Telegrammi. 735



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 735 del 10 novembre 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini Il primo punto del programma dell'alternativa

2. La crisi italiana e le proposte della nonviolenza. L'8 novembre si e' svolto un incontro di riflessione a Viterbo

3. Un appello del Movimento Nonviolento, dell'Associazione per la pace, di Peacelink e del Centro di ricerca per la pace di Viterbo per il 4 novembre: Ogni vittima ha il volto di Abele

4. Graziella Bevilacqua: A Genova

5. Giancarla Codrignani: Seguire la mitezza

6. Giorgio Montagnoli: nella difesa dei diritti di tutti gli esseri che partecipano alla vita

7. Elio Rindone: I valori della democrazia e della pace

8. Segnalazioni librarie

9. La "Carta" del Movimento Nonviolento

10. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: IL PRIMO PUNTO DEL PROGRAMMA DELL'ALTERNATIVA

[Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio; nel 1979 ha fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; ha ideato e guidato due delle piu' importanti campagne ambientaliste nell'Alto Lazio, ambedue vittoriose: quella contro la realizzazione della devastante Supercassia negli anni '80-'90, e quella contro la realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo dal 2007; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", che ogni giorno diffonde materiali di studio e di riflessione e sostiene e promuove iniziative nonviolente per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani. Ha ideato e realizzato dal 2002 a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Il primo punto del programma dell'alternativa - che sara' tale solo se sara' nonviolenta - e' l'opposizione alla guerra e al razzismo, ovvero il ripristino della legalita' costituzionale.

Ovvero il disarmo (unilaterale e integrale, comprensivo della cessazione di ogni produzione di armi, con connessa riconversione a produzioni civili dell'industria bellica), la drastica riduzione delle spese militari (fino all'integrale smilitarizzazione e sostituzione con la Difesa popolare nonviolenta ed i Corpi civili di pace), e l'abrogazione di tutte le misure naziste attraverso cui si e' realizzato il colpo di stato razzista in Italia.

Senza l'opposizione alla guerra e al razzismo non si costruisce un'alternativa al regime delle stragi e della corruzione.

Solo con l'opposizione alla guerra e al razzismo si ricostruisce la legalita' e la democrazia in Italia.

*

E quindi fulcro dell'alternativa nonviolenta necessaria ed urgente sia:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

L'unica politica ragionevole e decente qui ed ora, in Italia ed ovunque, e' la scelta della nonviolenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INCONTRI. LA CRISI ITALIANA E LE PROPOSTE DELLA NONVIOLENZA. L'8 NOVEMBRE SI E' SVOLTO UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

La sera di martedi' 8 novembre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di riflessione sulla crisi italiana e le proposte della nonviolenza.

Nel corso dell'incontro e' stata esaminata la situazione attuale alla luce delle ultime vicende e sono state formulate e valutate le proposte fondamentali e indispensabili per un'alternativa nonviolenta resa necessaria e urgente dagli esiti catastrofici delle scellerate ed insensate scelte politiche, economiche e sociali del governo e dei suoi complici.

 

3. DOCUMENTAZIONE. UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA PACE, DI PEACELINK E DEL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO PER IL 4 NOVEMBRE: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

*

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

*

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Associazione per la pace

per contatti: e-mail: luisamorgantini at gmail.com, sito: www.assopace.org

Peacelink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

4. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. GRAZIELLA BEVILACQUA: A GENOVA

[Ringraziamo Graziella Bevilacqua (per contatti: bevilacquagraziella at tiscali.it) per questo intervento.

Graziella Bevilacqua, pacifista, femminista, ambientalista, vive a Genova, e' impegnata nel Movimento Internazionale della Riconciliazione ed in molte iniziative di pace e di solidarieta', per i diritti umani e la difesa della biosfera, di azione e formazione nonviolenta]

 

Purtroppo il 4 novembre 2011 a Genova sara' ricordato per la tragica alluvione che ha devastato interi quartieri, e come ben sapete la responsabilita' non e' solo dei cambiamenti climatici in corso, ma anche della scarsa attenzione ai problemi dell'ambiente e della salvaguardia idrogeologica, che e' ben lungi dall'essere al primo posto nella scala delle priorita' di amministratori e politici.

Un volantino specifico per il 4 novembre, nella linea di "Ogni vttima ha il volto di Abele", era stato distribuito durante l'ora del silenzio per la pace, che, ininterrottamente dal 2001, ha luogo tutti i mercoledi' dalle ore 18 alle 19 nella centralissima Piazza De Ferrari.

Vorrei riportare qui un commento di Norma Bertullacelli, una delle fondatrici del Centro ligure di documentazione per la pace, in merito al disastro dell'alluvione: "I nostri 'bravi soldatini' dove sono? Tutti in Val Susa? O in Afghanistan? Io a spalare ho visto solo ragazzi e ragazze senza divisa, bravissimi!".

 

5. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. GIANCARLA CODRIGNANI: SEGUIRE LA MITEZZA

[Ringraziamo Giancarla Codrignani (per contatti: giancodri at alice.it) per questo intervento.

Giancarla Codrignani, gia' presidente della Loc (Lega degli obiettori di coscienza al servizio militare), gia' parlamentare, saggista, impegnata nei movimenti di liberazione, di solidarieta' e per la pace, e' tra le figure piu' rappresentative della cultura e dell'impegno per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Giancarla Codrignani: L'odissea intorno ai telai, Thema, Bologna 1989; Amerindiana, Terra Nuova, Roma 1992; Ecuba e le altre, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994; L'amore ordinato, Edizioni Com nuovi tempi, Roma 2005. Si veda anche l'intervista apparsa nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 343. Un profilo di Giancarla Codrignani scritto da Annamaria Tagliavini ed apparso sull'Enciclopedia delle donne abbiamo riportato nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 513]

 

E' davvero sperabile che la nonviolenza abbia un cammino fitto di amici dalla schiena dritta, se crescono quanti stanno dalla parte delle vittime e vedono in Abele il figlio, il fratello, il compagno. Ma dobbiamo anche alzare lo sguardo oltre un vittimismo che puo' nascondere lo stereotipo: Abele e' amabile, ma muore e non sappiamo che cosa avrebbe fatto se fosse sopravvissuto. Le antiche narrazioni sono portatrici della terribile reazione della vendetta, anche se spesso rivelano la volonta' divina nonviolenta perche' salva Isacco e Ifigenia. Non si e' salvato Abele, ma il dio biblico ha comandato "nessuno tocchi Caino". Il richiamo sacralizza il rispetto per ogni vita, anche dell'autore di omicidi, che e' anche la possibilita' di non disperare di noi stessi dietro i peccatori e gli erranti: le vittime risparmiate, che non sono meno vittime per essere rimaste a soffrire le perdite e le assenze, si attengano alla comprensione del limite umano e alle regole di giustizia, costruendo legalita' aperta a modificazioni sempre piu' avanzate a mano a mano che le societa' e gli individui riescono a cogliere le piu' piccole possibilita' di avanzamento morale. Per questo sentiamo disagio in questo periodo, in cui non ci troviamo direttamente in alcuna guerra, ma viviamo il disagio di violenze indirette che ci pongono gia' dentro i conflitti. La nonviolenza puo', se ci trova attenti, disinnescare anche i quotidiani meccanismi delle indirette aggressioni opprimenti che stanno formando un'escalation crescente contro chi vorrebbe seguire la mitezza.

 

6. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. GIORGIO MONTAGNOLI: NELLA DIFESA DEI DIRITTI DI TUTTI GLI ESSERI CHE PARTECIPANO ALLA VITA

[Ringraziamo Giorgio Montagnoli (per contatti: gmontagno at gmail.com) per questo intervento.

Giorgio Montagnoli, nato a Genova nel 1937, laureato in Chimica all'Universita' di Pisa, ha passato la vita professionale come ricercatore nel campo del riconoscimento molecolare, dapprima nel Consiglio Nazionale delle Ricerche, e poi come docente in Chimica e Biochimica all'Universita' di Pisa. Innamorato della nonviolenza, ha partecipato con amici a fondare il corso di studi universitari "Scienze per la pace", tenendo gli insegnamenti di "Chimica della vita" e "Controllo delle armi chimiche e biologiche". E' autore di libri di poesia e di pace: Tre raccolte per regalo, Lucca, Lucca libri edizioni, 1989; A lato delle favole e nei sogni, S. Miniato, Titivillus, 2003; Violenza e nonviolenza. Costruzioni culturali o produzioni dell'io?, Rimini, Pazzini editore, 2010, e altri sia professionali che di divulgazione, sulla cultura chimica e sulla costruzione della pace]

 

La memoria del IV novembre, festeggiata di consueto dai decisori politici in quanto ritenuta di peso storico per la crescita culturale del popolo italiano, non e' stata quest'anno solo contestata dai movimenti pacifisti. Al contrario, ha conosciuto l'alternativa di rappresentare la commemorazione nonviolenta delle vittime delle guerre, e pertanto l'avvenimento ha assunto direttamente il peso di un valore nella lotta per la pace.

Questa forma di memoria ripropone anche l'esame del significato della nonviolenza nella nostra cultura occidentale: quale e' il peso di una attivita' sostanzialmente religiosa (nel senso datole da Gandhi), e cioe' staccata da qualsiasi esercizio di potere?

La modalita' di indipendenza dal potere porta a conseguenze negative: la nonviolenza non puo' arrivare a raggiungere l'obiettivo, fissato come limite, di ottenere la cessazione delle guerre intese come atti economici. Il risultato sembra in particolare negativo per la sofferenza dei popoli coinvolti. Al contrario, nel mio modo di vedere, e' una benedizione, in quanto non possiamo aspettarci di avere in regalo, e cioe' in maniera automatica, qualcosa che invece dobbiamo ottenere attraverso la lotta, che si esprime anche nella sofferenza. Applicare la nonviolenza, che non ha rapporti con le sciagure dovute agli apparati bellici, ma al contrario e' legata con la pace auspicata, permette solo di ottenere un cambiamento culturale, e in tale modo rivela i lati positivi. L'obiettivo della cessazione della violenza viene ad essere inquadrato nella difesa dei diritti di tutti gli esseri che partecipano alla vita, verso la quale i responsabili delle sofferenze sono gli umani.

 

7. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. ELIO RINDONE: I VALORI DELLA DEMOCRAZIA E DELLA PACE

[Ringraziamo Elio Rindone (per contatti: eliorindone at tiscali.it) per questo intervento.

Elio Rindone, docente di storia e filosofia nei licei, oggi in pensione, ha conseguito nel 1984 il baccellierato in teologia presso la Pontificia Universita' Lateranense e in seguito, per tre anni, ha condotto un lavoro di ricerca presso l'Universita' Cattolica di Nijmegen (Paesi Bassi) tenendosi in contatto con E. Schillebeeckx. Ha pubblicato L'ispirazione della S. Scrittura dal Vaticano I al Vaticano II, Centro di Formazione Cristiana, Palermo 1982; Attualita' del pensiero greco. Quattro saggi, Centro di Formazione Cristiana, Palermo 1985; Per comprendere l'eucaristia, Augustinus, Palermo 1989; Ma e' possibile essere felici?, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2004; Chi e' Gesu' di Nazareth?, Ilmiolibro, 2011, oltre a vari articoli su "Aquinas. Rivista internazionale di filosofia" e su "Critica liberale"]

 

Credo che i docenti sensibili dovrebbero impegnarsi nel corso dell'intero anno scolastico per far conoscere ai giovani la nostra Costituzione, che promuove i valori della democrazia e della pace.

Perche' l'insegnamento non si riduca a un fatto puramente teorico, e' necessario pero' che gli adulti, nel nostro caso i professori, mettano in pratica ogni giorno nei rapporti interpersonali quei principi di legalita', di solidarieta' e di rispetto dell'altro che sono condizioni imprescindibili per il rinnovamento della nostra societa'.

 

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- "Limes", n. 5, 2011, "Israele piu' solo, piu' forte", pp. 328, euro 14.

 

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

10. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 735 del 10 novembre 2011

 

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