Coi piedi per terra. 737



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 737 del 20 dicembre 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni materiali

2. Quattro Osservazioni avverso lo schema di decreto all'esame della Commissione Europea identificato con notification number 2012/0534/I - C50A

3. Un appello ad alcune persone amiche. Acqua, non veleno. Scriviamo alla Commissione Europea per il rigetto dello schema di decreto che vuole imporci di bere acqua contaminata da microcistine cancerogene

4. Nota di replica all'intervento del rappresentante del Ministero della Salute nella seduta del 12 dicembre 2012 della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulle risoluzioni n. 7-01041 e n. 7-01063

 

1. EDITORIALE. ALCUNI MATERIALI

 

Riproponiamo alcuni materiali dell'iniziativa per la revoca dello schema di decreto che se approvato consentirebbe la presenza nell'acqua potabile di microcistine cancerogene.

Ringraziamo fin d'ora tutte le persone che hanno gia' contribuito all'informazione, alla coscientizzazione, alla documentazione, alla mobilitazione contro quell'atto scellerato; mobilitazione che dovra' continuare finche' non sara' definitivamente ritirato.

Rinnoviamo quindi ancora una volta la richiesta che la Commissione Europea rigetti lo schema di decreto illegale ed inammissibile, e che gli stessi Ministri dell'Ambiente e della Salute lo revochino adempiendo a quanto disposto dalla Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012 che "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".

 

2. REPETITA IUVANT. QUATTRO OSSERVAZIONI AVVERSO LO SCHEMA DI DECRETO ALL'ESAME DELLA COMMISSIONE EUROPEA IDENTIFICATO CON NOTIFICATION NUMBER 2012/0534/I - C50A

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea, al Commissario Europeo all'Ambiente, al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria, al Commissario Europeo alla Salute, al Presidente della Commissione Europea, a tutti i Servizi e le Direzioni Generali della Commissione Europea competenti in materia

e per opportuna conoscenza: al Ministro dell'Ambiente, al Ministro della Salute, al Ministro dell'Economia, al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dello Sviluppo economico, al Ministro per la Coesione territoriale, al Ministro per gli Affari europei, al Presidente del Consiglio dei Ministri

Oggetto: Quattro Osservazioni avverso lo schema di decreto all'esame della Commissione Europea identificato con notification number 2012/0534/I - C50A

*

Egregi e gentilissimi signori,

lo schema di decreto in oggetto deve essere rigettato a) per flagrante violazione delle leggi italiane e delle direttive europee; b) per insanabile contrasto con inderogabili impegni italiani ed europei; c) per palese violazione di norme a tutela dei diritti di cittadini, produttori ed operatori economici, consumatori, e della stessa pubblica amministrazione; d) perche' gia' respinto dall'organo parlamentare italiano che lo ha esaminato.

I. Lo schema di decreto in oggetto e' in conflitto e viola lo stesso D. Lgs. 31/2001 di cui scandalosamente pretenderebbe di presentarsi come emendamento laddove ne e' flagrante stravolgimento ed effettuale sabotaggio, dappoiche' il detto schema di decreto se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene, cosa che e' opposta alla ratio e alla lettera del D. Lgs. summenzionato. Ergo, lo schema di decreto de quo viola altresi' la Direttiva dell'Unione Europea 98/83/CE della quale il D. Lgs. 31/2001 costituisce il recepimento e l'attuazione nell'ordinamento italiano.

II. Lo schema di decreto in oggetto e' in conflitto e viola, pregiudica e sabota gli Obiettivi europei di qualita' delle acque per il 2015. Ergo, lo schema di decreto de quo viola gli atti dell'Unione Europea ad essi Obiettivi coerenti e finalizzati.

III. Lo schema di decreto in oggetto e' in conflitto e viola le guarentigie europee ed italiane in materia di regolazione della concorrenza e di tutela dei diritti dei produttori agricoli, delle imprese alimentari e di ristorazione e dei consumatori dei loro prodotti e servizi. Ergo, lo schema di decreto de quo viola diritti soggettivi e legittimi interessi protetti dalle legislazioni italiana ed europea, e viola altresi' norme, regolamenti ed accordi inerenti.

IV. Infine, lo schema di decreto in oggetto e' in conflitto e viola un fondamento stesso del diritto pubblicistico ed amministrativo, ed un vero e proprio cardine della formazione delle disposizioni legislative ed amministrative: tale schema di decreto infatti e' ormai inammissibile in quanto su di esso nel frattempo si e' pronunciato un organo del Parlamento italiano, la XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati, che nella seduta del 13 dicembre 2012 con voto unanime ha impegnato il Governo "a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale". Ergo, lo schema di decreto de quo non ha piu' i presupposti per sussistere, essendo stato de jure e de facto rigettato ed invalidato da un pronunciamento parlamentare che ne ha peraltro esplicitamente rilevato la palese illiceita' ed inammissibilita'.

Per quanto nel presente documento di Osservazioni non esplicitamente rammemorato, e che tuttavia coopera al giudizio di illegittimita' ed inammissibilita' dello schema di decreto in oggetto in quanto - come riassuntivamente esposto dal Servizio di consulenza giuridica ed amministrativa dell'Associazione italiana medici per l'ambiente nella sua "Nota di replica all'intervento del rappresentante del Ministero della Salute" - esso e' "palesemente contrario alla legge, contrario all'evidenza scientifica, contrario al principio di precauzione, viziato da molteplici carenze ed errori formali, procedurali e sostanziali, e soprattutto e decisivamente essendo di grave nocumento sia ed innanzitutto e dirimentemente per la popolazione in generale, sia anche particolarmente per i produttori agricoli e le imprese alimentari e di ristorazione e per i consumatori dei loro prodotti e servizi, sia infine per il servizio sanitario nazionale (che dovrebbe successivamente farsi carico della cura delle malattie provocate dalla contaminazione delle acque potabili che il decreto consentirebbe)", si rinvia alla documentazione contenuta in particolare nei seguenti documenti, tutti gia' nella disponibilita' dei destinatari del presente documento: 1. Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012 per la revoca dello schema di decreto interministeriale; 2. Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia): Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale (20 novembre 2012); 3. Forum italiano dei movimenti per l'acqua: Nessuna tolleranza a sostanze tossiche nell'acqua potabile (dicembre 2012); 4. Centro di ricerca per la pace e i diritti umani: Dieci Osservazioni per il rigetto dello schema di decreto interministeriale avvelenatore (11 dicembre 2012); 5. Centro di ricerca per la pace e i diritti umani: Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea. Comunicazione urgente e diffida (14 dicembre 2012); 6. Associazione "Respirare": Osservazioni per il rigetto dello schema di decreto che consentirebbe la presenza nell'acqua potabile di microcistine cancerogene (16 dicembre 2012); 7. Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: Sette Osservazioni allo schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A (17 dicembre 2012); 8. Interrogazione del parlamentare europeo Niccolo' Rinaldi; 9. Interrogazione del parlamentare europeo Sergio Cofferati; 10. Interrogazione dei senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta; 11. Lettera alla Commissione Europea dei senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta; 12. Interrogazione dei deputati Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti; 13. Interrogazione del deputato Antonio Borghesi; 14. Interrogazione del deputato Antonio Palagiano; 15. Proposta di risoluzione dei deputati Gino Bucchino e Anna Margherita Miotto; 16. Proposta di risoluzione dei deputati Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti; 17. Nota di replica del Servizio di consulenza giuridica ed amministrativa dell'Associazione italiana medici per l'ambiente all'intervento del rappresentante del Ministero della Salute nella seduta del 12 dicembre 2012.

Con riserva di ogni ulteriore iniziativa legale in tutti i fori competenti, la presente vale altresi' come diffida.

Distintamente,

*

"La nonviolenza e' in cammino", notiziario telematico quotidiano del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani

Viterbo, 18 dicembre 2012

 

3. REPETITA IUVANT. UN APPELLO AD ALCUNE PERSONE AMICHE. ACQUA, NON VELENO. SCRIVIAMO ALLA COMMISSIONE EUROPEA PER IL RIGETTO DELLO SCHEMA DI DECRETO CHE VUOLE IMPORCI DI BERE ACQUA CONTAMINATA DA MICROCISTINE CANCEROGENE

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Carissime amiche e carissimi amici,

vi preghiamo di inviare all'ufficio responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea e ad altri interlocutori rilevanti una e-mail con cui richiedere che la Commissione Europea rigetti lo schema di decreto interministeriale italiano che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Vi preghiamo di scrivere messaggi chiari e cortesi; puo' essere utile allegare la Risoluzione approvata all'unanimita' dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012, Risoluzione che "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".

Allegati in calce riportiamo:

1. gli indirizzi cui si possono utilmente inviare le e-mail;

2. un modello di lettera utilizzabile (da firmare e datare, ovviamente), con allegata la Risoluzione approvata all'unanimita' dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012.

Ricordiamo che per tutta la documentazione sull'argomento e per richiedere il fondamentale documento delle Osservazioni presentate il 20 novembre 2012 dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" si puo' contattare la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

Il Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 16 dicembre 2012

Il "Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti" ha promosso e guidato dal 2007 la vittoriosa mobilitazione popolare che ha difeso la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria dalla minaccia di una illegale ed irreversibile devastazione. Il comitato e' animato da alcune delle piu' stimate personalita' dell'impegno morale e civile nell'Alto Lazio, come il professor Osvaldo Ercoli; tra i suoi fondatori anche il compianto Alfio Pannega (1925-2010), luminoso maestro di dignita', simbolo indimenticabile della Viterbo popolare, antifascista e solidale.

Per contatti: "Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti", recapito postale: c/o Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org

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1. Gli indirizzi cui si possono utilmente inviare le e-mail sono i seguenti:

lilia.petrova at ec.europa.eu; giuseppe.casella at ec.europa.eu; federica.pisanelli at ec.europa.eu; ENTR-PREVENTION-TECHNICAL-BARRIERS at ec.europa.eu; nicola.notaro at ec.europa.eu; dir83-189-central at ec.europa.eu; COMM-REP-IT-INFO at ec.europa.eu; Astrid.Schomaker at ec.europa.eu; janez.potocnik at ec.europa.eu; joseph.hennon at ec.europa.eu; eea at eea.eu.int; monica.westeren at ext.ec.europa.eu; martin.schulz at europarl.europa.eu; address-information at ec.europa.eu; CAB-SEFCOVIC at ec.europa.eu; envi-secretariat at europarl.europa.eu; segreteria.ministro at minambiente.it; segreteria.ministro at ambiente.it; segreteria.ministro at PEC.minambiente.it; URP at minambiente.it; segreteria.fanelli at minambiente.it; segreteria.capogab at minambiente.it; puntoni.paolo at minambiente.it; lucarelli.paola at minambiente.it; strambaci.antonio at minambiente.it; dambruoso.stefano at minambiente.it; sparma.gianmaria at minambiente.it; penna.fabrizio at minambiente.it; nardi.franca at minambiente.it; segreteria.tecnica at minambiente.it; atelli.massimiliano at minambiente.it; segr.ufficiostampa at minambiente.it; ufficiostampa at sanita.it; segreteriaministro at sanita.it; segr.capogabinetto at sanita.it; g.leonardi at sanita.it; a.camera at sanita.it; segr.tecnicaministro at sanita.it; segr.legislativo at sanita.it; segre.capodigabinetto at sanita.it; ; Segreteria.dipprevcom at sanita.it; prevenzione at sanita.it; urpminsalute at sanita.it; rapportiparlamento at governo.it; info at politicheeuropee.it; stampa.politicheeuropee at governo.it; ufficio_stampa at governo.it; usg at mailbox.governo.it; info at governo.it; isde.viterbo at gmail.com, info at coipiediperterra.org

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2. Un modello di lettera utilizzabile:

Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea, al Commissario Europeo all'Ambiente, al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria, al Commissario Europeo alla Salute, al Ministro dell'Ambiente, al Ministro della Salute

Gentili signori,

aderiamo all'iniziativa dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" e chiediamo che sia rigettato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame preliminare della Commissione Europea (ivi identificato con notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro"), che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Tale schema di decreto deve essere rigettato sia per palese illegittimita' ed incostituzionalita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana e con la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

Inoltre il Governo italiano non ha piu' titolo deontologico ne' implicita delega a mantenere tale schema di decreto dopo che la XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati in data 13 dicembre 2012 ha deliberato all'unanimita' una Risoluzione con la quale "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".

Non si consenta di avvelenare l'acqua potabile.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO DI RESIDENZA DEL MITTENTE E DATA

Allegato: Testo integrale della Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012

La XII Commissione,

premesso che:

l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment), di cui la dottoressa Antonella Litta e' referente per Viterbo, ha inviato un articolato documento al responsabile per la direttiva 98/34 della Commissione europea, e per conoscenza al commissario europeo all'ambiente, al commissario europeo alla salute, al presidente della Commissione europea; di detto documento sono stati messi a conoscenza anche il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, i presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica; i presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei deputati; il presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento europeo;

il citato documento contiene "osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita', in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione";

lo schema di decreto in questione, costituito da due articoli, stabilisce che nella tabella presente nell'allegato I, parametri e valori di parametro, parte B, parametri chimici, del decreto legislativo n. 31 del 2001 con cui l'Italia ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva 98/83/CE, e' aggiunta una riga concernente la voce microcistina-LR e, nella tabella note, e' aggiunta la nota 12 che fornisce istruzioni relative alla determinazione del contenuto di tale tossina;

lo schema di decreto sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto e interesse primario sanitario e non industriale, in quanto e' riferito alla totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio;

l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine, violando l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'"; esso si pone peraltro in aperto contrasto con la necessita' di combattere ogni forma di inquinamento e degrado delle acque, anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015;

le indicazioni delle maggiori agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente e della salute evidenziano il pericolo per la salute umana determinato dalla presenza di cianobatteri nelle acque, e cio' anche in considerazione:

a) della complessita' biologica e, in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri;

b) della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali;

c) delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;

d) delle attivita' tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come "effetto cocktail", diversi da quello della sola e semplice sommatoria delle loro singole azioni;

sono da tempo documentate le croniche difficolta' del nostro Paese ad assicurare una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita' e la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni: valga ad esempio il caso del lago di Vico, affetto da tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b;

nella relazione tecnica che costituisce parte integrante e sostanziale delle citate osservazioni, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle osservazioni medesime; ne discende, ad avviso dei firmatari del presente atto, che per le ragioni scientifiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;

ulteriori osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che: a) a giudizio degli interroganti le proposte di emendamento delle leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favorisce la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana; b) il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile; c) l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure; d) dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo che appare a dir poco carente e pertanto come esso sia viziato per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali; e) vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria; f) analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto; g) il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favorisce l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015; h) ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;

alla luce delle suddette osservazioni si ribadisce che, in relazione allo schema di decreto interministeriale citato, dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto esso appare in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto risulta in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione;

impegna il Governo:

in ordine alle questioni tematiche poste da una situazione oggettivamente inquietante per la tutela della salute della popolazione ad adottare urgentemente tutte le iniziative necessarie affinche' il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza;

a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.

Presentatori: Bucchino, Farina Coscioni, Miotto, Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti, Argentin, Bossa, Burtone, D'Incecco, Grassi, Lenzi, Murer, Pedoto, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco.

Approvata all'unanimita' nella seduta del 13 dicembre 2012

 

4. REPETITA IUVANT. NOTA DI REPLICA ALL'INTERVENTO DEL RAPPRESENTANTE DEL MINISTERO DELLA SALUTE NELLA SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 2012 DELLA XII COMMISSIONE AFFARI SOCIALI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI SULLE RISOLUZIONI N. 7-01041 E N. 7-01063

[Riproponiamo il seguente testo]

 

L'intervento del rappresentante del Ministero della Salute nella seduta del 12 dicembre 2012 della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati sulle Risoluzioni n. 7-01041 e n. 7-01063 e' del tutto insoddisfacente, reticente, elusivo.

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I. Le mancate risposte del Ministero

L'intervento ministeriale infatti semplicemente non risponde ai precisi ed inconfutabili rilievi contenuti nelle Risoluzioni citate e nelle Osservazioni presentate alla Commissione Europea dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" il 20 novembre scorso.

1. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine; e' evidente che la legislazione vigente proibisce tale erogazione: ne consegue che lo schema di decreto interministeriale ipso facto si configura contra legem, e va quindi rigettato in quanto lungi dall'emendare il Decreto legislativo 31/2001 inequivocabilmente lo viola nei suoi stessi fondamenti".

2. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "e' acclarata senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili; e' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali; delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte; delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita'; della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano; ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla Direttiva 98/83; ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresì come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".

3. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "le proposte di emendazione a leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favoreggia la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana".

4. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione Imprese e Industrie dell'Unione Europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo a dir poco carente ed elusivo e pertanto come esso sia irricevibile per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali: ad esempio vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria; analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto".

5. Il Ministero non risponde all'Osservazione che "il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favoreggia l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015".

Il Ministero non risponde a tutte le citate Osservazione per il semplice fatto che esse sono incontrovertibili, e pertanto incontrovertibile e' anche la conseguenza logica che da esse discende, ovvero che lo schema di decreto de quo debba essere rigettato dalla Commissione Europea ovvero revocato dagli stessi Ministri proponenti.

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II. Ad abundantiam

Il Ministero non risponde neppure alle ulteriori Osservazioni presentate alla Commissione Europea l'11 dicembre 2012 dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, in cui si evidenziano questioni ulteriori che anch'esse non possono in alcun modo essere eluse: citiamo alcuni stralci particolarmente rilevanti: "lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto da' luogo ad una turbativa nella regolazione della concorrenza e danneggia diritti soggettivi e legittimi interessi sia di imprese ed industrie del settore agricolo ed alimentare, sia dei consumatori dei loro prodotti"; "va rigettato in quanto si fonda su premesse ed e' accompagnato da dichiarazioni inammissibili, menzognere e mistificatrici"; "va rigettato in quanto manifestamente carente di documentazione e verifiche preliminari indispensabili"; "va rigettato in quanto frutto di una metodologia e di una procedura irrituali e viziati da flagranti e molteplici errori, irregolarita' e falsificazioni".

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III. Excusatio non petita

Ma e' evidente che il Ministero e' consapevole di tutto cio', poiche' nel suo intervento reticente ed elusivo almeno in un punto confessa implicitamente di essere conscio che la sua posizione e' insostenibile: laddove nel penultimo capoverso del documento alla pagina 4, righe 18-20, si legge "il Governo si impegna a rivedere lo schema di decreto in questione, ove all'esito della procedura di notifica di cui sopra, emerga anche a livello europeo un orientamento volto ad apportare eventuali modifiche". Proposizione che tradotta in lingua corrente palesemente significa che il Ministero prevede il rigetto dello schema di decreto da parte della Commissione Europea, rigetto che costituisce l'inevitabile conseguenza delle considerazioni dianzi esposte e trasmesse alla Commissione Europea in forma di Osservazioni.

E' a tutti evidente che se il Ministero si predispone fin d'ora a ricevere un parere negativo dalla Commissione Europea cio' implica che esso e' consapevole dell'illiceita, inammissibilita' e fin irricevibilita' dello schema di decreto; ergo sarebbe ragionevole e doveroso che lo revocasse motu proprio, e si adoperasse piuttosto nella direzione della tutela della salute della popolazione e del risanamento ambientale cosi' come proposto nelle Risoluzioni all'ordine del giorno.

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IV. Quod erat demonstrandum

Poiche' la "risposta" ministeriale non risponde affatto ai rilievi posti in modo netto ed inequivocabile dalle Risoluzioni e dalle Osservazioni citate, essa e' del tutto insoddisfacente, reticente, elusiva. Come volevasi dimostrare.

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V. Conclusioni

Alla luce di tutto quanto precede, al Ministro della Salute incombe pertanto il dovere di procedere alla revoca dello schema di decreto essendo esso palesemente contrario alla legge, contrario all'evidenza scientifica, contrario al principio di precauzione, viziato da molteplici carenze ed errori formali, procedurali e sostanziali, e soprattutto e decisivamente essendo di grave nocumento sia ed innanzitutto e dirimentemente per la popolazione in generale, sia anche particolarmente per i produttori agricoli e le imprese alimentari e di ristorazione e per i consumatori dei loro prodotti e servizi, sia infine per il servizio sanitario nazionale (che dovrebbe successivamente farsi carico della cura delle malattie provocate dalla contaminazione delle acque potabili che il decreto consentirebbe).

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VI. Addenda

1. Ad integrazione delle Osservazioni presentate alla Commissione Europea dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" il 20 novembre scorso - comprensive di una "Technical relation" con abbondantissima bibliografia scientifica -, in guisa di appendice in calce alla presente nota si trascrivono tre estratti da altrettanti recentissimi documenti particolarmente significativi:

a) le Dieci osservazioni presentate alla Commissione Europea l'11 dicembre 2012 dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, che ha condotto uno studio approfondito dell'intero dossier rilevando errori e mistificazioni di estrema gravita' e denunciando le tragiche conseguenze di un'eventuale criminale approvazione dello schema di decreto;

b) una dichiarazione dell'illustre magistrato Ferdinando Imposimato, la cui assoluta autorevolezza non ha bisogno di commenti, che evidenzia l'incostituzionalita' dello schema di decreto in esame;

c) una dichiarazione dello scienziato di fama internazionale e docente all'Universita' di Padova Gianni Tamino che evidenzia le incontrovertibili ragioni scientifiche, metodologiche e deontologiche che motivano la richiesta di revoca dello schema di decreto citato.

2. Ad utile riscontro di tutto quanto precede si allegano inoltre i testi integrale delle Osservazioni del 20 novembre 2012 e relativi allegati (quindi anche la fondamentale Technical relation), cosi' come dei documenti citati sub a), b) e c).

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Restando a disposizione, distinti saluti

Il servizio di consulenza giuridica ed amministrativa dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 13 dicembre 2012

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a) Appendice prima: estratto dalle Dieci osservazioni presentate alla Commissione Europea l'11 dicembre 2012 dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Osservazione prima: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Osservazione seconda: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto viola la vigente normativa che non ammette di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Osservazione terza: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto da' luogo ad una turbativa nella regolazione della concorrenza e danneggia diritti soggettivi e legittimi interessi sia di imprese ed industrie del settore agricolo ed alimentare, sia dei consumatori dei loro prodotti.

Osservazione quarta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto e' in contrasto e sabota gli Obiettivi europei di qualita' delle acque per il 2015.

Osservazione quinta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto si fonda su premesse ed e' accompagnato da dichiarazioni inammissibili, menzognere e mistificatrici.

Osservazione sesta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto manifestamente carente di documentazione e verifiche preliminari indispensabili.

Osservazione settima: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto frutto di una metodologia e di una procedura irrituali e viziati da flagranti e molteplici errori, irregolarita' e falsificazioni.

Osservazione ottava: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto in contrasto con fondamentali principi e norme della Costituzione della Repubblica Italiana.

Osservazione nona: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto confligge col Principio di precauzione.

Osservazione decima: infine e riassuntivamente, lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto avrebbe effettuali esiti gravemente patogeni, ovvero di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita di milioni di esseri umani.

Per tutto quanto precede lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato per manifesta illegalita', irregolarita', irricevibilita'.

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b) Appendice seconda: Estratto dalla dichiarazione dell'illustre magistrato Ferdinando Imposimato

... il Ministero della Salute e il Ministero dell'Ambiente hanno predisposto uno schema di decreto interministeriale, attualmente all'esame preliminare della Commissione Europea, che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Cio' e' un grave attentato al diritto alla vita e alla salute di migliaia di cittadini ignari, in violazione degli artt. 2 e 32 della Costituzione.

La tutela della salute non solo e' un bene delle persone che sono toccate da provvedimenti scellerati come quello che si vorrebbe approvare, ma interesse dell'intera collettivita', che sarebbe enormemente danneggiata dalla malattia di migliaia di cittadini che sarebbero colpiti dal cancro e da altre malattie provocate dal consumo di acqua cancerogena.

Chiediamo... di agire perche' questo progetto di decreto avvelenatore sia fermamente rigettato dalla Commissione Europea e immediatamente revocato dagli stessi Ministeri proponenti.

Ferdinando Imposimato

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c) Appendice terza: Dichiarazione dello scienziato di fama internazionale e docente all'Universita' di Padova Gianni Tamino

Esprimo apprezzamento e sostegno all'iniziativa promossa dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea con notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro".

Come e' ovvio, ogni intervento legislativo in materia di potabilita' delle acque deve essere volto a garantire la salute della popolazione, e quindi occorre che laddove si modifichino le norme vigenti tali modifiche si fondino sui criteri della migliore tutela e della maggior sicurezza possibile, applicando nel modo piu' rigoroso il principio di precauzione.

E questo naturalmente vale anche, ed in modo particolare, quando si fa riferimento - come in questo caso - a sostanze riconosciute come gravemente tossiche e cancerogene.

Al riguardo le Osservazioni inviate dall'Isde alla Commissione Europea, e particolarmente la preziosa e dettagliata relazione tecnica allegata, forniscono tutti gli elementi scientifici fondamentali per un giudizio sicuro.

Ripetiamolo quindi ancora una volta: il principio orientativo della norma giuridica deve essere che l'acqua destinata al consumo umano sia la piu' salubre possibile e quindi priva di agenti tossici e cancerogeni. Pertanto giustamente l'Isde rileva che l'unica ragionevole e legittima evoluzione della legislazione vigente in materia deve essere piu' e non meno rigorosa nella tutela del diritto umano alla salute: lo schema di decreto considerato invece, indipendentemente dalla consapevolezza e dalle intenzioni dei Ministeri proponenti, apre di fatto la via all'ammissibilita' della presenza nelle acque potabili di sostanze gravemente tossiche e cancerogene: esso va quindi revocato.

Gianni Tamino

 

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Numero 737 del 20 dicembre 2012

 

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