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Telegrammi. 227
- Subject: Telegrammi. 227
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 20 Jun 2010 00:55:06 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 227
del 20 giugno 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino
proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche
della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero:
1. Hannah Arendt: Di ogni nuovo inizio
2. Oggi a Viterbo
3. Ridurre il trasporto aereo, ridurre l'automobilismo privato
4. Enrico Peyretti: Difesa senza guerra (parte seconda)
5. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
6.
"Azione nonviolenta"
7.
Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento
Nonviolento 9. Per saperne di piu'
1. MAESTRE. HANNAH ARENDT: DI OGNI NUOVO INIZIO
[Da Hannah Arendt, Tra passato e futuro, Garzanti, Milano 1991, p.
225.
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva
di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio,
dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime
pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne
ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente
libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di
Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano
e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione
dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le
origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa
(1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra
passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a
Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita',
Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino,
Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e
menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers
(Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary
McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy
1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e'
Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2.
1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e
giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006;
i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah
Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt,
Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah
Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica:
Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah
Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis,
Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano
1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt,
Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina,
Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz,
Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due
piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico)
sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999;
Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000]
E' proprio di ogni nuovo inizio di irrompere nel mondo come "una infinita
improbabilita'": pure, questo infinitamente improbabile costituisce di fatto il
tessuto di tutto quanto si chiama realta'.
2. INCONTRI. OGGI A VITERBO
Oggi, domenica 20 giugno 2010, con inizio alle
ore 15,30, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" a Viterbo, si
svolgera' il ventinovesimo incontro di studio del percorso di formazione e
informazione nonviolenta iniziato da alcuni mesi.
All'incontro partecipa il responsabile del Centro
di ricerca per la pace di Viterbo.
Il centro sociale autogestito "Valle Faul" si trova in strada
Castel d'Asso snc, a Viterbo.
L'iniziativa e' ovviamente aperta alla partecipazione di tutte le persone
interessate.
3. RIFLESSIONE. RIDURRE IL TRASPORTO AEREO, RIDURRE
L'AUTOMOBILISMO PRIVATO
Per contrastare il surriscaldamento del clima e la
catastrofe dell'inquinamento globale occorrono scelte precise. Tra esse la
riduzione del trasporto aereo e la riduzione dell'automobilismo
privato.
E poiche' vi sono aree del mondo in cui sara'
necessario nell'interesse dell'umanita' ovvero per il riconoscimento e la
promozione e salvaguardia dei diritti umani di tutti gli esseri umani accrescere
nell'immediato e nel medio periodo la disponibilita' dell'uno e dell'altro,
a maggior ragione la riduzione deve essere consistente qui, nella parte
piu' industrializzata e consumista del pianeta, dove massimo e'
l'abuso.
Ed occorre insieme l'azione delle rappresentanze
istituzionali democratiche e la modificazione degli stili di vita delle
comunita' e delle persone: scelte di sobrieta', di semplicita' volontaria, di
piu' profondo sentire e sapere, di responsabilita' per il bene
comune.
Per questo sono cosi' decisive le iniziative contro
nuovo dissennati mega-aeroporti, contro l'ampliamento dei sedimi aeroportuali
esistenti, per la riduzione del trasporto aereo tout court.
Per questo sono cosi' decisive le iniziative contro
nuove autostrade, contro ulteriori cementificazioni del territorio, contro
l'incremento dell'automobilismo privato.
E per questo sono cosi' decisive le iniziative per
la pedonalizzazione dei centri abitati, per la diffusione delle biciclette, per
il trasporto pubblico e per le ferrovie, per un modello di mobilita' e un
modello di sviluppo sostenibili e rispettosi dell'ambiente e dei diritti umani
di tutti gli esseri umani.
Avere a cuore la biosfera, avere a cuore il diritto
delle generazioni future a un mondo vivibile, significa avere a cuore la
dignita' umana propria e di tutti, avere a cuore la civilta' umana e il suo
futuro. 4. MATERIALI. ENRICO PEYRETTI: DIFESA SENZA GUERRA. BIBLIOGRAFIA STORICA
DELLE LOTTE NONARMATE E NONVIOLENTE (PARTE PRIMA)
[Riproponiamo ancora una volta questa fondamentale bibliografia ragionata
sulle lotte nonarmate e nonviolente scritta da Enrico Peyretti (per contatti:
e.pey at libero.it), nella versione aggiornata del 14 novembre 2004 (ma vi sono
aggiornamenti successivi, richiedibili all'autore).
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di
pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con
altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che
esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico
Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e'
membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle
Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni
Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi
per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale
della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di
Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989;
Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace,
Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999;
Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti
con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini)
2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca
bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e
nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al
libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di
cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte
riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici,
bibliografie) sono anche nei siti: www.serenoregis.org, www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web
http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia degli
scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n.
68] 31. Peter Ackerman - Christopher Kruegler, Strategic Nonviolent Conflict.
The Dynamics of People Power in the Twentieth Century, Praeger, Westport
Connecticut - London, 1994. Il volume esamina i seguenti casi: Prima rivoluzione
russa, 1905; Ruhr, 1923; Lotte per l'indipendenza indiana 1930-1931; Resistenza
danese 1940-1945; Salvador 1944; Solidarnosc 1980-1981.
32. Il puzzle della nonviolenza (quasi un manuale per imparare a costruire
un'azione nonviolenta), MIR, Centro Ricerche per la Difesa Popolare Nonviolenta,
Padova 1994. Si tratta di un libro a schede, ampliabile, preparato da S.
Bergami, F. Curinga, F. Tipolla, F. Varotto, A. Zangheri, per conto del Mir (via
Cornaro 1/a, 35128 Padova, tel. e fax 0498073836). La prima parte presenta, in
ampie schede con relativa bibliografia, undici casi tratti dalla storia del
Novecento: India 1930, Bulgaria 1940-44, Montgomery 1955, Larzac 1970-81,
Bolivia 1979, Polonia 1980-90, Comiso 1981-87, Filippine 1986, Pechino 1989,
Mosca 1991, Madagascar 1991-93.
33. Bojan Aleksov, Disertori della guerra in ex-Jugoslavia, a cura di
Gianni Caligaris ed Emilio Rossi, Alfazeta, Parma 1995. Documenta la realta' di
oltre 100.000 disertori, che l'Europa non accoglie ne' riconosce come dovrebbe,
quale forte risorsa umana contro quell'assurda guerra e le sue conseguenze.
Esiste una buona legge italiana, di fatto non applicata alla frontiera.
34. Corazon C. Aquino, Martirio e redenzione sulla via filippina verso la
pace, in "Testimonianze" n. 380, dicembre 1995, pp. 84-96. La leader filippina
racconta i precedenti e lo svolgimento della rivoluzione del 1986, con speciale
riferimento al ruolo della religione.
35. Andrew Rigby (Department of Peace Studies. University of Bradford),
Unofficial Nonviolent Intervention: Examples from the Israeli-Palestinian
Conflict, in "Journal of Peace Research", vol. 32, n. 4, 1995, pp. 453-467.
L'articolo dimostra che le possibilita' di intervento nonviolento sono molto
piu' ampie della sola interposizione testimoniale o sacrificale.
36. Alexander Allan, Le Larzac et apres: l'etude d'un mouvement social
novateur, L'Harmattan, Paris 1995. Sulla lotta delle 105 famiglie dell'altopiano
del Larzac contro l'esproprio militare, lotta che coinvolse fino a 100.000
persone (1971-1981), infine vittoriosa e proseguita come movimento per unire il
Nord col Sud del mondo (1981-1992).
37. Rodolfo Venditti, La difesa popolare nonviolenta: storia, teoria,
esempi concreti. Aperture dell'ordinamento giuridico italiano, Eirene, Studi per
la pace, Bergamo 1996 (via F. Scuri 1/C, 24100 Bergamo, tel. 035260073). Il
fascicolo richiama o descrive 15 casi storici. Questo e' il XLI opuscolo della
collana "Ricerche e Documentazione", che comprende anche: S. Cattaneo, J.
Galtung, B. Jenkins, S. Piziali, G. Sharp, La nonviolenza nel Maggio Cinese.
Pechino 1989.
38. Alberto Melandri, Jose' Ramos Horta e mons. Carlos Felipe Ximenes Belo,
leaders della resistenza nonviolenta di Timor Est, in "Azione Nonviolenta",
novembre 1996, pp. 6-7.
* 39. Nonviolenza nella storia. Casi di resistenza civile nel Novecento.
Materiale ancora inedito di un corso di aggiornamento per insegnanti,
organizzato a Torino nei mesi a cavallo tra 1996 e 1997 dal Centro Studi
"Domenico Sereno Regis" di Torino e dall'Istituto Piemontese per la Storia della
Resistenza e della Societa' Contemporanea (via Fabro 6, 10122 Torino, tel.
0115628836). Sono 15 lezioni distribuite nelle seguenti sezioni del corso: 1) La
resistenza civile in Europa durante la seconda guerra mondiale (J. Semelin, A.
Bravo, A. M. Bruzzone, E. Peyretti, A. Dogliotti Marasso, F. Levi); 2) Lotte di
liberazione dai sistemi coloniali (G. Sofri); 3) Lotte politiche e civili nei
paesi occidentali (G. Bouchard, E. Donini); 4) Lotte nei paesi dell'Est e forme
di resistenza civile nell'ex-Jugoslavia (G. Salio, A. Zangheri, A. L'Abate, M.
Granero); 5) I movimenti per la pace (S. Albesano, G. Salio).
40. AA. VV., Invece delle armi: obiezione di coscienza, difesa nonviolenta,
corpo civile di pace europeo, a cura della Segreteria per la Difesa Popolare
Nonviolenta, con la collaborazione del Centro Eirene di Bergamo, Fuorithema,
Bologna 1996. Il volume contiene nella prima parte gli atti di una importante
conferenza internazionale su "Difesa nonviolenta, partecipazione popolare,
obiezione di coscienza" tenutasi a Firenze nel settembre 1992 con la presenza
dei maggiori studiosi mondiali (Pontara, Papisca, Sharp, Ebert, Muller,
Galtung); nella seconda parte i documenti del dibattito in corso "Per un corpo
civile di pace europeo". Nanni Salio (pp. 23-29) esamina i casi storici
proponendone una classificazione per tipologie e strutture. Segue una mia
bibliografia (pp. 29-31), molto meno aggiornata e completa della presente.
Alberto L'Abate ricorda una mezza dozzina di casi storici - Algeria 1962, Aden
1967, Pechino 1968, Filippine 1986, Nicaragua 1989, Mosca 1991 (pp. 145-148) - e
indica diversi studi ad essi relativi, apparsi su riviste internazionali di
peace research.
41. Voci e azioni di nonviolenza nell'antichita' classica, a cura di Rocco
Campanella, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1996. Nel libro leggiamo le
pagine di Giuseppe Flavio (37-100 d.C.) sulla resistenza nonviolenta degli ebrei
sotto gli imperatori Tiberio (14-37 d.C.) e Caligola (37-41 d.C.) e quelle di
Tito Livio sulla secessione della plebe a Roma (nel 494 e nel 471 a. C.).
* 42. David Morrison, Philip Taylor, Shastri Ramachandaran, Media, guerre e
pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996. Nella seconda parte del libro (I mezzi
di comunicazione come risorsa per la pace), Ramachandaran, nel paragrafo I mezzi
di comunicazione dei popoli (pp. 132-146), raccoglie ed esamina in breve, sotto
questo specifico aspetto, i casi Iran 1979, India 1975-77, OLP, Filippine 1986,
Europa orientale 1989, America Latina in vari momenti. Si puo' aggiungere qui la
Resistenza danese, caratterizzata dal mezzo della comunicazione popolare (v. il
n. 1 della seconda parte di questa bibliografia).
* 43. Hildegard Goss-Mayr, Come i nemici diventano amici, Insieme per la
nonviolenza, la giustizia e la riconciliazione, Emi, Bologna 1997. E' il
racconto di vita di una coppia che ha lottato insieme per oltre 30 anni. Jean
Goss (morto nel 1991) e sua moglie Hildegard, eminenti attivisti ed educatori
del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione) hanno compiuto insieme
azioni dirette nonviolente e lavoro di formazione, hanno avviato associazioni e
opere culturali, hanno posto le basi di rivoluzioni nonviolente (come nelle
Filippine, nel 1986), hanno sospinto vescovi e leaders sociali all'impegno per
la giustizia col metodo della forza nonviolenta. Il campo della loro azione va
dall'Unione Sovietica (gia' nel 1961) alla Polonia, dal Concilio Vaticano II
all'America Latina, dall'Asia all'Africa.
I coniugi Goss trovano nel vangelo l'ispirazione alla lotta nonviolenta, ma
sanno scoprire e valorizzare le analoghe potenzialita' presenti nelle culture e
religioni proprie dei diversi popoli: vediamo un bell'esempio nelle "regole
nonviolente" individuate nella tradizione africana della "chiacchierata", vero
metodo di risoluzione nonviolenta dei conflitti (p. 230).
Il capitolo conclusivo, raccogliendo l'esperienza, prospetta con lucida
sintesi la resistenza nonviolenta all'impero liberalcapitalistico oggi impostosi
al mondo, su varie linee d'impegno: l'incontro tra le religioni e il loro
compito per la pace, il movimento per la pace e il servizio di pace (qualcosa di
piu' del servizio civile), i mezzi di comunicazione nel mondo unito e la loro
possibile funzione di "portatori di speranza".
44. Robert L. Holmes, La sfida della nonviolenza nel nuovo ordine mondiale,
nel volume di James Burk, La guerra e il militare nel nuovo sistema
internazionale, Franco Angeli, Milano 1998, pp. 211-229. Holmes esamina la
tendenza ad un nuovo militarismo dopo che gli Usa sono rimasti unica
superpotenza e, di contro, la lezione delle rivoluzioni nonviolente nell'Europa
dell'est per una strategia e per istituzioni atte alla risoluzione nonviolenta
dei conflitti, ai fini di una maggiore tutela generale della societa' dalla
violenza diffusa.
* 45. Emanuele Arielli - Giovanni Scotto, I conflitti. Introduzione a una
teoria generale, Bruno Mondadori, Milano 1998. Questo studio scientifico fa il
punto sulla ricerca interdisciplinare, promossa da molti studiosi e istituzioni
in tutto il mondo, delle strategie per una trasformazione e risoluzione senza
violenza dei conflitti. Il volume richiama tutti i casi piu' significativi di
lotte nonviolente, collocandoli opportunamente nel sistema teorico proposto,
specialmente nella terza parte del libro (Strategie di trasformazione
costruttiva).
Una nuova edizione del lavoro, col titolo Conflitti e mediazione.
Introduzione a una teoria generale, e' uscita nel 2003 presso il medesimo
editore.
* 46. Jean-Marie Muller, Vincere la guerra, Principi e metodi
dell'intervento civile, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1999 (1997). Lavoro
descrittivo, ricco di informazioni sulle ingerenze davvero umanitarie e non
belliche in zone di conflitto. Mancano alcune significative esperienze italiane,
ma il panorama mondiale e' ampio e cosi' il catalogo dei metodi. Tanto basta per
vedere che le alternative alle guerre ci sono, se le si vuole conoscere e
praticare. La prefazione di Antonino Drago critica il carattere che l'intervento
civile ha nell'esperienza francese e nella proposta di Muller, non abbastanza
alternativo al militare, ma dipendente da esso. Drago mostra le possibilita'
uniche al mondo ormai inserite nella legislazione italiana.
47. Due esempi di resistenza nonviolenta alla violenza politica e a quella
economica, mediante le nuove possibilita' date dalla comunicazione informatica
di base:
- Rafal Robozinski, Mapping Russian Cyberspace: Perspective on Democracy
and the Net, Paper presented at the United Nations Research Institute for Social
Development (UNRISD) conference on Information Technology and Social
Development, 22-24 June 1998, Geneva. L'Autore rileva, tra l'altro, il ruolo
giocato dai fax e dalla iniziale rete informatica nel galvanizzare la resistenza
dell'opinione pubblica russa al golpe del 1991 contro Gorbaciov.
- Stephen Kobrin, The MAI and the Clash of Globalizations, "Foreign Policy"
112 (fall), 1998: 97-109. L'Autore esamina la vincente campagna informatica
mondiale delle ONG nel 1998 contro il MAI, l'Accordo multilaterale sugli
investimenti favorevole alle multinazionali. Queste due pubblicazioni sono
citate a p. 78 del Rapporto 1999 su Lo Sviluppo Umano, dell'United Nations
Development Programme, vol. 10, La Globalizzazione, Rosenberg & Sellier,
Torino 1999.
* 48. AA. VV., Le periferie della memoria. Profili di testimoni di pace,
edito dal Movimento Nonviolento, Verona, e dall'Associazione Nazionale
Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, Torino, a cura di Sergio Albesano,
Torino 1999. Il volume, di 180 pagine, raccoglie 22 "medaglioni" esclusivamente
di italiani/e che, nel periodo dall'unita' ad oggi, hanno agito nell'opposizione
alla guerra. Fra loro peronaggi noti, ma anche altri finora del tutto ignoti,
anarchici e cattolici, valdesi e vescovi, scrittori e filosofi, pedagogisti e
politici, soldati e disertori. La raccolta testimonia la presenza spesso
ignorata di esperienze e metodi alternativi alla guerra.
* 49. Arundhati Roy, Per il bene comune, in "Internazionale", n. 306, 22-28
ottobre 1999, pp. 17-25. L'articolo, mentre denuncia la devastazione umana e
ambientale causata dalle Grandi Dighe indiane nella valle della Narmada,
racconta la lotta nonviolenta di resistenza delle popolazioni implicate.
L'autrice e' la piu' famosa scrittrice indiana (Il dio delle piccole cose). Sono
pubblicati in italiano i volumi La fine delle illusioni, Ugo Guanda, Parma 1999,
e Guerra e' pace, Guanda, Parma 2002, che ricupera interamente il volume
precedente ed aggiunge altri saggi.
* 50. Centro di ricerca per la pace, Viterbo (e-mail: nbawac at tin.it), ha
pubblicato nel 1999 la Guida pratica all'azione diretta nonviolenta delle
mongolfiere per la pace con cui bloccare i decolli dei bombardieri. Questa
tecnica nonviolenta del "pallone frenato" e' stata sperimentata efficacemente
per alcune ore davanti all'aeroporto militare di Aviano, da cui partivano nel
1999 gli aerei che bombardavano la Jugoslavia.
* 51. Enrico Peyretti, Per perdere la guerra, Beppe Grande editore, Torino
1999. In questa raccolta di scritti pubblicati durante la guerra della Nato alla
Serbia per il Kossovo, indicando le varie alternative alla guerra, praticate o
praticabili, sono richiamate anche alcune esperienze storiche.
* 52. Gilles Gesson, La non-violence cree l'evenement a' Seattle, in
"Non-violence Actualite'" (gennaio 2000, pp. 16-18). L'articolista, presente
alle manifestazioni di "Nonviolent Direct Action" che hanno impedito la
cerimonia di apertura del vertice della Organizzazione Mondiale del Commercio
(WTO-OMC), il 30 novembre 1999, vertice fallito, scrive che l'avvenimento segna
l'entrata dell'opinione pubblica internazionale sulla scena delle negoziazioni
ufficiali relative all'economia globalizzata, in difesa degli aspetti umani
(lavoro, giustizia, ambiente, salute, culture) trascurati e violati dal
carattere finanziario e speculativo della globalizzazione. Contro alcune
interpretazioni deformanti, testimonia il carattere nonviolento delle
manifestazioni, accuratamente preparato, di cui espone le tecniche e le
tattiche, concludendo: "Consciamente o no, [i manifestanti] hanno agito come
degni eredi dei teorici della resistenza civile. Questo e' forse il segno che
essa e' oggi entrata nel costume".
* 53. Sulla storia della pace, e' possibile segnalare:
- Francisco A. Munoz, Mario Lopez Martinez (eds.), Historia de la Paz.
Tiempos, espacios y actores, Instituto de la Paz y los Conflictos, Editorial
Universidad de Granada, 2000. Questo volume, pioniere nella costruzione di una
specifica storia della pace, percorre, attraverso i tempi e le culture umane,
soprattutto le idee, situazioni, strutture, protagonisti di relazioni pacifiche
tra differenti popoli e civilta'. Specialmente nei paragrafi sul pacifismo della
nonviolenza (pp. 326-340), sul pacifismo antinucleare (pp. 340-349), sul
pacifismo dopo la caduta del Muro di Berlino verso il muovo secolo (pp.
349-357), Mario Lopez Martinez raccoglie in una ampia bella sintesi piu' o meno
tutti i casi storici di interventi e soluzioni nonviolente dei conflitti a cui
si riferiscono le opere segnalate in questa bibliografia.
- Cruttwell, A History of Peaceful Change in the Modern World, Oxford
University Press, 1937.
- Johan Galtung, Storia dell'dea di pace, Satyagraha, Torino 1995 (rapido
excursus di 78 pagine).
- Alessandro e Daniele Marescotti, L'altra storia. Percorsi alternativi
alla guerra e alla violenza dall'antichita' a oggi, in
http://italy.peacelink.org/storia. Si tratta di materiale per una storia della
pace: un lungo testo (290 pagine in corpo 12), soggetto a revisione continua,
che consiste in una grande quantita' di schede sintetiche, ben curate, su
eventi, movimenti, figure, testi che documentano fatti di pace rintracciati
nella storia di tutti i tempi e popoli. Contatti con gli autori per fornire
altri materiali da collegare alla storia della pace: 099-7303686 o 3471463719;
http://italy.peacelink.org/storia/articles/art_2707.html
- Renato Moro, Storia della pace. Idee, movimenti, battaglie, istituzioni.
Il Mulino; Bologna 2004.
- A. Marrone, P. Sansonetti, Ne' un uomo ne' un soldo. Una cronaca del
pacifismo italiano del Novecento, Baldini Castoldi Dalai editore, Milano
2003.
- Rina Gagliardi, Un movimento per la pace. Per una storia del pacifismo,
Edizioni Alegre, Roma 2003.
* 54. Laura Coppo, Terra gamberi contadini ed eroi, Emi, Bologna 2002.
L'Autrice ha trascorso due mesi nell'ashram di una straordinaria coppia di
indiani, Krishnammal e Jagannathan, due delle figure piu' prestigiose della
nonviolenza in cammino e ha ricostruito, con la freschezza e la vivacita' della
narrazione dei protagonisti, 70 anni di storia indiana, visti con gli occhi di
chi, fin da giovanissimo, si affianco' a Gandhi nelle grandi iniziative di lotta
nonviolenta. Dopo la morte di Gandhi, essi continuarono a stare a fianco dei
contadini, dei pescatori, delle comunita' che, anche dopo l'indipendenza, si
trovavano in situazioni di poverta' e pativano ingiustizie. La piu' recente
battaglia nonviolenta - che dura da una ventina di anni - e' quella intrapresa
contro il dilagare degli allevamenti intensivi di gamberi nelle zone costiere
del sud dell'India: in terreni privati o demaniali, o acquistati a prezzi
irrisori, industriali indiani o societa' multinazionali hanno abbattuto le aree
verdi dove crescevano le mangrovie - una vegetazione con importanti funzioni di
protezione delle coste, che ospita una varieta' di specie viventi (pesci,
crostacei, arbusti) utili alle popolazioni locali - per costruire vasche in
cemento in cui vengono allevati gamberi per esportazione, quelli che troviamo
nei nostri mercati e nei panini al bar. Contro queste attivita' distruttive per
l'ambiente e per le popolazioni, Krishnammal e Jagannathan organizzarono
proteste, digiuni, petizioni, e vinsero anche una causa presso la Corte Suprema
indiana. Il problema ha assunto una dimensione mondiale, e in questo impegno
nonviolento si uniscono in tutto il mondo comunita' di contadini e pescatori in
difesa del loro ecosistema vitale contro le industrie che alimentano
forzatamente il commercio internazionale dei gamberi.
* 55. Enrico Euli e Marco Forlani (a cura di), Guida all'azione diretta
nonviolenta, Berti, 2003. La prima parte del volumetto riferisce sulle
esperienze di Comiso 1981-83, Mostra navale bellica di Genova 1982-89, Genova
Mobilitebio 2000, Genova G8 2001, Brescia Exa 2000, Missioni di pace
all'estero.
* 56. Autori Vari, Pace!, Voci a confronto sulla lettera enciclica Pacem in
terris, del 1963, di Giovanni XXIII, Edizioni Paoline, 2003. Giuliana Martirani,
nel capitolo da lei curato (pp. 35-57) analizza la vicenda dell'assedio della
basilica della Nativita' a Betlemme, per 39 giorni dal 2 aprile 2002, come
un'azione di difesa popolare nonviolenta, nella quale i frati francescani hanno
svolto il ruolo di terza parte tra i palestinesi assediati e gli israeliani
assedianti, e sono state attuate le cinque regole di Theodor Ebert (v. sopra, n.
6). Il caso di Betlemme e' analizzato e documentato nel libro di Giuseppe
Buonavolonta' e Marc Innaro, giornalisti testimoni della vicenda, L'assedio
della Nativita', Ponte alle Grazie, Milano 2002, che contiene anche il diario
del francescano Ibrahim Faltas, uno dei protagonisti.
* 57. Pierluigi Consorti (a cura di), Senza armi per la pace. Profili e
prospettive del "nuovo" servizio civile, Edizioni Plus, Universita' di Pisa,
2003. Fra le esperienze di servizio civile, che con la caduta della leva diventa
volontario, il volume riferisce su interventi, ovviamente disarmati, in
situazioni di conflitto bellico, quali Sry Lanka, Mozambico, Burundi, Iraq,
Kurdistan, ex-Yugoslavia, Timor Est, Chiapas, Turchia, Zambia, Cile, Kenia,
Russia, Bolivia, Palestina, ed altre, ad opera di vari enti quali la Caritas
italiana, Emergency, Medici senza frontiere, la Comunita' di Sant'Egidio,
l'Operazione Colomba, i Caschi Bianchi, l'Unicef, Amnesty International,
l'Unicri, la Regione Toscana, la Asl fiorentina, le Misericordie d'Italia.
58. Nonviolenza per Gerusalemme, e' il tema del n. 5, giugno 2004, di
"Satyagraha", la rivista di studi scientifici su "il metodo nonviolento per
trascendere i conflitti e costruire la pace", che esce a cura di Rocco Altieri,
che ne e' il direttore, nelle edizioni Plus, dell'Universita' di Pisa (sito:
www.pdpace.interfree.it). Ogni numero della rivista presenta elementi utili per
la presente raccolta bibliografica. Questo n. 5 affronta l'enorme drammatico
conflitto Israele-Palestina, con uno spirito di intensa originale ricerca e
documentazione sulle potenzialita' e realta' di una sua trasformazione
nonviolenta. Dei dodici autori (Rocco Altieri, Giorgio La Pira, John Paul
Lederach, Marc Gopin, Abdul Aziz Said, Ibrahim Faltas, Mohammed Abu-Nimer,
Angela Dogliotti Marasso, Michal Reifen, Maria Chiara Tropea, Mouvement pour une
alternative non-violente, Franz Amato), cinque partecipano a questa ricerca
direttamente dall'interno del conflitto, come israeliani o palestinesi. Nei loro
scritti troviamo aspetti storici, religiosi, educativi, esperienze di percorsi
di pace, azioni e riflessioni costruttive di nonviolenza, tradizioni di
nonviolenza nelle culture e nelle religioni implicate, documenti di resistenza
culturale e spirituale. (Vedi anche, sopra, il n. 11).
59. Su "La Stampa", 2 ottobre 2004, in una intervista concessa a Barbara
Spinelli, Khalida Toumi Messaoudi, ministro della cultura del governo algerino,
descrive la vincente lotta civile della popolazione, e in particolare delle
donne, contro la violenza estrema compiuta lungo gli anni '90 da gruppi
terroristici mossi da fanatismo religioso contro i diritti umani. Disobbedendo
agli ordini minacciosi degli integralisti, i civili, e specialmente le donne, ne
hanno indebolito e superato l'arroganza. L'esempio dell'Algeria, che ha condotto
questa lotta senza alcun aiuto internazionale, vale come condanna
dell'intervento Usa in Iraq, col pretesto della impossibile imposizione
dall'esterno della democrazia. Cfr anche , sopra, il n. 15.
(Parte seconda - segue)
5. APPELLI.
IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento. Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235. * Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 6.
STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail:
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto
"copia di 'Azione nonviolenta'".
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Pietro Citati, La primavera di Cosroe. Venti secoli di civilta' iranica,
Rizzoli, Milano 1977, Adelphi, Milano 2006, pp. 168.
- Abbas Kiarostami, Un lupo in agguato. Poesie, Einaudi, Torino 2003, pp.
VI + 258.
- Luigi Perissinotto, Wittgenstein. Una guida, Feltrinelli, Milano 1997,
2008, pp. 136, euro 7.
*
Riletture
- Vittorio Alfieri, Della tirannide. Del principe e delle lettere. La
virtu' sconosciuta, Rcs Libri, Milano 1996, 2000, pp. 400.
*
Riedizioni
- Vittorio Alfieri, Saul. Filippo, Rcs Rizzoli Libri, Milano 1980, 2010,
pp. 360, euro 7,50 (in supplemento al "Corriere della sera"). 8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e
internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento
dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della
creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo
di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 227 del 20 giugno 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
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