Coi piedi per terra. 731



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 731 del 13 dicembre 2012

 

In questo numero:

1. Il consigliere regionale del Lazio Rocco Berardo scrive alla Commissione Europea per chiedere il rigetto dello schema di decreto avvelenatore

2. Dieci osservazioni del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo per il rigetto dello schema di decreto interministeriale avvelenatore

3. Solidali con l'iniziativa del 15 dicembre e con la lotta del Comitato Fuoripista

4. Solidali con l'impegno del Comitato rifiuti zero di Fiumicino

 

1. INIZIATIVE. IL CONSIGLIERE REGIONALE DEL LAZIO ROCCO BERARDO SCRIVE ALLA COMMISSIONE EUROPEA PER CHIEDERE IL RIGETTO DELLO SCHEMA DI DECRETO AVVELENATORE

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Il consigliere regionale del Lazio Rocco Berardo ha scritto alla Commissione Europea ed ai Ministri dell'Ambiente e della Salute per chiedere il rigetto ovvero la revoca del famigerato schema di decreto interministeriale che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua in realta' contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

La lettera del consigliere regionale Berardo, da sempre impegnato per il diritto alla salute e la tutela dell'ambiente, si aggiunge ai numerosi interventi parlamentari italiani ed europei, alle illustri personalita' delle istituzioni, della scienza e della vita civile, alle associazioni ed ai movimenti che hanno condiviso l'iniziativa promossa dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) affinche' sia rigettato dalla Commissione Europea, ovvero revocato dagli stessi Ministri proponenti, lo scandaloso schema di decreto interministeriale la cui approvazione introdurrebbe de facto l'ammissibilita' della presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine nelle acque destinate a consumo umano, laddove invece la presenza di tale agente inquinante non deve essere ammessa in nessun caso nell'acqua potabile.

Si allega il testo integrale della lettera del consigliere regionale Rocco Berardo, che ringraziamo di cuore.

Nota per la stampa a cura dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 13 dicembre 2012

Per comunicazioni: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

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Allegato: Lettera del consigliere regionale Rocco Berardo alla Commissione Europea ed ai Ministri dell'Ambiente e della Salute

Al Presidente della Commissione Europea

al Ministro dell'Ambiente

al Ministro della Salute

e per opportuna conoscenza:

al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria

al Commissario Europeo alla Salute

al Presidente del Consiglio dei Ministri

Egregi signori,

l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) ha inviato un articolato documento al responsabile per la direttiva 98/34 della Commissione europea - e per opportuna conoscenza ai Commissari europei ed ai Ministri italiani variamente competenti in materia - contenente "Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina - LR e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita', in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

L'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine; e' evidente che la legislazione vigente proibisce tale erogazione: ne consegue che lo schema di decreto interministeriale ipso facto si configura contra legem, e va quindi rigettato in quanto lungi dall'emendare il decreto legislativo n. 31 del 2001 inequivocabilmente lo viola nei suoi stessi fondamenti. Appare altresi' in contrasto con l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'", e si configura pertanto non solo di dubbia legittimita', ma altresi' non in linea con i principi costituzionali in quanto in irrimediabile conflitto con quanto disposto dalla Costituzione italiana.

Sono acclarati senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili. E' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali, delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte, delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita', della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano, ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla direttiva 98/83. Ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresi' come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.

E' sufficiente inoltre considerare quali siano in materia le indicazioni di tutte le agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente, della salute e dei diritti umani, per evincere come lo schema di decreto interministeriale citato nel suo esito effettuale si ponga in contrasto con tutte le indicazioni formulate dalle piu' autorevoli fonti scientifiche, oltre che legislative ed amministrative. Valga ad esempio il caso del gravissimo degrado e inquinamento del lago di Vico, affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b.

Nella relazione tecnica che costituisce parte integrante e sostanziale delle citate Osservazioni, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle osservazioni medesime; ne discende che per le ragioni scientifiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato.

Ulteriori osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che le proposte di emendamento delle leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favorisce la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana. Il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile. L'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure. Dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo che appare a dir poco carente e pertanto come esso sia viziato per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali. Vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria. Analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto. Il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favorisce l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015. Ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato.

Alla luce delle suddette osservazioni, in relazione allo schema di decreto interministeriale citato, dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

Vi chiedo pertanto di attivarvi perche' venga revocato lo schema di decreto interministeriale citato e vengano adottate tempestivamente tutte le iniziative necessarie e urgenti affinche' il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi parametri per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza.

Cordialmente,

Rocco Berardo, consigliere regionale del Lazio

 

2. REPETITA IUVANT. DIECI OSSERVAZIONI DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI" DI VITERBO PER Il RIGETTO DELLO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE AVVELENATORE

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea

e per opportuna conoscenza:

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria

al Commissario Europeo alla Salute

al Presidente della Commissione Europea

al Presidente del Parlamento Europeo

al Ministro dell'Ambiente

al Ministro della Salute

al Ministro dell'Economia

al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali

al Ministro dello Sviluppo economico

al Ministro per la Coesione territoriale

al Ministro per gli Affari europei

al Presidente del Consiglio dei Ministri

al Presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo

ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica

ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati

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Oggetto: Osservazioni del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato per manifesta illegalita', irregolarita', irricevibilita'.

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1. Premessa e fini

Venuti a conoscenza dello schema di decreto interministeriale in oggetto, con le presenti Osservazioni se ne richiede il rigetto da parte della Commissione Europea - ovvero la revoca da parte degli stessi Ministeri della Salute e dell'Ambiente proponenti - in considerazione della manifesta illegalita', irregolarita' ed irricevibilita' del medesimo.

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2. Osservazioni

2.1. Osservazione prima: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

2.2. Osservazione seconda: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto viola la vigente normativa che non ammette di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

2.3. Osservazione terza: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto da' luogo ad una turbativa nella regolazione della concorrenza e danneggia diritti soggettivi e legittimi interessi sia di imprese ed industrie del settore agricolo ed alimentare, sia dei consumatori dei loro prodotti.

2.4. Osservazione quarta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto e' in contrasto e sabota gli Obiettivi europei di qualita' delle acque per il 2015.

2.5. Osservazione quinta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto si fonda su premesse ed e' accompagnato da dichiarazioni inammissibili, menzognere e mistificatrici.

2.6. Osservazione sesta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto manifestamente carente di documentazione e verifiche preliminari indispensabili.

2.7. Osservazione settima: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto frutto di una metodologia e di una procedura irrituali e viziati da flagranti e molteplici errori, irregolarita' e falsificazioni.

2.8. Osservazione ottava: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto in contrasto con fondamentali principi e norme della Costituzione della Repubblica Italiana.

2.9. Osservazione nona: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto confligge col Principio di precauzione.

2.10. Osservazione decima: infine e riassuntivamente, lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto avrebbe effettuali esiti gravemente patogeni, ovvero di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita di milioni di esseri umani.

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3. Conclusioni

Per tutto quanto precede lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato per manifesta illegalita', irregolarita', irricevibilita'.

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4. Diffida e riserva

La presente vale altresi' come diffida; ci si riserva di adire tutte le vie legali qualora taluno dei soggetti variamente coinvolti in qualunque forma e in qualunque sede perseverasse nella commissione di un flagrante reato.

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In attesa di un sollecito riscontro, e restando a disposizione per ogni ulteriore interlocuzione, vogliate gradire i migliori saluti ed i migliori auguri di buon lavoro.

Peppe Sini

a nome e per conto del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 11 dicembre 2012

 

3. INIZIATIVE. SOLIDALI CON L'INIZIATIVA DEL 15 DICEMBRE E CON LA LOTTA DEL COMITATO FUORIPISTA

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Carissime e carissimi del Comitato Fuoripista di Fiumicino,

nell'impossibilita' di essere presenti il 15 dicembre alla vostra importante iniziativa per concomitanza con altre iniziative di difesa dell'ambiente, della salute e dei diritti in cui siamo impegnati in quella stessa data, vi scriviamo queste righe per esprimervi la nostra profonda solidarieta' con la vostra lotta che pienamente condividiamo contro il dissennato e scellerato progetto di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino.

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 13 dicembre 2012

 

4. INIZIATIVE. SOLIDALI cON L'IMPEGNO DEL COMITATO RIFIUTI ZERO DI FIUMICINO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Al Comitato rifiuti zero di Fiumicino

Carissime e carissimi,

vi esprimiamo la nostra piena solidarieta' alla vostra importante iniziativa in difesa dell'ambiente e della salute della popolazione del territorio del Comune di Fiumicino.

Le vostre puntuali Osservazioni trasmesse col dettagliatissimo documento del 4 dicembre 2012 alla Conferenza di Servizi che si riunira' tra pochi giorni dimostrano senza possibilita' di dubbio l'inammissibilita' dell'opera che l'Ama spa intenderebbe realizzare a danno del territorio e della popolazione ed in flagrante violazione delle norme vigenti di tutela dell'ambiente e della salute e dei diritti della comunita' locale.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 13 dicembre 2012

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Numero 731 del 13 dicembre 2012

 

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