Telegrammi. 554



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 554 del 13 maggio 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Lazzaro Lazzaracci: Le stragi che l'Italia sta compiendo

2. Peppe Sini: Alle elezioni amministrative un voto a sinistra (con cinque ragioni, tre criteri e una speranza)

3. Mao Valpiana: Quarantottesimo giorno di digiuno nonviolento collettivo a staffetta per opporsi alla guerra e al nucleare

4. "Azione nonviolenta" di maggio 2011

5. Eleonora Bellini: Giulia Colbert di Barolo

6. Barbara Gabotto: Cecile Chaminade

7. Barbara Gabotto: Beatriz Condesa de Dia

8. Elena Silvestrini: Gina Algranati

9. Elena Silvestrini: Maria Algranati

10. Elena Silvestrini: Maria Bellonci

11. Elena Silvestrini: Vittoria Colonna

12. Vincenza Silvestrini: Luigia Codemo

13. Per sostenere il Movimento Nonviolento

14. Segnalazioni librarie

15. La "Carta" del Movimento Nonviolento

16. Per saperne di piu'

 

1. VISIONI. LAZZARO LAZZARACCI: LE STRAGI CHE L'ITALIA STA COMPIENDO

[Ringraziamo il nostro buon amico Lazzaro Lazzaracci per queste sestine dettate con sguardo fermo e con ferma voce]

 

Le stragi che l'Italia sta compiendo

in Libia, sull'Italia ricadranno.

Quando si compie un male si' tremendo

sul criminale ricadra' a suo danno.

Piangono oggi i libici e domani

a piangere saranno gli italiani.

 

La complice vilta' di chi non ferma

i quotidiani eccidi di innocenti

ma resta immoto qual beffarda erma

il cui sorriso cela aguzzi i denti,

non si stupisca quando verra' il giorno

che quell'orrore qui fara' ritorno.

 

Non potra' chiedere pieta' domani

chi oggi altrui pieta' non ha concesso:

anche il suo corpo verra' fatto a brani

da chi apprese il suo messaggio stesso.

Il forte che oggi il debole divora

ugual tortura avra' nella sua ora.

 

Mi chiedo come possa infine uscire

da questo cerchio di dolore e morte

l'umanita', e come dalle spire

dell'odio possa liberarsi e sorte

mutare quindi ed una nuova storia

aprire, che del bene sia vittoria.

 

Comincia tu a resistere alla guerra

comincia tu ad opporti all'oppressione

comincia tu a proteggere la terra,

l'umanita'. Contrasta l'abiezione.

Ascolta il canto della tua coscienza:

questa speranza chiamo nonviolenza.

 

2. EDITORIALE. PEPPE SINI: ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE UN VOTO A SINISTRA (CON CINQUE RAGIONI, TRE CRITERI E UNA SPERANZA)

 

Per le elezioni amministrative ovviamente e' necessario valutare caso per caso ogni singola realta' locale.

E tuttavia una indicazione complessiva e' possibile e necessario darla: votare a sinistra.

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E votare a sinistra per cinque ragioni.

La prima ragione: votare a sinistra contro l'eversione dall'alto berlusconiana.

La seconda ragione: votare a sinistra per la legalita' e la democrazia.

La terza ragione: votare a sinistra contro la guerra e contro il razzismo, per la pace e la solidarieta'.

La quarta ragione: votare a sinistra per difendere l'ambiente casa comune dell'umanita' intera, e il diritto di ogni persona alla salute e all'assistenza, alla dignita' e a un mondo vivibile.

La quinta ragione: votare a sinistra per contrastare lo sfruttamento e l'oppressione in ogni loro forma; per affermare l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e la comune responsabilita' per i beni comuni.

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Ma valgono anche alcuni ulteriori criteri generali.

Un primo criterio generale: votare solo persone decenti in liste decenti; se in una lista elettorale vi e' anche un solo malfattore o soverchiatore, quella lista non puo' essere votata.

Un secondo criterio generale: votare preferenzialmente candidate donne; in una societa' e in un sistema politico-istituzionale ancora cosi' fortemente e violentemente maschilista e patriarcale, e' ragionevole e doveroso votare preferenzialmente per candidate donne.

Un terzo criterio generale: votare per liste e persone candidate che abbiano programmi concretamente consapevoli della necessita' di fermare il disastro ambientale e di difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, comprese le generazioni future.

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Una speranza infine: che sia possibile votare per persone amiche della nonviolenza, e che cresca tra le persone elette al governo della cosa pubblica anche nell'articolazione degli enti locali la consapevolezza della necessita' della scelta della nonviolenza sia nell'azione politica che in quella amministrativa. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

3. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: QUARANTOTTESIMO GIORNO DI DIGIUNO NONVIOLENTO COLLETTIVO A STAFFETTA PER OPPORSI ALLA GUERRA E AL NUCLEARE

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' segretario nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

Il digiuno chiama in causa non solo il corpo, ma anche la mente e lo spirito e viene ad assumere la valenza di una vera azione, sia personale che sociale e politica.

Il digiuno che stiamo conducendo e' un gesto di nonviolenza attiva, e' un atto di speranza, e' un fatto concreto contro la guerra e la sua preparazione, contro il nucleare che uccide il presente e il futuro.

Sono 150 le amiche e gli amici della nonviolenza che hanno finora aderito al digiuno promosso dal Movimento Nonviolento "per opporsi alla guerra e al nucleare".

Questa iniziativa nonviolenta prosegue dal 27 marzo scorso, e nuovi aderenti hanno gia' annunciato la loro partecipazione almeno fino a domenica 22 maggio. Ma altri ancora si stanno aggiungendo, e si proseguira' oltre. Si digiuna in ogni parte d'Italia, da Trieste a Palermo, da Torino a Venezia, da Verona a Bari.

La nonviolenza e' contagiosa; abbiamo iniziato con un digiuno di 48 ore, che sta proseguendo da 48 giorni.

Chi desidera aderire al digiuno lo puo' comunicare a: azionenonviolenta at sis.it (indicare nome, cognome, citta', giorno o giorni di digiuno).

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Di seguito l'elenco dei digiunanti aggiornato alle ore 18 del 12 maggio 2011.

Hanno finora digiunato a staffetta: Mao Valpiana (Verona), Caterina Del Torto (Ferrara - Verona), Elisabetta Pavani (Ferrara), Raffaella Mendolia (Mestre - Venezia), Lucia Grieco (Mestre - Venezia), Sergio Paronetto (Verona), Daniele Lugli (Ferrara), Maddalena Soffi (Verona), Domenico Letizia (Caserta), Alessandro Pizzi (Soriano - Viterbo), Luca Giusti (Genova), Massimiliano Pilati (Trento), Piercarlo Racca (Torino), Angela Dogliotti Marasso (Torino), Enrico Peyretti (Torino), Rocco Pompeo (Livorno), Caterina Bianciardi (Livorno), Mirella Martini (Mestre - Venezia), Vincenzo Benciolini (Verona), Gabriella Falcicchio (Bari), Albachiara Orlando e Stefano Daga (Oristano), Gavina Galleri (Cagliari), Giovanni e Graziella Ricchiardi (Torino), Mira Mondo (Condove - Torino), Claudia Pallottino (Torino), Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi), Pier Cesare Bori (Bologna), Marzia Manca (Cagliari), Tommaso Gradi (Ferrara), Laura Cappellari (Pedavena - Verona), Aurora Bedeschi (Ferrara), Marco Baleani (Gubbio), Silvana Valpiana (Verona), Claudia Capra (Brescia), Paolo Predieri (Brescia), Adriano Moratto (Brescia), Anna Zonari (Ferrara), Tiziana Valpiana (Verona), Marina Nardovino (Verona), Carmine Buro (Prato), Pier Cesare Bori (Bologna), Pietro Del Zanna (Poggibonsi), Pierpaolo Loi (Monserrato - Cagliari), Raffaele Ibba (Cagliari), Maria Erminia Satta (Tempio Pausania), Andrea Zanetti (Orvieto), Lucia Agrati (Roma), Claudia Bernacchi (Padova), Marzia Manca (Cagliari), Maria Elena Sulis (Cagliari), Ignazio Carta (Cagliari), Frate Antonio Santini (Trieste), Ettorina Rubino (Trieste), Massimiliano Brignone (Torino), Danilo Villa (Monza), Maria Grazia Misani (Monza), Stefano Panozzo (Padova - Bruxelles), Tiziana Cimolino (Trieste), Francesca Cimolino (Trieste), Arianna Salan (Verona), Beatrice Pascucci (Cesena), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Liliana Obad (Trieste), Gianfranco Aldrovandi (Guastalla), Paolo Predieri (Brescia), Pier Cesare Bori (Bologna), Giorgio Pellis (Trieste), Marzia Manca (Cagliari), Raffaele Ibba (Cagliari), Pietro Del Zanna (Poggibonsi), Marco Baleani (Gubbio), Paola, Giovanni, Benedetta Baleani (Gubbio), Alessandro Capuzzo (Trieste), Giorgio Pellis (Trieste), Anna Bellini (Ferrara), Claudia Pallottino (Torino), Massimiliano Brignone (Torino), Serena Pulcini (Trieste), Gloria Germani (San Casciano - Firenze), Teresa Piras (Iglesias), Edvino Ugolini (Trieste), Cristina Cometti (Milis - Oristano), Enrico Peyretti (Torino), Peppe Sini (Viterbo), Pasquale Dioguardi (Livorno), Mao Valpiana (Verona), Jolanda Spallitta (Alessandria), Enrico Gabbioneta (Sesto ed Uniti - Cremona), Raffaele Barbiero (Forli' - Cesena), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Anna Bellini (Ferrara), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Tiziana Cimolino (Trieste), Rosaria Totino (Trieste), Antonio Poce (Ferentino - Frosinone), Tiziana Valpiana (Verona), Alessandro Natalini (Perugia), Loretta Viscuso (Verona), Cinzia Picchioni (Torino), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Salerno), Liliana Obad (Trieste), Caterina Giustolisi (Firenze), Andrea Ferralasco (Genova), Paolo Predieri (Brescia), Loredana Caletti (Sesto ed Uniti - Cremona), Antonio Santini (Trieste), Luciano Ferluga (Trieste), Tonino Bisceglia (Varazze - Savona), Furio Semerari (Bari), Gabriella Falcicchio (Bari), Gianni D'Elia (Rivalta di Torino), Ettorina Rubino (Trieste), Alessio Di Florio (Casalbordino - Chieti), Andrea Salvoni (Barga - Lucca), Marzia Manca (Cagliari), Samuele Venturi (Castel San Pietro Terme - Bologna), Graziella Prendivoi (Trieste), Luca Dorizzi (Verona), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Anna Bellini (Ferrara), frate Antonio Santini (Trieste), Francesco Spagnolo (Roma), Adriano Moratto (Brescia), Francesco Montanari (provincia Pesaro-Urbino), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Francesco Comina (Bolzano/Bozen), Pierpaolo Loi (Monserrato - Cagliari), Luca Alberghi (Faenza - Ravenna), Massimiliano Brignone (Barbania - Torino), Claudia Pallottino (Barbania - Torino), Cinzia Picchioni (Torino), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Lorenzo Porta (Firenze), Massimiliano Pilati (Lavis - Trento), Raffaella Mendolia (Mestre - Venezia), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto), Silvana Valpiana (Verona), Elena Buccoliero (Ferrara), Daniele Lugli (Ferrara), Maria Longhi (Vicenza), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto), Antonio Saulle (Trieste), Marco Iannelli (Roma), Paolo Predieri (Brescia), Franca Maria Bagnoli (Pescara), Antonio Santini (Trieste), Liliana Obad (Trieste), Maddalena Soffi (Verona), Michele Boato (Mestre), Maria Cossu (Mestre), Marzia Manca (Cagliari), Giusi Danelon (Trieste), Anna Bellini (Ferrara), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Anna Bravo (Torino), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Adalgisa Freddi (Marcheno - Brescia), Maurizio Grotta (Verona), Cinzia Picchioni (Torino), Graziella Prendivoi (Trieste), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Sandro Capuzzo (Trieste), Bruno Salvador (Treviso), Massimiliano Brignone (Barbania - Torino), Raffaele Ibba (Cagliari), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Ignazio Carta (Cagliari), Maria Elena Sulis (Cagliari), Giovanni Chianchini (Chieti), Adriano Sincovich (Trieste), Daniele Taurino (Fiumicino - Roma), Tiziana Cimolino (Trieste), Pasquale Dioguardi, Rosaria Totino (Trieste), Silvana Valpiana (Verona), Marino Bergagna (Trieste), Francesco Lo Cascio (Palermo), Adriano Moratto (Brescia), Ettorina Rubino (Trieste), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Paola e Marco Baleani (Gubbio), Marco Iannelli (Roma), Marzia Manca (Cagliari), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Tiziana Cimolino (Trieste), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto), Giovanni Chianchini (Chieti), Marco Iannelli (Roma), Antonio Santini (Trieste), Serena Pulcini (Trieste), Giovanni Baleani (Gubbio - Pg), Aris Elezeri (Gubbio - Pg), Leone Faccio (Gubbio - Pg), Jyotis Medici (Pietralunga - Pg), Raydas Medici (Pietralunga - Pg), Daniela Medici (Pietralunga - Pg), Manuele Medici (Pietralunga - Pg), Jaimal Preta (Pietralunga - Pg), Maria Cossu (Mestre - Venezia), Michele Boato (Mestre - Venezia), Mirella Mancini (Mestre - Venezia), Pasquale Dioguardi (Livorno), Gianluca D'Andrea (Potenza), Rosaria Totino (Trieste), Oriana Gorinelli (Rivalta di Torino), Serena Lapel (Trieste), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Tiziana Volta (Brescia), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Adalgisa Freddi (Marcheno - Brescia), Anna Bellini (Ferrara), Elisa Tessarotto (Trieste), Giovanni Commare (Firenze), Igor Kocijancic (Trieste), Claudio Bedussi (Brescia).

Proseguono: venerdi' 13 maggio: Rocco Altieri (Pisa), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Paola e Marco Baleani (Gubbio), Massimiliano Brignone (Barbiana - Torino); sabato 14 maggio: Anna Xausa (Zugliano - Vicenza), Giovanni Chianchini (Chieti); domenica 15 maggio: Gloria Germani (San Casciano - Firenze), Marco Iannelli (Roma); lunedi' 16 maggio: Franca Maria Bagnoli (Pescara), Pasquale Dioguardi (Livorno), Gianluca D'Andrea (Potenza); martedi' 17 maggio: Oriana Gorinelli (Rivalta di Torino); mercoledi' 18 maggio: Franco Perna (Padenghe sul Garda), Giovanni Commare (Firenze), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Adalgisa Freddi (Marcheno - Brescia), Anna Bellini (Ferrara); domenica 22 maggio: Franco Perna (Padenghe sul Garda).

Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi) porteranno avanti il digiuno a staffetta, alternandosi, fino alla fine della guerra; Gianluca D'Andrea e Pasquale Dioguardi digiuneranno tutti i lunedi'; Oriana Gorinelli digiunera' tutti i martedi'; Anna Bellini, Adalgisa Freddi, Marco Palombo e Marco Rizzinelli digiuneranno tutti i mercoledi'; Claudio Bedussi digiunera' tutti i giovedi'; Rocco Altieri, Paola e Marco Baleani, Teresa Gargiulo, Raffaele Ibba e Giovanni Mannino digiuneranno tutti i venerdi'; Marco Iannelli digiunera' tutti i venerdi' e i sabato; Giovanni Cianchini digiunera' tutti i sabato. Alessandro Natalini e Marzia Manca digiuneranno un giorno a settimana.

 

4. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA" DI MAGGIO 2011

[Dalla redazione di "Azione nonviolenta" (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

 

E' uscito il numero di maggio 2011 di "Azione nonviolenta", rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

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In questo numero: Il 12 giugno andiamo a votare per dire si' ad un futuro migliore, di Mao Valpiana; Fukushima e Libia, cogliere il momento per scegliere la nonviolenza, di Enrico Peyretti; Energia nucleare, una scelta immorale e senza futuro, a cura del Mir - Movimento Internazionale della Riconciliazione; Tutti vivi a Fukushima e le trappole del nucleare, di Giorgio Nebbia; Premio Langer 2011 per il riscatto di Haiti, a cura della Fondazione Alexander Langer Stiftung; Quando il colonnello Gheddafi piaceva tanto ai generali Usa, di Antonio Mazzeo; Il femminismo islamico tra velo e social network, di Martina Lucia Lanza; La nonviolenza alla prova dell'"uso della forza", di Carlo Bellisai; Vittorio Arrigoni, uno di loro, di Gianluca Solera.

Le rubriche: Osservatorio internazionale. Mentre l'Italia pensa al nucleare, l'Europa si riveste di verde speranza, a cura di Caterina Bianciardi e Ilaria Nannetti; Mafie e antimafie. Il "sicilianismo" lombardo, humus per la 'ndrangheta, a cura di Roberto Rossi; Per esempio. Vincere i cuori: obiettivo delle donne di pace Kup, a cura di Maria G. Di Rienzo; Musica. L'isola e il cantautore che racconta il suo sale di Sicilia, a cura di Paolo Predieri; Cinema. Ridere amaro e riflettere ironico con l'aiuto del maestro Monicelli, a cura di Enrico Pompeo; Educazione. Noi e loro: spunti per un'educazione nonviolenta con i viventi (seconda parte), a cura di Gabriella Falcicchio; Servizio Civile. I conti in tasca al servizio civile: diminuire le ore per tagliare i compensi, a cura di Francesco Spagnolo; Libri. Le piu' alte e persuasive risposte di Tolstoj sul significato della vita e della morte, a cura di Sergio Albesano;  Religioni e nonviolenza. Guerra di Libia e il ruolo delle religioni, a cura di Enrico Peyretti; Il calice. Quando e' troppo tardi, di Christoph Baker.

In copertina: Nucleare, addio.

In seconda: Indice.

In terza di copertina: Locandina evento "La prevenzione dei conflitti armati: L'alternativa dei corpi civili", 3-5 giugno, Vicenza.

In ultima: L'ultima di Biani.

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Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 32 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

5. PROFILI. ELEONORA BELLINI: GIULIA COLBERT DI BAROLO

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Eleonora Bellini, impegnata per la pace, l'ambiente, i diritti umani di tutti gli esseri umani, e' poetessa e saggista; e' nata a Belgirate, sul lago Maggiore; laureata in filosofia, ha insegnato per qualche tempo nelle scuole elementari e medie ed ora lavora da molti anni nella biblioteca di Borgomanero, in provincia di Novara. Dall'ampia intervista in "Coi piedi per terra" n. 294 riprendiamo la seguente notizia autobiografica: "Sono nata sulla sponda piemontese del Lago Maggiore poco dopo la meta' del secolo scorso. Ho studiato materie classiche e poi filosofia. Dopo alcuni anni di insegnamento sono diventata bibliotecaria e lo sono anche ora. Mi sono occupata dell'attivita' editoriale della biblioteca in cui lavoro. In questa tengo anche il coordinamento delle iniziative culturali (mostre, conferenze) e laboratori di poesia e di storia del libro per bambini e ragazzi. Tra le pubblicazioni - traduzioni, poesie, racconti e saggi - mi piace ricordarne qualcuna piu' recente: Il rumore dei treni, poesie con nota di Ariodante Marianni; Fuori dal nido, romanzo in cui la giovanissima protagonista impara a conoscere e ad affrontare diversita' e morte; Ninna nanna per una pecorella, libro filastrocca per i piu' piccini dal finale inatteso e fiducioso; Demone di malinconia, antologia di testi sull'accidia dal IV al XIV secolo. Tengo due blog, uno come assessore alla cultura di un piccolo Comune (culturalborgo.splinder.com), l'altro dedicato, molto liberamente, a libri e letture (leletturedidonchisciotte.blogspot.com)". Dal sito wwww.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda di alcuni anni fa: "Eleonora Bellini, nata a Belgirate (Vb), il primo settembre 1952, laureata in filosofia all'Universita' degli Studi di Milano, ha insegnato per alcuni anni nelle scuole medie ed e' attualmente direttrice della Biblioteca Pubblica della Fondazione "Achille Marazza" di Borgomanero (No). Opere: a) poesia: Metadizionario, Lalli 1980; Note a margine, Seledizioni 1980; Tracce, Sabatelli - Quaderni di Resine 1993; Agenda feriale, Rhegium Julii 1997; Via Ernesto Breda, in "Resine" 96/2003; I nemici svegli, Edizioni ArtEuropa 2004; in rete: utenti.lycos.it/eleonorabellini/index.html; narrativa: Con il motore al minimo, Eos 1999; Il calendario dell'avvento, R. Vecchi 1999; I sei giorni del sole. La spedizione di Carlo Pisacane a Sapri nel racconto di un bambino, Laser 2000; Fuori dal nido, Edizioni Non Solo Parole Com 2003; c) traduzioni: J. Danielou, Diari spirituali, Piemme 1998; A. de Lamartine, Ditemi il vostro segreto. Carteggio con Giulia di Barolo, San Paolo 2000; d) testi di storia letteraria e locale: C. Carena, E. Bellini, La madonna della Bocciola e i culti mariani del lago d'Orta, Comune di Bolzano Novarese 1993; Finche' ci sia respiro. Liriche di Saffo, Interlinea 1996; E. Bellini, D. Tessari, Borgo Ticino e Divignano. Storie di gente, luoghi di memoria, Eos 1996; S. Ussia, E. Bellini, Le muse sacre, Fondazione Marazza 1999. Ha curato inoltre pubblicazioni a carattere bibliografico della Fondazione in cui lavora (Le cinquecentine della Biblioteca Molli, Il Novarese nelle stampe della Fondazione Marazza, La magia e il diavolo, Incontro manzoniano, Quaderni del Premio Marazza) e nella quale si occupa da oltre un decennio anche delle attivita' di invito alla lettura per bambini e ragazzi, svolte in laboratori di scrittura creativa. I quaderni che documentano questo aspetto dell'attivita' sinora usciti sono Piccoli Libri, Fondazione Marazza 2000; Piccole Rime, Fondazione Marazza 2001"]

 

Juliette Colbert nacque il 26 giugno 1786 nel castello di Maulevrier, in Vandea. Il 18 agosto 1806 a Parigi sposo' il marchese Tancredi Falletti di Barolo, torinese, figlio del senatore Ottavio (dal 1796 al 1814 il Piemonte fu territorio francese) ed unico rampollo di una delle piu' ricche famiglie piemontesi del tempo. Trascorse i primi anni del matrimonio soggiornando con il marito tra Italia e Francia, nell'uno o nell'altro dei palazzi di famiglia. Dopo la caduta di Napoleone i due si stabilirono definitivamente a Torino.

La citta' viveva in quegli anni le contraddizioni tipiche di un'epoca di transizione: poveri, affamati, accattoni, ladruncoli, prostitute ne percorrevano le strade ed imploravano aiuto ai palazzi dei signori. Una domenica mattina del 1814, Giulia venne a contatto, casualmente e traumaticamente, con la realta' carceraria. Da allora comincio' la sua opera - avveniristica e dirompente per i tempi - per il recupero delle carcerate. Riusci', sfruttando il prestigio ed il potere della casata Barolo, a farsi aprire le porte delle carceri femminili e divenne per le detenute un'amica attenta e fidata. Si adopero' per ridurre la lentezza dei processi, per fornire alle recluse un abbigliamento pulito e decente, per interrompere lo spaccio di alcolici che fioriva, complici i secondini, all'interno del carcere, per dare alle recluse un'istruzione, anche religiosa. Questo non le basto': nel 1821 propose al Segretariato di Stato per gli Interni anche una vera e propria riforma carceraria. Divenne cosi' Sovrintendente del carcere femminile delle "Forzate", il cui Regolamento fu da lei sottoposto all'approvazione delle detenute riunite in assemblea. Nello stesso anno organizzo' l'apertura di una scuola per ragazze povere a Borgo Dora, un quartiere operaio di recente insediamento. Nel 1823, con l'aiuto del marito e del governo piemontese aperse nel quartiere Valdocco il "Rifugio", un'istituzione dedicata espressamente a ridare un'opportunita' ed uno status sociale alle donne "giuridicamente colpevoli", ma decise a ravvedersi e a cominciare una nuova vita. I proventi del lavoro delle ospiti delle due istituzioni venivano per un terzo conservati come risparmio per ciascuna ospite, quando avesse lasciato l'istituto. Nel 1825 la marchesa Giulia ed il marito destinarono una parte del loro palazzo a "sala d'asilo" per i bambini: era il primo di questo tipo in Italia. Nel 1833, in seguito alla conversione di alcune giovani ospiti del "Rifugio" ed al loro desiderio di dedicarsi alla vita religiosa, Giulia fece costruire accanto a quest'ultimo il monastero delle "Sorelle penitenti di Santa Maria Maddalena", che poi divennero le "Figlie di Gesu' Buon Pastore", congregazione missionaria ancora attiva. Nel 1845 apri' l'Ospedaletto di Santa Filomena, per bambine disabili. Nel 1847 diede vita, all'interno del Palazzo Barolo, a tre "Famiglie operaie", gruppi da ragazze dai 14 ai 18 anni da ospitare per un periodo di sei anni affinche' imparassero un mestiere presso artigiani onesti e fidati. Su richiesta del municipio fondo' un asilo a Castelfidardo (1849), appena dopo aver impiantato, invitata dal vescovo di Imola, una casa per ragazze a rischio a Lugo (1847). Succedette il laboratorio di san Giuseppe, scuola di tessitura e ricamo per ragazze indigenti, nella sua Torino (1857). Segui' personalmente e con l'aiuto delle sue suore tutte queste istituzioni in favore della dignita' delle donne, anche delle piu' derelitte. Mori' il 19 gennaio 1864.

Coltivo' rapporti di amicizia e di profonda stima con Alphonse de Lamartine, Camillo Cavour, Silvio Pellico e altre personalita' del suo tempo. Ora ne e' stata avviata la causa di beatificazione: Ma perche', prima, tanti anni di silenzio, quasi di oblio? Eppure le opere volute, avviate e sostenute da Giulia di Barolo videro la luce ben prima di quelle di don Bosco, del Cottolengo, del Cafasso. Forse perche', nonostante la ricchezza ed il censo, Giulia era pur sempre solo una donna?

Bibliografia: G. Lanza, La marchesa Giulia Falletti di Barolo nata Colbert, Torino, 1892; S. Pellico, La marchesa Giulia Falletti di Barolo nata Colbert, Torino, 1914; R. M. Borsarelli, La marchesa Giulia di Barolo e le opere assistenziali in Piemonte nel Risorgimento, Torino, 1933; A. Tago, Giulia Colbert marchesa di Barolo, Piacenza, 1997; Alphonse de Lamartine, Ditemi il vostro segreto. Carteggio con Giulia di Barolo, Milano, 2000; Marchesa Giulia di Barolo, Memorie, appunti e pensieri, Torino 1887; G. Colbert Falletti di Barolo, Lettere alle Sorelle Penitenti di S. Maria Maddalena, Roma, 1986-1987; Marchesa Giulia di Barolo, Viaggio per l'Italia. Lettere d'amicizia a Silvio Pellico, Casale Monferrato, 1994.

 

6. PROFILI. BARBARA GABOTTO: CECILE CHAMINADE

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Su Barbara Gabotto dal sito www.milanocosa.it riprendiamo la seguente notizia biografica essenziale: "Nata a Pisa, ha vissuto in molte citta' italiane, tra nord e sud; attualmente risiede a Milano, dove svolge professionalmente l'attivita' di fotografa, grafica e illustratrice, per l'editoria, l'industria e la pubblicita'. Parallelamente si occupa di musica, pittura e scrittura prevalentemente poetica. Per il teatro ha sempre alternato recitazione e canto; fu tra i costituenti di un gruppo itinerante di teatro e musica, che si occupava anche della rivalutazione della musica popolare internazionale, col quale effettuo' numerose tournee in Italia ed Europa e la registrazione di alcuni lp di musica di impegno sociale. Come pittrice ha esposto, dagli anni '80, in mostre personali e collettive; recentemente ha realizzato sequenze pittoriche ispirate a testi poetici (taluni pubblicati, in plaquette con CD, da Pulcino Elefante). Sue poesie sono apparse su antologie, riviste culturali (cartacee e telematiche), quotidiani; opera anche nel campo della sperimentazione per il web con ipertesti multimediali, presenti nel sito Poemus (www.poemus.it) che cura assieme a Giacomo Guidetti. Da circa quindici anni canta un repertorio di poesie musicate, e recita, talvolta su partiture musicali, in performance di poesia. E' membro di diverse associazioni e cooperative culturali ed e' impegnata sul piano politico-sindacale nel Sindacato Nazionale Scrittori"]

 

Cecile Chaminade fu una apprezzata pianista, particolarmente in Francia e in Inghilterra. Studio' composizione con Benjamin Godard. Ha composto duecento pezzi per pianoforte che ebbero una certa popolarita', un'opera, suites per orchestra, molti lieder e lavori per coro, oltre al balletto "Callirhoe" del 1888.

Bibliografia: Enrico Magni Dufflocq, Storia della musica, Societa' Editrice Libraria, Milano 1933; Enrico Magni Dufflocq, La musica contemporanea, Societa' Editrice Libraria, Milano 1937; F. G. Fetis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie generale de la musique, Paris 1866-1870; H. H. Stuckenschmidt, La musica moderna, Einaudi, Torino 1960; AA.VV., La nuova enciclopedia della musica, Garzanti, Milano 1983.

 

7. PROFILI. BARBARA GABOTTO: BEATRIZ CONDESA DE DIA

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae".

Sulla Contessa di Dia cfr. anche la voce in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 331]

 

Beatriz Condesa de Dia, vissuta tra il XII e il XIII secolo, e' la piu' celebre delle Trovatrici, autrice di testi, e spesso della musica, di molti canti in lingua d'oc, dei quali ce ne sono pervenuti cinque, e ispiratrice di numerosi celebri trovatori (fra i quali Ramon de Miraval e Bernart de Ventadorn) che affidavano al suo canto, particolarmente caldo e passionale, le loro composizioni sui temi dell'amore cortese e sensuale. Di lei si sa che fu sposata a Guglielmo II di Poitiers. Ci e' pervenuta la musica della canzone A chantar m'er de so q'ieu no voldria.

Opere: A chantar m'er de so q'ieu no voldria.

Bibliografia: Enrico Magni Dufflocq, Storia della musica, Societa' Editrice Libraria, Milano 1933; Enrico Magni Dufflocq, La musica contemporanea, Societa' Editrice Libraria, Milano 1937; F. G. Fetis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie generale de la musique, Paris 1866-1870; H. H. Stuckenschmidt, La musica moderna, Einaudi, Torino 1960; AA.VV., La nuova enciclopedia della musica, Garzanti, Milano 1983.

 

8. PROFILI. ELENA SILVESTRINI: GINA ALGRANATI

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"  (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa)]

 

Gina Algranati, nasce a Roma nel 1886 da Alessandro e Gabriella Castelnuovo, gemella di Maria.

Bibliotecaria presso la Societa' nazionale di scienze, lettere, arti di Napoli, vince molti premi accademici: per La Badia il premio dall'Ente nazionale biblioteche popolari e scolastiche di Roma nel 1957.

Muore a Napoli nel 1963.

Opere: Notizie inedite intorno a Giulia Gonzaga, Napoli 1908; Un romanziere popolare a Napoli: F. Mastriani, Morano, Napoli 1914; Vita di fra Geronimo Seripando, cardinale di Santa Susanna, Perrella, Napoli 1923; Calabria forte, Trevisini, Milano 1928; Potenza e i suoi dintorni, Sonzogno, Milano 1928; Basilicata e Calabria, Utet, Torino 1929; Ischia, Arti Grafiche, Bergamo 1930; Variazioni della costa dell'isola d'Ischia negli ultimi secoli attraverso documenti storici, "Atti dell'XI congresso geografico italiano", Tip. Giannini e figli, Napoli 1930; Ischia, in "Corriere della sera", 1930; Navigare necesse est, Paravia, Torino 1931; Villa in campagna, Conte, Napoli 1943; Notizie metereologiche e climatologiche della Campania, Zanichelli, Bologna 1938; Le tre porte, ibid. 1943; La ricostituita Biblioteca delle Accademie di Napoli, 1954; Dall'Olimpo al Golgota, Pironti, Napoli 1956; Canti di popolo dell'isola verde, Napoli, 1957, 1994; Pirateria nostrana e avventura del piccolo cabotaggio nel Mar Tirreno ai primi del '700, Napoli, 1960; La Badia, Paravia, 1975.

Collaborazioni: L'antenato, cronaca inedita dell'ascensione dei Braganza al trono di Portogallo, in "Rassegna italiana", Firenze, 1908; Una lettera inedita di Vittorio Emanuele II, in "Giornale d'Italia", 24, maggio, 1918; A proposito di una cantilena, in "Folklore italiano", Napoli, 1928; Osservazione geografica sull'architettura rustica, in "Rivista Geografica Italiana", Firenze, 1922; Di alcune fonti per la geografia storica del Regno di Napoli nel periodo del predominio spagnuolo, "Rivista Geografica italiana", 1936; Osservazioni antropogeografiche sull'isola d'Ischia, in "Bollettino della Societa' Geografica Italiana", 1937; La carta del padre Eliseo della Concezione, in "Archivio Storico per le province napoletane", 1938; Fonti napoletane di storia senese, in "Bollettino senese di storia patria", 1938; La nuova ferrovia Napoli-Sorrento, in "Le vie d'Italia", Milano, 1946; Magia e formule magiche, in "Folklore italiano", 1949; La covata, in "Folklore italiano", 1950; Alcuni caratteri della vita lungo le coste, in Studi in onore di Riccardo Filangieri, L'arte tipografica, Napoli, 1959.

Bibliografia: G. Vaccaro (ed.), Panorama biografico degli italiani d'oggi, vol. I, 1956, p. 360; M. Gastaldi, Dizionario delle scrittrici italiane contemporanee, 1957, p. 362; Chi scrive? Repertorio bio-bibliografico degli scrittori italiani, 1966, p. 347.

Si ringrazia la nipote, signora Maria Teresa Sottile d'Alfano, per le aggiunte e le correzioni apportate.

 

9. PROFILI. ELENA SILVESTRINI: MARIA ALGRANATI

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Maria Algranati nasce a Roma nel 1886, gemella di Gina.

A sedici anni abbandona gli studi letterari e inizia a dedicarsi alla poesia. Pubblica su vari giornali. Nel 1935 traduce i versi di P. Verlaine e Rien que la torre del Marand, con uno studio introduttivo. Muore a Napoli nel 1978.

Opere: Primo grido, Liriche dei vent'anni, 1908; I motivi, Messina, Principato, 1919; Elio, dramma lirico in tre quadri, Napoli, Morace, s.d. (tra le prime prove dell'autrice); Versi, a cura di B. Croce, Napoli, Ricciardi, 1928; Traduzione poetica di tre poemi di Paul Valery, Biennale di Venezia 1934, segnalato dalla Giuria del Concorso di traduzione poetica, edito nel 1935; Poesie, Napoli, Casella, 1947; Storia degli uomini e delle fiere, Napoli, Morace, 1949; Katy, ivi, 1949; Storia dell'arte del ricamo, Firenze, Le Monnier, 1931; Un'altra voce, Siena, La poligrafica, 1954; Non uccidere, romanzo, Milano, Italisano, 1956; Storia dello Scuopolo, Milano, 1957; Ischia vergine. Racconti isolani, Milano, 1959; Vecchie e nuove liriche, Padova, 1962; L'ultima voce, Napoli, Guida, 1976.

Bibliografia: M. Bandini-Buti, Poetesse e scrittrici, in Enciclopedia bio-bibliografica italiana, vol. 2, 1942, p. 350; B. Croce, Pagine sparse, vol. III, pp. 443-53; Id., I versi delle donne, in "Quaderni della critica", XIV, luglio 1949; M. Gastaldi, Dizionario delle scrittrici italiane contemporanee, 1957, p. 193; L. Russo, I narratori (1850-1957), 1958, p. 393; A. Parente, Una poetessa che piacque a Croce, in "Rivista di studi crociani", XIII, 1976, pp. 222-224.

Si ringrazia la nipote, signora Maria Teresa Sottile d'Alfano, per le aggiunte e le correzioni apportate.

 

10. PROFILI. ELENA SILVESTRINI: MARIA BELLONCI

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Maria Bellonci, nata a Roma nel 1902. Insieme al marito Goffredo Bellonci, ha dato vita ad un famoso salotto letterario "Gli amici della domenica" e, nel 1947, ha fondato il premio Strega. Nel 1939 ha ottenuto il premio Viareggio per Lucrezia Borgia, la sua vita e i suoi tempi. Nel 1986 le e' stato riconosciuto postumo il premio Strega per Rinascimento privato. E' morta a Roma nel 1986.

Opere: Lucrezia Borgia, la sua vita e i suoi tempi, Milano, 1939; I segreti dei Gonzaga, ivi, 1947; Milano viscontea, Torino, 1956; Pubblici segreti, Milano, 1965 poi 1989; Come un racconto gli anni del premio Strega, ivi, 1970; Tu vipera gentile, ivi, 1972; Delitto di Stato, ivi, 1982; Marco Polo, ivi, 1984 poi 1989; Rinascimento privato, ivi, 1985; Io e il Premio Strega, ivi, 1987; Segni sul muro, Mondadori, 1988. Ha curato l'introduzione a G. Stampa, Rime, Rizzoli, Milano 1994. Traduzioni: Stendhal, La duchessa di Paliano, Mondadori, Milano 1994.

Bibliografia: A. Gatto in "Panorama, agosto 1939; E. Emanuelli in "L'Europeo", 29 giugno 1947; F. Virdia, in "la Fiera letteraria", 1956; L. Russo, I narratori, Principato, Milano, 1958; Dizionario universale della letteratura contemporanea, Milano, Mondadori, 1963, vol. I, p. 355; Dizionario enciclopedico della letteratura italiana, a cura di G. Petronio, Laterza, Bari, 1970, vol. I; P. Milano in "L'Espresso" 25 febbraio 1973; G. De Benedetti, Maria Bellonci, Mondadori, Milano, 1981; M. Grillandi, Invito alla lettura di Maria Bellonci, 1983; S. Petrignani, Le signore della scrittura, La Tartaruga, 1984; V. Branca, voce nel Dizionario critico della letteratura italiana, vol. I, Torino, 1986, pp. 254-255; E. Cecchi, N. Sapegno, Storia della letteratura italiana, Il Novecento, Garzanti, Milano, 1992, tomo II, p. 889; E. Ghidetti, G. Luti, Dizionario critico della letteratura italiana del Novecento, Editori Riuniti, Roma, 1997.

 

11. PROFILI. ELENA SILVESTRINI: VITTORIA COLONNA

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Vittoria Colonna, nata a Marino (Roma) nel 1490 da Fabrizio e Agnese di Montefeltro. Sposo' Ferrante d'Avalos nel 1509 e a lui dedico' molta parte dei suoi versi. In gioventu' visse a lungo ad Ischia. Vicina alla cultura napoletana, conobbe gli ambienti promotori del rinnovamento della Chiesa attraverso la predicazione di Juan Valdes. Fu cara a Michelangelo e ammirata da molti letterati del tempo. Sostenne per anni la politica dei Colonna e degli Avalos, infine si ritiro' nel convento di S. Anna. Mori' a Roma nel 1547.

Opere: Eccelso mio signor questa vi scriva, in Appendice al Vocabolario di Fabrizio Lena, Napoli, 1536; Ahi quanto fu al mio sol contrario il fato, in Delle rime di M. Pietro Bembo, Venezia, 1535; Rime della divina Vittoria Colonna, marchesa di Pescara, 1538; Rime spirituali, Venezia, 1546; Lettere volgari di diversi nobilissimi uomini et eccellentissimi ingegni, Venezia, 1542; Pianto sulla passione di Cristo e l'orazione sull'Avemaria, Venezia, 1556.

Bibliografia: B. Zumbini, Vittoria Colonna, in Studi di letteratura italiana, Firenze, 1894; G. Toffanin, Le piu' belle pagine di G. Stampa, V. Colonna, V. Gambara e I. Morra, Milano, 1929; G. Macchia, Quattro poetesse del Cinquecento, in Rivista rosminiana, XXXI, 1937, pp. 152-157; E. M. Jung, L'atteggiamento religioso di Vittoria Colonna tra Riforma e controriforma, in Convivium, XVIII, 1949, pp. 110-118; Dizionario enciclopedico della letteratura italiana, a cura di G. Petronio, Laterza, Bari 1970, vol. II, p. 88; A. Bullock, Vittoria Colonna e i lirici minori del Cinquecento: quattro secoli di attribuzioni contraddittorie, in Giornale storico della letteratura italiana, CLVII, 1980, pp. 383-402; Id., Note e aggiunte all'edizione critica del 1982, ivi, CLXII, 1985, pp. 407-419; S. M. Pagano, C. Ranieri, Nuovi documenti su Vittoria Colonna e Reginald Pole, Archivio Segreto Vaticano (Collectanea archivi vaticani 24), 1989; E. Cecchi, N. Sapegno, Storia della letteratura italiana, Garzanti, Milano 1992, Il Cinquecento, pp. 259-60; Poesia italiana. Il Cinquecento. Il Seicento, a cura di G. Ferroni, L. Felici, Garzanti, Milano 1994, pp. 189 sg. e con bibliografia a p. 908; G. De Martino, M. Bruzzese, Le filosofe, Liguori, Napoli 1994, pp. 83-85; E. Campi, Michelangelo e Vittoria Colonna. Un dialogo artistico-teologico ispirato da Bernardino Ochino, Claudiana, 1994; R. De Maio, Donna e Rinascimento, Esi, Napoli 1995; F. Gui, L'attesa del Concilio. Vittoria Colonna e Reginald Pole nel movimento degli "spirituali", Eue, 1998.

 

12. PROFILI. VINCENZA SILVESTRINI: LUIGIA CODEMO

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa)]

 

Luigia Codemo, nata a Treviso nel 1828 da una famiglia di letterati: il padre era professore, la madre Cornelia Sale Mocenigo, poeta. Con i genitori, fu nelle principali citta' italiane ed europee, dove conobbe, tra gli altri, A. Manzoni, N. Tommaseo, F. Dall'Ongaro. Dopo il matrimonio si stabili' a Venezia, dove si dedico' alla letteratura. Mori' nel 1898 a Venezia.

Opere: Le memorie di un contadino, Antonelli, Venezia, 1856; Trilogia: Berta, Venezia, 1858; Fiore di prato, Venezia, 1860; Fiore di serra, Venezia, 1860; La rivoluzione in casa, Venezia, 1869; Pagine famigliari, artistiche, cittadine, Visentin, Venezia, 1875; Miserie e splendori della povera gente, in Le stanze ritrovate. Antologie di scrittrici venete dal Quattrocento al Novecento, a cura di A. Arslan, A. Chemello, G. Pizzamiglio, Eidos 1991; E tutto per non servire, in Reim, Controcanto. Novelle italiane dell'Ottocento italiano, Sovera, 1991.

Bibliografia: B. Croce, in La letteratura della nuova Italia, vol. V, Bari, 1939; L. Januzzi, Introduzione a L. Codemo, La rivoluzione in casa, Bologna, 1966; Dizionario enciclopedico della letteratura italiana, a cura di G. Petronio, Laterza, Bari, 1970, vol. II, p. 76; Le umili operaie. Lettere di Luigia Codemo e Caterina Percoto, a cura di R. Caira Lumetti, Napoli, 1985; E. Cecchi, N. Sapegno, Storia della letteratura italiana. Dall'Ottocento al Novecento, Garzanti, Milano, 1992, p. 257; Novelle italiane. L'Ottocento, a cura di G. Finzi, Garzanti, Milano, 1994, pp. 525-30 e con bibliografia a p. 964.

 

13. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

14. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Abu Hamid al-Gazali, La bilancia dell'azione e altri scritti, Utet, Torino 2005, 2008, pp. 380, euro 13,90.

- Avicenna (Ibn Sina), Libro della guarigione. Le cose divine, Utet, Torino 2007, 2008, pp. II + 848, euro 13,90.

 

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

16. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 554 del 13 maggio 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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