Coi piedi per terra. 674



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 674 del primo settembre 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di luglio 2011 (parte terza e conclusiva)

2. A colori invertiti

3. Un appello: Il Parlamento non rifinanzi le guerre e le stragi in Afghanistan e in Libia

4. Ma noi che questo siamo

5. Tutto si tiene

6. Ancora un italiano ucciso dalla guerra

7. Also sprach monsieur Verdoux

8. Gli assassini a parlamento

9. L'amnesia dell'onorevole e il fast-food al posto del Partenone

10. Vende la carne loro essendo viva

11. "Assicurare credibilita' all'Italia"

12. Da Perugia ad Assisi

13. Per la verita'

14. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2011 (PARTE TERZA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2011.

 

2. A COLORI INVERTITI

 

Esaminare una situazione attraverso una ipotesi astratta in cui gli attori reali agiscono in ruoli invertiti, talvolta puo' essere un utile esercizio analitico; ad esempio per valutare l'azione della Nato, degli Usa, dell'Unione Europea e di singoli paesi europei nei confronti della Libia.

*

Supponiamo che

1. Supponiamo che un gruppo di italiani perbene denunciasse all'opinione pubblica italiana ed internazionale che al governo nel nostro paese c'e' una cricca di neofascisti, filomafiosi, razzisti, corrotti, corruttori e pervertiti; e che chiamasse il popolo italiano alla rivolta in nome dei fondamenti stessi del diritto, della democrazia, della dignita'.

2. Supponiamo che dopo le prime pacifiche manifestazioni popolari di piazza represse dalle forze di sicurezza taluni signori - personaggi che fino a pochi giorni prima erano ministri, funzionari governativi ed alti gradi militari - si proclamassero "governo provvisorio di transizione" ed iniziassero un colpo di stato armato scatenando di fatto una guerra civile.

3. Supponiamo che alcuni paesi della cosiddetta comunita' internazionale - che so: la Cina, il Pakistan, l'Iran, la Corea del Nord, la Libia - dichiarassero di non poter restare insensibili al grido di dolore del popolo italiano ed iniziassero a bombardare la capitale italiana ed altre citta' facendo strage della popolazione civile, proclamando che lo fanno per proteggere la popolazione civile stessa dalla violenza del regime.

4. E supponiamo che un'organizzazione internazionale asservita a quei paesi avallasse tale guerra di aggressione approvando un'ambigua risoluzione a tal fine utilizzabile.

5. Supponiamo anche che qualcuno di questi stati aggressori rifornisse di armi i golpisti che nel frattempo hanno preso il controllo di parte del territorio, che so, della Toscana o della Campania.

6. E supponiamo che il piu' autorevole dei leader di quella coalizione internazionale di stati aggressori rivendicasse al suo paese il diritto di sequestrare, torturare e fin assassinare chiunque ovunque nel mondo, legittimando qualunque sequestro, tortura e omicidio senza processo col semplice dichiarare "terrorista" la vittima designata.

7. E supponiamo anche che una corte di giustizia internazionale finanziata proprio da quei paesi che hanno cominciato a bombardare Roma ed altre citta', dichiarasse che il capo del governo italiano e' evidentemente un criminale e che con le buone o con le cattive va immediatamente deposto, catturato, rapito e punito (anticipando peraltro il giudizio prima ancora del processo: secondo la scuola giuridica di cui al punto 6), e che conseguentemente la "coalizione di buona volonta'" e' legittimata a qualunque azione a tal fine.

8. Supponiamo infine che bombardamenti e stragi si susseguissero per mesi e mesi. Bombardamenti e stragi. Per mesi e mesi.

Ebbene: non avremmo proprio nulla da obiettare?

Ripeto: non avremmo proprio nulla da obiettare?

*

Questo sta accadendo in Libia

E questa era la nostra ipotesi astratta a parti rovesciate. Veniamo adesso alla realta'.

E la realta' e' esattamente la stessa descritta sopra, con la differenza che non e' Roma ad essere bombardata ma Tripoli, e che la coalizione dei bombardamenti stragisti e' guidata dalla Nato e promossa dagli Usa e da vari paesi europei con la decisiva complicita' dell'Unione Europea e dell'Onu.

Questo sta accadendo in Libia: non siamo dinanzi a un palese crimine contro l'umanita'?

Questo sta accadendo in Libia: non siamo di fronte a una guerra terrorista e stragista?

Questo sta accadendo in Libia: non abbiamo proprio nulla da obiettare?

Ripeto: non abbiamo proprio nulla da obiettare?

*

Cessi la guerra

Ci si impegni ovunque nel mondo affinche' cessi la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, colonialista e rapinatrice contro la popolazione libica.

Ed in particolare per quanto concerne l'Italia, che di questa guerra e' la fondamentale base militare da cui partono gli attacchi stragisti, il popolo italiano si impegni affinche' cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra, poiche' essa viola sia il diritto internazionale, sia gli accordi sottoscritti tra Italia e Libia in tempi fin recentissimi, sia la stessa Costituzione della Repubblica Italiana.

*

Frutti di sangue

Quali frutti ci si aspetta da un atto criminale come questa guerra?

Oltre l'orrore delle persone uccise, ferite e mutilate, oltre le devastazioni realizzate e le risorse distrutte e contaminate, ed oltre la scellerata violazione dei trattati e del diritto internazionale e la tragica selvaggia lacerazione nelle relazioni internazionali, ebbene, anche un altro frutto velenoso e' a tutti evidente: quale che sia l'esito della guerra, gli stati terroristi aggressori avranno dato al mondo intero una volta ancora il messaggio che Stati Uniti d'America ed Europa vogliono ancora imporsi come padroni del mondo usando la violenza piu' cinica ed efferata in dispregio del diritto, senza esitare a massacrare le popolazioni del sud del mondo per imporre la loro politica di potenza e di rapina.

E tutti i regimi oppressivi e tutti i poteri criminali del mondo saranno eccellenti allievi e sicuri imitatori di questa abominevole pedagogia della sopraffazione e dello sterminio. E rischiano di diventarlo anche tanti paesi e popoli e movimenti che per disperazione, o per odio della flagrante ingiustizia, o per vendetta del male subito, si faranno anch'essi sciagurati discepoli e feroci imitatori - sulla scala delle loro possibilita' - di questa logica onnicida. E sangue chiamera' sangue.

*

Dal punto di vista dell'umanita'

Cosa ci vuole ancora per capire che la guerra e' sempre un crimine contro l'umanita'?

Cosa ci vuole ancora per capire che a questo punto della storia umana giunti, nell'eta' inaugurata dalla bomba di Hiroshima, ogni guerra mette in pericolo l'esistenza dell'umanita' intera?

Cosa ci vuole ancora per capire che solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'?

 

3. UN APPELLO: IL PARLAMENTO NON RIFINANZI LE GUERRE E LE STRAGI IN AFGHANISTAN E IN LIBIA

 

Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona e di retto sentire di far sentire la propria voce al Parlamento italiano affinche' non rifinanzi le guerre e le stragi in Afghanistan e in Libia.

*

La partecipazione italiana a quelle guerre e' illegale, poiche' viola l'art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana.

La partecipazione italiana a quelle guerre e' gia' costata troppe morti, tra cui quaranta giovani soldati italiani.

*

La partecipazione italiana a quelle guerre costituisce anche uno sperpero scellerato ed assurdo di enormi risorse finanziarie dello stato italiano.

Quegli ingenti fondi non siano piu' utilizzati per provocare la morte di esseri umani, e siano utilizzati invece per garantire in Italia a tutti il diritto alla casa, alla scuola, alla salute, all'assistenza.

*

Chiediamo che il Parlamento ripudi la guerra, nemica dell'umanita'.

Chiediamo che il Parlamento riconosca, rispetti e promuova la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Chiediamo al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.

Chiediamo al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Chiediamo al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Solo la pace salva le vite.

*

Appello promosso dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 21 luglio 2011

 

4. MA NOI CHE QUESTO SIAMO

 

Gli eserciti e le armi a questo servono:

a fare guerra. E la guerra serve

a questo: assassinare le persone.

 

Ma noi che questo siamo: le persone

che guerre, armi, eserciti assassinano

vogliamo invece vivere, e pertanto

le guerre, e gli eserciti, e le armi

dobbiamo di necessita' abolire.

 

5. TUTTO SI TIENE

 

I costi mostruosi della guerra e la spietata logica di classe della manovra finanziaria.

Vedi come tutto si tiene.

 

6. ANCORA UN ITALIANO UCCISO DALLA GUERRA

 

Ancora un giovane soldato italiano vittima della guerra in Afghanistan. E' il quarantunesimo. In una guerra in cui le persone uccise sono ormai innumerevoli, ed ancor piu' innumerevoli quelle mutilate, ferite, ridotte all'indigenza e alla sofferenza piu' estreme.

Cessino le guerre. Cessino le stragi. Cessi questa folle semina di morte e di odio, di distruzioni e di barbarie.

*

Ed innanzitutto, per quanto concerne specificamente la responsabilita' di noi italiani, cessi la partecipazione italiana alle guerre e alla stragi in Afghanistan e in Libia.

La partecipazione italiana a quelle guerre e' infatti due volte criminale: perche' partecipa di un crimine contro l'umanita' che si e' gia' concretizzato nella morte di innumerevoli esseri umani; e perche' viola in modo flagrante e scellerato la Costituzione della Repubblica Italiana, oltre che il diritto internazionale.

Il Parlamento italiano puo' e deve prendere una decisione: non rifinanzi piu' la partecipazione italiana alla guerra e alle stragi.

Il Parlamento italiano puo' e deve prendere una decisione: faccia cessare immediatamente questa sanguinaria violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Il Parlamento italiano scelga la pace e la legalita'.

Il Parlamento italiano scelga il diritto e la civilta'.

Il Parlamento italiano decida di utilizzare le risorse pubbliche per salvare le vite umane anziche' per farle sopprimere.

Vi e' una sola umanita'.

 

7. ALSO SPRACH MONSIEUR VERDOUX

 

L'orrore della strage norvegese: opera di un folle terrorista (e dei suoi complici).

L'orrore delle stragi afgane: opera di molti folli terroristi (e dei loro complici).

L'orrore delle stragi libiche: opera di molti folli terroristi (e dei loro complici).

E tra i mandanti - e quindi principali autori - delle stragi afgane e libiche ci sono il presidente degli Stati Uniti d'America e i capi di stato e di governo di mezza Europa, tra cui quelli italiani.

Sarebbe bene arrestarli tutti i folli terroristi.

Sarebbe bene che cessassero tutte le stragi.

Sarebbe bene che nessun folle terrorista disponesse piu' di armi e complici.

Sarebbe bene che tutti gli esseri umani potessero vivere in pace.

 

8. GLI ASSASSINI A PARLAMENTO

 

(Manca in epigrafe una citazione dal Vero libro della sublime virtu' del cavo e del vuoto di Lieh-tzu, e una dagli Animali parlanti del Casti)

 

E tutto e' cosi' frivolo, e tutto e' cosi' macabro.

Quello che chiede se "muoiono invano": come se cambiasse qualcosa se morissero per Obama o per la mafia, per la patria o per la gloria, per la nafta o per l'oppio. L'espressione "una morte utile" rivela in chi la dice l'avvoltoio.

Quello che dice che "non e' il momento di fare polemiche". Per carita': questo e' il momento di continuare il massacro.

Quello che a porger condoglianze e' cosi' bravo che vota perche' altra gente muoia, cosi' da porger condoglianze ancora.

Quello che blatera di pantano afgano: e invece e' un oceano di sangue.

Quello della "exit strategy" e nel frattempo "avanti, alo', chi more more".

Quello che inneggia all'"eroico sacrificio dei nostri ragazzi" e impugna ancora il pugnale con cui gli ha resecato la gola.

Quello che dice le cose che dice il capogruppo dell'opposizione al senato, che una volta era un magistrato e che adesso annuncia il voto favorevole a rifinanziare le guerre e le stragi.

E tutto e' cosi' frivolo, e tutto e' cosi' macabro.

 

9. L'AMNESIA DELL'ONOREVOLE E IL FAST-FOOD AL POSTO DEL PARTENONE

 

Gli attardati che ancora s'ingegnano di favoreggiare la lobby speculativa, inquinatrice e devastatrice di estrema destra che vorrebbe realizzare nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame a Viterbo un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale, si mettano l'anima in pace: quel crimine non si compira'.

E a certi signori colpiti da amnesia, o che ancora fingono di non sapere quale disastro quella operazione vandalica, illecita ed ignobile provocherebbe, lo ricordiamo una volta ancora.

*

La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come immediate e disastrose conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

*

La preziosa area del Bulicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

Ed il viterbese ha bisogno del potenziamento della ferrovia e di un modello di sviluppo che valorizzi e non distrugga i suoi preziosi beni ambientali e culturali e la vocazione agricola del territorio.

*

Voler distruggere l'area del Bulicame per realzzarvi un mega-aeroporto e' come voler radere al suolo il Partenone per costruire al suo posto un fast-food.

*

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 26 luglio 2011

 

10. VENDE LA CARNE LORO ESSENDO VIVA

 

"Vende la carne loro essendo viva;

poscia li ancide come antica belva;

molti di vita e se' di pregio priva"

(Dante, Purg., XIV, 61-63)

 

Col voto che rifinanzia le guerre e le stragi in Afghanistan e in Libia il Senato della Repubblica ha oggi di nuovo violato la legge fondamentale della Repubblica, e il fondamento stesso della coscienza morale e della civilta' giuridica che afferma questo primo dovere: non uccidere.

Proprio nel giorno in cui giunge in Italia la salma del quarantunesimo giovane nostro connazionale ucciso dalla guerra in Afghanistan, centinaia di parlamentari hanno deciso che le guerre afgana e libica continuino, che le stragi non abbiano fine, che le risorse pubbliche del nostro stato siano usate per far morire altri esseri umani ancora.

Tutto cio' e' criminale.

Tutto cio' e' disumano.

Si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Si torni al rispetto della vita umana.

Cessi la partecipazione italiana alle guerre.

 

11. "ASSICURARE CREDIBILITA' ALL'ITALIA"

 

Riferiscono le agenzie che per taluni senatori ("senatores boni viri, senatus mala bestia" si diceva una volta, e forse ora e' restata solo la seconda forma zoologica) occorre continuare a finanziare guerre e stragi per "assicurare credibilita' all'Italia".

Non commenteremo. Solo ci chiediamo quali ambienti frequenti madama Italia per dover dimostrare la sua credibilita' finanziando l'uccisione di tanti esseri umani.

E se sia abilitato a fare le leggi chi delibera di usare i soldi pubblici per ammazzare le persone.

Studiammo in gioventu' il codice penale: all'epoca l'omicidio era un reato.

 

12. DA PERUGIA AD ASSISI

 

Sono molti anni che non dedico soverchia attenzione alle piattaforme della marcia Perugia-Assisi elaborate e diffuse dalla Tavola della Pace che la marcia organizza - e merito gliene sia dato -; documenti elefantiaci ed elusivi (conosco la tecnica retorica impiegata: colmare di genericita' e prolissita' un programma per nascondere l'assenza di cio' che e' decisivo).

E quindi non mi aspetto di trovare in quelle piattaforme le due-tre frasi chiare e veritiere che sarebbero necessarie: l'opposizione secca, immediata e concreta alla partecipazione italiana alla guerra; l'opposizione secca, immediata e concreta alla persecuzione razzista; l'opposizione secca, immediata e concreta ad esercito ed armi; la scelta nitida, intransigente e concreta della nonviolenza.

Cosi' come non mi aspetto che la generalita' delle onlus e delle ong si oppongano davvero alla guerra e al razzismo: finche' continuano ad essere foraggiate di pubblici denari e prebende per intercessione dei poteri dominanti che guerra e persecuzione razzista operano, sarebbe per loro come sputare nel piatto in cui mangiano.

Quindi, niente illusioni.

*

Ma alla marcia, quando le condizioni di salute me lo consentono, partecipo con convinzione.

Perche' la marcia e' un'altra cosa rispetto alle fumogene piattaforme su cui e' convocata.

La marcia, lo ho ripetuto molte volte in questi ultimi trent'anni, e' innanzitutto un'assemblea itinerante: e in essa ogni voce e' libera ed ha valore. Ed e' anche l'eredita' feconda di Aldo Capitini, la cui proposta politica e' inequivocabile.

Chi partecipa alla marcia Perugia-Assisi, quali che siano le sue intenzioni, la sua insipienza o la sua ipocrisia, partecipa a un'azione politica di opposizione alla guerra e al fascismo.

Chi poi oltre ad opporsi alla guerra e al fascismo volesse anche cogliere la parte costruttiva (e sostanziale) della proposta capitiniana, ebbene, si accosti alla nonviolenza (e del resto partecipare alla marcia ineludibilmente convoca a un confronto con la nonviolenza e con l'eredita' capitiniana).

E il perplesso (per abito e per metodo) che scrive queste righe, di una cosa almeno e' persuaso: che non si da' azione efficace contro la guerra e contro il fascismo (contro il maschilismo, che della guerra e del fascismo e' la prima radice; contro il razzismo; contro la distruzione delle vite e della natura casa comune dell'umanita' intera) se questa azione non e' nonviolenta.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. PER LA VERITA'

 

I Cie (acronimo di Centri di identificazione ed espulsione), gia' denominati Cpt (acronimo di Centri di permanenza temporanea), sono dei campi di concentramento in cui sono detenute persone che non hanno commesso alcun male.

Il punto non e' che i tempi di detenzione siano piu' lunghi o piu' brevi di qualche mese (anche se ovviamente meno tempo le vittime ci passano e meno male subiscono), ne' che un giornalista o un parlamentare possano visitarli (anche se ovviamente piu' giornalisti e parlamentari li visitano e meno abusi vi si compiono). Il punto e' che bisogna abolirli.

Abolirli.

Abolirli in quanto strutture che violano i fondamentali diritti umani.

*

E chi li ha creati (all'inizio con la legge Turco-Napolitano, poi confermata in questo dalla Bossi-Fini) dovrebbe essere allontanato da ogni pubblico incarico. E processato per crimini contro l'umanita'.

Mi dispiace assai che uno dei colpevoli di questo crimine sia oggi il Presidente della Repubblica. La Repubblica - se cosi' posso esprimermi - non meritava ne' questo orrore ne' questa infamia.

 

14. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 674 del primo settembre 2012

 

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