Coi piedi per terra. 572
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- Date: Tue, 22 May 2012 07:16:25 +0200 (CEST)
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 572 del 22 maggio 2012
In questo numero:
1. Il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio scrive all'associazione "Respirare" di Viterbo (16 dicembre 2010)
2. Per sostenere il Movimento Nonviolento
3. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. HERI DICEBAMUS. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO SCRIVE ALL'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO (16 DICEMBRE 2010)
[Riproponiamo il seguente testo]
Con una lettera del 15 dicembre 2010 il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mario Abbruzzese scrive all'associazione "Respirare" di Viterbo che in data 11 dicembre aveva inviato una nota sulla grave questione della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, nota con la quale segnalava ed esprimeva sostegno all'esposto presentato dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo al Commissario Europeo all'Ambiente ed a vari altri referenti istituzionali, ed esprimeva l'invito a tutte le istituzioni, comprese quelle di controllo, "ad intervenire senza indugi a tutela della salute delle persone, applicando le leggi vigenti, realizzando gli opportuni provvedimenti per garantire a tutti i cittadini acqua realmente potabile".
Il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio nella sua lettera comunica che "il problema e' di competenza diretta della Giunta Regionale e, segnatamente, dell'Assessorato all'Ambiente", evidenzia l'importanza dell'audizione della Commissione Ambiente della Regione Lazio (che il 15 dicembre ha incontrato l'"Associazione italiana medici per l'ambiente") e conclude che "si stanno mettendo in atto tutti gli sforzi per una rapida soluzione del grave problema".
L'associazione "Respirare" ringrazia per la lettera di riscontro, chiede che dalle parole si passi immediatamente ai fatti, e conferma che occorre che tutte le istituzioni intervengano tempestivamente per realizzare le cose che occorre innanzitutto fare, semplici e urgenti:
a) che i sindaci dei Comuni in cui la presenza di arsenico nell'acqua erogata per consumo umano supera la soglia prevista dalla normativa europea gia' recepita da anni anche dall'Italia (e violata per anni con lo squallido espediente delle deroghe - finalmente dichiarate non piu' ammissibili) emettano ordinanza di non potabilita' ed informino i cittadini del pericolo che corrono;
b) che l'amministrazione pubblica fornisca ai cittadini acqua potabile adottando gli interventi a tal fine necessari;
c) che ovunque occorra si provveda a realizzare al piu' presto impianti di dearsenificazione delle acque destinate a consumo umano.
L'associazione "Respirare" si associa altresi' alle piu' ampie e dettagliate proposte di intervento formulate dalla Sezione provinciale di Viterbo della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente".
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L'associazione "Respirare"
Viterbo, 16 dicembre 2010
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente
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Allegato primo. Nota dell'11 dicembre 2010
Associazione "Respirare": Sosteniamo l'iniziativa dei "Medici per l'ambiente"
E' di grande importanza l'esposto presentato ieri dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo al Commissario Europeo all'Ambiente ed a vari altri referenti istituzionali sulla questione dell'arsenico presente in esorbitante misura in acque destinate a consumo umano e sull'irresponsabile sottovalutazione del problema da parte di varie istituzioni italiane (le quali in conseguenza di questa irresponsabile sottovalutazione continuano ad esporre a grave pericolo e danno certo le popolazioni dei territori colpiti dal fenomeno; mentre alcuni enti pubblici addirittura propalano notizie non solo mistificanti ma del tutto false nell'ignobile tentativo di occultare proprie ed altrui colpe in relazione alla dissennata pluriennale e attuale gestione della gravissima emergenza, aggiungendo cosi' irresponsabilita' ad irresponsabilita', abuso ad abuso, e reato a reato).
L'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha avuto un ruolo altamente meritorio nell'aver segnalato da tempo le caratteristiche e le dimensioni della problematica e la gravita' della situazione, e nell'aver fornito ad istituzioni e cittadini informazioni scientifiche adeguate sia in ordine alla conoscenza dello stato delle cose, sia in ordine alle possibili, necessarie, urgenti modalita' d'intervento.
La Commissione Europea due mesi fa da parte sua ha ribadito una volta di piu' i termini della questione e come sia obbligo delle istituzioni garantire che la presenza di arsenico nelle acque destinate a consumo umano non debba superare i 10 microgrammi per litro. Un obbligo non piu' aggirabile, dopo che per anni insensatamente ed irresponsabilmente in alcune regioni italiane si e' derogato da esso, con grave danno per la salute delle popolazioni.
Varie istituzioni italiane in questi giorni stanno ingannando la popolazione e stanno ritardando interventi indispensabili.
L'esposto dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo, che riproduciamo in allegato, opportunamente richiama tutti alle proprie responsabilita' e convoca tutte le istituzioni, comprese quelle di controllo, ad intervenire senza indugi a tutela della salute delle persone, applicando le leggi vigenti, realizzando gli opportuni provvedimenti per garantire a tutti i cittadini acqua realmente potabile.
L'Associazione "Respirare" sostiene l'impegno dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" e si associa alla richiesta che tutte le istituzioni si assumano le loro responsabilita' e realizzino con la massima tempestivita' gli interventi di loro competenza.
L'Associazione "Respirare" propone anche a tutti i movimenti democratici della societa' civile di condividere anch'essi l'impegno dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente", per il diritto alla salute, per il rispetto delle leggi, in difesa di un ambiente vivibile e perche' il territorio sia amministrato in forme trasparenti, democratiche, con la consapevole partecipazione di tutti i cittadini a vantaggio di tutti i cittadini, nel rispetto della biosfera ed a promozione del bene comune.
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 11 dicembre 2010
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Allegato secondo: Esposto del 10 dicembre 2010
"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo: Esposto al Commissario europeo all'Ambiente. Arsenico: sia rispettato il diritto alla salute
Al Commissario europeo all'Ambiente
e per opportuna conoscenza: ai componenti della Commissione europea, agli europarlamentari, al ministro della Salute, al ministro dell'Ambiente, al prefetto di Viterbo, alla presidente della Giunta Regionale del Lazio, all'assessore all'Ambiente della Regione Lazio, all'assessore alla Sanita' della Regione Lazio, al direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al presidente dell'Istituto superiore di sanita', al garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al presidente della Provincia di Viterbo, all'assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo, al direttore generale della Asl di Viterbo, al direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, ai responsabili dell'Ato 1 Lazio, all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, ai sindaci della regione Lazio, ai consiglieri regionali del Lazio
Oggetto: esposto al Commissario europeo all'Ambiente. Arsenico: sia rispettato il diritto alla salute.
Egregi signori,
la Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C (2010)7605 ha negato giustamente una ulteriore deroga da parte dell'Italia relativamente al parametro arsenico nelle acque destinate a consumo umano.
L'arsenico infatti e' un elemento cancerogeno certo di classe 1, secondo l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.), ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.
Inoltre l'esposizione cronica all'arsenico attraverso l'acqua assunta come bevanda e' stata associata anche a cancro del fegato e del colon.
Una sempre piu' corposa documentazione scientifica associa l'arsenico, sempre attraverso l'assunzione cronica di acque contaminate, anche a patologie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali; diabete di tipo 2; lesioni cutanee, disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
Gia' la Direttiva europea 98/83/CE, recepita in Italia con il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001( modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02), che disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia, aveva abbassato il limite previsto per l'arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, proprio in considerazione della sua cancerogenicita' e dell'evidente rischio per la salute umana.
L'Italia, per le Regioni interessate da questa problematica ambientale, non si e' adeguata a quanto stabilito dalla succitata Direttiva europea ma fin dal 2003 ha fatto continuamente ricorso all'istituto della deroga, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs. 31/2001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l'arsenico (ma anche i limiti per altri elementi quali: il fluoro, il vanadio, il selenio) e cosi' di fatto sono state rese potabili per deroga acque che in realta' non lo sono.
I periodi di deroga come disposto dalla vigente normativa italiana avrebbero dovuto pero' avere la durata piu' breve possibile, comunque non superiore ad un periodo di tre anni nei quali si sarebbero dovuti presentare ed attuare piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o attraverso l'individuazione di nuove risorse idriche sostitutive, in modo da assicurare acque salubri e pulite alle popolazioni.
L'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde" di Viterbo, per quanto sopra esposto e in considerazioni dei reiterati periodi di deroga di cui l'Italia si e' avvalsa, giudica estremamente grave la mancata realizzazione d'interventi concreti ed efficaci tesi alla dearsenificazione delle acque destinate a consumo umano, e segnala a tutte le istituzioni europee e nazionali l'assenza quasi totale di atti concreti, specifici e rispondenti a quanto disposto dal gia' richiamato documento della Commissione europea fin dal 28 ottobre 2010 e sul persistere di un atteggiamento diffuso di irresponsabile sottovalutazione di questo grave problema.
In particolare nella quasi totalita' dei Comuni interessati da questa problematica:
- non sono state ancora predisposte forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per le popolazioni, per gli ospedali, per le scuole, per gli esercizi pubblici e le industrie alimentari;
- non e' stato ordinato il divieto di uso per consumo umano di acqua contenente arsenico al di sopra dei 10 microgrammi/litro adducendo a giustificazione di questa grave omissione il fatto l'Italia non ha ancora recepito il parere della Commissione europea e che pertanto il limite dell'arsenico nelle acque potabili rimane 50 microgrammi/litro (sic!);
- non sono stati posti ancora in funzione impianti pilota di dearsenificazione;
- non si e' ancora provveduto ad informare in modo diffuso e corretto la popolazione.
L'"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo chiede pertanto che, nel rispetto del principio di precauzione, le istituzioni e gli enti preposti operino in modo adeguato e tempestivo perche' sia rispettato l'art. 32 della Costituzione italiana e quanto disposto dal D. Lgs. 31/2001 e dalla citata Direttiva della Commissione Europea.
In attesa di un cortese ed urgente riscontro, si inviano distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)
Viterbo, 10 dicembre 2010
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Allegato terzo: Comunicato del primo dicembre 2010
Sezione provinciale di Viterbo della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale: Sulla presenza di arsenico nell'acqua destinata ad uso umano
Ridurre subito il quantitativo di Arsenico nelle acque destinate a consumo umano e rispettare quanto stabilito dalla Commissione europea
La Federazione italiana dei medici di medicina generale - Fimmg - sezione provinciale di Viterbo chiede che venga rispettata la decisione della Commissione Europea espressa nel documento n. C (2010)7605 del 28 ottobre 2010.
Con questo documento la Commissione Europea ha infatti respinto la richiesta dell'Italia per un ulteriore periodo di deroga a quanto disposto dal Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 relativamente alla presenza di Arsenico nelle acque destinate a consumo umano.
Questo Decreto Legislativo, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia e in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE dal dicembre 2003 ha abbassato il limite previsto per l'Arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, proprio in considerazione della sua cancerogenicita' e dell'evidente rischio per la salute umana.
L'Arsenico infatti e' un metalloide classificato dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e viene posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Sempre piu' segnalazioni inoltre lo correlano anche ai tumori del fegato e del colon.
L'assunzione cronica di Arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, e' indicata inoltre da una cospicua e rilevante documentazione scientifica anche quale responsabile di patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
La Federazione italiana dei medici di medicina generale, sezione provinciale di Viterbo, nel giudicare estremamente grave e rischiosa per la salute pubblica qualsiasi ulteriore richiesta di deroga a quanto prescritto dal D. Lgs. 31/2001 e disposto dall'Unione europea, chiede alle competenti istituzioni che:
a) si faccia divieto di uso per consumo umano di acqua contenente Arsenico e si provveda laddove occorra a forme alternative di approvvigionamento di acqua potabile per la popolazione, in particolare per i neonati, i bambini, i malati e le donne in gravidanza, e le industrie alimentari;
b) si dia la piu' ampia e diffusa informazione agli operatori sanitari e alla popolazione in merito a questa situazione;
c) si adottino immediatamente tutti i provvedimenti necessari a dearsenificare l'acqua destinata a consumo umano.
per la sezione provinciale di Viterbo della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, il segretario dottor Luciano Sordini
Viterbo, primo dicembre 2010
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Allegato quarto: Proposte del 29 novembre 2010
"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo: Gli interventi immediati e necessari per ridurre l'esposizione delle persone all'arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea
La Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha respinto la richiesta dell'Italia per una ulteriore deroga del parametro Arsenico, elemento tossico e cancerogeno, nelle acque destinate a consumo umano.
L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo, nel giudicare grave il persistere dei ritardi nella predisposizione ed attuazione di atti a tutela della salute pubblica, corrispondenti a quanto stabilito dal documento in questione, propone, nel rispetto del principio di precauzione, una serie di azioni ed interventi di realizzazione immediata e tesi alla riduzione del rischio sanitario per le popolazioni dei Comuni interessati da questa problematica ambientale:
1) fornire immediatamente acqua dearsenificata da fonti alternative, anche con autobotti: alle scuole, agli asili-nido, agli ospedali, alle industrie alimentari, a tutti gli esercizi pubblici, alle donne in gravidanza, ai malati, ai bambini e ai neonati;
2) informare in forma ampia e diffusa la popolazione circa i rischi derivanti dall'assunzione di alimenti e acqua con presenza di Arsenico; utilizzare a questo fine: radio, televisioni, giornali, manifesti e circolari da inviare nei presidi sanitari di tutta la regione Lazio;
3) allestire in ogni Comune interessato da questa problematica ambientale piu' punti di approvvigionamento di acqua dearsenificata;
4) utilizzare l'acqua degli acquedotti comunali solo per uso igienico-sanitario;
5) verificare che in ogni Comune, che precedentemente era sottoposto a regime di deroga per l'Arsenico, siano emanate e fatte rispettare le ordinanze di non potabilita' dell'acqua;
6) iniziare in ogni Comune un monitoraggio settimanale del valore dell'Arsenico su tutti i punti di emungimento delle acque, al fine di poter determinare, in un periodo di 6-12 mesi, una realistica media dei valori di Arsenico e quindi, e solo dopo questo monitoraggio, se i valori risulteranno tutti entro e al di sotto dei 20 microgrammi/litro sara' possibile ritirare le ordinanze di non potabilita' delle acque ma sempre nel rispetto di quanto sara' stabilito successivamente dalla Commissione europea;
7) acquisire i risultati degli accertamenti delle Asl relativamente al rispetto del divieto di uso di acqua contenente Arsenico sia come bevanda che per le preparazioni alimentari;
8) acquisire le cartografie degli acquedotti comunali e verificare il funzionamento di eventuali dearsenificatori gia' operativi;
9) approntare immediatamente impianti mobili di dearsenificazione, che possano successivamente diventare definitivi e che utilizzino le migliori tecniche di dearsenificazione (per esempio quelle che assorbono l'arsenico su granulati naturali rigenerabili) senza compromettere le qualita' organolettiche delle acque trattate e senza rilasciare in esse dannosi residui dei processi di dearsenificazione;
10) chiedere garanzie almeno decennali sull'impiantistica di dearsenificazione proposta e contratti di fidejussione a tutela dei pubblici investimenti.
L'Associazione italiana medici per l'ambiente di Viterbo propone gli interventi di cui sopra per l'estrema urgenza di ridurre subito l'esposizione delle popolazioni all'Arsenico.
L'Arsenico infatti e' un elemento tossico, classificato dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L'esposizione a questo elemento e' stata associata anche a cancro del fegato e del colon e una sempre piu' consistente documentazione scientifica ne evidenzia un ruolo eziopatogenetico anche nelle malattie cardiovascolari, neurologiche e neurocomportamentali; nel diabete di tipo 2; in alcune patologie dermatologiche e dell'apparato respiratorio; nei disturbi della sfera riproduttiva e nelle malattie ematologiche.
Proprio per queste evidenze scientifiche il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, sin dal dicembre 2003, aveva indicato il limite massimo per l'Arsenico nelle acque destinate a consumo umano in 10 microgrammi/litro e concesso periodi di deroga a questo limite, fino a 50 microgrammi/litro, solo perche' si realizzassero interventi efficaci e definitivi.
L'Associazione italiana medici per l'ambiente di Viterbo nel chiedere che si ponga fine ad ogni ulteriore colpevole ritardo nella soluzione di questo problema, auspica da parte di tutte le istituzioni preposte un impegno ancora piu' forte e coerente per far rispettare il diritto alla salute, come sancito dall'art.32 della Carta Costituzionale, e quanto disposto nel gia' richiamato documento della Commissione europea.
Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo
Viterbo, 29 novembre 2010
2. INIZIATIVE. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Per chi ha un reddito, un modo per sostenere il Movimento Nonviolento e' destinare ad esso il 5 per mille delle tasse.
Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.
Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
3. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 572 del 22 maggio 2012
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