Telegrammi. 343



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 343 del 14 ottobre 2010

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Ogni giorno e' un giorno di lutto finche' non cessiamo di fare la guerra

2. Contro la guerra, contro il razzismo (2008)

3. Degli altri il sangue ed il silenzio nostro (2008)

4. Fermare la guerra, tornare al diritto internazionale e alla legalita' costituzionale (2008)

5. La rimozione (2008)

6. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Giancarla Codrignani

7. Alcune interviste ed alcuni interventi sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia

8. Si e' svolto il 12 ottobre un incontro di riflessione e di studio a Viterbo

9. Il 13 ottobre si e' svolto a Blera un incontro di formazione alla comunicazione nonviolenta

10. Il 16 ottobre a Modena

11. Il 17 ottobre a Ferrara

12. Per sostenere il Movimento Nonviolento

13. "Azione nonviolenta"

14. Segnalazioni librarie

15. La "Carta" del Movimento Nonviolento

16. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: OGNI GIORNO E' UN GIORNO DI LUTTO FINCHE' NON CESSIAMO DI FARE LA GUERRA

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana.

Si adoperi l'Italia per la pace con mezzi di pace.

Solo la pace salva le vite.

Solo la smilitarizzazione e il disarmo dei conflitti rende i conflitti umanamente, civilmente affrontabili.

Torni l'Italia al rispetto della sua legge fondamentale, alla Costituzione della Repubblica Italiana che lapidariamente afferma che "L'Italia ripudia la guerra".

*

Con la forza della verita'. Con la scelta della nonviolenza.

Insorga il popolo italiano.

Insorga il popolo italiano contro la guerra.

Insorga il popolo italiano contro il razzismo.

Insorga il popolo italiano per difendere la legalita' che salva le vite.

Insorga il popolo italiano per far cessare le uccisioni e le persecuzioni.

Insorga il popolo italiano.

Con la forza della verita'. Con la scelta della nonviolenza.

*

Ed il 4 novembre, data che ricorda la fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, sia il giorno del lutto e dell'opposizione a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, a tutte le armi, a tutte le uccisioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

2. MEMORIA. CONTRO LA GUERRA, CONTRO IL RAZZISMO (2008)

[Riproponiamo questo editoriale del 2008]

 

Contro la guerra, contro il razzismo, per il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, per difendere la biosfera.

Occorre il disarmo, la smilitarizzazione, la scelta della sobrieta' e della condivisione.

Occorre sconfiggere militarismo, patriarcato, sfruttamento, occorre abolire le strutture della violenza e della menzogna, occorre affermare la dignita' di tutti e di ciascuno.

La nonviolenza e' la via.

 

3. MEMORIA. DEGLI ALTRI IL SANGUE ED IL SILENZIO NOSTRO (2008)

[Riproponiamo questo editoriale del 2008]

 

Si puo' uccidere anche assistendo inerti alle stragi che altri compiono.

Ma in Afghanistan e' in corso una guerra, una guerra terrorista e stragista.

Ma a quella guerra l'Italia prende parte, a quella guerra assassina e assassina.

E l'Italia prende parte a quella guerra in violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale.

*

Perche' non c'e' un movimento di popolo contro la guerra, il terrorismo e le stragi di cui essa consiste?

Perche' non scendiamo per le strade a chiedere che cessi la partecipazione italiana alla guerra assassina, alla guerra cui l'Italia non avrebbe mai dovuto prender parte giacche' glielo proibisce la sua legge fondamentale?

Perche' si accettano le stragi afgane?

Non e' uno stesso sentire razzista quello che ritiene insignificanti le stragi degli afgani la' e le stragi dei migranti qui in terra e in mare?

Non dovremmo opporci alla guerra e alle stragi, al razzismo e al terrorismo?

Non dovremmo difendere l'umanita' nostra ed altrui, l'unica umanita' di tutte e tutti?

*

Questo silenzio, il sangue degli altri.

 

4. MEMORIA. FERMARE LA GUERRA, TORNARE AL DIRITTO INTERNAZIONALE E ALLA LEGALITA' COSTITUZIONALE (2008)

[Riproponiamo questo editoriale del 2008]

 

Occorre fermare la guerra terrorista e stragista in Afghanistan.

E l'Italia puo' e deve fare il primo passo: cessando di prendervi parte poiche' essa e' un crimine, il maggiore dei crimini, che altri crimini e crimini genera.

L'Italia puo' e deve fare il primo passo: tornando al rispetto del diritto internazionale e al rispetto della legalita' costituzionale; tornando al principio fondamentale della sua politica internazionale scritto nella legge alla base dell'ordinamento giuridico repubblicano: "L'Italia ripudia la guerra".

*

Occorre opporsi alle stragi, occorre opporsi al terrorismo, occorre opporsi alle violazioni dei diritti umani, occorre opporsi alla guerra nemica dell'umanita', che di stragi e terrore e violenze sempre consiste, che di carne umana si nutre.

In questo tragico momento dell'umanita' occorre fare la scelta che salva le vite, la scelta della solidarieta' che affratella e assorella l'umanita' intera: la scelta della pace e del dialogo, la scelta del disarmo e della cooperazione, la scelta della smilitarizzazione di tutti i conflitti, la scelta della nonviolenza.

*

Cessi la partecipazione italiana alla guerra.

S'impegni l'Italia per la cessazione delle stragi.

Il primo e fondamentale diritto umano e' quello di non essere uccisi.

Solo la pace salva le vite.

*

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Lo diciamo anche oggi, nel quarantesimo anniversario della scomparsa di Aldo Capitini, che della nonviolenza e' stato apostolo in Italia.

 

5. MEMORIA. LA RIMOZIONE (2008)

[Riproponiamo questo editoriale del 2008]

 

"- Geronte: Solo restasti?

- Tetragono: Con il vero solo.

E con le vittime di tanta strage.

- Geronte: Non solo dunque..."

(Eufemio Cecidi, Torneamento di vanitati)

 

C'e' una guerra in corso in Afghanistan.

Una guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, mafiosa e totalitaria.

Una guerra cui l'Italia partecipa in violazione della sua legge fondamentale.

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Che pena le tante riviste pacifiste italiane che dall'estate del 2006 non dicono una parola sulla guerra e le stragi in Afghanistan, sul fatto che l'Italia e' in guerra, sul fatto che prosegue la flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, sul fatto che l'eversione dall'alto nel nostro paese ha vinto anche grazie alla loro omerta', alla loro complicita'.

Che pena le tante organizzazioni pacifiste italiane che dall'estate del 2006 non dicono una parola sulla guerra e le stragi in Afghanistan, sul fatto che l'Italia e' in guerra, sul fatto che prosegue la flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, sul fatto che l'eversione dall'alto nel nostro paese ha vinto anche grazie alla loro omerta', alla loro complicita'.

E che pena i tanti sofisti e burocrati pacifisti e fin pretesamente "nonviolenti" italiani che dall'estate del 2006 non dicono una parola sulla guerra e le stragi in Afghanistan, sul fatto che l'Italia e' in guerra, sul fatto che prosegue la flagrante violazione dell'articolo 11 della Costituzione, sul fatto che l'eversione dall'alto nel nostro paese ha vinto anche grazie alla loro omerta', alla loro complicita'.

*

Eppure: nessuno puo' ignorare che la guerra e' in corso; nessuno puo' ignorare che la guerra consiste di stragi; nessuno puo' ignorare che la guerra uccide degli esseri umani.

Eppure: nessuno puo' ignorare che la partecipazione italiana alla guerra afgana configura l'abbattimento della Costituzione in uno dei suoi principi fondamentali; nessuno puo' ignorare che la partecipazione italiana alla guerra e' un golpe, un golpe assassino.

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Ma le tante riviste pacifiste italiane, le tante organizzazioni pacifiste italiane, i tanti sofisti e burocrati pacifisti e fin pretesamente "nonviolenti" italiani con poche, davvero poche e non sempre limpide eccezioni, tacciono, rimuovono, negano che l'orrore sia in corso, e cosi' negano aiuto alle vittime, e cosi' fiancheggiano gli sterminatori.

Eppure ci vorrebbe tanto poco a veder chiaro: e tanto poco ci vorrebbe a capire che se non ci si impegna contro la guerra sterminatrice, tutto il resto (tutto il resto che serve di fatto a occultare questo crimine e questa complicita') e' fasullo e furfantesco, destituito di ogni credibilita'.

*

Perche' accade questo, questo orrore, questo schifo?

Perche' questo accade quando - pensando che sia per una sola volta, come se fosse nulla e invece e' tutto - ci si prostituisce al male: che esso ti rende schiavo per sempre.

Per sempre: finche' non trovi la forza di rompere quella catena in cui da te stesso ti sei imprigionato.

Quelle tante riviste pacifiste italiane, quelle tante organizzazioni pacifiste italiane, quei tanti sofisti e burocrati pacifisti e fin pretesamente "nonviolenti" italiani, se non spezzano questa catena di omerta', di complicita', di correita', di prostituzione alla guerra e alle stragi, nulla piu' mai avranno da dire che altri possano voler ascoltare.

Un atto di pentimento, di contrizione, di ammissione di colpa e vergogna, e' necessario e urgente.

Atti di riparazione non sono piu' possibili: gli assassinati dalla guerra restano assassinati. Nulla e nessuno puo' lavare o perdonare la corresponsabilita' con gli omicidi.

Ma almeno si puo' far cessare l'omerta', almeno si puo' far cessare la complicita', almeno si puo' iniziare a battersi affinche' altre persone uccise non siano.

*

Chiamiamo nonviolenza la forza della verita'.

Cessi la partecipazione italiana alla guerra.

L'Italia torni al rispetto della legalita' costituzionale e del diritto internazionale.

L'Italia si impegni per la cessazione della guerra, per salvare le vite.

La pace si costruisce con la pace, la solidarieta' tra tutti gli esseri umani, il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

Chiamiamo nonviolenza la forza della verita'.

 

6. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO GIANCARLA CODRIGNANI

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Giancarla Codrignani.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Giancarla Codrignani, gia' presidente della Loc (Lega degli obiettori di coscienza al servizio militare), gia' parlamentare, saggista, impegnata nei movimenti di liberazione, di solidarieta' e per la pace, e' tra le figure piu' rappresentative della cultura e dell'impegno per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Giancarla Codrignani: L'odissea intorno ai telai, Thema, Bologna 1989; Amerindiana, Terra Nuova, Roma 1992; Ecuba e le altre, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994; L'amore ordinato, Edizioni Com nuovi tempi, Roma 2005. Si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza? E quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Giancarla Codrignani: Non credo alla nonviolenza "per natura", ma per educazione. Mio padre, antifascista che non si era mai piegato alla dittatura, era un italiano dignitoso che conosceva la differenza tra resistere in nome dei principi e, invece, sfidare i perdenti, recuperata la liberta', con il rancore delle pene subite e la tracotanza della vittoria. Mia madre, poi, oltre ad approvare la mite fermezza di mio padre, estendeva ad animali e piante il divieto dei metodi drastici.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Giancarla Codrignani: Ormai li hanno nominati gli altri amici intervistati. Vorrei ricordare in particolare il Vangelo, cosi' poco applicato anche da chi si definisce cristiano.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Giancarla Codrignani: Per quanto ritenga ineludibile la riflessione teorica, penso che sia opportuno seguire (e pretenderne l'efficacia) le iniziative delle diplomazie nelle vertenze internazionali e l'applicazione dei diritti: entrambi sono la nonviolenza possibile delle istituzioni.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Giancarla Codrignani: Credo che nella cultura della globalizzazione anche la nonviolenza debba rinnovarsi e dare ai giovani  possibilita' nuove di espressione originale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Giancarla Codrignani: Le donne non sono "piu' buone", ma hanno imparato che il modello gerarchico dei maschi e' di per se' violento. E fa danni.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Giancarla Codrignani: Come diceva la mia mamma: anche l'albero fa parte del vivente, puo' subire come noi la violenza della natura e della morte, ma richiede rispetto.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani? E quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia? E quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse? E quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Giancarla Codrignani: E' ovvio che al razzismo o alle mafie, che violano i diritti umani che sono di tutti, si deve resistere senza moltiplicarne la violenza. Ma non e' cosi' riconosciuto, anche tra i pacifisti gandhiani, che lo sciopero e' una delle invenzioni nonviolente piu' importanti. Anche l'autodeterminazione dei popoli ha bisogno di essere convertita alla nonviolenza: nei decenni passati si e' sostenuta la legittimita' della lotta armata, oggi non e' questione della sua legittimita', ma dell'inefficacia. Le armi sono puro autolesionismo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo, tra nonviolenza e antimilitarismo, tra nonviolenza e disarmo?

- Giancarla Codrignani: Per parole come "pacifismo" e "antimilitarismo" bisogna intendersi e ragionare. Che la pace sia auspicabile e' un'ovvieta' che sostengono anche i militari. Che non viviamo nella perfezione e' un'altra constatazione perfino banale. Bisogna contestualizzare per non diventare anche noi insensatamente fondamentalisti. Per "fare" pace bisogna mettere in moto meccanismi che richiedono prudenza e perfino mediazioni. Per essere antimilitaristi bisogna prendere atto che anche i militari sono impiegati dello stato che non vanno demonizzati, ma conosciuti e presi a controparte. Credo di essere stata pacifista e antimilitarista quando ho deciso di dare la mia attivita' parlamentare in Commissione Difesa e non in Commissione Agricoltura.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza? E tra nonviolenza e psicoterapie? E vede tra nonviolenza e informazione?

- Giancarla Codrignani: La nonviolenza e' liberta' nel senso che controlla la possibilita' di reazioni immediate e irragionevoli. Per questo e' sostanza e metodo di tutti i diritti, di tutte le pratiche di solidarieta' e di ogni forma aiuto, dall'assistenza alle vittime alle terapie che rafforzano la vita addolcendola.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica, alla riflessione delle e sulle religioni, alla riflessione sull'educazione, alla riflessione sull'economia, alla riflessione sul diritto e le leggi, alla riflessione sull'etica e sulla bioetica, alla riflessione sulla scienza e la tecnologia, alla riflessione storica e alla pratica storiografica?

- Giancarla Codrignani: La nonviolenza "e'" una filosofia, forse la base di ogni filosofia che si configuri a partire dall'umano. Dovrebbe essere implicita nelle religioni che, tutte, dipendono da messaggi di pace e fraternita'. Altrettanto implicita nell'etica, che non puo' imporsi come dogma perche' e' plurale nel suo rapportarsi a giudizi valoriali diversi. Piu' difficile - e credo ancora in attesa di iniziativa specifica che potrebbe essere l'innovazione delle nuove generazioni - metterla in pratica nell'economia e nella configurazione dei meccanismi giuridici. Molto impegnativa e' anche la "scienza nonviolenta": accade come per la religioni che comprimono la fede: infatti la scienza procede con coraggio a beneficio degli esseri umani, ma le applicazioni che ne derivano coinvolgono la responsabilita' di chi ne determina l'uso: i politici e gli imprenditori che privilegiano le applicazioni tecnologiche nel settore militare e le commerciano nulla hanno a che fare con la scienza. Ma per tutti questi riferimenti la nonviolenza dovrebbe diventare sostanza dell'educazione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Giancarla Codrignani: Ritengo che la politica sia l'impegno piu' bello e pulito che non solo si possa, ma si debba esercitare. Per questo dovrebbe richiamarsi alla nonviolenza almeno come metodo: il consenso non puo' che derivare dalla persuasione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Giancarla Codrignani: Non mi e' chiaro se ci sia una disciplina per dare forma culturale alla nonviolenza: certo bisogna pensarla, studiarla nelle scuole, predisporsi alla coerenza. Ma e' come dire se si debbono fare delle cattedre sulla felicita', la coerenza, la ragionevolezza. Tuttavia e' importante darle senso sempre e in ogni cosa, anche piccola: il mio computer registra questa parola in rosso perche' la vorrebbe spezzata in due, segno che e' ancora "nuova", nonostante tutto...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione? E dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

- Giancarla Codrignani: Certamente viviamo nella societa' della comunicazione e anche noi dobbiamo usare i mezzi comuni per valorizzare le nostre finalita' e renderle conosciute, diffonderle al massimo. Ma i movimenti pacifisti spesso hanno una loro forma di fondamentalismo che non tiene conto dell'impatto con la storia del mondo cosi' come si e' arrivato ad oggi. Bisogna essere determinati, in primo luogo, con se stessi; con il prossimo l'approccio non puo' essere necessariamente severo, mentre lo deve essere con le autorita' e i poteri.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti tra la nonviolenza e i vari ambiti della vita sociale?

- Giancarla Codrignani: La nonviolenza e' soprattutto "relazione". Mettersi in relazione non e' facile e lo si comprende dal rapporto uomo/donna. Bisogna disancorare il pensiero dalla formazione gerarchica: nell'infanzia l'obbedienza e' necesaria, ma e' un arte che i genitori e i maestri non sanno spesso impiegare. Se anche al liceo dobbiamo "ripetere la lezione" accettiamo che ci sia una gerarchia, che non necessariamente rappresenta il bello, il bene, il giusto...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia, nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita', nonviolenza e politica, nonviolenza e vita quotidiana, nonviolenza e cura del territorio in cui si vive, nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quali relazioni?

- Giancarla Codrignani: Sono tutte relazioni. E sappiamo che relazionarsi e' difficile, ma sicuramente dolce e umano. Figurarsi con gli amici.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?

- Giancarla Codrignani: E' la domanda piu' seria e "bella": si capisce che essere forti e "vincere" non serve a nulla.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza? E quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo e in Italia? E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo? E quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

- Giancarla Codrignani: Cari amici, viviamo solo nel 2010 e quello attuale e' un tempo di transizione ad un'altra storia: troppi hanno paura del futuro e la paura e' antagonista del coraggio nonviolento. Bonhoeffer diceva, attribuendo il ragionamento al cristiano, che non deve essere ne' ottimista ne' pessimista perche' pessimismo e ottimismo sono illusioni; ma agire per contribuire al bene contro ogni violenza. Credo che bisognerebbe contribuire a far sentire che chi ha paura aiuta la violenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza? Nonviolenza e intercultura, nonviolenza e conoscenza di se', nonviolenza e scienze umane, nonviolenza e linguaggio, nonviolenza e stili di vita, nonviolenza e critica dell'industrialismo, nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali relazioni implicazioni e conseguenze?

- Giancarla Codrignani: Desidereremmo essere gia' efficaci in tutto. E certamente siamo diversi anche nelle competenze e nelle iniziative. Ma e' importante capire che non siamo onnipotenti e presumere di essere tutta la verita'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie; nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia; nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?

- Giancarla Codrignani: Siamo sempre in comunita', perche' da soli non andiamo da nessuna parte. Ma tra gli altri ci sono quelli ancora violenti, che sono un grosso problema, perfino in famiglia. Non e' facile, ma un compito non piccolo e' decostruire teorie e pratiche di dominio e violenza. Perche' non vincono, ma preparano sconfitte piu' gravi a danno di tanti e, forse, degli stessi sostenitori del principio della forza. Vorresti essere stato Schwarzenegger o Einstein?

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?

- Giancarla Codrignani: Di un futuro senza guerre. Tutti hanno oggi armi troppo potenti e coscienze troppo ignoranti per non capire che le loro sfide sono di morte per migliaia di civili...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?

- Giancarla Codrignani: Una possibilita' in piu' oltre a parlare, inventare, scrivere.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Giancarla Codrignani: Potrei dire che sono una vecchia signora, ma sarei ipocrita perche' non sento miei ne' il sostantivo ne' l'aggettivo. Pero' sono una che e' piuttosto contenta di come risponde alle responsabilita' che incontra. Se qualcuno ha letto "Ecuba e le altre", ormai fuori commercio (Edizioni cultura della pace, Firenze 1994), si e' fatto forse qualche idea di me.

7. MATERIALI. ALCUNE INTERVISTE ED ALCUNI INTERVENTI SULLA SITUAZIONE DELLA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA

 

Di seguito riportiamo l'elenco delle interviste e degli interventi della e sulla inchiesta sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia condotta da Paolo Arena e Marco Graziotti apparsi fin qui su "La nonviolenza e' in cammino" nei mesi da luglio 2010 a oggi (aggiornato al 14 ottobre 2010).

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- "Telegrammi", n. 240 del 3 luglio 2010: Andrea Cozzo;

- "Telegrammi", n. 242 del 5 luglio 2010: Roberto Malini;

- "Telegrammi", n. 243 del 6 luglio 2010: Leila D'Angelo, Enzo Mazzi;

- "Telegrammi", n. 244 del 7 luglio 2010: Michela De Santis;

- "Telegrammi", n. 245 dell'8 luglio 2010: Norma Bertullacelli, Augusto Cavadi, Franca Guana;

- "Telegrammi", n. 246 del 9 luglio 2010: Michele Meomartino, Sergio Paronetto;

- "Telegrammi", n. 247 del 10 luglio 2010: Paola Mancinelli, Dacia Maraini, Helene Paraskeva;

- "Telegrammi", n. 248 dell'11 luglio 2010: Omero Caiami Persichi, Mimma Ianno' Latorre;

- "Telegrammi", n. 249 del 12 luglio 2010: Benito D'Ippolito, Marco Palombo, Piercarlo Racca, Carlo Schenone, Alberto Castiglione;

- "Telegrammi", n. 250 del 13 luglio 2010: Maria G. Di Rienzo, Roberto Mazzini, Marilena Spriano;

- "Coi piedi per terra", n. 291 del 13 luglio 2010: Laura Tussi (parte prima);

- "Telegrammi", n. 251 del 14 luglio 2010: Paolo Cacciari, Giobbe Santabarbara;

- "Coi piedi per terra", n. 292 del 14 luglio 2010: Mario Di Marco, Laura Tussi (parte seconda e conclusiva);

- "Telegrammi", n. 252 del 15 luglio 2010: Gino Buratti;

- "Telegrammi", n. 253 del 16 luglio 2010: Letizia Lanza, Paolo Predieri;

- "Coi piedi per terra", n. 294 del 16 luglio 2010: Eleonora Bellini, Alessio Di Florio;

- "Telegrammi", n. 254 del 17 luglio 2010: Luisa Mondo, Anselmo Palini;

- "Coi piedi per terra", n. 295 del 17 luglio 2010: Mao Valpiana;

- "Telegrammi", n. 255 del 18 luglio 2010: Benito D'Ippolito, redazionale, Carla Biavati;

- "Coi piedi per terra", n. 296 del 18 luglio 2010: Nicoletta Crocella;

- "Telegrammi", n. 256 del 19 luglio 2010: Raffaele Mantegazza;

- "Telegrammi", n. 257 del 20 luglio 2010: Matteo Renato Dabascio;

- "Telegrammi", n. 258 del 21 luglio 2010: Daniela Musumeci;

- "Telegrammi", n. 260 del 23 luglio 2010: redazionale, Marina Martignone;

- "Telegrammi", n. 261 del 24 luglio 2010: Marilena Salvarezza;

- "Telegrammi", n. 262 del 25 luglio 2010: Peppe Sini, Franca Bimbi, Sonia Giardina, Giorgio Montagnoli;

- "Coi piedi per terra", n. 303 del 25 luglio 2010: Franca Maria Bagnoli;

- "Telegrammi", n. 263 del 26 luglio 2010: Sandro Canestrini, Alberto Camata, Christiana Soccini, Paola Pavese;

- "Telegrammi", n. 264 del 27 luglio 2010: Enrico Peyretti;

- Coi piedi per terra, n. 305 del 27 luglio 2010: Alessandro Colocolli, Carlo Ruta;

- "Telegrammi", n. 266 del 29 luglio 2010: Aristarco Scardanelli;

- "Coi piedi per terra", n. 307 del 29 luglio 2010: Peppe Sini, Pierpaolo Calonaci, Antonino Drago;

- "Telegrammi", n. 267 del 30 luglio 2010: Pasquale Pugliese;

- "Telegrammi", n. 268 del 31 luglio 2010: Burbanzio Malvolenti, Assunta Signorelli;

- "Coi piedi per terra", n. 309 del 31 luglio 2010: Severino Vardacampi, Giannarosa Marino, Francesco Pullia;

- "Telegrammi", n. 269 del primo agosto 2010: Geremia Cattristi;

- "Coi piedi per terra", n. 311 del 2 agosto 2010: Paolo Borsoni;

- "Telegrammi", n. 271 del 3 agosto 2010: Arnaldo Nesti, Giuseppe Anelli, Virginia Del Re;

- "Telegrammi", n. 273 del 5 agosto 2010: Alex Zanotelli;

- "Telegrammi", n. 274 del 6 agosto 2010: Luciano Bonfrate, Nicola Lo Bianco;

- "Telegrammi", n. 275 del 7 agosto 2010: Peppe Sini, Giobbe Santabarbara, Angelo Cavagna;

- "Telegrammi", n. 276 dell'8 agosto 2010: Severino Vardacampi, Pierluigi Consorti;

- "Coi piedi per terra", n. 317 dell'8 agosto 2010: Giobbe Santabarbara, Paolo Macina;

- "Telegrammi", n. 277 del 9 agosto 2010: Nino Lisi;

- "Telegrammi", n. 278 del 10 agosto 2010: Mauro Furlotti, Daniele Lugli;

- "Coi piedi per terra", n. 319 del 10 agosto 2010: Marta Ghezzi;

- "Telegrammi", n. 279 dell'11 agosto 2010: Pia Covre, Paolo Bertagnolli, Vincenzo Puggioni;

- "Telegrammi", n. 280 del 12 agosto 2010: Catiuscia Barbarossa, Tiziano Cardosi, Francesca Fabbri;

- "Telegrammi", n. 281 del 13 agosto 2010: Giovanni Benzoni, Valter Toni, Angela Giuffrida;

- "Telegrammi", n. 282 del 14 agosto 2010: Daria Dibitonto, Achille Scatamacola;

- "Telegrammi", n. 283 del 15 agosto 2010: Vergiliano Scorticossi;

- "Telegrammi", n. 284 del 16 agosto 2010: Giuseppe Moscati;

- "Coi piedi per terra", n. 325 del 16 agosto 2010: Giulio Vittorangeli;

- "Telegrammi", n. 285 del 17 agosto 2010: Gaetano Farinelli, Gloria Gazzeri, Fredo Olivero;

- "Telegrammi", n. 286 del 18 agosto 2010: Generoso Canagliozzi;

- "Coi piedi per terra", n. 327 del 18 agosto 2010: Maria D'Asaro;

- "Telegrammi", n. 288 del 20 agosto 2010: Francesco Comina;

- "Telegrammi", n. 289 del 21 agosto 2010: Osvaldo Caffianchi;

- "Telegrammi", n. 291 del 23 agosto 2010: Crispino Scotolatori, Antonio Vigilante;

- "Telegrammi", n. 292 del 24 agosto 2010: Massimo Grandicelli; Anna Pascuzzo;

- "Telegrammi", n. 295 del 27 agosto 2010: Luigi Sandri;

- Telegrammi", numero 299 del 31 agosto 2010: Michele Boato;

- "Coi piedi per terra", numero 340 del 31 agosto 2010: Patrizia Caporossi, Alessandro Pizzi;

- "Telegrammi", numero 301 del 2 settembre 2010: Francesco de Notaris;

- "Telegrammi", numero 302 del 3 settembre 2010: Wanda Tommasi;

- "Telegrammi", numero 303 del 4 settembre 2010: Vittorio Pallotti;

* "Telegrammi", numero 304 del 5 settembre 2010: Luciano Benini;

* "Telegrammi", numero 306 del 7 settembre 2010: Anna Baluganti;

* "Telegrammi", numero 307 dell'8 settembre 2010: Mariella Cao, Mauro Cereghini, Giovanni Sarubbi;

* "Coi piedi per terra", numero 348 dell'8 settembre 2010: Giampiero Girardi;

* "Telegrammi", numero 312 del 13 settembre 2010: Carla Mariani;

* "Telegrammi", numero 313 del 14 settembre 2010: Luigi Mochi Sismondi; Bruna Peyrot; Francesco Pistolato;

* "Telegrammi", numero 315 del 16 settembre 2010: Zenone Sovilla;

* "Coi piedi per terra", numero 356 del 16 settembre 2010: Giacomo Alessandroni;

* "Telegrammi", numero 316 del 17 settembre 2010: Maria Rosaria Baldin;

* "Coi piedi per terra", numero 357 del 17 settembre 2010: Gianni Tamino;

* "Coi piedi per terra", numero 358 del 18 settembre 2010: Chiara Cavallaro;

* "Telegrammi", numero 318 del 19 settembre 2010: Agostino Letardi;

* "Coi piedi per terra", numero 359 del 19 settembre 2010: Marcello Vigli;

* "Telegrammi", numero 319 del 20 settembre 2010: Marino Marinelli;

* "Telegrammi", numero 322 del 23 settembre 2010: Antonio Mazzeo;

* "Telegrammi", numero 323 del 24 settembre 2010: Itala Ricaldone;

* "Telegrammi", numero 324 del 25 settembre 2010: Giovanni Balacco;

* "Telegrammi", numero 328 del 29 settembre 2010: Gennaro Abele Avalimi; Luca Carlini;

* "Coi piedi per terra", numero 369 del 29 settembre 2010: Annarosa Buttarelli; Peppe Sini;

* "Telegrammi", numero 329 del 30 settembre 2010: Giulio De la Pierre;

* "Coi piedi per terra", numero 370 del 30 settembre 2010: Amerigo Bigagli; Pancrazio Degnente;

* "Coi piedi per terra", numero 371 del primo ottobre 2010: Giuliano Falco;

* "Coi piedi per terra", numero 372 del 2 ottobre 2010: Livio Miccoli;

* "Telegrammi", numero 338 del 9 ottobre 2010: Stella Bertuglia;

* "Coi piedi per terra", numero 381 dell'11 ottobre 2010: Andrea Alessandrini; Onorato Delipomeni;

* "Telegrammi", numero 343 del 14 ottobre 2010: Giancarla Codrignani.

 

8. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 12 OTTOBRE UN INCONTRO DI RIFLESSIONE E DI STUDIO A VITERBO

 

Martedi' 12 ottobre 2010 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace", si e' svolto un nuovo incontro di riflessione, di organizzazione e di studio nell'ambito di un percorso di formazione e iniziativa nonviolenta.

La prima parte della riunione e' stata dedicata all'l'iniziativa in corso in difesa dei beni ambientali e culturali e per il diritto alla salute della popolazione di Viterbo, e per l'istituzione del "parco naturalistico, archeologico e termale del Bulicame".

La seconda parte della riunione e' stata dedicata all'impegno per il risanamento ambientale del bacino del lago di Vico e per il diritto alla salute della popolazione dei comuni circumlacuali.

La terza parte della riunione e' stata dedicata alla prosecuzione del lavoro organizzativo a supporto della realizzazione dell'inchiesta giornalistica in corso sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" (le interviste dell'inchiesta vengono via via pubblicate sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" e sono consultabili in rete dalla pagina web http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ ).

La quarta parte della riunione e' stata dedicata alla ripresa di un progetto informativo locale.

La quinta parte della riunione e' stata dedicata alla prosecuzione di un'iniziativa finalizzata a promuovere il diritto allo studio.

 

9. INCONTRI. IL 13 OTTOBRE SI E' SVOLTO A BLERA UN INCONTRO DI FORMAZIONE ALLA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA

 

Mercoledi' 13 ottobre 2010 si e' svolto a Blera (Vt), nell'ambito di uno specifico percorso formativo iniziato da diversi mesi, un incontro di accostamento alla comunicazione nonviolenta in ambito comunitario.

La prima parte dell'incontro e' stata dedicata alla lettura di una proposta di "carta degli intenti".

La seconda parte dell'incontro e' stata dedicata a una riflessione sulle forme e le problematiche della convivenza.

La terza parte dell'incontro e' stata dedicata ad una riflessione sulla relazione personale e comunitaria con l'esperienza musicale.

All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.

 

10. INCONTRI. IL 16 OTTOBRE A MODENA

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo]

 

Cari amici,

come saprete dalla lettura della nostra rivista, dal 29 ottobre al primo novembre si svolgera' a Brescia il XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento, che avra' per tema "La nonviolenza per la citta' aperta".

Il Congresso e' il momento in cui iscritti ed amici del Movimento Nonviolento si incontrano per fare il punto sulla politica e la cultura della nonviolenza oggi in Italia, e per decidere i programmi ed i progetti futuri del Movimento.

I lavori del Congresso sono organizzati per gruppi tematici aperti, le cui tracce si possono scaricare anche dal sito www.nonviolenti.org

In preparazione di questa importante iniziativa proponiamo agli iscritti, agli abbonati ad "Azione nonviolenta" ed agli amici della nonviolenza delle province emiliane di partecipare ad un confronto sui temi oggetto del congresso e sulla loro ricaduta anche sul piano locale. Altrettanto avverra' per le province romagnole.

L'appuntamento per tutti e' fissato per sabato 16 ottobre, presso la Casa per la Pace di Modena, in via Ganaceto n. 45, alle ore 16 (via Ganaceto e' in centro, raggiungibile abbastanza comodamente a piedi dalla stazione centrale; per chi arriva in auto il parcheggio piu' vicino e' in via Berengario - Parco Novi Sad).

Per informazioni logistiche telefonare al n. 3493704622.

Saluti di pace.

Pasquale Pugliese, referente per il Coordinamento nazionale

Vittorio Venturi, referente per il costituendo Centro modenese del Movimento Nonviolento

 

11. INCONTRI. IL 17 OTTOBRE A FERRARA

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo]

 

Care amiche e cari amici,

in preparazione del XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento ci piace condividere una riflessione sul tema prescelto: "La nonviolenza per la citta' aperta".

Dalla lettura di "Azione nonviolenta" e dall'articolazione dei lavori proposta risulta chiaramente l'importanza di questo appuntamento nella programmazione dei prossimi tre anni di vita del Movimento, in un momento di difficolta' della vita sociale che appare scossa nelle sue fondamenta economiche e nelle sue istituzioni democratiche. Per questo e' importante che il pensiero e l'azione della nonviolenza possano contare sull'apporto di tutte le amiche e tutti gli amici.

Un momento di dialogo e confronto tra persone residenti in territori vicini costituisce un contributo significativo alla riuscita dei lavori congressuali.

Vi invitiamo a Ferrara domenica 17 ottobre dalle 10,30 alle 12,30 presso la sede Aias, in via Cassoli, 25 i/l (vicinissimo alla stazione ferroviaria, "dentro" allo stadio).

Per eventuali comunicazioni: elena.buccoliero at fastwebnet.it

Vi aspettiamo!

Daniele Lugli, presidente del Movimento Nonviolento

 

12. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere finanziariamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

13. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

14. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Valentina Colombo (a cura di), Basta! Musulmani contro l'estremismo islamico, Mondadori, Milano 2007, pp. LXII + 386.

- Valentina Colombo (a cura di), Non ho peccato abbastanza. Antologia di poetesse arabe contemporanee, Mondadori, Milano 2007, pp. XXXVIII + 298.

 

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

16. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 343 del 14 ottobre 2010

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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