Telegrammi. 1306



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1306 del 15 giugno 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Nel sacco dell'immondizia

2. L'associazione "Respirare" scrive al Presidente del Consiglio dei Ministri

3. Rileggendo Salvatore Quasimodo a Viterbo, nell'anniversario della scomparsa

4. Segnalazioni librarie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: NEL SACCO DELL'IMMONDIZIA

 

In una citta' italiana una giovane donna albanese e' stata massacrata di botte e poi chiusa in un sacco dell'immondizia e lasciata su un pianerottolo.

Soccorsa prima che sopravvenisse la morte, e' ora in coma farmacologico.

Tutto e' cosi' nitido in questo orrore: la violenza maschilista, schiavista e razzista, la violenza femminicida, che infierisce sul corpo di una donna considerandola non un essere umano - cosi' fragile, cosi' prezioso -, una persona in cui ti specchi, un valore infinito, ma una cosa, una merce, che si compra e si vende, che si possiede, che si puo' usare senza limiti, che si puo' rompere senza scrupoli, che si getta infine nel sacco dell'immondizia.

Tutto e' cosi' nitido e cosi' sconvolgente: Auschwitz sul ballatoio del condominio.

*

Lo stesso giorno: altre notizie di aggressioni, di uccisioni di donne.

E appena ieri: il culmine di una eruzione di barbarie contro una ministra, la nostra ministra Cecile Kyenge, che tutte - tutte - le persone oneste e pensanti ammirano e sostengono; una ministra, la nostra ministra Cecile Kyenge, che propone leggi giuste e necessarie, le leggi giuste e necessarie che tutti - tutti - gli italiani onesti e pensanti desiderano e invocano da anni ed anni: che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia; che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune; che una persona puo' essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere; che i campi di concentramento vanno aboliti; che tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita'; che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

*

Come possiamo sperare di far cessare la guerra, di fermare la distruzione dell'ecosistema, di sconfiggere per sempre il fascismo, se non contrastiamo in modo efficace la violenza maschilista, schiavista e razzista, se non fermiamo il femminicidio?

So che la violenza maschilista e patriarcale e' alla radice di tutte le altre.

So che la violenza maschilista e patriarcale spacca l'umanita' in due, e negando la piena umanita' e la piena titolarita' di diritti alle donne non solo esse opprime con sadica violenza, ma disumanizza altresi' gli uomini riducendoli a carnefici e complici di carnefici.

Sono un uomo, so che questo orrore mi riguarda, mi interpella, non voglio esserne complice.

Sono un uomo, so che oppormi alla violenza maschilista e patriarcale, alla violenza maschilista, schiavista e razzista, alla violenza femminicida, e' il mio primo dovere.

 

2. INIZIATIVE. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" SCRIVE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'iniziativa dell'invio di lettere al Presidente del Consiglio dei Ministri per richiedere la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

*

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

non passa giorno senza che dall'Afghanistan giunga notizia di massacri.

Innumerevoli esseri umani sono gia' morti e continuano a morire vittime di una guerra scellerata e insensata che nessuno puo' illudersi di vincere.

Una guerra scellerata e insensata cui l'Italia partecipa da oltre dieci anni in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Una guerra illegale in cui sono morti anche decine di italiani.

Una guerra costosissima, in cui per uccidere degli esseri umani si sperperano da decenni immense risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate invece in difesa ed a promozione della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani.

Lei queste cose le sa gia'.

Faccia dunque l'unica cosa legittima e ragionevole, moralmente decente, necessaria ed urgente: decida la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra; ed impegni concretamente il nostro paese per la fine della guerra, per il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto, per salvare le vite anziche' sopprimerle.

Cessi di essere complice della criminale violazione della Costituzione italiana.

Cessi di essere complice dello sperpero di enormi risorse economiche a fini di morte.

Cessi di essere complice di innumerevoli omicidi.

Cessi di essere complice di questo orrore.

In quanto capo del governo lei e' ora il primo responsabile di una decisione ineludibile: facendo proseguire la partecipazione italiana alla guerra afgana lei e' tra i principali colpevoli delle uccisioni; facendo cessare la partecipazione italiana alla guerra afgana lei puo' diventare un esempio di buona politica, di rispetto del diritto, di agire morale.

Se queste parole la raggiungono, vi rifletta.

E sappia decidersi a fare la cosa giusta: solo la pace salva le vite. La guerra e' nemica dell'umanita'.

Faccia cessare il nostro massacro quotidiano.

Distinti saluti,

L'associazione "Respirare" di Viterbo

Viterbo, 14 giugno 2013

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

3. INCONTRI. RILEGGENDO SALVATORE QUASIMODO A VITERBO, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

 

Venerdi' 14 giugno 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di commemorazione di Salvatore Quasimodo, nell'anniversario della scomparsa avvenuta il 14 giugno 1968.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni dei capolavori di Quasimodo.

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Salvatore Quasimodo, tra i maggiori poeti del Novecento, nacque nel 1901 e scomparve nel 1968. Tra le opere di Salvatore Quasimodo: Poesie e discorsi sulla poesia, Mondadori, Milano 1971, 2012; oltre l'opera in versi si legga almeno anche Il poeta e il politico e altri saggi, Mondadori, Milano 1967. Tra le opere su Salvatore Quasimodo, per una prima introduzione: Giuseppe Zagarrio, Salvatore Quasimodo, La Nuova Italia, Firenze 1969, 1974; Gilberto Finzi, Invito alla lettura di Salvatore Quasimodo, Mursia, Milano 1972, 1976; Mirko Bevilacqua (a cura di), La critica e Quasimodo, Cappelli, Bologna 1976.

Nella rete telematica una minima silloge dei versi di Quasimodo e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 181, poi ripubblicata ne "La domenica della nonviolenza" n. 268. Tutte le traduzioni di Quasimodo da Saffo sono in "Voci e volti della nonviolenza" n. 1 (e successivamente piu' volte ripubblicate ne "La nonviolenza e' in cammino").

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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa volta a richiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso altresi' la loro piena solidarieta' alla ministra Cecile Kyenge, e riaffermato l'impegno contro la violenza sessuale, contro il femminicidio, contro il maschilismo e il razzismo.

 

4. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Julio Cortazar, Rayuela, Sudamericana, Buenos Aires 1963, Catedra, Madrid 1991, pp. 752 (+ una cartina fuori testo).

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1306 del 15 giugno 2013

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