Telegrammi. 889



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 889 del 12 aprile 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Alcuni testi del mese di marzo 2012 (parte seconda e conclusiva)

2. Opporsi alla guerra e al razzismo

3. Il governo italiano assassino dei soldati italiani e di combattenti e civili afgani

4. Il ritorno dell'eroe (canzonaccia da osteria)

5. Treno

6. Cinquanta vittime italiane, ed innumerevoli afgane

7. Da Viterbo verso la morte

8. Tonino Guerra

9. Mario Socrate

10. Antonio Tabucchi

11. I due piu' grandi scandali

12. Severino Vardacampi: Alcune sciocchezzuole che sarebbe bene non dimenticare

13. L'Italia assassina e il dovere di noi italiani

14. La "Carta" del Movimento Nonviolento

15. Per saperne di piu'

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2012 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2012.

 

2. OPPORSI ALLA GUERRA E AL RAZZISMO

 

Opporsi alla guerra e al razzismo.

Salvare le vite.

Riconoscere, difendere, promuovere la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

E' il primo dovere di ogni persona decente.

Vi e' una sola umanita'.

 

3. IL GOVERNO ITALIANO ASSASSINO DEI SOLDATI ITALIANI E DI COMBATTENTI E CIVILI AFGANI

 

In Afghanistan e' in corso una guerra. Che consiste di stragi, devastazioni ed orrori inauditi. A questa guerra da dieci anni partecipa anche l'Italia. Illegalmente, poiche' la Costituzione della Repubblica Italiana lo proibisce esplicitamente, inequivocabilmente.

L'illegale, criminale partecipazione italiana alla guerra e' responsabile della morte dei soldati italiani li' assassinati, ed e' responsabile della morte degli afgani assassinati dagli italiani.

E l'Italia e' corresponsabile altresi' di tutte le altre stragi, di tutti gli altri orrori, commessi dalle truppe d'occupazione della coalizione di cui fa parte.

I governanti italiani che continuano a mandare giovani italiani a morire e ad uccidere in Afghanistan sono dei criminali, sono degli assassini.

Sono direttamente responsabili di quelle uccisioni i governanti italiani di questi ultimi dieci anni e con essi i parlamentari che hanno votato a favore di questo crimine ed i presidenti della Repubblica che questo crimine hanno avallato tradendo il loro dovere di fedelta' alla Costituzione che la partecipazione alla guerra vieta.

Sono colpevoli della morte degli italiani uccisi dagli afgani e sono colpevoli della morte degli afgani uccisi dagli italiani. Poiche' se non avessero inviato i soldati italiani a partecipare alla guerra in Afghanistan gli uni e gli altri sarebbero ancora vivi.

Dieci anni di stragi. Dieci anni di criminale violazione della legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico. Dieci anni di complicita' col male piu' abissale.

*

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista.

Tornino immediatamente e definitivamente in Italia tutti i soldati italiani dispiegati in Afghanistan. Tornino vivi.

Cessi immediatamente la flagrante, insensata, scellerata violazione della Costituzione italiana e del diritto internazionale.

Cessi immediatamente questo abominevole crimine contro l'umanita'.

Si adoperi lo stato italiano per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti.

Cessi lo stato italiano di far morire degli esseri umani e si impegni invece per salvare le vite, recare aiuti umanitari, promuovere i diritti di tutti gli esseri umani, con interventi di cooperazione internazionale e di umana solidarieta' rigorosamente civili, non armati, nonviolenti.

Vi e' una sola umanita'.

Solo la pace salva le vite.

La guerra - che sempre consiste di omicidi - sempre e' nemica dell'umanita'.

 

4. IL RITORNO DELL'EROE (CANZONACCIA DA OSTERIA)

 

Un governo di assassini

da un decennio fa crepare

donne uomini e bambini

nelle guerre d'oltremare.

Quel governo di assassini.

 

E l'esercito italiano

sotto si' alte menti e guide

occupando il suolo afgano

marcia e crepa, crepa e uccide.

Quell'esercito italiano.

 

Quando poi la salma torna

del soldato messo a morte

il ministro fa le corna

e alla vedova la corte.

Quando poi la salma torna.

 

E noi tutti brava gente

come vuole la tivu'

giu' una lacrima - oh, cocente -

e non ci pensiamo piu'.

Ah, noi tutti brava gente.

 

Un governo di assassini

da un decennio fa crepare

donne uomini e bambini

nelle guerre d'oltremare.

Quel governo di assassini.

 

5. TRENO

 

Poiche' ogni umana vita

infinito e' un valore

ogni uccisione e' il crimine piu' orrendo.

 

Ed ogni lutto e' il lutto

dell'umanita' intera.

 

Poiche' gli esseri umani

un'unica famiglia sono tutti

nessuno osi levare la sua mano

sul fratello.

 

Ed ogni lutto e' il lutto

dell'umanita' intera.

 

6. CINQUANTA VITTIME ITALIANE, ED INNUMEREVOLI AFGANE

 

Oltre agli innumerevoli afgani uccisi, mutilati, feriti, torturati, violentati, umiliati, privati di tutti i loro beni, ridotti alla miseria e alla disperazione piu' profonda, la guerra afgana cui da un decennio anche l'Italia illegalmente, criminalmente partecipa, ha provocato anche la morte di cinquanta soldati italiani, che se gli scellerati governi italiani susseguitisi in questi dieci anni non li avessero mandato laggiu' a partecipare alla guerra sarebbero ancora vivi.

Gli ipocriti assassini che detengono il potere globale la chiamano "operazione di mantenimento della pace": ed invece e' una guerra. Una guerra che attraverso fasi diverse perdura dai tempi dell'invasione dell'Armata rossa nel secolo scorso. Una guerra assassina come tutte le guerre.

Una guerra alla quale la Costituzione della Repubblica Italiana proibisce esplicitamente ed inequivocabilmente al nostro paese di partecipare.

Una guerra terrorista e stragista, mafiosa e totalitaria, imperialista e razzista, maschilista e patriarcale, inquinatrice e corruttrice, che distrugge vite umane e natura, che produce cadaveri e macerie, e che avvelena l'umanita' intera.

La guerra che sempre consiste dell'uccisione di esseri umani.

La guerra che sempre e' nemica dell'umanita'.

La guerra che sempre e' male e semina di male.

*

In nome di quelle innumerevoli vittime, cessi la partecipazione italiana alla guerra.

In nome di quelle innumerevoli vittime, si impegni l'Italia per la pace con mezzi di pace.

In nome di quelle innumerevoli vittime, si impegni l'Italia per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti.

In nome di quelle innumerevoli vittime, si impegni l'Italia a recare aiuti umanitari, a promuovere solidarieta' umana e comprensione tra i popoli, dialogo e cooperazione.

Vi e' una sola umanita'.

Solo la pace salva le vite.

 

7. DA VITERBO VERSO LA MORTE

 

Pochi giorni or sono si e' svolta a Viterbo la cerimonia in vista della partenza di effettivi del primo reggimento dell'aviazione dell'esercito "Antares" per la guerra in Afghanistan.

Partono da Viterbo truppe italiane dirette in Afghanistan, verso la guerra assassina nella quale gia' cinquanta soldati italiani - come innumerevoli altri esseri umani, civili e militari, afgani e di altri paesi ancora - hanno perso la vita.

Partono da Viterbo per decisione di un governo che viola la Costituzione della Repubblica Italiana, Costituzione che all'articolo 11 proibisce esplicitamente ed inequivocabilmente la partecipazione del nostro paese a quella guerra terrorista e stragista.

Partono da Viterbo verso la morte.

In un'atmosfera di vile silenzio, di cinica indifferenza, quando non addirittura sotto l'urlo di una grottesca retorica sciovinista e bellicista, necrofila e insensata, ipocrita ed irresponsabile.

E come essere umano, come cittadino italiano, come abitante di Viterbo, almeno io voglio ribadire che la partecipazione italiana alla guerra e' una flagrante violazione della legalita'; voglio riaffermare che continuare a mandare degli essere umani in Afghanistan a prender parte alla guerra e' un crimine scellerato.

E voglio chiedere ancora una volta al governo e al parlamento del mio paese di recedere dalla guerra e tornare alla legalita'; voglio chiedere al governo e al parlamento del mio paese che questi miei concittadini e conterranei non siano criminalmente e follemente mandati in guerra, esposti al concreto estremo pericolo di uccidere ed essere uccisi.

*

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.

Tornino immediatamente il governo, il parlamento e il presidente della Repubblica al rispetto della Costituzione su cui si fonda il nostro ordinamento giuridico democratico, il nostro stato di diritto; quella Costituzione cui hanno giurato fedelta' all'atto dell'assunzione del loro incarico.

E si adoperi piuttosto finalmente l'Italia per la cessazione della guerra e dell'occupazione militare in Afghanistan; si adoperi per la pace con mezzi di pace, la pace che salva le vite; si adoperi per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti; si adoperi per interventi esclusivamente umanitari, disarmati, nonviolenti, di cooperazione civile, intesi a promuovere il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Cessi immediatamente e definitivamente l'invio di militari italiani nella fornace assassina della guerra afgana.

Ogni vita umana e' un valore infinito.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Solo la pace salva le vite.

 

8. TONINO GUERRA

 

Per me Tonino Guerra e' innanzitutto il poeta in dialetto romagnolo: in quella lingua che fatico a ridire e che pure mi parla sento che ha detto parole - riconosciuto esistenze, salvato figure - di verita' e di bellezza struggenti, e raccontato storie di un dolore che e' anche il mio.

 

9. MARIO SOCRATE

 

Poeta e militante.

Contro il fascismo, per l'umanita'.

 

10. ANTONIO TABUCCHI

 

Scrittore d'impegno civile e traduttore.

 

E di nulla vi e' piu' bisogno che di tradurre

l'altrui parola, il diverso sentire, aprire

la possibilita' al dialogo.

Il dialogo che riconosce l'altrui umanita'.

Il dialogo che salva le vite.

 

11. I DUE PIU' GRANDI SCANDALI

 

Nella vicenda politica italiana due cose trovo scandalose sopra ogni altra (e naturalmente ve ne sono anche molte altre di cose scandalose).

La prima: che lo stato italiano stia partecipando da dieci anni a una guerra abominevole. E da parte della generalita' della popolazione italiana l'assuefazione alla guerra, che e' complicita' con la guerra: la guerra che uccide esseri umani.

La seconda: che lo stato italiano continui ad attuare una selvaggia persecuzione razzista nei confronti dei migranti. E da parte della generalita' della popolazione italiana l'assuefazione al razzismo, che e' complicita' col razzismo: il razzismo che vessa, umilia, tortura e uccide esseri umani.

*

Da dieci anni l'Italia partecipa alla guerra in Afghanistan. Una guerra terrorista e totalitaria. Una guerra imperialista e razzista. Una guerra di cui nessuno conta piu' le vittime tra la popolazione afgana, cosi' immenso e' il numero dei morti, dei mutilati, dei torturati, delle persone ridotte alla piu' estrema privazione, alla miseria e alla disperazione.

Una guerra alla quale l'Italia non avrebbe mai dovuto prender parte, poiche' tale partecipazione e' palesemente illegale per la nostra Costituzione, palesemente in conflitto col diritto internazionale, palesemente complice di innumerevoli indicibili orrori.

Dieci anni di stragi, e nel nostro paese una desensibilizzazione tale che neppure la morte dei nostri connazionali - su cui i mass-media non possono tacere, come tacciono invece sulle uccisioni degli afgani - scuote le coscienze dal torpore, dall'acquiescenza al male.

*

E da oltre dieci anni l'Italia attua una feroce persecuzione razzista nei confronti dei migranti: facendoli morire in mare, lasciandoli in condizioni di schiavitu' nelle mani dei poteri criminali, recludendoli senza che abbiano commesso alcunche' di male, deportandoli e riconsegnandoli all'orrore e agli aguzzini da cui erano fuggiti.

Una violenza razzista che confligge anch'essa col dettato della nostra Costituzione.

Una violenza razzista che rende la politica dello stato italiano (e dell'Unione Europea) semplicemente hitleriana. E bisogna essere ciechi per non vederlo.

*

Ma contro la partecipazione italiana alla guerra afgana quasi nessuno dice una parola, quasi nessuno compie un gesto.

E contro la persecuzione razzista nel nostro paese troppo poco si fa.

Questa autentica complicita' di massa nel nostro paese con la guerra assassina e con la persecuzione razzista: nulla suscita in me una maggiore indignazione, nulla suscita in me un orrore piu' grande.

*

Due cose occorre fare.

La prima: ottenere l'immediata cessazione dell'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra.

La seconda: ottenere l'immediata abrogazione di tutte le illegali e criminali misure razziste.

Altrimenti non vi e' ne' democrazia, ne' stato di diritto, ne' civile convivenza, ma solo orrore e infamia, e complicita' con l'orrore e con l'infamia.

Se non ci opponiamo efficacemente alla guerra, se non ci opponiamo efficacemente al razzismo, se non riusciamo a far tornare il nostro governo e il nostro parlamento e il nostro paese al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani - in primo luogo il diritto a non essere uccisi - che cosa ne e' piu' della nostra stessa dignita' di persone e di cittadini, che cosa ne e' piu' della nostra stessa umanita'?

 

12. SEVERINO VARDACAMPI: ALCUNE SCIOCCHEZZUOLE CHE SAREBBE BENE NON DIMENTICARE

 

1. Che la "crescita economica" osannata dagli apparati propagandistici dei poteri dominanti implica piu' schiavitu' e piu' devastazione ambientale.

2. Che l'attuale governo italiano e' espressione del dominio del capitale finanziario, di cui propugna gli interessi e l'ideologia: interessi ed ideologia la cui concreta estrinsecazione produce qui l'umiliazione, lo sfruttamento e l'oppressione delle classi subalterne e massime delle persone piu' indifese, e a livello internazionale la violenza, la rapina e la repressione piu' feroce nei confronti dei popoli del sud del mondo.

3. Che l'attuale stragrande maggioranza dei parlamentari italiani e' composta di personaggi dichiaratamente neofascisti e razzisti, complici dei poteri criminali, espressione del regime della corruzione, longevi manutengoli del berlusconismo e sostenitori dell'eversione dall'alto e della violenza sistemica dei poteri dominanti.

4. Che da molti anni per responsabilita' criminale di governi e maggioranze parlamentari ed in flagrante violazione della legalita' costituzionale l'Italia sta partecipando a guerre scellerate e sta attuando una scellerata persecuzione razzista dei migranti. E con questa politica di guerra assassina e di hitleriano razzismo quei governi e quelle maggioranze parlamentari hanno fatto e tuttora fanno strame della democrazia, della legalita', della civilta', della convivenza, della dignita' umana.

5. Che solo una politica nonviolenta  puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe. Una politica nonviolenta: quindi una politica della responsabilita' e della solidarieta', dell'eguaglianza di diritti e della condivisione delle risorse, della difesa della biosfera e dei beni comuni materiali e culturali. Una politica nonviolenta: quindi una politica femminista ed ecologista, una politica del riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, una politica della giustizia sociale e del rispetto della dignita' e dell'autonomia personale. Una politica nonviolenta: quindi una politica del disarmo e della smilitarizzazione dei conflitti, una politica del dialogo e della cooperazione, una politica della coscienza del limite e del prendersi cura, una politica socializzante e liberatrice, socialista e libertaria. Una politica nonviolenta: della pace che salva le vite, dell'attenzione e dell'accudimento per il mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, del riconoscimento e del rispetto della pluralita' delle persone e dell'unita' del genere umano.

 

13. L'ITALIA ASSASSINA E IL DOVERE DI NOI ITALIANI

 

Anche il Consiglio d'Europa dichiara il nostro paese responsabile della morte di decine di migranti.

Non e' l'unica strage di cui chi ha governato e governa l'Italia e' responsabile.

*

A quei morti occorre aggiungere i morti della guerra libica, i morti della guerra irachena, i morti della guerra afgana: guerre a cui l'talia ha preso parte - e per quanto riguarda l'Afghanistan prende parte tuttora - pur essendo esplicitamente ed inequivocabilmente vietato dalla nostra Costituzione di partecipare a quelle carneficine.

Le vittime delle guerre cui l'Italia ha illegalmente preso parte: i morti italiani, libici, iracheni, afgani e di altri paesi ancora, tutti ugualmente esseri umani, tutti appartenenti all'umanita' che e' una, tutti assassinati dalla guerra che e' sempre nemica dell'umanita'.

Sarebbe bastato rispettare l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana e almeno una parte di quelle persone sarebbero ancora vive.

*

Ed a quei morti occorre aggiungere anche tutti gli altri morti per responsabilita' italiana tra i migranti costretti a cercar di venire in Europa in modo "irregolare" e arrischiatissimo solo perche' l'Italia e l'Europa impediscono loro di farlo in modo normale, regolare, legale come sarebbe loro pieno diritto.

Ed a quei morti occorre inoltre aggiungere le vittime dei trafficanti di esseri umani, le vittime di schiavitu', le vittime delle deportazioni che consistono nel riconsegnare i fuggiaschi nelle grinfie degli aguzzini.

Sarebbe bastato rispettare l'articolo 2 e l'articolo 10 della Costituzione della Repubblica Italiana e quelle persone sarebbero ancora vive.

*

Come esseri umani abbiamo il dovere di far cessare queste uccisioni.

Come cittadini italiani abbiamo il dovere di far rispettare al nostro stesso stato la legalita' che salva le vite.

Due richieste occorre tornare a porre ancora una volta al governo, al parlamento, al presidente della Repubblica.

La prima: cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana, cessi la complicita' con quella abominevole carneficina.

La seconda: siano abrogate immediatamente tutte le misure razziste che negano i diritti umani dei migranti e ne provocano la persecuzione, la schiavizzazione, la morte.

Torni l'Italia al rispetto della sua legge fondamentale: la Costituzione della Repubblica Italiana.

Torni l'Italia al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

 

14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

15. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 889 del 12 aprile 2012

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