La domenica della nonviolenza. 254
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- Date: Sun, 3 Jul 2011 08:26:45 +0200 (CEST)
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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 254 del 3 luglio 2011
In questo numero:
1. Alcuni testi dei mesi da marzo a giugno 2011
2. Ricciardo Aloisi: Le parole
3. Dal femminismo molti doni
4. Milizio Carcassa: Sottile ed elegante un emendamento alla riforma della giustizia, al fine della semplificazione
5. Contro la guerra, contro il razzismo, con i popoli in lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani
6. Semplicemente
7. Fukushima, o della verita'
8. Stranamore
9. Le truppe coloniali nel deserto
10. Una e la stessa cosa
11. Oggi in piazza a Roma viva
12. Resistenza o resa
13. Come puoi tacere tu?
14. La barbarie terrorista
15. Delitti
16. Acidonio Macarozzi: Tre odicine delle nuove gesta d'Oltremare
17. Lazzaro Lazzaracci: Le stragi che l'Italia sta compiendo
18. Balberto Balbettoni: Non lo racconta la televisione
19. Malvolio Malvolenti: Sempre desiderai
20. Ogni giorno la guerra e il razzismo
21. Sotto le bombe della Nato
22. Le bombe della Nato sulle chiese
23. Ich und Du
24. L'orrore delle stragi tripoline
25. L'illusione di un avvenire
26. Er tempo allora de la contentezza
27. Giobbe Santabarbara: Si'
28. Contro tutte le guerre e le uccisioni
29. Giobbe Santabarbara: Io guardo in questo specchio e vedo un volto
30. Osvaldo Caffianchi: La' ci ritroveremo, nel roseto
31. Luciano Bonfrate: Come e' possibile esser cosi' sciocchi
32. Le stragi che la Nato sta compiendo
33. Giobbe Santabarbara: E dico le parole che van dette
34. Benito D'Ippolito: Solo la nonviolenza
35. Si puo'?
36. Luciano Bonfrate: Mentre l'Italia illegalmente e' in guerra
37. Giobbe Santabarbara: Della Repubblica il Presidente
38. Filastrocca di mamma Nato
39. Coro dei bombardati
40. Giobbe Santabarbara: E della gente fan cibo per vermi
1. ALCUNI TESTI DEI MESI DA MARZO A GIUGNO 2011
Riproponiamo alcuni testi apparsi sul nostro notiziario nei mesi da marzo a giugno 2011.
2. RICCIARDO ALOISI: LE PAROLE
Le parole che come
fili si protendono nel vuoto
ne' sanno come
sfidano la morte
salvano le vite.
Stupide come la luna
stupide come le cipolle
le parole
stanche
lucenti
che fanno piangere.
3. DAL FEMMINISMO MOLTI DONI
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.
*
Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.
Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.
Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.
*
E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.
Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.
*
Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.
In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.
4. MILIZIO CARCASSA: SOTTILE ED ELEGANTE UN EMENDAMENTO ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, AL FINE DELLA SEMPLIFICAZIONE
Signor mio presidente del consiglio
la mi consentira' un suggerimento
per evitare il menomo lamento
e far cessare infine ogni pispiglio.
Piantiamola di perderci altro tempo.
E aboliamoli 'sti tribunali.
La forca basta e avanza per i poveri.
E per i ricchi i templi e le vestali.
Bisogna proprio farla tanto lunga?
Crepino i communisti e viva il bunga bunga.
Se poi la fa un rimpasto al gabinetto
la mi tenga presente. Con rispetto.
5. CONTRO LA GUERRA, CONTRO IL RAZZISMO, CON I POPOLI IN LOTTA PER I DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI
In primo luogo: opporsi alla guerra, agli eserciti, alle armi.
In primo luogo: accogliere e assistere tutti i profughi e i migranti.
In primo luogo: sostenere tutte le lotte nonviolente contro tutti i poteri violenti.
In primo luogo: sostenere i movimenti delle donne, unica garanzia di impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
In primo luogo: non dimenticare mai che vi e' una sola umanita', in un unico pianeta casa comune.
In primo luogo: non dimenticare mai che ogni persona e' un valore infinito.
6. SEMPLICEMENTE
Prima regola della politica ora e sempre necessaria: tu non uccidere, tu salva le vite.
7. FUKUSHIMA, O DELLA VERITA'
Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune.
8. STRANAMORE
Strana solidarieta' con i popoli in lotta per la liberta': bombardarli.
Strano rispetto del diritto internazionale: aggredire altri paesi.
Strana difesa dei diritti umani: assassinare gli esseri umani.
Strano concetto della civilta' umana: operare per distruggerla.
9. LE TRUPPE COLONIALI NEL DESERTO
Dall'alto come folgori dal cielo
le truppe coloniali nel deserto
un altro deserto hanno fatto.
Ma zampilla il petrolio, rombano
i motori, i negozi
scintillano di merci seducenti,
dalla televisione
i portavoce degli assassini
vomitano sugli assassinati
e ti parla d'amore Mariu'.
10. UNA E LA STESSA COSA
Una e la stessa cosa e' il nucleare
civile e militare.
Un esito medesimo
la stessa l'intenzione
non gia' riproduzione
di vita e dignita'
ma il fine della fine
ma cupe malattie
ma morti inenarrabili
irreversibili devastazioni
la distruzione dell'umanita'.
11. OGGI IN PIAZZA A ROMA VIVA
Oggi in piazza a Roma viva un'umanita' s'incontra per difendere il diritto dell'intera umanita' alla voce ed alla pace, alla piena verita'.
Oggi a Roma vivo scorra lieve un fiume di persone perche' l'acqua sia un diritto dell'intera umanita'.
Oggi a Roma sotto il sole si ritrovano persone consapevoli che il sole e' la fonte di energia con cui si aprira' la via la futura umanita'.
Oggi a Roma solidale con l'intera umanita'.
Sia giustizia e liberta'.
12. RESISTENZA O RESA
Chi acconsente alla guerra una volta acconsente
per sempre.
Chi al male si arrende una volta si e' arreso
per sempre.
La guerra
continua a uccidere sette generazioni dopo.
Tu alla guerra non arrenderti mai.
Tu al male non dare il tuo consenso.
13. COME PUOI TACERE TU?
Le stragi che l'Italia ognora compie
in Libia ed in Afghanistan, nel mare
che il nord separa dal sud del mondo.
Come puoi tacere tu?
Il fascismo imperialista del nostro
paese e del nostro
continente, la persecuzione
razzista nei confronti dei migranti.
Come puoi tacere tu?
14. LA BARBARIE TERRORISTA
Dice il capo dello stato italiano
che uccidere un essere umano e' atto
di barbarie terrorista.
Giusto.
Come chiamare adesso
l'uccisione di cosi' tanti esseri umani
dallo stato italiano perpetrata
alle guerre afgana e libica partecipando,
e dei migranti facendo tale strage?
15. DELITTI
Fuggire dalla fame, le dittature, le guerre, non e' un delitto.
La persecuzione razzista e' un delitto.
Volere la liberta', la dignita', la giustizia, non e' un delitto.
Bombardare, mutilare, trucidare esseri umani e' un delitto.
16. ACIDONIO MACAROZZI: TRE ODICINE DELLE NUOVE GESTA D'OLTREMARE
I.
La quarta sponda del mare nostro
la caccia aperta al lurido mostro
la coalizione della virtu'
contro i meschini piccini laggiu'
sotto i mirini dei voli Nato
frusta e terrore d'ogni malnato.
Ah quale gioia volare e colpire
levansi vampe ardono pire
il nostro ufficio di sola igiene
carbonizzando le vili schiene
in tal missione di civilta'
siamo in quaranta piu' Ali' Baba'.
II.
Dei libici la colpa e' presto detta:
di sopra quei pezzenti peccatori,
e il gas ed il petrolio sottoterra.
Che scandalo (percio' li bombardiamo).
E il nostro piano e la nostra vendetta
e' sotterrare loro e tirar fuori
quel ben di dio, che sia bottin di guerra
del vincitore (e noi ce lo prendiamo).
III.
Dall'alto e' come un gioco
accendere le luci degli incendi.
Dal basso crepitante un grido roco
si leva e non l'intendi.
Dalla televisione gli assassini
ti arruolano che stai nella poltrona
uccidi anche tu un po' di beduini
se questa sera sei di luna buona.
Chiamano terrorista chi ha commesso
funesto un di' un massacro:
povero fesso
ne avesse fatti cento, varrebbe da lavacro.
17. LAZZARO LAZZARACCI: LE STRAGI CHE L'ITALIA STA COMPIENDO
Le stragi che l'Italia sta compiendo
in Libia, sull'Italia ricadranno.
Quando si compie un male si' tremendo
sul criminale ricadra' a suo danno.
Piangono oggi i libici e domani
a piangere saranno gli italiani.
La complice vilta' di chi non ferma
i quotidiani eccidi di innocenti
ma resta immoto qual beffarda erma
il cui sorriso cela aguzzi i denti,
non si stupisca quando verra' il giorno
che quell'orrore qui fara' ritorno.
Non potra' chiedere pieta' domani
chi oggi altrui pieta' non ha concesso:
anche il suo corpo verra' fatto a brani
da chi apprese il suo messaggio stesso.
Il forte che oggi il debole divora
ugual tortura avra' nella sua ora.
Mi chiedo come possa infine uscire
da questo cerchio di dolore e morte
l'umanita', e come dalle spire
dell'odio possa liberarsi e sorte
mutare quindi ed una nuova storia
aprire, che del bene sia vittoria.
Comincia tu a resistere alla guerra
comincia tu ad opporti all'oppressione
comincia tu a proteggere la terra,
l'umanita'. Contrasta l'abiezione.
Ascolta il canto della tua coscienza:
questa speranza chiamo nonviolenza.
18. BALBERTO BALBETTONI: NON LO RACCONTA LA TELEVISIONE
Non lo racconta la televisione
la puzza del tuo corpo che marcisce
lo squarcio aperto dove incancrenisce
e invermina la carne, l'impressione
che dalle viscere cola e fluisce
insieme la tua vita e la ragione
la tua dignita' infranta e la passione:
resta il letame e l'anima svanisce.
Dalla televisione vedi solo
l'areo che veleggia nell'azzurro
la nuvoletta del colpo azzeccato
e quelle bombe ci hanno massacrato
di noi facendo stracci in un sussurro
disfatti in pozza di brago e di bolo.
19. MALVOLIO MALVOLENTI: SEMPRE DESIDERAI
Sempre desiderai essere un uomo silenzioso
che passa inosservato, guarda altrove,
fermo di fianco all'edicola, assorto
in pensieri senza volti e senza specchi.
Poi vengono questi idioti da lontano
le loro bombe sganciano e colpiscono
proprio me, che non c'entravo niente.
20. OGNI GIORNO LA GUERRA E IL RAZZISMO
Ogni giorno la guerra e il razzismo fanno strage di esseri umani.
Ogni giorno resistere devi al razzismo e alla guerra assassini.
Ma resistere a guerra e razzismo deve essere azione concreta.
Non puo' essere flebile pianto o parola consunta per l'uso.
Non puo' essere l'urlo tra i fiaschi o timbrare ancor un cartellino.
Contrastare la guerra e il razzismo vuol dir scegliere la nonviolenza.
Vuole dire l'azione diretta che la guerra e il razzismo combatte.
Vuole dire l'azione diretta a salvare le vite di tutti.
Con la forza della verita' insorgendo a fermare le stragi.
21. SOTTO LE BOMBE DELLA NATO
Sotto le bombe della Nato
sono esseri umani quelli che muoiono.
Ed i massacri compiuti dalla Nato
e' il tuo silenzio che li consente.
Finche' non scegli la nonviolenza
anche tu collabori alle stragi
anche te, quantunque ignaro, la violenza
ha arruolato nelle sue caserme.
Sceglila dunque la nonviolenza
comincia a lottare contro la guerra
contro gli eserciti, le armi, i poteri
la cui mera presenza gli esseri umani uccide.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
22. LE BOMBE DELLA NATO SULLE CHIESE
Le bombe della Nato sulle chiese
le bombe della Nato sui bambini
dei nostri governanti son le imprese
imprese di vigliacchi e di assassini.
E i cittadini del nostro paese
son complici di orrori belluini:
del nostro terrorismo fan le spese
gli afgani, i libici e gli altri meschini
che a causa nostra annegano nel mare
fuggendo dalle nostre armi omicide.
E tu che questo sai, cosa sai fare
per far cessar la guerra che li uccide?
che azione hai saputo suscitare
per contrastare chi stragi decide?
Cosi' nel cor ti stride
l'aspro rovello, l'intima esigenza:
combatti il male con la nonviolenza.
Cosi' la tua coscienza
ti chiama a contrastare ogni uccisione:
con una nonviolenta insurrezione.
Cosi' la tua ragione
ti convoca alla lotta ferma e mite:
fa' quel che e' giusto per salvar le vite.
23. ICH UND DU
L'aereo che in forma di sperone
calca e disquatra vittime innocenti:
semina uova e bruciano persone
tra grida acute e flebili lamenti.
Il vomere che solca nel sabbione
le carni, frange le ossa, e di tormenti
colma le genti che in questa prigione
a cielo aperto attendono dolenti.
Tu guardi dallo schermo e non lo vedi
che quell'aereo tu lo hai pagato
di uccidere il potere tu concedi
tu l'arma hai messo in mano del soldato
col tuo consenso anche se non lo credi:
ed il massacro tu non l'hai fermato.
Non lo decide il fato:
alla guerra, agli eserciti, alle armi
tu puoi opporti e cosi' puoi salvarmi.
24. L'ORRORE DELLE STRAGI TRIPOLINE
Che fa la Nato a Tripoli? Ridurla
intende a Coventry, a Falluja, a Gaza?
Che fa l'Italia a Tripoli? Ripete
le gesta di Graziani e Mussolini?
L'orrore della stragi tripoline
l'intero popolo italiano convoca
ad arrestare questo mostruoso
crimine contro l'intera umanita'.
Noi non vogliamo essere assassini.
Cessi la guerra subito. Ritorni
l'Italia a rispettare la sua legge.
Chi non si oppone alla guerra ne e' complice.
Le stragi terroriste della Nato
sono un crimine contro l'umanita' che e' una.
Ed i governi che le stragi avallano
con cio' si rendono palesi terroristi
e come tali vanno revocati
e processati.
Solo la pace salva le vite.
Vi e' una sola umanita'.
25. L'ILLUSIONE DI UN AVVENIRE
Tu non permettere che vinca il male.
Che questo sia il piu' misero dei mondi
d'accordo, ma la vita vi e' reale
tu non lasciare che tutto sprofondi.
Che morte e vita siano un'uguale
cloaca di miasmi nauseabondi
pozzo di niente, e niente niente vale,
sono sofismi perfidi ed immondi.
Anche se non vi fosse ne' speranza
ne' senso, ne' diritto, ne' concerto,
difendila l'umanita' che avanza
povera carovana nel deserto,
resta fedele alla buona alleanza
salva le vite e lotta a viso aperto.
26. ER TEMPO ALLORA DE LA CONTENTEZZA
'Sto referenno, io dico, embe' vedemo
de vincelo, mannaggia a li pescetti.
Io nu lo so si ce famo o ce semo
'n sacco de vorte a esse cretinetti
ma c'e' la vorta che si nun l'avemo
capito mo', addio a li confetti:
se more tutti, 'r furbo co' lo scemo
e i primi ariso' ssempre li poretti.
'Sto nucleare, dico pe' capisse,
a me mme pare cosi' 'na schifezza
che ce vorrebbe resurgisse Brisse
co' lo spadone e tutto, e 'sta monnezza
sfragnesse via pe' ssempre, e ppoi venisse
er tempo allora de la contentezza.
27. GIOBBE SANTABARBARA: SI'
Il primo si' e' contro il nucleare
civile e militare, e contro i frutti
di bombe e di centrali: troppe bare
son colme gia' di uomini distrutti.
Secondo e terzo si' perche' ogni mare
e fiume e lago e fonte sia di tutti;
perche' si possa chiunque dissetare
e non soltanto i ricchi farabutti.
Il quarto si' perche' ogni persona
gli stessi di ogni altra abbia diritti:
nelle repubbliche non vi e' corona.
Che gli oppressori siano sconfitti
dal voto popolare, che la buona
prevalga volonta' contro i delitti.
28. CONTRO TUTTE LE GUERRE E LE UCCISIONI
Le genti uccise, proprio perche' uccise
rimangono per sempre testimoni
della violenza di chi le divise
dal dolce lume e ne brucio' i polmoni.
Quei cuori divorati, quelle irrise
carni squarciate, tutte le orazioni
del mondo e tutte del mondo le assise
non possono occultare. Le uccisioni
cruenta lasciano un'inobliabile
traccia ed un segno sconvolgente e immondo
dell'atto maledetto irrevocabile
e non vi e' abisso che sia piu' profondo
di questo orrore estremo ed insanabile:
aver sottratto a una persona il mondo.
29. GIOBBE SANTABARBARA: IO GUARDO IN QUESTO SPECCHIO E VEDO UN VOLTO
Io guardo in questo specchio e vedo un volto
di Giano. Da una parte la corale
difesa di diritti che ha travolto
l'empio regime del falso e del male.
Dall'altra, per il cumulo dissolto
degli innocenti uccisi dal letale
nostro far guerra, ne' sguardo ne' ascolto:
ma indifferenza cinica e brutale.
Gli afgani, i libici, i migranti, e tutte
le vittime delle armi e del razzismo
attendono un moto di pieta'
- come e' stata pieta' quella che ha
col referendum vinto il nichilismo -
e che le vite non sian piu' distrutte.
30. OSVALDO CAFFIANCHI: LA' CI RITROVEREMO, NEL ROSETO
La' ci ritroveremo, nel roseto
dove parole ci dicemmo amanti
e la' saremo poi, in quel vigneto
degli abbandoni fulgidi e inebrianti
e poi saremo la', nel sughereto
degli sguardi silenti e i muti canti
e finalmente poi nell'oliveto
madidi di sudore e sanguinanti.
Ed in questo incessante e circolare
itinerario della mente al volto
ne' fune ne' carrucola ne' pozzo
ma sole, nuvola, di ombra un tozzo
il farsi poco di cio' che era molto
l'aprirsi infine dell'occhio sul mare.
31. LUCIANO BONFRATE: COME E' POSSIBILE ESSER COSI' SCIOCCHI
Come e' possibile esser cosi' sciocchi
da non capire che tante uccisioni
commesse proprio sotto i nostri occhi
dalla armi nostre, dalle coalizioni
di cui l'Italia e' parte, avranno sbocchi
inevitabili, ripercussioni
da cui saremo tutti infine tocchi
e rotti, ne' varranno piu' ragioni
dinanzi alla furia sanguinaria
della vendetta dei sopravvissuti
che ci restituiranno la cibaria
di odio e fuoco, di veleno e sputi
che vomitammo loro giu' dall'aria
orrenda orgia dei morti e dei bruti.
32. LE STRAGI CHE LA NATO STA COMPIENDO
Le stragi che la Nato sta compiendo
con freddo metodo, di quei massacri
noi ne siam rei poiche' non opponendo
noi stessi a quegli orrori vili ed acri
li consentiamo. E non vi son piu' sacri
vincoli, e tutto e' reso un solo orrendo
carnaio e una fiumana di lavacri
empi di sangue e odio metuendo.
E quelle stragi insegnano a imitarci
nello sbranare gente e farne vermi,
tutti i poteri rendono piu' marci.
E la coscienza ormai non ha piu' schermi:
solo la nonviolenza puo' salvarci,
la nonviolenza che la guerra fermi.
33. GIOBBE SANTABARBARA: E DICO LE PAROLE CHE VAN DETTE
Mente sorseggio il mio caffe' all'arsenico
penso pensieri amari e disgustati.
E dico le parole che van dette.
Non e' contento il capo sanguinario
del sanguinario stato in cui viviamo
dei morti che la guerra ha ucciso gia'.
Vuole piu' sangue, vuole piu' massacri.
Ne' si contenta delle tante vittime
tra i migranti affogati, schiavizzati
o imprigionati nei campi nazisti
che lui riapri' e di cui mena vanto.
Vuole piu' schiavi, vuole piu' affogati
vuole piu' morti, piu' persecuzione.
Ma non e' solo il capo dello stato
col capo del governo e con intero
il parlamento a non saziarsi mai
del sangue dei migranti e degli afgani
dei libici e degli italiani infine
mandati a morire in folli guerre.
Non meno complici di queste stragi
sono tutti coloro che cio' vedono
e tacciono. Vi guardo in faccia e vedo
che dalle vostro bocche cola sangue.
Solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'. Solo la nonviolenza
le guerre e le persecuzioni ferma.
34. BENITO D'IPPOLITO: SOLO LA NONVIOLENZA
Non con il dittatore ma nemmeno
con i golpisti al soldo dell'impero
onnistragista. Al male porre un freno
solo la nonviolenza puo'. Il guerriero
sempre solo sa uccidere, veleno
sparge ove passa e lascia un cimitero
ove era vita resta un vuoto osceno
ove era gioia un lutto resta nero.
Solo opponendoti alla guerra aiuti
i popoli che invocan liberta'
che viver vogliono riconosciuti
nella pienezza dell'umanita'.
Solo la nonviolenza ai piu' abbattuti
fa dono di giustizia e verita'.
35. SI PUO'?
Si puo' essere per la pace senza opporsi alla guerra?
Si puo' essere umani senza opporsi al razzismo?
Si puo' essere civili senza opporsi alle stragi?
Si puo' essere onesti senza opporsi al crimine?
36. LUCIANO BONFRATE: MENTRE L'ITALIA ILLEGALMENTE E' IN GUERRA
Mentre l'Italia illegalmente e' in guerra
mentre lo stato illegalmente uccide
tanti innocenti nelle case loro
tanti innocenti alla fuga costretti
di nulla si accorgono gli intellettuali?
di nulla si accorgono le associazioni?
di nulla si accorgono tutti i chiacchieroni?
Non vi e' nelle istituzioni italiane
una sola persona alle leggi italiane fedele?
Una sola persona che si opponga al crimine
di tutti i crimini il piu' criminale: la commissione
di massacri.
Non vi e' tra tutti i cittadini italiani una persona
che ricordi la differenza tra il bene e il male,
che ricordi che uccidere e' un delitto?
Non vi e' piu' in Italia un solo
cittadino, un solo repubblicano?
Non vi e' una sola persona disposta
a resistere alla violenza assassina?
Una sola persona disposta
a lottare per salvare le vite?
A tal punto il fascismo ha vinto?
37. GIOBBE SANTABARBARA: DELLA REPUBBLICA IL PRESIDENTE
Il Presidente della Repubblica
che riapri' i campi di concentramento
per i piu' afflitti e inermi dei viandanti.
Il Presidente della Repubblica
che incita alla guerra, allo scannamento
dei libici, gli afgani ed i migranti.
Di qual Repubblica e' il Presidente?
Di quella di Salo' sicuramente.
38. FILASTROCCA DI MAMMA NATO
Ogni giorno stragi in Libia
mamma Nato lieve esegue:
teschio e tibia sopra tibia
sventolando e niente tregue.
Ogni giorno di massacri
mamma Nato fa raccolto:
gia' persone, simulacri
poi concime a ingrassar l'orto.
Ogni giorno ai beduini
mamma Nato fa sentire
come i suoi mordono uncini
quanto facile e' morire.
Ogni giorno il presidente
plaude plaude a mamma Nato:
"torni il mondo ad esser niente
si decrei tutto il creato".
Ogni giorno questo orrore
io lo vedo dispiegato
a negare ogni valore
ad uccidere ogni nato.
E mi chiedo con vergogna
perche' mai non so fermarlo
mi corrode questa rogna
mi divora questo tarlo.
Ogni giorno ed ogni notte
sangue e morte, morte e sangue
nulla resta oltre le grotte
dove il mutilato langue.
Ogni giorno stragi in Libia
mamma Nato lieve esegue:
teschio e tibia sopra tibia
sventolando e niente tregue.
39. CORO DEI BOMBARDATI
I.
Noi siamo i bombardati, la misera canaglia
che la signora Nato di missili bersaglia.
Noi siam la stupidissima rozzissima plebaglia
di cui intelligentissime le bombe fan frattaglia.
Noi siamo la volgare, la infima marmaglia
e chi di noi fa strame riceve una medaglia.
Noi carne da macello, noi lurida accozzaglia
che sbranano le bombe, che squarta la mitraglia.
Noi siamo i bombardati, la misera canaglia
che la signora Nato di missili bersaglia.
II.
E mentre ci massacra dobbiamo stare zitti
al pubblico non piace il grido degli afflitti.
E mentre ci massacra dobbiamo stare buoni
il pubblico detesta la lagna dei piagnoni.
E mentre ci massacra dobbiamo esser contriti
il pubblico non vuole che i morti siano arditi.
E mentre ci massacra dobbiam starcene chiusi
il pubblico si arrabbia a vedere i nostri musi.
E mentre ci massacra dobbiamo stare zitti
al pubblico non piace il pianto degli afflitti.
III.
La Nato ci bombarda perche' vuol liberare
la nostra bella patria che noi stiamo a ingombrare.
La Nato ci bombarda cosi' che il dittatore
non abbia piu' chi opprimere - con noi al creatore.
La Nato ci bombarda perche' vuole la pace
ed e' la pace eterna quella che piu' le piace.
La Nato ci bombarda perche' ci vuole bene
per chi non sopravvive finite sono le pene.
La Nato ci bombarda perche' vuol liberare
la nostra bella patria che noi stiamo a ingombrare.
IV.
Lodata sia la Nato e l'Onu che la manda
ci han tolto dal bisogno di panni e di vivanda.
Lodata sia la Nato e lode alle sue bombe
prima eravamo poveri ed or siam nelle tombe.
Lodata sia la Nato e lode ai suoi guerrieri
noi vivevamo miseri, ma solo fino a ieri.
Lodata sia la Nato e la televisione
che bene ci insegnarono la buona educazione.
Lodata sia la Nato e l'Onu che la manda
ci han tolto dal bisogno di panni e di vivanda.
V.
Noi siamo i bombardati, la misera canaglia
che la signora Nato di missili bersaglia.
40. GIOBBE SANTABARBARA: E DELLA GENTE FAN CIBO PER VERMI
Incomprensibile ed inaccettabile
per me e' la guerra, e la complicita'
con essa della nostra societa'
dalla memoria e la morale labile.
Permettere i massacri e' una vilta'
di un orrore osceno e innominabile:
immane scempio di cio' che e' inviolabile,
la vita e l'umana dignita'.
La Nato, i golpisti e il dittatore
tutti massacrano civili inermi
cianciando intanto di virtu' e di onore,
di non poter restare inerti e fermi
dinanzi all'altrui grido di dolore:
e della gente fan cibo per vermi.
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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
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Numero 254 del 3 luglio 2011
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