Telegrammi. 975



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 975 del 7 luglio 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Solidali con la Consulta per la Salute Mentale di Viterbo

2. L'appello dei giuristi in difesa della Costituzione

3. Finalmente dal Ministero dei Trasporti si riconosce esplicitamente che il mega-aeroporto a Viterbo e' una irrealizzabile follia

4. Un incontro di formazione sulla nonviolenza dei volontari in servizio civile presso la Caritas di Viterbo

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. SOLIDALI CON LA CONSULTA PER LA SALUTE MENTALE DI VITERBO

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo esprime piena solidarieta' alla Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo che con un documento del 30 giugno 2012 ha denunciato "la gravissima situazione dell'assistenza psichiatrica" e chiesto "interventi urgenti per garantire almeno i livelli essenziali di assistenza".

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo, presieduta dalla prestigiosa personalita' di Vito Ferrante - animatore da oltre vent'anni dell'Afesopsit, a Viterbo la piu' importante associazione dei sofferenti psichici, dei loro familiari e sostenitori -, ha giustamente chiesto "il sostegno e l'impegno di tutte le istituzioni per garantire l'esistenza, l'operativita' e l'efficacia dei servizi di salute mentale e di tutti i servizi socio-sanitari; per garantire l'adeguata assistenza alle persone e alle famiglie che ne hanno assoluto, urgente bisogno" e che "la Regione Lazio intervenga con la massima urgenza per realizzare quanto proposto e richiesto sia dall'Afesopsit sia dal Coordinamento dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle 12 Asl della Regione Lazio: la salute e l'assistenza costituiscono un diritto di tutti. Le persone con disagio devono essere assistite e non abbandonate. I servizi pubblici territoriali socio-sanitari devono essere potenziati e non smantellati".

Come gia' in occasione dei 21 giorni di sit-in in piazza del Comune nel gennaio 2012, rinnoviamo la nostra solidarieta' ai movimenti di volontariato che difendono e promuovono i diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Ed esprimiamo altresi' ancora una volta la nostra netta opposizione alla politica economica governativa che favoreggia la speculazione finanziaria, distrugge il welfare state e aggredisce selvaggiamente i diritti umani fondamentali delle persone appartenenti alle classi sfruttate e oppresse.

Riteniamo scellerata la politica governativa e regionale di taglio dei servizi sociali e sanitari; riteniamo scellerato che si sperperino enormi risorse pubbliche per fare la guerra in Afghanistan e per acquistare nuove armi assassine; riteniamo mostruoso che le risorse pubbliche siano usate per uccidere anziche' per salvare le vite.

Si taglino le spese militari.

Cessi l'Italia di partecipare alla guerra.

Si risparmino i soldi pubblici cessando di finanziare le "grandi opere" nocive e distruttive; si risparmino i soldi pubblici contrastando le ruberie dei potenti; si risparmino i soldi pubblici tagliando gli stipendi d'oro e le scandalose prebende di vertici politici ed amministrativi; si risparmino i soldi pubblici allontanando dal governo del paese i complici del saccheggio del pubblico erario.

Siano invece difesi e potenziati i servizi sociali e sanitari.

La salute e' un diritto. Ogni persona ha diritto all'assistenza, alla solidarieta', al rispetto della sua dignita' umana.

 

2. REPETITA IUVANT. L'APPELLO DEI GIURISTI IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

[Riproponiamo ancora il seguente appello]

 

Con una inammissibile precipitazione il Senato ha approvato in commissione un disegno di legge di riforma costituzionale che s'intende portare in aula gia' martedi' prossimo. Ma la Costituzione non puo' essere profondamente mutata senza una vera discussione pubblica, senza che i cittadini adeguatamente informati possano far sentire la loro voce. E' inaccettabile che la richiesta di partecipazione, cosi' forte ed evidente proprio in questo momento, venga ignorata proprio quando si vuole addirittura modificare l'intero edificio costituzionale. I cittadini, che negli ultimi tempi sono tornati a guardare con fiducia alla Costituzione, non possono essere messi di fronte a fatti compiuti.

Offrendo ad una opinione pubblica offesa da prevaricazioni e prepotenze un'esigua riduzione del numero dei parlamentari, che passerebbero da 630 a 508 alla Camera e da 315 a 254 al Senato, si vuol cogliere l'occasione per alterare pericolosamente l'assetto dei poteri istituzionali (la riduzione dei parlamentari puo' essere affidata ad una legge costituzionale a se' stante, senza stravolgere la Costituzione). Viene attribuita una posizione assolutamente centrale al Presidente del Consiglio, mortificando il Parlamento e ridimensionando in maniera radicale la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica. Il Parlamento e' conculcato nelle sue stesse funzioni e nella sua liberta', fino a poter essere sciolto dallo stesso Presidente del Consiglio, nel caso votasse contro una sua legge sulla quale fosse stata posta e negata la fiducia. L'intreccio tra sfiducia costruttiva e potere del Presidente del Consiglio di chiedere lo scioglimento delle Camere attribuisce a quest'ultimo un improprio strumento di pressione e rende marginale il ruolo del Presidente della Repubblica. I problemi del bicameralismo vengono aggravati, il procedimento legislativo complicato. Gli equilibri costituzionali sono profondamente alterati, cancellando garanzie e bilanciamenti propri di un sistema democratico. E ora si propone di passare da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, di mutare dunque la stessa forma di governo, addirittura con un emendamento che sara' presentato in aula all'ultimo momento.

I firmatari di questo documento denunciano all'opinione pubblica la gravita' di questa iniziativa per i pregiudizi che puo' arrecare alle istituzioni della repubblica e si rivolgono a tutti i parlamentari perche' rinuncino a portare avanti una modifica tanto pericolosa del sistema costituzionale.

*

Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Ferdinando Imposimato, Raniero La Valle, Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Eligio Resta, Stefano Rodota', Gustavo Zagrebelsky

 

3. RIFLESSIONE. FINALMENTE DAL MINISTERO DEI TRASPORTI SI RICONOSCE ESPLICITAMENTE CHE IL MEGA-AEROPORTO A VITERBO E' UNA IRREALIZZABILE FOLLIA

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Riferiscono gli organi di stampa che anche una voce autorevole del Ministero dei Trasporti finalmente dichiara quello che da anni e' assolutamente evidente ad ogni persona ragionevole: ovvero che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo costituirebbe uno sperpero scellerato di pubbliche risorse.

Ribadiamolo ancora una volta: l'intento di realizzare il mega-aeroporto a Viterbo e' stato sempre e solo un crimine ed una follia.

Che il Ministero riconosca finalmente apertis verbis che il mega-aeroporto costituirebbe uno sperpero assurdo, coglie uno dei molti argomenti che si oppongono a quell'opera sciagurata.

*

La realizzazione del mega-aeroporto sarebbe infatti una catastrofe per Viterbo. Lo abbiamo gia' scritto un'infinita' di volte, ma ripetiamolo una volta ancora con le medesime parole: la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:

a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;

b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;

c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;

d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');

e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';

f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;

g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.

*

Ma non solo: occorre anche ridurre globalmente l'insostenibile trasporto aereo, sia contrastando il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, alla luce dell'eccesso di aeroporti in Italia e dell'eccesso globale di emissioni inquinanti, sia ripristinando nell'ambito del trasporto aereo il rispetto di fondamentali regole e principii di legalita' e facendo cessare il favoreggiamento ad imprese speculative, inquinanti e violatrici dei diritti di cittadini e lavoratori.

E per quanto riguarda specificamente il Lazio occorre che il Governo e la Regione accolgano pienamente le ragionevoli proposte formulate nella lettera aperta del 10 maggio 2010 dai comitati di Ciampino, Fiumicino, Ferentino-Frosinone e Viterbo.

*

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 6 luglio 2012

Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org, recapito postale: c/o Centro di ricerca per la pace, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo

 

4. INCONTRI. UN INCONTRO DI FORMAZIONE SULLA NONVIOLENZA DEI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE PRESSO LA CARITAS DI VITERBO

 

Si e' svolto giovedi' 5 luglio 2012 a Viterbo presso la Caritas diocesana un incontro di formazione dei volontari in servizio civile. Tema dell'incontro la teoria e la prassi della nonviolenza.

All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Fabio Mini, Perche' siamo cosi' ipocriti sulla guerra?, Chiarelettere, Milano 2012, pp. VI + 90, euro 7.

*

Riletture

- Giorgio Bassani, Dietro la porta, Einaudi, Torino 1964, Mondadori, Milano 1984, 1988, pp. 144.

*

Riedizioni

- Ghiannis Ritsos, Il funambolo e la luna, Crocetti, Milano 1984, 2005, Rcs, Milano 2012, pp. 240, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 975 del 7 luglio 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

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