La nonviolenza contro il razzismo. 1



 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 1 del 4 aprile 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di luglio 2009 (parte prima)

2. Dinanzi alla morte

3. No all'apartheid, vi e' una sola umanita'

4. Il primo luglio a Viterbo

5. Appello al Presidente della Repubblica contro il colpo di stato razzista

6. Le stragi

7. Una lettera alla Commissione Europea

8. Scrivere al Presidente della Repubblica affinche' non ratifichi il colpo di stato razzista

9. La guerra afgana e noi

10. Due anni

11. Il passo da fare adesso

12. Due lotte, ovvero tre

13. Ora o mai piu'

14. L'indirizzo

15. La catastrofe afgana, e nostra

16. Una preghiera ad alcune persone amiche

17. Una lettera aperta ai consiglieri regionali del Lazio contro il mega-aeroporto

18. Al Presidente della Repubblica Italiana

19. Proposta di ordine del giorno da proporre all'approvazione delle assemblee elettive (Comuni, Province, Regioni, etc.)

20. Una richiesta a tutte le lettrici ed a tutti i lettori

21. Anche dagli enti locali e da tutte le istituzioni democratiche la richiesta persuasa e corale al Presidente della Repubblica di non promulgare il "pacchetto razzismo"

22. Ogni persona di retto sentire, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele alla Costituzione scriva al Presidente della Repubblica per confortarlo e sostenerlo nella difesa nitida e intransigente della legalita' e dell'umanita' contro la violenza razzista e squadrista

23. Cinque tesi, e un'esortazione finale

24. Associazione "Respirare": Al Presidente della Repubblica

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2009 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2009.

 

2. DINANZI ALLA MORTE

 

Dinanzi alla morte degli esseri umani, quanto grottesco e folle e criminale e' il razzismo.

Dinanzi alla morte degli esseri umani, quanto grottesca e folle e criminale e' la guerra.

*

Alla guerra e al razzismo tu opponiti sempre.

Per quanto puo' essere in tuo potere ancora, agli esseri umani tu reca soccorso, agli esseri umani tu salva la vita.

 

3. NO ALL'APARTHEID, VI E' UNA SOLA UMANITA'

 

Il regime dell'apartheid e' un crimine contro l'umanita'.

Le deportazioni sono un crimine contro l'umanita'.

I campi di concentramento sono un crimine contro l'umanita'.

Lo squadrismo e' un crimine contro l'umanita'.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

*

Le misure razziste e golpiste contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" sono illegali e criminali.

Il governo che pretende di imporle e' eversore e barbarico.

E' diritto e dovere di ogni persona opporsi al razzismo.

Di ogni istituzione democratica e' obbligo di legge opporsi  al razzismo.

*

Il senato non approvi il disegno di legge razzista.

Il popolo italiano contrasti il tentativo di colpo di stato razzista.

Difendere occorre la legalita', la democrazia, la civilta'.

*

No all'apartheid, vi e' una sola umanita'.

 

4. IL PRIMO LUGLIO A VITERBO

 

Si e' svolta mercoledi' primo luglio a Viterbo una iniziativa promossa dal "Centro di ricerca per la pace" di informazione dei cittadini.

Nel corso della mattina la struttura pacifista viterbese ha diffuso alla popolazione con un'iniziativa itinerante in alcuni quartieri della citta' alcuni recenti documenti dei movimenti e delle personalita' che si oppongono al mega-aeroporto.

In particolare il recente appello promosso dal professor Osvaldo Ercoli, dalla dottoressa Antonella Litta, dal dottor Emanuele Petriglia e dal professor Alessandro Pizzi; un recente comunicato del Comitato degli agricoltori viterbesi; una recente interrogazione parlamentare dell'on. Leoluca Orlando; un recente articolo della scrittrice Dacia Maraini apparso sul "Corriere della Sera".

*

La cittadinanza viterbese si oppone al mega-aeroporto distruttivo, avvelenatore e fuorilegge

I cittadini raggiunti dall'iniziativa hanno espresso ancora una volta una solidarieta' corale e persuasa all'impegno per difendere il Bulicame dalla devastazione e la salute dei cittadini dall'avvelenamento provocati dal mega-aeroporto nocivo, distruttivo e del tutto illegale.

Ai cittadini viterbesi che si oppongono al mega-aeroporto fuorilegge continuano a pervenire da tutta Italia centinaia di autorevoli messaggi di solidarieta' da parte di scienziati, docenti universitari, personalita' illustri delle istituzioni, della cultura e della vita civile.

*

Un invito del responsabile del "Centro di ricerca per la pace"

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Peppe Sini, ha rivolto un energico invito ai pubblici amministratori locali che in passato sono stati complici della lobby speculativa che vuole realizzare il mega-aeroporto avvelenatore e fuorilegge affinche' desistano dalla complicita' con un evidente scandaloso misfatto, affinche' tornino al rispetto delle leggi, affinche' rispettino finalmente il bene comune e la dignita' e i diritti di tutti i cittadini, in primo luogo il diritto alla salute, alla sicurezza, a un ambiente salubre, a una civile convivenza.

"Il mega-aeroporto e' un crimine e una follia", ha dichiarato il responsabile della struttura ecopacifista. "Perche', come e' stato ormai definitivamente chiarito, esso provocherebbe lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio".

Occorre invece, ha concluso Peppe Sini, "difendere e valorizzare i beni ambientali e culturali e le vocazioni produttive del territorio; difendere la salute e i diritti di tutti; difendere i beni comuni; e ridurre anziche' incrementare il trasporto aereo che e' corresponsabile in rilevante misura dell'effetto serra che sta minacciando l'umanita' intera".

 

5. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA

 

Il colpo di stato razzista compiuto dal governo Berlusconi con la complicita' di una asservita maggioranza parlamentare puo' e deve essere respinto.

E' nei poteri del Presidente della Repubblica rifiutare di avallare l'introduzione nel corpus legislativo di misure palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, palesemente criminali e criminogene, palesemente razziste ed incompatibili con l'ordinamento giuridico della Repubblica.

Al Presidente della Repubblica in prima istanza facciamo ora appello affinche' non ratifichi un deliberato illegale ed eversivo che viola i fondamenti stessi dello stato di diritto e della civilta' giuridica, che viola i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.

Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 2 luglio 2009

 

6. LE STRAGI

 

Le stragi di cui ogni giorno, se solo volessimo ascoltare, ci giunge notizia dall'Afghanistan.

Le stragi causate dalla nostra guerra, dalla guerra cui l'Italia partecipa, dalla guerra terrorista e stragista cui dovremmo opporci con tutte le nostre forze.

Le stragi di cui siamo complici se non ci opponiamo alla guerra.

Le stragi che a quanto pare qui in Italia inorridiscono quasi solo me.

 

7. UNA LETTERA ALLA COMMISSIONE EUROPEA

 

Alla Commissione Europea

ed in particolare al Commissario ai Trasporti

Egregi commissari europei,

con la presente vi segnaliamo l'illegalita' della realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo; opera alla quale da tempo taluni personaggi locali sostengono esservi un sostegno da parte del Commissario europeo ai Trasporti, il quale - se cosi' fosse - evidentemente ignorerebbe i termini reali della questione, poiche' se li conoscesse si esprimerebbe ovviamente contro la commissione di un atto illecito.

In breve, La realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo nell'area archeologica e termale del Bulicame avrebbe come immediate conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei rilevanti beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (e in primo luogo dei cittadini dei popolosi quartieri urbani prossimi all'area);

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'opera e' peraltro priva di Valutazione d'Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica, obbligatorie per legge; l'opera e' in contrasto con i criteri e le norme di pianificazione e salvaguardia territoriale; l'opera provocherebbe gravi lesioni di diritti soggettivi e legittimi interessi protetti dalla legislazione vigente; l'opera devasterebbe irreversibilmente rilevantissimi beni pubblici, cio' in flagrante violazione di legge; l'opera infrangerebbe fondamentali vincoli di tutela presenti nell'area, ancora in flagrante violazione di legge; infine, lo stesso Ministero dei Trasporti italiano in un ampio documento ha elencato decine di fattori ostativi - alcuni dei quali effettualmente del tutto insormontabili - alla realizzazione dell'opera mega-aeroportuale.

Sic stantibus rebus, se ne evince irrefutabilmente che l'opera e' semplicemente fuorilegge, e gli atti ordinati alla sua esecuzione in flagrante e consapevole violazione di legge sono pertanto parimenti illeciti.

Alla luce di tutto quanto precede, siamo a richiedere un vostro pronunciamento che attesti come la Commissione Europea, ed il Commissario europeo ai Trasporti in particolare, non possano e non vogliano violare la legalita', non possano e non vogliano essere complici di una spregiudicata operazione speculativa e vandalica, nociva e distruttiva, palesemente illecita.

Distintamente,

Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 2 luglio 2009

 

8. SCRIVERE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AFFINCHE' NON RATIFICHI IL COLPO DI STATO RAZZISTA

 

Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona di scrivere al Presidente della Repubblica affinche' non ratifichi il colpo di stato razzista.

L'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it

Chiediamo a tutti i movimenti democratici di promuovere iniziative pubbliche a sostegno della richiesta al Presidente della Repubblica di non ratificare il colpo di stato razzista.

*

Chiediamo di difendere la legalita', la democrazia, la civilta', i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Chiediamo di opporsi al regime dell'apartheid, alle deportazioni, ai campi di concentramento, allo squadrismo, al razzismo.

Il razzismo e' un crimine contro contro l'umanita'.

 

9. LA GUERRA AFGANA E NOI

 

In Afghanistan la guerra sta provocando ulteriori inaudite carneficine. Con la partecipazione del nostro paese. Con la complicita' del mondo intero.

Opporsi alla guerra e' un dovere e un diritto dell'umanita' intera.

Ancora una volta diciamo che la guerra consiste dell'uccisione di esseri umani.

Ancora una volta diciamo che la legge fondamentale del nostro paese ripudia la guerra.

Ancora una volta diciamo che a questo crimine, che anche il nostro stato sta compiendo, occorre opporsi.

 

10. DUE ANNI

 

Il 3 luglio 2007 inviai a qualche persona amica e ad alcuni giornali locali una lettera aperta intitolata "Contro l'aeroporto". Da essa inizio' quel percorso che avrebbe portato alla nascita del movimento di opposizione al mega-aeroporto a Viterbo. Il successivo 24 luglio con un'assemblea presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" costituimmo il comitato che da allora ha saputo svolgere un efficace lavoro di informazione, documentazione, coscientizzazione; che ha saputo condurre una efficace lotta nonviolenta che fino ad oggi e' riuscita ad impedire che si realizzasse a Viterbo uno scempio e un crimine immane; che ha promosso a livello nazionale una consapevolezza ed un'iniziativa per la necessaria, urgente, drastica riduzione del trasporto aereo.

Due anni di tenace impegno di molte e molti, in difesa della biosfera e dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Non sono stati sprecati.

*

Oggi a Viterbo

Oggi a Viterbo e nell'Alto Lazio la stragrande maggioranza dei cittadini sa, per dirla con la formula sintetica del piu' recente appello cui hanno aderito centinaia e continaia di personalita' della scienza e della cultura, che "la realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze: lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio".

La stragrande maggioranza dei cittadini di Viterbo e dell'Alto Lazio sa anche che occorre globalmente ridurre il trasporto aereo e non incrementarlo, poiche' esso e' corresponsabile in rilevante misura della piu' grave emergenza ambientale planetaria che l'umanita' intera deve affrontare: il surriscaldamento del clima.

*

Due anni dopo

Due anni dopo, c'e' ancora da lottare per impedire definitivamente un crimine e una follia come il mega-aeroporto a Viterbo, ma credo sia a tutti evidente che l'impegno in difesa dell'ambiente e della salute, della verita' e dei diritti dei cittadini, e' ogni giorno piu' condiviso, e possiamo confidare che si possa riuscire infine - con l'aiuto di tutte le persone di volonta' buona e delle istituzioni fedeli alle leggi dello stato -  sia a salvare l'area archeologica e termale del Bulicame dalla distruzione voluta da nuovi vandali, sia a salvare i viterbesi dal gravissimo avvelenamento che il mega-aeroporto comporterebbe.

 

11. IL PASSO DA FARE ADESSO

 

Il passo da fare adesso e' chiedere coralmente al Presidente della Repubblica di non ratificare il colpo di stato razzista, di restare fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana che al razzismo si oppone, di difendere l'ordinamento giuridico democratico.

Ogni persona scriva al Presidente della Repubblica, l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it

Ed in ogni luogo d'Italia si organizzino iniziative pubbliche che pongano questa richiesta: che il Presidente della Repubblica non ratifichi il colpo di stato razzista.

Se non si ottenesse questo obiettivo, poi vi saranno altre iniziative da intraprendere, con la metodologia nonviolenta della progressione dei mezzi, adeguandoli all'evoluzione della situazione.

Ma oggi, oggi, il colpo di stato razzista puo' e deve essere respinto con il rifiuto del Presidente della Repubblica di avallarlo.

 

12. DUE LOTTE, OVVERO TRE

 

Due lotte oggi in Italia occorre organizzare, ovvero tre.

E il compito di organizzarle spetta alle persone amiche della nonviolenza. Poiche' tutti gli altri hanno ceduto.

*

La prima lotta: contro l'apartheid.

E il primo obiettivo immediato: che il presidente della Repubblica non ratifichi il colpo di stato razzista del governo Berlusconi.

*

La seconda lotta: contro la guerra.

E il primo obiettivo immediato: che cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

*

Ma queste due lotte, e questi due obiettivi, si intrecciano con un terzo: le dimissioni del governo golpista, del governo razzista, del governo della malavita.

*

In questi anni di cedimento in cedimento le rappresentanze istituzionali e le organizzazioni burocratiche di tanta parte di quella che fu la sinistra hanno capitolato dinanzi al fascismo berlusconiano, al razzismo leghista, al potere mafioso impostosi come metodo e come sistema.

Ed hanno capitolato perche' sono state colonizzate sul piano dell'ideologia, delle condotte e degli interessi dall'offensiva del regime dello sfruttamento e della corruzione.

Coloro che hanno riaperto i campi di concentramento in Italia nel '98, coloro che si sono prostituiti alla guerra nel '99, coloro che nel biennio 2006-2008 hanno governato confermando campi di concentramento e guerra, sono persi per sempre alla causa della pace e del diritto, alla causa dell'umanita'. Potranno dislocarsi temporaneamente per loro tattici interessi dalla nostra parte, ma sappiamo che al momento della prova su loro, e sui loro manutengoli, non possiamo contare.

*

Dobbiamo, adesso, ricostruire una politica, un'azione politica, una proposta politica, un programma politico, un movimento politico di lotta politica, fondati sulla scelta della nonviolenza: ovvero una sinistra femminista, poiche' il maschilismo e' la prima radice dell'oppressione presente e il femminismo e' il maggior inveramento storico della nonviolenza in cammino, del movimento di riconoscimento e liberazione dell'umanita' oppressa; una sinistra ecologista, poiche' non si salva l'umanita' se non si salva anche la biosfera; una sinistra classista, poiche' solo le oppresse e gli oppressi lotteranno contro l'oppressione, lo sfruttamento, l'esclusione, la segregazione, la denegazione di umanita' - non le burocrazie ed i privilegiati; una sinistra internazionalista e libertaria, poiche' o si affermano tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani o si resta succubi del sistema della sopraffazione e della discriminazione; una sinistra egualitaria e della condivisione, ovvero dell'etica della cura e del "principio responsabilita'".

*

Ma dobbiamo intenderci anche su cosa intendiamo quando parliamo di nonviolenza. Per non farla lunga mi limito a dire che chiamo nonviolenza quella lotta di liberazione che tutte le esistenze raggiunge ed ha a cuore. Chiamo nonviolenza la lotta che tutte vuole salvare, onorare, degnificare le vite. Chiamo nonviolenza la lotta che tutte contrasta le storiche oppressioni. Chiamo nonviolenza la lotta politica giuriscostituente per un'umanita' di persone libere ed eguali in diritti, responsabili e solidali, che si prendono cura di se', degli altri, della biosfera.

*

Ed a chi avesse a dirmi:

- Mio buon amico, tu dici nonviolenza, ma sembri intendere con questo nome cio' che quel Marx chiamava comunismo e quel Bakunin chiamava anarchia e quel Mazzini chiamava "Dio e popolo".

- Sissignore, risponderei. Ma assai piu' nitidi e piu' intransigenti nel rispetto per la vita e per la dignita' altrui, resi piu' consapevoli dall'atroce lezione del secolo delle due guerre mondiali, dei Gulag e dei Lager, di Auschwitz ed Hiroshima: coscienti della necessita' della coerenza tra i mezzi e i fini, e saldi sul principio di salvare le vite e rispettare i diritti umani di tutti gli esseri umani.

E l'appello di Leopardi nella Ginestra, e la societa' delle estranee di Virginia Woolf, la rivolta di Albert Camus contro la peste, la politica di Hannah Arendt, il bene comune della comunita' terrena di Vandana Shiva, l'estrema resistenza di Dietrich Bonhoeffer.

 

13. ORA O MAI PIU'

 

Che giungano al Presidente della Repubblica migliaia e migliaia di inviti a non avallare il colpo di stato razzista. A non si rendersi complice di un cosi' flagrante ed infame crimine contro l'umanita'.

Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it

*

Che giungano al Presidente della Repubblica migliaia e migliaia di lettere di cittadini italiani ad esortarlo a svolgere il suo ruolo di presidio della Costituzione e di rappresentante dell'unita' del paese: un paese civile, un paese che ripudia il razzismo, un paese che ha scritto nella sua legge fondamentale che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo".

Che giungano al Presidente della Repubblica migliaia e migliaia di lettere di cittadini italiani ad esortarlo a respingere il colpo di stato razzista. A difendere la legalita' e la Costituzione, la democrazia e i diritti umani, la civilta' giuridica e la civile convivenza. Affinche' in questa drammatica ora adempia con onore e con rigore al suo mandato.

*

E in ogni citta', in ogni paese si promuovano iniziative pubbliche a sostegno della richiesta al Presidente della Repubblica di non ratificare il colpo di stato razzista.

 

14. L'INDIRIZZO

 

Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it

Scrivergli occorre, per chiedergli di adempiere al suo mandato, per chiedergli di opporsi al colpo di stato razzista.

Il Presidente della Repubblica non ratifichi il provvedimento razzista votato a scatola chiusa dal Senato il 2 luglio, dopo ben tre voti di fiducia imposti dal governo.

Il Presidente della Repubblica, adempiendo ai suoi obblighi istituzionali, rinvii alle Camere un provvedimento incostituzionale, antigiuridico, incivile e disumano.

Da tutta Italia si levi la voce di un popolo che non e' razzista e non vuole un regime razziste.

In tutta Italia si manifesti la volonta' di restare un paese civile che - come recita la Costituzione della Repubblica Italiana - "riconosce e garantisce" gli inviolabili diritti umani di tutti gli esseri umani.

Da tutta Italia riceva il presidente della Repubblica la richiesta di salvare la patria dalla barbarie razzista: respingendo il colpo di stato razzista.

Ogni sforzo si concentri ora su questo obiettivo.

 

15. LA CATASTROFE AFGANA, E NOSTRA

 

La guerra terrorista e stragista in Afghanistan continua a provocare eccidi su eccidi.

Ed a quella guerra l'Italia sta partecipando, nella complice indifferenza della quasi totalita' della popolazione italiana. Trepidano sgomenti solo i familiari dei soldati cola' illegalmente inviati nelle fauci della morte e chi - come noi - si oppone da sempre al crimine abominevole della guerra, si oppone da sempre alla scellerata partecipazione italiana a quel crimine, si oppone da sempre alla violazione dell'art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana che al nostro paese fa divieto di partecipare a quella carneficina.

*

Ancora una volta, e dovessimo essere le uniche persone che sanno distinguere la differenza che c'e' tra uccidere e non uccidere, qui lo gridiamo: cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana; si adoperi l'Italia per la pace che salva le vite; la guerra e' un crimine contro l'umanita'.

 

16. UNA PREGHIERA AD ALCUNE PERSONE AMICHE

 

Carissime e carissimi,

stiamo sollecitando persone e movimenti a scrivere al Presidente della Repubblica affinche' non ratifichi le misure razziste, criminogene ed incostituzionali contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" approvato dal Senato in seconda lettura il 2 luglio 2009, ovvero rinvii alle Camere quel provvedimento chiedendone la modifica nelle parti palesemente incompatibili con la Costituzione e le norme del diritto internazionale recepite nell'ordinamento della Repubblica Italiana.

Vorremmo pregarvi:

a) di scrivere anche voi al Presidente della Repubblica in tal senso, e di rendere pubblica tale iniziativa comunicandola a mezzi d'informazione ed interlocutori vari;

b) di esortare altre persone a farlo, rendendo anch'esse pubblica la loro iniziativa;

c) di inviarci un vostro intervento da pubblicare sul nostro notiziario telematico quotidiano.

La tempestivita' e' decisiva, ed altrettanto decisiva e' la vastita' della mobilitazione: sussistono i termini giuridici perche' il Presidente della Repubblica possa rinviare alle Camere quell'atto, ma e' evidente che sara' confortato in tale decisione dal visibile pronunciarsi di una vasta parte del popolo italiano in difesa del diritto, della civilta', dell'umanita'. Facciamo quanto e' in nostro potere perche' questo accada.

Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax: 0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web: https://servizi.quirinale.it/webmail/

Un cordiale saluto,

il Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 7 luglio 2009

 

17. UNA LETTERA APERTA AI CONSIGLIERI REGIONALI DEL LAZIO CONTRO IL MEGA-AEROPORTO

 

Oggetto: appello affinche' il Consiglio regionale del Lazio revochi l'insensato sostegno alla criminale devastazione dell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, e si esprima quindi contro la realizzazione del nocivo, distruttivo ed illegale mega-aeroporto.

Onorevoli consiglieri regionali,

ci permettiamo di inviarvi il seguente appello.

L'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un'area di preziose emergenze e memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni naturalistici e risorse terapeutiche, e' minacciata di distruzione dalla volonta' di una lobby speculativa di realizzarvi un mega-aeroporto.

La realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

Riteniamo opportuno, anzi: necessario ed urgente, che la Regione Lazio, dopo aver assunto all'inizio del 2008 una posizione scandalosamente errata, insipiente, irresponsabile ed insensata, alla luce di cio' che e' ormai accertato, ovvero l'assoluta illegalita' e l'evidente irrealizzabilita' di un mega-aeroporto nocivo e distruttivo nell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, rivedesse quella sua posizione (ripetiamo: scandalosamente errata, insipiente, irresponsabile ed insensata), ed assumesse una nuova posizione in materia, finalmente ragionevole e rispettosa delle leggi.

Persistere nel sostenere un'opera illegale e' evidentemente un atto di complicita' con l'illegalita', ed e' condotta inammissibile soprattutto da parte di chi e' investito di pubbliche responsabilita'.

Distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo

Viterbo, 6 luglio 2009

 

18. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

 

Signor Presidente della Repubblica,

non vivremo in eterno. Ma delle nostre azioni restera' memoria per un ragionevole lasso di tempo tra coloro che ci hanno conosciuto.

Lei e' anziano, anch'io ho consumato la maggior parte della mia vita: le parlo come si parla tra galantuomini, se posso usare questa antica parola senza sorridere.

Tralasci le considerazioni contingenti che sovente offuscano il giudizio e guardi a cio' che veramente conta, nel suo cuore, nella storia dell'umana civile vicenda.

Come vuol essere ricordato?

Come il Presidente della Repubblica che avallo' il colpo di stato razzista che introdusse in Italia il regime dell'apartheid, lo scatenamento della scellerata furia squadrista, il ritorno delle leggi razziste del regime mussoliniano?

O come il Presidente della Repubblica che salvo' la patria nell'ora del pericolo rigettando le illegali misure razziste, respingendo l'assalto squadrista, rifiutando di ratificare il ritorno della barbarie nazista?

La Costituzione le da' il potere di salvare il nostro paese e le vite di tanti innocenti.

Lo eserciti.

L'immensa maggioranza del popolo italiano la sosterrebbe nella difesa della Costituzione, della civilta', dell'umanita'. Abbiamo tanti difetti, ma non siamo un popolo di tagliagole.

L'umanita' intera le sarebbe infinitamente grata.

Ascolti la sua coscienza, ascolti la voce delle leggi, ascolti la voce del diritto; stia bene,

Peppe Sini, cittadino italiano

Viterbo, 8 luglio 2009

 

19. PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO DA PROPORRE ALL'APPROVAZIONE DELLE ASSEMBLEE ELETTIVE (COMUNI, PROVINCE, REGIONI)

 

Il Consiglio ... di ...,

fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana,

impegnato per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani cosi' come sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall'Assemblea generale dell'Onu nel 1948;

chiede al Presidente della Repubblica, in virtu' del potere attribuitogli dall'art. 74, comma 1, della Costituzione ("Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, puo' con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione"):

- di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani;

- di rinviarlo alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica.

Da' mandato al proprio presidente di trasmettere il presente ordine del giorno al Presidente della Repubblica e di renderlo noto alla popolazione attraverso i mezzi d'informazione e nelle altre forme abitualmente usate per comunicare ai cittadini le deliberazioni del Consiglio.

 

20. UNA RICHIESTA A TUTTE LE LETTRICI ED A TUTTI I LETTORI

 

Vi preghiamo di adoperarvi per la presentazione dell'ordine del giorno qui sopra riportato in tutte le istituzioni in cui sia possibile, ovvero dove vi sia almeno un consigliere di vostra conoscenza che sia disponibile.

E' iniziativa che, aggiunta alle lettere al Capo dello Stato di cittadini ed associazioni, puo' rivelarsi di cruciale importanza, se attuata in forma massiva e tempestiva.

Se possibile, teneteci al corrente delle eventuali presentazioni e delle eventuali approvazioni dell'ordine del giorno (e naturalmente datene anche direttamente notizia all'opinione pubblica - scrivendo ai mezzi d'informazione, comunicandola alle persone ed alle associazioni con cui siete in contatto, chiedendo ad altri di diffonderla ulteriormente).

Nessuno si arrenda al razzismo, nessuno si rassegni alla criminale violazione della legge fondamentale della Repubblica.

 

21. ANCHE DAGLI ENTI LOCALI E DA TUTTE LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE LA RICHIESTA PERSUASA E CORALE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI NON PROMULGARE IL "PACCHETTO RAZZISMO"

 

Mentre da tutta Italia pervengono al Quirinale numerosissime lettere di cittadine e cittadini che chiedono al Capo dello Stato di non promulgare le infami misure razziste deliberate dal Senato il 2 luglio, le esperienze nonviolente e le persone di volonta' buona promotrici dell'impegno contro i provvedimenti razzisti incostituzionali e disumani contenuti nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" chiedono anche agli enti locali di esprimere la loro fedelta' alla Costituzione ed il loro ripudio del razzismo, associandosi alla richiesta al Presidente della Repubblica di non ratificare quei provvedimenti che violano la Costituzione della Repubblica Italiana.

Si chiede a tutti gli enti locali, Comuni, Provincie e Regioni in primo luogo, di approvare l'ordine del giorno di seguto riportato.

Le associazioni e le persone promotrici dell'iniziativa chiedono a tutti i pubblici amministratori delle assemblee elettive di far proprio questo ordine del giorno, di presentarlo nel proprio ente locale e di proporlo per l'approvazione.

Le associazioni e le persone promotrici dell'iniziativa chiedono altresi' a tutte le cittadine e tutti i cittadini di diffondere questo appello, di proporlo alle amministrazioni locali, di inviarlo ai mezzi d'informazione con preghiera di pubblicazione.

Difendere la Costituzione della Repubblica Italiana e' diritto e dovere di tutti.

Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e' diritto e dovere di tutti.

 

22. OGNI PERSONA DI RETTO SENTIRE, OGNI ASSOCIAZIONE DEMOCRATICA, OGNI ISTITUZIONE FEDELE ALLA COSTITUZIONE SCRIVA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER CONFORTARLO E SOSTENERLO NELLA DIFESA NITIDA E INTRANSIGENTE DELLA LEGALITA' E DELL'UMANITA' CONTRO LA VIOLENZA RAZZISTA E SQUADRISTA

 

Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e': Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax: 0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e': presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web: https://servizi.quirinale.it/webmail/

Ci si ricordi che, ovviamente, le lettere devono recare nome, cognome e indirizzo preciso del mittente.

 

23. CINQUE TESI, E UN'ESORTAZIONE FINALE

 

I. Coloro che oggi sottovalutano l'eccezionale importanza dell'art. 74 della Costituzione della Repubblica Italiana, sottovalutano tutta la Costituzione.

*

II. E sottovalutano l'enorme gravita' del pericolo.

Le misure razziste e disumane approvate in Senato il 2 luglio provocheranno abominevoli umiliazioni ed immani sofferenze, fino alla morte - la morte, si' -, di innumerevoli esseri umani; introducono nel nostro paese il regime dell'apartheid ("la vergogna dell'umanita'", lo defini' l'Onu); concretizzano l'eversione e la barbarie.

Di questo stiamo parlando. Contro questo dobbiamo oggi combattere con la forza della verita', con la forza dell'amore, con la forza del diritto.

*

III. La Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica possa e debba respingere questo crimine atroce ed infame.

L'art. 74, comma primo, della Costituzione prevede che "Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, puo' con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione".

E' questo esattamente il caso: poiche' il testo di legge deliberato il 2 luglio dal Senato e' palesemente incostituzionale, palesemente violatore dei diritti umani protetti dalla Costituzione, palesemente criminale, palesemente razzista.

*

IV. E' quindi diritto e dovere di ogni cittadino italiano e di ogni essere umano ragionevole, come di ogni associazione democratica, come di ogni legale istituzione, chiedere al Presidente della Repubblica Italiana di adempiere al suo dovere giuridico, civile, morale.

Ed e' altresi' dovere e diritto di ogni cittadino italiano e di ogni essere umano ragionevole, come di ogni associazione democratica, come di ogni legale istituzione, esprimere fin d'ora al Presidente della Repubblica Italiana il proprio sostegno nella difesa della Costituzione e dell'umanita'.

Che gli eversori razzisti oggi al governo non osino minacciare il Presidente della Repubblica che applicasse quanto disposto dall'art. 74 della Costituzione: l'immensa maggioranza del popolo italiano - e, se cosi' posso dire, l'immensa maggioranza del genere umano - accorrerebbe in soccorso del Presidente in difesa della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani contro l'assalto eversivo razzista alle nostre comuni liberta', alla nostra comune dignita' di esseri umani e di cittadini.

*

V. Se invece per sciagura il Presidente della Repubblica capitolasse dinanzi agli eversori razzisti oggi al governo, e promulgasse quelle misure razziste e assassine (ma io confido che non accadra', se tutte e tutti lo sosterremo nell'impegno comune per la Costituzione e per l'umanita'), allora e solo allora dovremo studiare, discutere, deliberare ed adottare altre forme di lotta nonviolenta per contrastare e rendere immediatamente ineffettive e tempestivamente abrogare de facto e de jure quelle misure criminali, eversive e razziste, per salvare le vite di innumerevoli esseri umani e difendere la nostra stessa dignita' e liberta'; con quella progressione dei mezzi sempre coerenti col fine buono e giusto che e' elemento costitutivo del satyagraha gandhiano.

Oggi, qui, ogni cittadina ed ogni cittadino, ogni patriota, ogni internazionalista, ogni essere umano faccia sentire la sua voce e chieda al Presidente della Repubblica di non avallare il colpo di stato razzista.

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Nessuno si arrenda.

Nessuno si rassegni.

La nonviolenza e' in cammino.

 

24. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Egregio Presidente della Repubblica,

l'associazione "Respirare" di Viterbo, promossa da persone ed associazioni impegnate in iniziative di pace, per i diritti umani, la difesa dell'ambiente e della salute, la nonviolenza, le rivolge la preghiera di esercitare per il bene del paese il potere attribuitole dall'art. 74, comma 1, della Costituzione e pertanto:

a) di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani;

b) di rinviarlo alle Camere con messaggio motivato affinche' esso sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica.

Cosi' come prevede il suo alto incarico di rappresentante del popolo italiano nella sua unita', di capo dello stato quale ordinamento giuridico democratico, di garante della Costituzione della Repubblica Italiana fondamento e presidio di ogni nostra liberta' di cittadini, di funzione istituzionale la cui firma e' indispensabile perche' un atto legislativo parlamentare acquisisca valore di legge dello stato, ed essendo lei anche persona avanti nell'eta' e quindi consapevole delle tragedie della storia e del dovere di agire secondo coscienza e secondo diritto, ebbene, nell'adempimento di questi ruoli e compiti e qualita' ed in coerenza con i convincimenti condivisi da ogni persona di retto sentire, noi la preghiamo:

- difenda la legalita' costituzionale, lo stato di diritto, la democrazia, i diritti umani di tutti gli esseri umani;

- respinga l'assalto razzista, squadrista, anomico e immorale ai valori, ai principi, alle leggi e alle relazioni di riconoscimento e di solidarieta' che fondano la civile convivenza;

- respinga l'"eversione dall'alto" che attenta alla Costituzione, ed attentando alla Costituzione aggredisce e strazia il nostro ordinamento giuridico, il nostro paese, il nostro popolo.

E si senta confortato in tale decisione ed impegno, oltre che dalla forza della legge, dalla coscienza che l'immensa maggioranza del popolo italiano e' con lei nella lotta contro il crimine, contro il razzismo, contro la barbarie nazista.

Voglia gradire distinti saluti,

L'associazione "Respirare"

Viterbo, 12 luglio 2009

 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 1 del 4 aprile 2013

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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