Coi piedi per terra. 677
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- Date: Tue, 4 Sep 2012 07:23:23 +0200 (CEST)
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 677 del 4 settembre 2012
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di agosto 2012 (parte seconda)
2. Caparbia una perorazione
3. La scelta
4. Salvato il Bulicame di Dante. E adesso ridurre il trasporto aereo in tutta Italia
5. Abolire la guerra
6. Adesso
7. Mentre continuano le stragi in Afghanistan...
8. L'opinione di un povero vecchierello a proposito del disastro ambientale e sanitario provocato dall'Ilva di Taranto
9. Un programma di sinistra per uscire dalla crisi
10. Un programma minimo per risanare il debito pubblico: smetterla di ammazzare la gente
11. Per Gianfranco Zavalloni
12. Quando vince il vero e il bene
13. L'armadio nello scheletro
14. Un passo avanti e due indietro
15. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2012 (PARTE SECONDA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2012.
2. CAPARBIA UNA PERORAZIONE
Come e' possibile che le quotidiane stragi in Afghanistan non rivelino niente a nessuno?
Non e' del tutto evidente che la guerra e' un crimine che nulla risolve ed invece tutto degrada, devasta, distrugge, e gli esseri umani abbrutisce, disquatra, assassina?
Nell'epoca aperta dagli orrori di Hiroshima e Nagasaki non e' del tutto evidente che la guerra mette ormai in pericolo la stessa esistenza della civilta' umana?
La guerra e' per sempre uscita dalla sfera della razionalita' ("Bellum alienum a ratione" scrisse lapidariamente Giovanni XXIII), essa e' nemica assoluta dell'umanita' intera.
Abolire la guerra: e' il primo irrinunciabile compito dell'umanita' presente, affinche' possa esservi un'umanita' futura.
3. LA SCELTA
Sono una e la stessa cosa, la difesa della civilta' umana e la difesa della biosfera. Un medesimo dovere, la stessa necessita'.
*
Rispettare e difendere la dignita' umana, rispettare e difendere il mondo vivente. E' il compito sublime e ineludibile di ogni persona decente. E' il primo dovere di ogni persona che sente, che pensa, che vuole, che sente, pensa, vuole il bene; e che si riconosce situata, empatica, responsabile; che sa che la sua e l'altrui fragilita', la sua e l'altrui sofferenza, il suo e l'altrui bisogno, la sua e l'altrui finitudine, il suo e l'altrui diritto alla reale vita e alla felicita' possibile, al mondo comune, istituiscono autentico un legame di infinita apertura, prezioso e fecondo un vincolo di reciproca solidarieta'.
*
Scegliere di non uccidere, scegliere di non nuocere: innocenza, nonviolenza.
4. SALVATO IL BULICAME DI DANTE. E ADESSO RIDURRE IL TRASPORTO AEREO IN TUTTA ITALIA
E' una gran bella notizia che il Direttore generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti abbia finalmente riconosciuto che il mega-aeroporto a Viterbo nella preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame non puo' e non deve essere realizzato.
Le reiterate dichiarazioni pubbliche in tal senso della figura ministeriale apicale ad hoc sono una evidente conferma della incontrovertibile validita' delle tesi sostenute dal comitato viterbese che dal 2007 si oppone al mega-aeroporto e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti; una evidente conferma della giustezza, dell'adeguatezza e dell'efficacia della mobilitazione, della coscientizzazione e della inconfutabile documentazione frutto dell'impegno del comitato.
Ed infatti e' ormai da anni a tutti evidente che - come il comitato ha piu' volte argomentato - "la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio. L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita. E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio".
*
Ma fin dall'inizio la mobilitazione contro il mega-aeroporto a Viterbo si e' caratterizzata per un approccio non meramente locale ma globale: come dimostra la denominazione stessa del comitato, questa e' stata per l'appunto fin dall'inizio una iniziativa non solo "che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo" ma anche che "s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti".
Nella lettera aperta del 3 luglio 2007 da cui nacque il movimento, gia' si scriveva che "Occorrerebbe ridurre il trasporto aereo, non incrementarlo. Occorrerebbe diminuire i voli e rendere piu' sicuri gli aeroporti, non aumentarli. L'umanita' ha bisogno di piu' lentezza, non di piu' velocita'; di maggior sicurezza, non di maggior rischio. Il pianeta ha bisogno di rispetto e risanamento dell'ambiente, non di ulteriore inquinamento".
Ed il comitato che ha condotto la lotta contro il mega-aeroporto ha sempre confermato questo approccio. Ad esempio gia' nell'appello diffuso l'11 agosto 2007 si scriveva anche "E' necessario ridurre il trasporto aereo. Diciamo alcune semplici verita' fin qui sottovalutate o tenute nascoste: 1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie; sia attraverso l'inquinamento acustico. 2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima: contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta. 3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente: sia a livello globale; sia a livello locale. 4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali. 5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi; ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili); le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri. 6. Il trasporto aereo non e' sicuro: di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate".
Questa vittoria a Viterbo deve essere dunque esempio e sprone affinche' in tutta Italia tutte le persone consapevoli e sollecite del bene comune si impegnino per la drastica riduzione del trasporto aereo per le ragioni sopra riassunte.
*
Anche alla luce delle piu' recenti vicende concernenti la palese crisi del trasporto aereo ed i gravissimi fenomeni di corruzione, speculazione, irresponsabilita' ed inquinamento che caratterizzano il settore, vale la pena di riaffermare ancora una volta che occorre smetterla di sperperare i denari della collettivita' per finanziare il trasporto aereo, ecologicamente insostenibile, follemente dispendioso, gravemente nocivo, ed infine sostanzialmente appannaggio di una esigua minoranza di privilegiati e consumisti, la cui impronta ecologica danneggia enormemente l'umanita' intera e la biosfera. I denari pubblici siano usati per servizi pubblici realmente necessari (scuola, sanita', assistenza e previdenza, risanamento ambientale, infrastrutture appropriate, diritto alla casa e al lavoro...) a vantaggio di tutta la popolazione, e non per foraggiare imprese speculative e consumi dissennati.
Occorre farla finita con la laida, decrepita, irrazionale e criminale retorica dannunziana e marinettista della velocita', dell'eccesso, dello sperpero e della distruzione, ed assumere invece - finalmente, urgentemente - un atteggiamento responsabile nei confronti della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani (e tra essi delle future generazioni), un atteggiamento responsabile verso la biosfera casa comune dell'umanita' intera.
Ridurre drasticamente il trasporto aereo: e' una scelta di responsabilita', di democrazia, di civilta', di amore per l'umanita' ed il mondo naturale vivente di cui siamo parte.
5. ABOLIRE LA GUERRA
Occorre abolire la guerra, prima che distrugga l'umanita'.
Pace, disarmo, smilitarizzazione, riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani, difesa della biosfera.
E' il primo dovere di ogni persona decente.
Chiamiamo nonviolenza la comprensione e la pratica di questo primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
6. ADESSO
Difendere la biosfera ed opporsi alla guerra e alle uccisioni.
Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani e difendere il mondo vivente dalla devastazione.
Costruire relazioni rispettose della vita, della dignita' e dei diritti.
Prendersi cura.
Adesso. Domani potrebbe essere troppo tardi.
7. MENTRE CONTINUANO LE STRAGI IN AFGHANISTAN...
Mentre continuano le stragi in Afghanistan ed in tante altre parti del mondo, cosa occorre ancora per capire che la guerra e' un crimine contro l'umanita'?
Cosa occorre ancora per capire che e' necessario il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti?
Cosa occorre ancora per capire che solo la scelta della nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe?
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Ripetiamole ancora una volta le prime e piu' urgenti cose che il nostro paese qui ed ora puo' e deve fare:
- cessi immediatamente l'Italia di partecipare alla guerra afgana, una guerra terrorista e stragista cui lo stato italiano assurdamente e scelleratamente partecipa in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale;
- cessi immediatamente l'Italia di sperperare ingentissime quantita' del pubblico denaro per l'acquisto di armi assassine, come i famigerati cacciabombardieri F-35 addirittura predisposti per recare anche armamento atomico;
- abroghi immediatamente l'Italia tutte le scellerate misure razziste imposte da governi golpisti negli ultimi decenni, e cessi quindi l'infame, hitleriana persecuzione dei migranti;
- adotti immediatamente l'Italia una politica di pace con mezzi di pace, di disarmo e smilitarizzazione, di aiuto umanitario, di accoglienza ed assistenza delle persone bisognose di soccorso; di difesa popolare nonviolenta, di riconversione a produzioni civili dell'industria bellica, di proibizione della produzione, del commercio, del possesso e dell'uso delle armi; di cooperazione internazionale fondata sul riconoscimento e il rispetto di tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Occorre abolire per sempre la guerra, le uccisioni, le persecuzioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
8. L'OPINIONE DI UN POVERO VECCHIERELLO A PROPOSITO DEL DISASTRO AMBIENTALE E SANITARIO PROVOCATO DALL'ILVA DI TARANTO
Essendo una persona di eta' avanzata, ed avendo - ahime', caparbio - dedicato il tempo della mia vita cosciente a prender parte alla lotta delle popolazioni e delle classi sfruttate e oppresse, ho vissuto gli anni delle grandi lotte del movimento operaio per il diritto alla salute e a un ambiente vivibile, gli anni dell'indimenticabile Giulio A. Maccacaro e della nascita di Medicina Democratica, dell'indimenticabile Laura Conti e della nascita del movimento ecologista, cosi' come ho vissuto l'esperienza del movimento antinucleare della prima manifestazione a Pian dei Cangani a Montalto di Castro nel 1977 fino all'ultima ancora necessaria dieci anni dopo a referendum gia' vinto; ed ho avuto l'onore di condividere l'amicizia e di essere compagno di lotte di Andrea Alesini e di Silvio Natoli, di Alexander Langer e di Dario Paccino, e di tante e tanti altri che si sono battuti per tutta la loro esistenza contro la violenza onnidistruttiva del capitale, in difesa dell'umanita' e della biosfera.
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So che i padroni pur di continuare ad arricchirsi non esitano a condannare a morte lavoratori e popolazioni.
So che le produzioni nocive vanno chiuse. La difesa della vita umana e della biosfera deve prevalere sugli interessi degli avvelenatori e dei vampiri.
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Mi sembra quindi assolutamente evidente che a Taranto la prima cosa da fare e' difendere la vita, la salute e i diritti della popolazione e dei lavoratori - che della popolazione sono ovviamente parte.
La prima cosa da fare e' chiudere l'Ilva, risanare l'area colpita dal disastro, risarcire la popolazione vittima, impedire ai responsabili di tale disastro e di tanto dolore di continuare a nuocere.
Chiudere l'Ilva occorre. Cosi' come occorre chiudere tutte le fabbriche d'armi produttrici di strumenti di morte. Cosi' come occorre chiudere tutte le centrali inquinanti fabbrica del cancro.
Il governo italiano rispetti la legalita' che difende la vita, la dignita' e i diritti umani; rispetti la legalita' che difende la casa comune degli esseri umani.
E si adoperi il governo italiano per garantire il risanamento ambientale, per garantire il risarcimento della popolazione, e per garantire un reddito ai lavoratori vittime dei capitalisti sfruttatori ed avvelenatori; si impegni per questo il governo, invece di essere complice dei responsabili della catastrofe.
Ed i dirigenti dei sindacati dei lavoratori cessino di essere complici delle mene degli sfruttatori, e si impegnino a rappresentare e difendere i diritti dei lavoratori e non gli interessi dei padroni; siano i sindacati autentica organizzazione di difesa dei lavoratori e non ambiguo strumento di asservimento agli interessi e alle malefatte del padronato onnidistruttivo.
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Diritto alla salute, diritto a un ambiente vivibile e diritto al lavoro sono uno stesso diritto: il diritto alla vita e alla dignita'. E' un criminale chi pretende di contrapporli al fine di ricattare ed asservire popolazione e lavoratori; e' un criminale chi pretende di ricattare con la minaccia della disoccupazione e della fame un'intera citta' e migliaia di famiglie.
Gli impianti assassini vanno chiusi.
I responsabili del disastro devono essere perseguiti come prevede la legge, non delittuosamente favoreggiati.
L'ambiente di vita e di lavoro deve essere salubre.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla salute, a un ambiente vivibile, al rispetto della propria dignita', alla solidarieta' degli altri esseri umani.
9. UN PROGRAMMA DI SINISTRA PER USCIRE DALLA CRISI
deve essere fondato sulla pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
Sul riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sulla difesa della biosfera.
Un programma ecologista e femminista, pacifista e antimilitarista, socialista e libertario.
Un programma nonviolento.
La nonviolenza e' la scelta indispensabile per il movimento di liberazione dell'umanita'.
La nonviolenza e' la scelta indispensabile per la salvezza dell'umanita'.
10. UN PROGRAMMA MINIMO PER RISANARE IL DEBITO PUBBLICO: SMETTERLA DI AMMAZZARE LA GENTE
Cessare di partecipare alla guerra in Afghanistan.
Cessare gli acquisti di nuove armi assassine.
Tagliare drasticamente le spese militari.
11. PER GIANFRANCO ZAVALLONI
Gianfranco Zavalloni e' stato un grande educatore nonviolento, un grande maestro amico dei bambini, un grande difensore della biosfera e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Una persona buona. E un amico generoso e gentile.
La sua scomparsa lascia in quanti lo hanno conosciuto ed apprezzato un vuoto incolmabile, una immedicabile tristezza.
Ma anche in questo momento di cupo dolore persiste la luminosa certezza che la sua esistenza ha reso il mondo piu' bello e soave, l'umanita' migliore.
12. QUANDO VINCE IL VERO E IL BENE
A Viterbo il mega-aeroporto nocivo e distruttivo, illegale ed insensato, non si fara'
L'area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame salvata dalla mobilitazione popolare
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Finalmente il Ministero dei Trasporti riconosce che hanno ragione i cittadini onesti e ragionevoli di Viterbo
Con pubbliche dichiarazioni ed interviste a giornali il Direttore generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finalmente riconosciuto che il mega-aeroporto a Viterbo nella preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame non puo' e non deve essere realizzato.
Finalmente il Ministero dei Trasporti ammette che hanno ragione i cittadini onesti e ragionevoli di Viterbo che da anni si oppongono a un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, illegale ed insensato.
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Salvare la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.
*
E' necessario non incrementare, ma piuttosto ridurre il trasporto aereo
Diciamo anche alcune semplici verita' sovente sottovalutate o tenute nascoste:
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie, sia attraverso l'inquinamento acustico.
2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima: contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente: sia a livello globale, sia a livello locale.
4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi; ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili); le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.
6. Il trasporto aereo non e' sicuro: di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.
*
Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 20 agosto 2012
13. L'ARMADIO NELLO SCHELETRO
C'e' un convitato di pietra di cui i mass-media (e i chiacchieroni che se ne fanno ipnotizzare) non vogliono si faccia parola: la partecipazione italiana alla guerra afgana, un sanguinario crimine che si prolunga da dieci anni.
Poiche' quella guerra e' un crimine contro l'umanita'. E una ferita infetta che contagia lo scacchiere internazionale tutto.
E la partecipazione militare italiana - in violazione della legalita' costituzionale e del diritto internazionale - rende anche il nostro paese pienamente corresponsabile di quella guerra terrorista e stragista che ogni giorno annienta vite umane.
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Dovrebbe essere a tutti evidente che uccidere - e lasciar uccidere - e' un male; e che il primo umano dovere e' salvare le umane vite.
Dovrebbe essere a tutti evidente che per salvare le vite umane occorre anzitutto opporsi alla guerra, la guerra che di stragi consiste, la guerra che le vite umane distrugge.
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Non si difende la democrazia nel nostro paese se non ci si oppone alla partecipazione italiana alla guerra afgana.
Non si riconquista legalita' nel nostro paese se non ci si oppone alla partecipazione italiana alla guerra afgana.
Non si ricostruisce un movimento per la pace nel nostro paese se non ci si oppone alla partecipazione italiana alla guerra afgana.
Non si avvia una politica di disarmo e di rispetto dei diritti umani nel nostro paese se non ci si oppone alla partecipazione italiana alla guerra afgana.
E, last but not least, non si risana il bilancio dello stato nel nostro paese se non ci si oppone alla partecipazione italiana alla guerra afgana.
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Nell'agenda politica di una sinistra decente, di un'Italia civile, di ogni persona sollecita del pubblico bene e del diritto alla vita di ogni essere umano, al primo punto dovrebbe esservi questo irrinunciabile obiettivo:
- che cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana;
- che si impegni l'Italia per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti;
- che si impegni l'Italia in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e in difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera: e per difendere diritti umani e biosfera occorre abolire la guerra, i suoi strumenti e i suoi apparati; occorre la scelta politica, economica e culturale della nonviolenza.
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Se non ci si oppone alla guerra cui l'Italia sta concretamente, sanguinariamente partecipando, ogni pretesa di pontificare su altre drammatiche crisi ha il suono falso e triste dell'ipocrisia, il suono falso e tristo della complicita'.
14. UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO
Appaiono sulla stampa in guisa di ballon d'essai talune anticipazioni del Piano nazionale degli aeroporti, che ricalca l'ammuffita bozza - a tutti nota da tempo immemorabile, e da allora oggetto di scandalo per ogni persona ragionevole - predisposta illo tempore col contributo dell'Enac e di ben tre societa' di consulenza (che sarebbe interessante sapere quanto sono state pagate dal pubblico erario per partorire l'indecente compitino), piano gia' oggetto di argomentate e radicali confutazioni.
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Tre elementi salienti reca il piano:
1. Il Ministero non puo' piu' nascondere che la proliferazione degli aeroporti e' un crimine e una follia;
2. Riguardo al mega-aeroporto di Viterbo il Ministero ammette che realizzarlo costerebbe in termini economici quanto dissalare l'oceano ed in termini ecologici quanto un bombardamento atomico su tutto l'Alto Lazio: un ministro decente lo avrebbe quindi depennato dal piano, ma evidentemente le onnivore lobbies con le ali e le incombenti elezioni politiche del 2013 col loro corteggio di promesse clientelari a spese del pubblico erario hanno prevalso sull'onesta' e il buon senso;
3. Con tutto cio', la scelta di fondo del Ministero pare essere ancora una volta quella dissennata dell'incremento - stupidissimo e distruttivissimo - del trasporto aereo, senza alcuna preoccupazione per il disastro sanitario e ambientale che cio' implica.
*
Tre conseguenze ne discendono dal punto di vista dell'umanita':
1. bisogna impedire che continui la folle dissipazione delle risorse pubbliche per incrementare scelleratamente un trasporto aereo che palesemente devasta la biosfera e pestiferamente danneggia l'intera umanita' presente e ventura.
2. Occorre ridurre il trasporto aereo tout court: ne va della sostenibilita' del modello di mobilita', ne va del futuro del pianeta.
3. Quanto a Viterbo, il mega-aeroporto nocivo e distruttivo, illegale e dissennato, non puo' e non deve essere realizzato. Come il Ministero sa bene, ed ha recentemente pubblicamente ripetutamente riconosciuto per bocca del Direttore generale del settore, esso e' semplicemente impossibile oltre che inammissibile.
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Allegato primo: La questione generale
E' necessario non incrementare, ma piuttosto ridurre il trasporto aereo.
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie, sia attraverso l'inquinamento acustico.
2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima: contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente: sia a livello globale, sia a livello locale.
4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi; ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili); le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.
6. Il trasporto aereo non e' sicuro: di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.
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Allegato secondo: La questione laziale
Riportiamo una lettera aperta del 10 maggio 2010 dei comitati di Ciampino, Fiumicino, Frosinone e Viterbo alla presidente della Regione Lazio
Alla Presidente della Regione Lazio
ai capogruppo dell'opposizione
Oggetto: lettera aperta con richiesta di incontro in relazione all'impatto del trasporto aeroportuale (e delle strutture ad esso finalizzate) nel Lazio, e ad alcune iniziative che la Regione puo' assumere
Gentile Presidente della Regione Lazio,
gentili capogruppo dell'opposizione al Consiglio Regionale del Lazio,
vi scriviamo in relazione all'impatto del trasporto aeroportuale (e delle strutture ad esso finalizzate) nel Lazio, e ad alcune iniziative che la Regione puo' assumere.
Vi scriviamo in forma assolutamente semplice, chiara e sintetica perche' vorremmo delle risposte altrettanto semplici, chiare e sintetiche.
1. Ciampino
E' dimostrato dagli studi istituzionali condotti da Arpa Lazio, dal Dipartimento epidemiologico regionale e dalle Asl competenti per territorio, che a Ciampino le norme di legge non sono rispettate e che la salute dei cittadini e' in pericolo. Per questo i cittadini di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma hanno inviato quasi cinquecento esposti alla Magistratura per chiedere giustizia. I voli su Ciampino vanno immediatamente e drasticamente ridotti.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per la riduzione immediata dei voli (cosa intendiamo per immediata? Intendiamo: immediata).
2. Fiumicino
E' dimostrato che non solo non vi e' alcuna necessita' di ampliare il sedime aeroportuale di Fiumicino, ma e' anzi del tutto evidente che il progetto della societa' Adr (Aeroporti di Roma) che prevede la cementificazione di 1.300 ettari della Riserva del litorale romano e 1.066.000 mq di servizi commerciali, si configura sostanzialmente come una mera speculazione immobiliare e finanziaria, peraltro in palese conflitto di interessi, e come una grave aggressione all'ambiente, il tutto senza nessuna reale prospettiva occupazionale e di sviluppo del territorio.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro ogni ipotesi di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino.
3. Frosinone
E' dimostrato che l'aeroporto di Frosinone-Ferentino non e' sostenibile nella Valle del Sacco, area dichiarata emergenza ambientale-socio-economica nel 2005. E' del tutto evidente che il progetto della societa' Adf (Aeroporto di Frosinone S.p.A.), a seguito dell'avviso di esproprio di oltre 300 ettari di territorio (in gran parte agricolo e residenziale), senza attendere il parere favorevole della Vas, si configura come una speculazione immobiliare e finanziaria a danno dell'ambiente e dei cittadini . Visti i pareri negativi degli organi tecnici nella Conferenza dei servizi preliminare, chiediamo un impegno della Regione per il blocco del progetto e per il recupero dei finanziamenti pubblici fino ad ora messi in bilancio e destinarli nella bonifica e nel rilancio occupazionale della Valle del Sacco.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Frosinone.
4. Viterbo
E' dimostrato che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo avrebbe come immediate conseguenze lo scempio dell'area del Bulicame e dei preziosi beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.
5. Il trasporto, questione locale
Occorre potenziare la mobilita' sostenibile, adeguata alle esigenze del territorio e della popolazione, con tecnologie appropriate e coerenti con un modello di gestione del territorio che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive locali, la salute e i diritti della popolazione.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per una mobilita' locale centrata sul trasporto ferroviario, pubblico e collettivo al servizio della popolazione, nel rispetto dell'ambiente e del diritto alla salute e alla sicurezza.
6. Il trasporto aereo, questione globale
Occorre contrastare il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, alla luce dell'eccesso di aeroporti in Italia e dell'eccesso globale di emissioni inquinanti.
Occorre ripristinare nell'ambito del trasporto aereo il rispetto di fondamentali regole e principii di legalita' e far cessare il favoreggiamento ad imprese speculative, inquinanti e violatrici dei diritti di cittadini e lavoratori.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, e per una regolamentazione del trasporto aereo che faccia cessare ogni favoreggiamento ad imprese dalla condotta inammissibile.
Gentile Presidente della Regione Lazio,
gentili capogruppo dell'opposizione al Consiglio Regionale del Lazio,
vi saremmo assai grati di un tempestivo incontro su questi temi.
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione e chiarimento, in attesa di un tempestivo positivo riscontro, vogliate gradire distinti saluti,
- Il Comitato aeroporto di Ciampino per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto
- Il Comitato Fuoripista di Fiumicino
- Il Comitato No aeroporto Ferentino-Frosinone
- Il Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Roma, 10 maggio 2010
*
Allegato terzo: La questione viterbese
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.
15. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Numero 677 del 4 settembre 2012
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