Coi piedi per terra. 765



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 765 del 6 maggio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di novembre 2001 (parte prima)

2. Fermare la guerra o tacere per sempre

3. Con le sorelle e i fratelli immigrati

4. Una lettera al Coordinamento degli enti locali per la pace e alla Tavola della pace

5. Esposto alla Procura Generale della Repubblica

6. Il crimine della guerra

7. Progetto per costituire un centro di documentazione e di intervento pacifista

8. Disarmare gli assassini

9. Impedire la fine del mondo

10. No alla guerra, da Orte

11. No alla guerra, da Viterbo

12. Da tutta Italia: no alla guerra

13. Come e perche' prepariamo un volantino e un volantinaggio

14. Cosa chiediamo a chi ci legge oggi

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI NOVEMBRE 2001 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di novembre 2001.

 

2. FERMARE LA GUERRA O TACERE PER SEMPRE

 

Perche' i morti non parlano.

La guerra, questa guerra terroristica e onnicida in corso, sta mettendo in pericolo l'umanita' intera.

Fermarla e' il primo dovere morale e civile di ogni persona ragionevole, di ogni essere umano che vuole vivere, e che l'umanita' viva.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

3. CON LE SORELLE E I FRATELLI IMMIGRATI

 

Con le sorelle e i fratelli immigrati, contro il terrorismo, contro la guerra, contro il razzismo. Per affermare il diritto alla vita e la dignita' di ogni essere umano. Per un'umanita' di liberi ed eguali, liberi in quanto solidali, uguali in quanto diversi.

Con le sorelle e i fratelli immigrati, perche' vi e' una sola umanita'. Lo seppe dire una volta per sempre e per tutti Albert Einstein quando sul modulo da compilare per l'ingresso in America trovo' la domanda di quale fosse la "razza" cui apparteneva, e vi scrisse: "razza: umana".

 

4. UNA LETTERA AL COORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI PER LA PACE E ALLA TAVOLA DELLA PACE

[La seguente lettera e' stata inviata ieri dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ai soggetti in indirizzo per sollecitare il loro impegno a sostegno della proposta di formare alla nonviolenza le forze dell'ordine (e tra esse i corpi di polizia municipale di tutti i Comuni d'Italia); la lettera era accompagnata da alcuni allegati qui non riprodotti]

 

Al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace, alla Tavola della Pace

Cari amici, egregi signori,

vi scriviamo per chiedere il vostro impegno a sostegno dell'iniziativa per la formazione e l'addestramento alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza di tutti gli operatori pubblici che svolgono compiti di difesa e promozione della sicurezza pubblica (dai corpi di polizia municipale fino ai cinque corpi di polizia nazionali - Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria -).

*

In particolare al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace chiediamo:

a) di promuovere una campagna di sensibilizzazione per la formazione alla nonviolenza delle polizie locali (comunali e provinciali), valorizzando ed estendendo esperienze gia' in corso (ad esempio quella del Comune di Milano);

b) di proporre a tutti gli enti locali aderenti al coordinamento di istituire e realizzare corsi di formazione alla nonviolenza per tutti i membri dei corpi di polizia locale da essi dipendenti;

c) di proporre a tutti gli enti locali aderenti al coordinamento di approvare ordini del giorno finalizzati sia a promuovere la sperimentazione in ambito locale della formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza, sia a richiedere una legge nazionale (o atto equivalente) in tal senso per i cinque corpi di polizia di dimensione statale.

*

In particolare alla Tavola della Pace chiediamo:

- di prendere posizione a sostegno di questa iniziativa, di accoglierla tra le sue priorita', e di promuovere una campagna nazionale di sensibilizzazione su questo tema;

- di contribuire alla diffusione della proposta promuovendo iniziative specifiche di incontro, dibattito, approfondimento, e la raccolta e diffusione di materiale documentario.

Segnaliamo infine che il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha gia' predisposto alcuni dossier documentari, a disposizione su richiesta; e diffonde un aggiornamento costante sull'andamento dell'iniziativa per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine attraverso il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", richiedibile gratuitamente al recapito di posta elettronica: nbawac at tin.it

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, e restando in attesa di un cenno di riscontro,

cordialmente.

 

5. ESPOSTO ALLA PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA

[Il seguente esposto e' stato diffuso ieri - 3 novembre 2001 - dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo]

 

Esposto alla Procura Generale della Repubblica nei confronti del Governo, del Parlamento e del Capo dello Stato per violazione della Costituzione della Repubblica Italiana e favoreggiamento di stragi, avendo espresso adesione e sostegno ad una guerra illegale e criminale, guerra che configura i reati di crimini di guerra e di crimini contro l'umanita.

Egregi signori,

1. E' in corso da alcune settimane una guerra condotta con modalita' di sterminio di massa.

2. Tale guerra e' palesemente illegittima ai sensi del diritto internazionale e sta facendo strage di vittime innocenti.

3. Tale guerra (conseguente agli efferati massacri realizzati l'11 settembre da gruppi criminali terroristi, efferati massacri tra i cui fini e' da supporre ci fosse anche proprio quello di scatenare una conflagrazione mondiale) nel suo svolgersi sta realizzando crimini di guerra e crimini contro l'umanita'.

4. Tale guerra sta mettendo in pericolo l'umanita' intera, proseguendo un'escalation (verosimilmente preventivata e voluta dai gruppi criminali terroristi che hanno eseguito le stragi dell'11 settembre) che puo' portare a conseguenze atroci e finanche irreversibili per l'umanita' intera.

5. Tragicamente, il Governo italiano, il Parlamento italiano, il Capo dello Stato italiano, invece di adoperarsi per la pace e per il ripristino del diritto internazionale, hanno espresso l'adesione del nostro paese alla guerra in corso.

6. Tale adesione alla guerra illegale e criminale espressa da chi rappresenta il nostro paese e' anch'essa illegale e criminale.

7. Tale adesione alla guerra illegale e criminale viola l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, e configura pertanto il piu' grave dei reati di cui chi e' investito di alte cariche della Repubblica si possa macchiare.

8. Tale adesione alla guerra illegale e criminale coinvolge il nostro paese nella responsabilita' delle stragi in corso in Afghanistan.

9. Tale adesione alla guerra illegale e criminale coinvolge il nostro paese nella guerra e rende il nostro stesso paese possibile teatro di guerra.

10. Tale adesione alla guerra illegale e criminale precipita il nostro paese in uno stato di anomia come conseguenza di un atto di eversione dall'alto che ha reso fuorilegge chi detiene le funzioni del potere esecutivo, la maggioranza dei membri dell'organo legislativo, il supremo garante del nostro ordinamento giuridico.

11. Mentre rinnoviamo un accorato e fermo invito al Governo, al Parlamento ed al Presidente della Repubblica affinche' rinsaviscano, tornino nella legalita', recedano dall'alto tradimento della Costituzione della Repubblica Italiana fondamento del nostro stato di diritto e base della nostra democrazia, Costituzione cui essi hanno giurato fedelta';

12. Parimenti e' necessario richiedere l'intervento dell'autorita' giudiziaria affinche' verifichi quanto sopra ed assuma i provvedimenti conseguenti:

13. Noi chiediamo:

a) la messa in stato di accusa del governo nelle persone dei membri del Consiglio dei Ministri che hanno espresso l'adesione alla guerra;

b) la messa in stato di accusa dei membri del Parlamento che hanno avallato l'adesione alla guerra;

c) la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica che ha permesso l'adesione alla guerra:

- per violazione della Costituzione della Repubblica Italiana;

- per violazione del diritto internazionale;

- per complicita' con i crimini di guerra ed i crimini contro l'umanita' in corso;

- per aver esposto il nostro paese ai pericoli conseguenti alla illegittima e delittuosa partecipazione ad una guerra illegale e criminale.

 

6. IL CRIMINE DELLA GUERRA

 

Occorre fermare la guerra, la guerra terroristica voluta dai terroristi e che sta coinvolgendo sempre piu' paesi e popoli, sempre piu' intensamente; che sta provocando sempre piu' vittime innocenti.

Qualcuno deve spezzare la spirale della barbarie, riaffermare il primato del diritto, riaffermare il principio del non uccidere. Possa essere il nostro paese a dire una parola di saggezza, a fare un gesto di saggezza.

Tragicamente, anche il nostro paese e' coinvolto in questa guerra; tragicamente, governo, parlamento e capo dello stato, tradendo la Costituzione cui pure giurarono fedelta', hanno deciso di approvare la guerra. E' compito di tutti i cittadini intervenire, con la forza del diritto e della nonviolenza, per difendere la legalita' costituzionale, per difendere il diritto internazionale, per difendere le concrete vite umane degli esseri umani bersaglio delle attivita' belliche e terroristiche.

Sta a noi, semplici cittadini, rompere la spirale della barbarie omicida, sta a noi ottenere che l'Italia rompa il consenso alla guerra,  torni alla legalita', si adoperi per la pace e il diritto.

Sta a noi denunciare i massacratori e i loro complici, sta a noi fermare la guerra.

Con la nonviolenza, con l'azione diretta nonviolenta. Per difendere l'umanita' dal pericolo apocalittico che incombe su tutti; per difendere le persone che giorno dopo giorno vengono massacrate da una guerra terrorista e stragista; ed anche per difendere la civilta' giuridica, per difendere il nostro ordinamento giuridico, il nostro stato di diritto, la nostra democrazia. La guerra tutto travolge.

Occorre opporsi alla guerra: con la nonviolenza, con l'azione diretta nonviolenta, con la disobbedienza civile, con lo sciopero generale. Ed anche denunciando alla magistratura coloro che hanno coinvolto il nostro paese nella guerra, denunciando l'orribile delitto di complicita' con le stragi belliche, di violazione della Costituzione, commesso dal governo, dal parlamento, del capo dello stato. Lo scriviamo con strazio sincero e profondo.

Chi tace e' complice.

 

7. PROGETTO PER COSTITUIRE UN CENTRO DI DOCUMENTAZIONE E DI INTERVENTO PACIFISTA

[Il testo seguente abbiamo estratto dal nostro lavoro "La nonviolenza contro la guerra", pubblicato nel 2000, in cui abbiamo raccolto alcuni interventi stesi e diffusi nel 1999. Lo riproponiamo pur essendoci naturalmente del tutto evidenti la frettolosita' e la semplificazione con cui e' stato steso...]

 

Progetto per costituire un centro di documentazione e di intervento pacifista, in cinque semplici punti, per donne e uomini di volonta' buona, di spirito critico e di tenace concetto.

1. Strumenti necessari

- carta e penne per scrivere;

- un tavolo e delle sedie;

- un personal computer o almeno una macchina da scrivere;

- un elenco telefonico;

- se possibile telefono, fax, internet;

- un dizionario della lingua italiana e se possibile alcuni dizionari bilingue italiano-principali lingue (almeno le piu' diffuse);

- Agenda del giornalista (utile come indirizzario di mass-media e giornalisti);

- Codice penale, di procedura penale, civile, di procedura civile (servono sempre);

- rapporti annuali sui diritti umani di Amnesty International;

- un annuario giornalistico di informazione generale, come ad esempio Il libro dei fatti, edito dall'Adn-kronos;

- se possibile un registratore, per poter registrare dibattiti e conferenze, realizzare interviste, etc.;

- se possibile una radio per poter avere informazioni dai notiziari radiofonici;

- se possibile una fotocopiatrice (da usare con sobrieta').

2. Alcuni libri particolarmente utili

- Primo Levi, Opere, Einaudi, Torino (due volumi);

- Virginia Woolf, Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano;

- Ernesto Balducci, Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia, Principato, Milano;

- Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino (tre volumi);

- Alberto L'Abate (a cura di), Addestramento alla nonviolenza, Satyagraha, Torino;

- Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino;

- Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria;

- Charles Walker, Manuale per l'azione diretta nonviolenta, Edizioni del Movimento Nonviolento, Perugia;

- Francesco Gesualdi, Manuale per un consumo responsabile, Feltrinelli, Milano;

- la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo;

- la Costituzione della Repubblica Italiana;

- Worldwatch Institute, State of the world, fondamentale rapporto annuale; ed anche il piu' agile Vital Signs;

- una enciclopedia;

- Centro di ricerca per la pace, Uomini di pace, fotostilato in proprio, Viterbo (non e' un vero e proprio libro, ma una semplice serie di schede biobibliografiche su donne e uomini del Novecento che hanno contribuito alla cultura della pace; e' utile per un primo orientamento; e' disponibile gratuitamente);

- Centro di ricerca per la pace, Progetto per un corso di formazione sui diritti umani, la legalita', la solidarieta', la pace e la nonviolenza, il servizio sociale e la specifica attivita' da svolgere nel corso del servizio civile, Viterbo (e' un progetto di corso di formazione per obiettori di coscienza in servizio civile, ma puo' essere utilizzato da chiunque per organizzare attivita' formative sui temi indicati; e' disponibile gratuitamente);

- Norberto Bobbio, Nicola Matteucci, Gianfranco Pasquino (a cura di), Dizionario di politica, Tea, Milano;

- Franco Demarchi, Aldo Ellena (a cura di), Dizionario di sociologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo;

- Luciano Gallino, Dizionario di sociologia, Tea, Milano.

3. Alcune riviste indispensabili

- "Avvenimenti", settimanale [nel frattempo ha cessato le pubblicazioni];

- "Le monde diplomatique", mensile;

- "Azione nonviolenta", mensile;

- "Nigrizia", mensile.

4. Alcune cose da fare

- periodica programmazione dell'attivita' da svolgere e rendiconti periodici sull'attivita' svolta ed in corso;

- dare primaria importanza alla formazione e soprattutto all'autoformazione: con incontri di studio, di discussione, di training nonviolento; con conferenze invitando relatori significativi; etc.;

- tutte le riunioni devono essere convocate con sufficiente anticipo indicando nell'avviso di convocazione il luogo, il giorno, l'orario e l'ordine del giorno; tutte le riunioni devono avere un ordine del giorno che indichi tutti gli argomenti in discussione; tutte le riunioni devono avere delle conclusioni precise ed operative; di tutte le riunioni va steso un verbale sommario, che va conservato e deve essere consultabile;

- occorre democrazia e trasparenza nel lavoro di un gruppo pacifista; se non vi e' democrazia e trasparenza, e' preferibile rinunciare ad impegnarsi per la pace;

- non dimenticare mai che la cosa decisiva e' sempre la comunicazione, e che per comunicare in modo efficace (cioe' libero, rispettoso dell'altro, chiaro e preciso nei contenuti ed istitutivo di relazioni non oppressive) occorre impegno e modestia;

- non dimenticare mai che la lotta contro l'ingiustizia, per la pace e i diritti umani, e' senza fine: occorre quindi non solo rigore morale e intellettuale, non solo capacita' di condivisione e senso di responsabilita', ma anche ironia e pazienza;

- noi riteniamo che per impegnarsi coerentemente e concretamente per la pace occorre fare la scelta della nonviolenza, e che per fare questa scelta occorre innanzitutto impegnarsi per conoscere la nonviolenza: smascherando e ripudiando gli stereotipi e le caricature di essa (stereotipi e caricature assai diffusi anche tra coloro che di nonviolenza straparlano senza averne una idea adeguata) ed impegnandosi invece a studiarla seriamente. Come piccolo contributo per avviare una riflessione sulla nonviolenza proponiamo qui ancora una volta la carta programmatica del Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini: "Il movimento nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli".

5. Alcune cose da non fare

- non cominciare con i proclami; cominciare invece con la discussione aperta, il lavoro comune, un atteggiamento modesto: per scrivere i documenti programmatici o le dichiarazioni universali ci sara' sempre tempo;

- non pretendere di occuparsi di tutto; occorre invece darsi obiettivi chiari, limitati, verificabili;

- contrastare la logica dell'assalto alla diligenza dei soldi pubblici: non centrare la propria attivita' sulla richiesta di sostegno istituzionale e sulla presentazione di progetti agli enti pubblici; puntare invece sulle proprie capacita' e risorse: essere autonomi dal punto di vista delle risorse e' l'unica garanzia per essere autonomi nella capacita' di giudizio e limpidi nei comportamenti;

- non voler crescere in quantita' di adesioni, ma preoccuparsi soprattutto di approfondire la riflessione e di costruire l'affinita', valorizzando lo stare insieme per costruire la pace a partire dalle relazioni umane, dalla pratica della democrazia, dalla crescita della fiducia, dall'uso delle tecniche della nonviolenza e del metodo del consenso;

- non essere settari, anzi proporsi frequenti occasioni di confronto e discussione con persone e gruppi esterni al proprio movimento e su diverse posizioni culturali e politiche;

- non gettarsi allo sbaraglio: quando si organizza un'iniziativa pubblica essa deve essere preparata in tutti i dettagli, tutti devono avere una informazione precisa, base indispensabile per una adesione convinta e consapevole; nessuno dei partecipanti deve essere messo o trovarsi in difficolta';

- non aver paura di non avere una risposta per tutto, e' invece assai utile un atteggiamento di ascolto e accoglienza di opinioni diverse, e di discussione costante; spesso le persone vengono allontanate dall'impegno proprio dalla sicumera e dal dogmatismo di chi pensa di avere gia' le soluzioni di problemi sovente complessi; e' molto piu' utile porre correttamente i problemi in tutta la loro complessita' e secondo i diversi punti di vista e discuterne apertamente, piuttosto che dare risposte preconfezionate.

Viterbo, 17/6/1999

 

8. DISARMARE GLI ASSASSINI

 

Tutte le armi e tutti gli eserciti servono a uccidere. E tutte le guerre consistono di omicidi di massa. E' folle pensare che si possa contrastare il terrorismo con atti di terrorismo ancora piu' grandi. E' folle pensare che si possa contrastare la violenza commettendo violenze sempre piu' grandi. E' folle pensare che si possa ristabilire la vigenza del diritto commettendo mostruosi atti di barbarie. E' folle fare una guerra quando tutti sappiamo che essa puo' provocare la catastrofe della civilta' umana.

E dunque per contrastare il terrorismo la prima indispensabile cosa che occorre fare e' fermare la guerra. E' un dovere morale, giuridico e politico di tutti: di tutte le persone di volonta' buona, e di tutte le istituzioni intese a promuovere il diritto alla vita e alla dignita' degli esseri umani, la civile convivenza, il bene comune.

Occorre fermare la guerra, occorre fermare le stragi, occorre fermare la regressione nella barbarie e il pericolo di una conflagrazione di dimensioni planetarie.

Io che scrivo queste righe sono un cittadino italiano: alcune settimane fa il governo, il parlamento ed il presidente della Repubblica Italiana hanno avallato la guerra illegale e stragista in corso, hanno dato il loro sostegno ai massacri in corso; e tra poche ore il parlamento si appresta, su proposta del governo, a confermare e intensificare questa volonta' criminale: voglio sperare che non lo faccia; e voglio sperare che il capo dello Stato non ratifichi questa decisione scellerata che somma crimine a crimine, alto tradimento ad alto tradimento.

Lo voglio sperare, ma non mi illudo.

E poiche' non mi illudo devo trarre delle conseguenze che riguardano la mia responsabilita', il mio dovere di cittadino italiano: governo, parlamento e capo dello Stato hanno gia' tradito la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico, quella che fonda e garantisce le nostre comuni liberta', la nostra civile convivenza, il nostro stato di diritto; essi si apprestano ad aggiungere un atto fuorilegge ad un atto fuorilegge gia' commesso. Governo, parlamento e capo dello Stato si sono collocati fuori della legalita', si sono fatti complici di una guerra illegale e criminale.

La Costituzione ci chiama, noi cittadini, noi popolo italiano, a difendere il nostro ordinamento giuridico; il senso di umanita' ci chiama, noi esseri umani tutti, a difendere le vite umane e la civilta' umana in pericolo; ognuno di noi deve fare qualcosa per la pace e la legalita', per la vita e la dignita' umana. E quello che io ritengo di dover fare e' questo:

1. denunciare le massime autorita' politiche dello Stato per aver violato la Costituzione, per aver coinvolto il nostro paese in una guerra illegale e criminale, per aver avallato le stragi in corso, per aver omesso di impegnarsi per la pace e il diritto internazionale, ed infine anche per aver esposto anche il nostro paese e il popolo italiano a divenire bersaglio di atti di guerra; il 3 novembre ho sottoscritto e promosso un esposto alla magistratura: chiedo che intervenga con la massima tempestivita' per far cessare questo crimine, questo atto sciagurato di eversione dall'alto, questo vero e proprio colpo di stato.

2. Promuovere la lotta nonviolenta, rigorosamente nonviolenta, esclusivamente nonviolenta, contro la guerra, i suoi apparati, i suoi strumenti, le strutture e gli interessi suoi complici; promuovere la lotta nonviolenta, rigorosamente nonviolenta, esclusivamente nonviolenta, in difesa della legaita' costituzionale e del diritto internazionale, in difesa delle vite umane in pericolo.

3. Esortare tutti all'azione diretta nonviolenta, alla disobbedienza civile, allo sciopero generale: come forma di opposizione alla guerra e al terrorismo; come atto di fedelta' alla Costituzione della Repubblica Italiana.

4. Promuovere iniziative di solidarieta' con le vittime del terrorismo e della guerra, sapendo che la prima e piu' importante forma di solidarieta' e' fermare la guerra, opporsi al terrorismo, ripristinare la legalita', difendere il diritto alla vita di ogni essere umano.

 

9. IMPEDIRE LA FINE DEL MONDO

 

Impedire la fine del mondo: e' tutto qui.

La pace, il diritto, la vita degli esseri umani, la vita dell'umanita': tutto cio' che ci sta a cuore.

Occorre fermare la guerra illegale e criminale, ooccorre contrastare e sconfiggere il terrorismo con la forza del diritto internazionale, occorre difendere la vita e la dignita' umana. Occorre impedire la fine del mondo. E' tutto qui.

Occorre la scelta della nonviolenza.

Chiamiamo tutti ad opporsi alla guerra e al terrorismo, in difesa della legalita' costituzionale, in difesa del diritto alla vita, in difesa della civilta' umana.

Chiamiamo tutti ad opporsi alla guerra e al terrorismo: con l'azione diretta nonviolenta, con la disobbedienza civile, con lo sciopero generale.

 

10. NO ALLA GUERRA, DA ORTE

 

Oggi a Orte presso il liceo scientifico si svolge il quinto incontro del corso di educazione alla pace. Sara' il nostro modo di dire no alla guerra, no al terrorismo, no alla barbarie, no a tutte le uccisioni. Sara' il nostro modo per chiedere pace e giustizia, dignita' e diritti per tutti gli esseri umani.

 

11. NO ALLA GUERRA, DA VITERBO

 

Oggi pomeriggio saremo in piazza a Viterbo, donne e uomini di pace di diverse provenienze e culture, per dire no alla guerra, no al terrorismo, no al razzismo; per chiedere tutti i diritti umani per tutti; per affermare che il popolo italiano e' contro la guerra, la legge fondamentale del nostro paese e' contro la guerra, il cuore e la ragione di ogni essere umano di volonta' buona e' contro la guerra.

Con la guerra tutto e' perduto. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. DA TUTTA ITALIA: NO ALLA GUERRA

 

Oggi si svolgeranno anche  numerosissime altre iniziative contro la guerra in molte citta' e paesi d'Italia: e' impossibile per noi dar conto delle tante, tantissime inizative di cui in queste ore si sta diffondendo notizia. Ed e' un buon segno: i parlamentari, i governanti, il capo dello Stato si fermino a considerare.

Meditino sul fatto che tanti cittadini italiani scendono nelle piazze per difendere la Costituzione che chi governa ha tradito; meditino sul fatto che tanti cittadini italiani si stanno esprimendo per la pace e il diritto, per la legalita' e l'umanita', per salvare le vite umane e salvare la civilta' umana.

Meditino i complici e gli esecutori della guerra illegale e stragista, e recedano dal loro crimine.

 

13. COME E PERCHE PREPARIAMO UN VOLANTINO E UN VOLANTINAGGIO

[Il testo seguente e' la traccia (diffusa a tutti i partecipanti) utilizzata per la riunione del 6 novembre al centro socale occupato autogestito "Valle Faul" di Viterbo in cui si e' preparato il volantino contro la guerra che verra' diffuso oggi a Viterbo]

 

Primo incontro di formazione alla nonviolenza per persone impegnate contro la guerra; e stesura, col metodo della scrittura collettiva, del volantino da diffondere mercoledi.

Proposta di scansione dei lavori in 10 punti

1. Presentazione reciproca per costruire l'affinita':

- Giro di interventi (brevi) su: chi sono e perche' sono qui.

2. Gli obiettivi di questo lavoro di formazione alla nonviolenza:

- favorire la partecipazione di tutti nella lotta contro la guerra;

- mettere a disposizione strumenti di lavoro;

- riflettere su noi stessi;

- migliorare la capacita' di comunicazione.

3. Alcune conoscenze indispensabili sulla comunicazione:

a) alcuni elementi dell'interazione comunicativa: messaggio, emittente, ricevente, veicolo, codice, feedback;

b) compresenza in ogni messaggio di due aspetti: il contenuto e la relazione;

c) consapevolezza delle ambiguita' del linguaggio;

d) la necessita' di dire la verita';

e) porsi dal punto di vista dell'altro: comunicazione e' sempre anche interpretazione e cooperazione.

4. Alcune conoscenze sulla comunicazione orale:

- la struttura dialogica;

- la prospettiva maieutica;

- come si compone un discorso (le procedure della retorica classica: inventio, dispositio, elocutio, memoria, actio).

5. La comunicazione scritta:

a) maggiori difficolta' per l'assenza della persona e del dialogo;

b) perche' si scrive: per farsi capire, per dire qualcosa a qualcuno;

c) scrivere in modo comprensibile:

- usare parole che tutti i destinatari capiscano;

- usare frasi brevi e semplici;

- fornire informazioni precise;

- le "5 W" del giornalismo.

d) come si fa un comunicato stampa

- titolo, occhiello, testo, firma

6. Il volantino

a) a cosa serve:

- a stabilire un contatto con i destinatari (aprire una comunicazione);

- a trasmettere un messaggio che sia compiutamente comprensibile;

b)  obblighi di legge per tutti gli stampati:

- indicare con precisione il responsabile, il luogo e la data di realizzazione;

- consegnare 6 copie in Prefettura prima di iniziare la diffusione;

c) alcuni doveri del diffusore di volantini:

- avere un documento d'identita' ed esibirlo su richiesta;

- consegnare 6 copie al personale delle forze dell'ordine che ne faccia richiesta;

- avere un atteggiamento cortese con tutti i passanti;

- conoscere perfettamente il contenuto del volantino e saperlo spiegare;

d) i diritti del diffusore di volantini: se il volantino non ha finalita' commerciali, e svolti gli adempimenti di legge sopra indicati, la diffusione e' libera e un volantinaggio non puo' essere vietato a meno che non iterferisca con altra iniziativa pubblica o arrechi illecito disturbo ad altri o configuri dei reati (ad esempio se vi sono scritte delle idiozie che costituiscano reato).

7. Come scriviamo un volantino:

- col metodo della scrittura collettiva (scuola di Barbiana): tutti partecipano, ogni frase e' discussa da tutti;

- nel volantino non si scrive nulla su cui non sia stato raggiunto il consenso unanime dei partecipanti (metodo decisionale nonviolento del consenso).

8. Struttura del volantino

- un titolo breve ed efficace;

- un testo breve scritto per punti;

- una frase conclusiva;

- firma;

- modo di stampa (ad esempio: fotocopiato in proprio), luogo e data.

- Per semplificare il lavoro ci si limita qui alla discussione del solo testo scritto, ovviamente anche per la grafica occorrerebbe un approfondito lavoro di analisi.

9. Stesura del volantino (procedura di lavoro proposta):

a) giro di opinioni su: tre ragioni per opporsi alla guerra (ed ognuno si annota le cose essenziali che sono state dette e che lo persuadono)

b) dopo questo giro si propone in quale ordine mettere i temi principali che sono emersi;

c) scrittura individuale per punti;

d) lettura e discussione dei contributi individuali, per punti;

e) bozza risultante e discussione della bozza per gruppi;

f) ridiscussione della bozza apportando le correzioni su cui si raggiunge il consenso;

g) approvazione col metodo del consenso del testo definitivo.

10. Giro di valutazione della riunione, definizione della data, del luogo e dell'orario del prossimo incontro.

 

14. COSA CHIEDIAMO A CHI CI LEGGE OGGI

 

Tre cose.

La prima: di restare esseri umani, di saper distinguere il bene dal male, di rifiutarsi di cooperare con le stragi in corso, di cercare di fermare le stragi.

La seconda: di denunciare il governo, la maggioranza parlamentare ed il presidente della Repubblica che con un atto di eversione dall'alto, per cui non c'e' altro aggettivo che golpista, hanno violato la Costituzione della Repubblica Italiana e hanno dato l'adesione del nostro paese alla guerra illegale e criminale, terroristica e stragista, attualmente in corso contro un popolo gia' vittima di una efferata dittatura.

Riproponiamo di seguito il testo di un esposto alla Procura Generale della Repubblica: chiediamo a tutti di diffonderlo, di sottoscriverlo, di proporlo a tutte le persone di volonta' buona e a tutte le istituzioni democratiche.

La terza: di resistere alla guerra con la nonviolenza, esclusivamente con la nonviolenza, con la forza della nonviolenza, con la coerenza della nonviolenza, con la limpidezza della nonviolenza.

Abbiamo il dovere e il diritto di cercar di salvare le vite umane in pericolo; abbiamo il dovere e il diritto di impedire una escalation bellica che mette a rischio l'intera umanita'; abbiamo il dovere e il diritto di difendere i diritti umani, il diritto internazionale, la legalita' costituzionale. Abbiamo il dovere e il diritto di opporci a tutti i terrorismi, a tutte le guerre, a tutti i massacri.

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 765 del 6 maggio 2013

 

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