Coi piedi per terra. 663
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- Date: Tue, 21 Aug 2012 06:04:47 +0200 (CEST)
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 663 del 21 agosto 2012
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di giugno 2012 (parte prima)
2. Tu non dimenticarlo
3. 2 giugno, la Repubblica democratica ed antifascista si oppone alla guerra e al razzismo
4. Piccolo sermone del 2 giugno in dieci contraddizioni e una parenesi
5. La guerra e' gia' il fascismo
6. Opporsi alla guerra, opporsi alle stragi, opporsi a tutte le uccisioni
7. Ray Bradbury
8. Atamante divenne tanto insano
9. Difendere la legalita', la democrazia, la civilta'
10. La congiura degli avvelenatori, e una semplice proposta
11. Il crimine dei crimini
12. Si e' svolto il 10 giugno a Viterbo un incontro commemorativo di Giacomo Matteotti, "l'uomo che sapeva dare l'esempio"
13. Una lettera aperta al Presidente della Repubblica
14. Contro la guerra, gli eserciti, le armi
15. Associazione "Respirare": Gli esseri fatti d'acqua e i circensi senza pane
16. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2012 (PARTE PRIMA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2012.
2. TU NON DIMENTICARLO
Tu non dimenticarlo che in Afghanistan ogni giorno la guerra uccide.
Tu non dimenticarlo che l'Italia a questa guerra sta illegalmente partecipando, e di quelle morti e' corresponsabile.
Tu non dimenticarlo che la guerra e' sempre assassina.
Tu non dimenticarlo che anche tu hai il dovere di far rispettare allo stato italiano la Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra.
Tu non dimenticarlo che opporsi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni e' il primo dovere di ogni persona decente.
3. 2 GIUGNO, LA REPUBBLICA DEMOCRATICA ED ANTIFASCISTA SI OPPONE ALLA GUERRA E AL RAZZISMO
Il 2 giugno e' il giorno in cui si celebra la Repubblica democratica ed antifascista.
La Repubblica fondata sulla Costituzione che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani e che ripudia la guerra.
E' quindi il giorno in cui con assoluta chiarezza il popolo italiano riafferma l'opposizione alla guerra assassina, l'opposizione alla persecuzione razzista.
Cessi immediatamente l'illegale, criminale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.
Siano abrogate immediatamente tutte le illegali, criminali misure razziste imposte da governi golpisti.
Sia il 2 giugno il giorno dell'impegno per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
Sia il 2 giugno il giorno dell'impegno contro il razzismo e contro tutte le persecuzioni.
Sia il 2 giugno il giorno dell'impegno per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
4. PICCOLO SERMONE DEL 2 GIUGNO IN DIECI CONTRADDIZIONI E UNA PARENESI
"La corruttela de' costumi e' mortale alle repubbliche, e utile alle tirannie e monarchie assolute. Questo solo basta a giudicare della natura e differenza di queste due sorte di governi"
(Giacomo Leopardi, Zibaldone, 3 novembre 1820)
Un incontro a Viterbo
La mattina del 2 giugno 2012, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, si e' tenuto un incontro di riflessione sul significato di repubblica (res publica: la cosa di tutti, il mondo comune, l'ordinamento giuridico e la convivenza sociale coerenti col rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e con la difesa della biosfera) e sui compiti di chi alla repubblica - e quindi all'umanita' - vuol essere fedele.
L'anniversario del 2 giugno significa anche specificamente ricordare che la repubblica italiana nasce come rifiuto popolare della monarchia sabauda autoritaria, colonialista e complice del fascismo; e che quindi la repubblica italiana si oppone ad ogni sopraffazione, ad ogni razzismo, ad ogni violenza assassina.
L'incontro e' stato aperto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese con una breve allocuzione di cui di seguito riportiamo i termini essenziali.
*
Celebrare la Repubblica Italiana significa ricordare la sua origine nella lotta di liberazione dalla barbarie nazifascista, riconoscere il suo fondamento giuridico nella Costituzione, adempiere i doveri civili e le virtu' morali che ne costituiscono il tessuto e l'appello.
Significa anche ricordare i caratteri decisivi che la repubblica qualificano.
- Repubblica e non monarchia
La repubblica e' la scelta di opporsi al comando di un solo, per affermare l'uguale dignita' di tutte le persone e la deliberazione comune su cio' che tutti riguarda.
- Uguaglianza e non gerarchia
La repubblica afferma l'uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, opponendosi ad ogni concezione gerarchica della societa'.
- Democrazia e non autoritarismo
La repubblica si fonda sul potere del popolo, di tutto il popolo, e si oppone ad ogni potere oligarchico o dittatoriale sul popolo.
- Liberta' e non totalitarismo
La repubblica riconosce la liberta' di ogni persona, e si oppone ad ogni regime che le fondamentali liberta' individuali e collettive nega.
- Giustizia e non oppressione
La repubblica promuove la giustizia sociale, e si oppone ad ogni forma di oppressione politica, economica, sociale, culturale.
- Pace e non guerra
La repubblica rispetta il diritto di ogni persona alla vita e alla dignita', e quindi il diritto a non essere ucciso e a non essere perseguitato; si oppone pertanto alla guerra, alle uccisioni, alle persecuzioni che quei fondamentali diritti radicalmente violano.
- Solidarieta' e non sfruttamento
La repubblica stabilisce che tra gli esseri umani devono esservi relazioni di solidarieta', di mutuo soccorso, di accoglienza ed assistenza, di amorevole accudimento reciproco; e si oppone pertanto allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
- Responsabilita' e non indifferenza
La repubblica chiama ad essere responsabili di fronte alla sofferenza dell'altro, e si oppone quindi all'indifferenza dinanzi ad ogni sopraffazione, dinanzi ad ogni situazione di dolore, di bisogno e di abbandono, dinanzi ad ogni richiesta di aiuto - anche implicita, anche ammutolita -: l'indifferenza e' sempre gia' complicita' col male.
- Lotta e non rassegnazione
La repubblica convoca alla lotta contro l'iniquita', alla lotta per i diritti di tutti, alla lotta in difesa del bene comune; e si oppone ad ogni ideologia e pratica della resa al male, della sottomissione alla violenza, alla menzogna, all'ingiustizia.
- Civilta' e non barbarie
La repubblica riconosce l'unita' del genere umano e nella sua vicenda storica legge lo svolgersi dell'impegno comune dell'umanita' per la comune liberazione e la solidarieta' che tutti riconosce e raggiunge: e' consapevole che questa unita' e questa vicenda costituiscono la civilta' umana; e si oppone quindi ad ogni barbarie che nega l'unita', la qualita' e il senso dell'umanita'.
*
La scelta della nonviolenza contro la violenza
In sintesi e conclusivamente: la repubblica e' la scelta della nonviolenza in opposizione alla violenza.
Affinche' viva la repubblica occorre adempiere questo fondamentale impegno: salvare le vite, opporsi alla violenza.
E qui ed ora occorre in primo luogo riaffermare i primi doveri di ogni persona decente.
Cessi la criminale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.
Cessi la criminale persecuzione razzista dei migranti.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Siano riconosciuti, rispettati, promossi tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
5. LA GUERRA E' GIA' IL FASCISMO
La guerra che gli esseri umani uccide.
La guerra che tutti viola i diritti.
La guerra e' gia' il fascismo.
Opporsi alla guerra, opporsi alle uccisioni, opporsi alle persecuzioni, salvare le vite, e' il primo dovere di ogni persona decente.
Opporsi alla guerra, opporsi alle uccisioni, opporsi alle persecuzioni, salvare le vite, e' il compito fondamentale della repubblica.
6. OPPORSI ALLA GUERRA, OPPORSI ALLE STRAGI, OPPORSI A TUTTE LE UCCISIONI
Cessi la folle e illegale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.
La guerra consiste dell'uccisione di esseri umani.
La guerra e' nemica dell'umanita'.
Si adoperi l'Italia per la pace che salva le vite, per il disarmo, per la smilitarizzazione.
Opporsi alla guerra, opporsi alle stragi, opporsi a tutte le uccisioni: e' il primo dovere di ogni persona decente.
Opporsi alla guerra, opporsi alle stragi, opporsi a tutte le uccisioni: e' il primo dovere di ogni ordinamento giuridico democratico.
Cessi la folle e illegale partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan.
7. RAY BRADBURY
Il poeta delle Cronache marziane, il libertario di Fahrenheit 451, l'autore di tanti racconti che leggemmo in gioventu' e ci commuovono ancora. Ray Bradbury ci ha lasciato. Ma ci ha lasciato anche i suoi libri, in cui vive ancora.
8. ATAMANTE DIVENNE TANTO INSANO
"E poi distese i dispietati artigli"
(Dante, Inf., XXX, 9)
A me sembra tutto cosi' evidente. Ma sembra che lo veda solo io.
La guerra afgana. Le innumerevoli atroci stragi di cui consiste.
La partecipazione italiana alla guerra afgana. L'illegale, criminale, folle, abominevole partecipazione italiana a questa immane carneficina.
Le stragi quotidiane. Le stragi. Le stragi. Le stragi quotidiane.
Il complice silenzio qui in Italia.
*
E' mai possibile che tanti bennati ingegni tacciano di fronte a questo crimine dei crimini?
E' mai possibile che cosi' tante uccisioni non suscitino alcun sentimento di orrore?
E' mai possibile che non si provi un moto di umana pieta', che non si senta il bisogno di opporsi alla guerra, ai massacri?
E' mai possibile che non si senta il dovere morale e civile di richiamare lo stato italiano al rispetto dell'articolo 11 della Costituzione che proibisce all'Italia di partecipare a quella mattanza?
E' mai possibile che tante persone che pure si dicono impegnate per la pace e contro le uccisioni, ebbene, non dicano una parola, non muovano un dito, non facciano nulla per opporsi a questa mostruosita'?
*
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.
Si adoperi l'Italia per la pace che salva le vite, per il disarmo, per la smilitarizzazione dei conflitti, per la nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.
9. DIFENDERE LA LEGALITA', LA DEMOCRAZIA, LA CIVILTA'
L'appello in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana promosso da alcuni dei piu' illustri giuristi del nostro paese merita il sostegno dell'intero popolo italiano.
Un ignobile tentativo di stravolgere la Costituzione viene reiterato in questi giorni da forze antidemocratiche, neofasciste e golpiste sfruttando anche l'insipienza e l'irresponsabilita' di governanti cosiddetti tecnici ad un tempo tracotanti e servili e la complicita' dei gruppi dirigenti di forze politiche gia' antifasciste che oggi anche se non esplicitamente e scientemente antidemocratiche sono certo profondamente irretite in logiche oligarchiche, autoritarie, radicalmente al servizio dei poteri dominanti gerarchici e dispotici.
Questo ennesimo scellerato tentativo di eversione dall'alto va respinto.
E va respinto con la forza della verita', del diritto, della civilta'; va respinto con una difesa netta ed intransigente della Costituzione repubblicana, della legalita', della democrazia: cosi' come propone l'appello degli illustri giuristi al quale di tutto cuore diamo il nostro persuaso sostegno.
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Testo dell'appello e primi firmatari
Con una inammissibile precipitazione il Senato ha approvato in commissione un disegno di legge di riforma costituzionale che s'intende portare in aula gia' martedi' prossimo. Ma la Costituzione non puo' essere profondamente mutata senza una vera discussione pubblica, senza che i cittadini adeguatamente informati possano far sentire la loro voce. E' inaccettabile che la richiesta di partecipazione, cosi' forte ed evidente proprio in questo momento, venga ignorata proprio quando si vuole addirittura modificare l'intero edificio costituzionale. I cittadini, che negli ultimi tempi sono tornati a guardare con fiducia alla Costituzione, non possono essere messi di fronte a fatti compiuti.
Offrendo ad una opinione pubblica offesa da prevaricazioni e prepotenze un'esigua riduzione del numero dei parlamentari, che passerebbero da 630 a 508 alla Camera e da 315 a 254 al Senato, si vuol cogliere l'occasione per alterare pericolosamente l'assetto dei poteri istituzionali (la riduzione dei parlamentari puo' essere affidata ad una legge costituzionale a se' stante, senza stravolgere la Costituzione). Viene attribuita una posizione assolutamente centrale al Presidente del Consiglio, mortificando il Parlamento e ridimensionando in maniera radicale la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica. Il Parlamento e' conculcato nelle sue stesse funzioni e nella sua liberta', fino a poter essere sciolto dallo stesso Presidente del Consiglio, nel caso votasse contro una sua legge sulla quale fosse stata posta e negata la fiducia. L'intreccio tra sfiducia costruttiva e potere del Presidente del Consiglio di chiedere lo scioglimento delle Camere attribuisce a quest'ultimo un improprio strumento di pressione e rende marginale il ruolo del Presidente della Repubblica. I problemi del bicameralismo vengono aggravati, il procedimento legislativo complicato. Gli equilibri costituzionali sono profondamente alterati, cancellando garanzie e bilanciamenti propri di un sistema democratico. E ora si propone di passare da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, di mutare dunque la stessa forma di governo, addirittura con un emendamento che sara' presentato in aula all'ultimo momento.
I firmatari di questo documento denunciano all'opinione pubblica la gravita' di questa iniziativa per i pregiudizi che puo' arrecare alle istituzioni della repubblica e si rivolgono a tutti i parlamentari perche' rinuncino a portare avanti una modifica tanto pericolosa del sistema costituzionale.
Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Ferdinando Imposimato, Raniero La Valle, Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Eligio Resta, Stefano Rodota', Gustavo Zagrebelsky
10. LA CONGIURA DEGLI AVVELENATORI, E UNA SEMPLICE PROPOSTA
In un territorio come la provincia di Viterbo in cui tanta parte della popolazione riceve nelle case acqua avvelenata dall'arsenico (in misura assai superiore ai limiti massimi consentiti dall'Unione Europea - che sono gia' il doppio di quelli ammessi dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'), il primo pensiero dei pubblici amministratori dovrebbe essere quello di trovare al piu' presto il modo di garantire acqua potabile alla popolazione.
Ed il modo e' semplice e chiaro: realizzare dearsenificatori alla fonte.
Invece le amministrazioni di importanti comuni lungo un decennio i dearsenificatori non li hanno realizzati; ed essendo prossima la scadenza dell'ultima scellerata deroga avuta dall'Unione Europea, preannunciano di non essere in grado di garantire l'acqua potabile neppure il prossimo anno.
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Due domande ne discendono.
La prima: se questi pubblici amministratori non sono capaci neppure di garantire l'approvvigionamento idrico alla popolazione, perche' pretendono di continuare a governare?
La seconda: ma e' poi vero che i Comuni non hanno le risorse finanziarie per realizzare i dearsenificatori? No, non e' vero.
Le risorse finanziarie ci sono, e quei pubblici amministratori che le dichiarano irreperibili mentono sapendo di mentire.
Certo, si tratta di operare sul bilancio dell'ente locale con scelte rigorose e trasparenti. Si tratta di abolire carrozzoni, si tratta di smettere di sperperare i soldi pubblici per iniziative clientelari, si tratta di rinunciare ad opere devastatrici tanto costose quanto inutili e insensate, si tratta di farla finita con la speculazione e i comparaggi; si tratta insomma di stabilire delle priorita' e dei criteri conformi al pubblico bene, intesi a soddisfare i bisogni primari della popolazione: e l'acqua potabile, cosi' come l'aria respirabile, e' un bisogno primario.
*
Gli esseri umani hanno vitale bisogno di acqua potabile.
Tutte le pubbliche amministrazioni del viterbese in cui la presenza di arsenico nell'acqua supera i 10 microgrammi per litro devono realizzazione al piu' presto i dearsenificatori.
Ripetiamolo una volta ancora cio' che tutte le amministrazioni comunali in cui l'acqua e' avvelenata devono urgentemente fare:
a) prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;
b) realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;
c) e qualora fosse necessario, stante l'urgenza a provvedere ed il palese primario pubblico interesse, e sulla base dei presupposti teste' enunciati, promuovere anche ad integrazione (ripetiamo: ove necessario) dei costi da sostenere per l'immediata realizzazione dei dearsenificatori una sottoscrizione pubblica coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sia sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi, sia sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).
*
E per dare il buon esempio chi scrive queste righe mette gratuitamente a disposizione le proprie competenze amministrative per una rigorosa e trasparente verifica dei bilanci comunali cosi' da addivenire all'individuazione delle voci di bilancio su cui operare tagli al fine di trasferire i relativi importi destinandoli alla risoluzione del problema dell'avvelenamento da arsenico realizzando i dearsenificatori.
Cessi la grande menzogna dell'impotenza degli enti locali.
Cessi l'avvelenamento costante e sistematico della popolazione.
Cessi la congiura degli avvelenatori.
11. IL CRIMINE DEI CRIMINI
La guerra afgana.
Le quotidiane stragi.
La criminale partecipazione italiana.
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Cessi la partecipazione italiana alla guerra.
Torni lo stato italiano al rispetto della Costituzione della Repubblica che "ripudia la guerra".
Si adoperi l'Italia per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti, la difesa concreta e coerente della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
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La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
Solo la pace salva le vite.
12. SI E' SVOLTO IL 10 GIUGNO A VITERBO UN INCONTRO COMMEMORATIVO DI GIACOMO MATTEOTTI, "L'UOMO CHE SAPEVA DARE L'ESEMPIO"
Si e' svolto domenica 10 giugno 2012 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro commemorativo di Giacomo Matteotti.
Nel corso dell'incontro sono stati letti alcuni brani da scritti e discorsi del martire antifascista ed alcune testimonianze e riflessioni sulla sua figura.
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Nato a Fratta Polesine nel 1885, laureato in giurisprudenza, militante socialista, pubblico amministratore, organizzatore dei lavoratori, parlamentare, oppositore fierissimo del fascismo, il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti venne sequestrato ed assassinato dai sicari fascisti.
Tra le riflessioni e testimonianze in sua memoria particolarmente commovente il saggio commemorativo pubblicato da Piero Gobetti nello stesso 1924, dapprima su "La rivoluzione liberale" poi in opuscolo. In esso leggiamo anche la seguente lapidaria definizione di Matteotti: "Egli rimane come l'uomo che sapeva dare l'esempio".
*
Possa il suo rigore morale e politico, la sua limpida onesta' e intransigenza, illuminarci ancora nella lotta contro la guerra assassina, nella lotta contro i regimi e i poteri criminali, nella lotta per la liberazione dell'umanita' oppressa e sfruttata, nella lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
13. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Egregio Presidente della Repubblica,
come si puo' continuare ad essere complici di un crimine cosi' flagrante ed orribile come la guerra afgana?
Come si puo' perseverare in una cosi' palese e scellerata violazione della Costituzione della Repubblica Italiana?
La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
La guerra consiste di innumerevoli uccisioni di esseri umani.
La guerra distrugge quella fiducia e quella cooperazione tra gli esseri umani che chiamiamo civilta'.
*
Torni finalmente l'Italia al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Torni finalmente l'Italia al rispetto della Carta costitutiva delle Nazioni Unite, che fin dal suo preambolo dichiara l'opposizione alla guerra essere il primo impegno dei popoli tutti e di tutte le nazioni.
Torni finalmente l'Italia al rispetto della Costituzione della Repubblica che lapidariamente "ripudia la guerra".
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Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.
E si adoperi finalmente l'Italia per la pace con mezzi di pace, per la pace che salva le vite, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per recare concreto soccorso e non sofferenza ulteriore agli esseri umani nel dolore e nel bisogno; si adoperi finalmente l'Italia per la difesa e la promozione della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Vi e' una sola umanita'.
Vi e' una sola civilta': eredita' e processo plurale e unitario che unisce l'umanita' intera in un comune destino, in un comune impegno. La civilta' che consiste nel salvare le vite, nel prendersi cura dell'umana famiglia e della biosfera in cui vive.
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Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.
Torni lo stato italiano al rispetto della legalita', della razionalita', della morale.
In questa tragica distretta dell'umanita', la pace che consiste nel salvare le vite e' il primo dovere di ogni persona decente come di ogni ordinamento giuridico democratico.
*
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 11 giugno 2012
14. CONTRO LA GUERRA, GLI ESERCITI, LE ARMI
Contro la guerra, gli eserciti, le armi.
Contro tutte le uccisioni.
Pace, smilitarizzazione, disarmo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
15. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": GLI ESSERI FATTI D'ACQUA E I CIRCENSI SENZA PANE
Gli esseri fatti d'acqua sono gli esseri umani. E l'acqua che costituisce gran parte del loro corporeo consistere devono assumerla frequentemente: privati dell'acqua muoiono. L'accesso all'acqua potabile e' quindi un bisogno primario; senza acqua potabile viene meno il primo diritto umano: il diritto a vivere.
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A Viterbo l'acqua e' avvelenata da una esorbitate presenza di arsenico, ben oltre il limite massimo tollerabile stabilito dall'Unione Europea (10 microgrammi per litro), limite massimo che peraltro e' il doppio del limite massimo tollerabile indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' (5 microgrammi per litro).
Primo dovere delle istituzioni locali sarebbe quello di adoperarsi per garantire acqua potabile alla popolazione. Cosa agevolmente realizzabile installando adeguati dearsenificatori nei punti di captazione delle acque poi immesse nei pubblici acquedotti.
Ma, con pochissime eccezioni, la gran parte delle istituzioni locali e del ceto politico sembra essere in tutt'altre faccende affaccendata.
Vediamo: l'ente gestore dei servizi idrici in molti Comuni del viterbese, la Talete spa, e' - per dirla in lingua corrente -un carrozzone mangiasoldi, una fabbrica di debiti, un erogatore di veleno, oltre che un rapinatore di pesanti bollette per la presunta fornitura ai cittadini di acqua potabile quando invece - per sua stessa esplicita ammissione - fornisce veleno.
La gran parte dei pubblici amministratori dei Comuni in cui l'arsenico viene diffuso nelle case al posto dell'acqua potabile dapprima si e' distinta nell'ignobile operazione di negare che vi fosse un problema, poi ha usato ogni sorta di squallidi mezzucci pur di non affrontare il problema, infine e attualmente si dedica al gioco dello scaricabarile, dichiarando la propria incapacita' e irresponsabilita' (ma se sono incapaci ed irresponsabili perche' pretendono di continuare a governare gli enti locali?), mentre la popolazione continua ad essere avvelenata.
La Regione Lazio sperpera ingenti risorse a destra e a manca, ma per contribuire a garantire acqua potabile ha fatto cosi' poco che il nulla e' poco meno.
*
Nel frattempo viene l'estate e le amministrazioni locali ed il ceto politico sono impegnati a promuovere le sagre paesane, a finanziare spettacolini d'ogni sorta, a rigiocare il gioco del clientelismo, mentre la popolazione continua ad essere avvelenata.
"Panem et circenses" e' lo storico motto di tutti i regimi oppressivi intenti alla costruzione del consenso con provvedimenti demagogici e narcotici per mantenere la schiavitu'; qui si fa di piu': circenses sine pane; circenses sine aqua.
E poiche' si avvicinano le elezioni amministrative e quelle politiche del 2013, e poiche' alla fine del 2012 scade l'ennesima sciagurata deroga da parte dell'Unione Europea (deroga che fu stoltamente, scelleratamente concessa sulla base dell'impegno delle istituzioni italiane a realizzare i dearsenificatori entro il 2012), il teatrino dei politicanti della societa' dello spettacolo ha gia' cominciato ad esibirsi nel solito repertorio di laide menzogne, di criminali pagliacciate, di infami mistificazioni. Evitando di fare le uniche cose che veramente occorrono: dire la verita', cessare di avvelenare le persone, realizzare i dearsenificatori subito.
*
Che fare?
E' semplice, e lo ripetiamo per l'ennesima volta.
a) le istituzioni locali devono prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;
b) le istituzioni locali devono realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;
c) e qualora fosse necessario, stante l'urgenza a provvedere ed il palese primario pubblico interesse, e sulla base dei presupposti teste' enunciati, le istituzioni locali devono promuovere anche ad integrazione (ripetiamo: ove necessario) dei costi da sostenere per l'immediata realizzazione dei dearsenificatori una sottoscrizione pubblica coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sia sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi, sia sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).
*
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 13 giugno 2012
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
16. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 663 del 21 agosto 2012
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