Coi piedi per terra. 389
- Subject: Coi piedi per terra. 389
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- Date: Tue, 19 Oct 2010 12:48:09 +0200 (CEST)
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 389 del 19 ottobre 2010
In questo numero:
1. Mozione per la riduzione del trasporto aereo approvata all'unanimita' dal congresso nazionale del Movimento Nonviolento tenutosi a Verona dal primo al 3 novembre 2007
2. Movimento Internazionale della Riconciliazione: Una lettera aperta alla Tavola della pace per la prossima marcia Perugia-Assisi
3. Luciano Capitini: Da Brescia a Perugia e Assisi
4. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Francesco Andreini
5. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Floriana Lipparini
6. Alcune interviste ed alcuni interventi sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia
7. Shulamith Firestone: L'alternativa
8. Germaine Greer: Quanto
9. Kate Millett: Per quanto mascherato
10. Juliet Mitchell: Nella societa' dei consumi
11. Adrienne Rich: Gli uomini
12. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. REPETITA IUVANT. MOZIONE PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO APPROVATA ALL'UNANIMITA' DAL CONGRESSO NAZIONALE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO TENUTOSI A VERONA DAL PRIMO AL 3 NOVEMBRE 2007
[Riproponiamo ancora una volta il seguente documento]
Il Congresso del Movimento Nonviolento
- impegnato nella difesa della biosfera fortemente minacciata dal surriscaldamento del clima;
- consapevole del pesante contributo che al surriscaldamento del clima da' il trasporto aereo;
- cosciente altresi' che il trasporto aereo costituisce una forma di mobilita' altamente inquinante e devastante per l'ambiente e dannosa per la salute e il benessere delle persone, fortemente energivora, interna ad un modello di sviluppo ecologicamente insostenibile, assai costosa per l'intera collettivita' locale e l'intera umanita' vivente che in larghissima parte neppure ne fruisce;
esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo;
ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani:
a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all'ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessita' ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo "mordi e fuggi" legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni ambientali e culturali, e ad un'esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria;
b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati gia' pesantemente gravati e fin soffocati dall'attivita' aeroportuale;
c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree;
d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree;
e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;
f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l'ecosistema planetario, i diritti dell'umanita' presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo;
g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell'ambiente, della salute, dei beni comuni;
h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilita' con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e di Valutazione ambientale strategica (Vas);
i) si oppongono alle attivita' militari che violano l'art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all'ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attivita' belliche che la Costituzione ripudia;
l) promuovono forme di mobilita' sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali;
m) promuovono una cultura della mobilita' e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all'incontro e all'ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell'ambiente;
n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera.
2. APPELLI. MOVIMENTO INTERNAZIONALE DELLA RICONCILIAZIONE: UNA LETTERA APERTA ALLA TAVOLA DELLA PACE PER LA PROSSIMA MARCIA PERUGIA-ASSISI
[Dal Movimento Internazionale della Riconciliazione (per contatti: segreteria at miritalia.org) riceviamo e diffondiamo]
Il Mir in seguito alla decisione del suo consiglio nazionale tenutosi il 10 ottobre scorso, ha inviato la seguente lettera aperta alla Tavola della pace per sostenere gli sforzi del Movimento Nonviolento per caratterizzare in senso nonviolento la marcia Perugia-Assisi del 2011, in considerazione del fatto che in quell'occasione ricorre il cinquantenario della prima Marcia indetta da Aldo Capitini appunto il 24 settembre 1961.
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Lettera aperta alla Tavola della pace
Caro Flavio Lotti e amici della Tavola della pace,
tra un anno, il 25 settembre 2011, ripercorreremo insieme il cammino da Perugia ad Assisi, con lo stesso spirito con cui manifestarono gli antimilitaristi nonviolenti il 24 settembre 1961, nella prima edizione della Marcia Perugia-Assisi, promossa da Aldo Capitini.
Il Mir (Movimento Internazionale della Riconciliazione), riunito in Assemblea nazionale il 18 luglio e in Consiglio nazionale il 10 ottobre a Genova, a conclusione del Decennio Onu per una cultura di pace e nonviolenza, rispondendo anche al vostro invito a preparare la prossima Marcia, definita del cinquantenario, sostiene la scelta che essa sia decisamente incentrata, come la prima Marcia, sul tema della nonviolenza, quindi del disarmo, dell'antimilitarismo e della fratellanza tra i popoli, simbolizzata dalla iridata bandiera della pace che sfilo' in quella occasione per la prima volta in Italia.
Inoltre, poiche' il grande maestro italiano della nonviolenza dopo quella marcia fondo' il Movimento Nonviolento, per proseguire nella costruzione di una societa' di pace, senza armi e senza violenze, crediamo sia giusto e necessario che il Movimento Nonviolento, gia' promotore delle prime Marce, sia con voi copromotore della prossima. Sarebbe bene per questo ascoltare i protagonisti ed organizzatori di allora, che ancora sono attivi ed impegnati nel Movimento Nonviolento (Pietro Pinna, Alberto L'Abate, Daniele Lugli, Franco Perna).
Fraternamente uniti nel cammino per la nonviolenza e la riconciliazione.
Torino, 15 ottobre 2010
Per il Mir - Movimento Internazionale della Riconciliazione, Ilaria Ciriaci
3. VERSO IL CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO. LUCIANO CAPITINI: DA BRESCIA A PERUGIA E ASSISI
Ringraziamo Luciano Capitini (per contatti: capitps at libero.it) per questo intervento di invito al congresso del Movimento Nonviolento che si svolgera' a Brescia tra il 29 ottobre e il primo novembre 2010.
Luciano Capitini e' impegnato nel Movimento Nonviolento, nell'associazione nazionale "Amici di Aldo Capitini", nella Rete di Lilliput e in numerose altre esperienze e iniziative nonviolente; persona di straordinaria mitezza e disponibilita' all'ascolto e all'aiuto, ha condotto a Pesaro una esperienza di mediazione sociale nonviolenta; e' tra i coordinatori della campagna "Scelgo la nonviolenza". Si veda anche la risposta all'ultima domanda dell'intervista pubblicata nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 344: "Ho 77 anni e faccio parte proprio di quei tantissimi che, lontani da azioni eclatanti, hanno cercato di impegnarsi ogni giorno. Forse potrei citare l'esperienza, di mia moglie Anna Maria Semeraro e mia, consistita nell'aprire un primo centro di gestione dei conflitti qui a Pesaro (1998). Sono, inoltre, presidente dell'Anaac, 'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini' di cui e' uscito, in questi giorni, il volume degli atti di una giornata di studi dei giovani studiosi (non solo italiani) sulle opere ed il pensiero di Aldo (Levante editori, Bari).".
Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009. Opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra" n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini sono nel sito dell'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: www.aldocapitini.it; una assai utile mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere richiesti scrivendo a Luciano Capitini: capitps at libero.it, o anche a Lanfranco Mencaroni: l.mencaroni at libero.it, o anche al Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it o anche redazione at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org]
Colgo l'occasione di esprimere il mio pensiero da inserire nelle discussioni che verranno affrontate al Congresso del Movimento Nonviolento, affrontando un argomento di prossima, futura attualita'.
L'anno venturo e' gia' stata indetta dalla Tavola della Pace una marcia della Pace che coincide con il cinquantesimo anno dalla prima del 1961.
Pare doveroso, a tutti i nonviolenti italiani, che essa Marcia rappresenti anche un ricordo forte e commosso della prima, di cio' che ha significato in quei tempi, di cosa ne e' rimasto (secondo me moltissimo, anzi, piu' di quanto si supponesse nel '61).
Reputo che sia (e sara') una buona occasione per ricordare quel grande italiano che e' stato Aldo Capitini, e la forza del suo pensiero che riusci' a coagulare tante donne e uomini sul suo progetto, dietro una bandiera che deve aver avuto in dono un destino molto speciale se, poi, mezza Italia ha voluto esporla al suo balcone...
Chiedo a tante persone di interrogarsi su questo argomento, e, se reputano che valga la pena di esprimersi ad alta voce, dalla tribuna adatta, a favore della valutazione totale e sincera del nostro grande passato, chiedo che vengano a Brescia, nei giorni dal 29 ottobre al primo novembre, al Centro Saveriano, in via Piamarta 9, al congresso del Movimento Nonviolento.
4. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO FRANCESCO ANDREINI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Fracesco Andreini.
Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.
Per un profilo di Francesco Andreini si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
- Francesco Andreini: Credo sia stata una disposizione naturale, all'inizio. Da bambino non ho mai avuto per esempio neppure la curiosita' di vedere come erano "dentro" i piccoli animali (c'era chi "apriva" lucertole o topi, o chi schiacciava le formiche... a me sembrava che soffrissero tutti). Poi ho cercato di rinforzare questa mia idea con letture o sottolineature di atteggiamenti altrui.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?
- Francesco Andreini: All'inizio Gandhi, perche' era il piu' famoso, poi pero' mi hanno colpito di piu' i personaggi che molto prima della nostra epoca professavano queste idee, che pero' non divenivano mai "maggioritarie" (mi ha molto aiutato in questa formazione la rivista "Azione nonviolenta").
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
- Francesco Andreini: Difficile rispondere, perche' per me i libri devono avere la capacita' di attrarre, ma non tutti siamo attratti dalle stesse cose (titolo, autore, immagine della copertina, collana, casa editrice...) l'importante sarebbe che tutte le biblioteche avessero questo tipo di volumi a disposizione, e magari non troppo nascosti.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
- Francesco Andreini: La campagna "Sbilanciamoci" sta facendo un ottimo lavoro, mostrando che sia in tempi di crisi sia in tempi migliori, sono le nostre scelte che potrebbero offrire opportunita' per cambiare modello di vita.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Francesco Andreini: Tutti, a partire dalla scuola.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Francesco Andreini: Anche qui conta molto la disposizione personale, comunque credo siano particolarmente efficaci le organizzazioni che offrono opportunita' di lavoro collettivo (campi di lavoro, dove il confronto con persone diverse da quelle che si frequentano abitualmente e' molto piu' ampio).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
- Francesco Andreini: E' il rispetto della diversita', se la prevaricazione e' possibile tutti diventiamo possibili vittime.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
- Francesco Andreini: Per come ho conosciuto io il femminismo, il rapporto mi sembra stretto; la donna ha dovuto subire la violenza maschile in quanto piu' debole, e non potendo reagire con lo stesso metodo ha sviluppato una reazione capace di far breccia, ha trovato uno strumento che sposta il confronto su altri terreni.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
- Francesco Andreini: Anche in questo caso un nesso c'e': se si abbandona la violenza come metodo di azione, questo deve avvenire anche nei confronti dell'ambiente in cui ci muoviamo e di cui noi stessi facciamo parte.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
- Francesco Andreini: Una volta chiarito che si tratta di un "metodo" basta non limitarsi a considerare il mondo come una sfera di pochi metri intorno a te.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
- Francesco Andreini: Molto stretti, del resto l'organizzazione mafiosa ha una tipica forma gerarchica, antidemocratica e percio' violenta.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
- Francesco Andreini: Anche questi temi sono a mio avviso molto legati. Ci sono per esempio delle discussioni su come il movimento dei lavoratori porta avanti le proprie lotte (vedi i fumogeni che disturbano interventi della Cisl) ma mai si mette in discussione il metodo da certi dirigenti, sia delle industrie sia dei sindacati, nel prendere decisioni che riguardano i lavoratori stessi; se uno ti toglie un diritto senza farti partecipare in nessun modo alla decisione, e tu protesti con un metodo "duro", perche' si critica solo la tua reazione, e non si entra nel merito del conflitto?
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
- Francesco Andreini: Anche in questo caso la relazione e' molto stretta; e valgono considerazioni analoghe a quelle riportate al punto precedente.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?
- Francesco Andreini: Oggi tutti si dichiarano pacifisti, anche coloro che sostengono l'"esportazione della democrazia" con gli eserciti, o le guerre "umanitarie". Purtroppo pero' sono anche molti coloro che si dichiarano nonviolenti, ma sostengono varie guerre. Ad esempio ricordo la posizione del Partito Radicale, che si dichiara nonviolento e gandhiano, ma ha sostenuto varie guerre "umanitarie" (Jugoslavia per esempio) in nome della pace.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?
- Francesco Andreini: In questo caso il legame e' per me piu' stretto, dato che il militarismo e' una forma tipica di rapporto violento tra eserciti, ma anche come forma organizzativa interna ( i "capi" non sono scelti democraticamente ma nominati "dall'alto verso il basso"), quindi essere contro il militare quasi coincide con la scelta nonviolenta.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
- Francesco Andreini: Anche qui il legame mi sembra scontato: l'arma e' uno strumento di sopraffazione assoluto, ha il solo scopo di annientare il "nemico" di turno.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?
- Francesco Andreini: Qui mi sembra un po' piu' distante, a meno che non si pensi che tali diritti possono non essere "per tutti", cosa che accade su tanti altri diritti (vedi ad esempio la "sicurezza", variamente interpretata).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
- Francesco Andreini: Non sono espertissimo, ma mi risulta che anche nelle psicoterapie esistano scuole piu' o meno violente.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
- Francesco Andreini: Qui ho il mio punto di vista: molte religioni hanno spesso funzionato da giustificazione ad azioni violente (c'e' un tempo per la spada e un tempo per l'aratro..., classificare "gli infedeli", eccetera). Insomma e' piu' facile piegare la religione ad atteggiamenti violenti perche' nella storia di varie religioni si sono giustificate lotte per l'affermazione della "Verita'".
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?
- Francesco Andreini: Aiuta a capire la differenza tra educazione ed "ammaestramento".
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
- Francesco Andreini: Dovrebbe aiutare a capire quali leggi si devono modificare, in quale direzione e con quale metodo.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
- Francesco Andreini: A scegliere per quale scienza e per quali tecnologie.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
- Francesco Andreini: Mi sembra un'ottima chiave di "rilettura" della storia.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
- Francesco Andreini: E' un metodo che puo' essere compreso meglio se per ognuno si riesce a trovare il tema che fa capire come sia importante. Chi si trova in una posizione di privilegio spesso non si rende conto che potrebbe trovarsi di li' a poco in una posizione subalterna, e in questo caso si accetta piu' volentieri l'idea di dover discutere per trovare soluzioni condivise.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?
- Francesco Andreini: La disobbedienza, perche' mette in evidenza come il soggetto sia disposto a rischiare in prima persona, aumentando il proprio stato di disagio consapevolmente.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?
- Francesco Andreini: E' difficile. Il potere non ha alcun interesse a far conoscere questi movimenti, anzi! A mio avviso per esempio a Genova nel 2001 queste tecniche erano ben note a molti gruppi del movimento, ma il potere, compreso quello dell'informazione, ha fatto di tutto per scoraggiare questa pratica, fino a ridurre il movimento al silenzio e a farlo tornare indietro di anni. Devo anche dire che molti hanno sentito parlare di nonviolenza in quella occasione per la prima volta, e ne hanno fatto un "riassunto" troppo schematico rendendo alla teoria un cattivo servizio (ad esempio Bertinotti, ha fatto un po' come il Partito Radicale, ha letto solo i "titoli"!).
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?
- Francesco Andreini: Nel passato e' gia' successo (Beati i costruttori di pace) ma non credo esista una "formula" semplice.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Francesco Andreini: Brevemente: nato nel 1949, fin da piccolo ho avuto coscienza del fatto che l'Altro potevo essere io, sia come persona sia come animale o pianta. Non mi sono mai piaciute prevaricazioni o azioni violente, ma non so dire il perche'. Dopo la fine degli studi (ho voluto laurearmi in ingegneria) ho evitato l'impiego in aziende private perche' mi sembrava che il rapporto tra i dipendenti fosse troppo impostato sul regime della concorrenza, anche con il vicino di scrivania. Sono quindi passato da vari lavori subordinati (compresa l'agricoltura). Alla fine sono approdato alla scuola (ho insegnato Fisica e Matematica). La "svolta" e' arrivata con l'obiezione alle spese militari (campagna di Obiezione alle spere militari e vari pignoramenti) che mi ha portato a conoscere i movimenti nonviolenti. Poi la guerra del 1991 all'Iraq (la prima dell'Italia fuori dai "confini" dopo la seconda guerra mondiale) ha accelerato ancora l'impegno, un viaggio in Palestina e poi alla marcia dei 500 a Sarajevo eccetera. Ho scritto alcuni diari di viaggio delle varie esperienze.
5. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO FLORIANA LIPPARINI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Floriana Lipparini.
Floriana Lipparini, giornalista, ha lavorato per numerosi periodici, tra cui il mensile "Guerre e Pace", che per qualche tempo ha anche diretto, occupandosi soprattutto della guerra nella ex Jugoslavia. Impegnata nel movimento delle donne (Collettivo della Libreria Utopia, Donne per la pace, Genere e politica, Associazione Rosa Luxemburg), ha coordinato negli anni del conflitto jugoslavo il Laboratorio pacifista delle donne di Rijeka, un'esperienza di condivisione e relazione nel segno del femminile, del pacifismo, dell'interculturalita', dell'opposizione nonviolenta attiva alla guerra. E' autrice del libro Per altre vie. Donne fra guerre e nazionalismi, edito nel 2005 in Croazia da Shura publications in edizione bilingue, italiana e croata, e nel 2007 pubblicato in Italia da Terrelibere.org in edizione riveduta e ampliata. Si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Floriana Lipparini: Penso che il concetto di nonviolenza debba intendersi in senso ampio, un discorso semplice e complesso al medesimo tempo. Dobbiamo parlare di corpi e di idee, di bisogni e di diritti, di individui e di collettivita'... Svelare e denunciare i molti modi in cui si esercita violenza, privata e pubblica, e cercare strade perche' finalmente il genere umano evolva verso soluzioni pacifiche dei conflitti. La nonviolenza e' quindi un compito impegnativo e multiforme, una tensione continua verso un difficile traguardo che forse non si raggiungera' mai pienamente, ma che da' senso alla vita.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?
- Floriana Lipparini: Naturalmente abbiamo i maestri, Gandhi, Tolstoi, Lanza Del Vasto, Martin Luther King, Danilo Dolci, Capitini e molti altri... Ma il mio personale percorso verso la nonviolenza e' iniziato dalla riflessione sull'origine della guerra e sull'intreccio fra guerra, violenza e patriarcato. Su questo cammino ho incontrato numerose maestre, mi limito a ricordarne qualcuna: Virginia Woolf, Hannah Arendt, Simone Weil, Luce Fabbri... Pero' voglio ricordare anche Rachel Corrie, una giovane donna inerme, una pacifista statunitense uccisa dalla violenza dei militari israeliani mentre manifestava per i diritti negati dei palestinesi. Oltre alle grandi figure, penso sia preziosa la fatica di tutte le persone impegnate quotidianamente in mille progetti e iniziative di resistenza e contrasto alla violenza e alle ingiustizie (che sono comunque violenza), in tutto il mondo. Esempi forse anonimi ma luminosi.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?
- Floriana Lipparini: Oltre ai testi dei grandi maestri, consiglierei Ernst Juenger, e poi tutti gli scritti di Woolf, Arendt, Weil. Per quanto riguarda le mie scelte personali, direi anche Vandana Shiva, Carolyn Merchant, Leslie Marmon Silko, Ursula Le Guin. Un mio itinerario di lettura, che a me ha detto molto.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?
- Floriana Lipparini: Siamo in una fase di tale delirio di onnipotenza dei poteri forti che e' difficile fare classifiche, in pratica non c'e' aspetto del vivere che non sia minacciato dalla violenza e dall'ingiustizia. Io penso pero' che la violenza contro le donne, declinata in molti modi in ogni luogo del mondo, sia un nodo cruciale per una vera rivoluzione nonviolenta. Alcuni uomini hanno iniziato un percorso di autocoscienza per liberarsi da questo orrore che sta profondamente radicato in una concezione distorta del rapporto fra i sessi, ma sono ancora pochi. Occorre ora che tutta la societa' si faccia carico di questo dovere con una battaglia culturale che coinvolga le nuove generazioni attraverso la scuola, fin dagli asili, perche' nulla cambiera' davvero, in nessun campo, se non cambiera' il rapporto fra i sessi. Ovviamente, per una vera trasformazione del "comune sentire" sarebbe necessaria la presenza di molte donne consapevoli e indipendenti in tutti i luoghi decisionali, ma in Italia questa sembra solo una chimera. La violenza originaria verso l'Altro rappresentato dal genere femminile, codificata in primis dalle religioni che in diversi modi sono tutte misogine, avendo santificato e ufficializzato una immotivata gerarchia tra i sessi e un assurdo "primato" dell'uomo sulla donna, e' il modello di ogni altra violenza e di ogni altra ingiustizia. Una societa' in cui non si rispettano i diritti delle donne e' una societa' dove regna l'arbitrio, una societa' improntata al dominio. Contrastare la violenza sulle donne e' il primo passo per contrastare tutte le altre violenze. Ma la politica non arriva a capirlo, a ogni crisi il discorso delle donne scompare perche' considerato "di secondo piano".
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Floriana Lipparini: Di me posso solo dire che mi considero una persona in cammino, sempre alla ricerca di "altre vie", tra mille errori e incertezze.
6. MATERIALI. ALCUNE INTERVISTE ED ALCUNI INTERVENTI SULLA SITUAZIONE DELLA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA
Di seguito riportiamo l'elenco delle interviste e degli interventi della e sulla inchiesta sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia condotta da Paolo Arena e Marco Graziotti apparsi fin qui su "La nonviolenza e' in cammino" nei mesi da luglio 2010 a oggi (aggiornato al 19 ottobre 2010).
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- "Telegrammi", n. 240 del 3 luglio 2010: Andrea Cozzo;
- "Telegrammi", n. 242 del 5 luglio 2010: Roberto Malini;
- "Telegrammi", n. 243 del 6 luglio 2010: Leila D'Angelo, Enzo Mazzi;
- "Telegrammi", n. 244 del 7 luglio 2010: Michela De Santis;
- "Telegrammi", n. 245 dell'8 luglio 2010: Norma Bertullacelli, Augusto Cavadi, Franca Guana;
- "Telegrammi", n. 246 del 9 luglio 2010: Michele Meomartino, Sergio Paronetto;
- "Telegrammi", n. 247 del 10 luglio 2010: Paola Mancinelli, Dacia Maraini, Helene Paraskeva;
- "Telegrammi", n. 248 dell'11 luglio 2010: Omero Caiami Persichi, Mimma Ianno' Latorre;
- "Telegrammi", n. 249 del 12 luglio 2010: Benito D'Ippolito, Marco Palombo, Piercarlo Racca, Carlo Schenone, Alberto Castiglione;
- "Telegrammi", n. 250 del 13 luglio 2010: Maria G. Di Rienzo, Roberto Mazzini, Marilena Spriano;
- "Coi piedi per terra", n. 291 del 13 luglio 2010: Laura Tussi (parte prima);
- "Telegrammi", n. 251 del 14 luglio 2010: Paolo Cacciari, Giobbe Santabarbara;
- "Coi piedi per terra", n. 292 del 14 luglio 2010: Mario Di Marco, Laura Tussi (parte seconda e conclusiva);
- "Telegrammi", n. 252 del 15 luglio 2010: Gino Buratti;
- "Telegrammi", n. 253 del 16 luglio 2010: Letizia Lanza, Paolo Predieri;
- "Coi piedi per terra", n. 294 del 16 luglio 2010: Eleonora Bellini, Alessio Di Florio;
- "Telegrammi", n. 254 del 17 luglio 2010: Luisa Mondo, Anselmo Palini;
- "Coi piedi per terra", n. 295 del 17 luglio 2010: Mao Valpiana;
- "Telegrammi", n. 255 del 18 luglio 2010: Benito D'Ippolito, redazionale, Carla Biavati;
- "Coi piedi per terra", n. 296 del 18 luglio 2010: Nicoletta Crocella;
- "Telegrammi", n. 256 del 19 luglio 2010: Raffaele Mantegazza;
- "Telegrammi", n. 257 del 20 luglio 2010: Matteo Renato Dabascio;
- "Telegrammi", n. 258 del 21 luglio 2010: Daniela Musumeci;
- "Telegrammi", n. 260 del 23 luglio 2010: redazionale, Marina Martignone;
- "Telegrammi", n. 261 del 24 luglio 2010: Marilena Salvarezza;
- "Telegrammi", n. 262 del 25 luglio 2010: Peppe Sini, Franca Bimbi, Sonia Giardina, Giorgio Montagnoli;
- "Coi piedi per terra", n. 303 del 25 luglio 2010: Franca Maria Bagnoli;
- "Telegrammi", n. 263 del 26 luglio 2010: Sandro Canestrini, Alberto Camata, Christiana Soccini, Paola Pavese;
- "Telegrammi", n. 264 del 27 luglio 2010: Enrico Peyretti;
- Coi piedi per terra, n. 305 del 27 luglio 2010: Alessandro Colocolli, Carlo Ruta;
- "Telegrammi", n. 266 del 29 luglio 2010: Aristarco Scardanelli;
- "Coi piedi per terra", n. 307 del 29 luglio 2010: Peppe Sini, Pierpaolo Calonaci, Antonino Drago;
- "Telegrammi", n. 267 del 30 luglio 2010: Pasquale Pugliese;
- "Telegrammi", n. 268 del 31 luglio 2010: Burbanzio Malvolenti, Assunta Signorelli;
- "Coi piedi per terra", n. 309 del 31 luglio 2010: Severino Vardacampi, Giannarosa Marino, Francesco Pullia;
- "Telegrammi", n. 269 del primo agosto 2010: Geremia Cattristi;
- "Coi piedi per terra", n. 311 del 2 agosto 2010: Paolo Borsoni;
- "Telegrammi", n. 271 del 3 agosto 2010: Arnaldo Nesti, Giuseppe Anelli, Virginia Del Re;
- "Telegrammi", n. 273 del 5 agosto 2010: Alex Zanotelli;
- "Telegrammi", n. 274 del 6 agosto 2010: Luciano Bonfrate, Nicola Lo Bianco;
- "Telegrammi", n. 275 del 7 agosto 2010: Peppe Sini, Giobbe Santabarbara, Angelo Cavagna;
- "Telegrammi", n. 276 dell'8 agosto 2010: Severino Vardacampi, Pierluigi Consorti;
- "Coi piedi per terra", n. 317 dell'8 agosto 2010: Giobbe Santabarbara, Paolo Macina;
- "Telegrammi", n. 277 del 9 agosto 2010: Nino Lisi;
- "Telegrammi", n. 278 del 10 agosto 2010: Mauro Furlotti, Daniele Lugli;
- "Coi piedi per terra", n. 319 del 10 agosto 2010: Marta Ghezzi;
- "Telegrammi", n. 279 dell'11 agosto 2010: Pia Covre, Paolo Bertagnolli, Vincenzo Puggioni;
- "Telegrammi", n. 280 del 12 agosto 2010: Catiuscia Barbarossa, Tiziano Cardosi, Francesca Fabbri;
- "Telegrammi", n. 281 del 13 agosto 2010: Giovanni Benzoni, Valter Toni, Angela Giuffrida;
- "Telegrammi", n. 282 del 14 agosto 2010: Daria Dibitonto, Achille Scatamacola;
- "Telegrammi", n. 283 del 15 agosto 2010: Vergiliano Scorticossi;
- "Telegrammi", n. 284 del 16 agosto 2010: Giuseppe Moscati;
- "Coi piedi per terra", n. 325 del 16 agosto 2010: Giulio Vittorangeli;
- "Telegrammi", n. 285 del 17 agosto 2010: Gaetano Farinelli, Gloria Gazzeri, Fredo Olivero;
- "Telegrammi", n. 286 del 18 agosto 2010: Generoso Canagliozzi;
- "Coi piedi per terra", n. 327 del 18 agosto 2010: Maria D'Asaro;
- "Telegrammi", n. 288 del 20 agosto 2010: Francesco Comina;
- "Telegrammi", n. 289 del 21 agosto 2010: Osvaldo Caffianchi;
- "Telegrammi", n. 291 del 23 agosto 2010: Crispino Scotolatori, Antonio Vigilante;
- "Telegrammi", n. 292 del 24 agosto 2010: Massimo Grandicelli; Anna Pascuzzo;
- "Telegrammi", n. 295 del 27 agosto 2010: Luigi Sandri;
- Telegrammi", numero 299 del 31 agosto 2010: Michele Boato;
- "Coi piedi per terra", numero 340 del 31 agosto 2010: Patrizia Caporossi, Alessandro Pizzi;
- "Telegrammi", numero 301 del 2 settembre 2010: Francesco de Notaris;
- "Telegrammi", numero 302 del 3 settembre 2010: Wanda Tommasi;
- "Telegrammi", numero 303 del 4 settembre 2010: Vittorio Pallotti;
- "Telegrammi", numero 304 del 5 settembre 2010: Luciano Benini;
- "Telegrammi", numero 306 del 7 settembre 2010: Anna Baluganti;
- "Telegrammi", numero 307 dell'8 settembre 2010: Mariella Cao, Mauro Cereghini, Giovanni Sarubbi;
- "Coi piedi per terra", numero 348 dell'8 settembre 2010: Giampiero Girardi;
- "Telegrammi", numero 312 del 13 settembre 2010: Carla Mariani;
- "Telegrammi", numero 313 del 14 settembre 2010: Luigi Mochi Sismondi; Bruna Peyrot; Francesco Pistolato;
- "Telegrammi", numero 315 del 16 settembre 2010: Zenone Sovilla;
- "Coi piedi per terra", numero 356 del 16 settembre 2010: Giacomo Alessandroni;
- "Telegrammi", numero 316 del 17 settembre 2010: Maria Rosaria Baldin;
- "Coi piedi per terra", numero 357 del 17 settembre 2010: Gianni Tamino;
- "Coi piedi per terra", numero 358 del 18 settembre 2010: Chiara Cavallaro;
- "Telegrammi", numero 318 del 19 settembre 2010: Agostino Letardi;
- "Coi piedi per terra", numero 359 del 19 settembre 2010: Marcello Vigli;
- "Telegrammi", numero 319 del 20 settembre 2010: Marino Marinelli;
- "Telegrammi", numero 322 del 23 settembre 2010: Antonio Mazzeo;
- "Telegrammi", numero 323 del 24 settembre 2010: Itala Ricaldone;
- "Telegrammi", numero 324 del 25 settembre 2010: Giovanni Balacco;
- "Telegrammi", numero 328 del 29 settembre 2010: Gennaro Abele Avalimi; Luca Carlini;
- "Coi piedi per terra", numero 369 del 29 settembre 2010: Annarosa Buttarelli; Peppe Sini;
- "Telegrammi", numero 329 del 30 settembre 2010: Giulio De la Pierre;
- "Coi piedi per terra", numero 370 del 30 settembre 2010: Amerigo Bigagli; Pancrazio Degnente;
- "Coi piedi per terra", numero 371 del primo ottobre 2010: Giuliano Falco;
- "Coi piedi per terra", numero 372 del 2 ottobre 2010: Livio Miccoli;
- "Telegrammi", numero 338 del 9 ottobre 2010: Stella Bertuglia;
- "Coi piedi per terra", numero 381 dell'11 ottobre 2010: Andrea Alessandrini; Onorato Delipomeni;
- "Telegrammi", numero 343 del 14 ottobre 2010: Giancarla Codrignani;
- "Telegrammi", numero 344 del 15 ottobre 2010: Farid Adly; Luciano Capitini; Marinella Correggia;
- "Coi piedi per terra", numero 385 del 15 ottobre 2010: Sergio Albesano;
- "Telegrammi", numero 345 del 16 ottobre 2010: Angela Dogliotti Marasso; Ermete Ferraro; Alberto L'Abate; Silvano Tartarini;
- "Coi piedi per terra", numero 386 del 16 ottobre 2010: Massimo Bonfatti; Alessandro Murgia; Nora Rodriguez;
- "Telegrammi", numero 346 del 17 ottobre 2010: Ivan Bettini; Pietro Lazagna; Nello Margiotta; Antonio Parisella; Fabrizio Truini; Beppe Pavan.
- "Coi piedi per terra", numero 387 del 17 ottobre 2010: Angelo Bertani; Alessandro Capuzzo; Piero P. Giorgi;
- "Telegrammi", numero 347 del 18 ottobre 2010: Liliana Boranga; Silvio Cinque; Silvano Leso; Elena Liotta; Stefano Melis; Antonella Santarelli; Olivier Turquet;
- "Coi piedi per terra", numero 388 del 18 ottobre 2010: Lino Cattabianchi; Franco Lorenzoni;
- "Telegrammi", numero 348 del 19 ottobre 2010: Davide Berruti; Vittorio Merlini; Gualtiero Via;
- "Coi piedi per terra", numero 389 del 19 ottobre 2010: Francesco Andreini; Floriana Lipparini.
7. MAESTRE. SHULAMITH FIRESTONE: L'ALTERNATIVA
[Da Shulamith Firestone, La dialettica dei sessi. Autoritarismo maschile e societa' tardo-capitalistica, Guaraldi, Firenze-Rimini 1971, 1976, p. 247.
Shulamith Firestone, nata nel 1945 a Ottawa in Canada, e' una intellettuale femminista, artista, cineasta, saggista, attivista. Opere di Shulamith Firestone: La dialettica dei sessi, Guaraldi, Firenze-Rimini 1971, 1976; in inglese cfr. anche: Airless Spaces, Semiotext(e), 1998]
Ora abbiamo le conoscenze sufficienti a creare un nuovo paradiso in terra. L'alternativa e' il nostro suicidio attraverso questa conoscenza, la creazione di un inferno in terra, seguita dall'oblio.
8. MAESTRE. GERMAINE GREER: QUANTO
[Da Germaine Greer, L'eunuco femmina, Bompiani, Milano 1972, 1979, p. 265.
Germaine Greer, intellettuale femminista, e' nata a Melbourne, in Australia, nel 1939; docente di letteratura inglese e comparata all'Universita' di Warwick in Inghilterra, saggista e narratrice. Opere di Germaine Greer: L'eunuco femmina, Bompiani, Milano 1972; Viaggio intorno al padre, Mondadori, Milano 1990; La seconda meta' della vita, Mondadori, Milano 1995; La donna intera, Mondadori, Milano 2000; Il ragazzo, L'Ippocampo, Genova 2004]
Le donne non hanno chiaro quanto gli uomini le odino.
9. MAESTRE. KATE MILLETT: PER QUANTO MASCHERATO
[Da Kate Millett, La politica del sesso, Rizzoli, Milano 1971, p. 43.
Kate Millett (Saint Paul, Minnesota, 1934), scrittrice, scultrice, docente universitaria di letteratura e filosofia, una delle figure piu' autorevoli della riflessione femminista. Tra le opere di Kate Millett: La politica del sesso, Rizzoli, Milano 1971, poi Bompiani, Milano; Prostituzione, Einaudi, Torino 1975; In volo, Bompiani, Milano, poi Kaos, Milano 1995; Sita, Kaos, Milano 1993; Il trip della follia, Kaos, Milano 1993. Opere su Kate Millet: cfr. il libro-intervista a cura di Anselma Dell'Olio, Kate Millet: bisogna ruggire e ringhiare, Stampa Alternativa, Viterbo 1996]
Per quanto mascherato possa risultare nel suo aspetto attuale, il dominio sessuale prevale, nonostante tutto, come l'ideologia piu' diffusa della nostra cultura e ne costituisce il concetto base di potere.
Questo perche' la nostra societa', come tutte le altre civilta' storiche, e' un patriarcato.
10. MAESTRE. JULIET MITCHELL: NELLA SOCIETA' DEI CONSUMI
[Da Juliet Mitchell, La condizione della donna, Einaudi, Torino 1972, 1978, p. 156.
Juliet Mitchell, nata in Nuova Zelanda nel 1940, vissuta in Inghilterra fin dall'infanzia, pensatrice e militante femminista, docente universitaria, saggista, psicoanalista; dopo gli studi a Oxford, ha insegnato fino al 1970 nelle Universita' di Leeds e Reading, insegna ora Genere e societa' presso l'Universita' di Cambridge, e' fellow al Jesus College di Cambridge, e' visiting professor di Letteratura comparata presso la Yale University; redattrice della "New Left Review", impegnata nel gruppo londinese del Women's Liberation Workshop, fa parte della British Psycho-Analytical Society e dell'International Psychoanalytical Association (Ipa). Opere di Juliet Mitchell: Woman's Estate, Penguin, 1971; Psychoanalysis and Feminism. Freud, Reich, Laing and Women,1974, riedito come Psychoanalysis and Feminism: A Radical Reassessment of Freudian Psychoanalysis, Basic Books 2000; Women: The Longest Revolution, Virago Press 1984; (a cura di), Feminine Sexuality. Jacques Lacan and the ecole freudienne, W. W. Norton & Company, 1985; (a cura di), Selected Melanie Klein, The Free Press, 1987; (a cura di, con Ann Oakley), Who's Afraid of Feminism?: Seeing Through the Backlash, New Press, 1997; Mad Men and Medusas: Reclaiming Hysteria, Basic Books, 2001; Siblings, Sex and Violence, Cambridge, Polity Press, 2003; in italiano: La rivoluzione piu' lunga, Savelli, Roma 1972; La condizione della donna, Einaudi, Torino 1972; Psicoanalisi e femminismo. Freud, Reich, Laing e altri punti di vista sulla donna, Einaudi, Torino 1976; Pazzi e meduse. Ripensare l'isteria alla luce della relazione tra fratelli e sorelle, La Tartaruga, Milano 2004]
Ci hanno offerto l'idea illusoria della libera e gloriosa espressione di noi stesse, ma e' risultato che era solo nel senso di una ulteriore forma di alienazione, trasformandoci in prodotti di cui ci hanno poi espropriato per usarli nella societa' dei consumi.
11. MAESTRE. ADRIENNE RICH: GLI UOMINI
[Da Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000, p. 310.
Adrienne Rich e' una grandissima poetessa e saggista femminista americana di straordinaria intensita' e profondita', di forte impegno civile, militante per la pace e la dignita' umana. Dal sito www.crocettieditore.com riprendiamo la seguente scheda: "Adrienne Rich e' nata il 16 maggio 1929 a Baltimora. Poetessa, saggista e militante femminista, a ventun anni ha vinto il Premio Yale per giovani poeti con A change of world (1951, Un mutamento di mondo). Ha, inoltre, pubblicato le raccolte poetiche Gli intagliatori di diamanti (1955, The diamond cutters), Necessita' del vivere (1966, Necessities of life), Esplorando il relitto (1973, Diving into the wreck), Il sogno di una lingua comune (1978, The dream of a common language), Atlante del mondo difficile (1991, Atlas of the difficult world); e i saggi Nato di donna (1976, Born of woman), Segreti silenzi bugie (1966-78, On lies, secrets and silence), Sangue, pane e poesia (1986, Blood, bread and poetry); e la raccolta Oscuri campi della repubblica (1991-95, Dark fields of the republic), che comprende anche numerose sequenze narrative". Opere di Adrienne Rich: Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000; Esplorando il relitto, Savelli, Milano 1979; Segreti silenzi bugie, La Tartaruga, Milano 1982; Lo spacco alla radice, Estro, Firenze 1985; Come la tela del ragno, La Goliardica, Roma 1985; Cartografie del silenzio, Crocetti, Milano 2000]
Gli uomini si rendono sempre piu' conto che i loro disagi sono in qualche modo legati al patriarcato. Ma pochi di loro sono disposti a dar le dimissioni.
12. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
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COI PIEDI PER TERRA
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 389 del 19 ottobre 2010
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