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Telegrammi. 153
- Subject: Telegrammi. 153
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 7 Apr 2010 01:25:45 +0200
TELEGRAMMI DELLA
NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 153 del 7 aprile 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino
proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche
della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero:
1. Il sangue delle vittime
2. Associazione "Respirare": Chiudere la centrale della morte
3. Benito D'Ippolito: Durante la costruzione della torre di Babele
4. Maria G. Di Rienzo: Hanan Ibrahim e le altre attorno al tavolo della cucina
5. Ai neoeletti consiglieri provinciali di Viterbo. Una lettera
aperta
6. Alcuni prossimi incontri al centro sociale occupato autogestito "Valle
Faul" di Viterbo
7. "Azione nonviolenta"
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento
Nonviolento
10. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. IL SANGUE DELLE VITTIME
La guerra in Afghanistan, un crimine immane
cui anche l'Italia criminalmente partecipa.
Il colpo di stato razzista in Italia, un crimine
immane consentito da una complicita' di massa.
*
Opporsi alla guerra in Afghanistan. E' il primo
dovere.
Opporsi al colpo di stato razzista. E' il primo
dovere.
Occorre un'insurrezione nonviolenta in difesa dei
diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Costituzione della
Repubblica Italiana, in difesa della civilta', in difesa
dell'umanita'.
Solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'. 2. APPELLI. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": CHIUDERE LA
CENTRALE DELLA MORTE
[Riceviamo e
diffondiamo]
La centrale riconvertita a carbone di Tor
Valdaliga Nord a Civitavecchia va chiusa.
Va chiusa perche' e' un crimine ambientale e un
attentato alla salute e alla vita della popolazione dell'Alto
Lazio.
Va chiusa perche' ha gia' ucciso troppe
persone.
Va chiusa perche' l'approvvigionamento energetico
deve essere garantito con fonti rinnovabili e tecnologie pulite.
Va chiusa per contribuire a fermare il collasso
della biosfera.
La centrale della morte di Tor Valdaliga Nord va
chiusa.
Va chiusa prima che mieta altre
vittime.
E la popolazione va indennizzata per il danno che
ha gia' subito.
*
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 6 aprile 2010
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a
Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto
alla salute e la difesa dell'ambiente.
3. EDITORIALE. BENITO D'IPPOLITO: DURANTE LA
COSTRUZIONE DELLA TORRE DI BABELE
Questo enorme cantiere non potra' reggere
oltre.
Mentre che tiro su' i secchi di calce
sento gia' tutto come vibra e
scricchiola.
Gia' non capisco piu' che dice Eugenio
da qualche parte gia' le impalcature
scrosciano giu' verso un suolo
invisibile
tanto e' lontano. Ingegneri e
capomastri
bestemmiano, hanno estratto gia' i
coltelli.
In cielo mi pare di vedere
una freccia che sta prendendo fuoco.
Erminia ha chiuso gli occhi, dei
compagni
le strida soffoca un rombo di tempesta
che viene da sotto, che viene da
dentro. 4.
TESTIMONIANZE. MARIA G. DI RIENZO: HANAN IBRAHIM E LE ALTRE ATTORNO AL
TAVOLO DELLA CUCINA
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo
articolo.
Maria G. Di Rienzo e' una delle principali
collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista,
giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto
rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di
Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel
movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e
in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria
G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra
Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne
nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un piu'
ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime
della nonviolenza" n. 81]
Attorno al
tavolo della cucina e' dove Hanan Ibrahim discute con le altre donne somale
a Londra. Di cosa? Di che sta succedendo nelle loro comunita', gruppi e
famiglie, e di come evitare che ragazzi e ragazze siano tentati da risposte
violente ai loro problemi. Giunta in Gran Bretagna come rifugiata, Hanan ha
creato negli anni un vasta rete di immigrate dal suo paese, il cui scopo
principale e' contrastare la violenza e il terrorismo.
Hanan fa
parte di Save (Sisters Against Violent Extremism - Sorelle contro
l'estremismo violento) e la campagna che sta portando avanti in questo momento
si chiama “Madri per il cambiamento”.
La campagna
ha rappresentanti attive anche in Yemen, India, Pakistan e Indonesia, tutte
donne convinte che l'essere madri e l'aver scelto la nonviolenza le attrezzi in
modo abbastanza efficace per accollarsi il compito di proteggere i figli e le
figlie: non solo i loro, vogliono che stiano bene anche i figli e le figlie di
quelle che gli estremisti di qualsiasi tipo indicano come loro
“nemiche”.
Fa
parte di Save e della campagna delle madri anche Vinita Kamte il cui
marito, ufficiale di polizia, peri' nel corso degli attacchi terroristici a
Mumbai del novembre 2008. La determinazione di Vinita e', come lei stessa dice,
“dare un volto” alle vittime della violenza ed ai loro familiari: per questo si
confronta continuamente con i giovani nelle scuole e in varie occasioni
pubbliche, spiegando e mostrando i reali effetti del terrorismo. “Sono una
testimone della storia”, afferma.
Le “Madri per
il cambiamento” credono che contrastare il terrore significhi anche creare un
diverso scenario per le emozioni umane, uno scenario in cui possano muoversi a
proprio agio i ragazzi che altrimenti diverranno le prossime vittime del
reclutamento alla violenza, e trovare significati e risposte diverse alle loro
esperienze. “Pensateci come segnali di preallarme”, dicono scherzando Hanan e
Vinita, “Quel che facciamo e' disinnescare le bombe prima ancora che
vengano messe in posizione”. E questa e' la nuova architettura di pace di
cui il movimento globale delle madri sta mettendo le basi.
*
Per chi legge
il tedesco, un servizio sulla Campagna e' apparso sul quotidiano austriaco
“Der Standard" dell'8 marzo 2010, con l'autorevole firma di Edit
Schlaffer. 5. CARTEGGI. AI NEOELETTI CONSIGLIERI PROVINCIALI
DI VITERBO. UNA LETTERA APERTA
[Riceviamo e
diffondiamo]
Signori consiglieri provinciali di
Viterbo,
a quelli di voi che finora non avessero mai
avuto occasione di venire a conoscenza della questione del mega-aeroporto
nocivo, distruttivo e fuorilegge che una lobby speculativa vorrebbe realizzare a
Viterbo, ma anche a tutti gli altri, ci permettiamo di fornire alcune essenziali
informazioni, dando altresi' la nostra disponibilita' per incontri finalizzati a
mettervi a disposizione la vasta ed inconfutabile documentazione a sostegno
della tesi qui di seguito riassunta.
*
Come abbiamo
recentemente scritto ai Presidenti delle Commissioni Trasporti di Camera e
Senato, la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e
fuorilegge nell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame,
un'area di immenso pregio ambientale, culturale e terapeutico, avrebbe come
immediate conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni
ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona
circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e
sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico
ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita'
della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi
quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale
dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi
pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed
europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
*
Del resto e' ben noto che:
1. un mega-aeroporto produce un enorme inquinamento
che provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei
dintorni;
2. il trasporto aereo contribuisce in ingente
misura al surriscaldamento del clima;
3. il trasporto aereo danneggia gravemente
l'ambiente;
4. il trasporto aereo e' antieconomico: consuma
piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera;
costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da
finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si
effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza):
paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i
cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse
pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel
settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte
gravemente antisindacali;
5. il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e'
dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li
pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano
innanzitutto i poveri;
6. inoltre, nel caso specifico del mega-aeroporto a
Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria
per legge.
7. infine va ricordato che la magistratura
viterbese ha gia' emesso avvisi di garanzia per il reato di corruzione a carico
di amministratori e dirigenti del Comune di Viterbo in relazione alla modifica
del Piano regolatore nelle aree toccate dalle opere connesse alla realizzazione
del mega-aeroporto.
*
Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno
innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma,
con Orte e con Civitavecchia. Una mobilita' coerente con la difesa e la
valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive del
viterbese.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla
salute. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza. Chiediamo che
sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile. Chiediamo che sia rispettato
il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Chiediamo che sia rispettato il
diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati. Chiediamo
che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo
democratico. Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la
legalita', la democrazia.
Siamo solidali con I cittadini di Ciampino, vittime
dell'estrema nocivita' dell'insostenibile attivita' dell'aeroporto li'
collocato. Cosi' come siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le
conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura
rilevante. *
Signori consiglieri provinciali di
Viterbo,
sollecitiamo la vostra attenzione ed il vostro
impegno per impedire che il mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge sia
realizzato.
Sollecitiamo la vostra attenzione ed il vostro
impegno in difesa della legalita', del bene comune, dell'ambiente, della salute
e dei diritti dei cittadini.
Alleghiamo in calce alla presente anche una
delle varie interrogazioni parlamentari presentate sulla
questione negli scorsi anni, in cui sono riassunti alcuni dei principali
argomenti che motivano l'opposizione al mega-aeroporto nocivo, distruttivo e
fuorilegge.
Distinti saluti,
*
il comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 5 aprile 2010
Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito:
www.coipiediperterra.org, recapito postale: c/o Centro di
ricerca per la pace, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
Per contattare direttamente la portavoce del
comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
*
Allegato: Una interrogazione parlamentare dell'on. Leoluca Orlando del 7
maggio 2009 Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e
al Ministro dell'Economia
Premesso che,
- a Viterbo moltissimi cittadini, sostenuti da illustri scienziati,
cattedratici, personalita' delle istituzioni e dell'impegno civile, si oppongono
alla decisione di realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto
delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di vari milioni di
passeggeri all'anno; un'opera del tutto priva dei requisiti di legge e del tutto
irrealizzabile alla luce della situazione reale dell'area e dei vincoli
paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali in essa presenti.
Infatti tale opera:
I. non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione
d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per
legge;
II. confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali
che europee;
III. e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore
nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica
tanto regionale quanto comunale;
IV. provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici,
naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed
economici insistenti nell'area;
V. provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla
qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi
all'area;
VI. confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza
strategica nazionale;
VII. porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita'
locale;
VIII. costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro;
IX. la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata
da flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha gia'
presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e
qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato
l'inammissibilita' dell'opera);
- in una recente comunicazione agli Amministratori locali il Comitato dei
cittadini che si oppongono all'opera ha elencato i seguenti effetti della
realizzazione di un mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a
Viterbo:
1. Impatto locale sull'ambiente: devastazione dell'area termale del
Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico,
sociale e simbolico peculiare e insostituibile.
2. Impatto sanitario sulla popolazione viterbese: gravissimi danni alla
salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita.
3. Impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio: cumulandosi il
mega-aeroporto con le altre gravosissime servitu' gia' presenti (in particolare
il polo energetico Civitavecchia-Montalto) la sinergia dei fattori di
inquinamento incrementera' danni, disagi e patologie.
4. Impatto sanitario globale: essendo il trasporto aereo fortemente
inquinante, ogni suo aumento si traduce in danno certo alla salute.
5. Impatto sociale su Viterbo: il mega-aeroporto non solo costituira' una
profonda aggressione alla salute e alla sicurezza delle persone, ma provochera'
anche un grave degrado della qualita' della vita, una forte lesione a
fondamentali diritti dei cittadini, un grave danno all'economia e alla societa',
il collasso delle infrastrutture del trasporto locale (gia' gravemente
insufficienti), la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli,
terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici.
6. Impatto sociale sull'Alto Lazio: accumulo di servitu' ed effetto
sinergico dei fattori di rischio e di depauperamento e degrado del territorio e
della sua economia.
7. Impatto globale sull'ambiente: essendo il mega-aeroporto finalizzato
all'incremento del trasporto aereo complessivo, esso contribuira' ad accrescere
l'inquinamento e l'effetto serra responsabile dei mutamenti climatici che stanno
mettendo in pericolo il futuro dell'umanita' e gli equilibri della
biosfera.
8. Per realizzare un'opera di tali dimensioni verrebbero sperperate ingenti
risorse pubbliche (che pertanto verrebbero altresi' sottratte ad opere e servizi
realmente utili e fin indispensabili per la popolazione);
- in un recente esposto alla Soprintendenza per i beni archeologici per
l'Etruria Meridionale e' stato evidenziato che dalla Planimetria redatta dal
Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici,
termali presenti nell'area che sarebbe investita dall'opera, risulta che il
mega-aeroporto sorgerebbe letteralmente sopra un'area di interesse archeologico
con presenza di beni archeologici che la legge tutela;
- gia' lo scorso anno, in una lettera al Presidente della Repubblica del 4
agosto 2008, il Comitato dei cittadini che si oppongono all'aeroporto segnalava,
tra l'altro, che "la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per
voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e disastrosi esiti:
a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal
documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment -
Italia) del 18 marzo 2008;
b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene
naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico,
gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale
dell'identita' di Viterbo;
c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ
del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore e
vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino;
d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi
della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua
rilevanza;
e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e
biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita;
f) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale
dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia
per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento diffuso il
2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita' tra l'intensa
attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attivita' di
volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo
tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un
recente decreto)" e come gia' precedentemente puntualmente segnalato nella
seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008;
g) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva,
quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano
pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei
beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari
risorse locali; e per quanto concerne la mobilita' un forte sostegno al
trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte;
potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea
Viterbo-Capranica-Roma);
h) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio
gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative;
i) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori
dell'opera e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si
rileva come proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente
lesiva dei piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi
evidentemente scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece
una drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino).
A cio' si aggiunga che:
l) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa
precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso
Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92
del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che
a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare
a superare i 3000 metri, ne' il suo orientamento"; peraltro il gia' citato
"Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" ha rilevato
"l'impossibilita' oggettiva - dimostrata dagli studi del nostro centro - di
allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e,
tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da
ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o
sud";
m) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le
relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio
comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;
n) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali
requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di
Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione
d'impatto sulla salute.
Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un
devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per
Roma:
o) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una
serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto di
diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18
gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione
dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi
vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per
carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il
Ministero dei Trasporti";
p) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente
dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi fattuale
della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto che il sedime
indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a ridosso di
emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole,
terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto
irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione, cadono con essa
tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice dal vizio dell'atto
presupposto e fondativo;
q) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni
dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior
fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di
non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese
(cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma
"Report").
Infine:
r) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della
situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva della
Rai: "Report", 27 aprile 2008);
s) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale
trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento
dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra
l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno
2008);
t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza
di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del clima
(come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale, dagli
statisti piu' avvertiti);
u) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto
aereo (particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di
autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e
sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e
democratico": -
per sapere:
quali iniziative i Ministri interrogati intendano prendere per impedire che
i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area
termale del Bulicame siano devastati, e che la salute e la sicurezza dei
cittadini di Viterbo siano aggredite da un'opera aeroportuale priva dei
requisiti previsti dalla legge, opera la cui realizzazione costituirebbe un
sperpero di pubblici denari, un danno per la comunita' locale ed una flagrante
violazione delle norme e dei vincoli di salvaguardia vigenti.
Leoluca Orlando
Roma, 7 maggio 2009
6. INCONTRI. ALCUNI PROSSIMI INCONTRI AL CENTRO SOCIALE OCCUPATO
AUTOGESTITO "VALLE FAUL" A VITERBO
- Giovedi' 8 aprile incontro sul Chiapas con la partecipazione di un
osservatore dei diritti umani e cooperante educativo volontario
recentemente tornato in Italia.
- Sabato 10 aprile alle ore 18,30 presentazione di "I care Tanzania. Storie
di vita donata", con la partecipazione dell'autrice; alle ore 21,30
concerto a sostegno di un'iniziativa di solidarieta' concreta per la costruzione
di un pozzo in Mozambico.
- Domenica 11 aprile diciannovesimo incontro del percorso di formazione e
informazione nonviolenta.
Il csoa "Valle Faul" si trova in strada Castel d'Asso snc a
Viterbo.
7.
STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail:
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto
"copia di 'Azione nonviolenta'".
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Epitteto, Le diatribe e i frammenti, Laterza, Bari 1960, pp. XXXII + 344.
A cura di Renato Laurenti.
- Epitteto, Manuale, Garzanti, Milano 1990, pp. XXXII + 128. Testo greco,
cura e traduzione di Enrico V. Maltese, con la versione latina di Angelo
Poliziano e la versione italiana di Giacomo Leopardi.
- Giacomo
Leopardi, Il Manuale di Epitteto, Salerno, Roma 1990, pp. 92. A cura di Claudio
Moreschini. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO
NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della
violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello
locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere
che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento
persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che
promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti:
azionenonviolenta at sis.it
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dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 153 del 7
aprile 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal
Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della
nonviolenza
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