Telegrammi. 1303



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1303 del 12 giugno 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Il nostro massacro quotidiano. Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri

2. La riflessione di Leszek Kolakowski. Un incontro di studio a Viterbo

3. Un incontro di riflessione a Viterbo su politica e televisione

4. Segnalazioni librarie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. LETTERE. IL NOSTRO MASSACRO QUOTIDIANO. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

non passa giorno senza che dall'Afghanistan giunga notizia di massacri.

Innumerevoli esseri umani sono gia' morti e continuano a morire vittime di una guerra scellerata e insensata che nessuno puo' illudersi di vincere.

Una guerra scellerata e insensata cui l'Italia partecipa da oltre dieci anni in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Una guerra illegale in cui sono morti anche decine di italiani.

Una guerra costosissima, in cui per uccidere degli esseri umani si sperperano da decenni immense risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate invece in difesa ed a promozione della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani.

Lei queste cose le sa gia'.

Faccia dunque l'unica cosa legittima e ragionevole, moralmente decente, necessaria ed urgente: decida la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra; ed impegni concretamente il nostro paese per la fine della guerra, per il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto, per salvare le vite anziche' sopprimerle.

Cessi di essere complice della criminale violazione della Costituzione italiana.

Cessi di essere complice dello sperpero di enormi risorse economiche a fini di morte.

Cessi di essere complice di innumerevoli omicidi.

Cessi di essere complice di questo orrore.

In quanto capo del governo lei e' ora il primo responsabile di una decisione ineludibile: facendo proseguire la partecipazione italiana alla guerra afgana lei e' tra i principali colpevoli delle uccisioni; facendo cessare la partecipazione italiana alla guerra afgana lei puo' diventare un esempio di buona politica, di rispetto del diritto, di agire morale.

Se queste parole la raggiungono, vi rifletta.

E sappia decidersi a fare la cosa giusta: solo la pace salva le vite. La guerra e' nemica dell'umanita'.

Faccia cessare il nostro massacro quotidiano.

Distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 11 giugno 2013

 

2. INCONTRI. LA RIFLESSIONE DI LESZEK KOLAKOWSKI. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' 11 giugno 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "La riflessione di Leszek Kolakowski: una voce in difesa della dignita' umana".

Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune pagine ed e' stata illustrata la riflessione filosofica dell'illustre pensatore polacco deceduto ad Oxford nel 2009.

 

3. INCONTRI. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO SU POLITICA E TELEVISIONE

 

Si e' svolto nella serata di martedi' 11 giugno 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" il terzo e conclusivo incontro di un ciclo sulla comunicazione politica e la logica dei media; quest'ultimo incontro e' stato dedicato particolarmente al rapporto tra politica e televisione.

In particolare sono state analizzate le principali correnti interpretative sia americane che europee - in ambito linguistico, mass-mediologico, politologico, sociologico ed antropologico ma anche filosofico tout court -, e sono state messe a confronto con la tragica e squallida realta' effettuale dell'Italia berlusconizzata.

 

4, SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- AA. VV., Una certa idea d'Israele, "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 5, giugno 2013, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2013, pp. 200 (+ 16 pp. di tavole ed illustrazioni fuori testo), euro 14.

*

Riletture

- Augusto Monterroso, Lo demas es silencio. La vida y la obra de Eduardo Torres, Catedra, Madrid 1986, pp. 208.

*

Strumenti di lavoro

- Organizzazione mondiale della sanita' (Oms), ICF-CY Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilita' e della salute. Versione per bambini e adolescenti, Erickson, Trento 2007, 2012, pp. 304, euro 37.

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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