Coi piedi per terra. 630



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 630 del 19 luglio 2012

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Arsenico: se i Comuni si decidessero... Una ragionevole proposta

2. Associazione "Respirare": i Comuni realizzino subito i dearsenificatori

3. Arsenico: i coppieri di Nerone a Viterbo (e noi cavie per forza)

4. Peppe Sini: La congiura degli avvelenatori, e una semplice proposta

5. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. INSISTENZE. PEPPE SINI: ARSENICO: SE I COMUNI SI DECIDESSERO... UNA RAGIONEVOLE PROPOSTA

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Se i Comuni dell'Alto Lazio in cui l'acqua erogata nelle case e' avvelenata da una presenza di arsenico assai superiore al limite massimo consentito dalla vigente normativa europea (che e' gia' il doppio del limite massimo stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanita') si decidessero a fare il loro dovere, ovvero a realizzare gli indispensabili dearsenificatori, intervenendo senza piu' indugi con fondi del proprio bilancio, ebbene, allora si potrebbe anche pensare a sostenere la decisione dei Comuni con una sottoscrizione popolare, alla quale sarebbe ragionevole supporre che vi sarebbe una massiccia adesione, considerato che si tratta di realizzare opere atte a garantire a tutti i cittadini nient'altro che il semplice diritto di bere acqua non avvelenata.

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Ma e' ovvio che un appello alla mobilitazione e alla generosita' popolare in pro del bene comune in tanto sarebbe ragionevole in quanto gli enti locali dessero il buon esempio: intervenendo concretamente e immediatamente reperendo i fondi nei bilanci comunali tagliando le voci di spesa su cio' che non e' di vitale importanza per garantire cio' che invece di vitale importanza e': che la popolazione abbia acqua potabile, ovvero non avvelenata. Reperire cosi' i fondi - in toto vel in parte - per realizzare i dearsenificatori e' possibile, e' necessario, e' urgente.

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Tre cose quindi suggeriremmo agli amministratori dei comuni dell'Alto Lazio in cui l'acqua continua ad essere avvelenata dall'arsenico:

1. decidersi a prendere atto della realta' e dire la verita' ai cittadini;

2. realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;

3. sulla base di questi presupposti promuovere anche ad integrazione (ove necessario) dei costi da sostenere una sottoscrizione popolare coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi e sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).

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In questa prospettiva e a queste condizioni anche chi scrive queste righe e questa proposta formula darebbe volentieri il suo obolo. Considerato anche che altrimenti - vivendo a Viterbo - dovrebbe continuare a bere veleno.

 

2. INSISTENZE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": I COMUNI REALIZZINO SUBITO I DEARSENIFICATORI

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Ristabiliamo la verita' dei fatti.

La popolazione di molti comune del viterbese e' da anni e ancor oggi avvelenata dalla presenza di arsenico nell'acqua erogata nelle case: presenza che supera - e di molto - il limite massimo consentito dall'Unione Europea (10 microgrammi di arsenico per litro di acqua). Limite massimo che oltretutto e' il doppio del limite massimo previsto dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' (5 microgrammi per litro).

Fino alla fine del 2012 la Regione Lazio ha ottenuto una scellerata licenza di avvelenare: ma l'acqua che arriva nelle casa supera sovente finanche la percentuale gia' patogena e criminale che nella Regione e' tuttora delittuosamente insensatamente consentita.

E la popolazione continua ad essere avvelenata, mentre gli amministratori e i gestori dei servizi idrici continuano a giocare e speculare sulla pelle delle persone.

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Che fare?

La cosa piu' semplice, che doveva essere stata fatta gia' da anni: realizzare subito i dearsenificatori alla fonte.

E non dicano enti locali e Regione e Governo che non ci sono i fondi: e' falso.

Enti locali, Regione e Governo buttano via immense quantita' di denaro pubblico per iniziative folli e criminali (come la guerra, il riarmo, il militarismo, l'hitleriana persecuzione razzista dei migranti), o futili e scandalose (come diporto e festeggiamenti - in un momento in cui la poverta' porta tante persone alla disperazione), per non dire di opere devastatrici, operazioni speculative e carrozzoni clientelari e parassitari che stanno distruggendo i beni comuni e vampirizzando il pubblico erario.

Qui stiamo invece parlando della salute dell'intera popolazione, che da anni continua ad essere avvelenata. L'acqua potabile e' un bisogno primario, un bene indispensabile. Le risorse per intervenire ci sono: enti locali, Regione e Governo si decidano finalmente a rispettare la legge e i diritti di tutti i cittadini.

Lo abbiamo gia' scritto piu' volte nel corso degli anni: non si perda altro tempo, i Comuni in cui attualmente nelle case della popolazione giunge acqua avvelenata si decidano a prendere atto della realta' e a dire la verita' ai cittadini; si decidano a realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 27 maggio 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

3. INSISTENZE. ARSENICO: I COPPIERI DI NERONE A VITERBO (E NOI CAVIE PER FORZA)

[Riproponiamo il seguente testo]

 

1. La "Talete spa" e' il soggetto gestore dei servizi idrici in gran parte dei Comuni della provincia di Viterbo. Una gestione catastrofica. Tanta parte dei cittadini riceve al posto dell'acqua potabile acqua avvelenata dall'arsenico, e l'azione della Talete in merito si limita sostanzialmente ad accludere alle bollette dell'acqua ambigui fogli informativi in cui sotto il velame de li versi strani si ammette che l'acqua e' avvelenata e che il veleno fa male. Congratulazioni vivissime.

La "Talete spa" e' un carrozzone mangiasoldi. L'unica cosa decente da fare e' abolirla.

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2. La Regione Lazio ha ottenuto fino alla fine di quest'anno l'ennesima deroga dalle norme europee (che prevedono un limite massimo tollerabile di 10 microgrammi di arsenico per litro di acqua, che e' gia' il doppio della soglia massima ammessa dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'), una ennesima deroga che in lingua corrente significa una vera e propria "licenza di avvelenare". Ma questa deroga e' stata concessa per l'ennesima volta unicamente sulla base dell'impegno a realizzare in tempi rapidi e certi i dearsenificatori: invece il tempo passa e ben poco si e' fatto, e dove qualcosa si e' fatto gli esiti fin qui sovente non sono stati brillanti.

Diciamolo con un eufemismo: in alcune aree del Lazio le istituzioni continuano a condurre un esperimento di mitridatizzazione di massa. Con quali conseguenze? Si vedano in merito le drammatiche considerazioni svolte dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente", considerazioni sostenute da corpose e irrefutabili bibliografie scientifiche. E stiamo parlando di patologie letali.

Non si dispiacciano lorsignori governanti, ma ci si consentira' di dire che non fa piacere essere costretti a fungere da cavie per simili esperimenti.

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3. E detto questo, che pur andava detto per l'ennesima volta, ancora una volta va detto altresi' che tutti i Comuni in cui l'acqua ha livelli di arsenico al di sopra del gia' esorbitante limite stabilito dall'Unione Europea devono decidersi ad intervenire come e' necessario ed urgente. E precisamente devono:

a) prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;

c) e qualora fosse necessario, stante l'urgenza a provvedere ed il palese primario pubblico interesse, e sulla base dei presupposti teste' enunciati, promuovere anche ad integrazione (ripetiamo: ove necessario) dei costi da sostenere per l'immediata realizzazione dei dearsenificatori una sottoscrizione pubblica coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sia sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi, sia sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).

Di tante cose una popolazione, ed ogni singola persona, puo' fare a meno: dell'acqua potabile no. E troppo a lungo si e' protratto questo delitto dell'universal veneficio nel nostro territorio.

 

4. INSISTENZE. PEPPE SINI: LA CONGIURA DEGLI AVVELENATORI, E UNA SEMPLICE PROPOSTA

[Riproponiamo il seguente testo]

 

In un territorio come la provincia di Viterbo in cui tanta parte della popolazione riceve nelle case acqua avvelenata dall'arsenico (in misura assai superiore ai limiti massimi consentiti dall'Unione Europea - che sono gia' il doppio di quelli ammessi dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'), il primo pensiero dei pubblici amministratori dovrebbe essere quello di trovare al piu' presto il modo di garantire acqua potabile alla popolazione.

Ed il modo e' semplice e chiaro: realizzare dearsenificatori alla fonte.

Invece le amministrazioni di importanti comuni lungo un decennio i dearsenificatori non li hanno realizzati; ed essendo prossima la scadenza dell'ultima scellerata deroga avuta dall'Unione Europea, preannunciano di non essere in grado di garantire l'acqua potabile neppure il prossimo anno.

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Due domande ne discendono.

La prima: se questi pubblici amministratori non sono capaci neppure di garantire l'approvvigionamento idrico alla popolazione, perche' pretendono di continuare a governare?

La seconda: ma e' poi vero che i Comuni non hanno le risorse finanziarie per realizzare i dearsenificatori? No, non e' vero.

Le risorse finanziarie ci sono, e quei pubblici amministratori che le dichiarano irreperibili mentono sapendo di mentire.

Certo, si tratta di operare sul bilancio dell'ente locale con scelte rigorose e trasparenti. Si tratta di abolire carrozzoni, si tratta di smettere di sperperare i soldi pubblici per iniziative clientelari, si tratta di rinunciare ad opere devastatrici tanto costose quanto inutili e insensate, si tratta di farla finita con la speculazione e i comparaggi; si tratta insomma di stabilire delle priorita' e dei criteri conformi al pubblico bene, intesi a soddisfare i bisogni primari della popolazione: e l'acqua potabile, cosi' come l'aria respirabile, e' un bisogno primario.

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Gli esseri umani hanno vitale bisogno di acqua potabile.

Tutte le pubbliche amministrazioni del viterbese in cui la presenza di arsenico nell'acqua supera i 10 microgrammi per litro devono realizzazione al piu' presto i dearsenificatori.

Ripetiamolo una volta ancora cio' che tutte le amministrazioni comunali in cui l'acqua e' avvelenata devono urgentemente fare:

a) prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;

c) e qualora fosse necessario, stante l'urgenza a provvedere ed il palese primario pubblico interesse, e sulla base dei presupposti teste' enunciati, promuovere anche ad integrazione (ripetiamo: ove necessario) dei costi da sostenere per l'immediata realizzazione dei dearsenificatori una sottoscrizione pubblica coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sia sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi, sia sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).

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E per dare il buon esempio chi scrive queste righe mette gratuitamente a disposizione le proprie competenze amministrative per una rigorosa e trasparente verifica dei bilanci comunali cosi' da addivenire all'individuazione delle voci di bilancio su cui operare tagli al fine di trasferire i relativi importi destinandoli alla risoluzione del problema dell'avvelenamento da arsenico realizzando i dearsenificatori.

Cessi la grande menzogna dell'impotenza degli enti locali.

Cessi l'avvelenamento costante e sistematico della popolazione.

Cessi la congiura degli avvelenatori.

 

5. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 630 del 19 luglio 2012

 

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