Telegrammi. 261
- Subject: Telegrammi. 261
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 24 Jul 2010 00:28:00 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 261 del 24 luglio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino
proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche
della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: La guerra afgana, il colpo di stato razzista
2.
Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Marilena
Salvarezza
3. Franca Ongaro Basaglia: Corpo per altri
4. Simone Weil: L'estasi piu' alta
5. Oggi Viterbo ricorda Alfio Pannega
6. Domani a Viterbo
7. Si e' svolto il 22 luglio un incntro di riflessione a Viterbo
8. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
9.
"Azione nonviolenta"
10.
Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento
Nonviolento 12. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: LA GUERRA AFGANA, IL
COLPO DI STATO RAZZISTA
Chi non si oppone e' complice.
2.
LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MARILENA
SALVAREZZA
[Ringraziamo Paolo
Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco
Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci
messo a disposizione questa intervista a Marilena Salvarezza.
Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo. Per un profilo di Marilena Salvarezza si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco
Graziotti:
Come
e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza? - Marilena Salvarezza: Maturando progressivamente
la convinzione che la guerra non risolve mai i problemi, e che la vita
umana e' un valore indiscutibile.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'? - Marilena Salvarezza: Nessuna in modo particolare, anche se mi interessano autori che propongono, modelli educativi alla nonviolenza. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica? - Marilena Salvarezza: Piu'
che saggi, proporrei i grandi romanzi (tipo Guerra e pace), o anche i piu'
recenti della Nemirovsky che affrontano complessita' e contraddizioni; infatti
non amo molto dare verita' precostituite ma piuttosto dare contributi a
processi.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno? - Marilena Salvarezza: Non so, non ho abbastanza informazioni, conosco solo un po’ la Tavola della Pace e le realta' legate al conflitto israelo-palestinese (tipo Donne in nero). *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento? Io mi occupo di educazione e quindi mi viene spontaneo pensare a questo ambito, ma penso che se si potesse dare un’informazione corretta e generalizzata (non so in che modo, forse attraverso una campagna) su cosa sono davvero le guerre in corso (Afghanistan, ecc.) e come non siano cosi' lontane, forse sarebbe utile. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia? - Marilena Salvarezza: Mi piace segnalare solo cose e situazioni che ho davvero sperimentato fino in fondo, altrimenti oggi i mezzi telematici permettono a ciascuno di avere informazioni sull’esistente. *
- Paolo Arena e Marco
Graziotti: Come definirebbe la
nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche
fondamentali?
- Marilena Salvarezza: La nonviolenza per me e' il tentativo costante di misurarsi con gli altri, con le diversita' di ogni tipo comprese quelle di opinioni portando il proprio punto di vista e riconoscendo quello altrui, trovando mediazioni, cercando di liberarsi dalle gabbie di pregiudizi e ideologie e visioni rigide del mondo che imprigionano ognuno di noi, pur mantenendo inalterati dei valori di fondo. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo? - Marilena Salvarezza:
Non particolari, mi
risulta che studiose femministe abbiano indagato il rapporto donne-guerra; penso
poi che il pensiero della differenza pecchi in alcune formulazioni di un
assolutismo che impedisce davvero il confronto con le differenze, ivi compresa
quella di genere.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia? - Marilena Salvarezza: Un rapporto forte, amare e rispettare tutti gli esseri viventi (animali, vegetali) e l’ambiente nel suo complesso, avere un rapporto non sopraffattorio con la natura, penso sia strettamente connesso a una visione nonviolenta della realta'. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani? - Marilena Salvarezza: Ovviamente il riconoscimento dell’altro come proprio limite e proprio specchio ha un forte rapporto con la nonviolenza. *
- Paolo Arena e Marco
Graziotti:
Quali rapporti
vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
- Marilena Salvarezza: La mafia per sua natura necessita di un rapporto violento e predatorio con gli altri. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse? - Marilena Salvarezza:
Il rapporto sta nel fatto
che anche la nonviolenza si basa sul riconoscimento di alcuni diritti quali
lavoro degno, non sfruttamento...
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi? - Marilena Salvarezza: E’ un rapporto complesso, in diversi casi forse il pensiero della nonviolenza ha condiviso i fini, ma talvolta i metodi sono stati violenti, e' il concetto stesso di “rivoluzione” che e' per me fortemente in discussione. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo? - Marilena Salvarezza: La nonviolenza e' una visione integrale della vita, il pacifismo e' piu' legato all’ambito sociale e politico. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo? - Marilena Salvarezza: Evidentemente una visione nonviolenta non prevede una risoluzione armata dei conflitti. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo? - Marilena Salvarezza: Penso che il pensiero nonviolento possa misurarsi anche con dei modelli possibili appunto di gestione non armata dei conflitti geopolitici, ma penso sia un processo molto lungo e strategico, che richiede un cambiamento globale di modelli economici e sociali. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza? - Marilena Salvarezza: Penso che la nonviolenza significhi anche rispetto per se' e per il proprio corpo. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie? - Marilena Salvarezza: Le psicoterapie a mio avviso dovrebbero rendere piu' consapevoli dei propri meccanismi interni, aiutare a non scaricare su altri soggetti rabbie, frustrazioni e paure che appartengono alla nostra storia. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione? - Marilena Salvarezza: In questo momento mi sembra che il pensiero della nonviolenza non goda di molta visibilita'. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica? - Marilena Salvarezza:
I temi della decostruzione, dell’ermeneutica, dell’altro come “volto”
hanno sicuramente a che fare con la nonviolenza.
*
- Paolo Arena e Marco
Graziotti: Cosa apporta la
nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
- Marilena Salvarezza: Immagino che stimoli a riconoscere una tensione spirituale e trascendente trasversale alle religioni. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione? - Marilena Salvarezza: Soprattutto direi tutti i temi legati alla gestione nonviolenta dei conflitti. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia? - Marilena Salvarezza: Aspetti come l’economia del dono, e le possibilita' di un’economia compartecipata. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi? - Marilena Salvarezza: A cercare di giudicare con equita', considerando davvero tutti uguali. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica? - Marilena Salvarezza: Il rispetto per tutti i viventi, il ripudio della creazione di forme di sofferenza, il senso del limite. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia? - Marilena Salvarezza: Penso la riflessione su una scienza che non determini gli esseri umani. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica? - Marilena Salvarezza: A vedere altri punti di vista e altri soggetti (storie dei vinti, donne, bambini). *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe? - Marilena Salvarezza: Il processo che porta a decisioni condivise. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'? - Marilena Salvarezza: In generale tutte le tecniche che fanno emergere, prendere coscienza dei conflitti intra e inter e delle emozioni ad essi connessi e le tecniche che insegnano a giungere a soluzioni condivise. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza? - Marilena Salvarezza:
Molto legata a cio' che
dicevo prima. Al riconoscimento dell’aggressivita' e alla sua gestione. Inoltre
troverei importante sviluppare il pensiero della complessita', dell’incertezza,
dell’errore, della possibilita' che anche intenzioni buone abbiano esiti
negativi, dell’imperfezione umana, della possibilita' di far coesistere
negativita' e positivita', del lavoro di processo...
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza? - Marilena Salvarezza:
Non conosco abbastanza le
situazioni universitarie (sono solo a conoscenza della facolta' di Pisa); per la
scuola conosco l’esperienza delle Ong (compresa la mia) che si occupano di
educazione alla pace e ai diritti. In passato ho partecipato a un’esperienza
interessante in ambito scolastico, l’Accademia della pace voluta dal settore
istruzione della precedente Amministrazione provinciale di Milano, ora purtroppo
chiusa.
* - Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione? - Marilena Salvarezza:
Si', e' cosi', in
parte perche' penso ci sia una scarsa tradizione in questo senso, in parte forse
perche' appartengono di piu' a altre culture, in parte perche' non c’e'
sufficiente informazione. Mi e' difficile indicare strade
percorribili.
* - Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come? - Marilena Salvarezza: Penso che in questo momento sia in generale vincente la logica di rete dal basso, ma non ho proposte. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche? - Marilena Salvarezza: Non so bene quelli che hanno gia', certo in generale si puo' dire che andrebbero pensate comunicazioni piu' legate alla contemporaneita' (varie forme di media). *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti? - Marilena Salvarezza: Non si puo' dire in astratto, va valutato di volta in volta. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti? - Marilena Salvarezza: Idem come la risposta precedente. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali rapporti? - Marilena Salvarezza: Certo andrebbe rifatta una riflessione tra pensiero della nonviolenza e dimensione religiosa e filosofica dell’oggi. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti? - Marilena Salvarezza: Sicuramente tutte le pratiche artistiche, in quanto basate sulla creativita' e sull’espressione degli esseri umani sono utili. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data? - Marilena Salvarezza: Penso che l’amicizia sia (almeno nella mia esperienza) una pratica della nonviolenza: vale a dire rispettare i tempi e i modi dell’altro, cercare il suo bene, essere contento dei successi e soffrire del dolore, dare ascolto e comprensione, dare valore e coltivare costantemente l’amicizia stessa. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni? - Marilena Salvarezza: Penso che la nonviolenza parta dal presupposto di una sostanziale “unita' di specie”. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione? - Marilena Salvarezza: Non sono in grado di articolarla bene. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione? - Marilena Salvarezza: E’ importante non farsi sopraffare dalle negativita', non lasciare abbandonati a se stessi gli istinti aggressivi. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione? - Marilena Salvarezza: Vale cio' che ho già detto in generale per l’ambiente. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione? - Marilena Salvarezza: Il principio di cura e' fondamentale nell’amore e credo nella nonviolenza. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni? - Marilena Salvarezza:
La consapevolezza del
limite ultimo personale di tutti gli esseri umani dovrebbe aiutare a sviluppare
un rapporto di “pietas” verso tutti.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza? - Marilena Salvarezza: Conosco solo la piu' nota: Gandhi... *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia? - Marilena Salvarezza: Direi piu' che altro come un’esperienza molto minoritaria. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione? - Marilena Salvarezza: A tutti e' chiara la violenza del linguaggio e il suo svuotamento di senso e di verita', assolutamente macroscopico nel contesto attuale. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione? - Marilena Salvarezza:
Uno stile di vita basato
sull’essenzialita' dei bisogni, sul rispetto di desideri profondi che poco hanno
a che fare con il consumo, sicuramente e' in relazione con la
nonviolenza.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze? - Marilena Salvarezza: Si dovrebbe tornare a riflettere sul valore del lavoro per gli esseri umani; su forme di produzione che possano rispettare l’integrita' dei lavoratori e che non si basino su alienazione, competizione e frustrazione; sul rapporto tra produzione, distribuzione, comunita'... *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze? - Marilena Salvarezza: Penso, come gia' dicevo, che si debba riflettere, senza pensare di avere risposte a priori, sul senso di una ricostruzione di comunita'. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio di responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze? - Marilena Salvarezza:
Sentirsi responsabili in
prima persona delle proprie azioni e del loro impatto aiuta sicuramente la
nonviolenza.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione? - Marilena Salvarezza: In direzione di una maggior consapevolezza di specie. *
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'? - Marilena Salvarezza: Penso che si debba far ricorso a tutte le nuove tecnologie, studiandone un uso positivo. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto? - Marilena Salvarezza: Mi sono occupata e mi occupo (come insegnante, come formatrice, come operatrice di educazione allo sviluppo in "Fratelli dell’uomo") di educazione, intercultura, educazione ai diritti e alla pace, sostenibilita'. 3. MAESTRE. FRANCA ONGARO BASAGLIA: CORPO PER ALTRI
[Da
Franca Basaglia Ongaro, Una voce. Riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano
1982, p. 81.
Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno
civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al
marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria
democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo
particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme
Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano
1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui
medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha
scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso
Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria,
e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco
Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della
realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la
seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di
entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha
fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi
racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una
riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del
romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro
nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo
attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi
interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi
saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi
testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e
"Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri
che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di
Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua
la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in
pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi
introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche
il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70
Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco
Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da
Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per
Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca
Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico
sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione
della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi
testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi,
Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per
l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano
1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'?
(Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate
scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi,
Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia
dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze
scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila.
Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica,
Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta
Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti
nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e'
stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa
veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per
l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come
autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera',
negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale
(1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il
premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e
nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris
causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio
2005"]
L'essere considerata corpo per altri e' stato cio' che ha impedito alla
donna di essere un soggetto storico-sociale, in quanto tutta la sua
soggettivita' e' stata ridotta e imprigionata in una sessualita' essenzialmente
per l'uomo e per la riproduzione.
4. MAESTRE. SIMONE WEIL: L'ESTASI PIU'
ALTA
[Da
Simone Weil, Quaderni III, Adelphi, Milano 1988, p. 217.
Simone
Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante
sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica,
miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi
esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata
da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel
1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero'
conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o
intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle
prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno
che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se
l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se
amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere
di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte
di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su
periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia
stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in
edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La
condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE,
Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane
(Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale
(Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso
(Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei
Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil:
fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil,
Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della
verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di
un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna
assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone
Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie
Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino
1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem,
Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Maurizio
Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano
1994]
L'estasi piu' alta e' la pienezza
dell'attenzione. 5. MEMORIA. OGGI VITERBO RICORDA ALFIO PANNEGA
Oggi, sabato 24 luglio 2010, intorno alle ore
18, nel corso della festa popolare nel quartiere del Carmine Viterbo
ricorda Alfio Pannega, il grande testimone della Viterbo migliore e della
dignita' umana deceduto lo scorso 30 aprile.
Una commemorazione sara' tenuta da Peppe
Sini; Antonello Ricci e il gruppo teatrale de "La banda del racconto"
interpreteranno brani di interviste e testi memorialistici e poetici
dell'indimenticabile figura della Viterbo popolare e solidale.
L'iniziativa e' promossa dal centro sociale
occupato autogestito "Valle Faul", esperienza di cui Alfio Pannega e' stato
protagonista e punto di riferimento dal primo giorno dell'occupazione fino alla
fine dei suoi giorni, lasciando in eredita' a tutte le persone di volonta' buona
un esempio limpido e luminoso di rigore morale, di impegno civile, di
resistenza ad ogni ingiustizia, di solidarieta' con tutti gli oppressi, di
coraggio e generosita'. 6. INCONTRI. DOMANI A VITERBO
Domani, domenica 25 luglio 2010, con inizio
alle ore 15,30, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" a
Viterbo, si svolgera' il trentaquattresimo incontro di studio del
percorso di formazione e informazione nonviolenta iniziato da alcuni
mesi.
All'incontro partecipa il responsabile del
Centro di ricerca per la pace di Viterbo.
Il centro sociale autogestito "Valle Faul" si trova in strada
Castel d'Asso snc, a Viterbo.
L'iniziativa e' ovviamente aperta alla partecipazione di tutte le persone
interessate. 7. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 22 LUGLIO UN INCONTRO DI
RIFLESSIONE A VITERBO
Giovedi' 22 luglio 2010 a Viterbo, presso la
sede del "Centro di ricerca per la pace", si e' svolto un nuovo incontro di
riflessione nell'ambito di un percorso di formazione nonviolenta.
Nel corso dell'incontro si e' proseguito ancora il lavoro ad
un'inchiesta giornalistica in corso sul tema "La nonviolenza oggi in Italia";
inchiesta che si viene svolgendo in forma di "autoanalisi popolare" attraverso
un'ampia serie di interviste a varie persone significative e
rappresentative dell'impegno nonviolento nel nostro paese.
Un'attenzione particolare e' stata dedicata a questioni metodologiche e
linguistiche. 8. APPELLI.
IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento. Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235. * Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 9.
STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail:
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto
"copia di 'Azione nonviolenta'".
10. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Antonio Gramsci jr, I miei nonni nella rivoluzione, Edizioni riformiste,
Roma 2010, pp. 222, euro 5 (in supplemento al quotidiano "Il riformista").
*
Riletture
- Johan Galtung, Daisaku Ikeda, Scegliere la pace, Esperia, Milano 1996,
2007, pp. XIV + 248.
*
Riedizioni
- Rudiger Dornbusch, Stanley Fischer, Richard Startz, Macroeconomia, The
McGraw-Hill Companies Publishing Group Italia, Milano 2002, Il sole 24 ore,
Milano 2010, pp. XXVI + 706, euro 12,90.
- Erasmo da Rotterdam, Scritti religiosi e morali, Einaudi, Torino 2004,
Mondadori, Milano 2010, pp. LVI + 568, euro 12,90 (in supplemento a vari
periodici Mondadori).
11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e
internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento
dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della
creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo
di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 12. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 261 del 24 luglio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
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