Nonviolenza. Femminile plurale. 368
- Subject: Nonviolenza. Femminile plurale. 368
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- Date: Wed, 15 Jun 2011 06:58:34 +0200 (CEST)
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 368 del 15 giugno 2011
In questo numero:
1. Oggi a Blera
2. Antonella Litta: Evitare subito l'esposizione delle donne in gravidanza e dei bambini ad acque ed alimenti contenenti arsenico. Un appello dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente"
3. Ilaria Ciriaci: Una grande vittoria della societa' civile
4. Yukari Saito: Una lettera dal Giappone
5. Hannah Arendt: Le parole conclusive de "Le origini del totalitarismo"
6. Simone Weil: Il tempo della fabbrica
7. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento
8. Contro la guerra una proposta agli enti locali
1. INCONTRI. OGGI A BLERA
[Dalle amiche e dagli amici della cooperativa "Il Vignale" di Blera (per contatti: tel. 3475988431 - 3478113696, e-mail: ilvignale at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.
Alessandro Pizzi, docente di fisica e matematica, gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino (Vt), citta' in cui il suo rigore morale e la sua competenza amministrativa sono diventati proverbiali, e' fortemente impegnato in campo educativo e nel volontariato, ha preso parte a molte iniziative di pace, di solidarieta', ambientaliste, per i diritti umani e la nonviolenza, tra cui l'azione diretta nonviolenta in Congo con i "Beati i costruttori di pace"; ha promosso l'esperienza del corso di educazione alla pace presso il liceo scientifico di Orte (istituto scolastico in cui ha lungamente insegnato); e' uno dei principali animatori del comitato che si oppone al mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; su sua iniziativa nel 2007 il congresso nazionale del Movimento Nonviolento ha approvato all'unanimita' una mozione per la riduzione del trasporto aereo. Sul tema del trasporto aereo, del suo impatto sugli ecosistemi locali e sull'ecosistema globale, e sui modelli di mobilita' in relazione ai modelli di sviluppo e ai diritti umani, ha tenuto rilevanti relazioni a vari convegni di studio; e rilevanti relazioni ha tenuto in vari convegni scientifici sui temi della sostenibilita' ambientale, delle scelte economiche ecocompatibili, dell'energia, della giustizia globale. Si veda anche una recente intervista in "Coi piedi per terra" n. 340]
Mercoledi' 15 giugno 2011, alle ore 17,30, presso la Biblioteca Comunale di Blera, in via Roma n. 61, la Cooperativa Agricola "Il Vignale" organizza una conferenza sul tema: "Ambiente, salute, energia: perche' rifiutare la follia nucleare".
Relatore il professor Alessandro Pizzi, docente di fisica e matematica, una delle figure piu' autorevoli dell'ambientalismo scientifico e delle buone pratiche amministrative nell'Alto Lazio.
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Cooperativa agricola "il Vignale"
per informazioni: tel. 3475988431 - 3478113696: e-mail ilvignale at gmail.com
2. APPELLI. ANTONELLA LITTA: EVITARE SUBITO L'ESPOSIZIONE DELLE DONNE IN GRAVIDANZA E DEI BAMBINI AD ACQUE ED ALIMENTI CONTENENTI ARSENICO. UN APPELLO DELL'"ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE"
[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (per contatti: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione]
La Commissione Europea, con il documento n. C (2010) 7605 del 28 ottobre 2010 e il documento n. C (2011) 2014 del 22 marzo 2011, ha ribadito che il contenuto massimo e provvisorio di arsenico nelle acque destinate a consumo umano non deve superare i 10 microgrammi per litro come gia' stabilito anche dalla legge italiana sin dal 2001 con il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 (www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/Testi/01031dl.htm).
In questi due documenti si prescrive, in forma assolutamente vincolante per l'Italia, che alle donne in gravidanza e ai bambini fino a tre anni di eta' non siano somministrate acque con un contenuto di arsenico piu' elevato di 10 microgrammi per litro, e che le industrie alimentari debbano utilizzare per le loro preparazioni acque con questa stessa caratteristica di parametro.
L'Organizzazione mondiale della sanita' ricorda ed auspica come obiettivo di qualita' un contenuto di arsenico pari a zero (o al piu' e in via transitoria di 5 microgrammi/litro) nelle acque destinate a consumo umano come vera e sicura tutela della salute pubblica.
L'arsenico infatti e' classificato dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche, e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Sempre piu' segnalazioni inoltre lo correlano anche ai tumori del fegato e del colon.
L'assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, e' indicata inoltre da una cospicua e rilevante documentazione scientifica anche quale responsabile di patologie cardiovascolari, neurologiche, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
Particolare attenzione deve essere posta, come fatto presente dalla comunita' scientifica internazionale e nei due gia' citati documenti della Commissione Europea, quando acque contenenti arsenico ed alimenti preparati con le stesse, sono assunti da donne in gravidanza e bambini.
Molte sostanze tossiche, e tra queste l'arsenico, possono, attraverso l'esposizione materna ad alimenti, aria e bevande contaminati, superare la barriera placentare e quella emato-encefalica e interferire in modo negativo con lo sviluppo del feto, soprattutto delle sue strutture cerebrali.
Come noto, da un punto di vista strettamente biologico il feto e il bambino sono organismi in rapido accrescimento con una complessa e delicata differenziazione ed organizzazione di tessuti, organi ed apparati. Ogni interferenza o alterazione di questo processo armonico di sviluppo, causato ad esempio da infezioni, dismetabolismi, esposizione a droghe, alcool, sostanze tossiche (metalli pesanti, pesticidi, inquinanti ambientali etc.), possono creare le condizioni di successive e gravi malattie nell'infanzia e in eta' adulta.
I bambini inoltre posseggono un sistema immunitario ancora in fase di maturazione, un caratteristico e peculiare sistema metabolico, consumano quantitativi di liquidi, aria e alimenti maggiori rispetto ai soggetti adulti e questa condizione li rende piu' vulnerabili all'azione di molte sostanze nocive.
La letteratura scientifica internazionale, con sempre maggiori riscontri, evidenzia il legame tra l'esposizione cronica ad acque ed alimenti contenenti arsenico, in donne in gravidanza e bambini, e molte patologie del neurosviluppo (Ndd) - autismo, disturbo da deficit dell'attenzione (Add - attention deficit disorder), disturbo dell'attenzione da iperattivita' (Adhd - attention deficit hyperactivity disorder), disturbi dell'apprendimento, della memoria, della capacita' di lettura, riduzione del quoziente intellettivo, patologie dell'apparato respiratorio, perdita fetale, aumento dei casi di morte infantile e neoplasie.
Il Registro tumori italiano (www.registri-tumori.it) rileva che i tumori infantili nel nostro paese sono in costante aumento ed e' sempre piu' evidente il nesso causale tra queste patologie e fenomeni d'inquinamento ambientale.
E' quindi urgente che le Istituzioni preposte facciano tutto il possibile per ridurre l'esposizione delle popolazioni, e in particolare delle donne in gravidanza e dei bambini, ad ogni sostanza inquinante.
Relativamente al problema arsenico nelle acque destinate a consumo umano, per quanto sopra esposto e prescritto anche nei due documenti della Commissione Europea, e' necessario, come piu' volte gia' richiesto, che i cittadini siano informati nella maniera piu' completa, ampia e chiara e che si agisca rapidamente, senza piu' colpevoli ritardi, per attuare interventi efficaci e definitivamente risolutivi per la dearsenificazione di tutta l'acqua destinata a consumo umano nelle aree interessate da questo problema.
Nel frattempo e' necessario, per una concreta tutela della salute pubblica, predisporre subito forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per tutta la popolazione e in particolare per le donne in gravidanza, i neonati, i bambini, i malati e le industrie alimentari.
dottoressa Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)
Viterbo, 14 giugno 2011
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Una bibliografia e sitografia di riferimento sulle problematiche sanitarie determinate dall'esposizione cronica all'arsenico
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b) sitografia
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www.who.int/water_sanitation_health/dwq/en/
3. RIFLESSIONE. ILARIA CIRIACI: UNA GRANDE VITTORIA DELLA SOCIETA' CIVILE
[Dal Mir - Movimento Internazionale della Riconciliazione (per contatti: segreteria at miritalia.org) riceviamo e diffondiamo.
Ilaria Ciriaci e' presidente del Mir, Movimento Internazionale della Riconciliazione, articolazione italiana del Mir-Ifor, una delle piu' importanti reti nonviolente internazionali]
Il Mir - Movimento Internazionale della Riconciliazione saluta con grande gioia il risultato della consultazione referendaria del 12-13 giugno: esso e' la vittoria dei movimenti della societa' civile, che hanno saputo dare voce alle esigenze, alle sensibilita', alle speranze ed anche ai sogni di tante donne e uomini, pur in un clima politico degenerante. Essi rappresentano quella trama essenziale sulla quale tessere il futuro del nostro Paese.
Siamo contenti di aver dato il nostro contributo a questa campagna referendaria.
Da sempre schierati a favore delle energie alternative, contro la costruzione delle centrali nucleari, a difesa delle risorse e dei beni comuni, attivamente impegnati attraverso i singoli aderenti a vivere e sollecitare un nuovo stile di vita improntato all'equita' della distribuzione delle risorse, alla giusta e pacifica convivenza con il creato, a favore di un'economia indirizzata ad un graduale ridimensionamento delle ingiustizie sociali, autentiche matrici di violenze e conflitti cruenti, questo risultato ci incoraggia a proseguire il cammino in questa direzione, convinti del potenziale di rinnovamento proprio dei movimenti e delle reti di movimenti.
Il Mir si impegna a rinnovare gli sforzi perche' le tematiche sollecitate dai quesiti referendari siano costantemente all'ordine del giorno dell'agenda politico-sociale del nostro Paese e non solo, convinto che la sola vittoria dei "si'" non sia la soluzione a gestioni inique e predatorie del nostro modello di sviluppo.
4. RIFLESSIONE. YUKARI SAITO: UNA LETTERA DAL GIAPPONE
[Da tante persone amiche riceviamo, e diffondiamo, questa lettera della comune amica Yukari Saito.
Yukari Saito e' una prestigiosa giornalista e saggista giapponese, che da molti anni vive anche in Italia; amica della nonviolenza, da sempre impegnata per i diritti umani e la pace, scrive sulla prestigiosa rivista "Internazionale" e su altre testate; ha tradotto in giapponese Vino e pane e La scuola dei dittatori di Ignazio Silone]
Carissimi amici,
oggi e' una giornata memorabile: all'apertura del tg serale delle 7 dell'Nhk - l'emittente televisiva statale giapponese - il pubblico ha visto le piazze italiane riempite dai manifestanti che festeggiano la vittoria dei referendum (soprattutto sul nucleare). Esclusi i terremoti ad Assisi o simili tragedie, non mi ricordo che una notizia dall'Italia (a parte le vittorie ai mondiali) abbia aperto il telegiornale piu' seguito del paese.
Voglio ringraziare tutti gli italiani che hanno votato per il si', le persone che hanno lavorato per la campagna nonostante le mille insidie e le lobby potentissime. Rappresentate una grande speranza per tutti coloro nel mondo che sperano di mandare presto in pensione le centrali nucleari oppure di abortirle prima che si mettano in funzione.
Il tg giapponese ha dedicato alla notizia ben piu' di dieci minuti dei suoi trenta; anche su cio' che succede ultimamente in Svizzera e in Germania; sulle voci in altri paesi come Francia, Inghilterra e Cina (perfino i francesi intervistati dicevano "dovrebbero fare i referendum anche in altri paesi per dare la voce al popolo!").
Anche gli intervistati giapponesi - a Tokyo e a Fukushima - hanno espresso ammirazione per la vostra conquista.
Cosa che trovo eccezionale, perche' di solito questi tg sono cosi' ossessionati dalla "par condicio" che danno sempre un parere "contrario" o perplesso in casi simili, senza parlare della situazione dei media giapponesi, quasi tutti controllati dalle aziende elettriche (la Tepco e i suoi simili).
Ho notato un'espressione di allegria perfino sulla faccia del conduttore.
Sono molto molto felice per voi e per me.
Per me, perche' negli ultimi giorni ero molto depressa, non solo per le pessime notizie che arrivano da Fukushima ma anche per la degenerazione politica giapponese: ora gli ex partiti di governo e una parte del partito al governo stanno facendo tutto per far fuori l'attuale primo ministro, reo di aver fermato alcuni reattori nucleari - considerati piu' pericolosi - tentando di togliere il potere alle aziende elettriche e cercando di stringere i rapporti con i sostenitori delle fonti alternative.
Stiamo scoprendo quanto il potere dei nuclearisti sia subdolo.
Spero che questa bellissima notizia dall'Italia costituisca una nuova fonte di energia e di coraggio per tutti coloro che vogliono liberarsi dal nucleare.
Grazie ancora con tutto il cuore.
Yukari da Kyoto
5. MAESTRE. HANNAH ARENDT: LE PAROLE CONCLUSIVE DE "LE ORIGINI DEL TOTALITARISMO"
[Da Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Edizioni di Comunita', Milano 1967, 1996, pp. 655-656.
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000]
Le condizioni della nostra esistenza politica sono oggi minacciate da tali tempeste di sabbia devastatrici. Il pericolo non e' che possano creare qualcosa di durevole. Il dominio totalitario, al pari della tirannide, racchiude in se' i germi della propria distruzione. Come la paura e l'impotenza, da cui quella deriva, sono principi antipolitici e gettano gli uomini in una situazione contraria all'azione politica, cosi' l'estraniazione e la deduzione logico-ideologica del peggio, ad essa legata, rappresentano una situazione antisociale e contengono un principio distruttivo per ogni convivenza umana. Cionondimeno, l'estraniazione organizzata e' infinitamente piu' pericolosa dell'impotenza organizzata di tutte le persone soggette alla volonta' tirannica e arbitraria di un singolo. Essa minaccia di devastare il mondo cosi' come lo conosciamo - un mondo che dovunque sembra giunto alla fine - prima che un nuovo inizio nascente da questa fine abbia avuto il tempo di affermarsi.
A parte tali considerazioni - che come predizioni sono di scarsa utilita' e ancor meno di conforto - rimane il fatto che la crisi del nostro tempo e la sua esperienza centrale hanno portato alla luce una forma interamente nuova di governo che, in quanto potenzialita' e costante pericolo, ci restera' probabilmente alle costole per l'avvenire, al pari di altre forme che, apparse in momenti storici diversi e basate su diverse esperienze di fondo, hanno accompagnato dopo d'allora l'umanita' a prescindere dalle temporanee sconfitte: monarchie e repubbliche, tirannidi, dittature e dispotismo.
Ma rimane altresi' vero che ogni fine nella storia contiene necessariamente un nuovo inizio; questo inizio e' la promessa, l'unico "messaggio" che la fine possa presentare. L'inizio, prima di diventare avvenimento storico, e' la suprema capacita' dell'uomo; politicamente si identifica con la liberta' umana. "Initium ut esset, creatus est homo", "affinche' ci fosse un inizio, e' stato creato l'uomo", dice Agostino (De Civitate Dei, libro 12, cap. 20). Questo inizio e' garantito da ogni nuova nascita; e' in verita' ogni uomo.
6. MAESTRE. SIMONE WEIL: IL TEMPO DELLA FABBRICA
[Da Simone Weil, La condione operaia, Edizioni di Comunita', Milano 1952, Mondadori, Milano 1990, pp. 279-81.
Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem, Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994]
Tutte le serie di movimenti che partecipano della bellezza e che vengono compiuti senza degradare chi li compie racchiudono attimi di sosta brevi come i lampi, che fondano il segreto del ritmo e danno allo spettatore, anche attraverso l'estrema rapidita', l'impressione della lentezza. Il podista, nel momento in cui batte un record mondiale, sembra scivolare lentamente, mentre si vedono i mediocri corridori affannarsi alle sue spalle. Piu' un contadino falcia presto e bene, piu' coloro che lo guardano sentono che, come si dice cosi' giustamente, egli "prende il tempo che ci vuole". Lo spettacolo, invece, degli operai alle macchine e' quasi sempre quello di una misera fretta dalla quale e' assente ogni grazia ed ogni dignita'. E' naturale per l'uomo, e gli si addice, fermarsi quando ha fatto qualcosa, foss'anche lo spazio d'un attimo per prenderne coscienza, come Iddio nella Genesi; questo lampo di pensiero, di immobilita' e di equilibrio, e' quel che bisogna proprio imparare a sopprimere completamente, quando si lavora in una fabbrica. Gli operai alle macchine raggiungono la cadenza voluta solo se i gesti di un secondo si succedono in modo ininterrotto quasi come il tic-tac di un orologio senza che mai nulla indichi che qualcosa e' finito e che qualcos'altro comincia. Quel tic-tac del quale non e' possibile sopportare a lungo la tetra monotonia, essi devono quasi riprodurlo con i propri corpi. Questo ininterrotto concatenamento tende a far discendere in una sorta di sonno, ma bisogna sopportarlo senza dormire. Non e' solo un supplizio; se ne venisse solo sofferenza, il male sarebbe minore di quel che e'. Ogni azione umana esige un movente che fornisca l'energia necessaria per compierla ed essa e' buona o cattiva a seconda che il movente sia elevato o basso. Per piegarsi alla sfibrante passivita' che l'officina pretende, bisogna cercare in se stessi dei moventi, perche' non ci sono fruste ne' catene; fruste o catene renderebbero forse piu' facile la trasformazione. Le condizioni stesse del lavoro impediscono la possibilita' d'intervento di altri moventi che non siano la paura dei rimproveri e del licenziamento, l'avido desiderio di guadagnare quattrini, e, in una certa misura, il piacere dei record di velocita'. Tutto concorre a richiamare al pensiero questi moventi e a trasformarli in ossessione; non si fa mai appello a qualcosa di piu' elevato; e poi, per essere sufficientemente efficaci, devono diventare ossessivi. Mentre questi moventi occupano l'anima il pensiero si contrae su un punto del tempo per evitare la sofferenza e la coscienza si spegne, per quanto almeno lo consentano le necessita' del lavoro. Una forza quasi irresistibile, paragonabile alla pesantezza, impedisce allora di avvertire la presenza d'altri esseri umani che soffrono, anch'essi, accanto a te; e' quasi impossibile non diventare indifferenti e brutali come il sistema nel quale si e' invischiati, e, reciprocamente, la brutalita' del sistema e' riflessa e resa sensibile dai gesti, dagli sguardi, dalle parole di chi ci sta intorno. Dopo una giornata passata cosi', un operaio si lamenta di una sola cosa, lamento che non giunge alle orecchie degli uomini estranei a quella condizione e che non direbbe loro nulla anche se vi giungesse: ho trovato lungo il tempo.
7. APPELLI. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Riproponiamo il seguente appello]
Giova ripetere le cose che e' giusto fare.
Tra le cose sicuramente ragionevoli e buone che una persona onesta che paga le tasse in Italia puo' fare, c'e' la scelta di destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.
"Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli". Cosi' recita la "carta programmatica" del movimento fondato da Aldo Capitini.
Sostenere il Movimento Nonviolento e' un modo semplice e chiaro, esplicito e netto, per opporsi alla guerra e al razzismo, per opporsi alle stragi e alle persecuzioni.
Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.
Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
8. INIZIATIVE. CONTRO LA GUERRA UNA PROPOSTA AGLI ENTI LOCALI
[Riproponiamo il seguente appello]
Proponiamo a tutte le persone amiche della nonviolenza di inviare al sindaco del Comune, al presidente della Provincia ed al presidente della Regione in cui si risiede, una lettera aperta (da diffondere quindi anche a tutti i membri del consiglio comunale, provinciale, regionale, ed ai mezzi d'informazione) con cui chiedere che l'assemblea dell'ente locale approvi una deliberazione recante il testo seguente o uno analogo.
*
"Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.
Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.
Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.
Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Solo la pace salva le vite".
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 368 del 15 giugno 2011
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