Archivi. 96
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- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 1 Feb 2013 06:51:59 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Numero 96 del primo febbraio 2013
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di agosto 2008 (parte seconda e conclusiva)
2. Si puo', non si puo'
3. Il golpe flaccido
4. Piccole monarchie naziste
5. Opporsi alla guerra, opporsi al razzismo, difendere i beni comuni
6. Una postilla
7. Come
8. Le nostre stragi quotidiane
9. Opporsi alla guerra, opporsi alle stragi
10. Se dell'orrore
11. Germinal
12. La guerra afgana
13. Declinando un invito
14. Consigli di saggezza
15. L'Afghanistan e noi
16. Le stragi e il silenzio
17. Le stragi afgane
18. Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana
19. Frattanto in Afghanistan
20. Pane e vino
21. La stessa cosa
22. L'internazionale oggi necessaria. Quindici tesi
23. La guerra afgana, la spina nella carne
24. Cannibali
25. Nulla si dica della guerra afgana
26. Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista
27. Opporsi alla guerra
28. Esercizi di ipocrisia
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2008 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2008.
2. SI PUO', NON SI PUO'
Si puo' andare in Afghanistan a commettere stragi.
Non si puo' venire in Italia per cercar di salvarsi dalle stragi.
*
Si puo' avvelenare e devastare l'Italia intera.
Non si puo' leggere un libro sdraiati in un parco.
*
Si puo' saccheggiare il pubblico erario.
Non si puo' chiedere la carita' per la via.
*
Si puo' essere ricchi e assassini.
Essere poveri e onesti e' vietato.
3. IL GOLPE FLACCIDO
Proviamo a dirlo ancora una volta in poche semplici parole.
Primo: una persona che molti reati ha commesso, per sottrarsi ai rigori della legge s'inventa un partito e vince una, due, tre volte le elezioni. Vinte le elezioni, impone per legge - illegalissima legge - la sua impunita'.
Secondo: governo e parlamento ripetutamente violano la Costituzione e precipitano l'Italia in una guerra guerreggiata, una guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, che nessuno sa quanto tempo ancora restera' lontana dal nostro paese. Anche le guerre di Mussolini cominciarono al di la' dei confini della penisola. Ed evidentemente finche' le persone uccise lo sono in luoghi remoti (o a distanza di tempo dall'esposizione, ad esempio, nelle aree contaminate dall'uso di proiettili all'uranio impoverito) la cosa non turba il popolo della pizza e del mandolino.
Terzo: governo e parlamento ed enti locali guidati da personaggi inqualificabili perseguitano i migranti, perseguitano i rom, perseguitano i poveri, violano flagrantemente fondamentali diritti umani. Ma chi ha ancora il salotto buono e la televisione perennemente accesa finge di non vedere la pulizia etnica e la guerra di classe che i barbari rapinatori al potere conducono contro gli sfruttati con una ferocia pari a quella di prima del sorgere delle organizzazioni del movimento operaio.
Quarto: non si fa piu' mistero del saccheggio e della volonta' di saccheggio. Non si fa piu' mistero del razzismo, della disumanita'. Non si fa piu' mistero della complicita' con la mafia - i cui esponenti vengono ormai pubblicamente definiti "eroi" in campagna elettorale. Non si fa piu' mistero della volonta' di distruggere la separazione dei poteri e l'autonomia della magistratura che e' alla base dello stato di diritto. Non si fa piu' mistero dell'uso della menzogna e della corruzione e del crimine come arte di governo. Non si fa piu' mistero della volonta' di devastare ogni cosa al solo fine di arraffare quanto piu' possibile. Non si fa piu' mistero del patto scellerato che lega in un blocco sociale e in un comitato d'affari coeso razzisti, neofascisti, mafiosi, poteri occulti e criminali, rapinatori in doppiopetto, speculatori assassini, ideologie e prassi della violenza.
Quinto: le macchine politiche che ancora qualche mese fa proclamavano (mentendo, certo, ma almeno eran costrette a proclamarlo - e diceva quel francese che l'ipocrisia e' l'omaggio che il vizio rende alla virtu') di rappresentare l'opposizione al berlusconismo si sono estinte per loro intima consunzione: il cosiddetto Pd votato all'eterna rincorsa di un accordo consociativo con chiunque governi e sia dsponibile a spartire le spoglie della cosa pubblica - fosse pure Al Capone; i partiti della cosiddetta "sinistra arcobaleno" o "sinistra radicale" inabissatisi nel loro totalitarismo e nella loro corruttela.
Questa e' la situazione.
*
Cosa resta?
Resta la sinistra della nonviolenza.
Il movimento reale delle oppresse e degli oppressi. Le persone di volonta' buona che di fronte a tanta barbarie continuano la lotta per la democrazia, per la legalita', per la pace con mezzi di pace, per il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, per la liberazione comune, per la solidarieta' che tutte e tutti raggiunge, per la comune responsabilita'.
Resta l'umanita' sofferente che ovunque resiste contro l'oppressione, che ovunque difende con le parole ed i fatti la dignita', la civilta', la biosfera; che ovunque e' in lotta per la vita e i diritti delle persone oggi viventi e delle generazioni future.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
4. PICCOLE MONARCHIE NAZISTE
"Sindaci sceriffi": espressione che dice piu' di quel che sembri. Evoca il far west, e il far west fasullo e sanguinolento degli spaghetti western pare essere sovente l'unica cultura di "primi cittadini" la cui principale caratteristiche e' una proterva ignoranza, una barbara crudelta', una ottusa irresponsabilita'.
Un governo e un parlamento di banditi e di insensati, di maneggioni e di golpisti, danno ora in mano a sindaci sovente espressione di gruppi dichiaratamente, sfacciatamente razzisti, antidemocratici e criminali, poteri enormi ed abnormi, equivalenti a quelli dell'organo legislativo ed esecutivo messi insieme, e consentono a personaggi il cui squallore e' inenarrabile di creare di fatto piccole monarchie naziste.
*
In attesa che i primi magistrati che nell'esercizio delle loro funzioni dovranno confrontarsi con la mostruosa normativa partorita in fretta e furia nei primi cento giorni del Berlusconi III chiedano l'intervento della Corte costituzionale per smantellare punto per punto le idiozie e le illegalita' piu' flagranti e venefiche, sara' pur necessario chiamare fin d'ora e senza esitazioni i cittadini tutti a difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, a dinfendere la legalita' costituzionale, a difendere la civilta' giuridica, a respingere la barbarie oggi al potere, a far valere il diritto contro la violenza, la giuridicita' contro l'autocrazia, l'etica pubblica repubblicana contro il nazismo fatto in casa.
Con la forza della verita', con la forza della nonviolenza.
Con la vigenza della Costituzione della Repubblica Italiana.
Contro i nazisti stracittadini e strapaesani.
*
In ogni ente locale si ricorra al Tar avverso tutti - tutti - i provvedimenti che violano le guarentigie dei diritti personali sancite dall'ordinamento giuridico statuale.
In ogni Comune si costituiscano comitati ed osservatorii in difesa della legalita' e dei diritti umani.
In ogni citta' ed in ogni paese si promuova l'aggregazione della societa' civile, l'azione politica collettiva, l'iniziativa dal basso per la democrazia e contro i poteri criminali.
*
Vi e' una sola umanita'.
5. OPPORSI ALLA GUERRA, OPPORSI AL RAZZISMO, DIFENDERE I BENI COMUNI
Opporsi alla guerra, opporsi al razzismo, difendere i beni comuni.
Difendere quel fondamentalissimo bene comune che e' la vita e la dignita' umana.
Cosa si aspetta ancora a denunciare coralmente il crimine della guerra? Cosa si aspetta a mobilitarsi perche' l'Italia cessi di partecipare alla carneficina afgana e s'impegni invece per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti, per salvare le vite? Cosa si aspetta a lottare perche' lo stato italiano rispetti qanto e' scritto nell'articolo 11 della sua legge fondamentale?
E cosa si aspetta a difendere le vittime delle vessazioni, delle persecuzioni, dei pogrom, della riduzione in schiavitu'? Cosa si aspetta a contrastare i feroci ed anomici provvedimenti razzisti e classisti del governo e del parlamento e delle amministrazioni locali, complici dei poteri criminali, che violano i fondamentali diritti umani, che violano quel riconoscimento di umanita' e quel dovere di solidarieta' sanciti dagli articoli 2, 3, 4 e 10 della Costituzione della Repubblica Italiana?
E cosa si aspetta a contrastare il saccheggio e la devastazione dell'unica casa comune che abbiamo?
Cosa si aspetta a lottare per la legalita' e la democrazia?
*
La nonviolenza chiama alla lotta per l'umanita' contro il crimine, per la civile convivenza contro la barbarie assassina, per la cura e la responsabilita' contro la rapina e la distruzione.
Vi e' una sola umanita', vi e' un solo mondo.
La nonviolenza e' lotta contro ogni violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
6. UNA POSTILLA
Che un'azienda di telefonia abbia deciso di diffondere massicciamente attraverso un sito dedicato e soprattutto in supplemento ai quotidiani in edicola il testo di un discorso di Gandhi ci sembra una cosa comunque buona, e ad un tempo rivelatrice di molte ambiguita' e contraddizioni dell'ora presente.
Abbiamo ritenuto opportuno riprodurre qui quel testo, senza ulteriori commenti.
Chi legge abitualmente il nostro foglio sa gia' cosa noi si pensi di certe vicende, questioni, operazioni. E tanto qui basti.
7. COME
Come si puo' contrastare la guerra
se non si contrasta il riarmo?
Come si puo' contrastare la guerra
se non si contrasta il militarismo?
Come si puo' contrastare la guerra
se non si contrasta il nazionalismo?
Come si puo' contrastare la guerra
se non si contrasta il razzismo?
*
Come si puo' costruire la pace
se non si contrasta la guerra?
*
Se non si contrasta la guerra
come si puo' difendere la democrazia?
8. LE NOSTRE STRAGI QUOTIDIANE
Quanti poveri cristi abbiamo ammazzato oggi in Afghanistan?
Quanti ne abbiamo lasciati affogare nel Mare nostrum?
Quanti ne abbiamo lasciati ridurre in schiavitu'?
E quanti futuri terroristi stanno allevando i nostri massacri?
Di cosa andiamo cianciando se non facciamo neppure un gesto per contrastare la guerra in corso?
La violazione della Costituzione e' il tuo silenzio che la consente.
*
L'Italia diventa di nuovo un paese di fosca barbarie. Tutto comincio' accettando la guerra, i campi di concentramento, la persecuzione dei migranti, la partecipazione alle nuove guerre terroriste e stragiste, imperialiste e razziste. Tutto comincio' consentendo la violazione dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.
*
Opporsi alla guerra, al riarmo, al militarismo: adesso occorre.
Opporsi al razzismo, alle persecuzioni, alla violenza degli oppressori, ai poteri criminali: adesso occorre.
Opporsi alla distruzione della biosfera: adesso occorre.
Adesso.
*
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
9. OPPORSI ALLA GUERRA, OPPORSI ALLE STRAGI
In Afghanistan la carneficina, non lo stillicidio ma il diluvio di strazio e di sangue e di tenebre.
La guerra terrorista e stragista, la guerra imperialista e razzista.
E la criminale partecipazione militare italiana ad essa.
E il silenzio vigliacco e complice del popolo italiano con i massacri in corso.
*
La guerra e' nemica dell'umanita'.
La pace si costruisce solo con la pace.
Perche' questo truce silenzio? Cosa si aspetta ancora a tornar nelle piazze per chiedere il rispetto della legalita' costituzionale che ripudia la guerra, cosa si aspetta ancora a tornar nelle piazze per chiedere il rispetto del diritto internazionale, cosa si aspetta ancora a tornar nelle piazze per cercar di salvare umane vite?
Cosa aspettano i tanti sedicenti pacifisti e nonviolenti che negli ultimi anni si sono prostituiti alla guerra a tornare in se stessi, a rinsavire, ad opporsi infine alla guerra facendo finalmente ammenda della loro pregressa infame complicita' con gli assassini?
*
Non si vede che la casa brucia?
Opporsi alla guerra occorre. Opporsi agli eserciti e alle armi. Opporsi a tutti gli omicidi.
Costruire la pace occorre. Costruire la pace salvando le vite, riconoscendo che vi e' una sola umanita'.
Scegliere la nonviolenza occorre. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
10. SE DELL'ORRORE
Se dell'orrore si provasse orrore
e del dolor dolore si sentisse
ogni tuo sforzo e tutte le tue ore
daresti a far cessar queste empie risse.
Ma nulla piu' ti scuote dal torpore
ne' la morale legge ne' le fisse
stelle sai piu', che divorato il core
t'hanno gli inganni dei potenti, e scisse
ormai sono del nosse, il posse, il velle
le facolta', e l'anima e' gia' stanca
gia' al sol sentir si' rie novelle e felle:
cupa un'eclisse tutto involve e abbranca.
Ma tu resister devi alle procelle
e reca aita e di' con voce franca.
11. GERMINAL
Prima della nascita delle organizzazioni del movimento operaio se un lavoratore denunciava l'irresponsabilita' e i crimini dei padroni subiva le piu' selvagge ed infami rappresaglie.
A questo siamo tornati con il proditorio licenziamento di Dante De Angelis.
*
A Dante De Angelis, lavoratore e cittadino impegnato in difesa dei diritti e della sicurezza degli utenti e dei lavoratori del trasporto ferroviario, persona sollecita del pubblico bene e della vita degli esseri umani, va la nostra piena solidarieta'.
*
Opporsi a questo licenziamento, opporsi a questa persecuzione, e' una questione di democrazia, di etica pubblica, di umana dignita' che tutte le persone riguarda.
Opporsi a questo licenziamento, opporsi a questa persecuzione, e' riaffermare il diritto degli oppressi a difendersi dalla violenza degli oppressori, e' riaffermare i diritti sociali sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Opporsi a questo licenziamento, opporsi a questa persecuzione, e' diritto e dovere di chiunque ritenga che i diritti umani debbano prevalere sulla logica del profitto.
*
E' ancora nostro quell'appello antico: lavoratori di tutti i paesi, unitevi.
12. LA GUERRA AFGANA
La guerra terrorista e stragista in Afghanistan. La guerra imperialista e razzista.
La guerra cui l'Italia partecipa in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
La guerra di Berlusconi e di Prodi, di Bossi e di Bertinotti, di Fini e di D'Alema.
La guerra nemica dell'umanita'.
*
La guerra su cui tacciono i corrotti tromboni di quello che fu l'autoproclamato movimento pacifista italiano.
La guerra su cui tacciono i pingui professori di nonviolenza con incarichi e finanziamenti ministeriali.
La guerra totalitaria che ha spianato la strada al totalitarismo nel nostro paese.
*
La guerra, e tu contrastala.
La guerra, che e' sempre assassina.
*
Salvare le vite, costruire la pace con mezzi di pace, difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, e primo di tutti il diritto a non essere uccisi.
Opporsi a tutti gli omicidi, a tutte le armi, a tutti gli eserciti.
Resistere al male.
Scegliere la nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
13. DECLINANDO UN INVITO
Che me ne frega della guerra afgana?
Io sto scrivendo un denso e acuto saggio
su nonviolenza ed etica cristiana:
fermar le stragi e' fuori del mio raggio.
L'Italia e' in guerra? Si', pero' e' lontana,
a un popolo barbarico e selvaggio,
e finira' anche questa di buriana,
la civilta' esige il suo pedaggio.
E poi adesso ho in corso un importante
progetto di ricerca finanziato
dal ministero sulle opere sante
di chi alla salvaguardia del creato
alla giustizia, ed alla pace tante
dedico' cure. Son troppo impegnato.
14. CONSIGLI DI SAGGEZZA
Contro la guerra afgana protestare?
Ma dura da una vita, e' fuori moda,
certo dispiace che ogni giorno esploda
qualche povero fesso, e bombardare
convengo che non sia degno di loda.
Ma se siam li' bisogna pur ballare
e ci son cose dolci e cose amare
e giocoforza e' che chi fa s'imbroda.
Adesso protestar contro la guerra
mi pare - posso dirlo? - da cafone,
e che figura fai in televisione?
il solito strillone zappaterra...
Suvvia, perche' vuoi farti dar la baia?
Stattene zitto e buono in piccionaia.
15. L'AFGHANISTAN E NOI
Non so se sia piu' abominevolmente disumana la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, mafiosa e totalitaria in Afghanistan, o la nostra glaciale indifferenza che sanguinaria la alimenta.
Perche' quella guerra e' anche il nostro paese che la sta conducendo, illegalmente, criminalmente. Perche' l'Italia fa parte della coalizione assassina, in violazione del diritto internazionale, in violazione della legalita' costituzionale.
*
Sarebbe cosi' semplice cogliere l'essenziale. Che uccidere e' male e salvare le vite e' bene. Che la guerra e' nemica dell'umanita'. Che la pace si costruisce con mezzi di pace. Che occorre il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti. Che una sola e' l'umanita'. Sarebbe cosi' semplice cogliere l'essenziale. Per noi italiani basterebbe la Costituzione della Repubblica Italiana a farci da guida e da norma: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".
*
Delle stragi afgane il nostro paese, il nostro ordinamento giuridico, il nostro ceto politico che per la partecipazione a quella guerra ha ripetutamente votato, sono pienamente corresponsabili. E sono pienamente corresponsabili anche tutti coloro che avendo nel nostro paese la possibilita' di opporsi a questo crimine e a questa follia continuano a tacere, continuano a tacere (o peggio, peggio), e cosi' contribuiscono al massacro.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana.
Torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.
S'impegni l'Italia per far cessare la guerra.
Cessi nel nostro paese la complicita' di massa con la politica hitleriana.
16. LE STRAGI E IL SILENZIO
I massacri che in Afghanistan si susseguono non turbano le vacanze dei pacifisti italiani.
Ne conosciamo i motivi.
Quei sedicenti pacifisti che negli ultimi anni si sono prostituiti al ministerialismo guerrafondaio e stragista, e che con la loro prostituzione alla politica degli assassini e dei terroristi di stato hanno favorito il trionfo della destra totalitaria berlusconiana e la definitiva corruzione e dissoluzione nella resa al male delle organizzazioni che ereditarono e tradirono le tradizioni egemoni del movimento operaio in Italia, ovviamente hanno deciso allora e per sempre che gli afgani potessero essere massacrati tutti fino all'ultimo.
Lo sappiamo tutti. Noi possiamo anche dirlo. Perche' almeno noi - e pressoche' solo noi - a questo crimine non abbiamo preso parte.
*
Chi redige questo foglio pensa che alla guerra occorre opporsi. Occorre opporsi sempre. Poiche' la guerra consiste della commissione di omicidi e omicidi e omicidi. Poiche' la guerra e' nemica dell'umanita'.
E poiche' alla guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, mafiosa e totalitaria che e' in corso in Afghanistan oscenamente partecipa anche l'Italia, violando il diritto internazionale e la legalita' costituzionale, occorre che il popolo italiano innanzitutto si batta per far cessare la partecipazione italiana alla guerra, si batta affinche' l'Italia torni al rispetto della sua stessa Costituzione, si batta per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti, a cominciare dal nostro paese, a cominciare dal nostro ordinamento giuridico, a cominciare da noi.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana.
Si impegni l'Italia per la pace con mezzi di pace.
Si impegni l'Italia per salvare le vite anziche' sopprimerle.
Si impegni l'Italia per la smilitarizzazione del conflitto.
Si impegni l'Italia per l'umanita'.
*
La nonviolenza e' la via.
Solo la scelta della nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
17. LE STRAGI AFGANE
Le stragi afgane. Gia', le stragi afgane.
Come riesci a non pensarci tu?
18. CESSI LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA
La partecipazione italiana alla guerra afgana e' un crimine.
Un crimine per ogni morale coscienza.
Un crimine secondo ogni codice giuridico.
Quella guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, mafiosa e totalitaria, e' un crimine contro l'umanita' intera.
Dopo Auschwitz ed Hirosahima ogni guerra e' un crimine contro l'umanita' intera, che l'umanita' intera colpisce, e che l'intera civilta' umana mette in pericolo.
*
L'Italia sta partecipando a quell'immenso crimine.
Sta partecipando in flagrante violazione del diritto internazionale.
Sta partecipando in flagrante violazione della propria legalita' costituzionale.
Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.
Torni l'Italia nell'alveo della legalita'.
Si adoperi l'Italia contro la guerra, per il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto, si adoperi per la pace con mezzi di pace, si adoperi per salvare le vite, invece di sopprimerle.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra: e' la richiesta che ogni cittadina e cittadino italiano ragionevole deve fare.
19. FRATTANTO IN AFGHANISTAN
Frattanto in Afghanistan altri innocenti muoiono. Altre persone sono condannate alle violenze e agli stenti, all'oppressione piu' cupa, a un orrore infinito, ai massacri.
Continua in Afghanistan la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, mafiosa e totalitaria.
La guerra cui l'Italia partecipa in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
La guerra nemica dell'umanita'.
La guerra di cui noi italiani rechiamo un'abominevole corresponsabilita'.
La guerra cui noi italiani dovremmo opporci con tutte le nostre forze.
*
Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana.
Torni l'Italia nell'alveo della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.
S'impegni l'Italia contro la guerra, per la pace con mezzi di pace, per il disarmo, per la smilitarizzazione del conflitto, per recar aiuto a tutte le vittime, per salvare le vite anziche' sopprimerle.
*
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
20. PANE E VINO
Vorrebber l'ex ministro e il caudatario
che discutessimo di pace e guerra
come si fa tra gente del bel mondo
pacati, eleganti e fra i sorrisi.
No. Noi non sediamo
alla mensa degli assassini,
noi non siam complici degli assassini,
noi non chiudiamo gli occhi sulle vittime.
Siam gente vecchia, dalla testa dura,
chiamiamo massacro un massacro
chiamiamo assassino l'assassino, noi
non ci siamo mai prostituiti al carnefice.
Sono una cosa il pane e il vino
un'altra il sangue e la carne.
21. LA STESSA COSA
Sono una stessa cosa la guerra e il razzismo.
Sono una stessa cosa la guerra e il riarmo.
Sono una stessa cosa la guerra e il totalitarismo.
*
Chi non si oppone alla guerra ne e' complice.
La guerra, consistendo dell'uccisione di esseri umani, e' incompatibile con lo stato di diritto e la democrazia.
La guerra, consistendo dell'uccisione di esseri umani, e' incompatibile con la politica intesa come civile convivenza degli esseri umani.
La guerra, consistendo dell'uccisione di esseri umani, e' incompatibile con il diritto alla vita, con tutti gli altri diritti e con la dignita' di ogni essere umano.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
*
Tra la guerra e l'umanita' scegli la tua parte.
Solo la nonviolenza piu' salvare l'umanita'.
22. L'INTERNAZIONALE OGGI NECESSARIA. QUINDICI TESI
1. Per la lotta di liberazione delle oppresse e degli oppressi, per la lotta di liberazione che coincide anche con la lotta per la conservazione della biosfera e della civilta' umana, e' necessaria una nuova internazionale.
*
2. Elemento decisivo di questa nuova internazionale e' l'opposizione alle uccisioni e alla guerra, ai suoi strumenti, ai suoi apparati.
*
3. Scelta necessaria di questa internazionale e' la nonviolenza come metodo e come criterio, come sviluppo coerente della parte piu' rigorosamente responsabile e solidale, veritativa e liberatrice, delle tradizioni teoriche e pratiche da cui i movimenti delle oppresse e degli oppressi provengono, e come prospettiva per la politica del XXI secolo.
*
4. Senza la scelta della nonviolenza non e' possibile opporsi alla guerra, alle sue logiche ed ai suoi apparati; non e' possibile opporsi allo sfruttamento onnicida; non e' possibile costruire una civile convivenza globale.
*
5. Senza la consapevolezza che vi e' una sola umanita' in un mondo ormai interconnesso, e che quindi dell'integralita' di essa ed esso tutte e tutti si reca piena corresponsabilita', non e' piu' possibile un agire politico adeguato ai compiti dell'ora. La nonviolenza e' questa consapevolezza.
*
6. Rispetto alle tradizioni liberali e democratiche, cosi' come rispetto alle tradizioni socialiste e democratiche, si tratta di ereditare criticamente il loro portato.
*
7. Il femminismo e' la corrente calda della nonviolenza in cammino, il decisivo suo inveramento storico, la decisiva apertura, il concreto cominciamento.
*
8. Quella che si chiamo' la nuova ecologia, e che oggi meglio diremmo - con formula piu' ampia ed aggettante - principio responsabilita' ed etica della cura, e' l'altro elemento fondativo.
*
9. Rispetto alle tradizioni religiose, di tutte esse va accolto quanto convoca al bene comune, alla solidarieta', alla reciproca cura, alla misericordia che tutti e tutto raggiunge, alla comune protezione e salvezza. Va rigettato quanto implica totalitarismo e fanatismo.
*
10. La politica democratica coerente e adeguata ai compiti dell'ora - la politica della nonviolenza - e' l'opposto del riduzionismo: e' riconoscimento, mediazione e ricomposizione, e' comprensione e gestione del conflitto, e' visione complessa e accudente della societa' e delle culture.
*
11. Decisivo e' il campo del giuridico come inveramento ed applicazione del principio dell'uguaglianza sostanziale di ogni essere umano come persona portatrice di diritti, cosi' come sancito nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Cio' implica la definizione e la condivisione di istituzioni e di regole che si oppongano al maschilismo, al razzismo, a tutte le forme di oppressione e discriminazione, di sfruttamento e di esclusione, di misconoscimento e denegazione della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'umanita' nel suo insieme.
*
12. L'opposizione alla violenza, la condivisione dei beni, l'esempio, l'educazione, la coerenza tra mezzi e fini, la coscienza della propria ed altrui fallibilita', l'ascolto reciproco, la deliberazione in comune e la verifica dei poteri; sono strumenti operativi indispensabili.
*
13. L'azione politica e sociale della nonviolenza in cammino si da' nel conflitto e nella contraddizione, e insieme nella condivisione e nella solidarieta'. La nonviolenza e' lotta e comunicazione, o non e' nulla.
*
14. Il riconoscimento del diritto a vivere, a pensare, a comunicare, il riconoscimento dell'altro, la piena contezza della complessita' e della relazionalita' come fondative dell'esistenza individuale e sociale: sono sostanza della scelta della nonviolenza in cammino.
*
15. Tra umanita' e mondo extraumano vige una relazione complessa e interdipendente. La cura del mondo e la cura di se' sono interconnesse: non si da' civilta' umana senza cura della biosfera, non si da' piena estensione dei diritti umani senza rispetto per le altre forme di vita.
23. LA GUERRA AFGANA, LA SPINA NELLA CARNE
La guerra terrorista e stragista in Afghanistan cui l'Italia partecipa in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
Le stragi che li' ogni giorno avvengono e di cui anche noi siamo corresponsabili.
Questo orrore a cui dovremmo opporci con tutte le nostre forze.
*
Ed invece c'e' quasi solo questo foglio in tutta Italia a dirlo, che occorre opporsi alla guerra, che occorre contrastare le stragi, che occorre far cessare la partecipazione italiana a quel crimine.
24. CANNIBALI
Non sono forse cannibali tutti coloro che ammettono che si divori carne umana?
E non e' forse la guerra il festino, l'orgia, la satanica apoteosi dei divoratori di carne umana?
In Afghanistan e' in corso - ormai da decenni - una guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, mafiosa e totalitaria.
A questo immenso crimine da anni prende parte anche l'Italia, in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
*
Che cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra.
Che cessi immediatamente la partecipazione italiana a questo immenso crimine.
E s'impegni invece l'Italia per la pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione, per la solidarieta' che salva le umane vite.
Torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.
*
Vi e' una sola umanita'.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
Chi non si oppone alla guerra e alle stragi ne e' complice.
*
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
25. NULLA SI DICA DELLA GUERRA AFGANA
Nulla si dica della guerra afgana.
Quei morti non son morti, quei massacri
non sono stati, quegli orrori mai
si sono dati. E chi se ne preoccupa
certo e' un fellone, e mente per la gola.
Nulla si dica della guerra afgana.
Non ci disturbino nei nostri riti
certe notizie sordide e penose,
dobbiamo concentrarci sui problemi
veri: la forfora, il deodorante.
Nulla si dica della guerra afgana.
Non si faccia l'elenco dei partiti
che hanno votato per le stragi, il ghigno
contratto di chi gode del potere
di togliere la vita, di ammazzare.
Nulla si dica della guerra afgana.
Ne' si faccia l'elenco dei solerti
pretesi pacifisti e nonviolenti
d'un subito arruolatisi giulivi
a fare propaganda allo sterminio.
Nulla si dica della guerra afgana.
Non si disturbino gli assassini
che qui in Italia quegli orrori hanno
voluto, e votato, e sostenuto.
Perche' mai rovinarci le vacanze?
26. CESSI LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA TERRORISTA E STRAGISTA
Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan.
Cessi la partecipazione italiana alla guerra imperialista e razzista in Afghanistan.
Cessi la partecipazione italiana alla guerra mafiosa e totalitaria in Afghanistan.
Cessi la partecipazione italiana alla guerra.
*
La pace si costruisce con la pace, con il disarmo, con la smilitarizzazione dei conflitti, con il riconoscimento di umanita', con la solidarieta' che tutti gli esseri umani raggiunge, che tutte le vite salva.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
*
Torni l'Italia al rispetto del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.
Torni l'Italia alla democrazia, alla civilta' giuridica, all'umanita'.
Cessi la partecipazione italiana alla guerra.
S'impegni l'Italia contro la guerra e le stragi.
*
Opporsi alla guerra e' necessario: per salvare delle vite, per contrastare il totalitarismo, per fermare la barbarie, per difendere l'umanita'.
Opporsi alla guerra implica il ripudio delle armi e degli eserciti.
Opporsi alla guerra e' la prima e fondante scelta politica, la sola che rende possibile una politica internazionale responsabile di solidarieta' tra tutti i membri dell'umanita' in un mondo ormai del tutto interdipendente.
Opporsi alla guerra e' la prima e fondante scelta politica, la sola che rende possibile opporsi al razzismo e ai poteri mafiosi trasnazionali, al terrorismo degli stati e dei gruppi criminali.
*
Opporsi alla guerra.
Con la scelta della nonviolenza.
Vi e' una sola umanita'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
27. OPPORSI ALLA GUERRA
Opporsi alla guerra occorre.
Opporsi alle stragi.
Salvare le vite.
*
Opporsi alla guerra occorre.
Opporsi alle stragi.
Salvare la democrazia.
*
Opporsi alla guerra occorre.
Opporsi alle stragi.
Salvare la propria umanita', l'umanita' di tutti, l'umanita' intera.
*
L'unica politica adeguata ai compiti dell'ora e' la pace con mezzi di pace. E' l'opposizione a tutte le guerre e tutti i terrorismi, a tutte le armi e a tutti gli eserciti, a tutte le stragi e a tutte le oppressioni.
L'unica politica adeguata ai compiti dell'ora e' la scelta della nonviolenza.
28. ESERCIZI DI IPOCRISIA
Cianciare a vuoto dei massimi sistemi
ed infischiarsene delle stragi in corso.
Pretendersi pacifisti e nonviolenti
ed esser complici della guerra afgana,
aver votato per la guerra afgana,
avere fatto propaganda per la guerra,
e sui cadaveri degli assassinati
sputato sentenze peggiori del catarro.
Non capire che proprio il cedimento
alla guerra assassina ha aperto il varco
alla vittoria anche nel nostro paese
del razzismo piu' cupo e feroce,
del potere fascista e mafioso.
Cianciare a vuoto dei massimi sistemi
ed infischiarsene delle stragi in corso.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 96 del primo febbraio 2013
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