Archivi. 100
- Subject: Archivi. 100
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- Date: Tue, 5 Feb 2013 08:54:23 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Numero 100 del 5 febbraio 2013
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di settembre 2008 (parte quarta)
2. Si puo', si deve vincere a Vicenza
3. Quattro tesi sulla guerra e una sulla civilta'
4. Una lettera aperta all'assessore alla cultura della Regione Lazio
5. Si', a Vicenza il cinque ottobre il voto
6. Bazzecole
7. Vicenza oggi e' per tutti una speranza
8. Il silenzio delle vittime
9. Se a Vicenza vinceranno i si'
10. Ripudia la guerra
11. Il cinque ottobre il voto vicentino
12. Uccidere ed essere uccisi e' la guerra
13. Che da Vicenza giunga una parola
14. La guerra e il razzismo
15. Come a Vicenza il senno dei votanti
16. Opporsi alla guerra, opporsi al razzismo
17. Tornado
18. Antonella Litta: Oggi a Viterbo, un anno dopo
19. Cio' che tu vedi
20. Licenza di devastare
21. Si fa ma non si dice
22. Una stessa cosa
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2008 (PARTE QUARTA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2008.
2. SI PUO', SI DEVE VINCERE A VICENZA
Si puo', si deve vincere a Vicenza
e con la forza della verita'
fermare li' la guerra e la violenza
li' disarmare chi ammazzando va.
Si puo', si deve con la nonviolenza
far vincere l'umana dignita'
negando agli assassini l'acquiescenza
togliendo ai barbari complicita'.
Si puo', si deve col forte strumento
del voto di coscienza popolare
combattere la guerra e il suo tormento.
Si puo', si deve la guerra fermare
le armi ripudiare, e dal lamento
passare all'atto di vite salvare.
3. QUATTRO TESI SULLA GUERRA E UNA SULLA CIVILTA'
La guerra ha bisogno del riarmo, e il riarmo e' gia' la guerra, poiche' le armi servono a uccidere, e rendere disponibili le armi e' gia' il primo impulso ad uccidere.
La guerra ha bisogno di disumanizzare le persone, perche' solo disumanizzando se' ed altrui un essere umano puo' indursi ad ucciderne un altro; ogni propaganda ed ogni organizzazione che neghi anche a una sola persona tutti i diritti e tutta la dignita' di essere umano, e' gia' guerra all'umanita' intera.
La guerra e' nemica delle donne: essendo essa guerra il dispiegarsi della potenza di uccidere chi ad essa si asserve prova un antagonismo radicale ed un odio implacabile per chi continua a recare l'opposta potenza del generare. Chi irroga la morte e' nemico di chi dona la vita. La guerra e' sempra maschilista e patriarcale. Ed ogni ideologia ed ogni prassi ed ogni struttura patriarcale e maschilista, quindi misogina e femminicida, e' gia' la guerra in atto che l'umanita' aggredisce e divora.
La guerra uccide e devasta: uccide le umane vite, devasta la casa comune. La guerra e' nemica della natura. Ed ogni atto di distruzione della natura e' gia' cultura e gesto di guerra, di guerra nemica dell'umanita', di guerra che vuole abolire il mondo: la guerra e' il nulla che cerca di cancellare tutto cio' che esiste.
La civilta' e' questa coscienza del proprio e dell'altrui esistere. La civilta' e' la lotta contro il nulla assassino. La civilta' e' il contrario della guerra.
4. UNA LETTERA APERTA ALL'ASSESSORE ALLA CULTURA DELLA REGIONE LAZIO
All'assessore alla cultura della Regione Lazio
Oggetto: richiesta di intervento per scongiurare il pericolo che l'area termale del Bulicame (un'area di immenso valore naturalistico, storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico) sia devastata irreversibilmente dalla illegale e insensata realizzazione di un devastante mega-aeroporto.
Gentile assessore alla cultura della Regione Lazio, on. Giulia Rodano,
con la presente siamo a richiedere un suo urgente intervento per scongiurare il pericolo che l'area termale del Bulicame (un'area di immenso valore naturalistico, storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico) sia devastata irreversibilmente dalla illegale e insensata realizzazione di un devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "Mordi e fuggi" per Roma.
Una lobby politico-affaristica irresponsabile e senza scrupoli sta agendo da tempo per provocare un disastro ambientale, una devastazione irreversibile di rilevantissimi beni pubblici e un inquinamento altamente nocivo per la salute dei cittadini: la realizzazione del mega-aeroporto avrebbe infatti conseguente catastrofiche.
Gentile assessore alla cultura,
per sua maggior informazione alleghiamo alla presente la lettera che abbiamo inviato in data 4 agosto 2008 al Presidente della Repubblica, e sollecitiamo con la presente un suo tempestivo ed efficace intervento a difesa di beni ambientali e culturali unici ed insostituibili.
Restando a sua disposizione per ogni opportuna ulteriore informazione o chiarimento, e segnalandole fin d'ora il sito www.coipiediperterra.org in cui abbiamo pubblicato da un anno a questa parte una vasta documentazione, confidiamo in un suo sollecito cenno di riscontro.
Voglia gradire distinti saluti,
La portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta
Il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini
Viterbo, 13 settembre 2008
*
Allegato: Lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008
Oggetto: Richiesta di intervento del Presidente della Repubblica affinche' sia impedita la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, un'opera illecita e scandalosa, nociva per la salute dei cittadini, distruttiva di insostituibili preziosissimi beni pubblici, che costituirebbe un immenso sperpero di pubbliche risorse a grave danno della comunita' ed in flagrante violazione di legge.
Signor Presidente della Repubblica,
con la presente siamo a richiedere un suo autorevole intervento affinche' siano rispettate le vigenti normative - di rilevanza fin costituzionale - a difesa della salute e della sicurezza dei cittadini, di rilevantissimi e peculiari beni ambientali e culturali, di diritti soggettivi e legittimi interessi della comunita' viterbese ed altolaziale e di singoli cittadini ivi residenti; normative vigenti e cogenti diritti minacciati dalla prospettiva della realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, un'opera semplicemente illecita e scandalosa.
La realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e disastrosi esiti:
a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008;
b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identita' di Viterbo;
c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore e vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino;
d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua rilevanza;
e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita;
f) grave danno economico per la citta' con deprezzamento di attivita', esercizi ed immobili;
g) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita' tra l'intensa attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attivita' di volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un recente decreto)" e come gia' precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008;
h) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva, quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilita' un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea Viterbo-Capranica-Roma);
i) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative e da fenomeni di inquinamento ed aggressione criminale alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita dei cittadini;
l) concreto pericolo che l'opera veicoli interessi ed affari non trasparenti, conflitti di interessi in figure investite di ruoli e funzioni istituzionali, operazioni economiche illecite e penetrazione dei poteri criminali, come segnalato da autorevoli figure istituzionali;
m) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori dell'opera e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si rileva come proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente lesiva dei piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi evidentemente scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece una drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino).
A cio' si aggiunga che:
n) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 m, ne' il suo orientamento"; peraltro il gia' citato "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva - dimostrata dagli studi del nostro centro - di allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud";
o) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;
p) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute.
Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma:
q) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto di diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti";
r) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi fattuale della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a ridosso di emergenze archelogiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione, cadono con essa tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice dal vizio dell'atto presupposto e fondativo;
s) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma "Report").
Infine:
t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva della Rai ("Report", 27 aprile 2008);
u) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno 2008);
v) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del clima (come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale, dagli statisti piu' avvertiti);
z) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto aereo (particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e democratico.
Signor Presidente della Repubblica,
tutto quanto precede, da un anno a questa parte abbiamo piu' volte segnalato ai Ministeri competenti, all'Ente nazionale per l'aviazione civile, al Parlamento europeo ed a quello nazionale, alla Regione Lazio, alla Provincia e al Comune di Viterbo, a molti altri soggetti istituzionali variamente competenti.
Hanno peraltro sostenuto la nostra iniziativa di opposizione al devastante mega-aeroporto molte personalita' illustri come il magistrato Ferdinando Imposimato, la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini, padre Alex Zanotelli, il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani.
Scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Luigi Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Stefano Montanari, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio.
Altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Nella Ginatempo, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Lorenzo Porta, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Antonella Sapio, Giovanni Scotto, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi.
Scrittrici e saggiste come Dacia Maraini, Lea Melandri.
Intellettuali come Maria D'Asaro, Franco Barbero, Eleonora Bellini, Valeria Borgia, Patrizia Caporossi, Augusto Cavadi, Chiara Cavallaro, Giancarla Codrignani, Bruno Dei, Paola Del Zoppo, Francesco De Notaris, Maria G. Di Rienzo, Daniele Gallo, Pupa Garribba, Giorgio Giannini, Federica Giardini, Angela Giuffrida, Fulvio Grimaldi, Letizia Lanza, Elena Liotta, Fiora Luzzatto, Paola Mancinelli, Attilio Mangano, Enzo Mazzi, Sara Michieletto, Elena Monguzzi, Daniela Musumeci, Diana Napoli, Nadia Neri, Helene Paraskeva', Sergio Paronetto, Francesco Pistolato, Rosangela Pesenti, Enrico Peyretti, Tiziana Plebani, Giovanna Providenti, Elio Rindone, Giovanna Rossiello, Anna Saleppichi, Brunetto Salvarani, Bruno Segre, Paola Sessa, Renato Solmi, Giuseppe Tacconi.
Personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed educativo come Normanna Albertini, Giacomo Alessandroni, Alessandro Ambrosin, Roberto Barcaroli, Luciano Benini, Norma Bertullacelli, Carla Biavati, Michele Boato, Liliana Boranga, Franco Borghi, Adriana Bottini, Elena Buccoliero, Paolo Buffoni, Giuseppe Burgio, Elisabetta Caravati, Tiziano Cardosi, Giovanni Colombo, Marinella Correggia, Sergio Dalmasso, Leila Lisa D'Angelo, Riccardo Dello Sbarba, Emilio De Paolis, Gabriele De Veris, Giuliano Falco, Carlo Ferraris, Gianni Ghirga, Agnese Ginocchio, Dario Giocondi, Carlo Gubitosa, Pasquale Iannamorelli, Floriana Lipparini, Francesco Lo Cascio, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Maria Antonietta Malleo, Giovanni Mandorino, Nello Margiotta, Carla Mariani, Gian Marco Martignoni, Luca Martinelli, Raffaella Mendolia, Michele Meomartino, Carmine Miccoli, Maddalena Micotti, Mauro Mocci, Luisa Mondo, Adriano Moratto, Fiamma Negrini, Beppe Pavan, Paola Pavese, Strato Petrucci, Enzo Piffer, Luciano Polverari, Anna Puglisi, Piercarlo Racca, Fabio Ragaini, Elio Romano, Carlo Ruta, Silvana Sacchi, Raffaello Saffioti, Luca Salvi, Antonia Sani, Umberto Santino, Giovanni Sarubbi, Eugenio Scardaccione, Anna Schgraffer, Silvano Tartarini, Tiziano Tissino, Amedeo Tosi, Mao Valpiana, Claudio Vedovelli, Marcello Vigli.
Il magistrato Gennaro Francione.
L'ex-sottosegretario Paolo Cento.
I parlamentari europei Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Giovanni Berlinguer, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Monica Frassoni, Sepp Kusstatscher, la gia' citata Luisa Morgantini, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano.
I senatori e deputati al parlamento italiano della precedente legislatura Maurizio Acerbo, Angelo Bonelli, Salvatore Bonadonna, Paolo Cacciari, Salvatore Cannavo', Giovanna Capelli, Anna Donati, Rina Gagliardi, Haidi Giuliani, Salvatore Iacomino, Vladimir Luxuria, Francesco Martone, Lidia Menapace, Maria Cristina Perugia, Paolo Russo, Gianpaolo Silvestri, Massimiliano Smeriglio, Gino Sperandio, Tiziana Valpiana.
I consiglieri regionali del Lazio Roberto Alagna, Enrico Luciani, Ivano Peduzzi, Anna Pizzo.
Numerosissime persone del viterbese, tra cui autorevoli figure delle istituzioni e della vita civile.
E sara' opportuno aggiungere che gli stessi sostenitori della nociva e devastante opera hanno dovuto progressivamente sempre piu' esplicitamente ammettere che la loro precedente propaganda era fallace e mistificante, e via via hanno dovuto riconoscere la validita' di quanto da noi rappresentato.
Signor Presidente della Repubblica,
giunti a questo punto, ed ormai chiarito inconfutabilmente che l'opera cosi' come prospettata da una propaganda tanto mistificante quanto irresponsabile e' semplicemente nociva, distruttiva, irrealizzabile e fuorilegge, sarebbe ragionevole attendersi che tutte le rappresentanze istituzionali desistano dal continuare a sostenerne la realizzazione; invece purtroppo sembra che alcune figure istituzionali ed alcune cordate affaristiche stiano tuttora operando a favoreggiamento della realizzazione del devastante mega-aeroporto e a danno dei cittadini, a danno dell'ambiente e dei beni pubblici, in violazione delle norme e dei vincoli in vigore.
E' perche' la situazione e' questa, che ci siamo determinati a richiedere un suo autorevole intervento affinche' sia impedita la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma, un'opera illecita e scandalosa, nociva per la salute dei cittadini, distruttiva di insostituibili preziosissimi beni pubblici, che costituirebbe un immenso sperpero di pubbliche risorse a grave danno della comunita' ed in flagrante violazione di legge.
Ovviamente confidiamo che un suo intervento possa essere risolutivo; ma qualora tale intervento non si desse o non sortisse effetto, e si prospettasse la necessita' di richiedere l'ulteriore intervento delle competenti magistrature italiane ed europee in sede amministrativa, civile e penale, ovviamente procederemmo in tal senso, naturalmente richiamando tutto il pregresso ed anche le eventuali resposabilita' - anche per profili omissivi - da parte di vari soggetti istituzionali che fin qui non solo non hanno operato in modo adeguato e corretto ma hanno anche commesso ripetuti atti di cui evidentemente dovranno essere chiamati a rispondere.
Ringraziandola per l'attenzione, e restando a disposizione per ogni ulteriore opportuno chiarimento, ed eleggendo sede presso il Centro di ricerca per la pace di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, voglia gradire distinti saluti.
La portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta
Il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini
Viterbo, 4 agosto 2008
5. SI', A VICENZA IL CINQUE OTTOBRE IL VOTO
Si', a Vicenza il cinque ottobre il voto
dei cittadini puo' dir si' alla pace
si' alla civile convivenza, al moto
di umanita' piu' semplice e verace.
Si', a Vicenza il giusto, il vero, il noto
prevalga sull'iniquo e sul rapace,
prevalga sul fallace e sull'ignoto;
e vinca il bene che salva e che piace.
Si', a Vicenza vinca la difesa
della natura e della civilta',
e sia respinta l'oltraggiosa offesa
delle armi e della loro crudelta',
dell'empia guerra che non lascia illesa
la nostra gia' dolente umanita'.
6. BAZZECOLE
Riferiscono le agenzie di stampa di altre decine di morti nelle stragi odierne della guerra afgana, stragi che ormai si sono da tempo allargate al Pakistan. Decine di morti anche oggi, e la fonte della notizia sono gli stessi eserciti. Non passa giorno senza nuove stragi. Bazzecole.
*
E quale e' la vita dei sopravvissuti? Dei feriti, dei mutilati, degli sfollati, degli affamati, dei derubati di tutto, delle vittime giunte alla disperazione di invocare una morte rapida poiche' la loro vita e' ormai solo una morte lenta in forma di tortura? Bazzecole.
*
Giunge oggi anche una notizia diffusa dall'Onu: nelle aree del Pakistan ormai investite dalla furia della guerra afgana "260.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni nelle zone dei bombardamenti". In Pakistan. Bazzecole.
*
L'Aghanistan e' un immenso carnaio, una fornace in cui si specchia questo momento tragico dell'umanita'. Bazzecole.
E un'estensione di questo immenso carnaio, questa immensa fornace, stanno diventando anche le aree del Pakistan che la guerra afgana ha ormai raggiunto. Bazzecole.
*
Bazzecole per chi pensa solo al gioco del pallone, agli inestetismi della cellulite, alla pubblicita' dei telefonini, ai videoclip ed ai mille altri veleni con cui l'ideologia dominante - l'ideologia dei poteri dominanti, e la propaganda da essi diffusa - ci rende schiavi e complici degli assassini.
Per i nove decimi dell'umanita' non sono bazzecole.
*
Tutti i poveri del mondo che hanno la possibilita' di essere raggiunti dalle notizie di cio' che li' accade riflettono sulla nostra ferocia, la ferocia della nostra coalizione di truppe d'occupazione, di truppe assassine, la coalizione militare terrorista e stragista dei volenterosi carnefici della Nato, la coalizione di cui l'Italia fa parte.
Tutti, tutti gli abitanti dell'Asia, dell'Africa, dell'America Latina che hanno la possibilita' di essere raggiunti dalle notizie di cio' che li' accade riflettono sulla nostra ferocia, la ferocia della nostra coalizione di truppe d'occupazione, di truppe assassine, la coalizione militare terrorista e stragista dei volenterosi carnefici della Nato, la coalizione di cui l'Italia fa parte.
Tutti i poveri del mondo.
Tutti gli abitanti di tre continenti che ricordano ancora cosa e' stato il colonialismo, poiche' ancora ne stanno pagando le conseguenze - e il ritorno.
I nove decimi dell'umanita' guardano come agiamo, e giudicano, e ne traggono conclusioni.
I migliori tra loro si dicono che occorre far cessare la nostra furia genocida.
I peggiori tra loro imparano "come va il mondo" e si addestrano ad imitare la nostra furia genocida, a metterla in atto a loro volta.
Nessuno puo' approvarci.
Tutti possono soltanto odiare i nostri crimini.
E molti non odieranno solo i crimini, odieranno anche chi li commette. Ci odieranno con la forza della disperazione.
E con la forza della disperazione decideranno di fermarci.
E queste forse non sono piu' bazzecole neppure per i pirati che ci governano e per le platee narcotizzate dalle televisioni. Forse c'e' motivo di preoccupazione. Forse sara' il caso di pensarci.
*
Cessi la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, mafiosa e totalitaria in Afghanistan.
Cessi la partecipazione illegale e criminale dell'Italia alla guerra.
Cessi la violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
S'impegni l'Italia contro la guerra, per il disarmo e la smilitarizzazione.
Il primo, indispensabile passo e' cessare di prendere parte alla guerra.
*
Solo la pace salva le vite.
Pace, disarmo, smilitarizzazione dei conflitti.
Solo salvando le vite si costruisce la giustizia.
Solo salvando le vite si costruisce la legalita'.
Solo salvando le vite si costruisce la democrazia.
Solo salvando le vite si costruisce la civile convivenza.
Solo salvando le vite si invera il primo e fondamentale dei diritti umani.
La guerra, la guerra che consiste di stragi, e' nemica dell'umanita'.
L'umanita' deve abolire la guerra, prima che la guerra abolisca l'umanita'.
La nonviolenza e' la via.
7. VICENZA OGGI E' PER TUTTI UNA SPERANZA
Vicenza oggi e' per tutti una speranza
di opporre pace e bene a guerre e stragi.
Se il 5 ottobre fermera' la danza
macabra del riarmo, e dei malvagi
seminator di morte la baldanza,
sara' quel voto il miglior dei presagi
di una civile convivenza, usanza
dono piu' grande di quei dei re magi.
Vicenza che resistere ha saputo
a chi voleva farne un arsenale
e la spelonca da cui esce il bruto
a far scempio del mondo e sparger male,
Vicenza al male opponga il suo rifiuto
e salvi col suo voto cio' che vale.
8. IL SILENZIO DELLE VITTIME
Poiche' le persone assassinate non possono piu' parlare, e' cosi' facile dimenticare le vittime.
*
Come le vittime della guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Le vittime della guerra cui l'Italia partecipa in flagrante violazione della nostra legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana. Le vittime uccise anche dalla nostra complicita' con la guerra, dalla nostra indifferenza per i massacri, dalla nostra quieta ferocia.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra.
Cessi la nostra violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
Cessi la nostra complicita' con le stragi.
9. SE A VICENZA VINCERANNO I SI'
Se a Vicenza vinceranno i si'
i si' alla pace, i si' alla giustizia
il 5 ottobre iniziera' da li'
piu' forte lotta ad ogni ria nequizia.
Se a Vicenza prevarra' cosi'
la fedelta' all'amore e all'amicizia
il 5 ottobre sara' dunque un di'
per l'umanita' intera di letizia.
Si' ardua prova in cosi' picciol spazio
si' grave compito in cosi' breve ora:
opporsi agli arsenali dello strazio,
difendere la civilta' che onora,
respingere di guerra il giammai sazio
mostro. E dal buio far sorger l'aurora.
10. RIPUDIA LA GUERRA
"L'Italia ripudia la guerra" recita la legge fondamentale del nostro paese.
La guerra immorale e illegale, la guerra sempre assassina.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.
Cessi la violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
11. IL CINQUE OTTOBRE IL VOTO VICENTINO
Il cinque ottobre il voto vicentino
non tratta solo di un lembo di terra
riguarda invece se di pace o guerra
vogliamo sia il comun nostro destino.
Alla crudele man dell'assassino,
al riarmo stritolante cio' che afferra,
al riarmo che tutto atterrisce e atterra,
si opponga del diritto il buon cammino.
Si opponga al male la volonta' buona
si opponga alla barbarie il civil lume
si opponga alla violenza la saggezza
prevalga sulle tenebre chiarezza
ceda il pessimo all'ottimo costume:
tutti i diritti umani a ogni persona.
12. UCCIDERE ED ESSERE UCCISI E' LA GUERRA
Uccidere ed essere uccisi e' la guerra.
Vivere insieme aiutandosi e' la pace.
*
Cessi la guerra afgana stragista e terrorista.
Cessi la scellerata partecipazione italiana ad essa.
*
Solo la pace salva le vite.
Dell'umanita' e' nemica la guerra.
13. CHE DA VICENZA GIUNGA UNA PAROLA
Che da Vicenza giunga una parola
che opponga alla violenza la ragione,
che possa essere la buona scuola
che insegni a contrastare ogni uccisione,
che dica quella verita' che sola
smaschera ogni empia mistificazione:
e' assassina ogni arma, ogni pistola
puntata e' contro tutte le persone.
E quindi ogni base militare
ogni arsenale, ogni fabbrica d'armi
son luoghi di nequizia e malaffare.
L'umanita' chiede che si disarmi,
per sempre la guerra e' da ripudiare:
troppi giaccion nel fango o sotto i marmi.
14. LA GUERRA E IL RAZZISMO
Abituati a ritenere leciti e normali i massacri in Afghanistan, quei massacri li si e' importati in Italia.
Abituati a ritenere che la vita umana degli altri e' niente, li si annienta senza problemi.
*
Come certi oggetti, certi luoghi rivelano quanto abissale sia l'orrore: la scatola di biscotti, la lavanderia.
*
Contrastare il razzismo e i poteri criminali, contrastare la guerra e il terrorismo: sono una sola cosa.
15. COME A VICENZA IL SENNO DEI VOTANTI
Come a Vicenza il senno dei votanti
il 5 ottobre dara' buoni frutti
quel si' alla pace sara' un passo avanti
non solo per Vicenza ma per tutti.
Un si' al diritto ad impedir che tanti
ancora dalla guerra sian distrutti,
un si' ad evitare nuovi pianti
e strazi, e orrori, ed infiniti lutti.
Un si' alla civile convivenza
un si' al disarmo che salva le vite
un si' alla ragione e alla coscienza
che vieti eccidi e sani le ferite
considerando la comun semenza
dell'umanita' intera, una e mite.
16. OPPORSI ALLA GUERRA, OPPORSI AL RAZZISMO
Se non ci si oppone alla guerra e al razzismo, come si puo' difendere la democrazia?
Se non ci si oppone alla guerra e al razzismo, come si puo' difendere la civile convivenza?
Se non ci si oppone alla guerra e al razzismo, come si puo' difendere la dignita' umana?
17. TORNADO
Per i non meteorologi una volta Tornado era il cavallo di Zorro.
Poi venne la prima guerra del Golfo, quell'aereo da combattimento italiano abbattuto, il volto del ragazzo in divisa italiano fatto prigioniero che diceva il suo nome alle telecamere...
Quell'aereo da combattimento era un Tornado.
*
Il 23 settembre 2008 il Consiglio dei Ministri italiano ha deciso l'invio di quattro aerei Tornado in Afghanistan. Per aumentare la potenza militare italiana dispiegata in quella guerra. Perche' li' c'e' la guerra. Una guerra terrorista e stragista. Una guerra imperialista e razzista. Una guerra mafiosa e totalitaria. Una guerra alla quale la legge italiana proibisce all'Italia di partecipare. Una guerra alla quale il diritto internazionale proibisce all'Italia di partecipare. Ma l'Italia partecipa lo stesso, per criminale decisione degli ultimi tre governi golpisti, degli ultimi tre parlamenti golpisti, per decisione di partiti politici golpisti (tutti quelli che sostengono il governo Berlusconi, ed e' ovvio che siano golpisti; ma anche tutti quelli che hanno sostenuto il governo Prodi, alcuni dei quali in passato si erano spacciati addirittura per pacifisti, ma giunti al potere non hanno esitato a votare in favore della guerra e delle stragi di cui essa consiste).
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra.
Si torni al rispetto del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
Si contrastino tutte le stragi, tutti gli omicidi, tutti i poteri criminali.
Solo il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti salvano le vite.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
18. ANTONELLA LITTA: OGGI A VITERBO, UN ANNO DOPO
[Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia). Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente]
L'assemblea di oggi vuole fare il punto delle attivita' del nostro comitato a poco piu' di un anno dalla sua costituzione, e vuole essere un momento di riflessione su quanto ancora c'e' da fare per evitare che a Viterbo si realizzi un aeroporto per voli low cost che si preannuncia come un'opera di immenso danno all'ambiente, alla salute, all'identita' stessa della citta', alle reali vocazioni e tradizioni di questo territorio e come immenso sperpero di pubbliche risorse.
In questo anno ci siamo impegnati in un costante lavoro d'informazione rivolto ai cittadini attraverso convegni, distribuzione di materiale informativo, iniziative di conoscenza e approfondimento.
Fra tante altre iniziative che abbiamo realizzato vorrei segnalare particolarmente le seguenti: per la prima volta nella storia di Viterbo nell'area del Bulicame la notte del 18 luglio scorso e' stato realizzato un concerto musicale e un spettacolo teatrale grazie all'impegno dei ragazzi del centro sociale autogestito "Valle Faul" e di Antonello Ricci. Sempre in questa area di grande pregio storico, archeologico, naturalistico e termale abbiamo organizzato passeggiate guidate che ci hanno fatto ripercorrere la storia e le tradizioni di Viterbo. Ringrazio ancora Antonello Ricci e il professor Giuseppe Giannini che con passione e competenza ci hanno fatto da guida e ci hanno permesso di comprendere ancora meglio e piu' da vicino l'insanabile ferita che la costruzione dell'aeroporto infliggerebbe a questa area che invece ha bisogno di cura, tutela e valorizzazione.
In questo anno abbiamo intessuto e stiamo rafforzando una rete di relazioni con vari comitati che in Italia e all'estero si oppongono alla realizzazione e all'ampliamento delle strutture aeroportuali, soprattutto con i comitati di Ciampino dove e' necessario da subito ridurre il traffico aereo. Stiamo lavorando alla nascita di una campagna nazionale per la riduzione del traffico aereo e la ridiscussione di un piano nazionale per la mobilita' in generale. Un piano che favorisca i collegamenti ferroviari e quelli per mare a cominciare dal necessario ed urgente intervento per il potenziamento e il miglioramento della rete ferroviaria del viterbese, vera emergenza del nostro territorio e necessita' vitale per i nostri pendolari.
Questo lavoro, che siamo riusciti a fare con il sostegno, il contributo, le idee di quanti condividono le nostre ragioni, ci rende orgogliosi e supplisce alle carenze altrui, in particolare alla mancanza di quella corretta ed obiettiva informazione che avrebbe dovuto e dovrebbe essere compito delle istituzioni e dei mezzi d'informazione.
Sul sito del nostro comitato www.coipiediperterra.org abbiamo messo a disposizione una serie di documenti scientifici, alcuni tradotti anche in inglese, per un utile approfondimento degli argomenti a sostegno delle nostre ragioni, e tra questi anche una "lettera aperta ai colleghi medici dell'Alto Lazio" sui danni alla salute provocati dal traffico aereo che bene spiega le conseguenze dannose della presenza di un aeroporto che sorgerebbe praticamente dentro la citta'. Conseguenze drammaticamente gia' vissute sulla propria pelle dai cittadini di Ciampino. Esperienze che raccontano dell'aria irrespirabile, del frastuono continuo che impedisce il riposo e spesso anche la semplice conversazione nelle case, delle malattie gravi e in costante aumento, del deprezzamento delle case. Esperienze che una "politica" ormai divenuta nella maggior parte comitato d'affari vorrebbe trasferire, far vivere anche ai viterbesi. Ma siamo sicuri che questo non accadra' perche' non permetteremo che accada.
*
E' passato quasi un anno dalla stolta, irregolare e inammissibile decisione ministeriale che individuava in Viterbo la sede del cosiddetto terzo scalo aeroportuale del Lazio. Finora il mega-aeroporto di Viterbo annunciato come prima da 5, poi da 10, fino ad arrivare a 20 milioni di passeggeri l'anno, come hanno sostenuto e sostengono gli interessati sostenitori, dando letteralmente i numeri, e' solo un inconsistente aeroporto di carta.
Di carta perche' tanta e' la carta che e' stata utilizzata durante la scorsa campagna elettorale per ricoprire i muri della nostra bella citta' di brutti manifesti con aerei in fase di decollo, tanta la carta usata per scrivere e diffondere e far circolare l'idea che l'aeroporto di Viterbo sara' bello, buono, utile, addirittura "ecocompatibile", che non inquinera', che sara' silenzioso, che dara' "migliaia e migliaia di posti di lavoro", insomma una manna: ma, aggiungiamo noi, ed ora lo sanno bene tutti i viterbesi, una manna per i soliti pochi e noti, e una sciagura per la collettivita'.
L'inchiesta televisiva di Report "Chi non vola e' perduto" andata in onda su Raitre nell'aprile scorso ha ben documentato il disastro del sistema aeroportuale italiano. Ha evidenziato l'eccessivo numero di aeroporti sul nostro territorio, spesso inutilizzati, cattedrali nel deserto, realizzati per sfamare appetiti locali. L'attuale crisi di Alitalia conferma in tutta la sua tragicita' la mancanza di una seria e competente politica di gestione del trasporto aereo. La stessa politica che vorrebbe costruire a Viterbo l'ennesimo inutile e devastante mega-aeroporto per voli low cost, mentre lascia letteralmente asfissiare i cittadini di Ciampino.
E a cio' si aggiunga che la compagnia Ryan Air, leader dei voli low cost, ribadisce di non essere assolutamente interessata a far scalo a Viterbo; che il prezzo del petrolio e di conseguenza quello del cherosene viaggia a costi elevatissimi; che, l'intera comunita' scientifica mondiale chiede una rapida riduzione delle emissioni di CO2: e il traffico aereo contribuisce per circa il 10% a queste emissioni nocive per ambiente e salute. E in questo contesto la maggior parte dei politici viterbesi continuano a dire che l'aeroporto "si deve fare". Strano modo di pensare, strano modo di intendere il bene comune. Strano ma non troppo se pensiamo che per costruire un aeroporto vengono spesi miliardi di euro in gran parte finanziati dallo Stato, quindi presi dalle tasche dei cittadini. E dove piu' grandi sono gli affari sempre maggiori sono le devastazioni.
Lo scrittore Roberto Saviano ormai celebre per il suo bel libro Gomorra, in un recente intervento in cui descrive quanto sta accadendo a Castel Volturno, feudo del clan dei casalesi, dedica un passaggio all'aeroporto che si vuole realizzare a Grazzanise: "Alitalia sara' in crisi ma a Grazzanise, in territorio marcio di camorra, si sta per costruire il piu' grande aeroporto italiano, il piu' vasto del Mediterraneo. Una terra condannata a far circolare enormi capitali senza avere uno straccio di sviluppo vero, e invece ha denaro, profitto, cemento che ha il sapore del saccheggio, non della crescita". Questa e' l'analisi semplice, vera e lucida di Roberto Saviano.
Un'analisi che potremmo anche trasferire a tante parti del territorio italiano aggredito da progetti che sono spacciati per sviluppo e invece si rivelano solo malaffare e saccheggio.
*
L'aeroporto a Viterbo non si fara', semplicemente perche' sarebbe un'opera illegale oltre che dannosa per la salute e l'ambiente, un affare di pochi e un oggettivo saccheggio di risorse, un'oggettiva devastazione. Un aeroporto che si vuole realizzare solo in virtu' di una decisione ministeriale viziata da scandalosi errori e mistificazioni nel merito e palesi vizi procedurali, contro la quale e' peraltro pendente un ricorso al Tar del Lazio.
Attualmente non esiste neppure una adeguata progettazione dell'aeroporto, anzi non c'e' neppure una precisa definizione della collocazione e delle dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo; la realizzazione del devastante mega-aeroporto e' in contrasto con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008; inoltre l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute, ed e' altresi' in contrasto con ulteriori normative europee e italiane. E si potrebbe continuare nell'elenco delle molte ragioni per cui questa nociva e distruttiva opera e' inammissibile. Ma bastera' qui rinviare a quanto abbiamo riassunto negli esposti che abbiamo presentato a varie autorita' istituzionali.
19. CIO' CHE TU VEDI
L'Italia che invia i cacciabombardieri in Afghanistan: a cosa serviranno?
Le leggi razziste del governo: quali conseguenze avranno?
Il silenzio di troppi di fronte ai crimini di poteri criminali: a chi giovera'?
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Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.
Siano revocate le scellerate leggi razziste.
Cessi ogni complicita' con gli assassini.
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Opporsi alla guerra e al terrorismo, opporsi al razzismo e ai poteri criminali, difendere la democrazia e i diritti umani: e' dovere di tutti.
20. LICENZA DI DEVASTARE
Mentre spacciano slogan insensati e mistificanti come "ecoaeroporto" e "aeroporto a impatto zero", i signori della lobby politico-affaristica sanno bene che la realizzazione del nocivo e distruttivo mega-aeroporto a Viterbo avrebbe effetti devastanti per la salute dei cittadini, per l'ambiente, per fondamentali beni culturali, terapeutici, sociali, economici; in breve: sanno bene che la realizzazione del mega-aeroporto e' uno sperpero immane di risorse pubbliche, un atto di vandalismo nell'area termale del Bulicame che ne verrebbe irreversibilmente massacrata, un danno enorme per tutti i viterbesi, un'operazione speculativa in palese contrasto con le norme vigenti a tutela di ambiente, salute, beni e diritti dei cittadini.
E prova ne e', ad esempio, lo scandalosissimo atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 con cui il Consiglio Comunale ha chiesto alla Regione Lazio di poter eludere i vincoli del Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia. Altro che "ecoaeroporto", altro che "impatto zero": la lobby che domina il Comune di Viterbo a danno dei cittadini chiede licenza di devastare e inquinare e avvelenare, cosi' come James Bond aveva licenza di uccidere in quanto al servizio di Sua Maesta'.
Sanno bene, lorsignori, che per le vigenti norme europee ed italiane il devastante mega-aeroporto e' del tutto irrealizzabile. Ma continuano a cercar di ingannare i cittadini. Con una protervia che lascia stupefatti.
21. SI FA MA NON SI DICE
Si fa ma non si dice.
La guerra in Afghanistan.
La guerra terrorista e stragista in Afghanistan.
La guerra in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
Non si dice ma si fa.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra.
S'impegni l'Italia per la pace con mezzi di pace.
S'impegni l'Italia per il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto.
*
"L'Italia ripudia la guerra", recita la legge a fondamento del nostro ordiamento giuridico.
Opporsi alla guerra, alle armi, agli eserciti e' il primo dovere per salvare le vite, per difendere la dignita' umana, per inverare la democrazia e il diritto.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
22. UNA STESSA COSA
Sono una stessa cosa la lotta contro il razzismo e la lotta contro i poteri criminali.
Sono una stessa cosa la lotta contro la guerra e la lotta contro il terrorismo.
Sono una stessa cosa la pallottola dell'assassino e il silenzio di chi lo lascia fare.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.
Cessi la violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
Cessi la persecuzione dei migranti.
Cessi la complicita' con il crimine, cessi la commissione di crimini.
*
Chi vuole la pace si opponga alla guerra e alle stragi.
Chi vuole salvare le vite si opponga alle armi assassine.
Chi vuole la convivenza civile si opponga alla barbarie armata.
Chi vuole salvare la propria umana dignita' difenda i diritti umani di tutti.
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La nonviolenza e' la via.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 100 del 5 febbraio 2013
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