Archivi. 134
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- Date: Mon, 11 Mar 2013 11:47:28 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Numero 134 dell'11 marzo 2013
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di dicembre 2012 (parte terza)
2. La sezione Anpi "Emilio Sugoni" di Nepi in difesa del diritto alla salute
3. No a sostanze cancerogene nell'acqua potabile. Un incontro a Viterbo
4. L'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde" scrive alla Regione Lazio
5. Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" aderisce all'iniziativa dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde
6. Sostenere il Movimento Nonviolento
7. Il professor Gianni Tamino sostiene l'iniziativa dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde per l'acqua senza veleni
8. Dieci osservazioni del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo per il rigetto dello schema di decreto interministeriale avvelenatore
9. Nota di replica all'intervento del rappresentante del Ministero della Salute nella seduta del 12 dicembre 2012 della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulle risoluzioni n. 7-01041 e n. 7-01063
10. Solidali con l'iniziativa del 15 dicembre e con la lotta del Comitato Fuoripista
11. Solidali con l'impegno del Comitato rifiuti zero di Fiumicino
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI DICEMBRE 2012 (PARTE TERZA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di dicembre 2012.
2. LA SEZIONE ANPI "EMILIO SUGONI" DI NEPI IN DIFESA DEL DIRITTO ALLA SALUTE
La Sezione Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) "Emilio Sugoni" di Nepi riafferma il valore della Costituzione della Repubblica Italiana come fondamento del nostro ordinamento democratico.
Nella Costituzione e' chiaramente stabilito il diritto di ogni essere umano alla salute: recita infatti l'articolo 2 che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita'" e recita l'articolo 32 che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'".
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Siamo venuti a conoscenza attraverso l'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" che e' stato inoltrato per previo esame alla Commissione Europea uno schema di decreto interministeriale d'iniziativa dei Ministeri italiani alla Salute e all'Ambente, schema di decreto che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
La stessa associazione italiana dei medici per l'ambiente ha presentato un dettagliato documento di Osservazioni in opposizione a tale schema di decreto, Osservazioni in cui si evidenzia e si argomenta come esso "debba essere rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilità in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".
E' evidente infatti che l'approvazione di tale schema di decreto lederebbe il diritto alla salute così come costituzionalmente stabilito e protetto.
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Conosciamo inoltre la situazione dell'acqua potabile nel territorio altolaziale, ed in particolare la situazione di gravissimo degrado e inquinamento del lago di Vico, "affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b" (doc. cit.).
Siamo ancor piu' consapevoli quindi che l'eventuale approvazione di quello schema di decreto, che proprio la presenza di microcistine nell'acqua destinata al consumo umano consente, avrebbe effetti di gravissimo nocumento per la vita e la salute delle persone.
Ne consegue quindi che a maggior ragione, e sulla solida ed incontestabile base di considerazioni giuridiche, scientifiche, mediche, metodologiche, deontologiche ed infine concretamente esperienziali, quello schema di decreto nei suoi esiti effettuali si configura come palesemente illecito ed inammissibile.
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Pertanto la sezione Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) "Emilio Sugoni" di Nepi esprime pieno sostegno all'iniziativa dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" e si associa alla richiesta, gia' condivisa anche da illustri personalita' delle istituzioni, della cultura e della vita civile, e da tutte le associazioni e tutti i movimenti riuniti nel Forum italiano per l'acqua bene comune e per la sua gestione pubblica, che quello schema di decreto sia rigettato dalla Commissione Europea ovvero revocato dagli stessi Ministeri proponenti.
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Invitiamo inoltre istituzioni, associazioni democratiche e cittadinanza a contattare direttamente l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde, a richiedere ad essa copia delle Osservazioni da essa presentate alla Commissione Europea ed una esauriente documentazione sulla questione, e ad aderire all'iniziativa da essa promossa in merito. Per contatti: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com
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Sia sempre pienamente rispettata la legalita' costituzionale.
Siano sempre pienamente rispettati la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Sia sempre pienamente rispettata la democrazia conquistata con la Resistenza antifascista e sancita nella Costituzione della Repubblica Italiana.
L'acqua potabile e' un bisogno primario e un diritto fondamentale di ogni essere umano.
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La sezione Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) "Emilio Sugoni" di Nepi
Nepi, 7 dicembre 2012
3. NO A SOSTANZE CANCEROGENE NELL'ACQUA POTABILE. UN INCONTRO A VITERBO
Si e' svolto giovedi' 6 dicembre 2012 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema "No a sostanze cancerogene nell'acqua potabile".
I partecipanti hanno espresso piena adesione all'iniziativa promossa dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente" affinche' sia rigettato dalla Commissione Europea, ovvero revocato dagli stessi Ministeri proponenti, lo scandaloso schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque; schema di decreto che, se approvato, consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua in realta' contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
I partecipanti invitano i cittadini a contattare l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com) per richiedere ad essa copia delle Osservazioni presentate alla Commissione Europea, e aderire all'iniziativa.
No a sostanze cancerogene nell'acqua potabile.
Difendiamo tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
4. L'"ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE" SCRIVE ALLA REGIONE LAZIO
L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha scritto alla Regione Lazio per chiedere un intervento dell'istituzione affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque.
Come e' noto, se lo scandaloso schema di decreto venisse approvato esso consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene. Di qui la richiesta della revoca immediata dello schema di decreto sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.
Si allega il testo della lettera aperta.
Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo
Viterbo, 8 dicembre 2012
Per comunicazioni: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com
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Alla Presidente pro tempore della Regione Lazio
e per opportuna conoscenza:
al Prefetto di Viterbo
al Commissario straordinario della Asl di Viterbo
al Direttore generale dell'Arpa Lazio
Oggetto: Richiesta di intervento della Regione Lazio affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
Gentile Presidente della Regione Lazio,
a nome dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) le invio questa urgente richiesta di un intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha gia' inviato il 20 novembre 2012 alla Commissione Europea un documento di "Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita'", documento con cui chiediamo che lo schema di decreto sia rigettato "sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".
Si allega alla presente il testo integrale delle Osservazioni citate.
Poiche' lei gia' conosce la gravita' della situazione dell'acqua potabile in vaste aree nel territorio regionale, certamente non le sfugge la necessita' di un impegno anche della Regione Lazio in difesa della salute della popolazione, e quindi nella fattispecie un impegno per chiedere ed ottenere il rigetto da parte della Commissione Europea, ovvero la revoca da parte dei Ministri proponenti, dello scandaloso schema di decreto citato.
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, e restando in attesa di un tempestivo cenno di riscontro, distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)
Viterbo, 8 dicembre 2012
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Allegato: Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia): Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale (...)
5. IL GRUPPO DI LAVORO SU "LA NONVIOLENZA IN ITALIA OGGI" ADERISCE ALL'INIZIATIVA DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE
Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" aderisce all'iniziativa promossa dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" affinche' sia rigettato dalla Commissione Europea ovvero revocato dagli stessi Ministri proponenti lo schema di decreto interministeriale che avrebbe come effetto di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.
Per opportuna documentazione si allega il testo delle Osservazioni presentate dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente" alla Commissione Europea il 20 novembre 2012.
Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" invita cittadini, associazioni, movimenti e istituzioni ad aderire all'iniziativa ed a contattare l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com).
Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi"
Viterbo, 9 dicembre 2012
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Allegato: Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia): Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale (...)
6. SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Tra le tante azioni buone una delle migliori e' sostenere il Movimento Nonviolento, lo storico punto di riferimento della nonviolenza in Italia, ed abbonarsi alla sua rivista mensile "Azione nonviolenta".
Per ulteriori informazioni e contatti diretti: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
7. IL PROFESSOR GIANNI TAMINO SOSTIENE L'INIZIATIVA DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE PER L'ACQUA SENZA VELENI
Il professor Gianni Tamino, una delle figure piu' autorevoli dell'ambientalismo scientifico, biologo di fama internazionale, docente di Fondamenti di diritto ambientale e di Bioetica all'Universita' di Padova, gia' parlamentare italiano ed europeo, ha espresso il suo autorevolissimo sostegno all'iniziativa promossa dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) affinche' sia rigettato dalla Commissione Europea - ovvero revocato dagli stessi Ministri proponenti - uno schema di decreto interministeriale attualmente all'esame a Bruxelles, schema di decreto che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
Ringraziamo il prestigioso scienziato e cattedratico per questo suo autorevolissimo intervento, ed alleghiamo di seguito il testo integrale della sua dichiarazione.
Nota per la stampa a cura dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo
Viterbo, 10 dicembre 2012
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La dichiarazione del professor Gianni Tamino
Esprimo apprezzamento e sostegno all'iniziativa promossa dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea con notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro".
Come e' ovvio, ogni intervento legislativo in materia di potabilita' delle acque deve essere volto a garantire la salute della popolazione, e quindi occorre che laddove si modifichino le norme vigenti tali modifiche si fondino sui criteri della migliore tutela e della maggior sicurezza possibile, applicando nel modo piu' rigoroso il principio di precauzione.
E questo naturalmente vale anche, ed in modo particolare, quando si fa riferimento - come in questo caso - a sostanze riconosciute come gravemente tossiche e cancerogene.
Al riguardo le Osservazioni inviate dall'Isde alla Commissione Europea, e particolarmente la preziosa e dettagliata relazione tecnica allegata, forniscono tutti gli elementi scientifici fondamentali per un giudizio sicuro.
Ripetiamolo quindi ancora una volta: il principio orientativo della norma giuridica deve essere che l'acqua destinata al consumo umano sia la piu' salubre possibile e quindi priva di agenti tossici e cancerogeni. Pertanto giustamente l'Isde rileva che l'unica ragionevole e legittima evoluzione della legislazione vigente in materia deve essere piu' e non meno rigorosa nella tutela del diritto umano alla salute: lo schema di decreto considerato invece, indipendentemente dalla consapevolezza e dalle intenzioni dei Ministeri proponenti, apre di fatto la via all'ammissibilita' della presenza nelle acque potabili di sostanze gravemente tossiche e cancerogene: esso va quindi revocato.
Gianni Tamino
8. DIECI OSSERVAZIONI DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI" DI VITERBO PER Il RIGETTO DELLO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE AVVELENATORE
Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea
e per opportuna conoscenza:
al Commissario Europeo all'Ambiente
al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria
al Commissario Europeo alla Salute
al Presidente della Commissione Europea
al Presidente del Parlamento Europeo
al Ministro dell'Ambiente
al Ministro della Salute
al Ministro dell'Economia
al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
al Ministro dello Sviluppo economico
al Ministro per la Coesione territoriale
al Ministro per gli Affari europei
al Presidente del Consiglio dei Ministri
al Presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo
ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica
ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati
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Oggetto: Osservazioni del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato per manifesta illegalita', irregolarita', irricevibilita'.
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1. Premessa e fini
Venuti a conoscenza dello schema di decreto interministeriale in oggetto, con le presenti Osservazioni se ne richiede il rigetto da parte della Commissione Europea - ovvero la revoca da parte degli stessi Ministeri della Salute e dell'Ambiente proponenti - in considerazione della manifesta illegalita', irregolarita' ed irricevibilita' del medesimo.
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2. Osservazioni
2.1. Osservazione prima: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
2.2. Osservazione seconda: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto viola la vigente normativa che non ammette di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
2.3. Osservazione terza: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto da' luogo ad una turbativa nella regolazione della concorrenza e danneggia diritti soggettivi e legittimi interessi sia di imprese ed industrie del settore agricolo ed alimentare, sia dei consumatori dei loro prodotti.
2.4. Osservazione quarta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto e' in contrasto e sabota gli Obiettivi europei di qualita' delle acque per il 2015.
2.5. Osservazione quinta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto si fonda su premesse ed e' accompagnato da dichiarazioni inammissibili, menzognere e mistificatrici.
2.6. Osservazione sesta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto manifestamente carente di documentazione e verifiche preliminari indispensabili.
2.7. Osservazione settima: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto frutto di una metodologia e di una procedura irrituali e viziati da flagranti e molteplici errori, irregolarita' e falsificazioni.
2.8. Osservazione ottava: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto in contrasto con fondamentali principi e norme della Costituzione della Repubblica Italiana.
2.9. Osservazione nona: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto confligge col Principio di precauzione.
2.10. Osservazione decima: infine e riassuntivamente, lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto avrebbe effettuali esiti gravemente patogeni, ovvero di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita di milioni di esseri umani.
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3. Conclusioni
Per tutto quanto precede lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato per manifesta illegalita', irregolarita', irricevibilita'.
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4. Diffida e riserva
La presente vale altresi' come diffida; ci si riserva di adire tutte le vie legali qualora taluno dei soggetti variamente coinvolti in qualunque forma e in qualunque sede perseverasse nella commissione di un flagrante reato.
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In attesa di un sollecito riscontro, e restando a disposizione per ogni ulteriore interlocuzione, vogliate gradire i migliori saluti ed i migliori auguri di buon lavoro.
Peppe Sini
a nome e per conto del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 11 dicembre 2012
9. NOTA DI REPLICA ALL'INTERVENTO DEL RAPPRESENTANTE DEL MINISTERO DELLA SALUTE NELLA SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 2012 DELLA XII COMMISSIONE AFFARI SOCIALI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI SULLE RISOLUZIONI N. 7-01041 E N. 7-01063
L'intervento del rappresentante del Ministero della Salute nella seduta del 12 dicembre 2012 della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulle Risoluzioni n. 7-01041 e n. 7-01063 e' del tutto insoddisfacente, reticente, elusivo.
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I. Le mancate risposte del Ministero
L'intervento ministeriale infatti semplicemente non risponde ai precisi ed inconfutabili rilievi contenuti nelle Risoluzioni citate e nelle Osservazioni presentate alla Commissione Europea dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" il 20 novembre scorso.
1. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine; e' evidente che la legislazione vigente proibisce tale erogazione: ne consegue che lo schema di decreto interministeriale ipso facto si configura contra legem, e va quindi rigettato in quanto lungi dall'emendare il Decreto legislativo 31/2001 inequivocabilmente lo viola nei suoi stessi fondamenti".
2. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "e' acclarata senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili; e' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali; delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte; delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita'; della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano; ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla Direttiva 98/83; ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresì come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".
3. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "le proposte di emendazione a leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favoreggia la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana".
4. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione Imprese e Industrie dell'Unione Europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo a dir poco carente ed elusivo e pertanto come esso sia irricevibile per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali: ad esempio vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria; analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto".
5. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favoreggia l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015".
Il Ministero non risponde a tutte le citate Osservazione per il semplice fatto che esse sono incontrovertibili, e pertanto incontrovertibile e' anche la conseguenza logica che da esse discende, ovvero che lo schema di decreto de quo debba essere rigettato dalla Commissione Europea ovvero revocato dagli stessi Ministri proponenti.
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II. Ad abundantiam
Il Ministero non risponde neppure alle ulteriori Osservazioni presentate alla Commissione Europea l'11 dicembre 2012 dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, in cui si evidenziano questioni ulteriori che anch'esse non possono in alcun modo essere eluse: citiamo alcuni stralci particolarmente rilevanti: "lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto da' luogo ad una turbativa nella regolazione della concorrenza e danneggia diritti soggettivi e legittimi interessi sia di imprese ed industrie del settore agricolo ed alimentare, sia dei consumatori dei loro prodotti"; "va rigettato in quanto si fonda su premesse ed e' accompagnato da dichiarazioni inammissibili, menzognere e mistificatrici"; "va rigettato in quanto manifestamente carente di documentazione e verifiche preliminari indispensabili"; "va rigettato in quanto frutto di una metodologia e di una procedura irrituali e viziati da flagranti e molteplici errori, irregolarita' e falsificazioni".
*
III. Excusatio non petita
Ma e' evidente che il Ministero e' consapevole di tutto cio', poiche' nel suo intervento reticente ed elusivo almeno in un punto confessa implicitamente di essere conscio che la sua posizione e' insostenibile: laddove nel penultimo capoverso del documento alla pagina 4, righe 18-20, si legge "il Governo si impegna a rivedere lo schema di decreto in questione, ove all'esito della procedura di notifica di cui sopra, emerga anche a livello europeo un orientamento volto ad apportare eventuali modifiche". Proposizione che tradotta in lingua corrente palesemente significa che il Ministero prevede il rigetto dello schema di decreto da parte della Commissione Europea, rigetto che costituisce l'inevitabile conseguenza delle considerazioni dianzi esposte e trasmesse alla Commissione Europea in forma di Osservazioni.
E' a tutti evidente che se il Ministero si predispone fin d'ora a ricevere un parere negativo dalla Commissione Europea cio' implica che esso e' consapevole dell'illiceita, inammissibilita' e fin irricevibilita' dello schema di decreto; ergo sarebbe ragionevole e doveroso che lo revocasse motu proprio, e si adoperasse piuttosto nella direzione della tutela della salute della popolazione e del risanamento ambientale cosi' come proposto nelle Risoluzioni all'ordine del giorno.
*
IV. Quod erat demonstrandum
Poiche' la "risposta" ministeriale non risponde affatto ai rilievi posti in modo netto ed inequivocabile dalle Risoluzioni e dalle Osservazioni citate, essa e' del tutto insoddisfacente, reticente, elusiva. Come volevasi dimostrare.
*
V. Conclusioni
Alla luce di tutto quanto precede, al Ministro della Salute incombe pertanto il dovere di procedere alla revoca dello schema di decreto essendo esso palesemente contrario alla legge, contrario all'evidenza scientifica, contrario al principio di precauzione, viziato da molteplici carenze ed errori formali, procedurali e sostanziali, e soprattutto e decisivamente essendo di grave nocumento sia ed innanzitutto e dirimentemente per la popolazione in generale, sia anche particolarmente per i produttori agricoli e le imprese alimentari e di ristorazione e per i consumatori dei loro prodotti e servizi, sia infine per il servizio sanitario nazionale (che dovrebbe successivamente farsi carico della cura delle malattie provocate dalla contaminazione delle acque potabili che il decreto consentirebbe).
*
VI. Addenda
1. Ad integrazione delle Osservazioni presentate alla Commissione Europea dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" il 20 novembre scorso - comprensive di una "Technical relation" con abbondantissima bibliografia scientifica -, in guisa di appendice in calce alla presente nota si trascrivono tre estratti da altrettanti recentissimi documenti particolarmente significativi:
a) le Dieci osservazioni presentate alla Commissione Europea l'11 dicembre 2012 dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, che ha condotto uno studio approfondito dell'intero dossier rilevando errori e mistificazioni di estrema gravita' e denunciando le tragiche conseguenze di un'eventuale criminale approvazione dello schema di decreto;
b) una dichiarazione dell'illustre magistrato Ferdinando Imposimato, la cui assoluta autorevolezza non ha bisogno di commenti, che evidenzia l'incostituzionalita' dello schema di decreto in esame;
c) una dichiarazione dello scienziato di fama internazionale e docente all'Universita' di Padova Gianni Tamino che evidenzia le incontrovertibili ragioni scientifiche, metodologiche e deontologiche che motivano la richiesta di revoca dello schema di decreto citato.
2. Ad utile riscontro di tutto quanto precede si allegano inoltre i testi integrale delle Osservazioni del 20 novembre 2012 e relativi allegati (quindi anche la fondamentale Technical relation), cosi' come dei documenti citati sub a), b) e c).
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Restando a disposizione, distinti saluti
Il servizio di consulenza giuridica ed amministrativa dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo
Viterbo, 13 dicembre 2012
*
a) Appendice prima: estratto dalle Dieci osservazioni presentate alla Commissione Europea l'11 dicembre 2012 dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo (...)
*
b) Appendice seconda: Estratto dalla dichiarazione dell'illustre magistrato Ferdinando Imposimato (...)
*
c) Appendice terza: Dichiarazione dello scienziato di fama internazionale e docente all'Universita' di Padova Gianni Tamino (...)
10. SOLIDALI CON L'INIZIATIVA DEL 15 DICEMBRE E CON LA LOTTA DEL COMITATO FUORIPISTA
Carissime e carissimi del Comitato Fuoripista di Fiumicino,
nell'impossibilita' di essere presenti il 15 dicembre alla vostra importante iniziativa per concomitanza con altre iniziative di difesa dell'ambiente, della salute e dei diritti in cui siamo impegnati in quella stessa data, vi scriviamo queste righe per esprimervi la nostra profonda solidarieta' con la vostra lotta che pienamente condividiamo contro il dissennato e scellerato progetto di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino.
Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 13 dicembre 2012
11. SOLIDALI CON L'IMPEGNO DEL COMITATO RIFIUTI ZERO DI FIUMICINO
Al Comitato rifiuti zero di Fiumicino
Carissime e carissimi,
vi esprimiamo la nostra piena solidarieta' alla vostra importante iniziativa in difesa dell'ambiente e della salute della popolazione del territorio del Comune di Fiumicino.
Le vostre puntuali Osservazioni trasmesse col dettagliatissimo documento del 4 dicembre 2012 alla Conferenza di Servizi che si riunira' tra pochi giorni dimostrano senza possibilita' di dubbio l'inammissibilita' dell'opera che l'Ama spa intenderebbe realizzare a danno del territorio e della popolazione ed in flagrante violazione delle norme vigenti di tutela dell'ambiente e della salute e dei diritti della comunita' locale.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 13 dicembre 2012
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 134 dell'11 marzo 2013
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