Telegrammi. 575
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- Date: Fri, 3 Jun 2011 00:29:43 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 575 del 3 giugno 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: La sfilata
2. Mao Valpiana: Sessantanovesimo giorno di digiuno nonviolento collettivo a staffetta per opporsi alla guerra e al nucleare
3. Shirin Ebadi
4. Shulamith Firestone
5. Giovanna Fiume
6. Nadia Fusini
7. Ivone Gebara
8. Germaine Greer
9. Olivia Guaraldo
10. Bianca Guidetti Serra
11. Floriana Lipparini
12. Lidia Menapace
13. Kate Millett
14. Juliet Mitchell
15. Elsa Morante
16. Luisa Morgantini
17. Nurit Peled
18. Antonietta Potente
19. Liliana Rampello
20. Sheila Rowbotham
21. Francesca Santucci: Elizabeth Barrett Browning
22. Per sostenere il Movimento Nonviolento
23. Segnalazioni librarie
24. La "Carta" del Movimento Nonviolento
25. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: LA SFILATA
L'Italia in guerra fa sfilare i suoi militari in via dei Fori Imperiali a Roma.
C'erano tutti, mancava solo Mussolini.
*
In quanto sta accadendo - la partecipazione del nostro paese a due guerre terroriste e stragiste, imperialiste e colonialiste; la persecuzione razzista, schiavista e assassina dei migranti - c'e' materia, io credo, per chiedere la messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica traditore della Costituzione della Repubblica Italiana in quanto fondamentale complice di un governo golpista e di una sciagurata maggioranza parlamentare - alias: bivacco di manipoli - corresponsabili dei massacri in corso in Afghanistan, in Libia e dei migranti nel Mediterraneo, in flagrante violazione della legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico.
*
La guerra e' sempre nemica dell'umanita'.
Solo la pace salva le vite.
2. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: SESSANTANOVESIMO GIORNO DI DIGIUNO NONVIOLENTO COLLETTIVO A STAFFETTA PER OPPORSI ALLA GUERRA E AL NUCLEARE
[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' segretario nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]
Le agenzie di stampa hanno diffuso questa notizia: "Tra i 200 e i 270 migranti sono scomparsi al largo della Tunisia, dopo un guasto all'imbarcazione che li portava in Italia". Mentre accadeva questo, le Frecce tricolori concludevano la parata militare in via dei Fori Imperiali a Roma, per festeggiare l'anniversario della nascita della Repubblica.
Queste due notizie dicono una sola verita': l'Italia e' in guerra.
La festa della Repubblica dovrebbe essere il momento solenne in cui si celebrano le forze civili, il lavoro, l'ambiente, i giovani, gli anziani, e invece tutte le istituzioni e tutte le forze politiche si ritrovano concordi attorno all'esercito che mette in mostra muscoli e armi. Quelle stesse armi che il governo, con l'appoggio delle presidenza della Repubblica, ha mandato in Libia al servizio di una guerra condotta dalla Nato per conto di chi vuole il controllo totale del petrolio e del gas libici.
Il digiuno che stiamo conducendo e' un gesto di nonviolenza attiva, e' un atto di speranza, e' un fatto concreto contro la guerra e la sua preparazione, contro il nucleare che uccide il presente e il futuro.
Sono piu' di 160 le amiche e gli amici della nonviolenza che hanno finora aderito al digiuno promosso dal Movimento Nonviolento "per opporsi alla guerra e al nucleare". C'e' chi digiuna anche se malato in ospedale, chi in una cella di convento o di carcere, chi partecipa ma preferisce non farlo sapere pubblicamente e chi, non potendo aderire per vari motivi, lo fa spiritualmente.
Questa iniziativa nonviolenta prosegue dal 27 marzo scorso, e nuovi aderenti hanno gia' annunciato la loro partecipazione almeno fino a giovedi' 9 giugno. Ma altri ancora si stanno aggiungendo, e si proseguira' oltre. Si digiuna in ogni parte d'Italia, da Trieste a Palermo, da Torino a Venezia, da Verona a Bari.
La nonviolenza e' contagiosa; abbiamo iniziato con un digiuno di 48 ore, che sta proseguendo da 69 giorni.
Chi desidera aderire al digiuno lo puo' comunicare a: azionenonviolenta at sis.it (indicare nome, cognome, citta', giorno o giorni di digiuno).
*
Di seguito l'elenco delle persone che digiuneranno nei prossimi giorni.
Venerdi' 3 giugno: Rocco Altieri (Pisa), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Paola e Marco Baleani (Gubbio), Piero P. Giorgio (Gargnano - Brescia), Maria Bernarda Cursano (Macapa' - Brasile); sabato 4 giugno: Giovanni Chianchini (Chieti), Marco Iannelli (Roma), Jolanda Spallitta (Alessandria); Giovanna Pacini (Firenze); domenica 5 giugno: Peppe Sini (Viterbo); lunedi' 6 giugno: Giovanni Sarubbi (Monteforte Irpino - Avellino), Pasquale Dioguardi (Livorno), Gianluca D'Andrea (Potenza), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Adalgisa Freddi (Marcheno - Brescia), Peppe Sini (Viterbo); martedi' 7 giugno: Oriana Gorinelli (Rivalta di Torino), Giovanna Pacini (Firenze), Peppe Sini (Viterbo); mercoledi' 8 giugno: Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Anna Bellini (Ferrara); giovedi' 9 giugno: Claudio Bedussi (Brescia).
Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi) porteranno avanti il digiuno a staffetta, alternandosi, fino alla fine della guerra; Gianluca D'Andrea, Pasquale Dioguardi, Adalgisa Freddi, Marco Rizzinelli e Giovanni Sarubbi digiuneranno tutti i lunedi'; Oriana Gorinelli digiunera' tutti i martedi'; Anna Bellini e Marco Palombo digiuneranno tutti i mercoledi'; Claudio Bedussi digiunera' tutti i giovedi'; Rocco Altieri, Paola e Marco Baleani, Teresa Gargiulo, Piero P. Giorgio, Raffaele Ibba e Giovanni Mannino digiuneranno tutti i venerdi'; Marco Iannelli digiunera' tutti i venerdi' e i sabato; Giovanni Cianchini digiunera' tutti i sabato. Alessandro Natalini e Marzia Manca digiuneranno un giorno a settimana.
3. PROFILI. SHIRIN EBADI
Shirin Ebadi, giurista iraniana, gia' magistrata, impegnata nella difesa dei diritti umani, premio Nobel per la pace nel 2003, dal 2009 costretta all'esilio. Riportiamo di seguito alcun stralci da un articolo di Sara Sesti gia' riprodotto su questo foglio: "Il 9 ottobre 2003 e' stato assegnato ad Oslo il Nobel per la pace all'iraniana Shirin Ebadi, 56 anni, avvocata, madre di due figlie. Il premio le e' stato conferito "per il suo impegno nella difesa dei diritti umani e a favore della democrazia. Si e' concentrata specialmente sulla battaglia per i diritti delle donne e dei bambini". Ebadi e' l'undicesima donna a vincere il Nobel per la pace, da quando il riconoscimento e' stato istituito nel 1903, ed e' la prima musulmana. Shirin Ebadi, nata nel 1947, e' stata la prima donna nominata giudice prima della rivoluzione. Laureata in legge nel 1969 all'Universita' di Teheran, e' stata nominata presidente del tribunale dal 1975, ma dopo la rivoluzione del 1979 e' stata costretta a dimettersi per le leggi che limitarono autonomia e diritti civili delle donne iraniane. Con l'avvento di Khomeini al potere infatti venne decretato che le donne sono troppo emotive per poter amministrare la giustizia. Avvocato, ha difeso le famiglie di alcuni scrittori e intellettuali uccisi tra il 1998 e il 1999. E' stata tra i fondatori dell'Associazione per la protezione dei diritti dei bambini in Iran, di cui e' ancora una dirigente. Nel 1997 ha avuto un ruolo chiave nell'elezione del presidente riformista Khatami. E' stata avvocato di parte civile nel processo ad alcuni agenti dei servizi segreti, poi condannati per aver ucciso, nel 1998, il dissidente Dariush Forouhar e sua moglie. Nel 2000 ha partecipato ad una conferenza a Berlino sul processo di democratizzazione in Iran, organizzata da una fondazione vicina ai Verdi tedeschi, che provoco' grande clamore e la pronta reazione dei poteri conservatori a Teheran, che arrestarono diversi dei partecipanti al loro ritorno in Iran. Perseguitata a causa delle indagini che stava svolgendo, nel 2000 e' stata sottoposta a un processo segreto per aver prodotto e diffuso una videocassetta sulla repressione anti-studentesca del luglio 1999, materiale che secondo l'accusa 'disturbava l'opinione pubblica'. Arrestata, ha subito 22 giorni di carcere. Il Comitato del Nobel e' lieto di premiare 'una donna che fa parte del mondo musulmano', si legge nella motivazione del premio che sottolinea come Ebadi 'non veda conflitto fra Islam e i diritti umani fondamentali'. 'Per lei e' importante che il dialogo fra culture e religioni differenti del mondo possa partire da valori condivisi', prosegue il comitato, la cui scelta appare particolarmente mirata in un contesto storico di tensioni fra Islam e Occidente. 'La sua arena principale e' la battaglia per i diritti umani fondamentali, e nessuna societa' merita di essere definita civilizzata, se i diritti delle donne e dei bambini non vengono rispettati' prosegue la nota. 'E' un piacere per il comitato norvegese per il Nobel assegnare il premio per la pace a una donna che e' parte del mondo musulmano, e di cui questo mondo puo' essere fiero, insieme con tutti coloro che combattono per i diritti umani, dovunque vivano'". Su Shirin Ebadi cfr. anche i profili scritti da Giuliana Sgrena e Marina Forti apparsi nei nn. 701 e 756 di questo foglio. Dal "Corriere della sera" riprendiamo anche la seguente scheda: "Shirin Ebadi, 59 anni, sposata con due figlie, e' diventata giudice nel 1970. Dopo la rivoluzione islamica del '79 ha perso il posto. Nel '93 ha avuto l'autorizzazione per svolgere l'attivita' di avvocato. Prima personalita' iraniana a ricevere il Nobel per la pace (nel 2003). Ebadi difende gratis dissidenti e donne vessate dalla legislazione iraniana. Ora le autorita' le hanno intimato di sospendere le attivita': 'Possono arrestarmi in ogni momento'". Opere di Shirin Ebadi: Il mio Iran, Sperling & Kupfer, Milano 2006; La gabbia d'oro, Rizzoli - Rcs Libri, Milano 2008, 2009.
4. PROFILI. SHULAMITH FIRESTONE
Shulamith Firestone, nata nel 1945 a Ottawa in Canada, e' una intellettuale femminista, artista, cineasta, saggista, attivista. Opere di Shulamith Firestone: La dialettica dei sessi, Guaraldi, Firenze-Rimini 1971, 1976; in inglese cfr. anche: Airless Spaces, Semiotext(e), 1998.
5. PROFILI. GIOVANNA FIUME
Giovanna Fiume insegna storia moderna presso la facolta' di Scienze politiche dell'Universita' di Palermo; fa parte della direzione di "Quaderni storici", della redazione della "Rivista di storia delle donne" e del comitato scientifico di "Crime, histoire & societes"; e' persona di nitido impegno civile. Tra le pubblicazioni di Giovanna Fiume: La crisi sociale del 1848 in Sicilia, Messina 1982; Bande armate in Sicilia. Violenza e organizzazione del potere, 1819-1849, Palermo 1984; La vecchia dell'aceto. Un processo per veneficio nella Palermo di fine Settecento, Palermo 1990; (a cura di), Madri. Storia di un ruolo sociale, Venezia 1995; con M. Modica, San Benedetto il Moro. Santita', agiografia e primi processi di canonizzazione, Palermo 1998; (a cura di), Il santo patrono e la citta', San Benedetto il Moro. Culti strategie, devozioni di eta' moderna, Venezia 1999; Il Santo Moro. I processi di canonizzazione di Benedetto da Palermo (1594-1807), Franco Angeli, Milano 2002; Mariti e pidocchi. Storia di un processo e di un aceto miracoloso, XL Edizioni, 2008; Schiavitu' mediterranee. Corsari, rinnegati e santi di eta' moderna, Bruno Mondadori, Milano 2009; il sito di Giovanna Fiume e': www.storialab.blogspot.com Cfr. anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 392.
6. PROFILI. NADIA FUSINI
Nadia Fusini, nata ad Orbetello nel 1946, acuta intellettuale, fine saggista, narratrice, traduttrice e curatrice di edizioni di classici, docente universitaria (laureata in lettere e filosofia all'Universita' La Sapienza di Roma nel luglio 1972 con Agostino Lombardo e Giorgio Melchiori con una tesi sul tema dell'iniziazione nella letteratura del Novecento; dopo un periodo di studi nel campo della letteratura americana negli Stati Uniti presso le universita' di Ann Arbor e di Harvard, ha studiato Shakespeare e il teatro elisabettiano presso lo Shakespeare Institute di Birmingham, in Gran Bretagna; e' stata nel 1978-'82 professore incaricato di lingua e letteratura inglese all'Universita' di Bari e dal 1982 ha la cattedra di lingua e letteratura inglese all'Universita' La Sapienza di Roma; dal 2000-2001 insegna, oltre letteratura inglese, critica shakespeariana), e' impegnata nelle esperienze del movimento delle donne. Opere di Nadia Fusini: segnaliamo particolarmente (a cura di, con Mariella Gramaglia), La poesia femminista, Savelli, Roma 1974; La passione dell'origine. Studi sul tragico shakespeariano e il romanzesco moderno, Dedalo, Bari 1981; Pensieri di pace e di guerra, Centro Virginia Woolf, Roma 1984; Nomi. Dieci scritture femminili, Feltrinelli, Milano 1986, nuova edizione Donzelli, Roma 1996; Due. La passione del legame di Kafka, Feltrinelli, Milano 1988; La luminosa. Genealogia di Fedra, Feltrinelli, Milano 1990; B e B. Beckett e Bacon, Garzanti, Milano 1994; La bocca piu' di tutto mi piaceva, Donzelli, Roma 1996; Due volte la stessa carezza, Bompiani, Milano 1997; Uomini e donne. Una fratellanza inquieta, Donzelli, Roma 1996; Il figlio negato, Mondadori, Milano; L'amor vile, Mondadori, Milano 1999; Lo specchio di Elisabetta, Mondadori, Milano 2001; I volti dell'amore, Mondadori, Milano 2003; La bocca piu' di tutto mi piaceva, Mondadori, Milano 2004; Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf, Mondadori, Milano 2006. Ha curato traduzioni e edizioni, tra gli altri, di testi di Mary Shelley, Keats, Ford, Shakespeare, Wallace, Virginia Woolf (di cui ha curato l'edizione delle opere nei Meridiani Mondadori).
7. PROFILI. IVONE GEBARA
Ivone Gebara e' nata a S. Paolo (Brasile) nel 1944. E' religiosa della Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora. Ha conseguito il dottorato in Filosofia presso la Pontificia Universita' Cattolica di S. Paolo e in Scienze Religiose presso l'Universita' Cattolica di Lovanio in Belgio. Docente di Filosofia e Teologia nell'Istituto di Teologia di Recife dal 1973 al 1989, e' membro dell'Associazione di Teologi del Terzo Mondo e ha fatto parte del Depa (Dipartimento di Ricerca e Consulenza), un'equipe interdisciplinare dedita per dodici anni alla formazione "alternativa" di agenti di pastorale nel nordest brasiliano; e' inoltre membro e docente del Centro Ecumenico di Servizi per l'Educazione Popolare. Risiede nel nordest del Brasile, nei pressi di Recife, in Camaragibe, Stato del Pernambuco. Opere di Ivone Gebara: ha pubblicato articoli (sulle riviste: Concilium, Grande Sinal, The Way, Conspirando, Reb, Revista Eclesiastica Brasilena, e Tempo e presenca) e numerosi libri, in varie lingue, sulla donna e sulla vita religiosa inserita negli ambienti popolari. Fra questi citiamo: Maria mujer profetica (1988), As incomodas filhas de Eva na Igreja da America Latina (1990) , Levantate e anda (1990), Conhecete a ti mesma (1991), Poder e nao poder das mulheres (1991), Vida religiosa, da teologia patriarcal a teologia feminista (1992), Trinidade, Coisas velhas e novas (1994), Teologia a ritmo de mujer (1995) e Intuiciones ecofeministas. Ensaio para repensar el conocimiento y la religion (1998), Teologia ecofeminista (Ed. Olho d'agua, Sao Paulo, 1998), Le mal au feminin (L'Harmattan, Paris, 1999) e Longing for running waters (Fortress Press, Minneapolis, 1999).
8. PROFILI. GERMAINE GREER
Germaine Greer, intellettuale femminista, e' nata a Melbourne, in Australia, nel 1939; docente di letteratura inglese e comparata all'Universita' di Warwick in Inghilterra, saggista e narratrice. Opere di Germaine Greer: L'eunuco femmina, Bompiani, Milano 1972; Viaggio intorno al padre, Mondadori, Milano 1990; La seconda meta' della vita, Mondadori, Milano 1995; La donna intera, Mondadori, Milano 2000; Il ragazzo, L'Ippocampo, Genova 2004.
9. PROFILI. OLIVIA GUARALDO
Olivia Guaraldo e' docente di filosofia politica all'Universita' di Verona. Tra le opere di Olivia Guaraldo: Corpi che non contano. Femminismo radicale e identita', in "aut aut", n. 298, luglio-agosto 2000; Storylines. Politics, History and Narrative from an Arendtian Perspective, SoPhi, Jyvaskyla (Finlandia) 2001; Politica e racconto. Trame arendtiane della modernita', Meltemi, Roma 2003; Per una nuova poetica della politica. Nota a margine dell'Archivio Arendt, in "Filosofia politica", vol. XVII, n. 2, 2003;"Hannah Arendt" in Raffaella Gherardi (a cura di), La politica e gli stati, Carocci, Roma 2004; Il pensatore scabroso. Note a margine dell'opera di Slavoj Zizek, in "Filosofia politica", vol. XVIII, n. 1, 2004; (a cura di, con Leonida Tedoldi), Lo stato dello Stato. Riflessioni sul potere politico nell'era globale, Ombre corte, Verona 2005.
10. PROFILI. BIANCA GUIDETTI SERRA
Bianca Guidetti Serra, impegnata nella Resistenza, avvocato, parlamentare. Una delle figure piu' autorevoli della vita democratica italiana. Dal sito della casa editrice Einaudi riprendiamo il seguente breve profilo: "Bianca Guidetti Serra ha svolto l'attivita' di avvocato penalista dal 1947 al 2001 (oltre all'impegno, a fianco del sindacato, in molteplici cause di lavoro, come nel campo del diritto di famiglia e della tutela dei piu' deboli, minori e carcerati). E' stata parlamentare nella decima legislatura (1987-91) e per vari anni consigliere comunale a Torino". Opere di Bianca Guidetti Serra: Felicita' nell'adozione, Ferro, Milano 1968; (con Francesco Santanera), Il paese dei Celestini, Einaudi, Torino 1973; Compagne, Einaudi, Torino 1977; Le schedature Fiat, Rosenberg & Sellier, Torino 1984; Storie di giustizia, ingiustizia e galera, Linea d'ombra, Milano 1994; Bianca la rossa, Einaudi, Torino 2009.
11. PROFILI. FLORIANA LIPPARINI
Floriana Lipparini, giornalista, ha lavorato per numerosi periodici, tra cui il mensile "Guerre e Pace", che per qualche tempo ha anche diretto, occupandosi soprattutto della guerra nella ex Jugoslavia. Impegnata nel movimento delle donne (Collettivo della Libreria Utopia, Donne per la pace, Genere e politica, Associazione Rosa Luxemburg), ha coordinato negli anni del conflitto jugoslavo il Laboratorio pacifista delle donne di Rijeka, un'esperienza di condivisione e relazione nel segno del femminile, del pacifismo, dell'interculturalita', dell'opposizione nonviolenta attiva alla guerra. E' autrice del libro Per altre vie. Donne fra guerre e nazionalismi, edito nel 2005 in Croazia da Shura publications in edizione bilingue, italiana e croata, e nel 2007 pubblicato in Italia da Terrelibere.org in edizione riveduta e ampliata. Si veda anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 389.
12. PROFILI. LIDIA MENAPACE
Lidia Menapace e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nel 2006-2008 e' stata senatrice. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004. Nel 2006 questo foglio promosse una campagna per la sua elezione alla Presidenza della Repubblica che ottenne molte adesioni.
13. PROFILI. KATE MILLETT
Kate Millett (Saint Paul, Minnesota, 1934), scrittrice, scultrice, docente universitaria di letteratura e filosofia, una delle figure piu' autorevoli della riflessione femminista. Tra le opere di Kate Millett: La politica del sesso, Rizzoli, Milano 1971, poi Bompiani, Milano; Prostituzione, Einaudi, Torino 1975; In volo, Bompiani, Milano, poi Kaos, Milano 1995; Sita, Kaos, Milano 1993; Il trip della follia, Kaos, Milano 1993. Opere su Kate Millet: cfr. il libro-intervista a cura di Anselma Dell'Olio, Kate Millet: bisogna ruggire e ringhiare, Stampa Alternativa, Viterbo 1996.
14. PROFILI. JULIET MITCHELL
Juliet Mitchell, nata in Nuova Zelanda nel 1940, vissuta in Inghilterra fin dall'infanzia, pensatrice e militante femminista, docente universitaria, saggista, psicoanalista; dopo gli studi a Oxford, ha insegnato fino al 1970 nelle Universita' di Leeds e Reading, insegna ora Genere e societa' presso l'Universita' di Cambridge, e' fellow al Jesus College di Cambridge, e' visiting professor di Letteratura comparata presso la Yale University; redattrice della "New Left Review", impegnata nel gruppo londinese del Women's Liberation Workshop, fa parte della British Psycho-Analytical Society e dell'International Psychoanalytical Association (Ipa). Opere di Juliet Mitchell: Woman's Estate, Penguin, 1971; Psychoanalysis and Feminism. Freud, Reich, Laing and Women,1974, riedito come Psychoanalysis and Feminism: A Radical Reassessment of Freudian Psychoanalysis, Basic Books 2000; Women: The Longest Revolution, Virago Press 1984; (a cura di), Feminine Sexuality. Jacques Lacan and the ecole freudienne, W. W. Norton & Company, 1985; (a cura di), Selected Melanie Klein, The Free Press, 1987; (a cura di, con Ann Oakley), Who's Afraid of Feminism?: Seeing Through the Backlash, New Press, 1997; Mad Men and Medusas: Reclaiming Hysteria, Basic Books, 2001; Siblings, Sex and Violence, Cambridge, Polity Press, 2003; in italiano: La rivoluzione piu' lunga, Savelli, Roma 1972; La condizione della donna, Einaudi, Torino 1972; Psicoanalisi e femminismo. Freud, Reich, Laing e altri punti di vista sulla donna, Einaudi, Torino 1976; Pazzi e meduse. Ripensare l'isteria alla luce della relazione tra fratelli e sorelle, La Tartaruga, Milano 2004.
15. PROFILI. ELSA MORANTE
Elsa Morante (1912-1985) e' stata una delle piu' grandi scrittrici italiane del Novecento. Opere di Elsa Morante: segnaliamo almeno Il gioco segreto, Garzanti, Milano 1941; Menzogna e sortilegio, Einaudi, Torino 1948; L'isola di Arturo, Einaudi, Torino 1957; Alibi, Longanesi, Milano 1958; Lo scialle andaluso Einaudi, Torino 1963; Il mondo salvato dai ragazzini, Einaudi, Torino 1968; La storia, Einaudi, Torino 1974; Aracoeli, Einaudi, Torino 1982. Si veda anche almeno Pro o contro la bomba atomica e altri scritti, Adelphi, Milano 1987; "Piccolo manifesto" e altri scritti, Linea d'ombra, Milano 1988; ed anche Le straordinarie avventure di Caterina, Einaudi, Torino 1959. Un'edizione in due volumi delle Opere e' apparsa presso Mondadori, Milano 1988. Opere su Elsa Morante: segnaliamo almeno Carlo Sgorlon, Invito alla lettura di Elsa Morante, Mursia, Milano 1972; Gianni Venturi, Elsa Morante, La Nuova Italia, Firenze 1977. Cfr. anche l'ampio saggio riportato nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 549.
16. PROFILI. LUISA MORGANTINI
Luisa Morgantini, gia' parlamentare europea (e per anni vicepresidente del Parlamento Europeo e presidente della delegazione del Parlamento Europeo al Consiglio legislativo palestinese), fa parte delle Donne in nero, dell'Associazione per la pace, ed e' coordinatrice della Rete internazionale per la resistenza popolare nonviolenta; e' una delle figure piu' note e piu' vive dei movimenti per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani. Lei stessa cosi' si descrive (in un breve profilo disponibile anche nel suo sito www.luisamorgantini.net): "La guerra l'ho sentita nella pancia di mia madre. Sono nata alla fine del '40 nella Val d'Ossola, al confine svizzero e prima repubblica nata dalla Resistenza. Mio padre ha fatto il partigiano. Di fronte alla mia ammirazione diceva: 'Mai piu' la guerra'. Per anni non ho capito, pensavo che di fronte alle oppressioni, alle ingiustizie la risposta anche armata fosse una strada percorribile. Oggi penso, insieme a tante donne e uomini che la strada sia quella della nonviolenza, della trasformazione delle coscienze, del riconoscimento del diritto di ogni donna ed ogni uomo alla liberta', alla giustizia sociale, al lavoro, alla casa, alla salute. Penso al diritto della terra, dell'aria, dell'acqua, del cielo, degli animali, di ogni essere vivente a non essere ferito, umiliato, usato ai fini del profitto invece che del benessere per tutte e tutti. Certo, nel riconoscimento delle differenze, sessuali, religiose e politiche, il 'mai piu' guerra' e' diventato per me un impegno per il quale ha senso la mia esistenza. Non sono ingenua, so come e' difficile agire per interrompere la spirale guerra-terrorismo. Lo misuro ogni giorno nei luoghi di conflitto, dove da ormai molti anni mi misuro cercando di costruire relazioni tra le parti in conflitto, dalla Palestina-Israele all'Afghanistan, all'Iraq, alla Bosnia, al Kosovo, in Kurdistan-Turchia, e tanti tanti altri paesi. Sembra impossibile, quando ti dicono che la guerra e' sempre stata e sempre sara'. Eppure vale la pena provare a percorrere un'altra strada, quella di riconoscere i conflitti senza negarli e cercare di superarli, partendo dal riconoscimento dell'altra/o per una convivenza civile, quella di assumersi la responsabilita' di costruire un mondo, un'Italia, un'Europa dove ciascuna/o sia di aiuto all'altra/o. Sogni, utopie? Forse, ma sono il principio per cambiare e agire e dire con milioni di persone che un altro mondo, un mondo migliore, si puo' costruire". Il seguente piu' ampio profilo di Luisa Morgantini (che abbiamo in un punto aggiornato) abbiamo ripreso alcuni anni fa sempre dal sito www.luisamorgantini.net: "Luisa Morgantini e' nata a Villadossola (No) il 5 novembre 1940. Dal 1960 al 1966 ha lavorato presso l'istituto Nazionale di Assistenza a Bologna occupandosi di servizi sociali e previdenziali. Dal 1967 al 1968 ha frequentato in Inghilterra il Ruskin College di Oxford dove ha studiato sociologia, relazioni industriali ed economia. Dal 1969 al 1971 ha lavorato presso la societa' Umanitaria di Milano nel settore dell'educazione degli adulti. Dal 1970 e fino al 1999 ha fatto la sindacalista nei metalmeccanici nel sindacato unitario della Flm. Eletta nella segreteria di Milano - prima donna nella storia del sindacato metalmeccanico - ha seguito la formazione sindacale e la contrattazione per il settore delle telecomunicazioni, impiegati e tecnici. Dal 1986 e' stata responsabile del dipartimento relazioni internazionali del sindacato metalmeccanico Flm - Fim Cisl, ha rappresentato il sindacato italiano nell'esecutivo della Federazione europea dei metalmeccanici (Fem) e nel Consiglio della Federazione sindacale mondiale dei metalmeccanici (Fism). Dal novembre del 1980 al settembre del 1981, in seguito al terremoto in Irpinia, in rappresentanza del sindacato, ha vissuto a Teora contribuendo alla ricostruzione del tessuto sociale. Ha fondato con un gruppo di donne di Teora una cooperativa di produzione, "La meta' del cielo", che e' tuttora esistente. Dal 1979 ha seguito molti progetti di solidarieta' e cooperazione non governativa con vari paesi, tra cui Nicaragua, Brasile, Sud Africa, Mozambico, Eritrea, Palestina, Afghanistan, Algeria, Peru'. Si e' misurata in luoghi di conflitto entro e oltre i confini, praticando in ogni luogo anche la specificita' dell' essere donna, nel riconoscimento dei diritti di ciascun essere umano: nelle rivendicazioni sindacali, con le donne contro la mafia, contro l'apartheid in Sud Africa, con uomini e donne palestinesi e israeliane per il diritto dei palestinesi ad un loro stato in coesistenza con lo stato israeliano, con il popolo kurdo, nella ex Yugoslavia, contro la guerra e i bombardamenti della Nato, per i diritti degli albanesi del Kosovo all'autonomia, per la cura e l'accoglienza a tutte le vittime della guerra. Attiva nel campo dei diritti umani, si e' battuta per il loro rispetto in Cina, Vietnam e Siria, e per l'abolizione della pena di morte. Dal 1982 si occupa di questioni riguardanti il Medio Oriente ed in modo specifico del conflitto Palestina-Israele. Dal 1988 ha contribuito alla ricostruzione di relazioni e networks tra pacifisti israeliani e palestinesi. In particolare con associazioni di donne israeliane e palestinesi e dei paesi del bacino del Mediterraneo (ex Yugoslavia, Albania, Algeria, Marocco, Tunisia). Nel dicembre 1995 ha ricevuto il Premio per la pace dalle Donne per la pace e dalle Donne in nero israeliane. Attiva nel movimento per la pace e la nonviolenza e' stata portavoce dell'Associazione per la pace. E' tra le fondatrici delle Donne in nero italiane e delle rete internazionale di Donne contro la guerra. E' stata deputata al Parlamento Europeo... In Italia continua la sua opera assieme alle Donne in nero e all'Associazione per la pace". Opere di Luisa Morgantini: Oltre la danza macabra, Nutrimenti, Roma 2004. Si veda anche la recente intervista apparsa in "Coi piedi per terra" n. 393.
17. PROFILI. NURIT PELED
Nurit Peled-Elhanan e' la figlia di Gal Peled, consigliere di Rabin a Oslo; nel 1994 sua figlia e' morta in seguito ad un attentato contro un autobus a Gerusalemme; docente universitaria di Linguaggio ed educazione, e' insegnante, traduttrice, scrittrice e madre israeliana; e' fortemente impegnata per la pace tra Israele e Palestina; nel 2001 ha ricevuto dal Parlamento europeo il Premio Sakharov per i diritti umani. Cfr. suoi interventi nei nn. 468, 613, 1364 de "La nonviolenza e' in cammino" e nel n. 86 di "Voci e volti della nonviolenza".
18. PROFILI. ANTONIETTA POTENTE
Antonietta Potente e' nata in Liguria nel 1958, teologa domenicana, docente di teologia morale a Roma e a Firenze, del 1994 vive in Bolivia, e la' ha aperto la sua vita comunitaria a un'esperienza di condivisione e di ricerca con famiglie di campesinos, di artigiani e di studenti di etnia indigena; insegna teologia nelle universita' di Cochabamba e La Paz, tiene conferenze e corsi in vari altri paesi latinoamericani. Tra le opere di Antonietta Potente: Osare un tempo nuovo, Anterem, 1995; La resistenza dei deboli. Una lettura del Cantico dei Cantici, Anterem, 1995; Raccogliere i frammenti. Dalla teologia missionaria alla teologia contestuale, Anterem, 1996; Un tessuto di mille colori. Differenze di genere, di cultura, di religione, Icone, 2000; Sapienza quotidiana. Una lettura del Qoelet dal sud del mondo, Icone, 2000; Gli amici e le amiche di Dio. Benedetto, Francesco, Domenico e le donne che hanno condiviso la loro ispirazione, Icone, 2000; La religiosita' della vita. Una proposta alternativa per abitare la storia, Icone, 2003; Molta gioia. La spiritualita' domenicana come stile di vita quotidiana, Icone, 2005; (con Giselle Gomez), Non e' tempo di trattare con Dio affari di poco conto, Fraternita' di Romena Onlus, 2006; La fede. Semplicemente appoggiarsi alla profondita' della vita, Icone, 2006; (con Giselle Gomez), Caterina & Teresa. Passione e sapienza nella mistica delle donne, Icone, 2006.
19. PROFILI. LILIANA RAMPELLO
Liliana Rampello e' un'autorevolissima intellettuale femminista, saggista e docente, insegna Estetica all'Universita' di Bologna; ha collaborato a molte riviste, tra cui "Il Verri", "Rinascita", "Studi di estetica", "Critica marxista", "Via Dogana"; nel sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it) cura la stanza "Paradiso", dedicata a libri e recensioni; per la casa editrice Pratiche ha diretto la collana "Strumenti per scrivere e comunicare", e' consulente del gruppo editoriale Il Saggiatore. Opere di Liliana Rampello: La grande ricerca, Pratiche, Milano 1994; (a cura di, con Annarosa Buttarelli e Luisa Muraro), Duemilaeuna. Donne che cambiano l'Italia, Pratiche, Milano 2000; (a cura di), Virginia Woolf tra i suoi contemporanei, Alinea, Firenze 2002; Il canto del mondo reale. Virginia Woolf. La vita nella scrittura, Il Saggiatore, Milano 2005.
20. PROFILI. SHEILA ROWBOTHAM
Sheila Rowbotham, nata a Leeds nel 1943, insegnante alla Workers' Education Association, impegnata nel Women's Liberation Workshop, e' una prestigiosa intellettuale socialista e femminista. Opere di Sheila Rowbotham: in italiano: Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi, Torino 1976; Esclusa dalla storia, Editori Riuniti, Roma 1977; in inglese: Women's Liberation and the New Politics, 1969; Women, Resistance and Revolution, 1973; Woman's Consciousness, Man's World, 1973; Hidden from History: 300 years of Women's Oppression and the Fight against it, Pluto, 1973; New World for Women: Stella Browne, Socialist Feminist, Pluto, 1977; Dutiful Daughters: Women Talk About Their Lives, with Jean McCrindle, Viking, 1977; The Past is Before Us: Feminism in Action since the 1960s, Harper Collins, 1989; Dignity and Daily Bread: New Forms of Economic Organization Among Poor Women in the Third World and the First, with Swasti Mitter, Routledge, 1993; Women in Movement: Feminism and Social Action, Routledge, 1993; Homeworkers Worldwide, Merlin Press, 1993; Women Encounter Technology: Changing Patterns of Employment in the Third World, with Swasti Mitter, Routledge, 1997; A Century of Women: The History of Women in Britain and the United States, Viking, 1997; Threads Through Time: Writings on History and Autobiography, Penguin, 1999; Promise of a Dream: Remembering the Sixties, Verso, 2000; Looking at Class: Film Television and the Working Class in Britain, with Huw Beynon, River Oram Press, 2001; Women Resist Globalization; Mobilizing for Livelihood and Rights, with Stephanie Linkogle, Zed Books, 2001; Edward Carpenter A Life of Liberty and Love, Verso, 2008. Opere su Sheila Rowbotham: cfr. il fascicolo n. 14/1980 di "Nuova dwf", monografico sul tema Femminismo/socialismo partiti/movimento, che contiene ampi brani di un saggio della Rowbotham, tre interventi su di esso di Margherita Repetto, Giovanna Fiume, Mariella Gramaglia, ed altri materiali.
21. PROFILI. FRANCESCA SANTUCCI: ELIZABETH BARRETT BROWNING
[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa)]
Elizabeth Barrett Browning (1806-1861).
La poetessa Elizabeth Barrett, definita in patria la Shakespeare al femminile, nacque il 6 marzo 1806 a Coxhoe Hall, presso Durham nello Herefordshire e mori' a Firenze il 29 giugno del 1861. Per circa quarant'anni, in seguito ad una caduta da cavallo, alla tragica morte per annegamento del fratello prediletto Edward, ad una malattia di cui mai ben chiarite furono le cause, forse una lesione alla spina dorsale, forse un'anomalia nervosa, trascorse la vita in modo grigio ed immobile, sotto la tirannia paterna, in compagnia solo dei suoi libri e dell'inseparabile cagnolino Flush. Il 10 gennaio del 1845 le arrivo' la prima lettera del poeta Robert Browning che le dichiarava tutta la sua ammirazione, alla quale Elizabeth rispose, intrattenendo con lui una corrispondenza durata un anno, alla quale segui' il matrimonio celebrato segretamente, la fuga in Italia, la ritrovata salute grazie all'amore e alla maternita', e la passione per la causa indipendentista italiana.
Di tutte le opere di Elizabeth la punta piu' alta restano i Sonetti dal portoghese, testimonianza letteraria dell'amore profondo che la lego' al suo Robert e versi intensi e rivoluzionari, in cui la donna diveniva in poesia soggetto attivo.
Opere: Seraphim and Other Poems, 1838; Cry of the Children, 1843; Verses, 1844; Sonnets from the Portuguese, 1850; Casa Guidi Windows, 1851; Aurora Leigh, 1856; Poems before the Congress, 1860.
Bibliografia: Le donne e la scrittura, Milano, La Tartaruga, 1981; Angela Leighton, Elizabeth Barrett Browning, Brighton, The Harvester Press, 1986; Grandi scrittrici, grandi letterate, Milano, Edizioni di Comunita', 1979; The Love Letters of Robert Browning and Elizabeth Barrett, London, Century Hutchinson, 1987; Come nello specchio. Saggi sulla figurazione del femminile, Torino, Editore La Rosa, 1981; Notizie biografiche in BA (Elisabetta Barrett Browning), di M. L. Giartosio De Courten, Firenze, Sansoni, 1956; Elizabeth Barrett Browning, Sonetti dal portoghese, a cura di B. dell'Agnese, Amadeus, 1987.
22. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.
Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
23. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Arnaut Daniel, Canzoni. Edizione critica a cura di Gianluigi Toja, Sansoni, Firenze 1961, pp. XVI + 424
- Jaufre' Rudel, Liriche, Le Lettere, Firenze 1992, pp. 104.
- Oscar Schultz-Gora, Le epistole del trovatore Rambaldo di Vaqueiras al marchese Bonifazio I di Monferrato, Sansoni, Firenze 1989, pp. XVIII + 216.
- Mariri' Martinengo, Le trovatore poetesse dell'amor cortese, Quaderni di Via Dogana - Libreria delle donne, Milano 1996, pp. 160.
- Mariri' Martinengo, Le trovatore II. Poetesse e poeti in conflitto, Quaderni di Via Dogana - Libreria delle donne, Milano 2001, pp. 128.
- Aurelio Roncaglia, Antologia delle letterature medievali d'oc e d'oil, Edizioni Accademia, Milano 1973, 1989, pp. 656.
- Costanzo Di Girolamo, I trovatori, Bollati Boringhieri, Torino 1989, 1996, pp. XVI + 272.
- Ulrich Moelk, La lirica dei trovatori, Il Mulino, Bologna 1986, 1987, pp. 140
- Aurelio Roncaglia, La lingua dei trovatori, Edizioni dell'Ateneo, Roma 1965, ristampa s. d., pp. VIII + 142.
*
Riedizioni
- George Downing, Il corpo e la parola, Astrolabio-Ubaldini, Roma 1995, Fabbri - Rcs Libri, Milano 2007, 2011, pp. 392, euro 9,90.
- Vanessa Gavioli, Degas, Skira-Rcs, Milano 2003, 2011, pp. 192, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Eugene Minkowski, Il tempo vissuto. Fenomenologia e psicopatologia, Einaudi, Torino 1971, 2004, Rcs, Milano 2011, pp. XXX + 444, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto (a cura di), Storia d'Italia. La Repubblica 1943-1963, Laterza, Roma-Bari 1997, Mondadori, Milano 2011, pp. XVI + 694, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).
- Giuseppe Saragat, Umberto Terracini, Piero Calamandrei, Le voci della Costituzione italiana, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2011, pp. 72, s.i.p. (in supplemento al settimanale "L'Espresso").
24. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
25. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 575 del 3 giugno 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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