Telegrammi. 1305



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1305 del 14 giugno 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. La guerra afgana, questo crimine che tutto avvelena. Cessi immediatamente la partecipazione italiana

2. Una lettera da inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri

3. Peppe Sini: Meno armi, piu' vite salvate

4. Il tempo, l'impegno, la meditazione e la morte nell'opera senecana

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. LA GUERRA AFGANA, QUESTO CRIMINE CHE TUTTO AVVELENA. CESSI IMMEDIATAMENTE LA PARTECIPAZIONE ITALIANA

 

La guerra afgana, e la partecipazione italiana a quel massacro.

Non rinascera' in Italia un movimento per la pace finche' non si agira' - con la forza della verita', della democrazia, della legalita'; con la scelta dell'umanita', della solidarieta', della nonviolenza - per porre termine a questo crimine.

Non si tornera' alla legalita' costituzionale finche' non si porra' termine a questo crimine.

Ogni giorno di attesa e' un giorno di stragi in piu'. Ogni giorno di silenzio e' un giorno di sanguinaria complicita' in piu'.

Tutti sanno che quella guerra e' illegale.

Tutti sanno che quella guerra e' criminale.

Tutti sanno che quelle stragi porteranno altro odio e altre stragi.

La guerra e' nemica dell'umanita'. Solo la pace salva le vite.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra.

Si adoperi finalmente l'Italia per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.

Si adoperi finalmente l'Italia per il dialogo e la cooperazione tra i popoli. Vi e' una sola umanita'.

Si adoperi finalmente l'Italia per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ed innanzitutto per il primo e fondamentale diritto: il diritto a non essere uccisi.

Si adoperi finalmente l'Italia per far cessare le stragi e salvare le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. MATERIALI. UNA LETTERA DA INVIARE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Al Presidente, alla Presidenza e alla Segreteria del Consiglio dei Ministri: letta_e at camera.it; segreteriadelportavoce at governo.it; ufficio_stampa at governo.it; segrcd at governo.it; ucm at palazzochigi.it; segrgen at governo.it; uscm at palazzochigi.it; segreteriausg at governo.it; servizioraccordousg at governo.it; usg at mailbox.governo.it; i.antonini at governo.it; info at urp.it; urp.funpub at funzionepubblica.it

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

non passa giorno senza che dall'Afghanistan giunga notizia di massacri.

Innumerevoli esseri umani sono gia' morti e continuano a morire vittime di una guerra scellerata e insensata che nessuno puo' illudersi di vincere.

Una guerra scellerata e insensata cui l'Italia partecipa da oltre dieci anni in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Una guerra illegale in cui sono morti anche decine di italiani.

Una guerra costosissima, in cui per uccidere degli esseri umani si sperperano da decenni immense risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate invece in difesa ed a promozione della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani.

Lei queste cose le sa gia'.

Faccia dunque l'unica cosa legittima e ragionevole, moralmente decente, necessaria ed urgente: decida la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra; ed impegni concretamente il nostro paese per la fine della guerra, per il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto, per salvare le vite anziche' sopprimerle.

Cessi di essere complice della criminale violazione della Costituzione italiana.

Cessi di essere complice dello sperpero di enormi risorse economiche a fini di morte.

Cessi di essere complice di innumerevoli omicidi.

Cessi di essere complice di questo orrore.

In quanto capo del governo lei e' ora il primo responsabile di una decisione ineludibile: facendo proseguire la partecipazione italiana alla guerra afgana lei e' tra i principali colpevoli delle uccisioni; facendo cessare la partecipazione italiana alla guerra afgana lei puo' diventare un esempio di buona politica, di rispetto del diritto, di agire morale.

Se queste parole la raggiungono, vi rifletta.

E sappia decidersi a fare la cosa giusta: solo la pace salva le vite. La guerra e' nemica dell'umanita'.

Faccia cessare il nostro massacro quotidiano.

Distinti saluti,

Firma

Luogo e data

Indirizzo del mittente

 

3. RIFLESSIONE. PEPPE SINI: MENO ARMI, PIU' VITE SALVATE

 

La tragedia avvenuta in un quartiere alla periferia di Roma, come molte altre analoghe, conferma una dolorosa verita' nota fin dai tempi di Omero: che la disponibilita' delle armi trascina gli esseri umani a uccidere.

Anni fa in Brasile un grande movimento popolare promosse una campagna di distruzione di armi da fuoco e un referendum per abolirne il commercio. La campagna fu efficace, ed anche se il referendum fu perso, resto' una luminosa indicazione di civilta'.

Credo che anche in Italia sia ora di promuovere un movimento popolare contro le armi (per la loro distruzione e per abolirne l'uso, il possesso, il commercio e la produzione), a tutti i livelli: a partire dalle pistole, fino agli F-35, ai proiettili a uranio impoverito, alle bombe atomiche americane stoccate nel nostro paese.

Le armi minacciano e uccidono gli esseri umani. Meno armi, piu' vite salvate.

 

4. INCONTRI. IL TEMPO, L'IMPEGNO, LA MEDITAZIONE E LA MORTE NELL'OPERA SENECANA

 

Si e' svolto la sera di giovedi' 13 giugno 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sui temi del tempo, l'impegno, la meditazione e la morte nell'opera di Seneca.

L'incontro e' parte di un ciclo che si prolunga da mesi di rilettura dell'opera senecana dal punto di vista della nonviolenza e alla luce delle filosofie politiche, dell'esistenza e della crisi del XX secolo (e delle grandi opere letterarie contemporanee ad esse connesse).

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Julio Cortazar, Las armas secretas, Sudamericana, Buenos Aires 1958, Catedra, Madrid 1992, pp. 240.

*

Strumenti

- AA. VV., Agenda della scuola. Terzo trimestre a. s. 2012/2013, "Esperienze amministrative", anno XXX, n. 2/2013, Tecnodid, Napoli 2013, pp. 240, euro 40.

- AA. VV., Agenda della scuola. Quarto trimestre a. s. 2012/2013, "Esperienze amministrative", anno XXX, n. 3/2013, Tecnodid, Napoli 2013, pp. 176, euro 40.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1305 del 14 giugno 2013

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