Telegrammi. 882



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 882 del 5 aprile 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Con l'Afesopsit, per i diritti dei sofferenti psichici

2. Da Soriano una ferma opposizione all'oppressione di genere

3. La "Carta" del Movimento Nonviolento

4. Per saperne di piu'

 

1. SOLIDARIETA'. CON L'AFESOPSIT, PER I DIRITTI DEI SOFFERENTI PSICHICI

 

Con una lettera aperta all'assessore ai Servizi sociali della Regione Lazio, l'associazione viterbese dei sofferenti psichici e dei loro familiari Afesopsit ha denunciato una situazione gravissima.

Scrive il presidente dell'Afesopsit, Vito Ferrante: "L'Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia (Afesopsit) segnala la drammatica situazione che si e' venuta a creare per la mancata erogazione delle provvidenze economiche 2012. Queste provvidenze, note come sussidi psicosociali, hanno una cospicua valenza terapeutica e sociale, e sono pressoche' indispensabili ai pazienti aventi diritto, poiche' per la maggior parte degli utenti destinatari rappresentano la possibilita' di soluzioni alternative rispetto all'istituzionalizzazione: pagamento affitto progetti abitare autonomo, pagamento bollette, necessita' alimentari, acquisto di medicinali. Sono ormai tre mesi che gli aventi diritto non percepiscono nulla. Questa situazione sta aggravando le gia' precarie condizioni nelle quali versano le persone con un disagio mentale. E' necessario che i sussidi psicosociali tornino ad essere erogati regolarmente e tempestivamente agli utenti aventi diritto".

L'Afesopsit chiede quindi alla Regione la tempestiva ripresa della regolare erogazione delle provvidenze economiche 2012 agli aventi diritto ai sussidi psicosociali.

E chiede altresi' di incontrare al piu' presto sia l'assessore regionale ai Servizi sociali, sia le commissioni consiliari regionali Sanita' e Servizi sociali.

*

E' una denuncia drammatica. Sono richieste necessarie e urgenti.

Ancora una volta l'associazione viterbese dei sofferenti psichici e dei loro familiari chiede alle istituzioni di rispettare i diritti umani di tutti gli esseri umani e di applicare correttamente e tempestivamente quanto previsto dalla legislazione per garantire adeguata ed efficace assistenza a chi ne ha bisogno e diritto.

Ed ancora una volta e' necessario che l'intera comunita' viterbese, tutte le istituzioni locali, tutti i soggetti organizzati della societa' civile, tutti i cittadini solleciti del pubblico bene, sostengano l'Afesopsit in questa iniziativa e si associno alla richiesta che l'Assessorato ai Servizi sociali della Regione Lazio si adoperi con la massima urgenza per ripristinare l'erogazione dei sussidi psicosociali alle persone aventi diritto, cosi' come richiesto peraltro anche dal Consiglio Regionale del Lazio con l'ordine del giorno approvato alcune settimane fa.

*

Per contattare direttamente l'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit) ed esprimere sostegno si puo' telefonare al presidente Vito Ferrante: 3332056497, e al dottor Walter Tosches: 3207161450; l'e-mail dell'associazione e': afesopsit at libero.it

 

2. INCONTRI. DA SORIANO UNA FERMA OPPOSIZIONE ALL'OPPRESSIONE DI GENERE

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Durante l'incontro di accostamento alla nonviolenza svoltosi a Soriano nel Cimino (Vt) il 21 marzo 2012 i partecipanti hanno riflettuto sull'oppressione di genere.

Nonostante la nostra societa' si professi libera e progredita, sono evidenti forme piu' o meno esplicite di ideologia maschilista e pratiche di violenza di genere con esiti talvolta omicidi.

E' importante che queste manifestazioni non siano classificate come "patologie individuali" o derivanti da culture estranee a quella autoctona.

E' importante considerare la violenza di genere come una violazione dei diritti umani ed impegnarsi concretamente per smascherarla, denunciarla e contrastarla sia quando si manifesta in modo flagrante e brutale in forma di rapporti di potere e di comportamenti pratici, sia quando si manifesta in schemi di pensiero, espressioni linguistiche e modalita' comunicative e relazionali in forme sia esplicite che implicite, consapevoli o meno, subdole e mimetizzate.

*

A tal fine e' utile a tutte le persone una rimeditazione del fondamentale contributo teorico e pratico che le esperienze storiche del movimento di liberazione delle donne e del pensiero femminista hanno messo a disposizione dell'umanita'.

Riproponiamo a tal fine all'attenzione di tutte le persone un breve testo diffuso in occasione dell'otto marzo da alcune persone partecipanti agli incontri nonviolenti di Soriano.

"Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.

Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.

Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.

Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.

E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.

Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.

Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.

In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine".

*

I partecipanti all'incontro del 21 marzo 2012

Soriano nel Cimino, 4 aprile 2012

Per ulteriori informazioni: recapito postale: c/o Alessandro Pizzi, contrada Pantane 17/A, 01038 Soriano nel Cimino (Vt), recapito telefonico: 0761748820, recapiti e-mail: alexpizzi at virgilio.it , luisaciavattini at gmail.com

 

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

4. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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