Coi piedi per terra. 595



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 595 del 14 giugno 2012

 

In questo numero:

1. La Costituzione della Repubblica Italiana, un bene comune da difendere

2. Federazione italiana dei medici di medicina generale, sezione di Viterbo: Una lettera ai medici del viterbese (22 febbraio 2011)

3. Ordine dei medici di Viterbo: Dearsenificare l'acqua destinata a consumo umano (24 febbraio 2011)

4. Per sostenere il Movimento Nonviolento

5. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. EDITORIALE. LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA, UN BENE COMUNE DA DIFENDERE

 

La Costituzione della Repubblica Italiana e' un bene comune dell'intero popolo italiano.

Opponiamoci all'aggressione golpista che vorrebbe stravolgerla.

Difendiamo la Costituzione e con essa la legalita', la democrazia, la civilta'.

Sosteniamo l'appello promosso da illustri giuristi in difesa della Carta costituzionale, fondamento e presidio del nostro ordinamento giuridico, dei nostri diritti, della nostra dignita' di cittadini.

*

Testo dell'appello e primi firmatari

Con una inammissibile precipitazione il Senato ha approvato in commissione un disegno di legge di riforma costituzionale che s'intende portare in aula gia' martedi' prossimo. Ma la Costituzione non puo' essere profondamente mutata senza una vera discussione pubblica, senza che i cittadini adeguatamente informati possano far sentire la loro voce. E' inaccettabile che la richiesta di partecipazione, cosi' forte ed evidente proprio in questo momento, venga ignorata proprio quando si vuole addirittura modificare l'intero edificio costituzionale. I cittadini, che negli ultimi tempi sono tornati a guardare con fiducia alla Costituzione, non possono essere messi di fronte a fatti compiuti.

Offrendo ad una opinione pubblica offesa da prevaricazioni e prepotenze un'esigua riduzione del numero dei parlamentari, che passerebbero da 630 a 508 alla Camera e da 315 a 254 al Senato, si vuol cogliere l'occasione per alterare pericolosamente l'assetto dei poteri istituzionali (la riduzione dei parlamentari puo' essere affidata ad una legge costituzionale a se' stante, senza stravolgere la Costituzione). Viene attribuita una posizione assolutamente centrale al Presidente del Consiglio, mortificando il Parlamento e ridimensionando in maniera radicale la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica. Il Parlamento e' conculcato nelle sue stesse funzioni e nella sua liberta', fino a poter essere sciolto dallo stesso Presidente del Consiglio, nel caso votasse contro una sua legge sulla quale fosse stata posta e negata la fiducia. L'intreccio tra sfiducia costruttiva e potere del Presidente del Consiglio di chiedere lo scioglimento delle Camere attribuisce a quest'ultimo un improprio strumento di pressione e rende marginale il ruolo del Presidente della Repubblica. I problemi del bicameralismo vengono aggravati, il procedimento legislativo complicato. Gli equilibri costituzionali sono profondamente alterati, cancellando garanzie e bilanciamenti propri di un sistema democratico. E ora si propone di passare da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, di mutare dunque la stessa forma di governo, addirittura con un emendamento che sara' presentato in aula all'ultimo momento.

I firmatari di questo documento denunciano all'opinione pubblica la gravita' di questa iniziativa per i pregiudizi che puo' arrecare alle istituzioni della repubblica e si rivolgono a tutti i parlamentari perche' rinuncino a portare avanti una modifica tanto pericolosa del sistema costituzionale.

Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Ferdinando Imposimato, Raniero La Valle, Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Eligio Resta, Stefano Rodota', Gustavo Zagrebelsky

 

2. HERI DICEBAMUS. FEDERAZIONE ITALIANA DEI MEDICI DI MEDICINA GENERALE, SEZIONE DI VITERBO: UNA LETTERA AI MEDICI DEL VITERBESE (22 FEBBRAIO 2011)

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Egregi colleghi,

abbiamo ricevuto dal Reparto Tossicologia Alimentare e Veterinaria - Dipartimento di Sanita' Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare - Istituto Superiore di Sanita', coordinatore  il dr. Francesco Cubadda (tel. 0649903643, fax: 0649902540, e-mail: francesco.cubadda at iss.it) la richiesta di collaborazione ad uno studio denominato "Studio per valutare l'esposizione alimentare all'arsenico in popolazioni residenti nelle aree del Lazio caratterizzate dalla presenza di arsenico di origine geologica nelle acque destinate al consumo umano".

Lo studio proposto chiede in particolare la collaborazione di medici che operano nei  seguenti comuni: Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel S. Elia, Castiglione in Teverina, Celleno, Civita Castellana, Civitella d'Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Lubriano, Ronciglione, Sutri, Vetralla, Vignanello, Villa S. Giovanni In Tuscia, Viterbo, Vitorchiano.

I colleghi interessati dovranno individuare persone in buona salute, che utilizzano acqua di rubinetto e/o pozzi da piu' di due mesi, sia come bevanda che nelle preparazioni alimentari, sottoporre loro un breve questionario e ricevere un campione di acqua abitualmente consumata, un campione di urine e di unghie, che saranno successivamente consegnati ad un incaricato del Dipartimento.

Ogni medico puo' scegliere il numero di persone che parteciperanno alla ricerca.

La rilevanza di questo studio e' determinata dal fatto che l'arsenico e' un metalloide classificato dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e  della cute. Sempre piu' segnalazioni inoltre lo correlano anche ai tumori del fegato e del colon. Inoltre l'assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, e'  indicata da una cospicua e rilevante documentazione scientifica anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

Come a voi noto, il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D.Lgs. 27/02, che disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia, in recepimento della Direttiva  europea 98/83/CE, dal dicembre 2003, ha abbassato il limite previsto per l'arsenico nelle acque  potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, proprio in considerazione della sua cancerogenicita' e dell'evidente rischio per la salute umana.

La Regione Lazio fin dal 2003 ha continuamente fatto ricorso all'istituto della deroga, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs.  31/2001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l'arsenico (ma anche i limiti per altri elementi quali: il Fluoro, il Vanadio, il Selenio).

La Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha risposto negativamente alla richiesta di un'ulteriore deroga da parte del governo italiano ribadendo che il limite ammissibile e provvisorio per l'arsenico nelle acque destinate a consumo umano non puo' superare i 10 microgrammi/litro. Questo e' attualmente il limite stabilito dalla legge.

Per quanto sopra esposto vi invitiamo a partecipare a questo studio.

In attesa di un cortese riscontro, inviamo cordiali saluti,

*

dottor Luciano Sordini, segretario della sezione Fimmg Viterbo

dottoressa Antonella Litta, coordinatrice del progetto per la sezione Fimmg Viterbo

Viterbo, 22 febbraio 2011

Per comunicare la propria adesione: e-mail: fimmgviterbo at alice.it, tel. e fax: 0761342644

 

3. HERI DICEBAMUS. ORDINE DEI MEDICI DI VITERBO: DEARSENIFICARE L'ACQUA DESTINATA A CONSUMO UMANO (24 FEBBRAIO 2011)

[Riproponiamo il seguente testo]

 

L'Ordine dei medici-chirurghi e odontoiatri di Viterbo comunica che, per la rilevanza sanitaria del problema arsenico, sostanza tossica e cancerogena, presente nelle acque destinate a consumo umano nella nostra Provincia, chiedera' ai propri iscritti di collaborare allo studio denominato "Studio per valutare l'esposizione alimentare all'arsenico in popolazioni residenti nelle aree del Lazio caratterizzate dalla presenza di arsenico di origine geologica nelle acque destinate al consumo umano" proposto dal Reparto Tossicologia Alimentare e Veterinaria - Dipartimento di Sanita' Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare - dell'Istituto Superiore di Sanita'.

La rilevanza di questo studio e' determinata dal fatto che l'arsenico e' classificato dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una  consistente documentazione scientifica lo correla anche  ai tumori del fegato e del colon. Inoltre l'assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, e'  indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, dal dicembre 2003, ha abbassato il limite previsto per l'arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, proprio in considerazione della sua cancerogenicita' e dell'evidente rischio per la salute umana, e questo e' attualmente il limite stabilito dalla legge.

L'Ordine dei medici-chirurghi e odontoiatri di Viterbo chiede quindi che si provveda urgentemente a forme alternative di approvvigionamento di acqua potabile per la popolazione, in particolare per i neonati, i bambini, i malati e le donne in gravidanza, e le industrie alimentari e che si adottino immediatamente tutti i provvedimenti necessari a dearsenificare l'acqua destinata a consumo umano.

*

L'Ordine dei medici-chirurghi e odontoiatri di Viterbo

Viterbo, 24 febbraio 2011

 

4. INIZIATIVE. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Per chi ha un reddito, un modo per sostenere il Movimento Nonviolento e' destinare ad esso il 5 per mille delle tasse.

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

5. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 595 del 14 giugno 2012

 

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