Voci e volti della nonviolenza. 487



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 487 del 2 gennaio 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del novembre 2011 (parte prima)

2. Un appello del Movimento Nonviolento, dell'Associazione per la pace, di Peacelink e del Centro di ricerca per la pace di Viterbo per il 4 novembre: Ogni vittima ha il volto di Abele

3. Il diritto e il dovere di ogni essere umano di opporsi alla guerra e alla violenza

4. Girolamo Assannoni: Nel ricordo e nel nome delle vittime, opporsi alla guerra e al razzismo

5. Il 2 novembre al cimitero di Viterbo il "Centro di ricerca per la pace" ha reso omaggio alle vittime della guerra

6. Per favore, ne' provocazioni ne' pagliacciate

7. A Viterbo commemorate le vittime della guerra. "Ogni vittima ha il volto di Abele"

8. Se non m'inganno

9. Dopo il 4 novembre

10. Il prossimo anno, ogni giorno, adesso

11. Il 5 novembre si e' svolto a Viterbo un incontro di riflessione sulla commemorazione nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele"

12. Severino Vardacampi: Aprire gli occhi, scegliere la nonviolenza, lottare contro le uccisioni e le persecuzioni

13. Il 6 novembre si e' svolta a Viterbo una iniziativa pubblica contro la guerra e contro il razzismo

14. Il programma del convegno e della festa per i cinquant'anni del Movimento Nonviolento il 20-22 gennaio 2012 a Verona

 

1. ALCUNI TESTI DEL NOVEMBRE 2011 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo alcuni testi gia' apparsi su "La nonviolenza e' in cammino" nel novembre 2011.

 

2. UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA PACE, DI PEACELINK E DEL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO PER IL 4 NOVEMBRE: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

*

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

*

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Associazione per la pace

per contatti: tel. (+39) 348392146, e-mail: luisamorgantini at gmail.com, sito: www.assopace.org

Peacelink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

3. IL DIRITTO E IL DOVERE DI OGNI ESSERE UMANO DI OPPORSI ALLA GUERRA E ALLA VIOLENZA

 

Solo le persone amiche della nonviolenza degnamente ricordano e onorano le vittime delle guerre, non i poteri assassini che quelle vittime uccisero.

E le persone amiche della nonviolenza ricordano e onorano le vittime delle guerre con l'impegno nonviolento contro la guerra, contro gli eserciti, contro le armi; con l'impegno nonviolento contro tutte le uccisioni e le persecuzioni; con l'impegno nonviolento in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Per questo il 4 novembre e' giusto e necessario organizzare iniziative nonviolente di commemorazione delle vittime, e non partecipare in alcun modo alle manifestazioni dei poteri assassini.

E' assolutamente necessario non partecipare in alcun modo alle manifestazioni dei poteri assassini che celebrano se stessi e di nuovo offendono le loro vittime.

E' assolutamente necessario promuovere commemorazioni nonviolente in cui con il semplice silenzioso ricordo ed omaggio alle vittime si afferma il diritto e il dovere di ogni essere umano di opporsi alla guerra e alla violenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. GIROLAMO ASSANNONI: NEL RICORDO E NEL NOME DELLE VITTIME, OPPORSI ALLA GUERRA E AL RAZZISMO

[Girolamo Assannoni e' un vecchio amico di questo foglio]

 

Poiche' ogni vittima ha il volto di Abele.

Questo giuriamo nel ricordo delle vittime: mai piu' guerra, mai piu' razzismo, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Questo giuriamo nel nome delle vittime: mai piu' guerra, mai piu' razzismo, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Per questo lottiamo nel ricordo delle vittime: mai piu' guerra, mai piu' razzismo, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Per questo lottiamo nel nome delle vittime: mai piu' guerra, mai piu' razzismo, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

*

E qui ed oggi dunque chiamiamo all'impegno affinche':

- cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Poiche' ogni vittima ha il volto di Abele.

 

5. IL 2 NOVEMBRE AL CIMITERO DI VITERBO IL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE" HA RESO OMAGGIO ALLE VITTIME DELLA GUERRA

 

Il 2 novembre 2011 al cimitero monumentale cittadino "S. Lazzaro" di Viterbo una delegazione del "Centro di ricerca per la pace" ha reso omaggio alle vittime di tutte le guerre.

Dinanzi alle lapidi in ricordo delle vittime della guerra - nel cimitero cittadino di Viterbo ve ne e' anche una che ricorda alcune vittime austro-ungariche della prima guerra mondiale -, sono stati letti alcuni versetti dal libro biblico di Giobbe, alcuni versi dalla Divina Commedia dantesca, alcuni versi dal Faust di Goethe, alcuni versi dal Colloquio corale di Aldo Capitini.

*

Conclusa la commemorazione, il responsabile della struttura pacifista viterbese, Peppe Sini, ha successivamente dichiarato: "Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso, il diritto di vivere e di essere aiutato a vivere una vita degna. La guerra, che consiste dell'uccisione di esseri umani, e' pertanto assoluta nemica dell'umanita', e' crimine supremo. In tanto l'umanita' potra' dirsi civile, in quanto sapra' far cessare tutte le guerre e tutte le uccisioni. Solo la pace salva le vite. Ogni vittima ha il volto di Abele".

La visita e l'omaggio alle tombe dei defunti fa parte della settimana di iniziative al cui centro vi sara' la commemorazione nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" che si svolgera' il 4 novembre, giorno in cui analoghe iniziative nonviolente si svolgeranno in molte citta' italiane su invito del Movimento Nonviolento, dell'Associazione per la pace, di Peacelink, oltre che del Centro di ricerca per la pace di Viterbo.

 

6. PER FAVORE, NE' PROVOCAZIONI NE' PAGLIACCIATE

 

Vorremmo vivamente raccomandare alle persone amiche della nonviolenza che il 4 novembre esprimeranno il proprio impegno per la pace, di evitare nel modo piu' assoluto di prestarsi a provocazioni o di inscenare pagliacciate.

Sconsigliamo nel modo piu' assoluto di presentarsi alle scandalose celebrazioni militari, e soprattutto sconsigliamo di farlo con atteggiamenti che possono dar luogo a fraintendimenti e gazzarre.

E sconsigliamo altresi' nel modo piu' assoluto di dar vita a manifestazioni chiassose e istrioniche.

Il 4 novembre sia giorno di memoria delle vittime delle guerre, e quindi giorno di lutto per gli assassinati e di lotta perche' cessino gli omicidi - omicidi di cui le guerre consistono.

Atteggiamenti esibizionisti non sono ammissibili.

Atteggiamenti che possono essere interpretati come provocatori non sono ammissibili.

Atteggiamenti frivoli e buffoneschi non sono ammissibili.

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Proponendo l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" abbiamo voluto che le persone amiche della nonviolenza cessassero di essere subalterne alle indecenti celebrazioni militari, ed assumessero su di se' la memoria delle vittime, la solidarieta' con le vittime, e quindi la rivendicazione del diritto di ogni essere umano a non essere ucciso, e quindi l'impegno ad opporsi con la scelta della nonviolenza a tutte le guerre - ed agli strumenti ed apparati delle guerre: le armi e gli eserciti.

Proponendo l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" abbiamo voluto che le persone amiche della nonviolenza cessassero di essere marginali ma si percepissero rappresentative dell'intero popolo italiano e quindi assumessero su di se' il dovere civile della memoria delle vittime, il dovere morale e politico di suscitare e condurre l'opposizione alla guerra assassina, il diritto e il dovere di strappare la giornata del 4 novembre - anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale - dalle grinfie dei poteri assassini per farne un momento di verita', un kairos, in cui nella memoria e nel nome delle vittime delle guerre si esprime l'impegno a far cessare le guerre, ad attuare il disarmo, a smilitarizzare i conflitti.

*

Il 4 novembre in tutta Italia - da molte citta' abbiamo avuto incoraggianti riscontri - le persone amiche della nonviolenza commemorino le vittime delle guerre, e che queste commemorazioni siano caratterizzate dal rigore, dal dolore, dalla severita', dalla solennita', dalla compassione.

E proprio nel porsi all'ascolto delle vittime la cui vita fu troncata - e con essa la possibilita' di parola -, siano tali commemorazioni nonviolente caratterizzate dal silenzio. E nel silenzio si affermi l'immenso valore civile della memoria.

Poiche' le commemorazioni nonviolente del 4 novembre sono gia', in se stesse, un gesto di opposizione alla guerra.

Poiche' le commemorazioni nonviolente del 4 novembre sono gia', in se stesse, un programma politico di costruzione della pace.

Poiche' le commemorazioni nonviolente del 4 novembre sono gia', in se stesse, un'azione diretta di coscientizzazione e di mobilitazione popolare.

*

Facendo memoria delle vittime della guerra, dando concreta espressione al monito delle vittime della guerra, in nome delle vittime della guerra, le commemorazioni nonviolente del 4 novembre diranno con chiarezza quali siano i compiti dell'ora, quali siano gli obiettivi immediati per cui il popolo italiano deve lottare affinche' finalmente prevalga la vita e la dignita' di ogni singolo essere umano e quindi dell'umanita' intera:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. A VITERBO COMMEMORATE LE VITTIME DELLA GUERRA. "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

La mattina del 4 novembre si e' svolta a Viterbo la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra promossa dall'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Dinanzi al tempietto quattrocentesco di S. Maria della Peste, ora sacrario delle vittime della guerra, una delegazione del "Centro di ricerca per la pace" ha ricordato e reso omaggio a tutti gli esseri umani uccisi dalla scellerata follia bellica, e rinnovato l'impegno ad opporsi a nuove guerre e nuove stragi, l'impegno ad opporsi a tutte le uccisioni e le persecuzioni, l'impegno ad operare affinche' ogni essere umano sia di aiuto a tutti gli altri esseri umani, l'impegno ad operare per la pace, la giustizia, la compassione, la solidarieta' e la legalita' che salva le vite.

*

Nel corso della commemorazione e' stato letto il "Canto dei morti invano" di Primo Levi [Da Primo Levi, Ad ora incerta, ora in Idem, Opere, Einaudi, Torino 1997, vol. II, p. 615]:

 

Sedete e contrattate

A vostra voglia, vecchie volpi argentate.

Vi mureremo in un palazzo splendido

Con cibo, vino, buoni letti e buon fuoco

Purche' trattiate e contrattiate

Le vite dei nostri figli e le vostre.

Che tutta la sapienza del creato

Converga a benedire le vostre menti

E vi guidi nel labirinto.

Ma fuori al freddo vi aspetteremo noi,

L'esercito dei morti invano,

Noi della Marna e di Montecassino

Di Treblinka, di Dresda e di Hiroshima:

E saranno con noi

I lebbrosi e i tracomatosi,

Gli scomparsi di Buenos Aires,

I morti di Cambogia e i morituri d'Etiopia,

I patteggiati di Praga,

Gli esangui di Calcutta,

Gl'innocenti straziati a Bologna.

Guai a voi se uscirete discordi:

Sarete stretti dal nostro abbraccio.

Siamo invincibili perche' siamo i vinti.

Invulnerabili perche' gia' spenti:

Noi ridiamo dei vostri missili.

Sedete e contrattate

Finche' la lingua vi si secchi:

Se dureranno il danno e la vergogna

Vi annegheremo nella nostra putredine.

*

Ha partecipato alla commemorazione il professor Osvaldo Ercoli, insigne educatore e maestro di impegno intellettuale, morale e civile per generazioni di viterbesi, per unanime consenso una delle piu' luminose autorita' morali cittadine, che gia' nei giorni scorsi aveva espresso con nitide parole il suo pensiero: "4 novembre 1918,  fine della prima guerra mondiale: il pontefice Benedetto XV defini' la prima guerra mondiale un''inutile strage' ricordandoci l'ovvia verita' che ogni guerra e' inutile, che ogni guerra e' una strage. Il 4 novembre deve cessare di essere il giorno in cui scandalosamente si festeggiano le forze armate e con esse i poteri criminali che sono i padrini di tutte le guerre: la guerra e' il piu' grande crimine contro l'umanita'. Il 4 novembre deve diventare la giornata del ricordo delle 600.000 vittime innocenti che persero la vita per un''inutile strage', la giornata del ricordo delle vittime di tutte le guerre, la giornata del ripudio di tutte le armi, la giornata del ripudio di tutti gli eserciti, la giornata della cancellazione del mercato delle armi, la giornata della riconversione delle industrie belliche a produzioni civili. Occorre il semplice rispetto dell'articolo 11 della nostra Costituzione: 'L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali'".

*

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, Peppe Sini, ha successivamente dichiarato: "La memoria delle vittime di tutte le guerre e' un atto di assunzione di responsabilita': poiche' - come ha scritto Heinrich Boell - 'Ogni vittima ha il volto di Abele', e' compito di ogni essere umano opporsi a tutte le uccisioni, e quindi a tutte le guerre, che delle uccisioni di esseri umani consistono. Cosi' questa giornata di memoria delle vittime, in nome delle vittime, si fa appello alla pace e alla legalita' che salva le vite. Si fa azione diretta nonviolenta affinche' cessino le guerre e le stragi, affinche' alle vittime passate non si aggiungano altre vittime. E dunque questo addolorato omaggio agli esseri umani dalla guerra uccisi e' anche un solenne monito e un ineludibile impegno: mai piu' guerre, mai piu' uccisioni. Ed ha altresi' implicazioni attuali e cogenti: convoca ad agire per salvare le vite, convoca ad agire per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti. E quindi: che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

*

L'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" si svolge a Viterbo ogni 4 novembre da circa un decennio, e da alcuni anni ha cominciato a svolgersi anche in altre citta' italiane.

Quest'anno un appello a tal fine e' stato copromosso da alcune delle piu' rilevanti esperienze pacifiste e nonviolente italiane: il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la Pace, Peacelink.

Dai dati gia' disponibili, in tutte le regioni italiane e perlomeno in pressoche' tutti i capoluoghi di provincia si sono svolte iniziative nonviolente di commemorazione delle vittime e di opposizione alla guerra assassina.

 

8. SE NON M'INGANNO

 

Se non m'inganno, il 4 novembre 2011 e' stata una giornata in cui alle sempre piu' grottesche e scandalose parate militari che festeggiavano follemente la guerra "sola igiene del mondo", si e' contrapposta in tutta Italia la presenza delle persone amiche della nonviolenza, che hanno strappato dalle grinfie dei poteri assassini la commemorazione delle vittime della guerra, smascherando con cio' stesso quanto di scellerato e di delirante vi e' nel "festeggiare" le forze armate e il loro disumano mestiere: la guerra.

In tutta Italia la presenza delle persone amiche della nonviolenza, nell'anniversario della fine per l'Italia dell'immane carneficina della prima guerra mondiale, ha reso omaggio alle vittime della guerra nell'unico modo in cui cio' e' possibile: con l'impegno ad impedire che altre vittime vi siano.

E per impedire che altre vittime della guerra vi siano, occorre far cessare le guerre. E per far cessare le guerre occorre altresi' il disarmo e la smilitarizzazione. E per far prevalere la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, e quindi la difesa del diritto alla vita di ogni essere umano, occorre questo e non altro che questo: la scelta della nonviolenza.

E' di una evidenza solare.

*

L'iniziativa delle commemorazioni nonviolente delle vittime della guerra, di tutte le vittime di tutte le guerre, ha segnato un passaggio decisivo e vorremmo che fosse altresi' un punto di non ritorno: la nonviolenza esce dalla subalternita' e si propone come rappresentativa del popolo italiano e dell'umanita', si propone come giuriscostituente, si propone come l'etica pubblica e quindi la politica e l'amministrazione necessarie per affrontare la distretta presente, per offrire un futuro degno a un'umanita' piagata e  minacciata.

*

E questa iniziativa - che abbiamo denominato "Ogni vittima ha il volto di Abele" per restituire concretezza ed esattezza alla percezione della verita' effettuale, poiche' la verita' effettuale e' che la politica bellica e razzista del governo italiano sta uccidendo dei concreti esseri umani -, questa iniziativa e' in se stessa anche un programma politico essenziale ed ineludibile.

Le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre hanno infatti posto questioni fondamentali, hanno definito un campo d'azione, un programma d'intervento. Nel ricordo e nel nome delle vittime, per farla finita con la criminale follia delle guerre, degli eserciti e delle armi; per farla finita con tutte le uccisioni e le persecuzioni; per affermare finamente il rispetto rigoroso della legalita' che salva le vite; per affermare finalmente il rispetto rigoroso della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani nell'unica casa comune dell'umanita' intera.

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E questo programma politico di pace e di solidarieta', del volto dell'altro e del principio responsabilita', dell'amore agente che si prende cura dell'umanita' e della biosfera, esprime alcun impegni immediati su cui convocare l'intero popolo italiano alla lotta per la verita', per la legalita', per la giustizia, per la fraternita':

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. DOPO IL 4 NOVEMBRE

 

Ha avuto quest'anno molte prestigiose adesioni (anche di rilevanti personalita' rappresentative delle istituzioni democratiche) ed e' stata realizzata in molte citta' d'Italia l'iniziativa nonviolenta tenutasi il 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele", di commemorazione delle vittime delle guerre - in nitida alternativa ai grotteschi "festeggiamenti" dei decisori politici e degli apparati bellici che di quelle vittime la morte hanno provocato.

Iniziativa nonviolenta che nella sua assoluta compostezza ed addolorata austerita' ha costituito altresi', nel ricordo e nel nome delle vittime, un esplicito appello all'impegno per la cessazione delle guerre, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti; per la pace, la democrazia, la legalita' che salva le vite; per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Si tratta ora di valorizzare questa esperienza: sia rinnovandola il prossimo anno estendendola ancor piu'; sia e soprattutto proseguendo nel concreto impegno nonviolento quotidiano.

 

10. IL PROSSIMO ANNO, OGNI GIORNO, ADESSO

 

Sara' opportuno cominciare fin d'ora a preparare per il prossimo anno le iniziative nonviolente del 2 ottobre per la Giornata internazionale della nonviolenza e del 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele".

E prepararle come si deve: ovvero lottando oggi affinche' tra un anno nel nostro paese la nonviolenza sia effettivamente progredita in estensione ed in profondita'.

Ovvero occorre in questi mesi suscitare e guidare - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con l'affermazione della legalita' che salva le vite e della democrazia che ogni essere umano riconosce e raggiunge - movimenti di impegno civile per ottenere esiti di pace e di solidarieta' necessari ed urgenti.

E tra i principali immediati obiettivi vi sono i seguenti: la cessazione della partecipazione italiana alla guerra; la cessazione della persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; l'abrogazione delle misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; la cessazione del colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; le dimissioni del governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; il ritorno al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Pace, disarmo, smilitarizzazione, rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani e difesa della biosfera, riconversione nonviolenta della gestione della produzione e riproduzione sociale e dell'amministrazione della cosa pubblica come delle relazioni internazionali.

Questo lavoro che attende ogni persona amica della nonviolenza richiede altresi' la fuoriuscita da ogni subalternita', ambiguita', marginalita', infantilismo e confusione. Richiede il passo della politica: ovvero che la nonviolenza si proponga come soggetto politico, programma politico, azione politica, ed anche amministrazione pubblica.

Richiede la scelta della ricostruzione della sinistra italiana facendo perno sulla nonviolenza, e quindi sul femminismo e sull'ambientalismo, sul socialismo antitotalitario e il libertarismo solidale della responsabilita' per il mondo.

Richiede farsi carico non solo dell'opposizione al disordine costituito, ma anche della costruzione della salvezza comune dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

11. IL 5 NOVEMBRE SI E' SVOLTO A VITERBO UN INCONTRO DI RIFLESSIONE SULLA COMMEMORAZIONE NONVIOLENTA "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

Sabato 5 novembre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di riflessione sulla commemorazione nonviolenta delle vittime di tutte le guerre "Ogni vittima ha il volto di Abele" tenutasi il 4 novembre.

E' stato espresso grande apprezzamento per l'efficacia e la diffusione dell'iniziativa, che quest'anno ha raggiunto decine di citta' italiane in ogni regione del paese. Ed e' stato espresso l'impegno a promuovere anche il prossimo anno le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre.

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Il responsabile della struttura pacifista viterbese ha evidenziato che "e' dovere primario di ogni persona opporsi alla commissione di omicidi, e poiche' le guerre esattamente della commissione di omicidi consistono, e' dovere di ogni persona opporsi alle guerre. Analogamente e' dovere di ogni ordinamento giuridico democratico opporsi alla commissione di omicidi, e quindi alle guerre. Le guerre sono sempre nemiche dell'umanita'. E quindi l'unico modo adeguato di commemorare le vittime delle guerre e' impegnarsi, come persone e come istituzioni democratiche, per far cessare le guerre e le uccisioni. Dal ricordo sincero e addolorato delle vittime della guerra scaturisce il dovere morale e civile di far cessare le guerre, e quindi il dovere morale e civile del disarmo e della smilitarizzazione dei conflitti, il dovere morale e civile dell'umana solidarieta', della difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano. Vi e' una sola umanita', ogni vittima ha il volto di Abele".

 

12. SEVERINO VARDACAMPI: APRIRE GLI OCCHI, SCEGLIERE LA NONVIOLENZA, LOTTARE CONTRO LE UCCISIONI E LE PERSECUZIONI

 

Il 2011 in Italia e' stato soprattutto l'anno orribile della guerra libica che si e' aggiunta col suo carico di ulteriori massacri alla perdurante partecipazione italiana alla guerra afgana e al perdurante colpo di stato razzista.

Ma negli ultimi mesi vi sono tuttavia state in Italia alcune iniziative che potrebbero avviare una ripresa dell'opposizione alla guerra, una ripresa dell'opposizione al colpo di stato razzista, una ripresa della lotta per salvare le vite; e quindi una ripresa di dignita', di legalita' e democrazia.

Queste iniziative sono state la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre (che in verita' e' stata piuttosto schiacciata dal necessario concentrarsi dell'impegno sulla marcia Perugia-Assisi che la precedeva di appena una settimana) e l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" del 4 novembre.

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Particolarmente l'enorme ed appassionata partecipazione alla marcia Perugia-Assisi prima, e poi la diffusa, persuasa e corale adesione alla commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra il 4 novembre in nitida opposizione all'oscena "festa" dei poteri assassini, hanno avuto un impatto notevole, anche perche' queste due iniziative sono state valorizzate altresi' per promuovere lungo alcuni mesi una riflessione, una presa di parola, che ha visto partecipi non solo molte e molti militanti dei movimenti ecopacifisti, femministi e nonviolenti, della sinistra socialista e libertaria, delle esperienze sia laiche che religiose impegnate per la pace, la giustizia e la salvaguardia della biosfera, ma anche studiose e studiosi con rilevanti ruoli pubblici, e pubbliche amministratrici e pubblici amministratori di molte Regioni, e Province e Comuni, ed alcuni - pochi, in verita' - parlamentari (essendo purtroppo oggi il parlamento il luogo pubblico in cui e' piu' ampia la complicita' con l'eversione dall'alto bellicista e razzista praticata dal governo corruttore e golpista).

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Si tratta ora di valorizzare quanto queste iniziative hanno suscitato, promosso, unificato: dando continuita' all'azione contro la guerra e contro il razzismo, ma anche facendo quel salto di qualita' indispensabile per uscire dalla subalternita' e dalla marginalita', e per liberarsi da tante ambiguita', ingenuita', stupidaggini, infantilismi e peggio che purtroppo sovente in passato hanno maculato il dibattito e l'operato di molte persone ed esperienze organizzate che pur si dicono amiche della nonviolenza.

Si tratta ora di premere fortemente perche' vi sia la piu' vasta mobilitazione nonviolenta del popolo italiano per ottenere la cessazione dei crimini piu' scellerati, per ottenere il ritorno del nostro paese al rispetto della legalita' che salva le vite, al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ed in particolare - ripetiamolo ancora una volta - affinche':

- cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- si torni immediatamente al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

La nonviolenza e' la politica necessaria.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. IL 6 NOVEMBRE SI E' SVOLTA A VITERBO UNA INIZIATIVA PUBBLICA CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL RAZZISMO

 

Domenica 6 novembre 2011 si e' svolta a Viterbo, promossa dal "Centro di ricerca per la pace", una iniziativa pubblica contro la guerra e contro il razzismo.

L'incontro ha concluso la settimana di iniziative al cui centro vi e' stata la commemorazione nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" del 4 novembre.

Nel corso dell'incontro sono stati diffusi materiali di documentazione ed il responsabile della struttura pacifista viterbese ha tenuto un discorso commemorativo delle vittime delle guerre e delle persecuzioni razziste.

Il discorso si e' concluso con una esortazione all'impegno comune in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano; all'impegno comune per la pace e il disarmo; all'impegno comune per la legalita' che salva le vite; all'impegno comune contro la guerra e contro il razzismo, contro le uccisioni e le persecuzioni: "Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo rinnova l'invito a tutti i cittadini all'impegno civile nonviolento affinche' cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; si torni immediatamente al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

 

14. INIZIATIVE. IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO E DELLA FESTA PER I CINQUANT'ANNI DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO IL 20-22 GENNAIO 2012 A VERONA

[Riproponiamo il seguente invito dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org)]

 

Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini, compie 50 anni.

La festa di compleanno si terra' nei giorni 20-21-22 gennaio 2012 a Verona, al Teatro Camploy (zona Porta Vescovo).

Ci saranno ospiti, iniziative, mostre, cibo, musica, letture, film, riflessioni e proposte per fare memoria dei 50 anni passati e per iniziare insieme una nuova stagione. Sara' festa per tutti. Celebreremo il passato e organizzeremo il futuro.

Sono invitate tutte le persone, le associazioni, i gruppi, i movimenti dei piu' diversi ambienti culturali, politici, artistici, religiosi, intellettuali, e comunque tesi verso l'orizzonte nonviolento, che in questi cinque decenni hanno conosciuto, collaborato, condiviso, sostenuto il nostro Movimento e gli vogliono bene.

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Programma (provvisorio)

Venerdi' 20 gennaio 2012

Ore 21, Spettacolo/concerto, con Magical Mystery Orchestra (con archi, fiati e attore). Qualita', classicita', poetica. Le canzoni che i Beatles non hanno mai eseguito dal vivo: un'orchestra di 12 elementi con una musicalita' propria, realizza una personale interpretazione che unisce all'estremo rigore filologico una vena compositiva essenziale, attenta alla logica e allo spirito dei brani e dell'epoca in cui furono concepiti. Cinquant'anni di musica vitale.

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Sabato 21 gennaio

Ore 10, Convegno "50 anni di nonviolenza".

Goffredo Fofi: "Il contesto culturale e politico nel quale e' nato il Movimento Nonviolento".

Gianni Sofri: "L'influenza del pensiero di Gandhi nel Movimento Nonviolento di Aldo Capitini".

Daniele Lugli: "Il Movimento Nonviolento alla prova della visione di Capitini e delle sfide di oggi".

Interventi di "auguri" da parte di ospiti e amici.

Ore 15, Film "In marcia - Elementi di un'esperienza nonviolenta" di Roberto Rossi e Roberta Mani.

Presentazione dell'Archivio storico del Movimento Nonviolento, a cura di Andrea Maori.

Vignette, disegni, illustrazioni, fumetti, immagini, satira... in diretta con Mauro Biani

Interventi di "auguri" da parte di amiche e amici della nonviolenza: I sessione, L'obiezione; II sessione, L'ecologia; III sessione, L'apertura; IV sessione, L'omnicrazia.

"E se la patria chiama...": Dalla Marcia del '61 ad oggi, conversazione in musica con Fausto Amodei, padre italiano della canzone civile, satirica, antimilitarista. Conduce Enrico de Angelis.

Degustazione con i tre vini nonviolenti (Nebbiolo, Botticino, Cesanese), alla presenza dei produttori Beppe Marasso, Adriano Moratto, Mariano Mampieri.

Buffet aperi/cena.

Ore 21, Mille papaveri rossi. La pace nella canzone italiana.

Reading-concerto curato e condotto da Enrico de Angelis. Cantano Raffaella Benetti, Giuliana Bergamaschi, Claudia Bidoli, Grazia De Marchi, Laura Facci, Deborah Kooperman, Veronica Marchi, Ilaria Peretti, Alice Ronzani, Terry Veronesi. Suonano Enrico Breanza, Marco Pasetto, Gianni Sabbioni. Arrangiamenti di Enrico Breanza, Marco Pasetto, Enrico Terragnoli. Letture di Sandra Ceriani.

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Domenica 22 gennaio

Ore 9,30, "Il programma costruttivo".

Le reti alle quali il Movimento Nonviolento partecipa: Rete Ipri - Corpi Civili di Pace, Rete Disarmo, Campagna No F-35, Comitato italiano per una cultura di pace e nonviolenza, Movimento No Tav, Servizio Civile.

Ore 13, Conclusione: proposta di una campagna comune per il disarmo e contro le spese militari.

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Informazioni logistiche

Puoi contribuire alla buona riuscita della festa/convegno partecipando e facendo circolare la notizia.

Il miglior regalo per il festeggiato cinquantenne sara' la tua partecipazione personale alla festa.

Se vuoi, puoi anche contribuire alle molte spese sostenute per quest'iniziativa, con un contributo di sostegno (graditissimo) fiscalmente detraibile, sul conto corrente postale n.18745455 intestato a Movimento Nonviolento o bonifico bancario con codice Iban: IT 35 U 07601 11700 000018745455.

Il Teatro Camploy si trova a 500 metri dalla stazione ferroviaria di Verona Porta Vescovo.

Sul sito del Movimento Nonviolento le indicazioni per mangiare e dormire nelle vicinanze a prezzi contenuti.

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Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, sito: www.nonviolenti.org

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 487 del 2 gennaio 2012

 

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