Telegrammi. 1138
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- Date: Fri, 28 Dec 2012 23:19:22 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1138 del 29 dicembre 2012
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. A Viterbo ha vinto la lotta delle persone oneste
2. Anche i parlamentari europei Rita Borsellino e Raul Romeva i Rueda hanno chiesto il rigetto dello schema di decreto avvelenatore
3. La "Carta" del Movimento Nonviolento
4. Per saperne di piu'
1. AMBIENTE, SALUTE, DIRITTI. A VITERBO HA VINTO LA LOTTA DELLE PERSONE ONESTE
[Riceviamo e diffondiamo]
Nella conferenza-stampa di fine anno il sindaco di Viterbo ha dovuto finalmente ammettere che il mega-aeroporto non si fara'.
E' stata definitivamente sconfitta la lobby affaristica e vandalica di estrema destra (cui si prostitui' gran parte dell'insipiente ed irresponsabile ceto politico locale) che dal 2007 ha condotto una scellerata e forsennata azione per tentare di imporre a Viterbo un nocivo e distruttivo, illegale e insensato mega-aeroporto.
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Ha vinto la lotta delle persone oneste
Ha definitivamente vinto la lotta delle persone oneste che dal 2007 hanno denunciato l'illegalita' e la follia della realizzazione di un mega-aeroporto nocivo e distruttivo nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame; ha definitivamente vinto la lotta delle persone oneste che dal 2007 si sono battute contro l'illegale ed insensato mega-aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.
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Il Bulicame salvato
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame, di cui fece memoria Dante (che usava la grafia con una sola elle: "Bulicame") nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.
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Continuare nell'impegno per ridurre il trasporto aereo
E' necessario non incrementare, ma ridurre il trasporto aereo.
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie, sia attraverso l'inquinamento acustico.
2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima: contribuisce enormemente al surriscaldamento del pianeta.
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente: sia a livello globale, sia a livello locale.
4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi; ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili); le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.
6. Il trasporto aereo non e' sicuro: di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.
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Solidali coi cittadini di Ciampino e Fiumicino
Continua il nostro impegno di solidarieta' con i comitati ed i cittadini di Ciampino e di Fiumicino, per la drastica riduzione del trasporto aereo e contro ogni ampliamento di sedimi aeroportuali.
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Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 28 dicembre 2012
2. AMBIENTE, SALUTE, DIRITTI. ANCHE I PARLAMENTARI EUROPEI RITA BORSELLINO E RAUL ROMEVA I RUEDA HANNO CHIESTO IL RIGETTO DELLO SCHEMA DI DECRETO AVVELENATORE
[Riceviamo e diffondiamo]
Anche i parlamentari europei Rita Borsellino e Raul Romeva i Rueda hanno presentato altre interrogazioni al Presidente della Commissione Europea affinche' sia rigettato lo schema di decreto interministeriale italiano che se approvato avrebbe consentito di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
Rita Borsellino (sorella dell'eroe della lotta antimafia Paolo Borsellino) e Raul Romeva i Rueda (vicepresidente del gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo) si aggiungono ai parlamentari europei Sergio Cofferati e Niccolo' Rinaldi che hanno presentato interrogazioni analoghe, ed a numerosi deputati e senatori del Parlamento italiano che anch'essi hanno presentato interrogazioni e risoluzioni allo stesso fine.
Sull'argomento e' ormai dirimente la Risoluzione approvata con voto unanime della XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati del Parlamento italiano nella seduta del 13 dicembre 2012, che impegna il Governo italiano "a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".
Dal mondo della cultura, della scienza e della giurisprudenza, dai movimenti della societa' civile, ambientalisti, per la salute e i diritti umani, dalle istituzioni a tutti i livelli - dagli Enti locali alle Regioni, dal Parlamento italiano al Parlamento europeo - innumerevoli sono le dichiarazioni ed i documenti che hanno chiesto che sia rigettato quello scandaloso schema di decreto interministeriale.
In allegato:
1. l'interrogazione della parlamentare europea Rita Borsellino;
2. la nostra traduzione italiana dell'interrogazione del parlamentare europeo Raul Romeva i Rueda;
3. il testo integrale della Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012;
4. un breve repertorio di alcuni documenti che sostengono la richiesta - e dimostrano la necessita' - della revoca dello schema di decreto avvelenatore.
Nota per la stampa a cura dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo
Viterbo, 28 dicembre 2012
Per comunicazioni: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com
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Allegato 1: Interrogazione della parlamentare europea Rita Borsellino
Al Presidente della Commissione Europea
Oggetto: Decreto requisiti potabilita' dell'acqua
Il decreto interministeriale n. 2012/0534/I - C50A, che propone modifiche al decreto legislativo 31/2001 relativo ai requisiti di potabilita' dell'acqua destinata al consumo umano, e' ora in esame alla Commissione Europea. Questo decreto interministeriale permette di erogare come potabile per il consumo umano acqua proveniente da corpi idrici inquinati da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.
Considerato che:
- il decreto legislativo 31/2011, che ha recepito la Direttiva europea 98/83, puo' essere modificato solo per introdurre criteri piu' stringenti, e non piu' permissivi come e' avvenuto nel caso specifico;
- l'approvazione di questo decreto comporta un rischio documentato e concreto per la salute umana, e che e' necessario, invece, rispettare pienamente il Principio di Precauzione;
l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italy) ha inviato al responsabile per la direttiva 98/34/CE della Commissione Europea un documento recante una serie di osservazioni volte a sostenere la richiesta di rigetto del suddetto decreto;
la Commissione europea non ritiene sia necessario intervenire per valutare eventuali violazioni del diritto comunitario ed eventualmente chiedere il ritiro alle autorita' italiane di tale decreto?
Rita Borsellino
18 dicembre 2012
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Allegato 2: Interrogazione del parlamentare europeo Raul Romeva i Rueda (nostra traduzione italiana)
Al Presidente della Commissione Europea
Oggetto: Sulle modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativo ai requisiti di potabilita'
Lo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativo ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro") potrebbe essere contrario alla legislazione europea per quanto riguarda la Direttiva 98/83/CE concernente la qualita' delle acque destinate al consumo umano, di cui il Decreto Legislativo 31/2001 e' la trasposizione.
Questa modificazione e' stata presentata contro l'opinione scientifica dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde) e di specialisti dell'Istituto Superiore di Sanita' fra altri, e sarebbe contraria al principio di precauzione. Secondo il loro parere, queste modifiche, se approvate, permetterebbero, anche se con determinati valori di parametro, l'erogazione di acque ad uso umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine classificate dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeni di classe 2 b.
Considerando che l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato il 20 novembre 2012 ampia e adeguata documentazione in merito ai responsabili della Commissione Europea per la Direttiva 98/34 che prevede una procedura d'informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche:
si chiede alla Commissione di rigettare le modifiche proposte al Decreto Legislativo 31/2001 contenute nello schema di decreto interministeriale (2012/0534/I - C50A), e che ogni modifica nella trasposizione della Direttiva 98/83/CE sulla qualita' dell'acqua sia unicamente rivolta ad assicurare migliori livelli di qualita'.
Raul Romeva i Rueda
18 dicembre 2012
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Allegato 3: Testo integrale della Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012
La XII Commissione,
premesso che:
l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment), di cui la dottoressa Antonella Litta e' referente per Viterbo, ha inviato un articolato documento al responsabile per la direttiva 98/34 della Commissione europea, e per conoscenza al commissario europeo all'ambiente, al commissario europeo alla salute, al presidente della Commissione europea; di detto documento sono stati messi a conoscenza anche il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, i presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica; i presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei deputati; il presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento europeo;
il citato documento contiene "osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita', in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione";
lo schema di decreto in questione, costituito da due articoli, stabilisce che nella tabella presente nell'allegato I, parametri e valori di parametro, parte B, parametri chimici, del decreto legislativo n. 31 del 2001 con cui l'Italia ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva 98/83/CE, e' aggiunta una riga concernente la voce microcistina-LR e, nella tabella note, e' aggiunta la nota 12 che fornisce istruzioni relative alla determinazione del contenuto di tale tossina;
lo schema di decreto sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto e interesse primario sanitario e non industriale, in quanto e' riferito alla totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio;
l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine, violando l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'"; esso si pone peraltro in aperto contrasto con la necessita' di combattere ogni forma di inquinamento e degrado delle acque, anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015;
le indicazioni delle maggiori agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente e della salute evidenziano il pericolo per la salute umana determinato dalla presenza di cianobatteri nelle acque, e cio' anche in considerazione:
a) della complessita' biologica e, in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri;
b) della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali;
c) delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;
d) delle attivita' tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come "effetto cocktail", diversi da quello della sola e semplice sommatoria delle loro singole azioni;
sono da tempo documentate le croniche difficolta' del nostro Paese ad assicurare una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita' e la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni: valga ad esempio il caso del lago di Vico, affetto da tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b;
nella relazione tecnica che costituisce parte integrante e sostanziale delle citate osservazioni, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle osservazioni medesime; ne discende, ad avviso dei firmatari del presente atto, che per le ragioni scientifiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;
ulteriori osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che: a) a giudizio degli interroganti le proposte di emendamento delle leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favorisce la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana; b) il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile; c) l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure; d) dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo che appare a dir poco carente e pertanto come esso sia viziato per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali; e) vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria; f) analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto; g) il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favorisce l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015; h) ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;
alla luce delle suddette osservazioni si ribadisce che, in relazione allo schema di decreto interministeriale citato, dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto esso appare in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto risulta in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione;
impegna il Governo:
in ordine alle questioni tematiche poste da una situazione oggettivamente inquietante per la tutela della salute della popolazione ad adottare urgentemente tutte le iniziative necessarie affinche' il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza;
a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.
Presentatori: Bucchino, Farina Coscioni, Miotto, Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti, Argentin, Bossa, Burtone, D'Incecco, Grassi, Lenzi, Murer, Pedoto, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco.
Approvata all'unanimita' nella seduta del 13 dicembre 2012
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Allegato 4: breve repertorio di alcuni documenti che sostengono la richiesta - e dimostrano la necessita' - della revoca dello schema di decreto avvelenatore
1. Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012 per la revoca dello schema di decreto interministeriale;
2. Interrogazione del parlamentare europeo Niccolo' Rinaldi;
3. Interrogazione del parlamentare europeo Sergio Cofferati;
4. Interrogazione dei senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta;
5. Lettera alla Commissione Europea dei senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta;
6. Interrogazione dei deputati Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti;
7. Interrogazione del deputato Antonio Borghesi;
8. Interrogazione del deputato Antonio Palagiano;
9. Proposta di risoluzione dei deputati Gino Bucchino e Anna Margherita Miotto (poi unificata con l'altra dell'on. Maria Antonietta Farina Coscioni et alii, dando luogo - con ulteriori adesioni - alla Risoluzione presentata congiuntamente da Bucchino, Farina Coscioni, Miotto, Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti, Argentin, Bossa, Burtone, D'Incecco, Grassi, Lenzi, Murer, Pedoto, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco, Barani, e approvata con voto unanime dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati il 13 dicembre 2012);
10. Proposta di risoluzione dei deputati Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti (poi unificata con l'altra degli on. Gino Bucchino e Anna Margherita Miotto dando luogo - con ulteriori adesioni - alla Risoluzione presentata congiuntamente da Bucchino, Farina Coscioni, Miotto, Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti, Argentin, Bossa, Burtone, D'Incecco, Grassi, Lenzi, Murer, Pedoto, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco, Barani, e approvata con voto unanime dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati il 13 dicembre 2012).
11. Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012 per la revoca dello schema di decreto interministeriale;
12. Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia): Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale (20 novembre 2012);
13. Forum italiano dei movimenti per l'acqua: Nessuna tolleranza a sostanze tossiche nell'acqua potabile (dicembre 2012);
14. Centro di ricerca per la pace e i diritti umani: Dieci osservazioni per il rigetto dello schema di decreto interministeriale avvelenatore (11 dicembre 2012);
15. Centro di ricerca per la pace e i diritti umani: Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea. Comunicazione urgente e diffida (14 dicembre 2012);
16. Associazione "Respirare": Osservazioni per il rigetto dello schema di decreto che consentirebbe la presenza nell'acqua potabile di microcistine cancerogene (16 dicembre 2012);
17. Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: Sette Osservazioni allo schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A (17 dicembre 2012);
18. Nota di replica all'intervento del rappresentante del Ministero della Salute nella seduta del 12 dicembre 2012 della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulle risoluzioni n. 7-01041 e n. 7-01063 (13 dicembre 2012);
19. "La nonviolenza e' in cammino": Quattro Osservazioni avverso lo schema di decreto all'esame della Commissione Europea identificato con notification number 2012/0534/I - C50A (18 dicembre 2012);
20. Associazione "Respirare": Una lettera aperta ai Ministri dell'Ambiente e della Salute: Sia rispettata la volonta' parlamentare, sia revocato lo schema di decreto avvelenatore (21 dicembre 2012).
3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
4. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1138 del 29 dicembre 2012
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