Archivi. 107
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- Date: Tue, 12 Feb 2013 06:18:29 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Numero 107 del 12 febbraio 2013
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di ottobre 2005 (parte quinta e conclusiva)
2. "Io dico, seguitando"
3. Dopo il referendum
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2005 (PARTE QUINTA E CONCLUSIVA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2005.
2. "IO DICO, SEGUITANDO"
"Io dico, seguitando..." (Dante, inf., X, 1).
Il referendum brasiliano del 23 ottobre 2005, anche se ha avuto come esito la sconfitta della grande speranza di abolire il commercio delle armi da fuoco in quel grande paese, ha tuttavia costituito un'occasione straordinaria di presa di coscienza e di mobilitazione. Ed e' stato un esempio per il mondo intero.
Si', si puo' e si deve chiamare i popoli del mondo all'impegno per far cessare questo scandalo degli scandali: che si producano e si mettano a disposizione degli esseri umani strumenti il cui unico fine e' quello di uccidere gli esseri umani.
Si', il disarmo e' la grande necessita', la prima urgenza, che l'umanita' intera ha di fronte: perche' nell'epoca aperta da Auschwitz e da Hiroshima, o l'umanita' abolira' le armi, o le armi distruggeranno l'umanita'.
Il referendum brasiliano, anche se conclusosi con una sconfitta, e' stato un fatto storico di rilevanza mondiale. I signori della morte, l'internazionale degli assassini, vorrebbero che finisse nel dimenticatoio al piu' presto. E invece no. Vogliamo, dobbiamo continuare a riflettere su questa esperienza.
Quel referendum ha rotto un tabu' ed ha indicato una via: i popoli ora sanno che possono usare lo strumento democratico del voto per abolire le armi omicide. Quel referendum e' stato un primo passo. Altri ne seguiranno. La nonviolenza e' in cammino.
3. DOPO IL REFERENDUM
E' bene, e' necessario, che continui la riflessione sul referendum brasiliano del 23 ottobre e che continuino le iniziative a sostegno sia della Campagna per il disarmo, iniziativa vieppiu' necessaria - e necessaria ovunque, sia dello Statuto del disarmo, la legge che oggi piu' che mai e' necessario che sia applicata nel migliore dei modi.
Le sorelle e i fratelli brasiliani che hanno animato la campgna per il si' al referendum per proibire il commercio delle armi ci chiedono oggi di continuare nell'impegno. E un segnale assai positivo viene dal Consiglio Comunale di Trento, che il 26 ottobre ha approvato l'ordine del giorno a sostegno della campagna per il disarmo presentato da Flavio Santini, lo stesso documento gia' approvato all'unanimita' dal Consiglio Provinciale di Viterbo e da varie altre istituzioni in varie parti d'Italia.
Ed ovviamente al sostegno all'impegno per il disarmo in Brasile va unito l'impegno nostro per il disarmo qui: innanzitutto sostenendo le campagne gia' in corso, per le quali punto di riferimento principale e' la Rete italiana per il disarmo (per contatti: www.disarmo.org).
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L'infausto esito del referendum brasiliano ha suscitato tante riflessioni, tante interpretazioni, che segnalano una pluralita' di aspetti e questioni; qui vorremmo da parte nostra rimarcare un solo concetto, gia' da molte altre persone espresso, che a noi pare essere cio' che piu' conta: il fatto che nel referendum abbiano prevalso i no alla proposta di proibire il commercio delle armi, ha come prima, decisiva, ineludibile, orrenda conseguenza la seguente: che migliaia, decine di migliaia di persone continueranno a morire uccise da armi da fuoco. Migliaia, decine di migliaia di vite umane che potevamo aver salvato se solo da tutto il mondo ciascuno di noi avesse dato una mano con sufficiente convinzione e tenacia. Tutte le piu' sottili disquisizioni sociologiche e psicologiche, politologiche e antropologiche, e chi piu' ne ha piu' ne metta, sono nulla rispetto a questo dato di fatto, a questa terribile realta'.
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La lotta per il disarmo, la lotta per salvare le vite degli esseri umani dalle armi assassine, continua.
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Numero 107 del 12 febbraio 2013
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