Telegrammi. 1039
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- Date: Sat, 8 Sep 2012 23:58:14 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1039 del 9 settembre 2012
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. I bambini di Kabul
2. Al Presidente della Camera dei Deputati, una lettera aperta: "Non un giorno di piu'". Appello per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana
3. Tre cose da fare per promuovere la campagna nonviolenta "Non un giorno di piu'"
4. Segnalazioni librarie
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. I BAMBINI DI KABUL
L'esplosione che oggi, sabato 8 settembre 2012, ha provocato la morte di molti bambini a Kabul, questa ennesima abominevole strage, ci convoca ancora una volta ad assumerci la nostra responsabilita' di esseri umani cittadini di un paese che a quella guerra assurdamente e criminalmente partecipa.
Occorre far cessare quella guerra mostruosa. Occorre far cessare quelle quotidiane stragi.
Ed il primo passo che occorre fare per far cessare la guerra e' cessare di prendervi parte.
Solo se si cessa di partecipare alla guerra si puo' chiedere ad altri di fare altrettanto. Solo se si cessa di partecipare alla guerra si comincia a costruire la pace. Solo la pace salva le vite.
L'Italia non avrebbe mai dovuto prender parte alla guerra afgana: glielo proibisce l'articolo 11 della Costituzione, assolutamente inequivocabile nel suo ripudio della guerra e specificamente di una guerra dalle caratteristiche di quella afgana.
Dopo un decennio di complicita' con l'orrore lo stato italiano receda finalmente dal crimine: cessi immediatamente di partecipare alla guerra afgana, e cessando di partecipare alla guerra si adoperi finalmente per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Al governo e al parlamento chiediamo di legiferare la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana.
A tutte le persone di retto sentire e di volonta' buona chiediamo di premere con la forza della verita', della legalita' e della democrazia, con la scelta della nonviolenza, affinche' governo e parlamento deliberino la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana.
A tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni democratiche, chiediamo di aderire alla campagna nonviolenta "Non un giorno di piu'" per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la pace salva le vite.
2. DOCUMENTAZIONE. AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, UNA LETTERA APERTA: "NON UN GIORNO DI PIU'". APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA
Signor Presidente della Camera dei Deputati,
come abbiamo gia' scritto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente del Senato, anche a lei scriviamo per chiedere la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana, e conseguentemente l'impegno del nostro paese per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Anche a lei rivolgiamo il medesimo appello chiedendole di farsene interprete presso la Camera dei Deputati.
Distinti saluti,
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 8 settembre 2012
3. INIZIATIVE. TRE COSE DA FARE PER PROMUOVERE LA CAMPAGNA NONVIOLENTA "NON UN GIORNO DI PIU'"
[Riproponiamo il seguente appello]
Proponiamo a tutte le persone, i gruppi e le esperienze collettive interessati a promuovere una campagna nonviolenta per l'immediata cessazione della partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan, di intraprendere le seguenti iniziative:
1. iniziative locali (dal comunicato ai mezzi d'informazione agli incontri pubblici di informazione e sensibilizzazione);
2. richiedere ad altri soggetti sia individuali (in particolare personalita' autorevoli) che associativi che istituzionali - e soprattutto agli enti locali - di prendere posizione per la cessazione della partecipazione alla guerra;
3. scrivere in tal senso al Governo, al Parlamento ed al Presidente della Repubblica.
*
Proponiamo che il programma fondamentale che unifichi tutte le iniziative della campagna nonviolenta per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana sia: "Cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani".
*
Proponiamo che il ragionamento alla base dell'iniziativa sia quello dell'appello del 30 agosto che di seguito riportiamo:
Non un giorno di piu'. Una campagna nonviolenta per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana
Occorre far cessare la guerra in Afghanistan.
Ed a tal fine la prima e decisiva azione che come cittadini italiani possiamo e dobbiamo svolgere consiste nell'ottenere che l'Italia cessi di partecipare alla guerra.
Perche' l'Italia a quella guerra non avrebbe mai e poi mai dovuto prendere parte, proibendoglielo esplicitamente il dettato della sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana.
Occorre quindi costringere governo e parlamento italiani a tornare nella sfera della legalita', a desistere dal crimine: occorre costringere lo Stato italiano a cessare di prendere parte alla guerra e alle stragi di cui essa consiste.
Oltre un decennio di eccidi e barbarie dovrebbe aver aperto gli occhi a chiunque; e del resto ogni persona ragionevole sente e sa che la guerra e' nemica dell'umanita', che solo la pace salva le vite.
Occorre far cessare la guerra in Afghanistan, cominciando con la cessazione della partecipazione italiana.
Dobbiamo far crescere dal basso una vera e propria insurrezione nonviolenta contro la guerra e contro le uccisioni, per la legalita' costituzionale e per il primario diritto di ogni essere umano a non essere ucciso.
Dobbiamo imporre al potere esecutivo e al potere legislativo del nostro paese l'immediata cessazione della partecipazione italiana alla guerra.
E dobbiamo farlo con la forza della verita', con la forza della legalita', con la forza della dignita' e della solidarieta' umana, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza; dobbiamo farlo con una campagna nonviolenta di massa che faccia rinascere in Italia un movimento per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Una campagna nonviolenta per salvare le vite umane: che nasca dal basso in ogni citta' e in ogni paese, e che abbia questa semplice e chiara finalita': "cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani".
*
Proponiamo di non costituire coordinamenti nazionali, portavoce et similia, ma che ogni persona ed ogni gruppo ed ogni esperienza collettiva si impegni sulla base delle proprie convinzioni senza deleghe di rappresentanza e senza burocratismi, favorendo la piu' ampia partecipazione nel rispetto delle differenti opinioni e collocazioni di ciascuno, mantenendo quindi le caratteristiche fondamentali della campagna nonviolenta: iniziativa dal basso, partecipazione su base locale, pluralita' ed apertura.
Chiediamo soltanto che quanti si vogliono impegnare in questa iniziativa utilizzandone la denominazione proposta ("Non un giorno di piu'. Una campagna nonviolenta per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana") si attengano rigorosamente al metodo nonviolento cosi' come definito da Aldo Capitini: "metodo nonviolento: che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica".
4. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riedizioni
- Primo Levi, La tregua, Einaudi, Torino 1963, 2005, Il sole 24 ore, Milano 2012, pp. 236, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").
5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
6. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1039 del 9 settembre 2012
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