Telegrammi. 599
- Subject: Telegrammi. 599
- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 27 Jun 2011 00:35:28 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 599 del 27 giugno 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Coro dei bombardati
2. Contro la guerra una proposta agli enti locali
3. Si e' svolto il 26 giugno a Viterbo un incontro su "Dalla memoria della Shoah la scelta della lotta nonviolenta per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani"
4. Quattro conferenze a Blera (Vt). Una significativa esperienza di cultura ambientale, di pace e di solidarieta' promossa dalla cooperativa "Il Vignale"
5. Carla Ravaioli intervista Massimo Livi Bacci
6. Per sostenere il Movimento Nonviolento
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. CORO DEI BOMBARDATI
I.
Noi siamo i bombardati, la misera canaglia
che la signora Nato di missili bersaglia.
Noi siam la stupidissima rozzissima plebaglia
di cui intelligentissime le bombe fan frattaglia.
Noi siamo la volgare, la infima marmaglia
e chi di noi fa strame riceve una medaglia.
Noi carne da macello, noi lurida accozzaglia
che sbranano le bombe, che squarta la mitraglia.
Noi siamo i bombardati, la misera canaglia
che la signora Nato di missili bersaglia.
II.
E mentre ci massacra dobbiamo stare zitti
al pubblico non piace il grido degli afflitti.
E mentre ci massacra dobbiamo stare buoni
il pubblico detesta la lagna dei piagnoni.
E mentre ci massacra dobbiamo esser contriti
il pubblico non vuole che i morti siano arditi.
E mentre ci massacra dobbiam starcene chiusi
il pubblico si arrabbia a vedere i nostri musi.
E mentre ci massacra dobbiamo stare zitti
al pubblico non piace il pianto degli afflitti.
III.
La Nato ci bombarda perche' vuol liberare
la nostra bella patria che noi stiamo a ingombrare.
La Nato ci bombarda cosi' che il dittatore
non abbia piu' chi opprimere - con noi al creatore.
La Nato ci bombarda perche' vuole la pace
ed e' la pace eterna quella che piu' le piace.
La Nato ci bombarda perche' ci vuole bene
per chi non sopravvive finite sono le pene.
La Nato ci bombarda perche' vuol liberare
la nostra bella patria che noi stiamo a ingombrare.
IV.
Lodata sia la Nato e l'Onu che la manda
ci han tolto dal bisogno di panni e di vivanda.
Lodata sia la Nato e lode alle sue bombe
prima eravamo poveri ed or siam nelle tombe.
Lodata sia la Nato e lode ai suoi guerrieri
noi vivevamo miseri, ma solo fino a ieri.
Lodata sia la Nato e la televisione
che bene ci insegnarono la buona educazione.
Lodata sia la Nato e l'Onu che la manda
ci han tolto dal bisogno di panni e di vivanda.
V.
Noi siamo i bombardati, la misera canaglia
che la signora Nato di missili bersaglia.
2. INIZIATIVE. CONTRO LA GUERRA UNA PROPOSTA AGLI ENTI LOCALI
[Riproponiamo il seguente appello]
Proponiamo a tutte le persone amiche della nonviolenza di inviare al sindaco del Comune, al presidente della Provincia ed al presidente della Regione in cui si risiede, una lettera aperta (da diffondere quindi anche a tutti i membri del consiglio comunale, provinciale, regionale, ed ai mezzi d'informazione) con cui chiedere che l'assemblea dell'ente locale approvi una deliberazione recante il testo seguente o uno analogo.
*
"Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.
Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.
Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.
Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Solo la pace salva le vite".
3. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 26 GIUGNO A VITERBO UN INCONTRO SU "DALLA MEMORIA DELLA SHOAH LA SCELTA DELLA LOTTA NONVIOLENTA PER LA DIGNITA' E I DIRITTI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI"
[Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.
Primo Levi e' nato a Torino nel 1919, e qui e' tragicamente scomparso nel 1987. Chimico, partigiano, deportato nel lager di Auschwitz, sopravvissuto, fu per il resto della sua vita uno dei piu' grandi testimoni della dignita' umana ed un costante ammonitore a non dimenticare l'orrore dei campi di sterminio. Le sue opere e la sua lezione costituiscono uno dei punti piu' alti dell'impegno civile in difesa dell'umanita'. Opere di Primo Levi: fondamentali sono Se questo e' un uomo, La tregua, Il sistema periodico, La ricerca delle radici, L'altrui mestiere, I sommersi e i salvati, tutti presso Einaudi; presso Garzanti sono state pubblicate le poesie di Ad ora incerta; sempre presso Einaudi nel 1997 e' apparso un volume di Conversazioni e interviste. Altri libri: Storie naturali, Vizio di forma, La chiave a stella, Lilit, Se non ora, quando?, tutti presso Einaudi; ed Il fabbricante di specchi, edito da "La Stampa". Ora l'intera opera di Primo Levi (e una vastissima selezione di pagine sparse) e' raccolta nei due volumi delle Opere, Einaudi, Torino 1997, a cura di Marco Belpoliti. Opere su Primo Levi: AA. VV., Primo Levi: il presente del passato, Angeli, Milano 1991; AA. VV., Primo Levi: la dignita' dell'uomo, Cittadella, Assisi 1994; Marco Belpoliti, Primo Levi, Bruno Mondadori, Milano 1998; Massimo Dini, Stefano Jesurum, Primo Levi: le opere e i giorni, Rizzoli, Milano 1992; Ernesto Ferrero (a cura di), Primo Levi: un'antologia della critica, Einaudi, Torino 1997; Ernesto Ferrero, Primo Levi. La vita, le opere, Einaudi, Torino 2007; Giuseppe Grassano, Primo Levi, La Nuova Italia, Firenze 1981; Gabriella Poli, Giorgio Calcagno, Echi di una voce perduta, Mursia, Milano 1992; Claudio Toscani, Come leggere "Se questo e' un uomo" di Primo Levi, Mursia, Milano 1990; Fiora Vincenti, Invito alla lettura di Primo Levi, Mursia, Milano 1976.
Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, di liberazione dei popoli, di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze, DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002. Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006; India spezzata, Il Saggiatore, Milano 2008; Dalla parte degli ultimi, Slow Food, 2008; Ritorno alla terra, Fazi, Roma 2009; Campi di battaglia, Edizioni Ambiente, Milano 2009; Semi del suicidio, Odradek, Roma 2009.
Tzvetan Todorov, nato a Sofia nel 1939, a Parigi dal 1963. Muovendo da studi linguistici e letterari e' andato sempre piu' lavorando su temi antropologici e di storia della cultura e su decisive questioni morali. Riportiamo anche il seguente brano dalla scheda dedicata a Todorov nell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche: "Dopo i primi lavori di critica letteraria dedicati alla poetica dei formalisti russi, l'interesse di Todorov si allarga alla filosofia del linguaggio, disciplina che egli concepisce come parte della semiotica o scienza del segno in generale. In questo contesto Todorov cerca di cogliere la peculiarita' del 'simbolo' che va interpretato facendo ricorso, accanto al senso materiale dell'enunciazione, ad un secondo senso che si colloca nell'atto interpretativo. Ne deriva l'inscindibile unita' di simbolismo ed ermeneutica. Con La conquista dell'America, Todorov ha intrapreso una ricerca sulla categoria dell'"alterita'" e sul rapporto tra individui appartenenti a culture e gruppi sociali diversi. Questo tema, che ha la sua lontana origine psicologica nella situazione di emigrato che Todorov si trova a vivere in Francia, trova la sua compiuta espressione in un ideale umanistico di razionalita', moderazione e tolleranza". Tra le opere di Tzvetan Todorov: (a cura di), I formalisti russi. Teoria della letteratura e del metodo critico, Einaudi, Torino 1968, 1977; (a cura di, con Oswald Ducrot), Dizionario enciclopedico delle scienze del linguaggio, Isedi, Milano 1972; La letteratura fantastica, Garzanti, Milano 1977, 1981; Teorie del simbolo, Garzanti, Milano 1984; La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1984, 1992; Critica della critica, Einaudi, Torino 1986; Simbolismo e interpretazione, Guida, Napoli 1986; Una fragile felicita'. Saggio su Rousseau, Il Mulino, Bologna 1987, Se, Milano 2002; (con Georges Baudot), Racconti aztechi della conquista, Einaudi, Torino 1988; Poetica della prosa, Theoria, Roma-Napoli 1989, Bompiani, Milano 1995; Michail Bachtin. Il principio dialogico, Einaudi, Torino 1990; La deviazione dei lumi, Tempi moderni, Napoli 1990; Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversita' umana, Einaudi, Torino 1991; Di fronte all'estremo, Garzanti, Milano 1992 (ma cfr. la seconda edizione francese, Seuil, Paris 1994); I generi del discorso, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1993; Una tragedia vissuta. Scene di guerra civile, Garzanti, Milano 1995; Le morali della storia, Einaudi, Torino 1995; Gli abusi della memoria, Ipermedium, Napoli 1996; L'uomo spaesato. I percorsi dell'appartenenza, Donzelli, Roma 1997; La vita comune, Pratiche, Milano 1998; Le jardin imparfait, Grasset, 1998; Elogio del quotidiano. Saggio sulla pittura olandese del Seicento, Apeiron, 2000; Elogio dell'individuo. Saggio sulla pittura fiamminga del Rinascimento, Apeiron, 2001; Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001; Il nuovo disordine mondiale, Garzanti, Milano 2003; Benjamin Constant. La passione democratica, Donzelli, Roma 2003; Lo spirito dell'illuminismo, Garzanti, Milano 2007; La letteratura in pericolo, Garzanti, Milano 2008, 2011; La paura dei barbari, Garzanti, Milano 2009; La bellezza salvera' il mondo, Garzanti, Milano 2010; Gli altri vivono in noi, e noi viviamo in loro. Saggi 1983-2008, Garzanti, Milano 2011 (tra esse segnaliamo particolarmente Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001: un'opera che ci sembra fondamentale)]
Domenica 26 giugno si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro su "Dalla memoria della Shoah la scelta della lotta nonviolenta per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani".
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati testi di Hannah Arendt, Primo Levi, Tzvetan Todorov, Vandana Shiva.
4. INIZIATIVE. QUATTRO CONFERENZE A BLERA (VT). UNA SIGNIFICATIVA ESPERIENZA DI CULTURA AMBIENTALE, DI PACE E DI SOLIDARIETA' PROMOSSA DALLA COOPERATIVA "IL VIGNALE"
[Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali e comunicazioni di massa, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che da due anni si svolgono settimanalmente a Viterbo; nella seconda meta' del 2010 insieme a Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Recentemente ha tenuto una conferenza all'Universita' di Roma "La Sapienza" sul cinema di Tarkovskij.
Giselle Dian, studiosa di fenomeni artistici e comunicazione multimediale, collaboratrice del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta"; nel 2010 ha realizzato un ampio studio su Keith Haring dal titolo "Keith Haring: segno artistico, gesto esistenziale, impegno civile", per il quale ha anche effettuato una serie di interviste a varie personalita' di vari campi del sapere (critici d'arte, filologi, filosofi, psicologi, sociologi, storici, operatori sociali, studiosi dei nuovi linguaggi artistici e dei media...). Ha pubblicato saggi, interviste e recensioni sul quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino".
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione.
Alessandro Pizzi, docente di fisica e matematica, gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino (Vt), citta' in cui il suo rigore morale e la sua competenza amministrativa sono diventati proverbiali, e' fortemente impegnato in campo educativo e nel volontariato, ha preso parte a molte iniziative di pace, di solidarieta', ambientaliste, per i diritti umani e la nonviolenza, tra cui l'azione diretta nonviolenta in Congo con i "Beati i costruttori di pace"; ha promosso l'esperienza del corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte (istituto scolastico in cui ha lungamente insegnato); e' uno dei principali animatori del comitato che si oppone al mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; su sua iniziativa nel 2007 il congresso nazionale del Movimento Nonviolento ha approvato all'unanimita' una mozione per la riduzione del trasporto aereo. Sul tema del trasporto aereo, del suo impatto sugli ecosistemi locali e sull'ecosistema globale, e sui modelli di mobilita' in relazione ai modelli di sviluppo e ai diritti umani, ha tenuto rilevanti relazioni a vari convegni di studio; e rilevanti relazioni ha tenuto in vari convegni scientifici sui temi della sostenibilita' ambientale, delle scelte economiche ecocompatibili, dell'energia, della giustizia globale. Si veda anche una recente intervista in "Coi piedi per terra" n. 340]
Per iniziativa della cooperativa agricola "Il Vignale", nel corso del mese di giugno 2011 presso la biblioteca comunale di Blera si sta svolgendo una serie di conferenze che hanno gia' riscosso notevole attenzione ed apprezzamento.
Il primo incontro, il 9 giugno, e' stato con la dottoressa Antonella Litta dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente", ed ha avuto come tema "Acqua: bene e responsabilita' di tutti".
La seconda iniziativa, il 15 giugno, ha avuto come relatore il professor Alessandro Pizzi, docente di fisica e matematica e gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino, sul tema "Ambiente, salute, energia: perche' rifiutare la follia nucleare".
La terza conferenza e' stata tenuta il 23 giugno dalla giovane critica d'arte Giselle Dian su "Keith Haring, segno artistico e impegno civile".
Il quarto incontro si terra' giovedi' 30 giugno ed avra' come relatore il critico e saggista Paolo Arena e come tema "Il mistero, il dolore, la dignita' umana: una riflessione muovendo da Stalker di Andrej Tarkovskij".
*
La cooperativa agricola "Il Vignale" e' nata un anno fa, ed un elemento che la caratterizza peculiarmente e' la scelta della nonviolenza: da circa due anni quello che all'inizio era il gruppo promotore e successivamente e' divenuto la cooperativa, con cadenza settimanale si incontra per un percorso di autoformazione alla comunicazione nonviolenta, alla costruzione di relazioni di solidarieta' responsabile, alla promozione di rapporti rispettosi della dignita' umana e della natura.
Come e' scritto in un documento di autopresentazione, la cooperativa "ha come scopo fondante generale quello di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di un'agricoltura e cultura coerenti con la natura dell'essere umano e dell'ambiente che lo circonda, e dunque ecologicamente sostenibili. Per realizzare tale scopo si propone di operare secondo principi di preservazione dell'ambiente anche mediante la pratica e la diffusione di agricoltura ed allevamento sostenibile, con metodi naturali, tradizionali ed innovativi, a basso impatto ambientale ed ecoreversibili; ripristino e difesa della biodiversita' anche mediante progetti di rimboschimento, creazione di vivai... tutela delle risorse idriche e del patrimonio genetico vegetale ed animale... utilizzo sostenibile delle risorse ambientali ed energetiche anche tramite l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, il recupero e riutilizzo delle acque e la gestione ecocompatibile dei rifiuti; studio, promozione e diffusione di stili di vita sostenibili, anche tramite didattica, ricezione ed organizzazione di attivita' anche formative... valorizzazione dei beni ambientali e culturali locali; promozione di attivita' di solidarieta' e accoglienza anche tramite l'agricoltura sociale".
Per contattare la cooperativa: tel. 3475988431 - 3478113696, e-mail: ilvignale at gmail.com
*
Il ciclo di conferenze in corso presso la biblioteca comunale di Blera rappresenta una significativa esperienza di cultura ambientale, di pace e di solidarieta', arricchisce la vita civile del territorio altolaziale, e costituisce una rilevante occasione di approfondimento di decisive questioni morali e sociali, come la responsabilita' umana nei confronti della natura, l'etica della cura e la promozione dei diritti umani, l'incontro tra scienza ed arte, il rapporto tra lavoro e creativita', la valorizzazione e l'incontro delle tradizioni nel riconoscimento della dignita' di tutte le esperienze culturali sollecite del bene comune dell'umanita'.
5. RIFLESSIONE. CARLA RAVAIOLI INTERVISTA MASSIMO LIVI BACCI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 22 giugno 2011 col titolo "La crescita? Dipende cosa cresce" e il sommario "L'aumento di popolazione non e' un problema globale ed e' in frenata. Il vero problema e' l'impatto ecologico, vanno frenati i consumi".
Carla Ravaioli e' un'autorevole giornalista e saggista, si e' occupata principalmente di movimenti sociali, dell'oppressione sulle donne, di economia e di ambiente. Tra le opere di Carla Ravaioli: La donna contro se stessa, Laterza 1969; Maschio per obbligo, Bompiani 1973; La questione femminile, 1976; Il quanto e il quale. La cultura del mutamento, Laterza 1982; Tempo da vendere, tempo da usare, Angeli 1986; (con Enzo Tiezzi), Bugie, silenzi, grida. La disinformazione ecologica in un'annata di cinque quotidiani, Garzanti 1989; Il pianeta degli economisti, ovvero l'economia contro il pianeta, Isedi 1992; Lettera aperta agli economisti. Crescita e crisi ecologica, Manifestolibri, Roma 2001; Un mondo diverso e' necessario, Editori Riuniti, Roma 2003.
Massimo Livi Bacci (Firenze, 1936), illustre intellettuale, e' professore emerito di demografia all'Universita' di Firenze e senatore della Repubblica. Autore di molte pubblicazioni, tra le piu' recenti opere di Massimo Livi Bacci: La popolazione nella storia d'Europa, 1998; Conquista. La distruzione degli indios americani, 2005; Storia minima della popolazione del mondo, quinta edizione 2006; Eldorado nel pantano. Oro, schiavi e anime tra le Ande e l'Amazzonia, 2008; Avanti giovani alla riscossa, 2008; In cammino. Breve storia delle migrazioni, 2010]
- Carla Ravaioli: Come tu ben sai la popolazione mondiale e' aumentata enormemente negli ultimi tempi a partire dal secolo scorso. All'inizio eravamo un miliardo e mezzo di persone, oggi siamo quasi sette miliardi. Tu sei demografo, come leggi questo fenomeno?
- Massimo Livi Bacci: Innanzitutto, alla radice di questa crescita senza precedenti c'e' una rivoluzione nei comportamenti individuali, a sua volta determinata da una rivoluzione delle conoscenze. Fino alla meta' dell'800 eravamo poveri di conoscenze scientifiche e poveri di risorse, la mortalita' infantile era elevatissima, la vita media era intorno ai 30 anni. Durante quel secolo e' iniziata una gigantesca rivoluzione di saperi, di tipo medico ed epidemiologico in particolare, e insieme s'e' verificato un progressivo aumento delle risorse pro-capite, che ha migliorato l'alimentazione, l'igiene, i comportamenti individuali, l'intera organizzazione della vita. E questo e' stato un cambiamento sicuramente positivo alla radice degli enormi guadagni di sopravvivenza e longevita'. Al quale pero' la componente riproduttiva, la natalita', si e' adattata con molta lentezza. E' passato parecchio tempo prima che le coppie si avvedessero del fenomeno, per cui si poteva "economizzare" anche sulla riproduzione visto che la mortalita' infantile si era ridotta. E questo sfasamento ha creato l'accelerazione della crescita demografica. E' passata qualche decina d'anni prima che la natalita' cominciasse a flettere.
*
- Carla Ravaioli: Con una grossa differenza tra il mondo occidentale e il Sud del mondo.
- Massimo Livi Bacci: Ovviamente. Nel mondo ricco il fenomeno, comunemente chiamato "transizione demografica", si e' affermato nella seconda meta' del XIX secolo, mentre nel resto del pianeta tutto ha avuto un andamento assai piu' lento: la flessione della natalita' e' iniziata dalla seconda meta' dal secolo scorso, per accelerare negli ultimi decenni... A questo si deve quella moltiplicazione degli esseri umani che tutti conosciamo.
*
- Carla Ravaioli: Nel sud del mondo pero' si verifica ancora una crescita della popolazione ben piu' elevata che in Occidente.
- Massimo Livi Bacci: Intendiamoci, il Sud del mondo e' molto diversificato. Dal punto di vista demografico e' soprattutto l'Africa sub-sahariana ad avere ancora tassi di crescita elevatissimi. Mentre ad esempio in tutto il sud-est asiatico - Cina, Taiwan, Corea, Thailandia - oggi la natalita' e' al livello europeo. In India e' ancora elevata, soprattutto nel nord, con un aggiustamento della natalita' molto piu' lento che nella vicina Cina. E il mondo musulmano ha creato delle sorprese in questo campo, con transizioni fortissime, Iran in testa. L'Iran oggi ha una natalita' simile a quella del mondo europeo di trent'anni fa: al di la' di una ideologia che tende ancora a subordinare la donna, si sono fatti passi enormi e quindi anche nel mondo musulmano c'e' una grande varieta' di situazioni: altissima natalita' nella penisola arabica, comportamenti "moderni" altrove. Anche nel Nord Africa, Tunisia, Marocco, Algeria, hanno ormai tassi di natalita' moderati; l'Egitto un po' meno, la Turchia e' ai livelli dell'Europa di trent'anni fa. Cosi' in Sudamerica: ci sono paesi, come il Brasile, dove la natalita' e' caduta sotto i due figli per donna.
*
- Carla Ravaioli: E tuttavia le previsioni mi pare annuncino un miliardo di persone in piu' entro questo secolo.
- Massimo Livi Bacci: No, no, di piu'. Previsioni abbastanza plausibili parlano di un paio di miliardi in piu' verso il 2050. Dopodiche' dovrebbe esserci una certa stazionarieta'. E comunque la crescita dovrebbe rallentare fortemente dopo la meta' del secolo, e raggiungere un'approssimativa stazionarieta', attorno ai 10 miliardi, alle soglie del XXII secolo.
*
- Carla Ravaioli: Molti specialisti della materia sono preoccupati perche' il processo comportera' un invecchiamento della popolazione.
- Massimo Livi Bacci: Tutto dipende dai modi in cui il processo si verifica. Se il calo delle nascite e' troppo rapido, si arriva a livelli di invecchiamento eccessivo della popolazione. Vedi il caso del Giappone dagli anni '50 in poi. Per 20-30 anni il paese ha tratto notevoli vantaggi dalla fortissima riduzione della natalita', poi il vantaggio si e' capovolto, con il rapido invecchiamento della popolazione complessiva. Che e' quanto sta accadendo ora in Cina, creando problemi sociali enormi: aumentano rapidamente gli anziani, sprovvisti di protezione sociale, con scarso sostegno dai figli (o dal figlio unico), spesso emigrato lontano.
*
- Carla Ravaioli: Forse bisogna pero' anche considerare il fatto che i vecchi sono piu' giovanili di una volta.
- Massimo Livi Bacci: Questo e' vero. E pero', se cominci ad avere piu' ottantenni o novantenni che non ragazzi di dieci o quindici anni, e' un problema non da poco. Tutto dipende dalle dimensioni dei fenomeni, e dalla loro velocita'.
*
- Carla Ravaioli: Il tema di questa inchiesta e' "la crescita", di solito calcolata in rapporto all'aumento del reddito, il famoso "Pil", che ovviamente e' correlato a tutta una serie di variabili, anche non direttamente identificabili con la produzione: tra cui la popolazione del mondo che, nel suo divenire, ne e' certo per mille versi una determinante decisiva. Come sai, la crescita produttiva, data come obiettivo prioritario del nostro agire economico, s'e' imposta come una sorta di vangelo, a cui tutti, secondo le loro possibilita', piu' o meno si attengono. Ma c'e' un problema che in genere viene rimosso: la popolazione umana aumenta, e quindi aumentano i consumi individuali, mentre il mondo continua ad avere le stesse dimensioni. Per quanto si riesca a sfruttarlo al meglio, resta il fatto che il pianeta Terra appare sempre meno in grado di rispondere adeguatamente ai nostri bisogni: la crisi ecologica ne e' la prova.
- Massimo Livi Bacci: I fenomeni non vanno visti in maniera manichea. Sicuramente ci sono grossi problemi, in certe zone, connessi con la crescita demografica. Ci sono aree come il Bangladesh, popolate in maniera densissima, dove tutta la terra e' stata messa sotto produzione e dove l'equilibrio ecologico e' estremamente fragile e vulnerabile ad ulteriore crescita demografica. Oppure altre aree, nelle quali il popolamento avviene per intrusione, come ad esempio nel bacino amazzonico, di enorme valore ecologico, che risente pesantemente dell'aumento demografico. Si', ci sono aree in sofferenza, comunque non lo vedrei come un problema globale. C'e' invece, effettivamente, un problema globale per quanto riguarda i mutamenti climatici, l'effetto serra dell'attivita' umana. Questi fenomeni possono sintetizzarsi col prodotto di tre variabili dell'equazione: PxAxT = I, e cioe' "Popolazione per Affluenza per Tecnologia uguale Impatto ecologico". Sicuramente, se si vuole contenere I, cioe' l'impatto ecologico, occorre moderare la crescita demografica, cioe' P: ma questa e' in frenata (anche se vorremmo che la frenata fosse piu' rapida). Ma e' la crescita di A, cioe' dell'affluenza, cioe' dei consumi, cioe' della materie prime e dell'energia, che va moderata, con l'aiuto di T, ovvero della tecnologia. Sono soprattutto A e T che giocano la partita!
*
- Carla Ravaioli: A prescindere dalla tua specializzazione, hai certo una tua opinione sulla crescita produttiva illimitata, che oggi e' l'asse portante dell'economia attuale: si deve crescere. Rimuovendo il fatto che tutto quello che noi produciamo, comperiamo, usiamo, tocchiamo, ecc. ecc. e' "fatto" di natura. Un tavolo, un abito, un aereo, un computer... sono tutti "fatti" di natura; straordinariamente trasformati dalla tecnica umana, sono comunque frammenti del pianeta Terra: che e' grande, ma ha dei limiti. Come pensarlo capace di alimentare una crescita produttiva illimitata, come quella che tutti invocano?
- Massimo Livi Bacci: Ma il fatto e' che tutti vogliono la crescita, nessuno vuole la depressione. Anche gli ecologisti piu' intransigenti sarebbero incerti se io gli prospettassi uno scenario di decrescita del 3 o 4 per cento all'anno. La crescita e' il risultato di una serie di fattori: il lavoro umano, la materia prima, l'energia, la tecnologia, la conoscenza incorporata. Un euro di prodotto e' la combinazione di questi fattori: la risposta non e' quella di non produrre, ma di produrre con un mix vantaggioso di fattori.
*
- Carla Ravaioli: Ma è anche il risultato di una logica economica data come una verita' di vangelo, e da nessuno praticamente messa in discussione...
- Massimo Livi Bacci: A me non interessa la logica economica.
*
- Carla Ravaioli: Purtroppo interessa molto a tutti quelli che "contano". La Signora Marcegaglia invoca la "crescita" ogni tre parole.
- Massimo Livi Bacci: Quello che a me interessa e' ragionare su quale crescita. Io voglio una crescita nella quale contino sempre di piu' tecnologia e innovazione, e contino sempre di meno consumo di energia e di materia prima. Una crescita cosi' avrebbe un impatto scarso, mentre invece una crescita che richiede tantissima materia prima, tantissima energia e' una crescita che comporta un'impronta ecologica fortissima. Insomma la crescita io non la considero un tabu'. Ma e' ancora peggio considerarla il peccato originale! Mi interessa discutere su "quale" crescita, mentre la discussione teologica su "crescita si' - crescita no" non m'interessa per niente.
*
- Carla Ravaioli: Forse pero' occorrerebbe ascoltare anche la comunita' scientifica mondiale, che a larga maggioranza accusa la crescente insostenibilita' ecologica dei comportamenti umani. Per fare un solo esempio, a fine agosto scorso il famoso "Human Footprint Institute" annunciava che l'umanita' aveva gia' consumato quanto, per non danneggiare gravemente gli ecosistemi, le sarebbe stato consentito consumare entro l'intero anno. E ricordava che lo sfasamento aumenta ogni anno...
- Massimo Livi Bacci: Quanto dici ci riporta al discorso precedente. Con in piu' un'altra considerazione da fare. Meta' della popolazione vive deprivata di quelle elementari risorse che rendono vivibile la vita (e a noi sembra impossibile che possa essere vissuta in quelle condizioni!). Quelle elementari risorse sono, appunto, beni che contengono molta materia prima e molta energia per essere prodotti: un utensile di acciaio, una bicicletta, un motore a scoppio per pompare l'acqua, un trattore per arare, cemento e mattoni per darsi un tetto... cibo per nutrirsi, gasolio per riscaldarsi. E se questi miliardi di persone debbono sollevarsi dalla poverta' occorrera' che si forniscano di questi beni - tutti ad alto contenuto energetico e di materia prima, cioe' con alto impatto ecologico. Noi ricchi possiamo anche in futuro "consumare" di meno, ma loro poveri, che sono tantissimi, vogliono e debbono consumare di piu', molto di piu'.
*
- Carla Ravaioli: Mi domando - e ti domando - se non si dovrebbe leggere il problema anche in un'altra chiave. Il nostro e' un mondo in cui l'1% della popolazione detiene il 50% della ricchezza; in cui (secondo dati Fao) un miliardo di persone e' sottoalimentato, mentre in Occidente piu' del 40% del cibo prodotto viene distrutto; in cui insomma la crescita del prodotto, se certo ha migliorato le condizioni di diversi popoli, non sembra pero' strumento capace di incidere sulla disuguaglianza come ineludibile proprieta' costitutiva della nostra societa'.
- Massimo Livi Bacci: Vero. Pero' ricordo che un mondo in cui tutti, proprio tutti, fossero affamati, sarebbe un mondo senza disuguaglianze! Il gioco, quindi, e' etico e politico assieme: in che misura si puo' sostenere la crescita - per sfamare gli affamati - senza creare disuguaglianze barbare e insostenibili? In che modo attenuare e sconfiggere le disuguaglianze senza compromettere quella crescita la cui mancanza rischia di accentuare le disuguaglianze stesse? La Cuba egualitaria del castrismo ha trattenuto in livellatrice poverta' dieci milioni di persone per 60 anni. Credo che si debba fare esercizio di grande umilta', realismo storico e molta analisi scientifica per risolvere questi problemi.
*
- Carla Ravaioli: Come valuti il comportamento della tua disciplina in presenza del problema ecologico? Ti pare che la scienza demografica si assuma adeguatamente le responsabilita' che, sia pure certo in maniera indiretta e mediata, non possono non appartenerle?
- Massimo Livi Bacci: Ho una risposta su due livelli. Da un lato le conoscenze scientifiche sui sistemi demografici, sulla relazione tra sopravvivenza, riproduttivita' e mobilita' col mondo fisico e sociale, sono enormemente cresciute, e con queste la capacita' di inserire i temi della demografia in un quadro generale. La consapevolezza cioe' che la demografia e' parte integrante di un sistema. Su un altro piano, la demografia come molte altre scienze umane empiriche, rischia di sperdersi nei propri tecnicismi - o meglio, di specchiarsi troppo nei propri tecnicismi - perdendo di vista il contesto, il mondo intorno, gli apporti di altre discipline. Si rischia di conoscere tantissimo sul piccolo particolare, e di trascurare il quadro generale. E' una malattia di cui soffrono in maniera acuta altre discipline - per esempio l'economia -; la demografia ha la fortuna di occuparsi di nati, morti, migranti, famiglie, genere, ciclo di vita - argomenti che riportano sempre al cuore dei problemi dell'umanita'. Sicuramente si puo' fare molto di piu', ma e' anche vero che la disciplina e' viva e cosciente.
6. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.
Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Leo Spitzer, Critica stilistica e semantica storica, Laterza, Bari 1954, 1975, pp. 352.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 599 del 27 giugno 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe
Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe
In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
- Prev by Date: La domenica della nonviolenza. 253
- Next by Date: Nonviolenza. Femminile plurale. 378
- Previous by thread: La domenica della nonviolenza. 253
- Next by thread: Nonviolenza. Femminile plurale. 378
- Indice: