destre cosiddette "antipolitiche" ed inequivocabilmente autoritarie e fin totalitarie, o in altre forme di disperazione ed autolesionismo.
IV. In ogni caso la lotta contro gli F-35 deve continuare, senza soste, senza illusioni, con la convinzione che e' necessario vincere e quindi e' possibile vincere. E che se il movimento per il disarmo si decidesse a fare la scelta della nonviolenza - dell'analisi nonviolenta e della lotta nonviolenta, dell'azione diretta nonviolenta, della testimonianza e dell'educazione nonviolenta sperimentata nella viva, concreta opposizione nonviolenta alla guerra, agli eserciti e alle armi - allora la vittoria e' certa.
V. Cosi' come deve riprendere la lotta contro la guerra guerreggiata in corso in Afghanistan, con l'obiettivo dell'immediata cessazione della partecipazione italiana ad essa. E' solo se il movimento per la pace in Italia si decide a battersi contro la guerra cui l'Italia partecipa da un decennio in Afghanistan, che puo' contribuire credibilmente a contrastare altre guerre, altre dittature, altri terrorismi, altre occupazioni militari, altre violenze imperialiste, razziste, mafiose, totalitarie. Chi fa belle prediche agli altri e non si batte contro i crimini commessi dal governo del proprio paese non ha alcuna credibilita', alcun ascolto. Di questa fondamentale mancanza di onesta' e quindi di credibilita' e' morto il pacifismo italiano da oltre un decennio. Puo' rinascere solo da qui.
VI. Cosi' come e' indispensabile - lo ripetiamo: indispensabile - che la nonviolenza organizzata esca dalla subalternita', dalla marginalita', dagli equivoci e dalle ingenuita', e diventi cuore pulsante e struttura trainante del movimento politico di liberazione delle oppresse e degli oppressi.
VII. Il programma politico fondamentale del nostro movimento sia: pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa e promozione dei diritti di tutti gli esseri umani, difesa della biosfera. Non c'e' bisogno di scrivere altri documenti: bastano e avanzano la Dichiarazione universale dei diritti umani, la carta del Movimento Nonviolento, la Ginestra di Leopardi, le Tre ghinee di Virginia Woolf, gli Statuti della Prima Internazionale, il discorso della montagna, le folgoranti ed aggettanti sintesi di Simone Weil, di Hannah Arendt e di Vandana Shiva...
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
7. LA BUONA POLITICA
E' quella che smette di ammazzare la gente. E' quella che salva le vite.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Riconoscimento, difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Rispetto e difesa della biosfera casa comune dell'intera umanita'.
La buona politica e' la nonviolenza.
8. IL 10 LUGLIO AL SENATO CONTRO CACCIABOMBARDIERI E NAVI DA GUERRA
Le agenzie di stampa annunciano che il 10 luglio in Senato verranno discusse altre mozioni sia contro l'acquisto dei cacciabombardieri F-35, sia contro l'acquisto di navi da guerra, in particolare le dieci fregate del programma Fremm ed altre dodici unita' navali.
Sosteniamo l'impegno per il disarmo.
Chiediamo al Parlamento di rispettare il dettato costituzionale: "l'Italia ripudia la guerra".
Le armi servono a fare la guerra.
Le armi servono a uccidere.
Meno armi, piu' vite umane salvate.
9. "MENO ARMI, PIU' VITE UMANE SALVATE". UN APPELLO A TUTTE LE SENATRICI ED I SENATORI DELLA REPUBBLICA
Il 10 luglio il Senato discutera' e successivamente votera' alcune mozioni che chiedono che l'Italia non acquisti i cacciabombardieri F-35 e le navi da guerra del programma Fremm.
A tutte le senatrici e tutti i senatori rivolgiamo la richiesta di votare contro l'acquisto di questi strumenti di morte.
Molte sono le ragioni - giuridiche, amministrative, economiche, sociali, di politica interna ed internazionale, morali - per opporsi allo sperpero di ingentissime risorse finanziarie pubbliche per acquistare armi assassine, ma una ci sembra decisiva, e vorremmo proporla ancora una volta nella sua estrema semplicita'.
*
La guerra consiste nell'uccisione di esseri umani.
Le armi servono a uccidere gli esseri umani.
Uccidere gli esseri umani e' il crimine piu' grande.
Meno armi, piu' vite umane salvate.
*
E' giunta l'ora che l'umanita' abolisca la guerra e che cooperi invece per realizzare ovunque il pieno rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e l'urgente difesa della biosfera minacciata di irreversibile devastazione.
La politica oggi necessaria all'umanita' ha un nome: nonviolenza.
Possa l'Italia scegliere questa politica necessaria.
*
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 28 giugno 2013
10. ABOLIRE IL RAZZISMO IN ITALIA
Lo ripetiamo ancora una volta:
- sosteniamo la ministra Cecile Kyenge;
- sosteniamo l'impegno per abolire tutte le infami misure razziste imposte da precedenti sciagurati governi;
- sosteniamo l'impegno per norme ed iniziative pubbliche che inverino i diritti di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
*
Lo ripetiamo ancora una volta:
- che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia;
- che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune;
- che una persona puo' essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere;
- che i campi di concentramento vanno aboliti;
- che tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita';
- che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera;
- e che siano al piu' presto abolite tutte le abominevoli misure razziste imposte in anni passati da precedenti governi, che violano la Costituzione della Repubblica Italiana e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
11. OCCORRE PERSEVERARE AFFINCHE' IL 10 LUGLIO IL SENATO VOTI ATTI CONCRETI DI DISARMO E DI PACE
E' un bene che il 10 luglio anche al Senato si votera' una mozione contro i famigerati cacciabombardieri F-35, cui se ne aggiunge un'altra non meno necessaria contro le navi da guerra del programma Fremm.
E' un bene per vari motivi, di cui vorremmo elencare i principali.
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1. Perche' l'iniziativa della presentazione della mozione Marcon ed altri alla Camera dei Deputati contro gli F-35 ha comunque favorito la coscientizzazione dell'opinione pubblica smascherando la criminale infamia dello sperpero di ingentissime risorse finanziarie pubbliche per costruire ed acquistare strumenti destinati ad uccidere esseri umani. Quella coscientizzazione, quella mobilitazione, deve proseguire.
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2. Perche' il voto della Camera ha tuttavia avuto un esito doppiamente negativo: in primo luogo in quanto la mozione Marcon ed altri e' stata bocciata; in secondo luogo in quanto e' stata approvata la mozione Speranza, Brunetta ed altri che nella sostanza ha scandalosamente confermato la realizzazione e l'acquisto degli F-35. Questo esito e' inaccettabile, ed e' quindi necessario tornare a proporre l'opposizione agli F-35 nell'altro ramo del Parlamento.
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3. Perche' malgrado questo esito doppiamente negativo del voto alla Camera, e' emersa flagrante l'enorme difficolta' dei parlamentari non fascisti che pur sostengono il governo a continuare a votare per il riarmo idiota e assassino ed a subire i diktat della destra golpista berlusconiana. La formulazione contorta ed ambigua della mozione approvata; ma soprattutto l'ambiguo ma travagliato percorso di cui e' stata frutto; il fatto che solo per l'imposizione della destra peggiore il suo testo definitivo sia stato traviato e prostituito ad un inequivocabile avallo del crimine laddove nell'originaria formulazione la mozione predisposta dal Pd apriva effettivamente degli spazi a un'iniziativa parlamentare di verifica che se onestamente condotta avrebbe successivamente portato alla bocciatura del programma degli F-35; ed infine il fatto che il Pd anche dopo l'inserimento nella mozione di quella modifica (la callida e infame aggiunta dell'aggettivo "ulteriore") che ne rovesciava il senso e dopo il voto turpemente asservito alla lobby guerrafondaia abbia dovuto continuare a mentire sulla funzione e sull'esito della mozione approvata spacciandola per atto che fermava gli F-35 quando invece purtroppo nella sostanza era vero il contrario; ebbene, tutto cio' rivela ad abundantiam che anche molti parlamentari del Pd non attendono altro che di avere una seconda possibilita' per votare finalmente contro i famigerati cacciabombadieri predisposti per recare armamento atomico, appena riusciranno - innanzitutto nelle loro teste e nei loro cuori - a liberarsi dall'insensato e degradante asservimento a Berlusconi: cosa che potrebbe accadere ben presto con la caduta dell'ircocervino governo della coincidentia oppositorum. Del resto, infine, e' emerso evidente che anche parlamentari tutt'altro che pacifisti si rendono ben conto che il programma di costruzione ed acquisto degli F-35 e' una scellerata follia anche sul piano tecnico, sul piano economico, sul piano della politica internazionale italiana ed europea, sul piano giuridico ed amministrativo, e sotto molti altri profili. Sia chiaro: alle armi occorre opporsi in quanto esse sono ordinate ad uccidere gli esseri umani; e non solo perche' per la loro costruzione ed il loro acquisto si sperperano enormi risorse pubbliche che potrebbero e dovrebbero essere invece ragionevolmente utilizzate per far vivere le persone - realizzando servizi e infrastrutture, tutelando il territorio e promuovendo la qualita' della vita. Ma certo la consapevolezza che i soldi pubblici spesi per gli F-35 sono letteralmente sottratti alla scuola, alla sanita', all'assistenza, alla sicurezza abitativa e alla salubrita' dell'ambiente, e' una consapevolezza che non puo' non toccare - e turbare - anche i parlamentari piu' distratti ed egoisti.
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4. Quindi al Senato si puo' e si deve riproporre la questione degli F-35, anche con la consapevolezza che l'arma dell'inganno e' gia' stata usata dalla lobby militarista - e da quanti ad essa hanno accettato di asservirsi - nel voto alla Camera, e quindi e' ormai spuntata e non piu' proponibile: una mozione analoga a quella Speranza, Brunetta ed altri non puo' piu' essere presentata al Senato giacche' non turlupinerebbe piu' nessuno (e se qualcuno fosse cosi' stolido da voler ancora credere che essa significasse il contrario di quello che effettualmente reca, ci ha pensato l'incautamente esibizionista ovvero squallidamente protervo commento del Ministro della Difesa a darne l'interpretazione autentica, l'ignobile, oscena interpretazione autentica). Non solo. Al Senato si puo' e si deve riproporre la questione degli F-35 con la consapevolezza che qui una volta tanto non si sta discutendo di cose ambigue ed aleatorie su cui e' possibile poi esercitare le arti ipnotiche della propaganda per lasciar intendere che un provvedimento significhi indifferentemente una cosa e il suo contrario; no: qui e' in questione il sopprimere o il salvare le vite di esseri umani, la scelta tra le armi assassine o il disarmo che salva le vite, la scelta tra la pace e la guerra; poiche' la pace si fa solo col disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti. Qui e' in questione la politica internazionale del nostro paese (ovvero la politica tout court, perche' ormai tutta la politica e' internazionale, come l'economia, come tutto); ed una politica internazionale adeguata alla presente tragica distretta dell'umanita' si fa solo se si rinuncia alla violenza e si fa la scelta della cooperazione, della solidarieta' che riconosce, difende ed invera i diritti di tutti gli esseri umani, la scelta della pace con mezzi di pace, la scelta della pace che e' altro nome della giustizia, la scelta - diciamola la parola decisiva - della nonviolenza.
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5. Ma al Senato opportunamente si mettera' in discussione anche una altro pezzo di riarmo: l'acquisto delle dieci fregate del programma Fremm e di altre dodici unita' navali per la marina militare. Ed e' piu' che opportuno, e' del tutto necessario ed urgente, poiche' il riarmo non passa solo per gli F-35 sebbene essi ne siano per cosi' dire la punta di lancia.
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6. Ed infatti il punto non e' solo la follia estrema della realizzazione e dell'acquisto dei famigerati cacciabombardieri F-35, ma e' l'estrema follia del riarmo in quanto tale in tutte le sue estrinsecazioni. E' l'estrema follia della guerra e dei suoi strumenti e dei suoi apparati, quando a rischio e' la distruzione della civilta' umana. E' la situazione apocalittica su cui gia' molti anni fa, dopo Hiroshima e Nagasaki, ci misero in guardia e ci convocarono all'azione Mohandas Gandhi, Guenther Anders, Albert Einstein e Bertrand Russell e tutte le piu' illuminate coscienze del'umanita': il disarmo e' necessario ed urgente; la pace e' esigenza vitale e non piu' differibile dell'intero genere umano.
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7. Occorre quindi impegnarsi per una prosecuzione della coscientizzazione popolare, della mobilitazione e della pressione democratica dal basso finalizzata a promuovere una riflessione e una decisione onesta e adeguata, informata e responsabile, da parte di tutti i senatori, affinche' a cominciare dal 10 luglio il parlamento dia una svolta alla politica italiana deliberando atti concreti di disarmo e di pace. Se saranno messi in grado di ragionare con cognizione di causa sulla situazione reale dell'umanita', non vi e' dubbio che tutti i parlamentari fedeli alla loro personale umanita' si persuaderanno della necessita' di votare contro nuove armi assassine, di votare contro la guerra e le stragi.
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8. Ed occorre altresi' riprendere con rinnovato vigore l'azione per la pace nella societa' oltre che nelle istituzioni, e far riaffiorare nelle coscienze delle persone la verita' che uccidere e' male. Che uccidere e' male. E che la guerra, consistendo di innumerevoli uccisioni, e' il male piu' grande. E riprendere l'azione per la pace significa riprendere l'iniziativa per il disarmo e per la smilitarizzazione, in quanto gli eserciti e le armi sono gli strumenti della guerra, e solo se ci si oppone ad essi ci si oppone alla guerra, ci si oppone alle stragi.
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9. E quindi occorre anche altresi' far cessare immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan che ogni giorno miete nuove vittime. Come non ci stancheremo mai di ripetere: solo la pace salva le vite.
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10. Meno armi, piu' vite umane salvate. Il Senato voti atti concreti di disarmo e di pace.
12. SOSTENIAMO LA MINISTRA CECILE KYENGE, OPPONIAMOCI AL RAZZISMO
[Riproponiamo ancora il seguente appello dal titolo "Per i diritti umani di tutti gli esseri umani" diffuso il 12 maggio 2013]
La difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e' il primo dovere di ogni persona decente.
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Chiediamo che siano al piu' presto approvate leggi che riconoscano:
- che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia;
- che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune;
- che una persona puo' essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere;
- che i campi di concentramento vanno aboliti;
- che tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita';
- che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.
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Chiediamo ancora una volta che siano al piu' presto abolite tutte le abominevoli misure razziste imposte in anni passati da precedenti governi, che violano la Costituzione della Repubblica Italiana e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Esprimiamo la nostra piena solidarieta' alla ministra Cecile Kyenge che sta subendo una ignobile e delinquenziale campagna di aggressione razzista.
13. IL CUORE CONGELATO
Neanche questo orrore ci e' stato risparmiato.
Dopo il corpo femminile massacrato e chiuso in un sacco dell'immondizia; dopo quello sigillato in uno scatolone e poi abbandonato lungo la strada; dopo quello murato in una parete; ora quello incassato in un congelatore.
E un mese fa la ragazza bruciata viva, ed ogni giorno - ogni giorno - un femminicidio.
E' davvero necessario l'appello promosso da tre donne impegnate per i diritti umani che invita a uno sciopero delle donne contro la cultura della violenza, appello cui si puo' aderire scrivendo all'indirizzo di posta elettronica scioperodonne2013 at gmail.com
Ed e' davvero urgente che la Convenzione di Istanbul, approvata all'unanimita' dal Parlamento italiano, diventi immediatamente operativa in tutti i provvedimenti adeguati che essa prevede per contrastare la violenza contro le donne.
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Ma e' altrettanto necessaria ed urgente una presa di coscienza ed un ingresso nella lotta degli uomini che non vogliono essere complici della furia femminicida e dell'ideologia e della prassi della violenza maschilista e patriarcale, dell'organizzazione sociale maschilista e patriarcale, dell'universo simbolico maschilista e patriarcale, del sistema di dominio maschilista e patriarcale, che del femminicidio e' l'evidente radice, e che e' la prima radice altresi' del sistema politico, economico, sociale e culturale dello sfruttamento, dell'inquinamento e della guerra.
Sono gli uomini che commettono i femminicidi. Sono gli uomini che agiscono e riproducono un potere sessista di spietata violenza. Sono gli uomini che impongono la cultura della schiavitu', dello stupro e dell'assassinio.
Ed io sono uno di quegli uomini che da lungo tempo, postisi alla scuola del femminismo, hanno capito la decisivita' di contrastare il maschilismo e il patriarcato, e che tutto si tiene. So quindi che e' primo dovere di noi uomini denunciare e contrastare a tutti i livelli ed in tutte le circostanze questa violenza che ci contamina. So quindi che e' primo dovere di noi uomini smascherare e contrastare ogni complicita', ogni subalternita', ogni acquiescenza, ogni atteggiamento di passiva accettazione, di torpida indifferenza, di ignava resa, ovvero di effettuale - per quanto pretesamente inconsapevole - favoreggiamento nei confronti di questa violenza nazista che comunque ci coinvolge.
Non so quale possa essere un'azione efficace che specificamente come uomini possiamo aggiungere a sostegno della lotta delle donne, un'azione che sia efficace innanzitutto nel contrasto immediato della violenza maschilista e patriarcale, ma che sia anche concretamente educativa ed autoeducativa, che trasformi e liberi ad un tempo i nostri costumi e linguaggi, i rapporti sociali e le forme istituzionali, le modalita' di essere nel mondo; ma occorre pur pensarle queste azioni efficaci contro il fascista che e' in noi, e praticarle; occorre pur schierarsi non solo a parole ma con gesti concreti ed atti positivi. Ed anche a non saper fare di meglio si puo' comunque iniziare col sostenere le lotte delle donne e le loro forme organizzate di intervento, nel porsi all'ascolto e al servizio delle loro esperienze di lotta e di solidarieta'; e col contrastare il maschilismo e il patriarcato nel proprio personale condursi nella vita quotidiana, nella trama delle relazioni esistenziali e dell'agire morale e politico quotidiano - puntuale e complessivo - nei luoghi sociali ove si e' collocati. Alcune indicazioni preziose sono quelle dell'associazione "Maschile Plurale" (se ne veda il sito: www.maschileplurale.it).
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Per scongelare i nostri cuori, per fare della lotta contro il maschilismo e il patriarcato non il proseguimento, ma la chiave della lotta contro la guerra e contro lo sfruttamento, poiche' maschilismo e patriarcato sono appunto la radice e il modello paradigmatico dello sfruttamento e della guerra, del potere schiavista, del potere mafioso, del potere assassino.
Per uscire da questa preistoria dell'umanita' in cui meta' del genere umano massacra l'altra meta' e spaccando l'umanita' in due tutto disumanizza, tutto riduce all'onnidistruttiva relazione carnefice-vittima, impedendo cosi' di costruire la societa' giusta in cui ogni essere umano sia d'aiuto ad ogni altro essere umano, in cui da ciascuno sia dato secondo le sue capacita' ed a ciascuno sia dato secondo i suoi bisogni, in cui s'inverino gli immortali principi dell'89: liberta' di espressione e di partecipazione, dalla paura e dal bisogno; eguaglianza di diritti nel riconoscimento della diversita' di ogni persona; rispetto e solidarieta' tra tutte le persone e tra l'umanita' e tutto il mondo vivente.
14. IN QUEL PAESE DI ORRORIA
In quel paese di Orroria il Presidente della Repubblica invitava a colloquio e riceveva sul colle piu' alto il capo della destra golpista pochi giorni dopo che costui era stato condannato ad anni di carcere ed all'interdizione perpetua dai pubblici uffici in quanto giudicato colpevole dei reati di concussione e prostituzione minorile.
In quel paese di Orroria si assassinava una donna al giorno.
In quel paese di Orroria i campi di concentramento.
In quel paese di Orroria il riarmo e la partecipazione alla guerra e alle stragi in terre lontane.
In quel paese di Orroria.
15. MARGHERITA HACK
Scienziata e docente di valore, persona di forte impegno civile, conversatrice ironica e garbata, persona squisita. Una donna libera, esempio dell'umanita' come potrebbe e dovrebbe essere.
16. CONTRO IL RIARMO E CONTRO LA GUERRA IL 10 LUGLIO AL SENATO
Il 10 luglio al Senato verranno discusse e successivamente votate le mozioni contro i cacciabombardieri F-35 e contro le navi da guerra del programma Fremm.
Il 10 luglio al Senato ancora una volta si vota per fare una scelta secca tra la guerra e la pace, tra il riarmo e il disarmo, tra uccidere e salvare le vite.
Di qui al 10 luglio ogni persona di volonta' buona faccia sentire la sua opinione ai senatori e li inviti a votare per la pace, per il disarmo, per salvare le vite.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
Le armi servono a uccidere.
Meno armi, piu' vite umane salvate.
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 426 dell'11 luglio 2013
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