Coi piedi per terra. 295
- Subject: Coi piedi per terra. 295
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 17 Jul 2010 12:46:15 +0200
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in
cammino"
Numero 295 del 17 luglio 2010
In questo numero:
1.
Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Mao
Valpiana
2. La congiura della stupidita'
3. Il 5 agosto una iniziativa a Viterbo per il terzo anniversario del
comitato che si oppone al mega-aeroporto
4. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
3.
LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MAO
VALPIANA
[Ringraziamo Paolo
Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco
Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci
messo a disposizione questa intervista a Mao Valpiana.
Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo. Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' segretario nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?- Mao Valpiana: E’ un processo lento, che dura tutt’ora. E’ iniziato nella mia prima fanciullezza, vuoi per l’aria che si respirava in famiglia, vuoi con le prime letture del Vangelo; ma il motivo scatenante e' stata la notizia che un amico delle mie sorelle maggiori (Enzo Melegari, il primo obiettore cattolico di Verona) era stato incarcerato per il rifiuto del servizio militare: in quel momento pensai che anch’io avrei fatto la stessa scelta. Poi mi capito' per le mani una copia di "Azione nonviolenta" con quel bel simbolo del fucile spezzato, e me ne innamorai. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'? - Mao
Valpiana: Certamente Pietro Pinna, maestro e testimone. Certamente Alexander
Langer, fratello maggiore e amico. Certamente Sandro Canestrini, il nostro
avvocato e compagno. Certamente Davide Melodia, artista e pastore. Certamente
Giuliano Pontara, che ci ha fatto conoscere e amare Gandhi.
Poi, per
la mia formazione giovanile, sono debitore verso Beppe Marasso (la passione),
Antonino Drago (il rigore), Alberto L’Abate (la generosita'), Giannozzo Pucci
(la visione), Piercarlo Racca (la concretezza), Alfredo Mori (la fedelta'),
Matteo Soccio (lo studio). Poi ci
sono coloro che non ho conosciuto personalmente, ma attraverso i loro scritti:
don Lorenzo Milani, Leone Tolstoj, Mohandas K. Gandhi, Aldo Capitini, Giuseppe
Lanza Del Vasto. Dei
compagni di viaggio di questi giorni, potrei citarne tantissimi. Mi limito a
fare due nomi: Daniele Lugli (il presidente del Movimento Nonviolento, per la
sua saggezza), Peppe Sini (il direttore de "La nonviolenza e' in cammino",
per la sua tenacia). Una menzione particolare per il reverendo Morishita, monaco
buddista a Comiso, che incarna il silenzio e la preghiera, e per Christoph
Baker, amico e fratello, che incarna la convivialita' e il
piacere. Tutti
maschi? No, certo. In cima alla lista ci sono solo donne: Giuseppina Sardini (la
nonna), Nelda Spaziani (la mamma), Silvana e Tiziana (le sorelle), operatrici di
pace al femminile, che mi hanno introdotto alla vita. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?- Mao
Valpiana: L'autobiografia di Gandhi (La mia vita per la liberta'), il diario dal
carcere di Pietro Pinna (La mia obbiezione di coscienza), le lettere di don
Lorenzo Milani ai cappellani militari e ai giudici (L'obbedienza non e'
piu' una virtu'). Nelle biblioteche, poi, non devono mancare il libri di
Tolstoj, di Gandhi e di Aldo Capitini. Anche la raccolta completa dei 559 numeri
di "Azione nonviolenta" (dal 1964 ad oggi) sarebbe un presenza
indispensabile. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?- Mao Valpiana: Sono moltissime (basta leggere ogni mese la bellissima rubrica "Per esempio" di Maria G. Di Rienzo su "Azione nonviolenta"). Dovendo sceglierne due privilegerei i giovani e le donne: la campagna della War Resisters Internationale per la difesa dell'obiezione di coscienza nel mondo (ogni anno "Azione nonviolenta" pubblica l'elenco dei prigionieri di coscienza); la campagna delle donne che in ogni parte del mondo si battono contro l'invio dei loro figli, mariti, padri, nipoti, fratelli, nei conflitti armati. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?- Mao Valpiana: La nonviolenza deve pervadere tutta la nostra vita. Dalla nascita alla morte. Ma l'impegno prioritario, per la salvezza dell'intera umanita', deve essere quello per l'abolizione della guerra e degli eserciti che la rendono possibile e lecita. Dunque, l'impegno antimilitarista per il disarmo. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalarebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?- Mao
Valpiana: Fortunatamente sono molte e qualificate le esperienze della
nonviolenza organizzata in Italia: il Movimento Nonviolento, il Movimento
Internazionale per la Riconciliazione, Pax Christi, Beati i costruttori di pace,
ecc. Naturalmente ai giovani con i quali vengo in contatto consiglio sempre di
abbonarsi ad "Azione nonviolenta" e leggere quotidianamente i “Telegrammi della
nonviolenza in cammino", frutto straordinario del Centro di ricerca per la pace
di Viterbo. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?- Mao
Valpiana: Mi rifaccio ad una delle definizioni offerte da Aldo Capitini: “La
nonviolenza e' apertura all'esistenza, alla liberta', allo sviluppo di ogni
essere”. Mi sembra che ci sia tutto. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?- Mao
Valpiana: Il femminismo e' uno dei nomi della
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?- Mao
Valpiana: L'ecologia e' uno dei nomi della
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?- Mao
Valpiana: Antirazzismo e diritti umani sono due dei nomi della
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?- Mao
Valpiana: La mafia e' l'antitesi della
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?- Mao
Valpiana: La nonviolenza nel XX secolo si e' sperimentata, sviluppata,
consolidata, a partire dalle lotte di liberazione degli oppressi (il movimento
per l'indipendenza dell'India dal colonialismo inglese). Uno degli strumenti
principali della nonviolenza, lo sciopero, e' stato conquistato dal
movimento dei lavoratori. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?- Mao
Valpiana: Il cofanetto “Una forza piu' potente” (prodotto in Italia dal
Movimento Nonviolento) che contiene due dvd con sei esempi storici di lotte
nonviolente nel XX secolo (India, Usa, Sudafrica, Polonia, Cile, Danimarca),
dimostra come la nonviolenza e' stata lo strumento fondamentale di
liberazione contro il nazismo, contro l'apartheid, contro le discriminazioni,
contro la dittatura, contro il fascismo, contro il
colonialismo. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?- Mao
Valpiana: Bisogna distinguere tra due tipi di "pacifismo”: il pacifismo di chi
non vuole la guerra in casa propria (perche' ha paura di morire) e il pacifismo
di chi non vuole la guerra in nessun luogo (perche' ha orrore di uccidere). Il
primo tipo di “pacifismo” non ha nulla a che fare con la nonviolenza; il secondo
tipo di pacifismo e' quello “integrale e assoluto” a cui si riferiva Aldo
Capitini, ed e' uno dei nomi della nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Quali
rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo? - Mao
Valpiana: L'antimilitarismo è uno dei nomi della
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?- Mao
Valpiana: Il disarmo che persegue la nonviolenza e' quello unilaterale,
integrale, immediato. Dobbiamo iniziare a disarmare noi, qui e subito. La strada
fallimentare del disarmo “generale, bilanciato, controllato” (e mettiamoci anche
“benedetto” da qualche cappellano militare) ha portato il mondo sull'orlo
dell'abisso, attraverso la prima e la seconda guerra mondiale, fino
all'equilibrio del terrore e tutte le “guerre dimenticate” e le guerre in
corso. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?- Mao
Valpiana: La salute e l'assistenza sono precondizioni per il diritto alla vita
che riguarda tutti. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?- Mao
Valpiana: Il diritto alla salute riguarda corpo e mente. La persona e'
un'unicita' fra esigenze fisiche, relazionali, mentali,
spirituali. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?- Mao
Valpiana: La nonviolenza fra le persone si esplica nelle relazioni. Se non c'e'
una informazione libera, critica, plurale, non ci possono nemmeno essere
relazioni vere. Dunque, l'informazione e' uno dei nomi della nonviolenza.
Lo avevano ben capito Gandhi e Capitini, che hanno fondato quotidiani, riviste,
giornali, proprio per esercitare una informazione
nonviolenta. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?- Mao
Valpiana: La filosofia della nonviolenza, di cui siamo debitori, in Italia,
verso Aldo Capitini, Giuliano Pontara, Fulvio Cesare
Manara. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?- Mao Valpiana: La “religione aperta” di cui parla Aldo Capitini. Voglio qui citare, e consigliare, il bel libro di Antonio Vigilante, Il Dio di Gandhi, e la rubrica “Granello di senape” che Enrico Peyretti tieni mensilmente su "Azione nonviolenta". * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?- Mao
Valpiana: L'educazione aperta di cui parla Aldo Capitini. Voglio qui citare, e
consigliare, il bel libro L'educazione e' aperta, a cura di Gabriella
Falcicchio, e la rubrica “Educazione” che Pasquale Pugliese tiene mensilmente su
"Azione nonviolenta". * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?- Mao
Valpiana: L'economia della nonviolenza, pensata e sperimentata da Gandhi. Voglio
qui citare il Quaderno di Azione nonviolenta "Elementi di economia nonviolenta”
di Giovanni Salio, e la rubrica “Economia” che Paolo Macina tiene mensilmente su
"Azione nonviolenta". * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?- Mao
Valpiana: La nonviolenza e' amore per la legge, che si spinge fino alla
disobbedienza civile e all'obiezione di coscienza, per migliorare la legge
stessa. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?- Mao
Valpiana: La centralita' della persona e la difesa della vita: questi sono i
capisaldi della nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?- Mao
Valpiana: La risposta precedente vale anche per questa
domanda. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?- Mao
Valpiana: La storia della nonviolenza, che non e' quella scritta dai
vincitori, ma quella che racconta delle fatiche e delle gioie degli individui e
dei popoli. Voglio qui citare gli importanti contributi per una storia della
nonviolenza, offerti negli anni su "Azione nonviolenta", da Claudio Cardelli
prima e da Sergio Albesano poi. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?- Mao
Valpiana: Al metodo del consenso (che ha molti meriti, ma anche qualche rischio)
affiancherei il “metodo della fiducia” (che implica il riconoscimento
dell'autorevolezza e della leadership). * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?- Mao
Valpiana: Ci ha pensato Aldo Capitini ad elencarli nella Carta programmatica del
Movimento Nonviolento: “l'esempio,
l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di
organi di governo paralleli”; si tratta di una scala della gradualita'
nonviolenta che va percorsa senza salto di
gradini. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?- Mao
Valpiana: I percorsi che ci indica Marianella Sclavi sono strade sicure e
originali da seguire. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?- Mao
Valpiana: Seguendo la traccia indicata dai Gan (Gruppi di azione nonviolenta) di
cui ci hanno raccontato Pietro Pinna e Daniele Lugli. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?- Mao
Valpiana: Il mensile "Azione nonviolenta", il quotidiano telematico "Telegrammi
della nonviolenza in cammino", le pubblicazioni dei "Quaderni Satyagraha", il
periodico “Qualevita”. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?- Mao
Valpiana: In Italia, sul piano della ricerca universitaria e nel mondo della
scuola, la nonviolenza ha prodotto moltissimo, un patrimonio inestimabile che
deve essere valorizzato; penso ai lavori di Alberto L'Abate (con Lorenzo Porta)
all'Universita' di Firenze, la produzione di Tonino Drago (Napoli e Pisa);
l'impegno di Rocco Altieri (Pisa) e' oggi decisivo; Fulvio Cesare Manara
(Bergamo) fa un'opera fondamentale fra i giovani studenti; nel mondo della
scuola le esperienze sono innumerevoli e troveranno un momento importante di
sintesi nel prossimo convegno di ottobre a Genova, a conclusione del Decennio
per l'educazione alla nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?- Mao Valpiana: I nostri movimenti sono ancora un'infima minoranza, e quindi certamente inadeguati rispetto al bisogno di politica nonviolenta che c'e' nel paese. Tuttavia non ritengo che siano marginali e ininfluenti, anzi le questioni che pongono sono al centro della crisi morale, economica, sociale che tutti stiamo vivendo; cio' che i movimenti nonviolenti hanno realizzato ed elaborato negli ultimi cinquant'anni in Italia (dall'obiezione di coscienza ai corpi civili di pace) e' stato un banco di prova ineludibile per i partiti “di massa” del secolo scorso, che sono naufragati nelle secche delle loro ideologie sconfitte, mentre ora la nonviolenza rappresenta davvero “il varco attuale della storia”. Per migliorare qualita', percezione ed efficacia dei nostri movimenti, c'e' una sola strada: crescere numericamente, moltiplicare i centri territoriali, trovare nuove adesioni. Insisto sempre sull'importanza dell'iscrizione al Movimento Nonviolento e dell'abbonamento alla rivista, perche' e' un impegno annuale che la persona si prende, facendosi parte attiva. Colgo l'occasione per invitare chi leggera' queste brevi note al Congresso del Movimento Nonviolento (Brescia, 29 ottobre - I novembre 2010), dove si decideranno le linee d'azione dei prossimi anni. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?- Mao
Valpiana: Il coordinamento e' importante, ma non deve essere fine a se
stesso, altrimenti diventa una sovrastruttura inutile e pesante. Ogni movimento
ha la sua storia, la sua specificita', la sua ragion d'essere, ed e' bene
che sia cosi'. L'importante e' coordinarsi in modo efficace nella campagne
che si realizzano (come fu per la campagna dell'obiezione di coscienza, con la
nascita della Loc - Lega Obiettori di Coscienza, o con il coordinamento della
Campagna Osm - obiezione alle spese militari). La nonviolenza organizzata deve
crescere e puo' farlo solo attraverso le azioni, con campagne comuni coordinate.
Anche questo sara' al centro dell'attenzione del prossimo Congresso del
Movimento Nonviolento, che ha come titolo “La nonviolenza per la citta'
aperta”. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?- Mao
Valpiana: Una novita' necessaria dovrebbe essere un buon sito internet,
riconosciuto e condiviso dai movimenti nonviolenti. Abbiamo gia' buone basi di
lavoro, penso a Peacelink (che tra l'altro contiene l'archivio de "La
nonviolenza e' in cammino) e nonviolenti.org (che mette a disposizione di
tutti lo straordinario archivio di "Azione nonviolenta" dal 1996 ad oggi), ma
possiamo e dobbiamo fare di piu' e meglio. Se ne parlera' anche al Congresso del
Movimento Nonviolento, nella commissione
sull'informazione. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?- Mao
Valpiana: La nonviolenza deve essere lo strumento d'azione dei movimenti sociali
che mirano alla liberazione degli oppressi. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?- Mao
Valpiana: La nonviolenza ha il massimo rispetto per le istituzioni, ed e'
lo strumento necessario per offrire ai cittadini la possibilita' di partecipare
alle istituzioni da protagonisti. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cultura: quali rapporti?- Mao
Valpiana: La cultura e' l'ambiente naturale nel quale la nonviolenza
vive. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?- Mao
Valpiana: Aldo Capitini ci ha trasmesso il concetto di “aggiunta nonviolenta”
che puo' essere applicato anche sul piano politico. Con Alexander Langer (che
considero il politico che piu' di ogni altro ha cercato di dare corpo al “potere
di tutti” capitiniano) abbiamo costruito un nuovo patrimonio per il superamento
della forma partito (“solve et coagula”) tentato con la costruzione di un
movimento politico ecologista presente anche nelle istituzioni rappresentative.
Ora, dopo il fallimento dei verdi e nell'attuale difficile fase politica
italiana, c'e' da ripensare e ritentare una nuova forma di forza politica nonviolenta. Sara' un percorso lungo, in
salita e difficile. Ma non va abbandonato. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?- Mao
Valpiana: La nonviolenza ha anche una considerevole tradizione sindacale (penso
a Cesar Chavez e alle lotte dei chicanos nei vigneti della California negli anni
'60, con scioperi e boicottaggi); oggi in Italia i sindacati hanno dimenticato
lo spirito iniziale e le loro migliori tradizioni. L'aggiunta nonviolenta alle
organizzazioni sindacali dovrebbe avere come obiettivo quello di realizzare una
grande sciopero generale contro la guerra. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?- Mao
Valpiana: Aldo Capitini ha scritto pagine memorabili sulla “nuova socialita'”.
Dobbiamo ripartire da li'. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?- Mao Valpiana: L'arte e' un campo privilegiato di applicazione della nonviolenza. Gandhi parlava dell'arte di vivere. Colgo l'occasione di questa domanda per soffermarmi un attimo su una particolare forma artistica, la musica, e voglio spendere due parole su un autore che amo molto e che ha contribuito alla mia formazione: John Lennon. Penso che la sua musica, le parole delle sue canzoni, la sua evoluzione personale (da figlio ribelle della classe operaia, a padre amorevole e leader pacifista, passando attraverso continue crisi esistenziali) ce lo restituiscono oggi come un ricercatore autentico della nonviolenza (nonostante le sue mille contraddizioni, e chi non ne ha?). Voglio
qui citare la bella rubrica “Musica” che mensilmente Paolo Predieri tiene su
"Aziona nonviolenta". * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?- Mao
Valpiana: L'amicizia e' un valore e un'esperienza fondante della
nonviolenza. Capitini, non a caso, si definiva “amico della nonviolenza”
piuttosto che “nonviolento”. Se sto nel Movimento Nonviolento con piacere e
soddisfazione e' soprattutto perche' molti dei compagni di viaggio sono
vere amiche e veri amici. Anzi, posso dire che la forza principale del
Movimento e' proprio in queste amicizie sincere e profonde (tensione e
familiarita', direbbe Capitini). * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?- Mao
Valpiana: Mi rifaccio ad una delle verita' cui spesso giustamente ci richiama
"La nonviolenza e' in cammino": “L'umanita' e' una. Solo la
nonviolenza puo' salvare l'umanita'”. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e politica: quale relazione?- Mao
Valpiana: La politica e' la forma piu' alta di amore per il prossimo. Cosi'
diceva Paolo VI, e cosi' dovrebbe essere. La nonviolenza storicamente applicata
ha sempre fatto i conti con la politica (Gandhi, Martin Luther King). Aldo
Capitini auspicava la presenza di liste di amici e amiche della nonviolenza
nelle elezioni amministrative (comunali, provinciali, regionali). Io penso che
oggi il piano politico sia un banco di prova particolarmente urgente per la
nonviolenza organizzata. Nel disorientamento generale, nella mancanza di punti
di riferimento sicuri, c'e' bisogno di una stella polare nel cielo buio della
politica italiana. Per il resto ho gia' risposto
prima. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?- Mao
Valpiana: La vita quotidiana e' il terreno nel quale mettiamo a dimora i
semi della nostra nonviolenza. Saremo giudicati dai
frutti. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?- Mao
Valpiana: Un bel motto diceva “la terra ci e' data in prestito dai nostri
figli”. Ognuno deve prendersi cura di quel piccole pezzettino di territorio nel
quale gli e' capitato in sorte di vivere. Negli scout ho imparato che
quando ce ne andiamo da un ambiente dove siamo stati ospiti, dobbiamo lasciarlo
migliore di come lo abbiamo trovato. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?- Mao
Valpiana: Le persone con cui viviamo sono lo specchio di tutta l'umanita'; il
resto va da se'... * - Paolo Arena e Marco Graziotti: La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?- Mao Valpiana: Tra le settanta domande di questa importante intervista, questa e' la piu' difficile. Tuttavia non mi sottraggo. Dopo la scomparsa di entrambi i miei genitori, la tragica fine di John Lennon ed il suicidio di Alexander Langer, ho un rapporto difficile con la morte. Non nego di temerla, non solo la mia, ma soprattutto quella delle persone piu' care. Tuttavia, una persona verso cui ho un stima sconfinata, don Sandro Spinelli, e che considero un santo (dico sul serio, perche' fa “miracoli” e ne posso dare testimonianza diretta), con grande serenita' mi richiama sempre all'esperienza di Gesu' Cristo, che con la sua nonviolenza ha superato i due ostacoli fino ad allora insuperabili per l'umanita': la guerra (“amate i vostri nemici”) e la morte (“oggi tu sarai con me in paradiso”). Non a caso un altro santo capace di fare miracoli in vita, l'Abbe' Pierre, ha intitolato il suo movimento ai discepoli di Emmaus, che riconobbero Gesu' risorto solo quando si sedettero a tavola e spezzarono il pane in compagnia. Tutte le
ideologie di ogni tempo (dal comunismo al capitalismo, dal nazismo alla
globalizzazione), hanno fallito proprio sulla guerra e sulla morte. L'unica
grande speranza ci viene proprio dalla nonviolenza cristiana, che offre
all'umanita' le risposte definitive per la guerra e la morte. Per credere in
questo superamento, non e' richiesta l'adesione ad una religione, basta
avere fiducia nell'umanita' (“Io sono il figlio dell'uomo. Chi crede in me,
sebbene sia morto, vivra', e chiunque vive e crede in me, non morira' in
eterno”). * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?- Mao
Valpiana: Sicuramente quelle attuate da Gandhi. Gandhi
non e' certo l'inventore della nonviolenza. Come lui stesso dice “la
nonviolenza e' antica come le montagne”, ma il suo merito storico e'
quello di averne fatto una proposta politica. Non piu' una nonviolenza
individuale “per salvarsi l'anima”, ma finalmente una nonviolenza per tutti, una
nonviolenza collettiva, una nonviolenza fatta di metodi e di strategie. Con
Gandhi nasce la moderna nonviolenza politica. Questa e' la grande novita' e
questo e' il suo merito. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?- Mao
Valpiana: La nonviolenza e' in crescita, e' la speranza del futuro. Il
mondo va avanti nonostante la minaccia della guerra e dello sviluppo suicida,
grazie solo alla nonviolenza. La nonviolenza, per sua stessa natura, ha un
andamento lento, spesso non visibile, carsico, perche' si diffonde coscienza per
coscienza. Vedo molto positivamente lo sviluppo della nonviolenza in America
Latina e in Africa. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?- Mao
Valpiana: La nonviolenza oggi in Italia ha un problema generazionale. Dobbiamo
riuscire a coinvolgere maggiormente i giovani, anzi, bisogna che i giovani
trovino la loro strada per rinnovare e consolidare la nonviolenza organizzata.
Il Mir e il Movimento Nonviolento proprio per questo realizzano ogni anno molti
“campi estivi” che sono un momento di esperienza diretta che coinvolge anche i
giovani. Un altro momento importante per questo e' il servizio civile, nel
quale il Movimento Nonviolento investe molto. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?- Mao
Valpiana: Si puo' fare molto di piu'. Il Movimento Nonviolento e' la
sezione italiana della Wri (War Resisters International - l'Internazionale
dei resistenti alla guerra), ma purtroppo riusciamo a partecipare poco alla vita
interna dell'Internazionale. La nonviolenza italiana e' marginale rispetto
a quella europea. Questo e' un punto di debolezza che dobbiamo
assolutamente migliorare. Proprio per questo su "Azione nonviolenta" abbiamo
avviato mensilmente la rubrica “Osservatorio internazionale”, curata da due
brave giovani livornesi, Caterina Bianciardi e Ilaria
Nannetti. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?- Mao Valpiana: Quasi nulla rispetto a quello che in realta' si fa. Questo dipende anche da una sorta di “censura” che i grandi mezzi di informazione di massa (televisioni e quotidiani) praticano verso tutto cio' che non proviene dai partiti o dai gruppi di potere. Per i cosiddetti “opinionisti” della Rai, di Mediaset e dei quotidiani piu' diffusi, la voce della nonviolenza semplicemente non esiste. Quindi di cio' che i movimenti nonviolenti fanno o propongono, l'opinione pubblica non sa assolutamente nulla. Questo e' un problema che come Movimento Nonviolento abbiamo cercato di affrontare nel seminario “Informazione e nonviolenza” a Rimini nell'aprile del 2008. Bisogna
pensare a degli strumenti autonomi di informazione. Negli anni abbiamo esaminato
la possibilita' di dare vita ad un'agenzia di informazione nonviolenta, ed anche
ad un quotidiano cartaceo della nonviolenza. Sono progetti ancora nel cassetto,
che potremo riprendere solo in base alla crescita dei nostri movimenti. Per
questo insisto: la via maestra e' quella di una crescita delle adesioni al
Movimento Nonviolento. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?- Mao
Valpiana: In parte ho gia' risposto. Aggiungo che una buona pratica degli amici
della nonviolenza dovrebbe essere quella di non stancarsi mai di mandare lettere
ai quotidiani, di inviare comunicati stampa, di far sapere ai mezzi di
informazione (nazionali e locali) le molte iniziative che realizziamo. La goccia
d'acqua della nonviolenza prima o poi riuscira' a scavare perfino la dura roccia
dell'informazione di regime. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e intercultura: quale relazione?- Mao
Valpiana: La cultura della nonviolenza e' il frutto del mescolamento del
meglio che viene da ogni altra cultura. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?- Mao
Valpiana: Conosci te stesso, se vuoi conoscere il mondo. Il viaggio piu' affascinante e
indimenticabile e' il viaggio nel profondo del proprio animo. Lev Tolstoj,
che della conoscenza di se' ha fatto il motivo della sua stessa esistenza, ci ha
svelato il segreto che il Regno di Dio (cioe' la nonviolenza) e' in
noi... * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?- Mao
Valpiana: La nonviolenza riassume in se' tutte le scienze
umane. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?- Mao Valpiana: Forse possiamo parlare di “linguaggio della nonviolenza”. Un linguaggio molto rigoroso nell'uso della parola. La nonviolenza e' ricerca della verita', e proprio per questo i maestri della nonviolenza hanno avuto il culto della parola. Penso a Tolstoj, a Gandhi, ma anche ai nostri Capitini, Dolci, don Milani. Langer, che erano veri artisti del linguaggio. E certamente non e' un caso se il Vangelo di Giovanni, che racconta la buona novella, inizia con “In principio era il Verbo”. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?- Mao
Valpiana: La nonviolenza che non si incarna nella vita di chi la professa, non
ha senso di essere. C'e' poi da dire che la nonviolenza non si deve trasformare
in un peso insopportabile per chi lo deve reggere. Ognuno e' chiamato a
trovare la propria strada e la propria coerenza, in relazione alla capacita' e
alla forza di cui dispone. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?- Mao Valpiana: E' da poco stato ripubblicato in italiano il testo fondamentale di Gandhi, Hind Swaraj (Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); e' una riflessione profonda e profetica che ancor oggi ci offre molti spunti. * - Paolo Arena e Marco
Graziotti: Nonviolenza e
rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e
conseguenze? - Mao
Valpiana: La critica allo sviluppo (Ivan Illich) e la ricerca di una decrescita
felice (Serge Latouche), sono due filoni di ricerca che la nonviolenza ha
sposato. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?- Mao Valpiana: La nonviolenza ha una dimensione di ricerca personale e una dimensione di vita comunitaria; mi piace che in questa domanda abbiate messo insieme la compresenza (Aldo Capitini) - cioe' la partecipazione dei morti alla nostra vita -, con la convivenza (Alex Langer) - cioe' la vita di relazione con tutti coloro che abitano lo stesso territorio. La
sintesi e' nel “tu-tutti” capitiniano, che ci dice come il plurale di “tu”,
non sia “noi”, ma “tutti” (morti, viventi,
nascituri). * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?- Mao
Valpiana: Mi soffermo sulla parola “misericordia” (compassione, commozione,
pieta', alleanza, partecipazione, solidarieta', ecc.), che mi sembra riassuma e
comprenda tutte le altre. Non ci puo' essere riconoscimento dell'altro, non ci
puo' essere un principio di responsabilita', non ci puo' essere vera giustizia,
se non c'e' la misericordia, che e' uno dei nomi della
nonviolenza. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?- Mao
Valpiana: Ricordo un bellissimo convegno, organizzato nel 1990 dal Movimento
Nonviolento con la Campagna Nord-Sud e Alex Langer, che si intitolava “Sviluppo?
Basta! A tutto c'è un limite...”. In quel convegno (fra gli altri relatori
ricordo Wolfgang Sachs, Majid Rahnema, Gianfranco Zavalloni, Francuccio
Gesualdi, Tonino Perna, Giuliana Martirani, Gianni Tamino, ecc.): fu anticipato
tutto il dibattito sulla coscienza del limite, che i partiti di governo e di
opposizione ancor oggi faticano a percepire. A tutto c'e' un limite, anche allo
sviluppo e alla crescita: fino a che la politica non fara' propria questa
evidente verita', il mondo rischiera' il collasso. La nonviolenza e' il
richiamo ai limiti che non devono essere violati. * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza come cammino: in quale direzione?- Mao Valpiana: Intanto sappiamo che dobbiamo camminare cantando la canzone della nonviolenza. La direzione e' quella verso il futuro, ma non conosciamo il percorso del cammino, che forse e' circolare (cioe', dobbiamo guardare avanti, ma sapere da dove veniamo, e possiamo anche tornare sui nostri passi). * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?- Mao
Valpiana: Internet e' un nuovo linguaggio, e offre nuove possibilita' di
relazioni. Dunque la nonviolenza ha l'obbligo di confrontarsi e sperimentarsi
con il mondo del web (world wide web - grande ragnatela
mondiale). * - Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?- Mao
Valpiana: Sono nato a Verona e vi abito dal 1955. Attualmente sono il segretario
del Movimento Nonviolento e il direttore della rivista "Azione nonviolenta". Per
chi volesse saperne di piu' un mio profilo autobiografico e’ nel n. 435 del 4
dicembre 2002 de "La nonviolenza e’ in cammino". * - Paolo Arena e Marco Graziotti: C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?- Mao Valpiana: Si', certo. Intanto vi ringrazio per questa intervista, che mi ha dato l'occasione di ripensare e riflettere su argomenti ed esperienze che non bisogna mai dare per acquisiti. Mi piacerebbe anche conoscervi personalmente. Poi voglio concludere citando alcune giovani e bravissime donne che penso abbiano in mano il futuro del Movimento Nonviolento, e ne sono molto contento e rassicurato: Elena Buccoliero (Ferrara), Raffaella Mendolia (Venezia), Claudia Pallotino (Torino), e Caterina Del Torto, che sta svolgendo con grande passione e dedizione il servizio civile nel progetto “La nonviolenza in teoria e in pratica”. Siamo in buone mani... 2. RIFLESSIONE. LA CONGIURA DELLA STUPIDITA'
Ripetiamolo per l'ennesima volta: la vera, grande,
primaria necessita' del territorio viterbese per quanto concerne la
mobilita' (e quindi la vivibilita' e la gestione sostenibile del territorio) e'
migliorare il trasporto ferroviario.
Potenziare la tratta Viterbo-Capranica-Roma,
migliorare la tratta Viterbo-Attigliano-Orte, riaprire la tratta
Civitavecchia-Capranica-Orte, e adeguare la ferrovia regionale Roma-Civita
Castellana-Viterbo.
Invece una vera e propria congiura delle stupidita'
di pubblici amministratori insipienti ed irresponsabili per anni ha ingannato
e truffato i viterbesi con il preteso miraggio (miraggio per gli
speculatori e per i corrotti complici e le ignare,
asservite vittime loro) ovvero l'effettuale incubo (per tutti i
cittadini dotati del ben dell'intelletto) della realizzazione di un
mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge nel cuore dell'area
naturalistica, archeologica e termale del Bulicame. In buona sostanza
infischiandosene allegramente di assumere le iniziative necessarie ed
urgenti per la ferrovia, anzi subordinando alla realizzazione del mega-aeroporto
ogni altro intervento infrastrutturale.
*
Ripetiamolo per l'ennesima volta: una corretta
amministrazione pubblica dell'Alto Lazio deve impegnarsi per promuovere il
trasporto ferroviario; e deve esprimere un'opposizione definitiva al progetto
dissennato e illegale del mega-aeroporto che devasterebbe l'area
del Bulicame, massacrerebbe i beni ambientali e culturali e con
essi il termalismo e l'agricoltura, avvelenerebbe i viterbesi,
farebbe collassare l'intera rete infrastrutturale, saccheggerebbe le risorse
pubbliche (arraffando e sperperando fondi che invece dovrebbero servire per
promuovere servizi a beneficio di tutti e i primari diritti della popolazione),
violerebbe leggi fondamentali.
Il mega-aeroporto e' un crimine.
Le ferrovie sono una necessita'.
3. INCONTRI. IL 5 AGOSTO UNA INIZIATIVA A VITERBO
PER IL TERZO ANNIVERSARIO DEL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
Si svolgera' a Viterbo il 5 agosto 2010
l'iniziativa pubblica in occasione del terzo anniversario della nascita del
comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione
del trasporto aereo.
Il comitato fu costituito il 24 luglio
2007 con una assemblea presso il centro sociale
autogestito "Valle Faul" di Viterbo; fin dalla fondazione al comitato
partecipo' anche Alfio Pannega, figura storica della Viterbo popolare e
antifascista, che e' deceduto il 30 aprile scorso e che sara' ricordato ancora
una volta il 5 agosto dai suoi compagni di vita e di lotte.
*
Il 5 agosto 2010, in una delle piu' belle piazze di
Viterbo, utilizzando variegate forme espressive (e col prezioso contributo di
artisti dell'immagine, del suono e della parola), il comitato riassumera'
questi tre anni di esperienze di impegno per la verita', per l'ambiente, per i
diritti umani, per la legalita', per salvare l'area naturalistica,
archeologica e termale del Bulicame dall'insensato ed
illegale mega-aeroporto degli speculatori, degli avvelenatori, dei
vandali.
Parteciperanno anche varie autorevoli
personalita' che da varie parti d'Italia in questi anni hanno sostenuto
l'iniziativa del comitato e condiviso il suo impegno locale e globale per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti.
Tra gli ospiti che saranno presenti e interverranno, l'illustre magistrato
Ferdinando Imposimato e la prestigiosa saggista ambientalista Marinella
Correggia. 4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI
OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO
AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone
al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti:
e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del
comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in
cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione:
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 295 del 17 luglio 2010
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