Telegrammi. 967



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 967 del 29 giugno 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Tornare al rispetto della Costituzione: cessi l'illegale partecipazione italiana alla guerra afgana

2. Sosteniamo l'appello dei giuristi in difesa della Costituzione

3. Si e' svolto il 27 giugno a Viterbo un incontro su "Diritto all'assistenza e rispetto della dignita' umana"

4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: TORNARE AL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE: CESSI L'ILLEGALE PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA

 

La partecipazione italiana alla guerra afgana, tutti lo sanno, e' palesemente illegale alla luce dell'articolo 11 della Costituzione del nostro paese.

Ed e' altresi' palesemente illegale alla luce dei principi fondamentali del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.

Eppure lo stato italiano continua follemente e criminalmente a partecipare a quella guerra terrorista e stragista, e continua a far morire tante persone.

I soldati italiani morti in Afghanistan sarebbero ancora vivi se lo stato non li avesse inviati in quel mattatoio.

E sarebbero vivi tantissimi afgani e tante persone di altre nazionalita' se l'Italia si fosse opposta alla guerra invece di parteciparvi.

Quella guerra - come tutte le guerre - e' un crimine contro l'umanita'.

Quella guerra - come tutte le guerre - consiste di innumerevoli uccisioni e distruzioni.

Lo ripetiamo ancora una volta: solo la pace salva le vite.

Lo ripetiamo ancora una volta: il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.

Lo ripetiamo ancora una volta: cessi immediatamente l'illegale partecipazione italiana alla guerra afgana; e si adoperi l'Italia per la pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per recare aiuti umanitari e non morte, per ripristinare il rispetto nelle relazioni internazionali come ovunque del fondamentale principio su cui si regge l'intero edificio della civilta' umana, dell'umana convivenza: non uccidere.

 

2. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO L'APPELLO DEI GIURISTI IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

[Riproponiamo ancora il seguente appello]

 

Sosteniamo l'appello degli illustri giuristi in difesa della Costituzione.

Difendiamo la Costituzione della Repubblica Italiana, la democrazia e i diritti di tutti.

Opponiamoci ad ogni tentativo golpista di stravolgimento della Costituzione.

*

Testo dell'appello e primi firmatari

Con una inammissibile precipitazione il Senato ha approvato in commissione un disegno di legge di riforma costituzionale che s'intende portare in aula gia' martedi' prossimo. Ma la Costituzione non puo' essere profondamente mutata senza una vera discussione pubblica, senza che i cittadini adeguatamente informati possano far sentire la loro voce. E' inaccettabile che la richiesta di partecipazione, cosi' forte ed evidente proprio in questo momento, venga ignorata proprio quando si vuole addirittura modificare l'intero edificio costituzionale. I cittadini, che negli ultimi tempi sono tornati a guardare con fiducia alla Costituzione, non possono essere messi di fronte a fatti compiuti.

Offrendo ad una opinione pubblica offesa da prevaricazioni e prepotenze un'esigua riduzione del numero dei parlamentari, che passerebbero da 630 a 508 alla Camera e da 315 a 254 al Senato, si vuol cogliere l'occasione per alterare pericolosamente l'assetto dei poteri istituzionali (la riduzione dei parlamentari puo' essere affidata ad una legge costituzionale a se' stante, senza stravolgere la Costituzione). Viene attribuita una posizione assolutamente centrale al Presidente del Consiglio, mortificando il Parlamento e ridimensionando in maniera radicale la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica. Il Parlamento e' conculcato nelle sue stesse funzioni e nella sua liberta', fino a poter essere sciolto dallo stesso Presidente del Consiglio, nel caso votasse contro una sua legge sulla quale fosse stata posta e negata la fiducia. L'intreccio tra sfiducia costruttiva e potere del Presidente del Consiglio di chiedere lo scioglimento delle Camere attribuisce a quest'ultimo un improprio strumento di pressione e rende marginale il ruolo del Presidente della Repubblica. I problemi del bicameralismo vengono aggravati, il procedimento legislativo complicato. Gli equilibri costituzionali sono profondamente alterati, cancellando garanzie e bilanciamenti propri di un sistema democratico. E ora si propone di passare da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, di mutare dunque la stessa forma di governo, addirittura con un emendamento che sara' presentato in aula all'ultimo momento.

I firmatari di questo documento denunciano all'opinione pubblica la gravita' di questa iniziativa per i pregiudizi che puo' arrecare alle istituzioni della repubblica e si rivolgono a tutti i parlamentari perche' rinuncino a portare avanti una modifica tanto pericolosa del sistema costituzionale.

Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Ferdinando Imposimato, Raniero La Valle, Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Eligio Resta, Stefano Rodota', Gustavo Zagrebelsky

 

3. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 27 GIUGNO A VITERBO UN INCONTRO SU "DIRITTO ALL'ASSISTENZA E RISPETTO DELLA DIGNITA' UMANA"

 

Si e' svolto mercoledi' 27 giugno 2012 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro su "Diritto all'assistenza e rispetto della dignita' umana".

Nel corso dell'incontro - cui hanno preso parte persone da decenni attive a Viterbo in molteplici iniziative di solidarieta' concreta - sono state esaminate alcune gravi emergenze e si e' ragionato su ulteriori iniziative di solidarieta' da intraprendere in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e contro lo smantellamento dei servizi pubblici territoriali sociali e sanitari.

 

4. INIZIATIVE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Giorgio Bassani, Gli occhiali d'oro, Einaudi, Torino 1958, Mondadori, Milano 1980, 1988, pp. 120.

- Carlo Lucarelli, Lupo mannaro, Einaudi, Torino 2001, 2009, pp. IV + 88.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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