Archivi. 92



 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 92 del 28 gennaio 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di luglio 2008 (parte terza)

2. Una lettera al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14 luglio 2008

3. Una lettera al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali del 15 luglio 2008

4. Minima un'aggiunta

5. La guerra terrorista e stragista cui l'Italia partecipa in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale

6. Un caso di disonesta'

7. Contro la guerra, contro la fame: pace e solidarieta'

8. A proposito di nucleare sicuro

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2008 (PARTE TERZA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2008.

 

2. UNA LETTERA AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI DEL 14 LUGLIO 2008

 

Signor Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,

vorremmo renderle noto che la proposta di realizzare a Viterbo un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma e' palesemente irrealizzabile, perche' e' insensata e perche' e' incompatibile con la normativa vigente.

Infatti il devastante mega-aeroporto:

a) devasterebbe irreversibilmente l'area termale del Bulicame, bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, sociale ed economico di fondamentale importanza per la comunita' viterbese;

b) danneggerebbe gravemente la salute della popolazione con il pesantissimo inquinamento che provocherebbe: il sedime aeroportuale si trova praticamente nelle immediate vicinanze dalla citta', e il viterbese e' gia' gravato da ingenti servitu' inquinanti (come il polo energetico Civitavecchia-Montalto);

c) costituirebbe un immenso sperpero di soldi pubblici, con esiti estremamente dannosi per la comunita' locale e per il pubblico erario;

d) e' palesemente incompatibile con le normative italiane ed europee in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica e Valutazione d'impatto sulla salute, cosi' come in materia di protezione dei beni naturalistici, terapeutici, archeologici e storico-culturali (l'area del Bulicame), come in materia di protezione dei beni economici (lo sviluppo del termalismo, le attivita' agricole di qualita' insistenti nella zona, il valore degli immobili e delle attivita' nelle aree che subirebbero un pesantissimo inquinamento acustico) e scientifici (l'orto botanico dell'Universita' anch'esso nell'area che sarebbe piu' direttamente investita), e - last, but not least - dei diritti soggettivi e dei legittimi interessi della comunita' locale e dei singoli cittadini (l'inquinamento atmosferico e l'inquinamento acustico sarebbero elevatissimi, come dimostra la gravissima situazione di Ciampino);

e) l'individuazione di Viterbo come possibile sede del devastante mega-aeroporto per voli low cost da parte del Ministro dei Trasporti suo predecessore si basava su un'analisi a dir poco carente e su una procedura a dir poco irregolare (ed in merito un ente locale ha gia' chiesto l'intervento della magistratura amministrativa), e si fondava su una marchiana e grottesca ignoranza di alcuni dati fondamentali, come ad esempio la conoscenza del fatto che l'opera - e l'attivita' conseguente - sarebbe situata nel cuore dell'area termale del Bulicame: sarebbe bastato sapere questo per rendersi conto dell'impossibilita' della realizzazione; e ad onor del vero ripetutamente il ministro suo predecessore ne era stato informato, ma evidentemente vi era una pervicace, scandalosa ed irresponsabile volonta' di dare insensatamente il via libera ad un'opera illecita e impossibile;

f) inoltre, ma questo le e' sicuramente gia' noto, le principali istituzioni internazionali, e la comunita' scientifica internazionale tutta, chiedono da anni che si proceda alla riduzione delle emissioni di CO2 fortemente corresponsabili del surriscadamento del clima; e per ridurre tali emissioni e' necessario altresi' ridurre anche il trasporto aereo;

g) infine, ed anche questo le sara' gia' noto, in italia vi e' gia' un eccesso di aeroporti (lo hanno documentato molte inchieste giornalistiche, tra cui ad esempio quella della trasmissione televisiva "Report" dal titolo "Chi non vola e' perduto" recentemente messa in onda dalla Rai).

Per tutte queste ragioni, signor Ministro, il devastante mega-aeroporto a Viterbo non puo' e non deve essere realizzato.

*

Prima di concludere vorremmo altresi' sollecitare il suo impegno istituzionale per la riduzione drastica e immediata dei voli su Ciampino, la cui popolazione subisce da anni un danno gravissimo; vorremmo altresi' sollecitare il suo impegno istituzionale per il potenziamento del trasporto ferroviario nell'Alto Lazio (la vera ed urgente necessita' della popolazione e dell'economia viterbese); vorremmo infine sollecitare il suo impegno istituzionale per la riduzione del trasporto aereo per ridurre l'inquinamento globale, in linea con le indicazioni della comunita' scientifica e delle istituzioni internazionali.

*

Alla presente alleghiamo:

a) la lettera che inviammo in data 8 settembre 2007 all'allora Ministro dei Trasporti, suo predecessore;

b) la lettera che abbiamo inviato in data 12 luglio 2008 all'attuale Commissario europeo ai Trasporti.

Distinti saluti,

la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta

il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini

Viterbo, 14 luglio 2008

*

Allegato 1: lettera dell'8 settembre 2007 al Ministro dei Trasporti

Egregio Ministro dei Trasporti,

le scriviamo come cittadini residenti nel viterbese e come rappresentanti di movimenti e strutture che si impegnano in difesa dell'ambiente, della qualita' della vita, della civile convivenza, della legalita', dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Siamo molto preoccupati della prospettiva che a Viterbo si realizzi un aeroporto per voli low cost come terzo polo aeroportuale laziale e ci sembra necessario informarla che l'eventuale realizzazione di questa grande opera avrebbe conseguenze disastrose.

Ma procediamo per ordine.

1. Ridurre e non incrementare il trasporto aereo

Da tempo si sente parlare del progetto di incrementare anziche' ridurre il trasporto aereo e le basi aeroportuali ad esso intese nel territorio laziale.

Crediamo che sia un grave errore: il trasporto aereo deve essere ridotto e non aumentato:

- deve essere ridotto perche' contribuisce notevolmente al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria che occorre fronteggiare con urgenti ed energici provvedimenti;

- deve essere ridotto perche' fortemente inquinante e dannoso per la salute, sia per l'inquinamento provocato dalle emissioni nocive, sia per l'inquinamento acustico delle aree nelle vicinanze degli aeroporti;

- deve essere ridotto perche' insostenibilmente energivoro, incomparabilmente piu' di altre forme di mobilita';

- deve essere ridotto perche' antieconomico, ed assai costoso per il pubblico erario che lo sostiene fortemente sia con finanziamenti diretti sia concedendo alle compagnie aeree agevolazioni e fin esenzioni fiscali semplicemente scandalose.

Ricapitolando: deve essere ridotto perche' e' necessario limitare i danni che provoca alla biosfera, agli ecosistemi locali, alle persone, all'economia e alle finanze dello stato.

2. Un disastro ecologico, sanitario ed economico a Viterbo

La proposta di realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il turismo "mordi e  fuggi" per Roma e' semplicemente insensata:

- perche' anche se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi da Viterbo per Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato che una classe politica ed amministrativa a dir poco evidentemente inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata della rete ferroviaria, col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma hanno tempi di percorrenza biblici;

- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed economico: l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per Viterbo un irrinunciabile elemento di identita' storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico;

- perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un inquinamento acustico gravissimo tale da rendere invivibile la quotidianita' di decine di migliaia di residenti;

- perche' danneggerebbe irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le vocazioni produttive del viterbese e la qualita' della vita di molti cittadini che vi abitano;

- perche' provocherebbe un ulteriore aggravamento dell'aggressione al territorio altolaziale da parte di un devastante modello di sviluppo fondato sulle servitu' e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e subisce le nocive, pesanti conseguenze di servitu' energetiche e militari, di grandi opere insensate, di speculazioni edilizie dissennate, di discariche illegali, della penetrazione dei poteri criminali a questi "affari" connessa.

3. Per Viterbo

Viterbo ha bisogno di ben altro:

- ha bisogno di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;

- ha bisogno della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali;

- ha bisogno di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita', il termalismo sociale, l'alta formazione e la ricerca in campo agrario, forestale, ambientale, archeologico, storico e artistico.

4. Ma anche per Frosinone e per Latina

Ma non sono accettabili neanche le ipotesi di realizzare a Frosinone o a Latina il cosiddetto "terzo polo aeroportuale del Lazio" per il turismo low cost "mordi e fuggi" diretto a Roma.

In ambedue i siti indicati da proponenti avventati e' evidente infatti che sussistono rilevanti elementi ostativi che naturalmente non e' questa la sede per illustrare, sia pur riassuntivamente.

5. Per Ciampino

E' necessario e urgente dal nostro punto di vista ridurre il trasporto aereo, anche ed in primo luogo per rendere meno invivibile la situazione di gravissimo danno che tuttora subisce la popolazione di Ciampino e delle aree limitrofe: una situazione inammissibile, ampiamente documentata sotto ogni profilo; ed ai cittadini di Campino va naturalmente la nostra piena solidarieta', e il nostro pieno sostegno alle loro legittime richieste.

6. Rinunciare al terzo polo aeroportuale laziale

Si tratta quindi, a nostro parere, di rinunciare ad inseguire il sogno di una proliferazione di aeroporti; di rinunciare a incentivare un turismo "mordi e fuggi" consumista, antieducativo e dagli effetti distruttivi; e di promuovere invece una mobilita' adeguata, un turismo consapevole e responsabile, accessibile a tutti, coerente con le finalita' di apprezzare i beni culturali e ambientali e di fare esperienze umane significative.

7. Tutelare i lavoratori

Non solo: le segnaliamo anche che - come e' ampiamente documentato - le compagnie low cost sovente hanno condotte antisindacali, e che quindi deve essere preoccupazione dei pubblici poteri tutelare i diritti dei lavoratori e garantire l'osservanza delle leggi.

La condotta antisindacale di talune compagnie low cost rivela anche come esse non promuovano occupazione stabile e qualificata, ma forme di precariato e di lavoro sottoposto a meccanismi di pressione ai limiti del ricatto.

8. Rispettare la legge

Le chiediamo di impedire che si realizzi un mega-aeroporto in assenza del pieno espletamento della Valutazione d'impatto ambientale cosi' come previsto dalla legislazione vigente.

Non e' stata fin qui mai resa di pubblico dominio una progettualita' adeguata, complessiva, ostensibile, sulla quale potesse esercitarsi quella procedura che la normativa sulla Valutazione d'impatto ambientale esplicitamente prevede.

Non vorremmo che in questa vicenda si procedesse a colpi di "fatti compiuti" o col classico squallido metodo di eludere un esame complessivo fingendo che si procede solo a parziali interventi che nell'insieme configurano una grande opera ma che singola realizzazione per singola realizzazione possono apparire come opere non rilevanti e quindi non rientranti nei vincoli legislativi che alle grandi opere sono posti.

Le chiediamo di far rispettare le leggi a tutela dell'ambiente, dei beni culturali, della salute e dei diritti dei cittadini; le procedure amministrative e i vincoli urbanistici e territoriali; la normativa locale, nazionale ed europea.

Le chiediamo di vigilare e di essere inflessibile nel far valere l'obbligo del pieno rispetto della legge e nel contrastare ogni eventuale illecito affarismo e ogni eventuale operazione speculativa che possa essersi data o essere in divenire.

Le chiediamo altresi' una verifica sugli atti gia' compiuti dagli enti locali, sui finanziamenti eventualmente gia' stanziati, o anche erogati, o addirittura utilizzati per opere connesse alla realizzazione di un aeroporto per voli low cost per il quale a tutt'oggi manca finanche un'adeguata progettazione e un'adeguata verifica di compatibilita' con quanto dalle leggi disposto.

9. Significative adesioni al nostro appello

Le segnaliamo infine che all'appello promosso dal Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo sono gia' pervenute numerosissime dichiarazioni di attenzione, sostegno e adesione, tra cui quelle graditissime del magistrato Ferdinando Imposimato; di scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Giorgio Cortellessa, Marcello Cini, Giorgio Nebbia; di altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Andrea Canevaro, Domenico Jervolino, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Silvia Vegetti Finzi; di scrittrici e saggiste come Dacia Maraini e Lea Melandri; di intellettuali come Giancarla Codrignani, Enrico Peyretti, Bruno Segre, Renato Solmi; di personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed educativo come Marinella Correggia, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, e ancora di vari parlamentari europei, senatori e deputati al parlamento italiano, consiglieri regionali del Lazio.

10. Una richiesta di incontro

Siamo infine a chiederle un incontro per poterle meglio illustrare quanto succintamente descritto nella presente lettera.

Restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento e confidiamo nella possibilita' di incontrarla al piu' presto.

Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro,

Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone all'aroporto di Viterbo

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 8 settembre 2007

*

Allegato 2: lettera del 12 luglio 2008 al Commissario Europeo ai Trasporti

Egregio Commissario Europeo ai Trasporti,

con la presente le segnaliamo alcune semplici ed irrefutabili ragioni di fatto e di diritto per cui il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare.

E non solo non si deve fare a Viterbo, ma neanche altrove.

Ed occorre piuttosto una immediata e drastica riduzione dei voli a Ciampino.

Cosi' come occorre per l'Alto Lazio un immediato e consistente potenziamento delle ferrovie.

Cosi' come occorre un piano europeo - oltre che nazionale - della mobilita' che riduca drasticamente il trasporto aereo.

E valga il vero.

1. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' devasterebbe irreversibilmente l'area termale del Bulicame: forse la piu' preziosa risorsa di Viterbo, bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, di immenso valore simbolico oltre che materiale, peculiare ed insostituibile.

2. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' sarebbe di un'estrema nocivita' per la salute della popolazione. Collocato peraltro in prossimita' della citta' l'inquinamento che esso produrrebbe sarebbe un danno enorme per la salute e la qualita' della vita della popolazione.

3. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' danneggerebbe irreversibilmente, oltre che l'area termale del Bulicame, anche altri rilevanti beni ambientali, culturali ed economici, provocando all'economia ed alla popolazione viterbese un forte danno e una gravosa servitu' (al contrario di quanto sostiene la scandalosamente mistificante e menzognera propaganda di una irresponsabile ed interessata lobby politico-affaristica).

4. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' palesemente contrasta con quanto previsto dalla vigente normativa italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica e Valutazione d'impatto sulla salute cosi' come in materia di protezione dei beni storico-culturali e dei diritti soggettivi e dei legittimi interessi della comunita' locale.

5. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' costituirebbe un enorme sperpero di soldi pubblici a danno dei cittadini.

6. Il devastante mega-aeroporto a Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma non si puo' e non si deve fare perche' occorre non incrementare ma ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo per contrastare il surriscaldamento della biosfera e promuovere il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Distintamente,

la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta

il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini

Viterbo, 12 luglio 2008

 

3. UNA LETTERA AL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI DEL 15 LUGLIO 2008

 

Egregio Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali,

1. Una grave minaccia alla popolazione di Viterbo

con la presente le segnaliamo una grave minaccia sanitaria che incombe sulla popolazione di Viterbo.

Tale minaccia consiste nel disegno di una lobby politico-affaristica di realizzare a ridosso della citta' e nell'area termale del Bulicame (un bene di straordinario valore naturalistico, storico-culturale, terapeutico, sociale ed econmico) che ne sarebbe irreversibilmente devastata, un nocivo e distruttivo mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma.

*

2. Sette fondamentali ragioni per opporsi a un'opera che viola la normativa vigente, devasta l'ambiente ed e' assai nociva per la salute

Come abbiamo gia' avuto modo di scrivere in una nostra missiva al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, tale mega-aeroporto:

"a) devasterebbe irreversibilmente l'area termale del Bulicame, bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, sociale ed economico di fondamentale importanza per la comunita' viterbese;

b) danneggerebbe gravemente la salute della popolazione con il pesantissimo inquinamento che provocherebbe: il sedime aeroportuale si trova praticamente nelle immediate vicinanze dalla citta', e il viterbese e' gia' gravato da ingenti servitu' inquinanti (come il polo energetico Civitavecchia-Montalto);

c) costituirebbe un immenso sperpero di soldi pubblici, con esiti estremamente dannosi per la comunita' locale e per il pubblico erario;

d) e' palesemente incompatibile con le normative italiane ed europee in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica e Valutazione d'impatto sulla salute, cosi' come in materia di protezione dei beni naturalistici, terapeutici, archeologici e storico-culturali (l'area del Bulicame), come in materia di protezione dei beni economici (lo sviluppo del termalismo, le attivita' agricole di qualita' insistenti nella zona, il valore degli immobili e delle attivita' nelle aree che subirebbero un pesantissimo inquinamento acustico) e scientifici (l'orto botanico dell'Universita' anch'esso nell'area che sarebbe piu' direttamente investita), e - last, but not least - dei diritti soggettivi e dei legittimi interessi della comunita' locale e dei singoli cittadini (l'inquinamento atmosferico e l'inquinamento acustico sarebbero elevatissimi, come dimostra la gravissima situazione di Ciampino);

e) l'individuazione di Viterbo come possibile sede del devastante mega-aeroporto per voli low cost da parte del Ministro dei Trasporti suo predecessore si basava su un'analisi a dir poco carente e su una procedura a dir poco irregolare (ed in merito un ente locale ha gia' chiesto l'intervento della magistratura amministrativa), e si fondava su una marchiana e grottesca ignoranza di alcuni dati fondamentali, come ad esempio la conoscenza del fatto che l'opera - e l'attivita' conseguente - sarebbe situata nel cuore dell'area termale del Bulicame: sarebbe bastato sapere questo per rendersi conto dell'impossibilita' della realizzazione; e ad onor del vero ripetutamente il ministro suo predecessore ne era stato informato, ma evidentemente vi era una pervicace, scandalosa ed irresponsabile volonta' di dare insensatamente il via libera ad un'opera illecita e impossibile;

f) inoltre, ma questo le e' sicuramente gia' noto, le principali istituzioni internazionali, e la comunita' scientifica internazionale tutta, chiedono da anni che si proceda alla riduzione delle emissioni di CO2 fortemente corresponsabili del surriscaldamento del clima; e per ridurre tali emissioni e' necessario altresi' ridurre anche il trasporto aereo;

g) infine, ed anche questo le sara' gia' noto, in italia vi e' gia' un eccesso di aeroporti (lo hanno documentato molte inchieste giornalistiche, tra cui ad esempio quella della trasmissione televisiva "Report" dal titolo "Chi non vola e' perduto" recentemente messa in onda dalla Rai).

Per tutte queste ragioni, signor Ministro, il devastante mega-aeroporto a Viterbo non puo' e non deve essere realizzato".

*

3. Vigilanza ed impegno

A suo tempo segnalammo gia' al suo predecessore al Ministero della Sanita' ed al suo predecessore al Ministero della Solidarieta' sociale la gravita' della minaccia per la salute, la sicurezza, i beni e i diritti dei cittadini viterbesi costituita dal devastante mega-aeroporto.

Tale segnalazione rinnoviamo oggi a lei, chiedendole vigilanza ed impegno per impedire un insostenibile scempio, un vero e proprio attentato alla salute dei cittadini, uno sciagurato sperpero di pubbliche risorse.

*

4. Per Ciampino

Aggiungiamo altresi' la richiesta di un impegno anche per la riduzione drastica e immediata dei voli che attualmente insistono su Ciampino: la popolazione di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma subisce ingiustamente le gravi conseguenze dell'eccessivo carico di voli.

*

5. Un appello dei medici dell'International Society of Doctors for the Environment - Italia

Alleghiamo alla presente per opportuna conoscenza una lettera-appello del 18 marzo 2008 dei dottori Gianni Ghirga, Antonella Litta, Mauro Mocci, del coordinamento dell'Alto Lazio dell'Isde - Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia), che chiarisce in modo definitivo i termini scientifici e sanitari della questione.

*

Distinti saluti,

la portavoce del Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta

il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini

Viterbo, 15 luglio 2008

*

Allegato: Lettera del 18 marzo 2008 dei dottori Gianni Ghirga, Antonella Litta, Mauro Mocci, del coordinamento dell'Alto Lazio dell'Isde - Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Ai colleghi medici dell'Alto Lazio

Gentili colleghi,

vi scriviamo in quanto fortemente preoccupati dalla scelta di realizzare nella citta' di Viterbo un mega scalo aeroportuale per voli low cost, ampliando enormemente l'aeroporto militare preesistente. Una scelta che genera grande apprensione e preoccupazione per la salute delle persone e per l'ambiente.

Il rischio ambientale e sanitario

E' noto che moltissimi agenti inquinanti immessi nell'atmosfera, nell'aria e nel suolo entrano tramite la respirazione e la catena alimentare in contatto con l'organismo umano dopo aver causato danni ed alterazioni irreversibili anche all'ambiente e alla biodiversita' degli ecosistemi.

Se l'aeroporto fosse realizzato, il continuo decollo, atterraggio e sorvolo degli aerei provocherebbe un forte aumento delle emissioni fortemente inquinanti.

Il traffico aereo, inoltre, contribuisce per circa il 10% all'incremento di anidride carbonica e quindi al surriscaldamento climatico dell'intero pianeta immettendo direttamente anidride carbonica, gas e polveri negli strati piu' alti della troposfera ed in quelli piu' bassi della stratosfera alterando di fatto la composizione dell'atmosfera.

La situazione della Tuscia per quantitativo di emissioni di anidride carbonica e' gia' tra le piu' gravi in Italia come evidenziato dallo studio della societa' Eco-Way di Milano, pubblicato nell'ottobre scorso.

Il previsto traffico aereo determinerebbe ed accrescerebbe la presenza di gas dannosi quali: Monossido di Carbonio (CO), Ossidi di Zolfo (SOx), Ossidi di Azoto (NOx) e Idrocarburi (HC) - come la presenza del benzene noto cancerogeno -, e l'inquinamento da polveri sottili ed ultrasottili (particolato di dimensioni inferiori a 5 e 2.5 micron di diametro). Queste polveri attraverso i polmoni veicolano direttamente nel sangue e nel cervello i metalli pesanti (il piombo in primis) liberati dalla combustione del cherosene (combustibile meno raffinato rispetto al petrolio) e dall'erosione ed abrasioni dei sistemi di frenaggio e degli pneumatici dei velivoli sulle piste.

Le patologie da polveri sottili ed ultrasottili: "nanopatologie"

Gli studi scientifici e la comunita' scientifica internazionale dimostrano ed affermano in modo certo che un numero sempre piu' elevato di malattie sono causate dalla interazione tra inquinanti ambientali e genetica umana.

E' ormai ben documentato che il particolato ultrafine (le polveri derivanti dai processi di combustione) attraversa i sistemi di filtraggio, permane lungamente in atmosfera, e puo' essere trasportato per decine e centinaia di chilometri, penetra attraverso tutte le barriere e membrane organiche - ivi compresi i nervi cranici, la barriera ematocerebrale, la placenta, gli endoteli, le membrane plasmatiche - raggiungendo i nuclei cellulari col proprio carico di metalli pesanti ed altri fattori cancerogeni, interferendo cosi' con i sistemi di riparazione del Dna e con i meccanismi dell'espressione genica.

Esistono evidenze sempre piu' consistenti di come numerosi inquinanti introdotti nel corpo umano inducano processi infiammatori cronici che determinano uno stress cellulare progressivo a carico di tutti gli organi e i tessuti, aprendo la strada a patologie gravi come arteriosclerosi e cancro. Ma il problema che allarma di piu' tantissimi colleghi, epidemiologi e pediatri in tutto il mondo, concerne la possibilita' che il danno genetico colpisca le cellule germinali materne o paterne (causando la possibile trasmissione alle successive generazioni di lesioni e patologie anche gravi) o direttamente il feto nel momento piu' delicato del suo sviluppo.

Studi scientifici condotti mostrano l'evidente correlazione tra l'esposizione alle polveri sottili ed ultrasottili e l'aumento dei ricoveri ospedalieri, della mortalita', delle malattie respiratorie,delle malattie cronico-degenerative (Alzheimer, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sclerosi Multipla), delle malattie endocrine, delle malattie neoplastiche e del sistema cardiovascolare.

L'inalazione delle polveri sottili e ultrasottili provoca riduzione della funzionalita' polmonare nei bambini, riduzione della speranza di vita, aumento delle malattie neoplastiche e basso peso alla nascita per esposizioni avvenute nel periodo di gravidanza e precedentemente.

L'inquinamento acustico ed elettromagnetico

Si deve considerare inoltre che la zona circostante l'aeroporto ed interi quartieri di Viterbo interessati dalle rotte di decollo e atterraggio, sarebbero sottoposti ad un grave impatto acustico, e le persone che vi risiedono al rischio di contrarre patologie cardiovascolari, insonnia, irritabilita', astenia, disturbi dell'udito.

I sistemi radar della torre di controllo e quelli a bordo degli aerei insieme alle antenne di radiotrasmissione ed ai sistemi elettromagnetici utilizzati per i controlli di sicurezza produrrebbero inoltre inquinamento elettromagnetico.

L'esperienza delle citta' gia' sede di scali aeroportuali

Si e' rilevato che l'area intorno ad un aeroporto con un traffico aereo lieve/moderato che risente maggiormente dell'inquinamento ha un raggio di circa 20 km, con una maggior sofferenza in quelle zone situate lungo la direzione dei venti prevalenti e lungo le linee di decollo e di atterraggio. Un  solo aereo 747 che atterra e decolla produce una quantita' di smog simile a quella causata da un'auto guidata per oltre 9.000 km, ed una quantita' di ossidi di azoto pari a quella emessa da un'auto che ha viaggiato per oltre 42.000 km.

All'inquinamento causato dagli aerei bisogna poi aggiungere quello che sarebbe provocato dall'intenso traffico di automobili e dei veicoli a supporto delle attivita' aeroportuali.

Per quanto riguarda questo aspetto la situazione per Viterbo e provincia e' gia' fortemente problematica in quanto da sempre manca di una adeguata ed efficiente rete ferroviaria.

I dati riportati sono frutto una obiettiva documentazione e di quanto vissuto e testimoniato ogni giorno dalle popolazioni di Ciampino, Malpensa, Linate, Bolzano, Orio al Serio, e di tante altre citta' sede di aeroporti in Italia come in Europa ed America.

Il territorio di Viterbo e provincia

Gentili colleghi,

come ben sappiamo il territorio viterbese ha gia' subito e subisce aggressioni ambientali: alla naturale radioattivita' dovuta al radon si aggiungono infatti la presenza di discariche abusive non ancora messe in sicurezza, la presenza di metalli pesanti nelle acque e in particolare dell'arsenico, i processi di eutrofizzazione dei laghi, la presenza del piu' grande polo energetico d'Europa (le centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro, con il progetto di riconversione a carbone della centrale di Torvaldaliga Nord a Civitavecchia e i conseguenti ulteriori enormi danni per ambiente e salute).

Nello specifico aree di particolare bellezza, fascino e storia come quella del Bullicame, dell'orto botanico e delle terme sarebbero stravolte per sempre a causa della cementificazione, e il loro ecosistema e biodiversita' profondamente danneggiati dagli inquinanti generati e diffusi dal traffico aereo.

La scelta di realizzare un aeroporto a Viterbo aggiungerebbe quindi un ulteriore e gravissimo fattore d'inquinamento e quindi di rischio per l'ambiente e per la salute, in particolare per quella dei bambini.

Se, e giustamente, ci preoccupano i danni prodotti alla salute dall'inquinamento da traffico automobilistico, a maggior ragione ci devono preoccupare i danni che puo' determinare il traffico aereo e un aeroporto che sorgerebbe a ridosso della citta'. Siamo convinti che la mobilita' su gomma e quella aerea debbano essere ridotte a vantaggio di una mobilita' che privilegi quella su rotaia.

In Francia e in Germania i governi hanno inserito il blocco della costruzione di nuovi aeroporti tra le misure per combattere l'inquinamento ambientale e le emissioni di anidride carbonica.

La responsabilita' dei medici

L'articolo 5 del nostro nuovo codice di deontologia afferma: "I medici debbono considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora come elemento determinante e fondamentale per la  salute dei cittadini".

Come medici siamo  dunque investiti di una maggiore responsabilita' che diventa ancora piu' forte quando si e' amministratori e si e' chiamati a decidere in merito ad opere, impianti ed infrastrutture che possono arrecare danno alla salute e all'ambiente.

Non si puo' piu' continuare a ripetere l'errore di esporre persone e intere comunita' a rischi per la salute, salvo poi, a distanza di anni, e purtroppo dopo morti e malati, riconoscere quanto gia' l'evidenza scientifica aveva mostrato.

Riteniamo importante in ogni fase decisionale l'acquisizione della necessaria documentazione scientifica, l'adozione del principio di precauzione e la valutazione dell'impatto sanitario (VIS) come raccomandato dalle recenti direttive dell'Unione Europea, insieme alla valutazione di impatto ambientale (VIA) e alla valutazione ambientale strategica (VAS). Valutazioni che mancano totalmente per il progetto dell'aeroporto di Viterbo. Un progetto che preannuncia soltanto una nuova servitu' per il territorio viterbese sconvolgendo e snaturando per sempre quelle che sono le naturali vocazioni e caratteristiche di una provincia che avrebbe sicure possibilita' di sviluppo anche dal punto di vista occupazionale se ci fosse veramente la volonta' e la capacita' di valorizzare quanto gia' esistente.

Cari colleghi,

noi tutti sappiamo quanto sia importante informarsi, formarsi e aggiornarsi continuamente, sia per la dignita' della nostra professione che per la piena tutela della salute dei nostri pazienti.

Chiediamo a voi tutti e in particolare a quelli che tra voi ricoprono incarichi istituzionali di impegnarvi per una riconsiderazione della decisione che individua in Viterbo un nuovo scalo aeroportuale, ben consapevoli che prima di tutto dobbiamo tutelare la salute dei nostri pazienti, delle giovani e future generazioni e la salubrita' dell'ambiente.

Cordialmente,

dottor Gianni Ghirga, dottoressa Antonella Litta, dottor Mauro Mocci, per il coordinamento dell'Alto Lazio dell'Isde - Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 18 marzo 2008

Post scriptum

Condividono con noi questa preoccupazione tantissimi cittadini di Viterbo e dell'Alto Lazio ed anche scienziati, ambientalisti, parlamentari italiani ed europei, scrittori, cattedratici universitari, intellettuali, saggisti; tra i tanti nomi illustri: i professori Angelo Baracca, Virginio Bettini, Marcello Cini, Giorgio Cortellessa, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino; la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini; il magistrato Ferdinando Imposimato. Hanno aderito  e sottoscritto il nostro appello anche numerosissimi operatori sociali, religiosi e laici, persone impegnate per i diritti umani, personalita' della vita civile e della riflessione morale, tra cui padre Alex Zanotelli e numerose associazioni e movimenti impegnati in difesa della biosfera, dei beni comuni, della pace. Numerose sono state le interrogazioni presentate al Parlamento e al Consiglio regionale del Lazio.

[La lettera dei medici dell'Isde reca anche un'ampia bibliografia e sitografia scientifica internazionale per approfondire che qui abbiamo omesso ma che puo' essere consultata nel sito: www.coipiediperterra.org]

 

4. MINIMA UN'AGGIUNTA

 

Cio' che ha provocato il fallimento di molte esperienze rivoluzionarie novecentesche degenerate in totalitarismo e' stata l'incomprensione della necessita' - assoluta necessita' - della scelta della nonviolenza, della scelta di inverare tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, della scelta di contrastare ogni ideologia militarista ed autoritaria e maschilista che inevitabilmente riproduce oppressione e violenza.

Cio' che ha fatto grande la rivoluzione sandinista in cio' che di grande essa all'umanita' ha recato e' stata proprio la scelta tendenziale della nonviolenza. L'unico socialismo possibile e' quello dal volto umano. L'unica rivoluzione necessaria e' quella che ad ogni essere umano reca non solo astratta liberta' ma concreto aiuto e comune condivisione nell'inveramento della dignita' e dei diritti di tutte e tutti e di ciascuna persona. Gli esseri umani, lo scriveva lapidariamente gia' Aristotele, sono animali sociali: insieme vivono, e riconoscersi debbono l'un l'altro rispetto e solidarieta', l'un l'altro debbono recarsi aita.

Che la violenza imperiale (dei molti imperi che nella storia si sono succeduti) abbia tante volte schiacciato i movimenti reali che hanno lottato e lottano per affermare la dignita' umana di ogni essere umano non significa che quella lotta non sia giusta, significa solo che l'umanita' ancora non ha vinto, che la nostra patria e' ancora da venire: e tu affrettalo questo avvento. Vi e' una sola umanita'. Vi e' una sola casa comune. La rivoluzione socialista e libertaria, la rivoluzione dell'eguaglianza e della solidarieta', della cura reciproca e della responsabilita' per il mondo, e' ancora il nostro orizzonte.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. LA GUERRA TERRORISTA E STRAGISTA CUI L'ITALIA PARTECIPA IN VIOLAZIONE DELLA LEGALITA' COSTITUZIONALE E DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

 

Quella in corso in Afghanistan e' una guerra terrorista e stragista, razzista e imperialista, colonialista e mafiosa, cui l'Italia sta partecipando in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.

Quella in corso in Afghanistan ormai da decenni e' una guerra a vantaggio dei femminicidi e dei narcotrafficanti, e' una guerra a vantaggio dei totalitari e dei terroristi, e' una guerra che giova solo ai signori della guerra, e' una guerra contro l'umanita' intera.

Quella in corso in Afghanistan e' la guerra quintessenziale.

E' dovere e interesse dell'umanita' intera agire affinche' essa cessi.

*

E c'e' un solo modo per contrastare la guerra: smilitarizzare e disarmare i conflitti, recare aiuto a tutte le vittime, costruire la pace con mezzi di pace, agire la politica necessaria e urgente: la politica della nonviolenza.

C'e' in Italia qualcuno che voglia battersi affinche' l'Italia cessi di partecipare alla guerra e alle stragi? C'e' in Italia qualcuno che voglia affermare il dovere dello stato di rispettare la legalita' costituzionale e il diritto internazionale? C'e' in Italia qualcuno che si sia reso conto della gravita' dell'ora?

Opporsi alla guerra bisogna. Opporsi alla guerra. Opporsi.

Chi non si oppone alla guerra ne e' complice.

 

6. UN CASO DI DISONESTA'

 

Chi ha ripetutamente deliberato la prosecuzione della guerra terrorista e stragista in Afghanistan nel biennio del governo Prodi, e chi fino alla nausea ne ha propagandato la liceita' anzi l'opportunita', pretenderebbe oggi di derubricare quel crimine e quella complicita' a un mero dibattito accademico, astratto e ininfluente.

No. Chi ha appoggiato la guerra ha appoggiato le stragi, ha appoggiato la violazione della legalita' costituzionale, ha appoggiato crimini irredimibili, sofferenze immedicabili, ha appoggiato la commissione di plurimi omicidi: veri esseri umani sono stati veramente uccisi.

*

Non c'e' affatto stata in quei due anni una banale e salottiera "discussione su assolutismo o gradualita' della nonviolenza". C'e' stata la guerra criminale e illegale, la guerra terrorista e stragista che ancora prosegue; e chi ad essa e' stato favorevole e chi contrario. C'e' stato chi si e' prostituito alla guerra e chi ha resistito. Chi ha votato per le stragi e chi si e' opposto. Chi ha fatto propaganda a favore dei massacri e chi i massacri ha denunciato e per quanto era nelle sue forze contrastato.

Ed il fatto che ancor oggi, dopo che proprio quella politica assassina e incostituzionale del governo Prodi ha nuovamente portato al potere la destra eversiva e razzista e mafiosa, ancor oggi non vi sia nel nostro paese un movimento di massa di opposizione alla guerra, e' uno dei frutti avvelenati di quel cedimento, di quella complicita', di quella prostituzione alla guerra e alle stragi, di quell'asservimento al male.

*

Questi i fatti.

E che oggi da parte di certi messeri si voglia approfittare dell'altrui smemoraggine o ingenuita' per continuare a ingannare e corrompere i giovani e gli sprovveduti, mi sembra cosi' immorale che resto sbigottito che a tanto abbiano potuto giungere persone che pure un tempo - un tempo, si' - conoscevano la distinzione tra il bene e il male, tra il vero e il falso.

O forse dovrei dire che per essermi accaduto tante volte di vedere che vecchi compagni a un qualche tornante della vita smarrissero la via della pieta' e prendessero quella innominabile, ebbene, non dovrei piu' stupirmene. Ma mi ferisce ancora.

 

7. CONTRO LA GUERRA, CONTRO LA FAME: PACE E SOLIDARIETA'

 

Cessi la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, mafiosa e totalitaria in Afghanistan.

Cessi la criminale partecipazione militare italiana alla guerra in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.

La popolazione afgana ha bisogno di pace e di solidarieta'.

Come l'umanita' intera. Nell'unico mondo che abbiamo.

La nonviolenza e' la via.

 

8. A PROPOSITO DI NUCLEARE SICURO

 

Nel giro di pochi giorni in Francia due incidenti in centrali nucleari con fughe radioattive.

 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 92 del 28 gennaio 2013

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it