Coi piedi per terra. 671
- Subject: Coi piedi per terra. 671
- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 29 Aug 2012 05:40:01 +0200 (CEST)
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 671 del 29 agosto 2012
In questo numero:
1. Quando vince il vero e il bene
2. Peppe Sini: Un passo avanti e due indietro
3. Un ipocrita Giano bifronte al ministero dei trasporti. Con un piccolo esercizio ermeneutico
4. Associazione "Respirare": Il mega-aeroporto a Viterbo non si fara'. Il Ministero confessa la sua assoluta irrealizzabilita'
5. Peppe Sini: L'alternativa. Un antico e attuale ragionamento per l'Alto Lazio
6. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. REPETITA IUVANT. QUANDO VINCE IL VERO E IL BENE
[Riproponiamo il seguente comunicato]
A Viterbo il mega-aeroporto nocivo e distruttivo, illegale ed insensato, non si fara'
L'area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame salvata dalla mobilitazione popolare
*
Finalmente il Ministero dei Trasporti riconosce che hanno ragione i cittadini onesti e ragionevoli di Viterbo
Con pubbliche dichiarazioni ed interviste a giornali il Direttore generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha finalmente riconosciuto che il mega-aeroporto a Viterbo nella preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame non puo' e non deve essere realizzato.
Finalmente il Ministero dei Trasporti ammette che hanno ragione i cittadini onesti e ragionevoli di Viterbo che da anni si oppongono a un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, illegale ed insensato.
*
Salvare la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.
*
E' necessario non incrementare, ma piuttosto ridurre il trasporto aereo
Diciamo anche alcune semplici verita' sovente sottovalutate o tenute nascoste:
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie, sia attraverso l'inquinamento acustico.
2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima: contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente: sia a livello globale, sia a livello locale.
4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi; ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili); le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.
6. Il trasporto aereo non e' sicuro: di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.
*
Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 20 agosto 2012
2. REPETITA IUVANT. PEPPE SINI: UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO
[Riproponiamo il seguente intervento]
Appaiono sulla stampa in guisa di ballon d'essai talune anticipazioni del Piano nazionale degli aeroporti, che ricalca l'ammuffita bozza - a tutti nota da tempo immemorabile, e da allora oggetto di scandalo per ogni persona ragionevole - predisposta illo tempore col contributo dell'Enac e di ben tre societa' di consulenza (che sarebbe interessante sapere quanto sono state pagate dal pubblico erario per partorire l'indecente compitino), piano gia' oggetto di argomentate e radicali confutazioni.
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Tre elementi salienti reca il piano:
1. Il Ministero non puo' piu' nascondere che la proliferazione degli aeroporti e' un crimine e una follia;
2. Riguardo al mega-aeroporto di Viterbo il Ministero ammette che realizzarlo costerebbe in termini economici quanto dissalare l'oceano ed in termini ecologici quanto un bombardamento atomico su tutto l'Alto Lazio: un ministro decente lo avrebbe quindi depennato dal piano, ma evidentemente le onnivore lobbies con le ali e le incombenti elezioni politiche del 2013 col loro corteggio di promesse clientelari a spese del pubblico erario hanno prevalso sull'onesta' e il buon senso;
3. Con tutto cio', la scelta di fondo del Ministero pare essere ancora una volta quella dissennata dell'incremento - stupidissimo e distruttivissimo - del trasporto aereo, senza alcuna preoccupazione per il disastro sanitario e ambientale che cio' implica.
*
Tre conseguenze ne discendono dal punto di vista dell'umanita':
1. bisogna impedire che continui la folle dissipazione delle risorse pubbliche per incrementare scelleratamente un trasporto aereo che palesemente devasta la biosfera e pestiferamente danneggia l'intera umanita' presente e ventura.
2. Occorre ridurre il trasporto aereo tout court: ne va della sostenibilita' del modello di mobilita', ne va del futuro del pianeta.
3. Quanto a Viterbo, il mega-aeroporto nocivo e distruttivo, illegale e dissennato, non puo' e non deve essere realizzato. Come il Ministero sa bene, ed ha recentemente pubblicamente ripetutamente riconosciuto per bocca del Direttore generale del settore, esso e' semplicemente impossibile oltre che inammissibile.
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Allegato primo: La questione generale
E' necessario non incrementare, ma piuttosto ridurre il trasporto aereo.
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie, sia attraverso l'inquinamento acustico.
2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima: contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente: sia a livello globale, sia a livello locale.
4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi; ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili); le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.
6. Il trasporto aereo non e' sicuro: di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.
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Allegato secondo: La questione laziale
Riportiamo una lettera aperta del 10 maggio 2010 dei comitati di Ciampino, Fiumicino, Frosinone e Viterbo alla presidente della Regione Lazio
Alla Presidente della Regione Lazio
ai capogruppo dell'opposizione
Oggetto: lettera aperta con richiesta di incontro in relazione all'impatto del trasporto aeroportuale (e delle strutture ad esso finalizzate) nel Lazio, e ad alcune iniziative che la Regione puo' assumere
Gentile Presidente della Regione Lazio,
gentili capogruppo dell'opposizione al Consiglio Regionale del Lazio,
vi scriviamo in relazione all'impatto del trasporto aeroportuale (e delle strutture ad esso finalizzate) nel Lazio, e ad alcune iniziative che la Regione puo' assumere.
Vi scriviamo in forma assolutamente semplice, chiara e sintetica perche' vorremmo delle risposte altrettanto semplici, chiare e sintetiche.
1. Ciampino
E' dimostrato dagli studi istituzionali condotti da Arpa Lazio, dal Dipartimento epidemiologico regionale e dalle Asl competenti per territorio, che a Ciampino le norme di legge non sono rispettate e che la salute dei cittadini e' in pericolo. Per questo i cittadini di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma hanno inviato quasi cinquecento esposti alla Magistratura per chiedere giustizia. I voli su Ciampino vanno immediatamente e drasticamente ridotti.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per la riduzione immediata dei voli (cosa intendiamo per immediata? Intendiamo: immediata).
2. Fiumicino
E' dimostrato che non solo non vi e' alcuna necessita' di ampliare il sedime aeroportuale di Fiumicino, ma e' anzi del tutto evidente che il progetto della societa' Adr (Aeroporti di Roma) che prevede la cementificazione di 1.300 ettari della Riserva del litorale romano e 1.066.000 mq di servizi commerciali, si configura sostanzialmente come una mera speculazione immobiliare e finanziaria, peraltro in palese conflitto di interessi, e come una grave aggressione all'ambiente, il tutto senza nessuna reale prospettiva occupazionale e di sviluppo del territorio.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro ogni ipotesi di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino.
3. Frosinone
E' dimostrato che l'aeroporto di Frosinone-Ferentino non e' sostenibile nella Valle del Sacco, area dichiarata emergenza ambientale-socio-economica nel 2005. E' del tutto evidente che il progetto della societa' Adf (Aeroporto di Frosinone S.p.A.), a seguito dell'avviso di esproprio di oltre 300 ettari di territorio (in gran parte agricolo e residenziale), senza attendere il parere favorevole della Vas, si configura come una speculazione immobiliare e finanziaria a danno dell'ambiente e dei cittadini . Visti i pareri negativi degli organi tecnici nella Conferenza dei servizi preliminare, chiediamo un impegno della Regione per il blocco del progetto e per il recupero dei finanziamenti pubblici fino ad ora messi in bilancio e destinarli nella bonifica e nel rilancio occupazionale della Valle del Sacco.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Frosinone.
4. Viterbo
E' dimostrato che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo avrebbe come immediate conseguenze lo scempio dell'area del Bulicame e dei preziosi beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.
5. Il trasporto, questione locale
Occorre potenziare la mobilita' sostenibile, adeguata alle esigenze del territorio e della popolazione, con tecnologie appropriate e coerenti con un modello di gestione del territorio che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive locali, la salute e i diritti della popolazione.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per una mobilita' locale centrata sul trasporto ferroviario, pubblico e collettivo al servizio della popolazione, nel rispetto dell'ambiente e del diritto alla salute e alla sicurezza.
6. Il trasporto aereo, questione globale
Occorre contrastare il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, alla luce dell'eccesso di aeroporti in Italia e dell'eccesso globale di emissioni inquinanti.
Occorre ripristinare nell'ambito del trasporto aereo il rispetto di fondamentali regole e principii di legalita' e far cessare il favoreggiamento ad imprese speculative, inquinanti e violatrici dei diritti di cittadini e lavoratori.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, e per una regolamentazione del trasporto aereo che faccia cessare ogni favoreggiamento ad imprese dalla condotta inammissibile.
Gentile Presidente della Regione Lazio,
gentili capogruppo dell'opposizione al Consiglio Regionale del Lazio,
vi saremmo assai grati di un tempestivo incontro su questi temi.
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione e chiarimento, in attesa di un tempestivo positivo riscontro, vogliate gradire distinti saluti,
- Il Comitato aeroporto di Ciampino per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto
- Il Comitato Fuoripista di Fiumicino
- Il Comitato No aeroporto Ferentino-Frosinone
- Il Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Roma, 10 maggio 2010
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Allegato terzo: La questione viterbese
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.
3. REPETITA IUVANT. UN IPOCRITA GIANO BIFRONTE AL MINISTERO DEI TRASPORTI. CON UN PICCOLO ESERCIZIO ERMENEUTICO
[Riproponiamo il seguente comunicato]
Le anticipazioni giornalistiche sul piano nazionale degli aeroporti che il Ministero dei Trasporti si appresterebbe a varare, recano, tra altre sesquipedali scempiaggini e contraddizioni, una perla di follia.
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Radere al suolo il Louvre
Secondo quanto anticipato dalla stampa, nel piano si fa menzione anche dell'irrealizzabile mega-aeroporto di Viterbo (irrealizzabile perche' illegale ed insensato: si vorrebbe infatti collocarlo nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria: come radere al suolo il museo del Louvre con tutto quello che contiene per farci un centro commerciale), ma lo si menziona subito precisando che per realizzarlo occorrerebbe spendere quanto l'intero bilancio di nobili stati come Andorra o il Liechtenstein, ed occorrerebbe operare interventi che ridurrebbero in macerie non piccola parte dei beni culturali, ambientali ed agricoli dell'Alto Lazio (interventi che quindi distruggerebbero irreversibilmente le vere preziose risorse del territorio considerato, ed en passant provocherebbero un pesante impoverimento e gravi patologie alla popolazione).
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Delle due l'una, ovvero: l'arcano svelato
Tradotto in lingua corrente: il ministero fa sapere che intenderebbe includere il mega-aeroporto di Viterbo nel piano nazionale, ma contemporaneamente specifica con dovizia di particolari e senza ombra di dubbio che esso e' totalmente irrealizzabile sia sotto il profilo economico che sotto il profilo ambientale.
E allora perche' includerlo nel piano, visto che nel piano stesso si dichiara apertis verbis che quel mega-aeroporto non puo' e non deve essere realizzato?
La spiegazione forse e' tanto banale, quanto ignobile: perche' cosi' si puo' tenere surrettiziamente in piedi una fabbrica di promesse clientelari che viene sempre buona per ogni tornata elettorale ai partiti del regime della corruzione che sostengono il governo; promesse fasulle naturalmente, ma che come trappola per fessi ("piege a' cons", per riprendere una celebre e greve espressione di Jean-Paul Sartre) funzionano sempre.
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Sporcaccioni con le ali
E non e' certo l'unica storditezza e sordidezza del piano, stando alle anticipazioni giornalistiche.
Infatti, mentre vi si constata che almeno meta' degli aeroporti italiani andrebbero chiusi senza indugio poiche' l'unica loro funzione e' rubare soldi al pubblico erario (e quindi all'intera popolazione italiana, che nella sua quasi totalita' dell'aereo non fa uso, ma paga attraverso le sue tasse i viaggi di piacere dei vip sporcaccioni con le ali; e proprio mentre il governo dei vampiri taglia selvaggiamente i servizi sanitari e assistenziali necessari a tutti), ebbene, il governo lascerebbe facolta' a Regioni ed enti locali di continuare a foraggiar quegli stessi aeroporti coi soldi pubblici. Ipocrisia delle ipocrisie, e infamia delle infamie.
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Robin Hood alla rovescia
E' da sperare che il ministro dei trasporti - o chi per lui - abbia voluto far circolare quel soffietto giornalistico per verificare quali sarebbero state le reazioni dell'opinione pubblica; ed e' da sperare che l'opinione pubblica insorga dinanzi a tanta insipienza e impudenza ed irresponsabilita'; ed e' da sperare pertanto che prima di arrivare alla redazione definitiva del piano il ministro si renda conto che la popolazione e' stanca di essere menata per il naso, ed e' stanca dei governi Robin Hood alla rovescia che rubano ai poveri per dare ai ricchi; ed e' da sperare che quindi il ministro cancelli dal piano almeno le corbellerie piu' flagranti, fraudolente e scellerate, come l'insistere sul mega-aeroporto di Viterbo. Corbellerie sul piano della logica aristotelica; ma sul piano della realta' effettuale peggio che corbellerie: oltraggio ai buoni costumi e violazione delle leggi giuste.
4. REPETITA IUVANT. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": IL MEGA-AEROPORTO A VITERBO NON SI FARA'. IL MINISTERO CONFESSA LA SUA ASSOLUTA IRREALIZZABILITA'
[Riproponiamo il seguente comunicato]
Quanto il Ministero ha reso fin qui noto della bozza del piano nazionale degli aeroporti dimostra definitivamente che il mega-aeroporto a Viterbo, nella preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria, non si fara'.
Non si fara'.
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Il ministero confessa, la grande truffa e' finita
Le anticipazioni di stampa diffuse dal ministero rivelano infatti che quella grande menzogna, quella grande truffa, e' finita; e' finita nel nulla, e nell'ignominia.
Infatti pur continuando a parlare astrattamente dell'ipotesi del mega-aeroporto a Viterbo nelle anticipazioni del piano (e verosimilmente solo per non dover riconoscere che tutti coloro che in passato hanno sostenuto il mega-aeroporto sono stati una manica di speculatori imbroglioni, di futili ciarlatani o di insipienti irresponsabili; ovvero per poter consentire al ceto politicante di continuare a fare fiabesche promesse clientelari su faraonici investimenti che nel mondo reale non ci saranno mai), nel testo stesso di tali anticipazioni si scrive nero su bianco che concretamente quel mega-aeroporto e' del tutto irrealizzabile, poiche' per realizzarlo lo stato dovrebbe spendere una montagna di soldi pubblici che non ci sono, e gli effetti costituirebbero una vera e propria catastrofe ambientale e sanitaria, oltre che uno sperpero del tutto immorale e illegale.
E' quindi del tutto chiaro che il Ministero stesso confessa che il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile, e se si continua a parlarne e' solo per continuare in un inganno tanto surreale quanto ripugnante.
E del resto la stessa figura ministeriale apicale per gli aeroporti da mesi ha chiarito pubblicamente e ripetutamente che il mega-aeroporto a Viterbo e' irrealizzabile.
E quindi non si fara'.
*
Una vittoria della popolazione viterbese, salvato il Bulicame
Che poi ci sia ancora chi ha voglia di proseguire nel turpe gioco delle menzogne e delle ruberie, cio' e' tanto evidente quanto indecente. Come e' ovvio che vi siano degli ingenui - cosi' frettolosi e distratti e subalterni da non saper leggere cio' che hanno sotto gli occhi - disposti ad abboccare a qualunque amo, a cadere in qualunque tagliola. Ma il dato sostanziale, la realta' effettuale, e' che il mega-aeroporto a Viterbo non si fara'.
Non si fara'.
La lotta della popolazione viterbese in difesa dell'ambiente e della salute, della legalita' e dei diritti di tutti ha vinto.
Il Bullicame e' salvo da questa criminale aggressione, salvato dalla lotta dei cittadini onesti e ragionevoli sostenuti dai piu' illustri scienziati, da prestigiosi magistrati, personalita' della cultura, delle istituzioni e della societa' civile.
Il Bullicame e' salvo, ma la vigilanza deve continuare contro ogni altra aggressione.
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La biosfera, l'umanita'
Il mega-aeroporto a Viterbo non si fara': e forti anche di questo risultato della mobilitazione popolare deve proseguire ovunque la lotta per la riduzione complessiva dell'insostenibile trasporto aereo, per difendere la biosfera casa comune dell'umanita' intera, per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, incluse le generazioni future.
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L'associazione "Respirare"
Viterbo, 24 agosto 2012
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
5. REPETITA IUVANT. PEPPE SINI: L'ALTERNATIVA. UN ANTICO E ATTUALE RAGIONAMENTO PER L'ALTO LAZIO
[Riproponiamo il seguente intervento]
Il punto e' il seguente: se il territorio viterbese deve essere un'area interamente asservita e fin prostituita alla megalopoli romana; o se deve avere una sua identita' autonoma che difenda e valorizzi i suoi beni ambientali e culturali, le sue vocazioni produttive, le sue tradizioni civili.
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Nel primo caso il territorio viterbese e' inteso come periferia allargata e degradata della capitale in costante espansione, borgata e dormitorio, area di servizio e sottoscala in cui collocare rottami e sporcizie; riserva di caccia di predatori e inquinatori, feudo del regime della corruzione e colonia della penetrazione mafiosa. E quindi venefiche centrali Enel, superstrade squarciaboschi e ammazzapaesi, mega-aeroporto che distrugge la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria. E servitu' militari, discariche abusive, cementificazioni, avvelenamento del suolo e delle acque e dell'aria con pratiche illegali e insensate, alla lunga finanche suicide. Et similia, ad libitum.
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Nel secondo caso il territorio viterbese e' un'area di grande pregio naturalistico, ricca di beni culturali, vocata all'agricoltura di qualita' e alla tutela e valorizzazione dei monumenti - storici e artistici, ma anche della cultura materiale, della sapienza e tradizione popolare - sedimentati da una lunghissima storia civile, ed alle attivita' artigianali, commerciali e industriali connesse. Un'area da difendere e valorizzare per noi che ci viviamo e per l'umanita' intera.
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Negli anni Settanta, Ottanta e Novanta del secolo scorso - mentre ero costi' tra gli animatori delle principali lotte per l'ambiente, per i diritti umani degli sfruttati e degli oppressi e per la legalita' che salva le vite e consente la civile convivenza - elaborai un modello interpretativo della situazione socioeconomica, politica e culturale di questa provincia, un modello che trovo' allora ampia attenzione: evidenziavo il nesso tra il "modello di sviluppo di servitu'", il sistema di potere del regime andreottiano della corruzione sistemica e la penetrazione dei poteri criminali. E indicavo le lotte da condurre e le alternative possibili e necessarie.
Ne restano testimonianza molte pubblicazioni, credo non piu' lette pressoche' da nessuno da molti anni (nell'epoca berlusconiana e della globalizzazione la memoria e' agevolmente cancellata dagli imprenditori della narcosi di massa ed i giovani sembrano persino ignorare che e' esistito un mondo prima dei telefonini e di facebook: e con la scomparsa della memoria svanisce altresi' la capacita' della progettazione del futuro - sono temi su cui ha scritto contributi cospicui Zygmunt Bauman nei suoi acuti lavori sulla "modernita' liquida"). Mi piacerebbe indicare a possibili nuovi lettori almeno alcuni opuscoli di sintesi a mia firma: Modello di sviluppo, sistema di potere, penetrazione mafiosa, Viterbo 1989; Il caso Gigli-ICEM, Viterbo 1991; Regime della corruzione e penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio, Viterbo 1993; Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo, 1995.
E ne e' robusta traccia nei materiali preparatori e negli atti della III Conferenza economica provinciale del giugno 1995: non solo - ovviamente - nel mio intervento, ma anche in molti altri dei materiali piu' qualificati li' presentati e discussi: nei primi anni Novanta era parso per un breve lasso di tempo a Viterbo che la lotta mia e dei miei compagni contro il regime della corruzione e dell'inquinamento potesse vincere... poi l'ondata berlusconiana travolse tutto anche qui e consenti' che il regime della corruzione gattopardescamente mutasse abito ma restasse saldo, passando dall'andreottismo al berlusconismo - fortemente infiltrato e fin egemonico anche in forze politiche e sociali che proclamano di opporvisi - con la resa e la complicita' di tanti che pure in passato avevano professato di opporsi a quel longevo potere barbarico che cosi' nitidamente Pasolini descrisse nei suoi ultimi articoli e saggi - dagli Scritti corsari alle Lettere luterane.
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Oggi si ripropone ancora a Viterbo quella drastica alternativa tra servitu' consumista o difesa della biosfera e della civilta', ma a sostenere la seconda ipotesi (quella di una realta' territoriale viterbese con una sua identita' autonoma che difenda e valorizzi i suoi beni ambientali e culturali, le sue vocazioni produtttive, le sue tradizioni civili), ed a sostenerla con cognizione di causa, memoria storica e intelligenza della posta in gioco, non c'e' piu' che un piccolo settore della sinistra che non si e' arresa e che ormai e' viva pressoche' solo nei movimenti di difesa dell'ambiente e dei diritti degli sfruttati, della pace e dei diritti umani di tutti gli esseri umani, quella sinistra nitida e intransigente, responsabile e propositiva, cui il sottoscritto lungo un quarantennio di impegno civile senza cedimenti ancora si onora di appartenere - e di contribuire a far vivere, e di rappresentare quindi -, nella generale narcosi, nella generale resa, nella generale amnesia.
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Il filo rosso che lega - dalla meta' degli anni '70 in poi - le lotte contro la centrale nucleare a Montalto, contro la Supercassia distruttiva, contro il mega-aeroporto illegale e insensato, e contro le centrali a carbone e le discariche abusive, contro la penetrazione mafiosa e contro la speculazione cementificatrice, contro le servitu' militari e il regime della corruzione, contro i poteri avvelenatori e predoni, e' proprio questo: la difesa della biosfera, e quindi del nostro territorio; la difesa della dignita' umana, e quindi della nostra comunita'; la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, e quindi anche delle generazioni future.
6. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 671 del 29 agosto 2012
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