Coi piedi per terra. 282
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- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 4 Jul 2010 08:38:18 +0200
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 282 del 4 luglio 2010
In questo numero:
1. Peppe Sini: Un anniversario
2. Per una
minima cronistoria documentaria degli inizi del comitato che si oppone al
mega-aeroporto
3. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: UN
ANNIVERSARIO
[Peppe
Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, gia'
consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali
animatori del movimento che si oppone alle servitu' energetiche e militari
nell'Alto Lazio, e il principale animatore del movimento che si oppose al
devastante progetto autostradale della cosiddetta "Supercassia"; nel 1979 ha
fondato il "Comitato democratico contro l'emarginazione" che ha condotto
rilevanti campagne di solidarieta'; ha promosso e presieduto il primo convegno
nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato
per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto
nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e
realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i
decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia;
nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova -
ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la
formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il
principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione
dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la
Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -;
dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in
cammino". Una sua lettera aperta del 3 luglio 2007 ha dato avvio al movimento
che si oppone al devastante progetto del mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna
per la riduzione del trasporto aereo]
Il 3 luglio 2007 diffondevo una lettera aperta con
la quale esprimevo la mia contrarieta' alla realizzazione a Viterbo di un nuovo
mega-aeroporto.
In quel periodo era in corso a Viterbo una
pervasiva e scandalosa campagna propagandistica menzognera e mistificatrice
a sostegno di quell'opera sciagurata; e tanta parte dell'opinione pubblica si
era lasciata ipnotizzare, ingannare, truffare, prostituire.
Da quella lettera aperta prese avvio il
movimento che in questi tre anni ha efficacemente contrastato quell'opera
nociva, distruttiva e fuorilegge, smascherando la frode, denunciando la
speculazione, opponendosi alla devastazione ed all'inquinamento che il
mega-aeroporto avrebbe provocato, dimostrando l'immoralita' e l'illegalita' di
quell'operazione, e chiamando la popolazione a resistere in difesa
dell'ambiente, del diritto alla salute, della legalita' e del bene
comune.
In questi tre anni abbiamo dimostrato
inconfutabilmente che realizzare un mega-aeroporto a Viterbo nel cuore della
preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come
immediate conseguenze lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni
ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura
della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e
sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico,
acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la
qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di
popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale
dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero
colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed
europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
E in questi tre anni abbiamo dato da
Viterbo un contributo a far crescere in tutta Italia la consapevolezza
della necessita' di contrastare il dissennato ed insostenibile incremento del
trasporto aereo.
Sono stati tre anni impegnativi, ma ne e' valsa la
pena: a tutt'oggi quell'opera devastante, folle e criminale non e' stata
realizzata. E confidiamo che con la forza della
verita', della democrazia e della legalita' riusciremo ad impedirne la
realizzazione anche in futuro. 2. ARCHIVIO. PER UNA MINIMA CRONISTORIA DOCUMENTARIA DEGLI INIZI DEL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO [Dal
sito www.coipiediperterra.org
riportiamo il seguente testo descrittivo e documentario della nascita del
comitato, dal titolo completo "Per una minima cronistoria documentaria del
comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del
trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei
diritti di tutti"] Da una lettera aperta intitolata
"Contro l'aeroporto" del 3 luglio 2007 inviata ai mezzi d'informazione locali e
ad alcune persone amiche dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di
Viterbo scaturisce l'idea di costituire il comitato. La prima riunione si svolge il 24
luglio 2007 presso il centro sociale autogestito di Viterbo, al termine di essa
si decide di dare vita al comitato. La prima iniziativa pubblica e' la
partecipazione alla sessione aperta del Consiglio provinciale di Viterbo del 30
luglio 2007. Il 3 agosto 2007 si svolge la prima
conferenza stampa a Viterbo. L'11 agosto 2007 viene diffuso
l'appello che e' alla base della mobilitazione. L'8 settembre 2007 viene inviata una
lettera al Ministro dei Trasporti in cui si riassumono le ragioni fondamentali
dell'iniziativa del comitato. Dal luglio 2007 ad oggi molte sono
state le iniziative, tra convegni, assemblee, incontri, realizzazione di un sito
e una newsletter, produzione di materiali informativi. E numerose ed
autorevolissime le adesioni ottenute. Di seguito si riportano alcuni
documenti essenziali. * 1. La lettera aperta del 3 luglio
2007 Contro
l'aeroporto Vorrei esprimere la mia contrarieta'
al progetto dell'aeroporto a Viterbo. Occorrerebbe ridurre il trasporto
aereo, non incrementarlo. Occorrerebbe diminuire i voli e
rendere piu' sicuri gli aeroporti, non aumentarli. L'umanita' ha bisogno di piu'
lentezza, non di piu' velocita'; di maggior sicurezza, non di maggior
rischio. Il pianeta ha bisogno di rispetto e
risanamento dell'ambiente, non di ulteriore inquinamento. Porre la questione in termini di
concorrenza campanilistica tra tre citta' (naturalmente ho letto l'interessante
studio del Comitato per l'aeroporto di Viterbo, che presuppone la positivita'
della scelta di incrementare il trasporto aereo e si concentra sull'argomentare
in favore della localizzazione del terzo polo aeroportuale laziale a Viterbo
rispetto a Frosinone e Latina) e' un modo per non porre il vero problema:
servono davvero nuovi aeroporti? Non servirebbe invece piu' sicurezza, piu'
qualita' dell'ambiente, un'economia piu' rispettosa della natura e delle
persone? Il territorio viterbese ha bisogno
di migliore mobilita' ferroviaria, di maggiori e migliori servizi sanitari e
sociali, di una edilizia non speculativa e non devastante che garantisca una
casa a tutti, della difesa dell'ambiente e dei beni naturali e culturali, del
sostegno alle reali vocazioni produttive centrate sull'agricoltura,
sull'artigianato, sui beni ambientali e culturali e quindi anche
sull'ospitalita' che sono peculiari dell'Alto Lazio. Vale per il viterbese quello che
vale ovunque: occorre un modello di sviluppo autocentrato con tecnologie
appropriate. E vale per il mondo intero
l'esigenza gia' segnalata da anni sia dagli studiosi che dalle conferenze
istituzionali internazionali e dai protocolli in quelle sedi elaborati:
l'esigenza di passare a un modello di mobilita' sostenibile, l'esigenza di
ridurre le emissioni inquinanti, l'esigenza di una mobilita' che privilegi la
sicurezza degli esseri umani e la difesa della biosfera. Il trasporto aereo,
come quello automobilistico privato, va drasticamente ridotto, e non
incentivato. Continuo a trovare assai persuasive
le analisi di Ivan Illich e di Murray Bookchin, di Mohandas Gandhi e di Vandana
Shiva, di Alexander Langer e di Guido Viale; ed alcune idee che in forma forse
un po' semplificata propone da anni Serge Latouche (e con lui la scuola di
pensiero del Movimento antiutilitarista nelle scienze sociali e della "teoria
della decrescita" - che su questioni cruciali non e' poi cosi' lontana da alcune
intuizioni formulate alcuni decenni fa anche dagli studi promossi dal Club di
Roma di Aurelio Peccei). In anni che sembrano assai lontani
solo perche' rapidamente dimenticati, molte persone di questa provincia si
opposero a devastanti progetti e a umilianti servitu'. Di quelle esperienze di
cui ebbi l'onore di essere uno degli animatori e' erede oggi ad esempio la lotta
contro le centrali a carbone e quelle sui rifiuti in difesa del diritto alla
salute e della legalita', quelle per difendere l'acqua come bene comune, ed
altre esperienze ancora di limpido impegno civile. All'epoca argomentai in un'infinita'
di articoli, relazioni, opuscoli, bibliografie ragionate le ragioni forti
dell'opposizione alla devastazione dell'ambiente e come esse si intrecciassero
all'impegno per la legalita' e contro i poteri criminali, e come esse si
fondassero su un'analisi non campanilistica ma globale e solidale, fondata su
quel "principio responsabilita'" acutamente tematizzato da Hans
Jonas. Last, but not least: da dieci anni
non ho piu' incarichi pubblici e ho concentrato il mio impegno civile sulla
questione che mi sembra decisiva nel tempo presente: l'opposizione alla guerra e
la proposizione di una politica di pace con mezzi di pace, ovvero attraverso la
scelta della nonviolenza. Se oggi torno ad occuparmi di una questione che
potrebbe sembrare "locale" e' perche' in essa invece vedo implicate questioni
generali, e mi sembra - ma posso sbagliarmi, da anni non seguo con adeguata
attenzione le vicende locali - che non si siano levate fin qui altre voci a
dichiarare con chiarezza una decisa opposizione esplicita ed argomentata alla
proposta dell'aeroporto a Viterbo. Grazie per l'attenzione,
cordialmente Peppe
Sini Viterbo, 3 luglio
2007 * 2. Il comunicato del 25 luglio 2007
sulla costituzione del comitato Costituito a Viterbo un comitato di
opposizione all'aeroporto Alcune
proposte di riflessione per un dibattito pubblico Il 24 luglio 2007 si e' costituito a
Viterbo un comitato di opposizione al progetto di costruzione del nuovo
aeroporto. Il Comitato e' promosso da persone
da anni impegnate in varie esperienze di solidarieta', per i diritti umani e la
pace, per l'ambiente e il diritto alla salute, per un modello di sviluppo non
distruttivo. Proponiamo alla riflessione pubblica
le seguenti preoccupazioni: a) La realizzazione dell'aeroporto
rappresenta un reale pericolo di devastazione ambientale, di inquinamento della
qualita' dell'aria e acustico, con i conseguenti gravi danni per la salute, il
benessere e la sicurezza delle persone. Contribuisce a stravolgere la naturale
vocazione agricola e turistica di qualita' del territorio viterbese. Aggiunge
una nuova pressione su un'area gia' sottoposta, in gran parte, a servitu'
energetiche, militari e speculative - in particolare edilizia, che continua la
cementificazione di vaste aree dei comuni viterbesi. b) Il modello di mobilita' cui
questo progetto e' interno e' vecchio, superato e pericoloso come dimostrano gli
studi scientifici piu' recenti. Dovrebbe essere invece incrementato e migliorato
il trasporto su rotaia anche per le grandi distanze in quanto piu' sicuro e meno
inquinante, cosi' come, prima di tutto, dovrebbe essere fortemente potenziato il
trasporto ferroviario del viterbese. c) La costruzione dell'aeroporto non
rappresenta un'occasione di effettivo sviluppo per la citta' di Viterbo poiche'
essa diverrebbe per i viaggiatori semplicemente un'area di transito per altre
destinazioni, come avviene gia' per le piccole citta' sedi di scali aerei, e la
valorizzazione delle preziose risorse culturali e ambientali della citta' di
Viterbo passerebbe in secondo piano rispetto a tale funzione di scalo aereo, il
che potrebbe implicare in prospettiva un possibile danno anche per il turismo e
gli ambiti occupazionali ad esso collegati. d) Le ragioni che giustificano la
necessita' di un terzo scalo aereo nella Regione Lazio non sono ragionevoli ne'
condivisibili poiche' ripropongono ed amplificano un modello di mobilita', e
particolarmente di viaggio e di viaggiatore, in cui si privilegia unicamente la
velocita' degli spostamenti e il guadagno delle compagnie aeree a scapito della
salute, della salvaguardia ambientale e del viaggio inteso come esperienza e
conoscenza dei luoghi e delle persone. Il comitato espone queste prime
sommarie ragioni di preoccupazione che motivano la sua opposizione al progetto
aeroportuale, ad esse se ne aggiungono altre legate a considerazioni piu'
generali sulla necessita' di un impegno urgente in difesa del clima e della
biosfera: il trasporto aereo e' fortemente inquinante; e piu' in generale e'
necessario ed urgente muovere verso scelte di modelli di sviluppo ecologicamente
sostenibili, autocentrati e con tecnologie appropriate, che si basino su criteri
di sobrieta' e condivisione responsabile, di primato della persona umana e di
rispetto della natura, rispetto a scelte distruttive e finalizzate
prevalentemente se non unicamente alla massimizzazione del profitto e ad uno
sfrenato consumismo incompatibile con i limiti della
natura. Il comitato intende promuovere
un'ampia ed attenta discussione su questo progetto in tutti i suoi aspetti, con
particolar riferimento anche al modello di mobilita' e al modello di sviluppo
cui esso e' di fatto collegato, ed alle sue decisive implicazioni economiche,
ambientali, tecnologiche, sociali e culturali. Il comitato intende sollecitare una
riflessione che coinvolga tutti i cittadini, le comunita' locali, le esperienze
associative e le istituzioni, affinche' con l'esercizio della partecipazione
democratica tutte le persone possano essere protagoniste consapevoli di una
scelta che in questa fase si presenta complessa, con molti aspetti da chiarire,
e che richiede una discussione ampia, approfondita, informata e consapevole,
rispettosa delle opinioni di tutti, democratica nel senso pieno del
termine. Una scelta che a nostro avviso
richiede di attenersi a quel "principio di precauzione" secondo il quale prima
di prendere una decisione che puo' essere irreversibile e che puo' avere effetti
gravemente negativi nel lungo periodo e in una logica sistemica, occorre una
valutazione per quanto possibile completa e obiettiva delle sue conseguenze, e
qualora emerga che vi siano esiti nocivi, o anche soltanto che restino delle
zone d'ombra o vi siano fondati motivi di preoccupazione, allora e' doveroso
astenersi dalla realizzazione di quel progetto. Nell'Alto Lazio tutti ricordiamo le
conseguenze nefaste di decisioni passate che all'epoca venivano presentate come
positive e dai benefici effetti, e che invece hanno gravemente danneggiato la
popolazione, aggredito il territorio e sovente inibito la possibilita' di uno
sviluppo corretto e adeguato. Il comitato si propone di promuovere
anche un'attivita' di studio, di documentazione e di sensibilizzazione sui temi
sopra indicati. Non abbiamo la pretesa di offrire
delle risposte preconfezionate, ma intendiamo formulare delle domande ed esporre
delle preoccupazioni alle quali e' interesse di tutti cercare insieme delle
risposte nel confronto pubblico, con il conforto della piu' rigorosa ed
aggiornata riflessione scientifica, e nella comune assunzione di responsabilita'
in difesa della biosfera e del diritto a una vita degna e sicura delle persone
presenti e delle generazioni future. Comitato
di opposizione alla costruzione dell'aeroporto Viterbo, 25 luglio
2007 * 3. Un resoconto della seduta del
Consiglio provinciale di Viterbo del 30 luglio 2007 Resoconto
della seduta del Consiglio provinciale di Viterbo del 30 luglio 2007 sul tema
della realizzazione del terzo polo aeroportuale del Lazio a Viterbo, seduta
aperta alla partecipazione di enti locali, associazioni e cittadini La seduta e' iniziata nel pomeriggio
di lunedi' 30 luglio 2007, dopo l'intervento introduttivo del presidente della
Provincia Alessandro Mazzoli e' intervenuto brevemente un rappresentante del
Comitato a favore dell'aeroporto e subito dopo e' intervenuta la dottoressa
Antonella Litta, portavoce del comitato che si oppone
all'aeroporto. La dottoressa Litta ha svolto quella
che a parere di molti intervenuti e' stata la vera e propria relazione
introduttiva dell'incontro, ed infatti pressoche' tutti gli interventi
successivi ad essa hanno fatto riferimento. Si e' poi avviato un vivace
dibattito in cui sono intervenuti sia fautori che oppositori del progetto. Tra
gli interventi piu' rilevanti quello del professor Mauro Sarnari e quello
dell'architetto Giuseppe Tacconi, che hanno ripreso, illustrato ed argomentato i
principali e piu' forti motivi di opposizione al'opera. Molti gli interventi di
amministratori comunali e provinciali, vari sindaci del viterbese - tra cui
quello di Viterbo Giancarlo Gabbianelli -, la senatrice Laura Allegrini, il
senatore Giulio Marini. L'incontro e' terminato con gli
interventi conclusivi di Peppe Sini (che ha ribadito le ragioni dell'opposizione
all'aeroporto), dell'assessore provinciale ai trasporti Trappolini, del
presidente Mazzoli. Quella che era stata forse prevista
dai promotori come una sorta di parata in favore dell'aeroporto e' divenuta
invece la prima vera occasione di confronto pubblico in sede istituzionale a
Viterbo in cui le posizioni e le argomentazioni degli oppositori al progetto
sono emerse in tutta la loro nettezza ed efficacia. La relazione della dottoressa Litta,
che ha esposto con precisione, chiarezza ed energia le profonde preoccupazioni
per le drammatiche conseguenze sanitarie ed amobientali di una eventuale
realizzazione dell'opera, ha costretto tutti gli intervenuti ad una riflessione
ineludibile. Nella delegazione del comitato che
si oppone all'aeroporto vi era inoltre una presenza illustre nella storia della
cultura civile e dell'ambientalismo viterbese: il professor Osvaldo Ercoli, gia
consigliere comunale e provinciale e simbolo indiscusso per tutti i viterbesi di
rigore morale e intellettuale. Va segnalato che alcune forze
politiche che in passato avevano espresso una posizione subalterna e non
meditata nei confronti dell'opera, sembra che ora stiano rivedendo le posizioni:
e' ragionevole supporre che i Verdi usciranno dal silenzio, mentre il Prc nelle
ultime settimane ha cominciato ad esprimere una posizione di sempre piu' netta
contrarieta' all'aeroporto. Nel corso del dibattito nel Consiglio provinciale di
lunedi' 30 luglio sia il sindaco di Viterbo (An) che il presidente della
Provincia (Ds), che pure entrambi hanno ancora espresso un sostegno al progetto,
hanno riconosciuto la rilevanza e l'ineludibilita' delle questioni poste dal
comitato che si oppone all'aeroporto. Si apre a Viterbo finalmente una
fase di dibattito anche nelle sedi e nelle rappresentanze istituzionali in cui
la forza delle argomentazioni del Comitato che si oppone all'aeroporto avra'
modo di dispiegarsi pienamente. Il comitato che si oppone
all'aeroporto sta preparando una conferenza stampa che avra' luogo tra pochi
giorni a Viterbo per avviare una campagna di rigorosa informazione scientifica e
di adeguata sensibilizzazione pubblica. Nota per
la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 31 luglio
2007 * 4. Una sintesi della conferenza
stampa del 3 agosto 2007 Si e'
svolta a Viterbo la conferenza del comitato che si oppone
all'aeroporto Si e' svolta venerdi' 3 agosto 2007
a Viterbo la conferenza stampa del comitato che si oppone alla realizzazione del
terzo polo aeroportuale del Lazio e chiede un ridimensionamento del trasporto
aereo in quanto altamente inquinante e pericoloso per l'ambiente e la salute dei
cittadini. L'incontro e' stato aperto dalla
dottoressa Antonella Litta, portavoce del Comitato, che ha riassunto i temi gia'
svolti nella sua apprezzata relazione tenuta al Consiglio Provinciale di Viterbo
del 30 luglio. E' poi intervenuta la dottoressa
Marinella Correggia, saggista scientifica, autrice di molte pubblicazioni e
referente italiano della rete internazionale dei comitati che denunciano il
grave impatto ambientale del trasporto aereo con particolar riferimento
all'emergenza globale del surriscaldamento del clima. L'incontro e' stato moderato da
Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di
Viterbo. Sono intervenuti tra gli altri il
dottor Walter Mancini, l'architetto e gia' docente universitario Giuseppe
Tacconi, il professor Mauro Sarnari, il professor Alessandro Pizzi gia' sindaco
di Soriano nel Cimino, il professor Osvaldo Ercoli gia' consigliere comunale e
provinciale, che hanno esposto le ragioni dell'opposizione
all'opera. Erano presenti persone
rappresentative di varie esperienze di impegno civile e di impegno culturale
nella citta' e nella provincia. Naturalmente vi e' stato anche lo
spazio per l'espressione di voci favorevoli all'opera (a conferma di uno stile
di comunicazione aperto all'ascolto delle opinioni
altrui). Un contributo cospicuo e' stato dato
dai giornalisti, con molte domande tutte pertinenti ed impegnative, che hanno
dato luogo ad una riflessione vivace, polifonica ed appassionante. A tutti loro
va il piu' vivo ringraziamento del Comitato. La conferenza stampa si e'
prolungata per oltre due ore, a conferma dell'importanza di una disamina
pubblica adeguata dei temi in discussione. Il
comitato che si oppone alla realizzazione del terzo polo aeroportuale del Lazio
e chiede un ridimensionamento del trasporto aereo Viterbo, 3 agosto
2007 * 5. L'appello diffuso l'11 agosto
2007 Un aeroporto a Viterbo? No,
grazie E'
necessario invece ridurre il trasporto aereo Diciamo alcune semplici verita' fin
qui sottovalutate o tenute nascoste: 1. Un aeroporto provoca gravi danni
alla salute della popolazione che vive nei dintorni - sia attraverso l'inquinamento
dell'aria, che causa gravi patologie; - sia attraverso l'inquinamento
acustico. 2. Il trasporto aereo provoca
gravissimi danni al clima - contribuisce enormemente al
surriscaldamento del clima del pianeta. 3. Il trasporto aereo danneggia
gravemente l'ambiente - sia a livello
globale; - sia a livello
locale. 4. Il trasporto aereo e'
antieconomico - consuma piu' energia di ogni altro
mezzo di trasporto; - danneggia gravemente la
biosfera; - costa molto alla comunita' poiche'
e' fortemente sovvenzionato sia da da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed
agevolazioni fiscali (mente si effettuano sciagurati tagli di bilancio per
sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto
aereo li pagano i cittadini che non lo usano; - danneggiando l'ambiente e
sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le
impoverisce; - l'occupazione nel settore e'
limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente
antisindacali. 5. Il trasporto aereo e'
iniquo - statisticamente e' dimostrato che
e' soprattutto un privilegio dei ricchi; - ma i costi li pagano soprattutto i
bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla
tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa
e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le
tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni
incredibili); - le nocive conseguenze del
trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri. 6. Il trasporto aereo non e'
sicuro - di tutte le modalita' di trasporto
e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree
sorvolate. 7. Nel caso specifico dell'aeroporto
a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto
ambientale - Come si puo' decidere di
realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni ed impatto senza rispettare
quanto previsto dalla legislazione vigente? - Come si puo' decidere di
realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni ed impatto senza neppure uno
straccio di studio sulle conseguenze ambientali, sanitarie, sociali e sul
modello di sviluppo del territorio? 8. Non solo non e' affatto certo che
l'aeroporto avra' un benefico effetto sull'economia viterbese, ma anzi e' piu'
che lecito dubitarne - il turismo low cost (cui
l'aeroporto sarebbe destinato) e' un turismo "mordi e fuggi" che in grandissima
parte atterrerebbe a Viterbo solo per arrivare al piu' presto a Roma (come gia'
accade a Ciampino e a Fiumicino); - se si investiranno ingenti risorse
statali e regionali nell'Alto Lazio per realizzarvi un aeroporto, e' evidente
che - per un ovvio ragionamento di ripartizione delle risorse tra le diverse
realta' territoriali - non potranno essere assegnate alla stessa zona ulteriori
risorse statali e regionali per altre strutture ed attivita', ovvero per
opportunita' di sviluppo esse si' utili e coerenti con la valorizzazione dei
beni ambientali e culturali e con le vocazioni produttive della nostra terra
(beni e vocazioni che l'impatto dell'aeroporto puo' pesantemente danneggiare,
rivelandosi per quello che e': un'ennesima gravosa
servitu'); - Viterbo nell'ambito della
mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i
collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia. 9. La popolazione viterbese non e'
stata fin qui informata sui danni certi e sui pericoli
probabili - gli enti locali hanno fatto molta
pessima propaganda (sperperando a tal fine tempo e risorse che potevano e
dovevano essere diversamente utilizzati) ed hanno scandalosamente taciuto su
tutte le questioni sopra indicate; - le cittadine e i cittadini sono
stai ingannati da una propaganda da parte di pubblici amministratori poco cauti
e poco scrupolosi fatta di false alternative, di esasperato campanilismo con
punte di xenofobia, di grottesche baruffe, di ultimatum costantemente smentiti
dai fatti. E' ora che tutte le cittadine e
tutti i cittadini siano onestamente informati, perche' una decisione cosi' grave
e dagli effetti cosi' irreversibili non puo' essere presa da pochi
rappresentanti di enti ed imprese che peraltro avendo degli interessi economici
direttamente implicati sono parte in causa e non super
partes. Chiediamo che tutte le persone che
vivono nell'Alto Lazio conoscano la verita', che tutte le persone possano
esprimere la loro opinione, che l'intera popolazione sia coinvolta in un
processo decisionale onesto, partecipato, informato su basi rigorosamente
scientifiche, in un autentico esercizio di sovranita' popolare e di
democrazia. Chiediamo che sia rispettato il
diritto alla salute. Chiediamo che sia rispettato il
diritto alla sicurezza. Chiediamo che sia rispettato il
diritto a un ambiente vivibile. Chiediamo che sia rispettato il
diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Chiediamo che sia rispettato il
diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi
privilegiati. Chiediamo che decisioni che
riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo
democratico. Chiediamo che prevalga la
responsabilita', la solidarieta', la democrazia. Siamo solidali con i cittadini di
Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'aeroporto. Siamo solidali con tutti gli esseri
umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo
contribuisce in misura cosi' rilevante. * 6. La lettera al Ministro dei
Trasporti dell'8 settembre 2008 Al
Ministro dei Trasporti Egregio
Ministro, le scriviamo come cittadini
residenti nel viterbese e come rappresentanti di movimenti e strutture che si
impegnano in difesa dell'ambiente, della qualita' della vita, della civile
convivenza, della legalita', dei diritti umani di tutti gli esseri
umani. Siamo molto preoccupati della
prospettiva che a Viterbo si realizzi un aeroporto per voli low cost come terzo
polo aeroportuale laziale e ci sembra necessario informarla che l'eventuale
realizzazione di questa grande opera avrebbe conseguenze
disastrose. Ma procediamo per
ordine. 1. Ridurre e non incrementare il
trasporto aereo Da tempo si sente parlare del
progetto di incrementare anziche' ridurre il trasporto aereo e le basi
aeroportuali ad esso intese nel territorio laziale. Crediamo che sia un grave errore: il
trasporto aereo deve essere ridotto e non aumentato: - deve essere ridotto perche'
contribuisce notevolmente al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza
ambientale planetaria che occorre fronteggiare con urgenti ed energici
provvedimenti; - deve essere ridotto perche'
fortemente inquinante e dannoso per la salute, sia per l'inquinamento provocato
dalle emissioni nocive, sia per l'inquinamento acustico delle aree nelle
vicinanze degli aeroporti; - deve essere ridotto perche'
insostenibilmente energivoro, incomparabilmente piu' di altre forme di
mobilita'; - deve essere ridotto perche'
antieconomico, ed assai costoso per il pubblico erario che lo sostiene
fortemente sia con finanziamenti diretti sia concedendo alle compagnie aeree
agevolazioni e fin esenzioni fiscali semplicemente
scandalose. Ricapitolando: deve essere ridotto
perche' e' necessario limitare i danni che provoca alla biosfera, agli
ecosistemi locali, alle persone, all'economia e alle finanze dello
stato. 2. Un disastro ecologico, sanitario
ed economico a Viterbo La proposta di realizzare a Viterbo
un aeroporto per voli low cost per il turismo "mordi e fuggi" per Roma e' semplicemente
insensata: - perche' anche se si realizzasse a
Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi da Viterbo per Roma sarebbe necessario
un viaggio in treno di due ore - dato che una classe politica ed amministrativa
a dir poco evidentemente inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata
della rete ferroviaria, col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte
e' chiusa, e tanto quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma
hanno tempi di percorrenza biblici; - perche' devasterebbe col suo
impatto un'area di grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed
economico: l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per Viterbo un
irrinunciabile elemento di identita' storico-culturale e un fondamentale bene
ambientale e socio-economico; - perche' colpirebbe interi popolosi
quartieri della citta' con un inquinamento acustico gravissimo tale da rendere
invivibile la quotidianita' di decine di migliaia di
residenti; - perche' danneggerebbe
irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le vocazioni produttive del
viterbese e la qualita' della vita di molti cittadini che vi
abitano; - perche' provocherebbe un ulteriore
aggravamento dell'aggressione al territorio altolaziale da parte di un
devastante modello di sviluppo fondato sulle servitu' e la speculazione: l'alto
Lazio ha gia' subito e subisce le nocive, pesanti conseguenze di servitu'
energetiche e militari, di grandi opere insensate, di speculazioni edilizie
dissennate, di discariche illegali, della penetrazione dei poteri criminali a
questi "affari" connessa. 3. Per Viterbo Viterbo ha bisogno di ben
altro: - ha bisogno di un deciso
potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per il commercio: affinche' sia
finalmente garantito un adeguato collegamento tra Viterbo e Civitavecchia,
Viterbo e Orte, Viterbo e Roma; - ha bisogno della difesa e
valorizzazione dei beni ambientali e culturali; - ha bisogno di sostegno alle sue
reali vocazioni produttive: l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita',
il termalismo sociale, l'alta formazione e la ricerca in campo agrario,
forestale, ambientale, archeologico, storico e artistico. 4. Ma anche per Frosinone e per
Latina Ma non sono accettabili neanche le
ipotesi di realizzare a Frosinone o a Latina il cosiddetto "terzo polo
aeroportuale del Lazio" per il turismo low cost "mordi e fuggi" diretto a
Roma. In ambedue i siti indicati da
proponenti avventati e' evidente infatti che sussistono rilevanti elementi
ostativi che naturalmente non e' questa la sede per illustrare, sia pur
riassuntivamente. 5. Per
Ciampino E' necessario e urgente dal nostro
punto di vista ridurre il trasporto aereo, anche ed in primo luogo per rendere
meno invivibile la situazione di gravissimo danno che tuttora subisce la
popolazione di Ciampino e delle aree limitrofe: una situazione inammissibile,
ampiamente documentata sotto ogni profilo; ed ai cittadini di Campino va
naturalmente la nostra piena solidarieta', e il nostro pieno sostegno alle loro
legittime richieste. 6. Rinunciare al terzo polo
aeroportuale laziale Si tratta quindi, a nostro parere,
di rinunciare ad inseguire il sogno di una proliferazione di aeroporti; di
rinunciare a incentivare un turismo "mordi e fuggi" consumista, antieducativo e
dagli effetti distruttivi; e di promuovere invece una mobilita' adeguata, un
turismo consapevole e responsabile, accessibile a tutti, coerente con le
finalita' di apprezzare i beni culturali e ambientali e di fare esperienze umane
significative. 7. Tutelare i
lavoratori Non solo: le segnaliamo anche che -
come e' ampiamente documentato - le compagnie low cost sovente hanno condotte
antisindacali, e che quindi deve essere preoccupazione dei pubblici poteri
tutelare i diritti dei lavoratori e garantire l'osservanza delle
leggi. La condotta antisindacale di talune
compagnie low cost rivela anche come esse non promuovano occupazione stabile e
qualificata, ma forme di precariato e di lavoro sottoposto a meccanismi di
pressione ai limiti del ricatto. 8. Rispettare la
legge Le chiediamo di impedire che si
realizzi un mega-aeroporto in assenza del pieno espletamento della Valutazione
d'impatto ambientale cosi' come previsto dalla legislazione
vigente. Non e' stata fin qui mai resa di
pubblico dominio una progettualita' adeguata, complessiva, ostensibile, sulla
quale potesse esercitarsi quella procedura che la normativa sulla Valutazione
d'impatto ambientale esplicitamente prevede. Non
vorremmo che in questa vicenda si procedesse a colpi di "fatti compiuti" o col
classico squallido metodo di eludere un esame complessivo fingendo che si
procede solo a parziali interventi che nell'insieme configurano una grande opera
ma che singola realizzazione per singola realizzazione possono apparire come
opere non rilevanti e quindi non rientranti nei vincoli legislativi che alle
grandi opere sono posti. Le chiediamo di far rispettare le
leggi a tutela dell'ambiente, dei beni culturali, della salute e dei diritti dei
cittadini; le procedure amministrative e i vincoli urbanistici e territoriali;
la normativa locale, nazionale ed europea. Le chiediamo di vigilare e di essere
inflessibile nel far valere l'obbligo del pieno rispetto della legge e nel
contrastare ogni eventuale illecito affarismo e ogni eventuale operazione
speculativa che possa essersi data o essere in divenire. Le chiediamo altresi' una verifica
sugli atti gia' compiuti dagli enti locali, sui finanziamenti eventualmente gia'
stanziati, o anche erogati, o addirittura utilizzati per opere connesse alla
realizzazione di un aeroporto per voli low cost per il quale a tutt'oggi manca
finanche un'adeguata progettazione e un'adeguata verifica di compatibilita' con
quanto dalle leggi disposto. 9. Significative adesioni al nostro
appello Le segnaliamo infine che all'appello
promosso dal Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo sono gia' pervenute numerosissime dichiarazioni di
attenzione, sostegno e adesione, tra cui quelle graditissime del magistrato
Ferdinando Imposimato; di scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini,
Giorgio Cortellessa, Marcello Cini, Giorgio Nebbia; di altri cattedratici
universitari come Rocco Altieri, Andrea Canevaro, Domenico Jervolino, Raffaele
Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini,
Silvia Vegetti Finzi; di scrittrici e saggiste come Dacia Maraini e Lea
Melandri; di intellettuali come Giancarla Codrignani, Enrico Peyretti, Bruno
Segre, Renato Solmi; di personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed
educativo come Marinella Correggia, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli, Luigi
Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, e ancora di vari
parlamentari europei, senatori e deputati al parlamento italiano, consiglieri
regionali del Lazio. 10. Una richiesta di
incontro Siamo infine a chiederle un incontro
per poterle meglio illustrare quanto succintamente descritto nella presente
lettera. Restiamo a sua disposizione per ogni
ulteriore chiarimento e confidiamo nella possibilita' di incontrarla al piu'
presto. Ringraziandola per l'attenzione,
voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro, Antonella Litta, portavoce del
Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo Peppe Sini, responsabile del "Centro
di ricerca per la pace" di Viterbo 3. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail:
info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 282 del 4 luglio 2010
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