Telegrammi. 1002
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- Date: Thu, 2 Aug 2012 22:49:59 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1002 del 3 agosto 2012
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Geremia Cattristi (2010)
2. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Luciano Bonfrate (2010)
3. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Achille Scatamacola (2010)
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'
1. REPETITA IUVANT. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO GEREMIA CATTRISTI (2010)
[Estratto dai "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 269. Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo. L'intervistato e' un vecchio amico di questo foglio]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
- Geremia Cattristi: Logicamente.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?
- Geremia Cattristi: Sul piano sia teorico che dell'esempio soprattutto Gandhi, Capitini, Dolci. Tra i viventi: sul piano dell'analisi Guliano Pontara e Vandana Shiva; sul piano dell'azione non saprei decidermi tra tante persone che tutte meriterebbero una menzione.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
- Geremia Cattristi: Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; Ernst Bloch, Il principio speranza, Garzanti; Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita; Emmanuel Levinas, Totalita' e infinito, Jaca Book; Hans Jonas, Il principio responsabilita', Einaudi; Giuliano Pontara, L'antibarbarie, Ega; Vandana Shiva, Il bene comune della terra, Feltrinelli.
E per le biblioteche anche almeno i tragici greci, Lucrezio, la Bibbia (sia ebraica che cristiana), Dante, Shakespeare, tutte le opere di Giacomo Leopardi, di Franz Kafka, di Hannah Arendt, di Franco Basaglia e di Franca Ongaro Basaglia, di Primo Levi, di Guenther Anders.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
- Geremia Cattristi: Tutte le iniziatve autenticamente nonviolente (molte di quelle che vengono spacciate per tali non lo sono affatto: se le si guarda con limpido sguardo chiunque se ne avvede. Ad esempio quelle che usano un linguaggio hitleriano, quelle che occultano porzioni di verita', quelle che non rispettano la coerenza tra i mezzi e i fini, quelle che si fanno finanziare dai poteri assassini, quelli che non inverano pienamente ed intransigentemente il principio cruciale "non uccidere" - che significa anche: non provocare uccisioni, non avallare uccisioni, non creare situazioni che facilitano uccisioni).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Geremia Cattristi: Oggi qui l'opposizione alla guerra in corso in Afghanistan e l'opposizione al colpo di stato razzista del governo Berlusconi in carica.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Geremia Cattristi: Direi il Movimento Nonviolento: con tutti i suoi limiti mi sembra l'esperienza piu' affidabile (altre essendo sovente - su questioni cruciali - inaffidabili, corrotte o arrese).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
- Geremia Cattristi: In poche parole: la lotta contro la violenza e la menzogna, condotta in modo nitido e intransigente nella coerenza tra mezzi e fini, con coscienza della fallibilita' propria ed altrui, ripudiando l'uccidere e provando un'universale compassione.
Per una definizione piu' ampia rinvio alla risposta data alla medesima domanda da Aristarco Scardanelli nell'intervista recentemente apparsa sui "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 266 del 29 luglio 2010 (che citava un articolo piu' volte apparso su questo medesimo foglio).
Per un'analisi ancora piu' approfondita si possono leggere tre buoni libri: l'antologia gandhiana Teoria e pratica della nonviolenza; la raccolta degli Scritti sulla nonviolenza di Capitini; L'antibarbarie di Giuliano Pontara.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
- Geremia Cattristi: Condivido l'opinione che il femminismo e' la corrente calda, l'esperienza cruciale e il maggior inveramento storico della nonviolenza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
- Geremia Cattristi: Decisivi e di necessaria reciproca implicazione.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
- Geremia Cattristi: Solo la scelta della nonviolenza contrasta adeguatamente il razzismo ed afferma adeguatamente i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
- Geremia Cattristi: Di palese reciproca implicazione, ovvero di sostanziale coincidenza sia concettuale che empirica: la nonviolenza e' esattamente l'antimafia sia sul piano teoretico che sul piano pratico.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
- Geremia Cattristi: Una corrispondenza biunivoca se quelle lotte vogliono costruire una societa' di persone libere, solidali ed eguali in diritti; ed ancora una corrispondenza biunivoca se la nonviolenza e' - come non puo' non essere - la lotta contro ogni forma di violenza, di menzogna, di oppressione.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
- Geremia Cattristi: Un rapporto indispensabile; senza la scelta della nonviolenza non si da' autentica liberazione ed umanesimo integrale.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?
- Geremia Cattristi: La scelta della nonviolenza e' la forma piu' adeguata di impegno per la pace e la giustizia.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?
- Geremia Cattristi: La nonviolenza e' necessariamente antimilitarista.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
- Geremia Cattristi: La nonviolenza ovviamente si oppone alle armi; alla loro progettazione, alla loro produzione, al loro possesso e al loro uso. Il disarmo e' la civilta'.
Una esperienza straordinaria e' stata la realizzazione alcuni anni fa in Brasile di un referendum per la messa al bando del commercio delle armi; non si ottenne il risultato sperato, ma fu decisivo aver posto all'attenzione dell'opinione pubblica locale e mondiale quel tema. Dovremo riprendere quell'iniziativa ovunque.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?
- Geremia Cattristi: Il diritto alla salute s'intreccia con tutti i temi decisivi dell'organizzazione sociale, del modo di produzione, della gestione della cosa pubblica, dell'ordinamento giuridico, della pianificazione territoriale, delle relazioni tra le persone. Interseca ecologia e lotte sociali, la questione dei saperi e dei poteri, il nesso tra liberta' e giustizia. Una riflessione acuta e tuttora illuminante su questi temi e' nell'opera di Giulio A. Maccacaro, la cui relazione al congresso costitutivo di "Medicina democratica, movimento di lotta per la salute" contiene ancora basilari indicazioni programmatiche per le lotte e da condurre e le progettualita' da inverare.
Quanto al diritto all'assistenza, affermarlo significa affermare il riconoscimento della natura sociale dell'essere umano, e ricordare che l'ordinamento giuridico, l'organizzazione sociale, le reti formali e informali che strutturano le relazioni interpersonali e dei piu' ampi gruppi umani, in tanto hanno senso e legittimazione in quanto sono intesi a garantire assistenza (mutua assistenza, in forme assai articolate e variegate) alle persone che di quell'ordinamento, di quell'organizzazione, di quelle reti fanno parte. Societa' e' per l'appunto associazione, legame in qualita' di soci, vale a dire alleati: e il legame sociale tutti gli esseri umani in ultima analisi collega e raggiunge ed include e riconosce, come ha argomentato in modo definitivo Giacomo Leopardi in quei versi immortali della Ginestra. E cittadinanza, nessuno lo ignora, implica diritti e doveri di mutua solidarieta'; e dal Rinascimento all'Illuminismo un acquisto definitivo e irreversibile della cultura umana e' che al di sopra delle varie organizzazioni locali e parziali, ogni essere umano e' cittadino dell'unica repubblica cosmopolita che coincide con l'umanita' intera.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
- Geremia Cattristi: La piu' grande esperienza specifica della nonviolenza in Italia nel Novecento e' stata quella del movimento di psichiatria democratica che ha rivendicato la dignita' umana dei sofferenti psichici e smascherato e contrastato la violenza delle istituzioni totali e della psichiatria manicomiale. E questo e' stato anche il piu' grande contributo del nostro paese nel corso del XX secolo alla civilta' umana. Ed immensa e' quindi la gratitudine per Franco Basaglia, per Franca Ongaro Basaglia e per tutte le loro collaboratrici e tutti i loro collaboratori in questa decisiva vicenda teorica e pratica di promozione della dignita' e dei diritti dell'umanita' intera.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
- Geremia Cattristi: La nonviolenza essendo altresi' nonmenzogna, essa dovrebbe essere il criterio che presiede ad ogni attivita' informativa orientata alla verita', al rispetto della dignita' e all'affermazione dei diritti. Una utile riflessione in tale ambito e' nel libro di Danilo Dolci Dal trasmettere al comunicare.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
- Geremia Cattristi: Se filosofia e' amore per il sapere ed il sapere e' quel rivolgimento amoroso che affranca l'umanita' dall'oppressione dell'ignoranza e dell'inganno, la nonviolenza e' pratica filosofica di liberazione giunta alla piena autocoscienza e principio responsabilita' in atto.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
- Geremia Cattristi: La traducibilita' e quindi l'unificabilita' tra esse e tra esse e le tradizioni di pensiero non religiose ovvero "libero-religiose" (nel senso che questa formula ha in Capitini) in quanto recano di orientato al bene comune, al rispetto reciproco, alla cura per tutti gli esseri senzienti e per la casa comune.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?
- Geremia Cattristi: La nonviolenza e' educativa nel farsi della lotta, insegna con l'esempio. Il resto sovente sono chiacchiere e peggio.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?
- Geremia Cattristi: Bisognerebbe innanzitutto uscire dalle semplificazioni puerili che hanno troppo largo corso. E riprendere un'analisi adeguata dell'intreccio tra modo di produzione, modello di sviluppo e rapporti di proprieta' ("Parliamo dei rapporti di proprieta'", esortava Bertolt Brecht in quella storica circostanza). In breve: si tratta innanzitutto di chiudere il cerchio economia-ecologia, ovvero di riorientare l'intera dottrina economica e le pratiche concrete secondo criteri di giustizia sociale e di rispetto per la biosfera. In questo le riflessioni specifiche di Rosa Luxemburg, di Antonio Gramsci, di Jose' Carlos Mariategui, di Ivan Illich, di James O' Connor, di Murray Bookchin, di Colin Ward, di Vandana Shiva sono di particolare rilevanza, anche per non ridursi -come dicevo all'inizio - a certe semplificazioni che oggi vanno per la maggiore sebbene siano (ovvero proprio perche' sono) assai rozze e subalterne. Mi permetterei di suggerire anche la rilettura di utili lavori di (e promossi da) Aurelio Peccei, quel Piccolo e' bello di Ernst F. Schumacher, le opere di Dario Paccino, alcuni lavori di Enrique Dussel ed anche il libro di Fernando Mires su Il discorso della natura.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
- Geremia Cattristi: E' questione cruciale. La nonviolenza deve farsi giuriscostituente, criterio e fondamento di diritto positivo ed empirico cogente riferimento dell'attivita' legislativa, politica e della pubblica amministrazione.
Un'esperienza in tal senso decisiva e' quella della Commissione per la verita' e la riconciliazione in Sudafrica, con la quale la nonviolenza e' entrata nel campo del diritto penale, apparentemente il piu' ostico ad essa.
Analogamente la proposta di formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine - su cui il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, che la ideo', ha condotto una protratta iniziativa che mise capo anche alla presentazione di una proposta di legge - costituisce una pista di lavoro da non abbandonare.
Va inoltre ricordato come la Difesa popolare nonviolenta sia gia' entrata nel corpus legislativo italiano.
Ma indipendentemente da questi esempi specifici (che pure sono paradigmatici di come la nonviolenza costituisca una proposta anche in campi apparentemente cosi' estranei ed ostici ad essa come il diritto penale, la pubblica sicurezza e la politica della difesa), basilare e' la consapevolezza che uno dei monumenti della nonviolenza e' il costituzionalismo moderno, e come la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 costituisca un punto di riferimento ineludibile per ogni legislatore e per ogni ordinamento giuridico democratico.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?
- Geremia Cattristi: Hic et nunc per ogni persona di retto sentire ne e' veritieramente il cuore pulsante e il fondante criterio.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
- Geremia Cattristi: La consapevolezza non solo della non neutralita' della scienza e delle tecniche applicative, ma anche della necessita' di una riflessione che adegui le capacita' di comprensione e giudizio alle possibilita' di intervento sul mondo e sulla vita che i progressi scientifici e tecnologici hanno aperto con esiti potenzialmente apocalittici.
Alcune opere di Guenther Anders, di Robert Jungk, di Gregory Bateson, di Ivan Illich, di Stefano Rodota', di Hans Jonas, di Vandana Shiva, approntano strumenti analitici ed interpretativi di grande importanza.
E ad esempio nella lotta antinucleare la nonviolenza ha saputo elaborare e proporre argomentazioni adeguate ed efficaci e costituire una vera e propria pedagogia democratica e scientifica di massa. Cosi' come nella critica del consumismo (e dal consumismo all'industrialismo come suo fondamento ed ideologia dello sviluppo quantitativo illimitato - che effettualmente cozza con i limiti della biosfera, mettendo oggi a rischio la civilta' umana sul pianeta).
Ma la nonviolenza ha saputo non solo svolgere una efficace critica epistemologica e pratica, ma ha saputo altresi' indicare proposte adeguate: certo, occorre non solo aver ragione, ma condurre una lotta vittoriosa perche' questa ragione prevalga sulla barbarie ipertecnologica ammantata di scientismo che asservita alla logica del dominio totale e della mera massimizzazione del profitto sta distruggendo la casa comune dell'umanita'.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
- Geremia Cattristi: Correndo il rischio di apparire oltremodo banale evidenzierei innanzitutto che la nonviolenza legge la storia ponendosi dalla parte delle vittime, e' quindi una lettura intenzionata, non neutrale, non avalutativa, bensi' impregnata di scelte morali che sono anche scelte epistemologiche ed ermeneutiche precise. La nonviolenza apporta alla riflessione storica l'impegno concreto dello smascheramento della violenza e della menzogna dei poteri oppressivi, e la forza della verita' come criterio e motore dell'impegno nella storia per l'affermazione del bene comune.
Quanto alla pratica storiografica, chiunque abbia anche solo messo il naso nel dibattito e nelle ricerche in campo storiografico otto-novecenteschi, e soprattutto degli ultimi decenni, sa che vi e' una vivacissima riflessione che ha prodotto opere, metodi e aperture con cui la nonviolenza si sente fortemente coinvolta. Senza voler risalire ancora una volta allo storicismo tedesco, o alla tradizione storiografica del materialismo storico, o alla proposta crociana, o alla scuola delle "Annales", o alle acquisizioni decisive dell'antropologia nelle sue varie e conflittuali correnti, fino ad arrivare ai culturali studies, agli studi postcoloniali, alle acquisizioni del femminismo, bastera' ricordare alcuni decisivi ambiti di ricerca come i lavori appunto di storia delle donne, le opere storiche sulle origini del totalitarismo, sul razzismo novecentesco e sulla Shoah, e sulla enorme (ripeto: enorme) rilevanza delle lotte nonviolente nella storia del Novecento. A voler citare un solo nome straordinariamente rappresentativo: si vedano i lavori di Anna Bravo.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?
- Geremia Cattristi: Fecondanti e conflittuali. La nonviolenza ne deve essere ad un tempo suscitatrice e coscienza critica; deve promuoverli ed insieme combattere in essi ogni tendenza autoritaria, dogmatica, settaria, militarista, maschilista.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?
- Geremia Cattristi: Nel periodo della cospirazione antifascista e della Resistenza la nonviolenza seppe impollinare le forze politiche democratiche, alcune delle figure di esse piu' rappresentative, esperienze di lotta straordinarie pur in condizioni cosi' drammatiche. Negli utlimi decenni invece il rapporto con le forze politiche e' stato semplicemente disastroso.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?
- Geremia Cattristi: I sindacati sono storicamente le forme organizzative del movimento di resistenza degli oppressi allo sfruttamento e all'alienazione e di emancipazione collettiva e trasformazione democratica e socialista della societa' in cui piu' largamente sono state sperimentate le tecniche della nonviolenza, ed attraverso le tecniche anche alcuni principi ermeneutici, assiologici, gnoseologici di essa.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?
- Geremia Cattristi: Poiche' tutte le agenzie della socializzazione rischiano di trasformarsi in istituzioni totali, in quegli ambiti la pratica della nonviolenza ha un ruolo fondamentale di difesa della dignita' e dei diritti degli esseri umani.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione?
- Geremia Cattristi: Nell'amicizia precipuamente si concretizza quella modalita' relazionale che Aldo Capitini tematizzava nella formula del tu-tutti, e Guido Calogero nella sua filosofia del dialogo (e per brevita' ci si limita qui a citare soltanto il nome del grande pensatore del principio dialogico, Martin Buber).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?
- Geremia Cattristi: Senza percezione dell'unita' dell'umanita', e della responsabilita' dell'umanita' per la biosfera, non si da' nonviolenza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione?
- Geremia Cattristi: Se la nonviolenza non si fa proposta politica complessiva e movimento politico capace di egemonia si condanna da sola alla subalternita' e all'ininfluenza - e si rovescia quindi in complicita' con la violenza dei poteri dominanti. E' questo per me il punto cruciale. Ed e' per questo che trovo tutt'altro che nonviolente molte iniziative spacciate per tali.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
- Geremia Cattristi: Al di la' delle chiacchiere e delle illusioni non si da' altra vita per gli esseri umani empirici che quella quotidiana. La nonviolenza quindi o si realizza li' o non si realizza affatto.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?
- Geremia Cattristi: La nonviolenza e' sempre contestuale e sperimentale, relativa e situata, ergo si da' in un luogo e in un tempo precisi: aver cura del luogo in cui ci si trova e' "conditio sine qua non" per esser persone decenti. Da tempo - decenni almeno - la maggior parte delle iniziative nonviolente nel mondo sono legate alla difesa del territorio dalla devastazione provocata da un modello di sviluppo scellerato.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?
- Geremia Cattristi: La nonviolenza trova la sua verifica fondamentale ed ineludibile innanzitutto nella cura delle persone con cui si vive.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?
- Geremia Cattristi: E' un argomento cosi' complesso che preferisco non rispondere in poche parole.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?
- Geremia Cattristi: Alcune esperienze di Gandhi e di King; il femminismo; alcune straordinarie intuizioni ed iniziative dell'esperienza rivoluzionaria sandinista; la Commissione per la verita' e la riconciliazione in Sudafrica.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo e in Italia?
- Geremia Cattristi: E' una domanda alla quale non saprei rispondere senza fare un lungo discorso (e forse non saprei rispondere adeguatamente neppure dopo di esso).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?
- Geremia Cattristi: In generale mi pare di no, anche perche' e' veicolato prevalentemente dalle ong, che sovente sono esperienze dai molti tratti ambigui. Occorrerebbero rapporti orizzontali ed iniziative comuni che non nascano a rimorchio delle "emergenze" imposte dai media dominanti e quindi il piu' delle volte subalterne ab ovo.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?
- Geremia Cattristi: Una percezione disastrosamente fallace, anche per gravissima responsabilita' di taluni personaggi spacciati per "nonviolenti" ed invece scandalosamente insipienti, irresponsabili e corruttori.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?
- Geremia Cattristi: Essere piu' attenti, piu' modesti, piu' responsabili e piu' rigorosi in cio' che si dice e che si fa. La gran parte di cio' che comunemente si spaccia per nonviolenza e' di essa la caricatura e la perversione. Chi vuole essere persona amica della nonviolenza cominci - nel corso stesso della lotta contro le ingiustizie e le menzogne - con il lavorare su di se', e col migliorare la sua capacita' di ascolto, di rispetto dell'altro, di comunicazione adeguata. Il resto verra'.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e intercultura: quale relazione?
- Geremia Cattristi: La cultura e' sempre e solo intercultura. Ma la pratica dell'intercultura richiede che si possieda almeno una cultura. Invece tra scuola e tv si e' da tempo allegramente riusciti a cancellare ogni tradizione d'arte e di pensiero in Italia. E fatto questo, l'adesione al nazismo e' un breve passo. Il primo contributo della nonviolenza in questo ambito e' quindi quello di persuadere le persone che il sapere e' un diritto, e che la convivenza e' la base della civilta', e che la civilta' si fonda sull'incontro delle diversita', e che l'umanita' e' una ma si incarna in innumerevoli esseri umani ciascono eguale in diritti a tutti gli altri ma anche irriducibilmente diverso da tutti gli altri; e che forse sara' solo grazie ai migranti che riusciremo a contrastare la barbarie nazista in cui decenni di berlusconismo e di leghismo hanno precipitato il nostro paese.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?
- Geremia Cattristi: La nonviolenza, che richiede anche e innanzitutto la lotta interiore contro la violenza che ciascuna persona reca dentro di se', e' una buona lente che chiunque puo' utilizzare per guardare nel proprio intimo, senza reticenze e senza ipocrisie; e talora e' anche una efficace terapia di autoaiuto.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?
- Geremia Cattristi: Innanzitutto la consapevolezza della necessita' di opporsi alle scienze - ovvero alle prassi e alle ideologie - disumane. Scienze umane significa riconoscere e accogliere come criterio e sprone la massima di Terenzio: homo sum e quel che segue.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio: quale relazione?
- Geremia Cattristi: Decisiva. Tutto, tutto si decide innanzitutto nel linguaggio.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?
- Geremia Cattristi: Ricordo - e cito sovente - una frase che lessi attribuita a Tolstoj: Non credero' mai alla buona fede rivoluzionaria di chi si fa pulire il vaso da notte da un'altra persona. La coerenza tra i costumi personali e l'agire pubblico mi sembra il criterio su cui misurare la credibilita' di ogni persona impegnata nella sfera politica o sociale. La nonviolenza richiede uno stile di vita sobrio, responsabile, solidale.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?
- Geremia Cattristi: La nonviolenza e' la coscienza del limite. Tra le tante definizioni che se ne possono dare (opposizione alla violenza, forza della verita', rispetto per la vita, forza dell'amore, innocenza operante...) quella di "coscienza del limite" mi pare una delle piu' efficaci unita a "lotta contro la violenza" e "non uccidere".
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?
- Geremia Cattristi: Un cammino di liberazione comune fondato sul principio del "neminem laedere" e sul criterio "in dubio, contra projectum".
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?
- Geremia Cattristi: E' un argomento su cui rifletto da tempo, con sentimenti ambivalenti e con opinioni che ancora non sono riuscito a portare a sintesi. In via provvisoria direi che poiche' internet esiste ed e' il grande immondezzaio e il deformante specchio dei saperi e delle menzogne del mondo, e' preferibile che i navigatori vi trovino anche qualcosa di vero e di buono. Conosco almeno un tentativo di fare buon uso di internet per promuovere la conoscenza della nonviolenza, ovvero la formazione e l'informazione delle persone amiche della nonviolenza e di quante potrebbero ad essa accostarsi se la incontrassero non troppo sfigurata. Questo tentativo, mi si perdoni l'ineleganza, e' il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" in cui dovrebbe apparire anche questa intervista.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Geremia Cattristi: Mi sembra privo d'interesse. E gia' questa lunga e frettolosa schidionata di sparse opinioni mi lascia per piu' versi perplesso sulla sua effettuale utilita'.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?
- Geremia Cattristi: No, grazie.
2. REPETITA IUVANT. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO LUCIANO BONFRATE (2010)
[Estratto dai "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 274. Luciano Bonfrate e' un collaboratore abituale di questo foglio]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
- Luciano Bonfrate: negli anni '70, per il convergere di due esigenze: da una parte un impegno politico nella nuova sinistra nel corso del quale fin dall'inizio mi era parso assolutamente evidente che la nostra lotta doveva anche contrastare limpidamente ed intransigentemente ogni deriva militarista e violentista, maschilista e patriarcale, autoritaria e gerarchizzante, poiche' queste derive erano incompatibili col senso e i fini della nostra lotta; dall'altra con il maturare della scelta dell'obiezione di coscienza al servizio militare: la mia motivazione originaria era essenzialmente antimilitarista, ma predisponendomi a compierla iniziai a leggere (ovvero a rileggere) con particolare attenzione e specifica intellezione vari autori - da Erasmo a Gandhi, da Bertrand Russell ad Albert Camus, da Rosa Luxemburg a Heinrich Boell, da Guenther Anders a Nuto Revelli, da Juergen Moltmann a Gustavo Gutierrez, da Aleksandr Solzenicyn a Ivan Illich, dalla fenomenologia ai francofortesi, e soprattutto le autrici della decisiva esperienza del femminismo - attraverso cui mi accostai sempre piu' alla tradizione nonviolenta.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?
- Luciano Bonfrate: Come letture fondamentali per il mio accostamento direi Lorenzo Milani, Mohandas Gandhi, Aldo Capitini e Danilo Dolci, autori ormai classici.
Tra le persone viventi che nel corso del tempo hanno avuto ed hanno tuttora per me una particolare importanza le prime che mi vengono in mente sono Renato Solmi, Giuliano Pontara, Mao Valpiana, Enrico Peyretti, Maria G. Di Rienzo, Anna Bravo.
Altre figure ancora che hanno contato molto nella mia vita e nel definirsi e chiarirsi delle mie opinioni e delle mie scelte orientandomi verso la nonviolenza: ricorderei innanzitutto Ernesto Balducci, Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia, Norberto Bobbio, Primo Levi.
Tra le persone che ho conosciuto solo attraverso la lettura delle loro opere vorrei citare innanzitutto Rosa Luxemburg, Virginia Woolf, Simone Weil, Hannah Arendt, Carla Lonzi, Simone de Beauvoir, Maria Zambrano, Luce Fabbri, Susan Sontag.
Tra gli autori e le autrici viventi che piu' ho ascoltato e ascolto i primi nomi che mi vengono in mente sono Silvia Vegetti Finzi, Rossana Rossanda, Luisa Muraro, Lidia Menapace, Lea Melandri, Dacia Maraini, Adriana Cavarero, Laura Boella; e anche Shulamith Firestone, Germaine Greer, Luce Irigaray, Julia Kristeva, Kate Millett, Juliet Mitchell, Robin Morgan, Adrienne Rich, Vandana Shiva. Sono tutte donne: significhera' pur qualcosa.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
- Luciano Bonfrate: Tre libri per me fondamentali: Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza; Il messaggio di Aldo Capitini; Virginia Woolf, Le tre ghinee. Molto utile anche Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta. Ed anche Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, e La banalita' del male; ed ancora Vandana Shiva, Il bene comune della terra (ma anche tutte le altre sue opere).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
- Luciano Bonfrate: Le lotte del movimento delle donne e le lotte dei movimenti la cui leadership e' femminile.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Luciano Bonfrate: Oggi in Italia l'opposizione alla guerra e al colpo di stato razzista.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Luciano Bonfrate: Il Movimento Nonviolento.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Luciano Bonfrate: Mi piace il titolo di un recente, fondamentale libro di Giuliano Pontara: L'antibarbarie. E mi piace anche molto il termine gandhiano satyagraha: la forza della verita'.
3. REPETITA IUVANT. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ACHILLE SCATAMACOLA (2010)
[Estratto dai "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 282. Achille Scatamacola e' un vecchio amico di questo foglio]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
- Achille Scatamacola: Giocando a scacchi, leggendo Leopardi, militando nella nuova sinistra negli anni Settanta del secolo scorso.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?
- Achille Scatamacola: Elenco alcuni nomi, tra molti altri che parimenti mi sono assai cari.
Dei defunti: Franco Basaglia, Franco Fortini, Franca Ongaro Basaglia.
Dei viventi: Renato Solmi, Silvia Vegetti Finzi, Giuliano Pontara.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
- Achille Scatamacola: A una persona giovane: Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza; Giovanni Cacioppo (a cura di), Il messaggio di Aldo Capitini; Vandana Shiva, Il bene comune della terra.
Nelle biblioteche: Aleksandr Solzenicyn e Varlan Salamov, Hannah Arendt e Primo Levi, Ivan Illich e Tzvetan Todorov.
Ma si potrebbe anche dire, per l'una e per le altre: i tragici greci, Cervantes, Melville. O anche: Ernst Bloch, Guenther Anders, Hans Jonas. O ancora: Virginia Woolf, Simone Weil, Simone de Beauvoir.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
- Achille Scatamacola: Tutte le lotte delle donne per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per un mondo vivibile; tutte le iniziative che salvano le vite; ogni umana resistenza all'inumano.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Achille Scatamacola: Contro la guerra. Contro il colpo di stato razzista. Contro il maschilismo.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Achille Scatamacola: Il Movimento Nonviolento, il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, le iniziative segnalate da Maria G. Di Rienzo.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
- Achille Scatamacola: La lotta contro la violenza. L'ascolto. La misericordia.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo, tra nonviolenza ed ecologia, tra nonviolenza e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
- Achille Scatamacola: Se la nonviolenza non e' queste tre cose insieme, non e' nulla.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia, tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse, tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
- Achille Scatamacola: Nonviolenza e' antimafia. Nonviolenza e' da sempre la sola valida teoria-prassi delle classi oppresse in lotta. Solo la scelta della nonviolenza garantisce esiti di autentica liberazione alle lotte dei popoli.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo, nonviolenza e antimilitarismo, nonviolenza e disarmo?
- Achille Scatamacola: La nonviolenza e' l'azione per la pace con mezzi di pace; la nonviolenza e' l'antimilitarismo antimilitarista (quindi antigerarchico, antidogmatico ed antiautoritario); la nonviolenza e' il disarmo in tutte le strutture e in tutte le relazioni.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?
- Achille Scatamacola: Che si insegna solo con l'esempio. Che si apprende solo per amore. Che l'altro e' sempre infinitamente altro, ed infinitamente prossimo.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
- Achille Scatamacola: Ascoltare tutti, rispettare tutti, decidere insieme senza escludere nessuno.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
- Achille Scatamacola: In Italia in questi ultimi dieci anni il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dagli anni Sessanta del secolo scorso il mensile fondato da Aldo Capitini "Azione nonviolenta". Tra le case editrici, lungo un secolo, la Laterza ispirata da Benedetto Croce.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?
- Achille Scatamacola: E' cosi'. Accade per lo scarso rigore di troppi che pretendono impancarsi ad amici della nonviolenza (o che vengono tenuti per tali). Per migliorare assai basterebbe anche solo un pizzico in piu' di modestia, di studio e d'impegno.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?
- Achille Scatamacola: Da Hans Jonas ad Albert Camus; da Franz Kafka a Giacomo Leopardi; da Rosa Luxemburg a Vandana Shiva.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Achille Scatamacola: Di vista che si offusca, doloranti i denti e i nervi e i muscoli facciali a rendere difficile mangiare e parlare, e come la natura ama nascondersi.
4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
5. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1002 del 3 agosto 2012
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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