Telegrammi. 640



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 640 del 7 agosto 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Sette domande a Marcella Brancaforte

2. Sette domande a Elena Buccoliero

3. Sette domande ad Anselmo Palini

4. Sette domande a Maria Luisa Paroni

5. Sette domande a Marilena Salvarezza

6. Sette domande a Mao Valpiana

7. Comitato Nepi per la Pace: Dalla sesta rassegna di Cinema per la Pace ancora un appello per la fine della partecipazione italiana alle guerre in Afghanistan e Libia e per la fine di tutte le guerre

8. Segnalazioni librarie

9. La "Carta" del Movimento Nonviolento

10. Per saperne di piu'

 

1. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARCELLA BRANCAFORTE

[Ringraziamo Marcella Brancaforte (per contatti: tuscania at magritte.it) per questa intervista.

Marcella Brancaforte, nata a Catania nel 1963, ha studiato a Urbino Disegno Animato e ha conseguito il diploma di laurea all'Isia. Ha vissuto e lavorato tra Milano e Roma. Dal 1998 vive a Tuscania nell'Alto Lazio. Illustratrice eclettica, dal 1987 collabora con periodici, riviste e giornali. Pubblica per Mondadori, Rizzoli, Fabbri, ma anche per piccole case editrici. Dai suoi ultimi progetti di libri illustrati avvia un percorso di ricerca che esplora e collega le arti e le attivita' che sconfinano e poi tornano al libro: dalla lettura scenica al teatro di figura, dal "cunto" al video per immagini. Il suo blog e' http://marcellabrancaforte.blogspot.com]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Marcella Brancaforte: A mio avviso trovo rilevante gia' di per se' il fatto che la marcia Perugia-Assisi in questi 50 anni ci sia e continui ad esserci come punto di riferimento e di incontro per cittadini, laici e credenti, su un territorio comune.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Marcella Brancaforte: Penso che lo stato del mondo in questo periodo storico sia molto, molto esplosivo. Per restare in Italia sono innumerevoli i focolai di ingiustizia di cui occuparsi. Un esempio? la posizione non accogliente dello Stato italiano nei confronti dei rifugiati e dei migranti, l'approvazione di leggi inique sui Cie, ad esempio, l'allungamento da 6 a 18 mesi di detenzione dei reclusi nei Cie, la negazione ai detenuti di parlare con avvocati. O le innumerevoli omissioni di soccorso nei mari al largo di Lampedusa e i morti che lo stato italiano e altri paesi continuano ad avere sulla coscienza omettendo il soccorso in mare di centinaia di barconi pieni di migranti...

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Marcella Brancaforte: Non seguo cosi' da vicino il movimento nonviolento per poter rispondere esaurientemente; quando ho tempo mi dedico a leggere qualche pagina de "La nonviolenza e' in cammino" e a suggerire a chi ha piu' tempo di me di fare altrettanto e di piu'. In ogni caso: sarebbe auspicabile una educazione alla pace che parta dalle scuole e arrivi nelle scuole, e che aiuti e sostenga le famiglie e gli insegnanti. Le parrocchie sono sempre piu' distanti dalla societa', e risolvono in modo parziale il concetto di educazione nonviolenta, e poi ci sono tutti i bacini "laici" da raggiungere: il da fare sarebbe tantissimo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Marcella Brancaforte: Penso di averlo suggerito nella risposta di sopra. Sostanzialmente un ruolo di informazione sulla nonviolenza e di formazione alla nonviolenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Marcella Brancaforte: Seguo il lavoro di giornalisti come Gabriele del Grande ( http://fortresseurope.blogspot.com) o di strutture di accoglienza come Asinitas Roma; penso che stiano facendo un lavoro profondo per informare e difendere i diritti dei migranti...

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Marcella Brancaforte: Idem.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Marcella Brancaforte: E' cercare di comprendere l'altro, accogliendolo e non rifiutandolo, cercando di fare l'esercizio di mettersi nei suoi panni prima di giudicarlo, prescindendo dalla nostra esperienza.

 

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A ELENA BUCCOLIERO

[Ringraziamo Elena Buccoliero (per contatti: elena.buccoliero at fastwebnet.it) per questa intervista.

Elena Buccoliero e' nata nel 1970 a Ferrara, dove tutt'ora vive. Si e' avvicinata alla nonviolenza e al Movimento Nonviolento nell'incontro con Daniele Lugli, Mao Valpiana e successivamente altri amici conosciuti nel Movimento. Da oltre dieci anni fa parte del Coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento. Collabora ad "Azione Nonviolenta", la rivista fondata da Aldo Capitini subito a ridosso della prima Marcia. A Ferrara per sette anni, insieme a Daniele Lugli e ad altri amici, ha animato le iniziative della Scuola della Nonviolenza che ha riunito nel tempo centinaia di persone interessate. Da sempre lavora in ambito educativo. Attualmente divide il suo tempo tra l'Ufficio del Difensore civico della Regione Emilia-Romagna, dove si occupa di comunicazione, ricerca, tutela dei minori, e il Tribunale per i Minorenni di Bologna dove e' giudice onorario dal 2008. Si occupa in particolare di bullismo e violenza nella scuola. Su questo tema ha contribuito a realizzare strumenti didattici, ricerche, audiovisivi e percorsi formativi, a disposizione di insegnanti, studenti, genitori, operatori. Cfr. anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 365]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Elena Buccoliero: In questi anni la Marcia e' stata probabilmente l'occasione italiana piu' continuativa per una sensibilizzazione ampia sui temi della pace, rivolta a vaste fasce di popolazione e con una apertura specifica verso i giovani e verso i gruppi organizzati. Resta una manifestazione serena, corale, diffusa, sostanzialmente accessibile a tutti. Un luogo dove ciascuno sente di non doversi difendere, di non doversi attrezzare contro i lacrimogeni o i manganelli. Mi si passi il paragone, la Marcia della pace e' un po' come il Natale, quando tutti si sentono piu' buoni, con la tenerezza e i rischi di ipocrisia che ne discendono. Anche nel nome della pace ci si puo' ritrovare a marciare in tantissimi e sui mezzi da perseguire, magari, e' un altro paio di maniche. Ma io penso sia un bene coltivare un orizzonte nel quale tutti si riconoscono. Di litigiosita' tra simili - gruppi, associazioni, movimenti simili - ne vediamo spesso. Credo sia positivo ricordarsi qualche volta di cio' che accomuna, certo considerandolo un punto di partenza e non di arrivo. Sapendo poi che non e' necessario arrivare ad assomigliarsi, neppure tra associazioni. Mi pare che questa complementarieta' rispettosa sia stata voluta sin dalla Marcia del 1961, quando Capitini ha ideato l'iniziativa proprio per rivolgersi a tutti i cittadini di buona volonta', delle diverse posizioni politiche.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Elena Buccoliero: Questa Marcia nasce come particolare per la casualita' del calendario, non per la particolarita' del momento o per una impostazione necessariamente diversa. Ma il fatto che coincida con il 50esimo dalla Marcia di Capitini suggerisce e stimola iniziative collaterali, o modalita' di partecipazione alla Marcia 2011, che in qualche modo si richiamano alla prima edizione. Questo puo' proteggere dai rischi di genericita' e porre il tema della nonviolenza come qualcosa di piu' del giusto desiderio di pace.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Elena Buccoliero: Non mi sento in grado di valutarlo. Ci sono tensioni diffuse, temi importanti, forse non c'e' la sensazione di avere dei punti forti e precisi su cui impegnarsi tutti insieme. Ci sono sfide locali - pur se importanti nazionalmente -, iniziative che valgono li' dove avvengono. Siamo globalizzati e parcellizzati allo stesso tempo. Questo non riguarda soltanto la nonviolenza, e' un dato del nostro tempo. La violenza con la quale ci confrontiamo e' presente in molti modi alcuni dei quali subdoli, strutturali, difficili da riconoscere e da contrastare. Confrontarmi con la situazione globale a me da' un senso di vertigine: troppo da capire, da studiare, da fare, per le mie forze. Seguo la mia strategia di sempre, che e' parzialissima e del tutto insufficiente, ma consiste grosso modo nel riconoscere uno spicchio nel quale mi ritrovo e cercare di vigilare su quello, occuparmene, come ne sono capace. Grata di camminare - verso Assisi ed oltre - con persone di altra sensibilita', generosita', interessi, che mi aiutano a comporre un quadro d'insieme.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Elena Buccoliero: Il Movimento Nonviolento in questi mesi e' quantomai attivo sia sul piano organizzativo sia su quello dei contenuti proprio per far si' che la Marcia sia per tanti una occasione di avvicinamento alla nonviolenza. Si sta interrogando anche sui propri mezzi, sulle proprie capacita' e possibilita' di comunicare, soprattutto con i giovani. Io credo ci sia un gran bisogno di nonviolenza, indipendentemente da quale sia l'associazione che la propone, e chiedo al "mio" Movimento che in questa Marcia riesca ad essere per tante persone, e particolarmente per tanti ragazzi, un medium pulito della proposta nonviolenta. Lo chiedo al Movimento, cioe' a partire da me stessa.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Elena Buccoliero: Di primo acchito mi viene in mente la reazione - per quanto ne so - composta, dignitosa, ferma, civilissima, del popolo norvegese davanti alla strage di Oslo. E la strage di migranti che procede nel Mediterraneo, ieri l'ultimo lutto durissimo, non so cosa deve accadere perche' ci sentiamo ricoprire dalla vergogna. In Italia citerei la Val di Susa, la manifestazione delle donne "Se non ora, quando?" e la vittoria referendaria, vero e inatteso sospiro di sollievo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Elena Buccoliero: Nel nostro Paese sento prioritario l'impegno sul tema della convivenza. In questi giorni abbiamo notizia degli scioperi che nel sud Italia i braccianti stanno facendo insieme, italiani e stranieri, contro le condizioni infami nelle quali lavorano. Ecco io credo sia un segnale molto opportuno, da cogliere e vivificare, perche' queste persone si sono riconosciute simili e si stanno muovendo insieme senza cadere nella trappola costruita ad arte, di una diversita' culturale come barriera alla comunicazione. Il "Tentativo di decalogo per una convivenza interetnica" di Alexander Langer, che il Movimento Nonviolento ha riletto nell'ultimo anno in preparazione al Congresso di Brescia, ha a mio avviso moltissimo da dire ai nostri gruppi e alle nostre comunita', nonostante sia stato scritto oltre quindici anni fa. In questi stessi giorni, con altri amici, sto curando l'organizzazione di un seminario sul rapporto tra nonviolenza e politica che terremo al Monte Sole, il Movimento Nonviolento con altre associazioni, dal 2 al 4 settembre. Lo abbiamo pensato soprattutto per giovani politicamente impegnati. In effetti il gruppo sara' misto e sta superando le venti persone, mi sembra un dato importante, interessante, da raccogliere. Indica un ambito formativo privilegiato per il Movimento Nonviolento che si e' sempre esercitato a una "nonviolenza politica", critica e propositiva sulle scelte che a diversi livelli determinano il nostro vivere insieme. Beh, per quello che vedo quotidianamente nel mio lavoro direi che la violenza contro i bambini e' un'urgenza che non dovrebbe passare inosservata, e pazienza se porta a guardare in luoghi angusti e ristretti, troppo mitizzati, come le famiglie. Ma nel contempo c'e' il grande tema delle spese per gli armamenti sul quale fuori dai nostri giri non si dice abbastanza, e che invece dovremmo riuscire a sollevare e a far percepire anche a chi non ha avuto occasioni o desiderio di riflettere sulla nonviolenza. Insomma, il solito imbarazzo della scelta...

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Elena Buccoliero: Mi sono state insegnate diverse citazioni capitiniane che mi piacciono, per definire la nonviolenza. In questo momento quella che sento piu' vicina inquadra la nonviolenza come "segno di direzione che dai alla tua vita", senza che questo risolva il problema della traiettoria o dei mezzi di trasporto. Il fatto pero' che ci si metta su una strada, consapevolmente, insieme ad altri, desiderando e ricercando attivamente la riduzione della violenza che abbiamo intorno, questo per me e' un passaggio su cui ha senso spendersi. Come accostarsi alla nonviolenza? Attraverso l'incontro, non c'e' altra via. Che sia favorito da "Azione Nonviolenta", da una riunione o da un click su Facebook poco importa. L'avvicinamento alla nonviolenza per me nasce sempre dall'incontro.

 

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE AD ANSELMO PALINI

[Ringraziamo Anselmo Palini (per contatti: anselmo.palini at alice.it) per questa intervista.

Anselmo Palini, coniugato, tre figli, vive e lavora in provincia di Brescia. E' saggista e docente di materie letterarie nella scuola superiore. Nei suoi studi ha approfondito in particolare i temi della pace, dell'obiezione di coscienza e dei diritti umani. Piu' recentemente ha affrontato le problematiche connesse con i totalitarismi nel XX secolo, ricercando in particolare le testimonianze di chi si e' opposto a tali sistemi dittatoriali. I suoi ultimi libri intendono proprio presentare questi testimoni di pace, di liberta' e di nonviolenza, persone che nella notte dei totalitarismi hanno tenuto accesa la fiammella della speranza ed hanno dimostrato che nella storia l'ultima parola non spetta al male e alla violenza. Fra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Aborto. Dibattito sempre aperto, prefazione di Adriano Bausola, gia' rettore dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, Citta' Nuova, Roma 1992; Bambini e ragazzi nel mondo. I diritti affermati, i diritti negati, Libreria Editrice Vaticana, Roma 2000, con prefazione di Pier Giorgio Liverani, giornalista, gia' direttore di "Avvenire"; Le carte dei diritti, La Scuola, Brescia 2003; Testimoni della coscienza. Da Socrate ai nostri giorni, editrice Ave, Roma 2005 (seconda ristampa 2010), prefazione di Franco Cardini, premio Capri San Michele 2006 sezione Giovani; Voci di pace e di liberta'. Nel secolo delle guerre e dei genocidi, Ave, Roma 2007, prefazione di Paolo Giuntella; Primo Mazzolari. Un uomo libero, Ave, Roma 2009 (prima ristampa 2010), con postfazione di mons. Loris Francesco Capovilla; Don Primo Mazzolari, Brescia e i bresciani, edizione a cura della Fondazione San Francesco di Sales, Brescia 2009, con introduzione di mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia; Sui sentieri della profezia. I rapporti fra Giovanni Battista Montini - Paolo VI e Primo Mazzolari, Messaggero, Padova 2010, con prefazione di Bruno Bignami, presidente della "Fondazione Mazzolari" di Bozzolo, e postfazione di Antonio Lanzoni, vicepostulatore della causa di beatificazione di Paolo VI; Oscar Romero. "Ho udito il grido del mio popolo", editrice Ave, Roma 2010, prefazione di Maurizio Chierici, giornalista e scrittore. Questi libri, su richiesta di realta' culturali o associazioni ecclesiali, sono stati presentati dall'autore in varie citta' italiane, da Roma (piu' volte) a Padova (piu' volte), da Parma a Cremona, da Brescia (piu' volte) a Como, da Molfetta a Alba, da Andria a Mantova, da Sezze (Latina) a Ostia, da Fano a Ancona, da Bologna a Crema, da Mondovi' a Trento. Anselmo Palini ha pubblicato inoltre articoli, saggi e inserti su varie riviste, come Humanitas, Vita e pensiero, Scuola Italiana Moderna, Nuova Umanita', Scuola e Didattica, Mosaico di Pace, Azione Nonviolenta, Nuova Secondaria, Dialoghi, Nigrizia, Formazione e lavoro, Civilta' Bresciana, Notiziario Istituto Paolo VI. Una intervista ad Anselmo Palini e' apparsa nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 254, un'altra nei "Telegrammi" n. 424]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquant'anni?

- Anselmo Palini: Sicuramente aver posto all'ordine del giorno del nostro Paese il tema della nonviolenza. Dopo la morte dei grandi profeti italiani della nonviolenza, da Capitini a Mazzolari, da Milani a Balducci a Tonino Bello, il timore era che anche il messaggio della nonviolenza venisse accantonato e divenisse argomento di studio e dibattito fra pochi eletti. Cio', almeno in parte, non e' avvenuto proprio grazie al grande risalto che progressivamente ha avuto la marcia della pace Perugia-Assisi.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Anselmo Palini: La prossima marcia Perugia-Assisi sicuramente deve mettere al centro del proprio interesse alcuni temi come quelli della legalita', della democrazia, della Costituzione, in quanto nel nostro Paese sembra che tali aspetti siano da mettere in secondo piano. Ma lo specifico della Marcia deve essere l'affermazione che la nonviolenza non e' una materia di studio, un tema per pochi spiriti puri e belli, bensi' una modalita' di azione alternativa a quella delle armi e dei bombardamenti e uno stile di vita piu' sobrio e rispettoso degli altri e dell'ambiente.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Anselmo Palini: La nonviolenza purtroppo e' ancora oggi un tema per pochi. La storia con tutti i suoi disastri non e' stata maestra di vita. Si continua con la logica delle armi. La nonviolenza deve dunque fare di tutto per uscire dai ristretti cenacoli degli addetti ai lavori al fine di proporsi come stile di vita e come modalita' per affrontare le grandi crisi internazionali.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Anselmo Palini: Il Movimento Nonviolento e gli altri gruppi e associazioni, penso ad esempio a Pax Christi, devono operare per proporre nei piu' diversi ambiti, da quelli culturali a quelli politici, le tematiche della nonviolenza. Devono inserirsi nei dibattiti e nei confronti in atto sulle riviste. Devono proporre pubblicamente il proprio punto di vista in merito agli impegni del nostro Paese nelle aree di crisi, in quelle che vengono definite "azioni umanitarie".

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Anselmo Palini: Sicuramente le rivolte nei Paesi del Nord Africa sono state importanti, a dimostrazione del fatto che quando tanta gente scende in strada in maniera pacifica e' possibile ribaltare governi e sistemi politici.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Anselmo Palini: Sul versante politico si tratta di entrare nel dibattito relativo alle spese militari e alle cosiddette "missioni di pace" per proporre una visione alternativa. Sul versante culturale si deve fare in modo che i temi della nonviolenza possano avere spazio nelle riviste e sui quotidiani. Sul versante educativo e scolastico impegnarsi a proporre una visione della storia come "memoria del bene", ossia tesa a far conoscere sempre piu' quanti sono stati testimoni di pace e  di nonviolenza nella loro vita e nei grandi snodi storici. Fare "Memoria del bene" e' cio' che sto cercando di realizzare con i miei ultimi libri pubblicati con l'editrice Ave.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Anselmo Palini: La nonviolenza e' "un atto di fiducia nell'uomo e di fede in Dio", una testimonianza che Dio e' amore e che il rapporto fra gli uomini e Dio e degli uomini fra di loro deve essere improntato sull'amore, ossia sul Vangelo. In termini piu' laici, la nonviolenza e' uno stile di vita rispettoso dell'ambiente e delle persone; e' un cammino per la realizzazione della pace e della fratellanza fra i popoli; e' la possibilita' che ci viene data di rispondere ai conflitti e ai contrasti senza la violenza e le armi. E' il sogno di una societa' piu' giusta e armonica.

 

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARIA LUISA PARONI

[Ringraziamo Maria Luisa Paroni (per contatti: marialuisa.paroni at gmail.com) per questa intervista.

"Sono nata nel 1961 a Casalmaggiore ma vivo a Sabbioneta (Mn); sono sposata ed ho due figli. Lavoro in un istituto di credito, sono catechista e svolgo attivita' di volontariato in varie associazioni e comitati ed in passato sono stata in particolare attivista in Amnesty International. Ho aderito con convinzione al motto di don Milani "I care", percio' mi interesso di tutto cio' che ha a che fare con l'educazione, con la giustizia, l'ambiente, i diritti in generale, la cultura e la promozione umana in generale. Cerco di praticare questi interessi non solo nel tempo libero (in quanto tale e' pochissimo), ma intessendoli in tutti i contesti della mia vita, cercando  di superare la frammentazione e di raggiungere una omogeneita' di comportamento, sia nel lavoro, che in famiglia ed in tutti i vari ruoli che mi capita di rivestire. Non ho scritto nessun testo finora e non so nemmeno se mi capitera' di farlo, ma cerco di dare il mio contributo di idee e di costanza in tutte le iniziative che promuovo o alle quali partecipo... penso che ciascuno, partendo da se stesso, con i propri mezzi e nel proprio ambiente, con piccoli passi, puo' contribuire, facendo rete con gli altri, a migliorare la realta' e costruire un mondo piu' giusto". Cfr. anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 390]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Maria Luisa Paroni: Credo che il significato intrinseco della marcia stia proprio nel camminare, metafora di un percorso lento, "a passo d'uomo", che puo' attraversare fasi alterne di dinamicita' e allegria ma anche stanchezza e scoraggiamento e nonostante tutto continua, con tenacia e costanza, con un obiettivo comune che si condivide anche se non si e' certi di riuscire a raggiungerlo, anzi, nonostante si abbia l'impressione che la meta si allontani, come accade quando si cammina in montagna, in cui l'orizzonte si sposta continuamente.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Maria Luisa Paroni: Credo che siano molti i temi "all'ordine del giorno", ma quello su cui ritengo  possa convergere l'attenzione di tutti sara' la violenza del potere finanziario che e' arrivato ad un tale livello di spregiudicatezza e pervasivita' da destabilizzare interi Paesi (al momento sembra sempre piu' inevitabile che possa accadere all'Italia) precipitando le relative popolazioni ad un livello di barbarie paragonabile ad un conflitto mondiale: e' sempre piu' urgente arrivare ad un radicale cambiamento del concetto di sviluppo e del paradigma della convivenza collettiva, di questo vorrei che si parlasse e soprattutto che diventasse prassi quotidiana e patrimonio comune di quanti credono nella nonviolenza (che non e' un concetto astratto, ma si declina anche piu' "prosaicamente" di quanto non si creda).

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Maria Luisa Paroni: Credo che siano ancora in troppi convinti che si tratti di idee utopistiche, da "anime belle" che non si sono mai trovate ad affrontare conflitti "seri".... oppure che al momento della "verita'" anche le cosiddette "anime belle" depongano la maschera e sfoderino gli artigli... ad esempio mi lascia perplessa la duplice anima del movimento No Tav, anche se non sono del tutto persuasa che gli atti di violenza agiti ed attribuiti al movimento non siano invece opera di infiltrati che intendano screditare le ragioni dei No Tav... indubbiamente ci sono anche esempi positivi e "diffusi" che naturalmente "non fanno notizia" e questo silenzio su di essi puo' indurre pertanto a credere che la nonviolenza sia irrealizzabile nella realta'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Maria Luisa Paroni: Penso che sarebbe opportuno intensificare l'opera di educazione alla pace ed alla nonviolenza a tutti i livelli (dalla scuola dell'obbligo fino alle varie realta' educative, come oratori, A.C.R., scout, societa' sportive ecc.), partendo da una corretta educazione all'affettivita', alla capacita' di tollerare le frustrazioni, alla soluzione pacifica dei contrasti, ai giochi a somma diversa da zero (in cui si vince insieme e non "contro"); non e' da trascurare anche l'educazione all'uso del denaro ed al consumo critico, alla finanza etica ed alla responsabilizzazione dell'individuo alle scelte economiche, perche' adotti comportamenti che tengano conto delle conseguenze sulla collettivita' (secondo il motto "pensare globalmente ed agire localmente"), ecc. fino ad elaborare soluzioni creative per superare l'individualismo e la competitivita' sfrenata, "decolonizzando l'immaginario" - come suggerisce Serge Latouche - dai miti che creano diffidenza ed ostilita' verso "l'altro", o l'accumulo di "feticci consumistici" per "sentirsi qualcuno"; per gli adulti mi sembra sempre piu' necessaria una preparazione alla "difesa popolare nonviolenta" alla luce dei numerosi "fronti" di lotta per la tutela dell'ambiente e della salute (penso all'opposizione alle "grandi opere" oppure ad insediamenti inutili e dannosi come inceneritori, centrali altamente inquinanti ed altre simili installazioni).

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Maria Luisa Paroni: Per quanto riguarda la finanza, penso al caso dell'Islanda che ha saputo affrancarsi dalla schiavitu' finanziaria attraverso un percorso democratico, poi certamente alla massiccia mobilitazione referendaria che, per la prima volta, ha visto la partecipazione convinta e determinata anche di gran parte della popolazione non direttamente coinvolta in associazioni o comitati, ma convinta del valore della difesa del "bene comune"; penso anche all'impegno dei cittadini cileni della Patagonia contro lo sfruttamento delle risorse idriche, ma non solo, nella regione dell'Aysen e che ha coinvolto anche la Chiesa locale; le battaglie di contro-informazione della cittadinanza attiva che si oppongono alla mistificazione delle notizie da parte di media "schierati" al fianco di lobby o poteri forti ecc. Gli esempi non mancano, ma spesso sono poco eclatanti o volutamente oscurati per evitare che i buoni esempi trascinino.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Maria Luisa Paroni: Sorvegliare che venga rispettata la volonta' dei cittadini espressa col referendum, in particolare per quanto riguarda l'acqua pubblica, con una massiccia pressione e presidio sugli enti locali; sorvegliare attivamente la salvaguardia della Costituzione per impedire che con pretesti arbitrari e contingenti siano introdotti cambiamenti eversivi e nefasti (gia' gli italiani sono riusciti ad impedirlo sei anni fa, ma il pericolo e' ancora ben  presente...); fare opera demistificatoria (specialmente da parte degli educatori) delle notizie dei media che ottundono la sensibilita' ed il pensiero critico dei giovani, manipolando il loro pensiero ed istigandoli ad atteggiamenti violenti ed alla sopraffazione verso gli altri e soprattutto verso i deboli; fare pressione sui propri referenti politici perche' vengano stornati i fondi dalle spese militari e vengano invece destinati alla scuola ed alla sanita' pubbliche massacrate dai tagli della finanziaria.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Maria Luisa Paroni: Per accostarsi alla nonviolenza e comprenderne il significato ed i concetti basilari, suggerirei di leggere qualche testo di Gandhi, di don Milani, don Primo Mazzolari, Etty Hillesum, Erich Fromm, Danilo Dolci ed anche testi che narrano di esperienze come ad esempio quelle dei ragazzi della Rosa Bianca - Sophie Scholl e gli altri -, ecc. (poi ciascuno potra' trovare i modelli che ritiene piu' affini alla propria personalita') per comprenderne il significato, il valore e la concretezza ed applicabilita'; poi, alla luce del loro pensiero, ripensare alla propria realta' ed a tutte le circostanze in cui avverte di subire o agire violenza, non solo fisica, ma anche psicologica o verbale, a tutti i conflitti che ha in corso con altre persone, per cercare una soluzione nonviolenta sia nei confronti degli altri che di se stessa. Secondo me la nonviolenza sta nell'atteggiamento di rispetto verso la persona, nello sforzo di comporre i contrasti cercando di evitare le chiusure pregiudiziali, ma sforzandosi sempre di cercare una soluzione col dialogo, mantenendo l'onesta' intellettuale e cercando la coerenza con la verita', la giustizia, la dignita' profonda dell'essere umano, accettando se necessario di subire su di se' le conseguenze delle proprie scelte di coerenza, senza scaricarle sugli altri e soprattutto evitando nel modo piu' assoluto di agire violenza sugli altri, accettando se inevitabile di subirla ma non prostituendosi alle lusinghe del potere, e continuando invece con tenacia a denunciare e non collaborare con l'ingiustizia e la sopraffazione. Purtroppo oggi ci rendiamo sempre piu' conto, con l'esacerbarsi della crisi epocale che stiamo vivendo, non solo economica ma anche valoriale, che stiamo regredendo ad un livello istintivo, come gia' diceva Quasimodo alludendo "all'uomo della pietra e della fionda" e quindi la pratica della nonviolenza, che non e' spontanea ed immediata, richiede un continuo esercizio di "contempl-azione" e di consapevolezza, per comprendere quali sono nel nostro contesto abituale (casa-lavoro-relazioni) i comportamenti violenti propri ed altrui, per poterli affrontare consapevolmente con una modalita' alternativa, cioe' nonviolenta, preparandosi a lottare per prima cosa contro i propri limiti umani (la natura umana, di "default", e' violenta perche' la lotta per la sopravvivenza della specie e' inscritta nell'antropologia umana) e quindi ad imparare a comprenderli per riuscire poi a superarli.

 

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARILENA SALVAREZZA

[Ringraziamo Marilena Salvarezza (per contatti: marilena.salvarezza at fratellidelluomo.org) per questa intervista.

Per un profilo di Marilena Salvarezza cfr. l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 261 da cui estraiamo la seguente brevissima notizia: "Mi sono occupata e mi occupo (come insegnante, come formatrice, come operatrice di educazione allo sviluppo in "Fratelli dell'uomo") di educazione, intercultura, educazione ai diritti e alla pace, sostenibilita'"]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Marilena Salvarezza: La marcia e' stata l'occasione per rendere visibili e condivisibili valori di solidarieta' e di rapporti positivi tra singoli e popoli, semi sempre presenti ma non sempre percepibili.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si svolgera' il 25 settembre di quest'anno?

- Marilena Salvarezza: Avendo come parola chiave la fratellanza, puo' concentrare il suo messaggio sul fallimento oggettivo di tutte le guerre e su proposte diverse di gestione dei conflitti internazionali.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Marilena Salvarezza: I movimenti pacifisti, nonostante la correttezza e la forza del messaggio, in Italia restano minoritari, forse per la difficolta' a declinare un messaggio generale in proposte concrete adeguate alle situazioni di fatto.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Marilena Salvarezza: Penso che il movimento pacifista possa oggi svolgere un forte ruolo, proprio sulle macerie delle "guerre umanitarie" e delle "esportazioni di democrazia", dimostrando che sono possibili altre vie di relazione fra popoli e paesi.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Marilena Salvarezza: Direi che i fatti piu' significativi sono tutti i movimenti di richiesta di democrazia in molti paesi (Egitto, Tunisia, Siria...) che hanno subito ma non praticato la violenza come via, i movimenti degli "indignati" in vari paesi e in sostanza un desiderio di "mitezza" nelle relazioni pubbliche e nella politica.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Marilena Salvarezza: Secondo me l'impegno andrebbe concentrato proprio nel cercare attraverso le modalita' del pacifismo nuove vie concrete per l'economia, le relazioni sociali e politiche.

*

- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Marilena Salvarezza: Nonviolenza e' cercare continuamente strategie per gestire problemi materiali e relazionali in modo non distruttivo, cercare forme di equita', ripensare il lavoro e la produzione sviluppando creativita' e speranza.

 

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MAO VALPIANA

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questa intervista.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Mao Valpiana: La marcia Perugia-Assisi, ideata ed organizzata da Aldo Capitini nel 1961, ha segnato l'irrompere del movimento per la pace sulla scena politica come soggetto autonomo ed indipendente dai partiti. Capitini ha poi voluto offrire "l'aggiunta nonviolenta" allo stesso movimento pacifista.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Mao Valpiana: La marcia del 2011 "per la pace e la fratellanza dei popoli" registrera' una grandissima partecipazione popolare, alla ricerca dello spirito originario della marcia "di tutti e per tutti". La marcia e' dei marciatori, che esprimeranno con forza e determinazione la volonta' di "opposizione integrale alla guerra e alla sua preparazione".

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Mao Valpiana: Le amiche e gli amici della nonviolenza, che si riconoscono nella "nonviolenza organizzata", sono ancora una minoranza della minoranza. Tuttavia sono presenti, e a volte determinanti, nelle lotte sociali agendo in modo decisivo con le tecniche della nonviolenza come l'obiezione di coscienza e la disobbedienza civile. C'e' bisogno, per rendere piu' incisiva ed efficace l'azione della nonviolenza organizzata, che chi si sente parte di questo movimento se ne assuma la  responsabilita' con l'adesione formale ai movimenti nonviolenti, il sostegno attivo alla stampa e all'informazione nonviolenta. Personalmente, prima di chiedere alla nonviolenza maggior incisivita' nella societa' italiana, mi interrogo se ho fatto la mia parte con l'iscrizione al Movimento Nonviolento e l'abbonamento alla rivista mensile "Azione nonviolenta".

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Mao Valpiana: Il Movimento Nonviolento trova la sua ragion d'essere fondamentale nel promuovere la teoria e la pratica della nonviolenza, svilupparne il pensiero ed il metodo. Oggi il Movimento e' chiamato ad indicare la via d'uscita dalla profonda crisi che stiamo vivendo, con il superamento delle strutture militari, l'abolizione degli eserciti, l'abbandono della preparazione delle guerre che sono causa ed effetto della crisi stessa.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Mao Valpiana: In Italia la rinascita di reti e movimenti che crescono dal basso: il movimento che ha ottenuto la vittoria referendaria, il movimento antirazzista, il movimento No Tav, e poi le reti delle donne, contro le mafie e per la legalita', contro le basi militari, per la formazione e l'educazione alla pace, e cosi' via. Nel mondo il movimento che ha spinto molti governi ad abbandonare il nucleare, e la crescita dei movimenti ecologisti in molti paesi europei. Una menzione speciale per i movimenti delle donne in Africa, in America Latina e in Asia che creano reti di solidarieta' e nuove forme di democrazia specialmente negli ambienti rurali.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Mao Valpiana: L'impegno principale dovra' essere quello per far uscire l'Italia dalle guerre in cui e' coinvolta: Libia ed Afghanistan. Una campagna da costruire e' quella per il riconoscimento legislativo e la costituzione dei Corpi Civili di Pace. Dopo la marcia Perugia-Assisi celebreremo il 2 ottobre, giornata internazionale della nonviolenza per la nascita di Gandhi, poi verra' il 4 novembre, occasione per commemorare le vittime della prima guerra mondiale e contestare la festa delle forze armate, e quindi il 3 e 4 dicembre festeggeremo il cinquantesimo compleanno del Movimento Nonviolento.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Mao Valpiana: Quando mi viene posta questa domanda, utilizzo le definizioni date dai maestri della nonviolenza: Gandhi: "la nonviolenza e' la forza della verita'"; Martin Luther King: "la nonviolenza e' il potere dell'amore"; Aldo Capitini: "La nonviolenza e' apertura all'esistenza, alla liberta', allo sviluppo di ogni essere". L'accostamento alla nonviolenza non puo' che avvenire nell'intimita' con se stessi, ma la persuasione deriva dalla verifica che la nonviolenza, oltre che giusta e buona, e' anche efficace.

 

7. INCONTRI. COMITATO NEPI PER LA PACE: DALLA SESTA RASSEGNA DI CINEMA PER LA PACE ANCORA UN APPELLO PER LA FINE DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLE GUERRE IN AFGHANISTAN E LIBIA E PER LA FINE DI TUTTE LE GUERRE

[Dal Comitato Nepi per la pace (per contatti: info at comitatonepiperlapace.it) riceviamo e diffondiamo]

 

Per iniziativa del Comitato Nepi per la pace si e' svolta da lunedi' primo agosto a giovedi' 4 agosto 2011, in piazza del Comune a Nepi (Vt), la sesta rassegna di "Cinema per la Pace".

La rassegna, divenuta ormai un appuntamento tradizionale non solo per Nepi ma per l'intera provincia viterbese, e' parte importante delle tante attivita' di diffusione della cultura della pace del comitato.

La rassegna ha rappresentato ancora una volta un'occasione per informare, conoscere e discutere su argomenti di grande  attualita'.

In questa rassegna il comitato con i film "Iqbal" e "La stella che non c'e'", ha voluto rivolgere l'attenzione in modo particolare al tema dello sfruttamento del lavoro minorile e alla realta' di popoli e culture a noi lontani e in fase di grandi e veloci cambiamenti politici ed economici che stravolgono la vita di persone e intere comunita' considerate ormai solo merce da cui trarre il maggior profitto.

L'emozionante film "Uomini di Dio", attraverso la ricostruzione della drammatica vicenda di un gruppo di monaci trappisti che, negli anni  '90,  si trovano a vivere in un monastero in Algeria, ha riproposto il tema della necessita' di perseguire con assoluta fedelta' e coerenza i valori del dialogo e della nonviolenza per il conseguimento della pace.

Come ormai da tradizione, e' stato proiettato anche un classico della cinematografia, e quest'anno il film scelto e' stato "Roma Citta' Aperta", capolavoro del neorealismo italiano.

Tutti i film sono stati introdotti dalla lettura di una scheda informativa circa i contenuti e dalla lettura di poesie dedicate al tema della pace composte dal professor Enzo Censi e dalla dottoressa Valeria Baldazzi.

Marco Salini dell'associazione "La Lokomotiva onlus" di Rieti, con la quale il comitato collabora per la realizzazione di progetti di solidarieta' internazionale, tra cui la costruzione di un pozzo in Mozambico che consentira' l'accesso gratuito all'acqua a circa 20.000 persone,  ha presentato il film "Iqbal" e annunciato nuove iniziative per far conoscere e combattere il dramma dello sfruttamento del lavoro minorile e piu' in generale della negazione dei diritti umani.

Daniele Aronne e Gina Fabrizi hanno introdotto con i loro interventi il film "Uomini di Dio" e hanno illustrato le attivita' dell'associazione Papa Giovanni XXIII e in particolare il lavoro d'interposizione nonviolenta come premessa di dialogo e riconciliazione in tanti luoghi del mondo teatri di guerra e violenza, svolto dai volontari dell'"Operazione Colomba".

La rassegna ha voluto essere anche un momento di confronto per rilanciare con ancora maggiore forza il costante appello del Comitato Nepi per la pace perche' cessino subito tutte le guerre ed in particolare cessi la partecipazione dell'Italia alla guerra in Afghanistan e in Libia, e perche' le pubbliche risorse non siano piu' destinate all'acquisto di armi e alle guerre ma siano utilizzate per la scuola, per i servizi di assistenza sociale e sanitaria, per la lotta alla fame e alla poverta', e per gli  aiuti ai Paesi in gravi difficolta' e in emergenza umanitaria.

Il comitato ha inoltre invitato a partecipare alla cena del tesseramento per finanziare le attivita' di educazione alla pace, cena che si svolgera' sabato 17 settembre 2011, e alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi di domenica 25 settembre 2011.

Il Comitato Nepi per la pace vuole infine ringraziare tutti i propri soci e tutte le persone che si sono impegnate per la positiva riuscita e la grande ed appassionata partecipazione anche a questa sesta rassegna di Cinema per la pace.

 

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Dante Alighieri, La Vita Nuova, Garroni, Roma 1913. Con prefazione e note di Augusto Castaldo.

- Dante Alighieri, Vita nuova, Garzanti, Milano 1977, 1979, pp. LX + 84. Introduzione di Edoardo Sanguineti. Note a cura di Alfonso Berardinelli.

- Dante Alighieri, Vita Nuova, Rcs-Rizzoli, Milano 1984, 1995, pp. 256. Introduzione di Giorgio Petrocchi. Commento di Marcello Ciccuto.

- Dante Alighieri, Vita Nuova, Feltrinelli, Milano 1993, 2008, pp. 192. Premessa di Maria Corti. Introduzione e cura di Manuela Colombo.

*

Riedizioni

- Vittorino Andreoli, La terza via della psichiatria. La norma e la scelta, 1980 e 1984, Rcs, Milano 2011, pp. XLIV + 350, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Jean Piaget, Barbel Inhelder, Memoria e intelligenza, 2 voll., La Nuova Italia, Firenze 1976, Fabbri-Rcs, Milano 2007, 2011, pp. complessive dei due volumi XXII + 578, euro 9,90 + 9,90.

 

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

10. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 640 del 7 agosto 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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