Telegrammi. 391



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 391 del primo dicembre 2010

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Per Mario Monicelli

2. Benito D'Ippolito: Per Mario Monicelli

3. Associazioni di donne coreane: La pace si ottiene con mezzi pacifici

4. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte nona)

5. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte decima e conclusiva)

6. Per sostenere il Movimento Nonviolento

7. "Azione nonviolenta"

8. Segnalazioni librarie

9. La "Carta" del Movimento Nonviolento

10. Per saperne di piu'

 

1. LUTTI. PEPPE SINI: PER MARIO MONICELLI

 

Ho conosciuto Mario Monicelli nel 2001 in occasione dell'incontro presso il Senato in cui presentammo la proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza.

La sua presenza e il suo sostegno a quell'iniziativa mi commossero profondamente. In quest'ora di lutto vorrei testimoniargli cosi', semplicemente, la mia, la nostra gratitudine, compagni.

 

2. LUTTI. BENITO D'IPPOLITO: PER MARIO MONICELLI

 

Ci ha lasciato un maestro e un compagno

buoni doni all'umanita' ha recato

la lotta continua.

 

3. APPELLI. ASSOCIAZIONI DI DONNE COREANE: LA PACE SI OTTIENE CON MEZZI PACIFICI

[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente appello promosso da ventisette associazioni di donne sudcoreane il 23 novembre 2010]

 

Il 23 novembre abbiamo ricevuto le scioccanti notizie dell'aprirsi di un conflitto dopo che le forze nordcoreane hanno lanciato un fuoco di sbarramento d'artiglieria contro l'isola sudcoreana di Yeonpyeong, da una base nel Mar Giallo, ed il sud ha risposto al fuoco. Durante questo scambio, due marines sudcoreani sono stati uccisi ed approssimativamente altre dieci persone sono state ferite, inclusi i residenti di Yeonpyeong.

Sebbene questa regione di cinque isole vicine alla Linea limite del nord abbia visto scontri fra coreani sin dal termine della guerra di Corea, non c'e' precedente di un bombardamento diretto dalla Corea del Nord dei territori sudcoreani. Considerate le lesioni inflitte ai civili e i danni fatti alle loro case, questo e' il conflitto armato piu' serio che si sia verificato dalla guerra di Corea.

Noi donne siamo gravemente preoccupate dall'incidente di oggi, in cui la "guerra delle parole" ha acceso la miccia trasformandosi in una realta' di conflitto. Tale incidente e' la dimostrazione estrema di quali tragici risultati portino il deterioramento delle relazioni fra le Coree e la rottura del dialogo. Non possiamo non temere, ormai, che la minima provocazione trasformi questa situazione in una vera guerra. Esprimendo le nostre piu' profonde condoglianze e la nostra vicinanza alle vittime innocenti di Yeongpyeong ed ai marines coreani, speriamo sinceramente che il confronto tra le Coree non generi altre vittime.

In nessuna circostanza la guerra puo' essere ammessa. Il conflitto armato deve cessare, e deve iniziare il dialogo.

L'attacco a Yeongpyeong, un'area con residenti civili, in risposta alle manovre militari sudcoreane, e' sicuramente meritevole di censura. Violare le regole di protezione dei civili che sono osservate anche in tempo di guerra non e' assolutamente giustificabile. Allo stesso tempo, pero', va notata la negligenza del nostro governo nel lasciar deteriorare le relazioni tra le Coree. Tali relazioni devono essere completamente riviste e migliorate.

Ci troviamo, in questo momento, ad un bivio cruciale: o una ripresa ed espansione di questa guerra localizzata sulla penisola coreana, o trovare una risoluzione fondamentale al conflitto. In tali gravi circostanze, desideriamo profondamente una soluzione alla tensione militare fra le due Coree e chiediamo con forza ad entrambi i governi di considerare le nostre richieste.

Primo: insistiamo sulla cessazione di tutti gli scontri armati prima che la situazione degeneri, e chiediamo che le due Coree immediatamente aprano il dialogo. Quest'anno si commemora il sessantesimo anniversario dello scoppio della guerra di Corea. Abbiamo gia' fatto esperienza della tragica storia, in cui tutti perdono, di un popolo indotto al confronto militare ed alla guerra. La tensione militare fra le Coree non sara' di giovamento per nessuno. Dobbiamo gestire questa crisi in modo pacifico, attraverso canali differenti, e chiedere che subito riprenda il dialogo per trovare una soluzione alle radici dei conflitti.

Secondo: dobbiamo trovare soluzioni alle istanze relative alla Linea limite del nord. La ripetizione dell'aprirsi di conflitti armati fra le due Coree nel Mar Giallo puo' essere paragonata alla gestione di un magazzino di esplosivi. Nella Dichiarazione del 4 ottobre 2007 la Corea del nord e la Corea del sud hanno convenuto di designare la regione del Mar Giallo come "zona speciale di pace e cooperazione" allo scopo di averne mutuo beneficio. In base a tale accordo fra Nord e Sud chiediamo una soluzione definitiva della disputa per il Mar Giallo.

Terzo: desideriamo con forza che le relazioni fra le Coree instillino speranza nei cittadini. L'incidente di Yeongpyeong ha peggiorato l'ansia nella cittadinanza e sta anche infliggendo un grave danno all'economia. Noi speriamo che le relazioni fra le Coree non si deteriorino ulteriormente, e che la schermaglia localizzata non si ripeta. Per prevenire il presentarsi di un altro confronto armato, chiediamo siano stabilite misure attive per affrontare le radici di questo conflitto, facendo evolvere l'armistizio della penisola coreana in un trattato di pace.

Come abbiamo detto, quest'anno ricorre il sessantesimo anniversario dello scoppio della guerra di Corea. Noi donne auspichiamo che i governi di entrambe le Coree cerchino di dare speranza ai cittadini della penisola ed al resto del mondo attraverso la riconciliazione, la cooperazione e la riunificazione piuttosto che attraverso il confronto militare e la calunnia. Oggi osserviamo con cuore tremante una realta' miserevole, in cui i civili sono vittimizzati attraverso attacchi reciproci dal nord e dal sud. Di nuovo, invitiamo con forza le autorita' della Corea del nord e della Corea del sud ad iniziare un dialogo senza por tempo in mezzo, e chiediamo che la pace nella penisola coreana sia ottenuta con mezzi pacifici, riversando speranza nei cuori dei cittadini.

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Donne che costruiscono la pace, Associazione delle donne di Kyunggi, Associazione delle donne di Gwangju-Jonnam, Associazione delle donne di Daegu-Kyungbuk, Associazione delle donne di Busan, Associazione delle donne di Kyungnam, Associazione delle donne di Daegu, Associazione delle donne di Daejun, Associazione delle donne di Suwon, Associazione delle donne di Ulsan, Associazione delle donne di Jeju, Associazione delle donne di Chungbuk, Associazione delle donne di Pohang, Donne cristiane per le donne di Minjung, Centro di consulenza contro la violenza sessuale di Busan, Comunita' coreana delle donne cattoliche per un nuovo mondo, Gruppo delle donne di Jeju per la solidarietà ed i diritti umani, Centro coreano per il soccorso alle vittime di violenza sessuale, Associazione delle donne lavoratrici di Corea, Unione delle donne coreane, Womenlink di Corea, Istituto coreano per gli studi di genere, Linea amica per le donne, Donne migranti coreane - Centro per i diritti umani, Gruppo di solidarieta' nazionale per la fine del traffico sessuale, Associazione nazionale dei genitori per un'istruzione senza violenza, Centro delle donne per l'educazione sociale

 

4. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE NONA)

[Riproponiamo (l'abbiamo gia' pubblicata nelle "Minime" dal n. 156 al n. 165 nel 2007, ed in "Nonviolenza. Femminile plurale" dal n. 260 al n. 263 nel 2009) la seguente dispensa predisposta dall'autore nell'aprile 2004 per il secondo semestre dell'anno accademico 2003/2004 del corso su "Femminismo, studi di genere e letteratura latina" che abbiamo ripreso dal sito www.uniroma2.it]

 

9. La critica letteraria femminista

Contenuto del capitolo

In questo capitolo rivolgeremo la nostra attenzione in particolare alla critica letteraria femminista, citando alcuni dei libri piu' significativi in questo campo. Vedremo in particolare l'opera di Elaine Showalter, che distingue tra "critica femminista" (studiare la letteratura maschile da un punto di vista femminile) e "ginocritica" (studiare la letteratura prodotta da donne), e un libro particolarmente significativo, La pazza in soffitta (1979) di Sandra Gilbert e Susan Gubar. L'insistenza delle femministe sulla questione della parzialita' dei punti di vista portera' come sua conseguenza estrema l'elaborazione della critica della "voce personale", in cui la studiosa di letteratura parla esplicitamente in prima persona e legge i testi alla luce della propria esperienza autobiografica.

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9. 1. La critica letteraria femminista: studi sulla letteratura angloamericana e studi sul linguaggio

La critica letteraria femminista nasce nei primi anni Settanta negli "English Departments" delle universita' inglesi e statunitensi.

Il 1970 e' una data importante per il femminismo "letterario", perche' in quell'anno la poetessa Adrienne Rich (parr. 3. 5, 4. 2) e' incaricata dalla "Modern Language Association" (Mla), un potente organo accademico, di stendere un contributo per il forum sullo "status delle donne nelle professioni". Il saggio di Rich, "When We Dead Awaken: Writing as Re-vision" ("Quando noi morte ci destiamo: la scrittura come re-visione", 1971, trad. it. in A. Rich, Segreti, silenzi, bugie: il mondo comune delle donne, La Tartaruga, Milano 1989) introduce il concetto di re-visione nei confronti di un testo: in sostanza; si tratta di accostarsi a un vecchio testo, prodotto della societa' degli uomini, con occhi nuovi, quelli delle donne. E' la nascita di una nuova prospettiva nella critica letteraria, che trovera' il suo pieno sviluppo nel corso degli anni Settanta con il duplice intento di svelare i luoghi comuni sulle donne da parte dei grandi autori uomini del passato, e di rivalutare la cultura e la scrittura delle donne.

Questi anni vedono la pubblicazione di vari lavori significativi, tra cui sono da ricordare almeno Patricia Meyer Spacks, The Female Imagination, Knopf, New York 1975; Ellen Moers, Literary Women: The Great Writers, Doubleday, New York 1976 (trad. it. Grandi scrittrici, grandi letterate, Milano, Edizioni di Comunita' 1979); Elaine Showalter, A Literature of Their Own: British Women Novelists from Bronte to Lessing, Princeton University Press, Princeton 1977 (2a ed. rivista e ampliata Virago, London 1999; trad. it. Una letteratura tutta per se', Milano, La Salamandra 1984); Sandra Gilbert e Susan Gubar, The Madwoman in the Attic. The Woman Writer in the Nineteenth Century Imagination, Yale University Press, New Haven 1979; Toril Moi, Sexual/Textual Politics: Feminist Literary Theory, Routledge, New York - London 1985.

Importante e' il libro di Judith Fetterley The Resisting Reader: A Feminist Approach to American Fiction, Bloomington, Indiana, Indiana University Press, 1978, che analizza i modi in cui la lettrice donna, nella tradizione americana, e' costretta dalla pragmatica testuale ad assumere identificazioni profondamente antifemminili.

Uno dei temi che si iniziano ad affrontare alla fine degli anni Settanta e' la comunicazione dal punto di vista femminile: in particolare la raccolta curata da Deborah Cameron, The Feminist Critique of Language: A Reader, London-New York, Routledge 1990, concentra l'attenzione sull'interesse per il "silenzio" delle donne, la loro esclusione dalla voce del potere, la differenza di genere nei modi dell'espressione linguistica, la ricerca di una vera "voce femminile".

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9. 2. Elaine Showalter e la "gynocritics"

Significativa, sempre in questi anni, e' la nascita della rivista femminista americana "Signs", e l'inizio di un dibattito tra pensiero femminista e mondo accademico, ad opera di Elaine Showalter con l'articolo "Women and the Literary Curriculum", nella rivista "College English" (1970). Il contributo di Showalter ha particolare valore perche' inaugura un nuovo modello di critica letteraria, quello della "gynocritics". Showalter opera una distinzione tra feminist critic, "critica femminista", che si concentra sulla donna come lettrice e si propone di analizzare e decostruire i presupposti ideologici patriarcali nella letteratura maschile, e, appunto, quella che chiama "ginocritica", cioe' la critica che si occupa della donna in quanto scrittrice.

Se il critico decostruzionista della "Yale School" Geoffrey Hartman aveva usato la metafora del "criticism in the wilderness" (titolo di un suo libro del 1980), Showalter la riprende per la critica femminista, nell'articolo "Feminist Criticism in the Wilderness", "Critical Inquiry" 8 (1981) pp. 179-205, anche nel volume da lei curato The New Feminist Criticism: Essays on Women, Literature, and Theory, Pantheon Books, New York 1985, pp. 243-70.

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9. 3. Sandra Gilbert e Susan Gubar: la "pazza in soffitta"

L'approccio di Showalter non condivide il separatismo femminista, e punta invece al confronto e al dialogo con la tradizione maschile. Questo atteggiamento e' sostanzialmente fatto proprio anche da Gilbert e Gubar in The Madwoman in the Attic (1979), che pongono al centro dell'attenzione il duro processo che la donna scrittrice deve affrontare: all'"anxiety of influence" (Harold Bloom) propria di ogni scrittore, che deve fare i conti con la tradizione preesistente, si aggiunge per la donna l'"anxiety of authorship", l'"angoscia di essere autrice" in un mondo condizionato da una prospettiva maschile, che le impone inevitabilmente complicita' e compromessi frustranti.

La "pazza in soffitta" del titolo di Gilbert e Gubar si riferisce al personaggio di Bertha Mason in Jane Eyre (di Charlotte Bronte, 1847), la moglie del signore di Rochester che, diventata pazza, viene tenuta segregata da tutti nella soffitta del castello. Questa figura, vista come una sorta di "doppio" della scrittrice, viene assunta dalle autrici come metafora dell'irriducibile alterita' della condizione femminile. (Abbiamo visto sopra come il tema della "pazzia" sia caratteristico anche del lavoro di Juliet Mitchell: par. 9. 1).

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9. 4. L'influenza del femminismo francese sulla critica americana

Le teorizzazioni di Cixous sull'ecriture feminine (par. 6. 3) e di Luce Irigaray sul parler femme (par. 6. 2), nonche' l'opera di Kristeva (par. 6. 4; Kristeva, ricordiamo, e' invece scettica nei riguardi della "scrittura femminile"), hanno esercitato notevole influenza non solo sulla riflessione teorico-filosofica del femminismo americano, ma anche sulla critica letteraria.

Tra i nomi che si possono accostare a questa tendenza, ricordiamo quelli di Mary Jacobus, Alice Jardine, Jane Gallop, Nancy K. Miller, tutte variamente impegnate nell'analisi delle relazioni esistenti tra genere, identita' e linguaggio, e della loro influenza sulla scrittura femminile.

Alice A. Jardine. Esemplare di questo orientamento "francesizzante" della critica statunitense e' Alice A. Jardine (Professor of Romance Languages and Literatures, Harvard University), Gynesis: Configurations of Woman and Modernity, Cornell University Press, Ithaca NY, 1985. "Gynesis" e' un altro neologismo, formato da "donna" (in greco gyne) + "genesi", cioe' "il mettere 'la donna' nel discorso ("the putting into discourse of 'woman'") come quel processo diagnosticato in Francia come la condizione della modernita'; anzi, la valorizzazione del femminile, della donna, e le sue connotazioni obbligatorie, cioe' storiche, come qualcosa di intriseco a nuovi e necessari modi di pensare, di scrivere, di parlare" (p. 25). "Gynesis", in altri termini, sta ad indicare il ruolo fondamentale svolto dal femminile nella filosofia moderna da Nietzsche fino a Lacan, Derrida, Deleuze, in cui "donna" e' diventato "un nuovo spazio retorico... inseparabile dai mementi piu' radicali di gran parte delle discipline contemporanee", sinonimo di "quei processi che sconvolgono le strutture simboliche dell'Occidente" (pp. 38, 42).

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9. 5. Problemi della critica femminista

Il livello sempre crescente di astrazione e sottigliezza della teorizzazione femminista sulla letteratura, ha portato recentemente a forme di disagio nei confronti della "teoria" all'interno dello stesso ambito femminista.

Da un lato, varie studiose hanno sentito il bisogno di ammonire le colleghe circa i potenziali rischi di impoverimento e stereotipizzazione dell'analisi insiti nell'adozione talora superficiale di metodologie intepretative precostituite. E' il caso di Sally Minogue, curatrice della raccolta Problems for Feminist Criticism, Routledge, London-New York 1990. Similmente, Janet Todd in Gender, Art and Death, Polity Press, Cambridge 1993, rivendica il proprio ruolo di critico letterario femminista di "prima generazione", quella che univa l'ottica di genere all'attenzione "tradizionale" al contesto socio-culturale delle opere letterarie.

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9. 6. La critica della "voce personale"

D'altro canto, sempre come espressione di un certo scetticismo nei confronti della teoria, altre studiose hanno sviluppato un approccio alla pratica della critica letteraria di tipo "autobiografistico", preoccupate dall'apparente insorgere di quello che e' stato definito un "femminismo senza donne" (vedi Tania Modleski, Feminism without Women: Culture and Criticism in a "Postfeminist" Age, Routledge, New York-London 1991). La pratica del cosiddetto personal criticism o autobiographical criticism, o "critica della voce personale", e' stata presentata e sostenuta da Nancy K. Miller nel suo libro Getting Personal: Feminist Occasions and Other Autobiographical Acts, Columbia University Press, New York 1992, e nella raccolta di saggi curata da Gayle Greene e Coppelia Kahn, Changing Subjects: The Making of Feminist Literary, Routledge, London-New York 1993.

La "critica personale" mette in primo piano la dimensione individuale, autobiografica, della singola studiosa, in una sorta di tentativo di recuperare le esperienze legate al vissuto della prima critica femminista. Tuttavia, questo tipo di critica non e' solo legato allo scetticismo nei confronti degli eccessi personalizzanti e alla fine desessualizzanti della teorizzazione. Infatti, essa ha una sua propria motivazione teorica che consiste nel portare avanti, fino alle estreme conseguenze, la sottolineatura delle "differenze" e della particolarizzazione etnica, politica e sociale che era un elemento essenziale della riflessione femminista sull'identita' e sulla soggettivita'.

(Parte nona - segue)

 

5. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA (PARTE DECIMA E CONCLUSIVA)

 

Abbreviazioni bibliografiche

- Baccolini, Raffaella - Maria Giulia Fabi - Vita Fortunati - Rita Monticelli (edd.). 1997. Critiche femministe e teorie letterarie, Clueb, Bologna (con antologia di testi).

- Biagini, Enza - Augusta Brettoni - Paolo Orvieto (edd.). 2001. Teorie critiche del Novecento. Con antologia di testi, Roma, Carocci.

- Cavarero, Adriana - Franco Restaino (edd.). 2002. Le filosofie femministe. Due secoli di battaglie teoriche e pratiche, Bruno Mondadori, Milano (con antologia di testi).

- Ceserani, Remo. 1999. Guida allo studio della letteratura, Laterza, Roma-Bari.

- Di Cori, Paola - Donatella Barazzetti (edd.). 2001. Gli studi delle donne in Italia. Una guida critica, Carocci, Roma.

- Izzo, Donatella (ed.). 1996. Teoria della letteratura. Prospettive dagli Stati Uniti, La Nuova Italia Scientifica [ora Carocci], Roma.

- Chialant, Maria Teresa - Eleonora Rao (edd.). 2000. Letteratura e femminismi. Teorie della critica in area inglese e americana, Liguori, Napoli (con antologia di testi).

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Approfondimenti bibliografici e internet

Tra i migliori siti internet italiani per un'introduzione al femminismo e agli studi di genere segnaliamo "Donne e conoscenza storica" (www.url.it/donnestoria), con molti saggi e documenti (solo alcuni dei quali verranno segnalati nelle brevi indicazioni seguenti); e www.storiadelledonne.it, a cura dell'Unione femminile nazionale (www.unionefemminile.it) con la Societa' italiana delle storiche. Utile anche "Il sito delle streghe"(www.geocities.com/~tesorino/Il_sito_delle_streghe/index1.html).

Un'ottima introduzione storica allo sviluppo del pensiero femminista e' quella di Franco Restaino, "Il pensiero femminista. Una storia possibile", in Cavarero-Restaino (2002) pp. 3-77. Il cap. 1 ("The Contemporary Women's Movement"), di Linda Nicholson, Gender and History (Columbia University Press 1986), molto utile per un inquadramento storico del movimento femminista, si puo' leggere a: www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/us/nichols2.htm

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1. La "Dichiarazione" di Olympe de Gouges si trova a www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/dichiarazione.htm

Moltissimi sono gli studi su Mary Wollstonecraft; sul web, per esempio, www.edgehill.ac.uk/acadepts/humarts/english/subject/mw.htm Il testo di A Vindication of the Rights of Women si puo' leggere on line a: www.orst.edu/instruct/phl302/texts/wollstonecraft/woman-contents.html Brani in Cavarero-Restaino (2002) pp. 119-22. Possiamo anche ricordare che la scrittrice italiana Elisabetta Rasy ha dedicato a Mary Wollestonecraft il recente romanzo biografico L'ombra della luna (Rizzoli).

Recentemente e' stata pubblicata in italiano la raccolta di scritti di John Stuart Mill e Harriett Taylor, Sull'eguaglianza e l'emancipazione femminile, a cura di Nadia Urbinati, Einaudi, Torino 2001. Brani in Cavarero-Restaino (2002) pp. 123-6.

Il testo della Dichiarazione di Seneca Falls e' pubblicato, insieme al resoconto della successiva "Convenzione di Rochester", in un volume curato da Raffaella Baritono, Il sentimento delle liberta', La Rosa Editrice, Torino 2002. La Dichiarazione e' anche leggibile a www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/seneca.htm

Brani dall'Autobiografia di Aleksandra M. Kollontai (Feltrinelli, Milano 1975) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 127-30.

Sul movimento delle donne nel Novecento italiano, vedi Il Novecento delle italiane: una storia ancora da raccontare, a cura del gruppo "Controparola", Editori Riuniti, Roma 2001.

Biografia di Anna Kuliscioff a www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti17.html

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2. Sterminata la bibliografia e sitografia su Virginia Woolf e Simone de Beauvoir. Si puo' partire da: www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/VaWoolf.htm , www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/SdeBeauvoir.htm

Brani da Tre ghinee di V. Woolf, dal Secondo sesso di de Beauvoir, e da La mistica della femminilita' di Betty Friedan (trad. it. Edizioni di Comunita', Milano 1964) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 131-42. Il libro piu' recente di Friedan in trad. it. e' L'eta' da inventare: la seconda meta' della vita, Frassinelli 1994 (2a ed. 2000).

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3. Una raccolta di slogan e "frasi celebri" del femminismo radicale a http://feminism.marhost.com/f/radfemquotes.html

Su Firestone cfr. Sarah Franklin, "The Dialectic of Sex: Shulamith Firestone Revisited" pubblicato dal Department of Sociology, Lancaster University a www.comp.lancs.ac.uk/sociology/soc050sf.html Il primo capitolo di Dialectic of Sex e' leggibile a www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/us/fireston.htm Brani dalla trad. it. La dialettica dei sessi: autorita' maschile e societa' tardo-capitalistica, a cura di L. Personemi, Guaraldi, Firenze 1971, in Cavarero-Restaino (2002) pp. 147-50.

Kate Millett: brani da Sexual Politics (trad. it. La politica del sesso, Rizzoli, Milano 1971) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 143-6.

L'eunuco femmina di Germaine Greer e' ristampato negli "Oscar" Mondadori.

Cronologia degli eventi principali relativi al femminismo lesbico a www.womens-studies.ohio-state.edu/araw/chrono1.htm

Trad. it. di "The Traffic in Women" di Gayle Rubin in dwf 1 (ottobre-dicembre 1976) pp. 23-65; brani in Cavarero-Restaino (2002) pp. 160-4. L'articolo di Rubin "Thinking Sex" si trova in C. Vance (ed.), Pleasure and Danger: Exploring Female Sexuality, Routledge, Boston 1984 = H. Abelove, M. A. Barale, D. M. Halperin (edd.), The Lesbian and Gay Studies Reader, Routledge, New York and London, 1993, pp. 3-44.

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4. Sulla psicologa femminista Phyllis Chesler, vedi www.phyllis-chesler.com Il suo libro piu' recente e' Mad Men and Medusas: Reclaiming Hysteria and the Effect of Sibling Relations on the Human Condition, The Penguin Press, London 2000.

Su Adrienne Rich, vedi www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/ARich.htm

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5. S. Brownmiller ha un suo sito: www.susanbrownmiller.com A www.susanbrownmiller.com/html/antiporno.html si puo' leggere il suo articolo "Lets Put Pornography Back in the Closet" ("Rimettiamo la pornografia nel ripostiglio"), scritto per il giornale "Newsday" nel 1979 mentre l'autrice stava organizzando il gruppo "Women Against Pornography".

Una semplice ricerca in Internet mostrera' quanto vivace sia ancora oggi il dibattito sulla pornografia nel mondo americano. Una selezione di scritti di Andrea Dworkin si puo' leggere a www.nostatusquo.com/ACLU/dworkin/OnlineLibrary.html Su Katherine MacKinnon: www.cddc.vt.edu/feminism/MacKinnon.html

Il punto sulla questione e' fatto in Drucilla Cornell (ed.), Feminism and Pornography, Oxford University Press, Oxford 2000, che contiene tra l'altro vari interventi di A. Dworkin e C. MacKinnon (anche di Judith Butler, bell hooks, Audre Lorde, e molte altre), nonche' un "Manifesto italiano" sulla prostituzione, e una sezione su quello che si suole chiamare "turismo sessuale" nell'ottica degli studi postcoloniali.

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6. Per un'introduzione alla critica decostruzionista, vedi Stefano Rosso in Izzo (1996) pp. 31-56, con ampia bibliografia; Ceserani (1999) 116-9, pp. 492-5; Biagini in Biagini-Brettoni-Orvieto (2001) pp. 253-61, e Jonathan Culler, Sulla decostruzione, Bompiani, Milano 1988 (ed. orig. 1982).

Sul concetto di differenza sessuale vedi anche Francesca Di Donato, "Per una critica della differenza sessuale. Domande e risposte sulla riflessione femminista attuale", lgxserver.uniba.it/lei/personali/didonato/index.html

In italiano di Helene Cixous si puo' vedere Scritture del corpo. Variazioni su un tema, a cura di Paola Bono, Sossella ed., 2000.

Su Julia Kristeva: www.cddc.vt.edu/feminism/Kristeva.html

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7. Non sorprendentemente, Haraway e' molto popolare nel web. Il suo "Manifesto Cyborg" si puo' leggere, per esempio, a www.stanford.edu/dept/HPS/Haraway/CyborgManifesto.html Punti di partenza su Haraway: www.anotherscene.com/outthere/dhwy.htm , o www.asahi-net.or.jp/~RF6T-TYFK/haraway.html

In italiano: Testimone_Modesta@FemaleMan©_incontra_OncoTopo. Femminismo e tecnoscienza, Feltrinelli, Milano 1999; Manifesto cyborg. Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo, Feltrinelli, Milano 1995.

Tra i libri in inglese di Teresa de Lauretis ricordiamo Alice Doesn't: Feminism, Semiotics, Cinema (1984), Technologies of Gender (1987), The Practice of Love (1994). Ha curato tre raccolte di saggi: Feminist Studies/Critical Studies (1986), The Cinematic Apparatus (1980), e The Technological Imagination (1980). Ha curato inoltre il numero dedicato alla "Queer Theory" del giornale differences: A Journal of Feminist Cultural Studies (1990). Tra i libri in italiano: La sintassi del desiderio: struttura e forme del romanzo sveviano (Ravenna, Longo 1976), Umberto Eco (Firenze, La Nuova Italia 1981), Differenza e indifferenza sessuale. Per l'elaborazione del pensiero lesbico (Firenze, Estro 1989), Sui generis. Scritti di teoria femminista (Milano, Feltrinelli 1996), Pratica d'amore. Percorsi del desiderio perverso (Milano, La Tartaruga 1997) e Soggetti eccentrici (Milano, Feltrinelli 1999).

Su "Gay" e "Queer Theory", vedi Marco Pustianaz, "Teoria gay e lesbica", in Izzo (1996) pp. 109-29, e, per gli sviluppi in Italia, Id., "Studi gay e lesbici", in Di Cori-Barazzetti (2001) pp. 241-58.

Su Rosi Braidotti, vedi la recensione di S. Colella di Soggetto nomade e Dissonanze (da "L'Indice" 1995, n. 7) a www.internetbookshop.it

In Cavarero-Restaino (2002) pp. 209-12 e' antologizzata parte di un'intervista di Judith Butler a Braidotti apparsa in dwf 26-7 (1995).

Studi sul "corpo": in italiano, vedi tra i libri piu' recenti Ugo Volli, Figure del desiderio. Corpo, testo, mancanza, Raffaello Cortina editore, Milano 2002; Umberto Galimberti, Il corpo, Feltrinelli, Milano 2002. Un'antologia di saggi in inglese: Londa Schiebinger, Edwin E. Sparks (edd.), Feminism and the Body, Oxford University Press 2000.

Su Judith Butler, vedi anche Francesca Di Donato a lgxserver.uniba.it/lei/personali/didonato/butler.html

Un saggio di Gayatri Spivak e' in Baccolini et al. (1997) pp. 105-33. Qualche passo di Elogio del margine di bell hooks si puo' leggere a: www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/bell.htm ; sul suo ultimo libro, Feminism is for Everybody: Passionate Politics, South End Press, Cambridge, MA, 2000, vedi p. es. www.reconstruction.ws/BReviews/revFeminism.htm

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8. Il "Manifesto" di Rivolta Femminile si puo' leggere a: www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/lonzi.htm

Per la "Libreria delle donne" di Milano vedi www.libreriadelledonne.it

Su Luisa Muraro: www.ereditareilfemminismo.com

Sommario della annate di "dwf" (fino al 1997) a www.racine.ra.it/udi/bibliografie/storia/storia02.htm

Il celebre articolo di Anna Koedt "The Myth of the Vaginal Orgasm" (1970) si puo' leggere, tra i molti siti, per esempio a www.cwluherstory.com/CWLUArchive/vaginalmyth.html

Oltre al citato Il pensiero della differenza sessuale (1987), Diotima ha pubblicato, presso La Tartaruga di Milano, Mettere al mondo il mondo (1990), Il cielo stellato dentro di noi (1992) e, presso Liguori di Napoli, Oltre l'uguaglianza. Le radici femminili dell'autorita' (1995), La sapienza di partire da se' (1996), Il profumo della maestra (1999), Approfittare dell'assenza. Punti di avvistamento sulla tradizione (2002).

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9. Due preziose introduzioni alla critica letteraria femminista (entrambe con antologia di saggi in traduzione italiana) sono Baccolini et al. (1997), e Chialant-Rao (2000).

Rassegna bibliografica di opere in italiano di e sulla critica letteraria femminista dal 1975 al 1996, a cura di Laura De Nicola, a rmcisadu.let.uniroma1.it/crilet/mostra900/zancan.htm

Bibliografia e links su Elaine Showalter: virtual.clemson.edu/groups/womenstudies/flc436/showalter.html La traduzione italiana dell'articolo di Showalter del 1981 ("La critica femminista nel deserto") si puo' leggere in Chialant-Rao (2000) pp. 49-65).

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Indice della presente dispensa

1. Le origini del pensiero femminista

1. 1. Alle radici del femminismo: Olympe de Gouges e Mary Wollstonecraft

1. 2. Il primo femminismo (1848-1918): la lotta per l'uguaglianza nelle correnti liberale e socialista

1. 3. L'orientamento liberale: Harriett Hardy Taylor e John Stuart Mill

1. 4. Le suffragette americane e la "Dichiarazione di Seneca Falls"

1. 5. Friedrich Engels e il pensiero socialista

1. 6. Il femminismo in Italia tra Otto e Novecento

2. Uguaglianza vs differenza nel periodo di riflusso (1918-1968)

2. 1. Uguaglianza e differenza: Virginia Woolf

2. 2. Simone de Beauvoir: "Donna non si nasce, lo si diventa"

2. 3. Betty Friedan: la "mistica della femminilita'"

2. 4. Juliet Mitchell: "Donne: la rivoluzione piu' lunga"

3. Il femminismo radicale americano e la nascita della critica letteraria femminista (fine anni Sessanta - meta' anni Settanta)

3. 1. Il femminismo radicale: "il personale e' politico"

3. 2. Il Redstockings Manifesto

3. 3. Shulamith Firestone.

3. 4. Kate Millett: la "politica del sesso"

3. 4. Germaine Greer: L'eunuco femmina

3. 5. Il femminismo lesbico e la nascita dei "Lesbian Studies"

3. 6. Gayle S. Rubin e il sistema "sesso-genere"

4. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (I): la critica della psicoanalisi, la riflessione sulla maternita' e l'"etica della cura"

4. 1. Psicoanalisi e femminismo: Juliet Mitchell

4. 2. La riflessione su donna e maternita' negli Stati Uniti: Adrienne Rich

4. 3. Nancy Chodorow e Dorothy Dinnerstein

4. 4. L'"etica della cura": Carol Gilligan e Virginia Held

5. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (II): la questione della violenza sessuale e della pornografia

5. 1. Il problema della violenza sessuale: Susan Brownmiller

5. 2. Il dibattito sulla pornografia: Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon

6. La teoria della differenza nel femminismo francese (dal 1968 a oggi)

6. 1. Il movimento delle donne in Francia

6. 2. Luce Irigaray: teoria della differenza e critica del "fallogocentrismo"

6. 3. Helene Cixous: la "scrittura femminile"

6. 4. Julia Kristeva

7. Il femminismo nell'universita': la questione del soggetto e dell'identita' (dalla meta' degli anni Ottanta a oggi)

7. 1. L'"accademizzazione" del femminismo

7. 2. Donna Haraway e il cyber-femminismo

7. 3. Teresa de Lauretis

7. 4. "Queer Theory"

7. 5. Rosi Braidotti

7. 6. Judith Butler e la riflessione sul concetto di "corpo"

7. 7. Il femminismo nero ed etnico

8. La teoria della differenza nel femminismo italiano (dal 1968 a oggi)

8. 1. Il movimento delle donne in Italia

8. 2. Carla Lonzi

8. 3. Il gruppo "Diotima": Luisa Muraro e Adriana Cavarero

9. La critica letteraria femminista

9. 1. La critica letteraria femminista: studi sulla letteratura angloamericana e studi sul linguaggio

9. 2. Elaine Showalter e la "gynocritics"

9. 3. Sandra Gilbert e Susan Gubar: la "pazza in soffitta"

9. 4. L'influenza del femminismo francese sulla critica americana

9. 5. Problemi della critica femminista

9. 6. La critica della "voce personale"

Abbreviazioni bibliografiche

Approfondimenti bibliografici e internet

 

6. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

7. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

 

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Raffaele Cantarella, Poeti bizantini, Rcs - Rizzoli Libri, Milano 1992, 2 voll. per complessive pp. 1108.

- Salvatore Impellizzeri, La letteratura bizantina, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1975, pp. 480.

 

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

10. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 391 del primo dicembre 2010

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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