Telegrammi. 1164
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- Date: Wed, 23 Jan 2013 23:24:29 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1164 del 24 gennaio 2013
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. La testimonianza di Margarete Buber-Neumann. Un incontro di studio a Viterbo
2. Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde: Per un ambiente salubre e pulito in Italia
3. La legge istitutiva del Giorno della Memoria
4. Segnalazioni librarie
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. LA TESTIMONIANZA DI MARGARETE BUBER-NEUMANN. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Si e' svolto mercoledi' 23 gennaio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sulla figure e l'opera di Margarete Buber-Neumann.
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Margarete Buber-Neumann (1901-1989), intellettuale strenuamente impegnata per i diritti umani, e' stata una delle fondamentali testimoni della dignita' umana nel secolo dei totalitarismi; moglie del figlio del grande filosofo Martin Buber, poi compagna del dirigente comunista tedesco - che morira' vittima dello stalinismo - Heinz Neumann; partecipa alle vicende culturali e alla lotta politica in Germania; costretta all'esilio dal nazismo, emigra col marito in Urss. Nel 1937 viene internata in un campo di concentramento russo e nel 1940 consegnata alla Gestapo e deportata nel lager nazista di Ravensbrueck; sopravvissuta, scrivera' libri di memorie che lumeggiano potentemente cruciali decenni di storia europea e testimoniano di un intransigente impegno per la dignita' umana. Opere di Margarete Buber Neumann: Da Potsdam a Mosca, il Saggiatore, Milano 1966, poi Il Mulino, Bologna 2000; Prigioniera di Stalin e Hitler, Il Mulino, Bologna 1994, 2005; Milena. L'amica di Kafka, Adelphi, Milano 1986, 1999. Opere su Margarete Buber Neumann: cfr. per un'introduzione le pagine a lei dedicate in Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001.
2. DOCUMENTI. ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE: PER UN AMBIENTE SALUBRE E PULITO IN ITALIA
[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) - per contatti a Viterbo: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com; per contatti a livello nazionale: tel. 057522256, fax: 0575/28676, e-mail: isde at ats.it, sito: www.isde.it) - riceviamo e diffondiamo]
Per un ambiente salubre e pulito in Italia. Una riflessione complessa e un programma d'azione proposti dall'Associazione Medici per l'Ambiente - Isde Italia
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Ambiente e salute
L'ambiente nella sua accezione piu' completa e complessa - comprensiva di stili di vita, condizioni sociali ed economiche - e' un determinante fondamentale per il benessere psicofisico e quindi per la salute delle persone e delle popolazioni.
I cambiamenti climatici, indotti dall'enorme incremento dell'immissione in atmosfera di gas serra (incremento generato soprattutto da attivita' industriali e sistemi di trasporto), rappresentano, come denunciato da decenni dalla comunita' scientifica internazionale, una grande emergenza planetaria e impongono scelte decisive e non piu' rimandabili, in ragione delle possibili e difficilmente prevedibili conseguenze ambientali, biologiche, sanitarie, economiche e sociali.
E' quindi indispensabile un forte ripensamento dell'attuale modello di sviluppo e dell'intero sistema economico che riconosca la centralita' del binomio ambiente-salute, come insegnano tristemente tante vicende come quella dello stabilimento Ilva di Taranto.
Il rapporto dinamico e indissolubile che lega ambiente e salute deve divenire un punto di fondamentale interesse e riflessione nell'ambito politico, scientifico, economico, culturale, universitario, della scuola e per le organizzazioni dei lavoratori nel nostro Paese.
Come medici e ricercatori abbiamo il compito e il dovere morale di indicare le scelte piu' opportune e sicure per tutelare l'ambiente e quindi il diritto alla salute dei cittadini, delle generazioni presenti e future, come sancito dall'art. 32 della Costituzione.
Come cittadini inoltre chiediamo piu' risorse per il comparto sanitario e per la prevenzione; risorse che potrebbero essere agevolmente recuperate da una piu' attenta lotta all'evasione fiscale, alla corruzione, agli sprechi, ai privilegi e con una netta riduzione delle spese militari.
Il Servizio sanitario nazionale deve essere potenziato e deve rimanere il fulcro dell'assistenza sanitaria cosi' da continuare ad assicurare elevati livelli di prestazioni, in forma di prevenzione, diagnosi, assistenza e cura a tutti i cittadini.
Infine nell'auspicare che i crimini ambientali siano presto configurati, anche per legge, come crimini contro l'umanita', proponiamo di seguito alcuni settori d'intervento che riteniamo strategici e non piu' eludibili per l'attivita' del nuovo parlamento e per il bene dell'Italia.
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Energia
Tutta la comunita' scientifica internazionale concorda circa la necessita' di un rapido cambiamento dell'attuale modello di sviluppo, in larga misura fondato sul consumo di combustibili fossili e di risorse non rinnovabili. E' necessario quindi un rapido incremento delle politiche di risparmio energetico, di ricerca e diffusione delle energie veramente rinnovabili (solare, solare termico e minieolico), l'avvio di programmi di emancipazione rapida dalle fonti di energia fossile, in particolare dal carbone e il ripudio definitivo di qualsiasi progetto di realizzazione di centrali nucleari, che rappresentano un'ipoteca inaccettabile sulla vita delle persone, delle generazioni future e dello stesso pianeta.
E' indispensabile che si realizzi subito un piano energetico nazionale per una corretta valutazione della domanda e dell'offerta energetica, anche al fine di programmare la chiusura dei grandi poli di produzione energetica gia' esistenti, inquinanti per l'ambiente e dannosi per la salute.
E' parallelamente indispensabile un programma di diffusione su tutto il territorio nazionale di piccole centrali di produzione energetica e la rinuncia alla costruzione di nuovi grandi poli energetici.
L'Isde ritiene che la produzione di energia a partire dalla combustione delle biomasse non rappresenti una valida alternativa ai combustibili fossili e che sia parimenti insostenibile quando si esca dalla semplice logica del riutilizzo, all'interno di piccole aziende agricole, di scarti e residui di provenienza aziendale o comunque di un'area molto circoscritta. L'Isde giudica, sotto questo profilo, l'attuale regime di incentivazione dell'energia da biomasse fortemente distorcente in quanto spinge il mercato verso una corsa alla realizzazione di impianti di grossa taglia assolutamente insostenibili sotto il profilo ambientale e pericolosi per la salute.
Inutili e dannosi per l'ambiente e la salute anche le centrali a biogas e gli impianti di biodigestione anaerobica che vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire, una volta realizzati, importanti incentivi economici in quanto anch'essi spacciati per fonti rinnovabili quando in realta' lo sono soltanto formalmente.
E' pertanto indispensabile l'eliminazione dei contributi statali denominati Cip6 per le fonti energetiche non realmente rinnovabili e classificate furbescamente come "assimilate".
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Aria
La qualita' dell'aria e' di fondamentale importanza per la salute.
A maggiori livelli d'inquinamento atmosferico sono correlati incrementi evidenti non solo di malattie respiratorie e cardiovascolari, ma anche malattie cronico-degenerative, e tumori, specie del polmone.
Sono necessari interventi urgenti in grado di ridurre drasticamente la produzione e immissione in ambiente di anidride carbonica e altri gas serra e di sostanze nocive e tossiche, con particolare riferimento al particolato fine e ultrafine, agli idrocarburi policiclici aromatici, ai metalli pesanti, al benzene, alle molecole diossino-simili: tutti agenti potenzialmente mutageni e/o epimutageni e quindi cancerogeni e teratogeni.
E' indispensabile che in tutto il territorio nazionale siano ampliate le reti di monitoraggio della qualita' dell'aria, con utilizzo delle migliori tecnologie disponibili, in particolare nelle aree e nei distretti con presenza di altre rilevanti fonti d'inquinamento: aree industriali, grandi poli di produzione energetica, citta' con elevato traffico veicolare, aree aeroportuali e portuali.
Devono essere realizzate politiche attive che riducano complessivamente la necessita' di ricorrere ai processi di combustione, principali responsabili dell'inquinamento atmosferico urbano. Si tratta in primo luogo di attuare politiche urbanistiche volte sia alla riduzione del fabbisogno energetico degli edifici grazie al miglioramento della loro coibentazione ed all'aumento dell'efficienza energetica degli impianti di riscaldamento-raffreddamento, sia alla riduzione della necessita' di ricorrere all'uso degli autoveicoli per la mobilita' urbana, come meglio specificato subito di seguito.
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Mobilita'
Una migliore qualita' dell'aria potra' essere garantita soltanto da una rapida trasformazione dell'intero sistema dei trasporti che permetta una drastica riduzione dell'immissione in atmosfera dei prodotti derivanti dalla combustione di petrolio, gasolio, benzine e gas.
E' necessario quindi prima di tutto ridurre lo spostamento delle merci su grandi distanze, disincentivare il trasporto commerciale su gomma ed incentivare il trasporto su rotaia e le cosiddette autostrade del mare per il trasporto di merci e persone; ridurre il traffico automobilistico ed in particolare quello privato nelle grandi e piccole citta', che potrebbero cosi' recuperare fascino, bellezza e condizioni di vita piu' salubri anche attraverso l'utilizzo di mezzi ad alimentazione elettrica e l'uso delle biciclette. Cio' puo' essere realizzato attraverso scelte urbanistiche che avvicinino i servizi - a cominciare da quelli amministrativi - alle residenze, riqualifichino e ripopolino i centri storici e ricostruiscano il tessuto di piccole attivita' artigianali e commerciali delle citta', soffocato e distrutto da politiche orientate a privilegiare i grandi centri commerciali, responsabili, a loro volta, di una quota certo non trascurabile di traffico veicolare.
Occorre migliorare le reti ferroviarie locali e nazionali, ma sempre nel rispetto delle peculiarita' dei territori e dei diritti delle popolazioni interessate e sottoporre il traffico aereo a politiche di monitoraggio e netta e costante riduzione.
Poiche' il traffico aereo e' attualmente responsabile di una quota cospicua delle emissioni di anidride carbonica, e' assolutamente indispensabile, anche per ridurre l'effetto serra, una riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo insieme ad una moratoria per la costruzione di nuovi aeroporti e l'ampliamento di quelli gia' esistenti, anche in considerazione della presenza dei circa 100 aeroporti gia' dislocati su tutto il territorio nazionale e degli evidenti e gravi danni all'ambiente (a questo proposito emblematica e' la vicenda dell'inquinamento del Parco del Ticino in prossimita' dell'aeroporto di Malpensa) e alla salute delle comunita' che vivono in prossimita' di stazioni aeroportuali.
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Gestione dei rifiuti
Riduzione drastica per legge della produzione dei rifiuti a partire dagli imballaggi che rappresentano circa il 50% di tutti i rifiuti prodotti.
L'Unione Europea, nel richiamare gli Stati membri ad una corretta gestione dei Rifiuti Solidi Urbani (Rsu), ammette il conferimento in discarica e l'incenerimento dei Rsu solo in assenza di valide alternative e come ultima opzione, poiche' ritiene queste due metodiche di "smaltimento" antieconomiche e fortemente dannose per la salute e per l'ambiente.
L'Isde auspica e sostiene la politica delle cosiddette "R": Riduzione della produzione dei rifiuti, Raccolta differenziata "porta a porta", Riciclo, Riuso, Riparazione e Responsabilizzazione dei cittadini e delle istituzioni, cosi' da evitare l'incenerimento dei materiali post-utilizzo e da ridurre progressivamente il loro conferimento in discarica dei rifiuti. E' necessario che si arrivi ad un incremento delle filiere brevi del ciclo dei materiali post-utilizzo, in modo che possano essere attuati maggiori controlli e che l'intero ciclo possa essere gestito in relazione alle peculiarita' sociali ed economiche di micro-aree territoriali.
L'Isde ritiene la realizzazione di "grandi Ato" incompatibile con tale esigenza e rispondente, viceversa, ad una logica accentratrice che allontana le scelte dalle comunita' locali ed appare funzionale piu' alla realizzazione di grandi impianti che alla reale soluzione dei problemi.
Con la piena attuazione del tipo di gestione sopra indicato il quantitativo di materiali che necessitano di un trattamento finale puo' essere ridotto in misura drastica e la parte residua puo' essere trattata, senza alcuna nociva combustione, con tecniche meccaniche di estrusione per attrito (tali sistemi sono peraltro gia' operativi anche in Italia, e non determinano danno alla salute e all'ambiente come accade invece nel caso di "chiusura del ciclo dei rifiuti" con inceneritori e conferimento in discarica).
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Acqua
L'acqua e' un elemento fondamentale e insostituibile per la vita di tutto il pianeta e per quella di ogni essere umano.
E' una risorsa non illimitata che va protetta con il risparmio e la razionalizzazione della sua distribuzione, con la salvaguardia e il risanamento degli ecosistemi e dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili, con il miglioramento del sistema degli acquedotti, del trattamento delle acque reflue e con il loro riciclo, con concrete politiche di tutela e risanamento ambientale, con il controllo delle attivita' zootecniche e industriali ad alto impatto ambientale anche attraverso l'attuazione del Codice di buona pratica agricola (Cbpa).
Noi siamo l'acqua che beviamo e quella che mangiamo, attraverso i cibi preparati con essa e gli alimenti nei quali essa e' costituente preponderante.
Siamo anche l'acqua che hanno bevuto le generazioni che ci hanno preceduto perche', in forma liquida, gassosa e solida, essa costituisce un ciclo idrogeologico chiuso nel quale gli inquinanti possono penetrare e persistere.
L'acqua e' e deve rimanere un bene comune e ad ogni individuo va garantito in modo gratuito l'accesso all'acqua in misura sufficiente a garantire dignitose condizioni di vita.
E' necessario favorire, privilegiare e tornare in ogni modo alla gestione pubblica di questa risorsa vitale anche attraverso forme dirette di gestione comunale o di consorzio tra i comuni serviti dalle stesse fonti idriche.
Le normative italiane ed europee gia' esistenti a garanzia della potabilita' e salubrita' delle acque erogate alle popolazioni devono essere attuate concretamente e migliorate in modo da garantire una sempre maggiore tutela della salute e il pieno rispetto del Principio di precauzione.
Non si dovra' piu' far ricorso all'istituto della deroga che ha permesso di destinare a consumo umano, nell'ultimo decennio, acque con elevati livelli di sostanze tossiche e cancerogene.
La tutela della qualita' e salubrita' delle acque potabili deve realizzarsi anche attraverso adeguati provvedimenti idrogeologici e di risanamento delle reti idriche acquedottistiche (con rimozione dei tratti realizzati in passato con tubature in cemento-amianto).
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Campi elettromagnetici
L'Isde, sulla base dei documenti ufficiali dell'European Environment Agency (Eea), che evidenziano rischi acclarati per la salute umana, e della recente classificazione da parte dell'Agenzia internazionale di ricerca sul Cancro (Iarc) dei campi elettromagnetici come cancerogeni di classe 2 B, ritiene necessario che si emanino e dispongano norme e misure atte a ridurre - in prossimita' di scuole, centri sportivi e aeree densamente abitate - l'esposizione (in specie dei bambini e dei piu' giovani) a questo tipo di energia non ionizzante e che si rivedano le norme che autorizzano, anche nelle scuole, le cosiddette "aree wireless".
L'Isde e' pertanto a favore: della realizzazione di un piano nazionale per l'installazione dei diversi sistemi e strutture di emissione dei campi elettromagnetici in modo da avere una mappa con valori certi e noti di esposizione; della promozione di campagne d'informazione e prevenzione circa i possibili danni alla salute connessi anche all'uso dei telefoni cellulari; dell'incentivazione e del sostegno di studi e ricerche indipendenti, che permettano di approfondire e incrementare le conoscenze su questo particolare fattore di inquinamento ambientale in continua espansione, vista l'enorme e rapida diffusione di sempre nuove tecnologie di telecomunicazione.
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Pratiche agricole
L'Isde ritiene urgente e indispensabile incentivare le coltivazioni biologiche; sostenere programmi per una rapida eliminazione di pesticidi e fitofarmaci dalle pratiche agricole; avviare e diffondere l'agricoltura integrata anche con progetti di ricerca e riconversione al biologico. In tal senso occorre che i Piani di Sviluppo Regionali (Psr) prevedano una revisione dei disciplinari di agricoltura integrata in modo che i contributi comunitari vengano erogati solo a fronte di una effettiva e controllabile riduzione dell'utilizzo di mezzi chimici di sintesi attuata mediante sostituzione - documentata - con misure alternative. Solo in questo modo sara' possibile una concreta riduzione dei pesticidi utilizzata in agricoltura, quando, al contrario, le attuali politiche di incentivazione dell'agricoltura integrata hanno dimostrato di fallire nel loro intento, dal momento che il consumo di pesticidi e concimi chimici di sintesi non solo non si e' ridotto, ma e' progressivamente aumentato negli anni.
Occorre poi obbligare alla riconversione al biologico o interdire le coltivazioni agricole in aree situate in prossimita' di sistemi idrici che forniscono acque ad uso potabile.
Per quanto riguarda l'introduzione e l'uso degli Ogm (Organismi Geneticamente Modificati), e' necessario respingere con leggi chiare ogni tentativo di introduzione degli Ogm nelle pratiche agricole locali per le irreversibili conseguenze di contaminazione dell'ambiente agricolo e delle catene alimentari ed e' necessario il rigoroso rispetto del Principio di Precauzione, richiedendo in attesa di evidenze scientifiche certe, che ne dimostrino la sicurezza e l'oggettiva necessita', una moratoria sulla coltivazione in pieno campo degli Ogm, motivata anche sulla base dell'impossibilita', per un territorio come quello italiano, di realizzare qualsiasi tipo di misura atta ad impedire la contaminazione, inevitabile ed irreversibile, delle colture agricole tradizionali. Indipendentemente dal possibile danno alla salute, l'utilizzo degli Ogm contrasta con la biodiversita' e la tutela di prodotti locali ed e' causa di danno all'ambiente e alle economie locali.
E' indispensabile inoltre che la normativa nazionale relativa ai pesticidi, ai prodotti agroalimentari e agli articoli di largo consumo sia maggiormente restrittiva.
In particolare l'Isde chiede legislazioni piu' protettive, come ad esempio in Francia, ove vige il divieto di uso della terbutilazina e negli Usa dove il clorpirifos e' vietato.
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Tutela del territorio, rimboschimento e nuovi parchi
Arrestare la devastante e continua cementificazione del territorio italiano anche attraverso leggi che favoriscano progetti di recupero dei manufatti edilizi gia' esistenti; messa in sicurezza del territorio per contrastare il dissesto idrogeologico; rifiuto di ogni nuova richiesta di condono edilizio e lotta all'abusivismo edilizio.
Incentivare la piantagione intensiva di alberi ad accrescimento rapido e salvaguardare, recuperare, ripristinare aree verdi, specie nelle citta' piu' grandi, allo scopo di creare parchi, zone di riposo e di intrattenimento, veri "polmoni verdi" di cui soprattutto i bambini hanno sempre piu' bisogno.
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Ambiente di lavoro e rischi industriali
E' necessario un impegno crescente per l'eliminazione dei fattori di nocivita' presenti nei luoghi di lavoro e per l'eliminazione delle cause di infortunio, in modo speciale nel settore edilizio.
Anche in applicazione della direttiva Reach (Registration, Evaluation and Authorisation of Chemicals) concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche, e' necessaria la piena osservazione del principio di sostituzione delle sostanze nocive con sostanze innocue o meno nocive.
E' inoltre indispensabile una politica attiva di pianificazione del territorio che tenga conto della necessita' di proteggere la popolazione dal pericolo di contaminazioni provenienti da aziende con prodotti di lavorazione ad alto rischio per l'ambiente, attraverso la realizzazione di piani di gestione del territorio che prevedano zone di rispetto idonee relativamente alla presenza di civili abitazioni e insediamenti umani come scuole, centri sportivi etc.
E' altresi' necessaria l'elaborazione di Piani regionali per la bonifica dell'amianto che prevedano la sua totale eliminazione dagli ambienti di vita e di lavoro.
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Gennaio 2013
3. DOCUMENTI. LA LEGGE ISTITUTIVA DEL GIORNO DELLA MEMORIA
Legge 20 luglio 2000, n. 211: Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177, 31 luglio 2000).
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Art. 1.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
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Art. 2.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.
4. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Concetto Marchesi, Storia della letteratura latina, Messina-Palermo 1925-1927, Principato, Milano 1982-1984 (nuova ristampa dell'ottava edizione riveduta), 2 voll. per pp. 560 + 502.
- Ettore Paratore, La letteratura latina, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1969, Rcs - Rizzoli Libri, Milano 1992-1993 (edizione aggiornata), 2 voll., vol. I: La letteratura latina dell'eta' repubblicana ed augustea, vol. II: La letteratura latina dell'eta' imperiale, pp. 544 + 590.
5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
6. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1164 del 24 gennaio 2013
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
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