Telegrammi. 153



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 153 del 7 aprile 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. Il sangue delle vittime
2. Associazione "Respirare": Chiudere la centrale della morte
3. Benito D'Ippolito: Durante la costruzione della torre di Babele
4. Maria G. Di Rienzo: Hanan Ibrahim e le altre attorno al tavolo della cucina
5. Ai neoeletti consiglieri provinciali di Viterbo. Una lettera aperta
6. Alcuni prossimi incontri al centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" di Viterbo
7. "Azione nonviolenta"
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'
 
1. EDITORIALE. IL SANGUE DELLE VITTIME
 
La guerra in Afghanistan, un crimine immane cui anche l'Italia criminalmente partecipa.
Il colpo di stato razzista in Italia, un crimine immane consentito da una complicita' di massa.
*
Opporsi alla guerra in Afghanistan. E' il primo dovere.
Opporsi al colpo di stato razzista. E' il primo dovere.
Occorre un'insurrezione nonviolenta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana, in difesa della civilta', in difesa dell'umanita'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
 
2. APPELLI. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": CHIUDERE LA CENTRALE DELLA MORTE
[Riceviamo e diffondiamo]
 
La centrale riconvertita a carbone di Tor Valdaliga Nord a Civitavecchia va chiusa.
Va chiusa perche' e' un crimine ambientale e un attentato alla salute e alla vita della popolazione dell'Alto Lazio.
Va chiusa perche' ha gia' ucciso troppe persone.
Va chiusa perche' l'approvvigionamento energetico deve essere garantito con fonti rinnovabili e tecnologie pulite.
Va chiusa per contribuire a fermare il collasso della biosfera.
La centrale della morte di Tor Valdaliga Nord va chiusa.
Va chiusa prima che mieta altre vittime.
E la popolazione va indennizzata per il danno che ha gia' subito.
*
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 6 aprile 2010
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
 
3. EDITORIALE. BENITO D'IPPOLITO: DURANTE LA COSTRUZIONE DELLA TORRE DI BABELE
 
Questo enorme cantiere non potra' reggere oltre.
Mentre che tiro su' i secchi di calce
sento gia' tutto come vibra e scricchiola.
 
Gia' non capisco piu' che dice Eugenio
da qualche parte gia' le impalcature
scrosciano giu' verso un suolo invisibile
tanto e' lontano. Ingegneri e capomastri
bestemmiano, hanno estratto gia' i coltelli.
 
In cielo mi pare di vedere
una freccia che sta prendendo fuoco.
Erminia ha chiuso gli occhi, dei compagni
le strida soffoca un rombo di tempesta
che viene da sotto, che viene da dentro.
 
4. TESTIMONIANZE. MARIA G. DI RIENZO: HANAN IBRAHIM E LE ALTRE ATTORNO AL TAVOLO DELLA CUCINA
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo articolo.
Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81]
 
Attorno al tavolo della cucina e' dove Hanan Ibrahim discute con le altre donne somale a Londra. Di cosa? Di che sta succedendo nelle loro comunita', gruppi e famiglie, e di come evitare che ragazzi e ragazze siano tentati da risposte violente ai loro problemi. Giunta in Gran Bretagna come rifugiata, Hanan ha creato negli anni un vasta rete di immigrate dal suo paese, il cui scopo principale e' contrastare la violenza e il terrorismo.
Hanan fa parte di Save (Sisters Against Violent Extremism - Sorelle contro l'estremismo violento) e la campagna che sta portando avanti in questo momento si chiama “Madri per il cambiamento”.
La campagna ha rappresentanti attive anche in Yemen, India, Pakistan e Indonesia, tutte donne convinte che l'essere madri e l'aver scelto la nonviolenza le attrezzi in modo abbastanza efficace per accollarsi il compito di proteggere i figli e le figlie: non solo i loro, vogliono che stiano bene anche i figli e le figlie di quelle che gli estremisti di qualsiasi tipo indicano come loro “nemiche”.
Fa parte di Save e della campagna delle madri anche Vinita Kamte il cui marito, ufficiale di polizia, peri' nel corso degli attacchi terroristici a Mumbai del novembre 2008. La determinazione di Vinita e', come lei stessa dice, “dare un volto” alle vittime della violenza ed ai loro familiari: per questo si confronta continuamente con i giovani nelle scuole e in varie occasioni pubbliche, spiegando e mostrando i reali effetti del terrorismo. “Sono una testimone della storia”, afferma.
Le “Madri per il cambiamento” credono che contrastare il terrore significhi anche creare un diverso scenario per le emozioni umane, uno scenario in cui possano muoversi a proprio agio i ragazzi che altrimenti diverranno le prossime vittime del reclutamento alla violenza, e trovare significati e risposte diverse alle loro esperienze. “Pensateci come segnali di preallarme”, dicono scherzando Hanan e Vinita, “Quel che facciamo e' disinnescare le bombe prima ancora che vengano messe in posizione”. E questa e' la nuova architettura di pace di cui il movimento globale delle madri sta mettendo le basi.
*
Per chi legge il tedesco, un servizio sulla Campagna e' apparso sul quotidiano austriaco “Der Standard" dell'8 marzo 2010, con l'autorevole firma di Edit Schlaffer.
 
5. CARTEGGI. AI NEOELETTI CONSIGLIERI PROVINCIALI DI VITERBO. UNA LETTERA APERTA
[Riceviamo e diffondiamo]
 
Signori consiglieri provinciali di Viterbo,
a quelli di voi che finora non avessero mai avuto occasione di venire a conoscenza della questione del mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge che una lobby speculativa vorrebbe realizzare a Viterbo, ma anche a tutti gli altri, ci permettiamo di fornire alcune essenziali informazioni, dando altresi' la nostra disponibilita' per incontri finalizzati a mettervi a disposizione la vasta ed inconfutabile documentazione a sostegno della tesi qui di seguito riassunta.
*
Come abbiamo recentemente scritto ai Presidenti delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato, la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge nell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, un'area di immenso pregio ambientale, culturale e terapeutico, avrebbe come immediate conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
*
Del resto e' ben noto che:
1. un mega-aeroporto produce un enorme inquinamento che provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni;
2. il trasporto aereo contribuisce in ingente misura al surriscaldamento del clima;
3. il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente;
4. il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali;
5. il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri;
6. inoltre, nel caso specifico del mega-aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge.
7. infine va ricordato che la magistratura viterbese ha gia' emesso avvisi di garanzia per il reato di corruzione a carico di amministratori e dirigenti del Comune di Viterbo in relazione alla modifica del Piano regolatore nelle aree toccate dalle opere connesse alla realizzazione del mega-aeroporto.
*
Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia. Una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive del viterbese.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza. Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile. Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro. Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati. Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo democratico. Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la legalita', la democrazia.
Siamo solidali con I cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'insostenibile attivita' dell'aeroporto li' collocato. Cosi' come siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevante.
*
Signori consiglieri provinciali di Viterbo,
sollecitiamo la vostra attenzione ed il vostro impegno per impedire che il mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge sia realizzato.
Sollecitiamo la vostra attenzione ed il vostro impegno in difesa della legalita', del bene comune, dell'ambiente, della salute e dei diritti dei cittadini.
Alleghiamo in calce alla presente anche una delle varie interrogazioni parlamentari presentate sulla questione negli scorsi anni, in cui sono riassunti alcuni dei principali argomenti che motivano l'opposizione al mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.
Distinti saluti,
*
il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 5 aprile 2010
Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org, recapito postale: c/o Centro di ricerca per la pace, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
*
Allegato: Una interrogazione parlamentare dell'on. Leoluca Orlando del 7 maggio 2009
Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministro dell'Economia
Premesso che,
- a Viterbo moltissimi cittadini, sostenuti da illustri scienziati, cattedratici, personalita' delle istituzioni e dell'impegno civile, si oppongono alla decisione di realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di vari milioni di passeggeri all'anno; un'opera del tutto priva dei requisiti di legge e del tutto irrealizzabile alla luce della situazione reale dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali in essa presenti.
Infatti tale opera:
I. non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge;
II. confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee;
III. e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale;
IV. provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area;
V. provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area;
VI. confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale;
VII. porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita' locale;
VIII. costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro;
IX. la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata da flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha gia' presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilita' dell'opera);
- in una recente comunicazione agli Amministratori locali il Comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha elencato i seguenti effetti della realizzazione di un mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo:
1. Impatto locale sull'ambiente: devastazione dell'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile.
2. Impatto sanitario sulla popolazione viterbese: gravissimi danni alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita.
3. Impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio: cumulandosi il mega-aeroporto con le altre gravosissime servitu' gia' presenti (in particolare il polo energetico Civitavecchia-Montalto) la sinergia dei fattori di inquinamento incrementera' danni, disagi e patologie.
4. Impatto sanitario globale: essendo il trasporto aereo fortemente inquinante, ogni suo aumento si traduce in danno certo alla salute.
5. Impatto sociale su Viterbo: il mega-aeroporto non solo costituira' una profonda aggressione alla salute e alla sicurezza delle persone, ma provochera' anche un grave degrado della qualita' della vita, una forte lesione a fondamentali diritti dei cittadini, un grave danno all'economia e alla societa', il collasso delle infrastrutture del trasporto locale (gia' gravemente insufficienti), la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli, terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici.
6. Impatto sociale sull'Alto Lazio: accumulo di servitu' ed effetto sinergico dei fattori di rischio e di depauperamento e degrado del territorio e della sua economia.
7. Impatto globale sull'ambiente: essendo il mega-aeroporto finalizzato all'incremento del trasporto aereo complessivo, esso contribuira' ad accrescere l'inquinamento e l'effetto serra responsabile dei mutamenti climatici che stanno mettendo in pericolo il futuro dell'umanita' e gli equilibri della biosfera.
8. Per realizzare un'opera di tali dimensioni verrebbero sperperate ingenti risorse pubbliche (che pertanto verrebbero altresi' sottratte ad opere e servizi realmente utili e fin indispensabili per la popolazione);
- in un recente esposto alla Soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria Meridionale e' stato evidenziato che dalla Planimetria redatta dal Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area che sarebbe investita dall'opera, risulta che il mega-aeroporto sorgerebbe letteralmente sopra un'area di interesse archeologico con presenza di beni archeologici che la legge tutela;
- gia' lo scorso anno, in una lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008, il Comitato dei cittadini che si oppongono all'aeroporto segnalava, tra l'altro, che "la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e disastrosi esiti:
a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008;
b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identita' di Viterbo;
c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore e vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino;
d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua rilevanza;
e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita;
f) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita' tra l'intensa attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attivita' di volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un recente decreto)" e come gia' precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008;
g) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva, quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilita' un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea Viterbo-Capranica-Roma);
h) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative;
i) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori dell'opera e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si rileva come proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente lesiva dei piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi evidentemente scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece una drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino).
A cio' si aggiunga che:
l) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, ne' il suo orientamento"; peraltro il gia' citato "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva - dimostrata dagli studi del nostro centro - di allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud";
m) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;
n) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute.
Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma:
o) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto di diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti";
p) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi fattuale della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a ridosso di emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione, cadono con essa tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice dal vizio dell'atto presupposto e fondativo;
q) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma "Report").
Infine:
r) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva della Rai: "Report", 27 aprile 2008);
s) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno 2008);
t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del clima (come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale, dagli statisti piu' avvertiti);
u) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto aereo (particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e democratico": -
per sapere:
quali iniziative i Ministri interrogati intendano prendere per impedire che i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale del Bulicame siano devastati, e che la salute e la sicurezza dei cittadini di Viterbo siano aggredite da un'opera aeroportuale priva dei requisiti previsti dalla legge, opera la cui realizzazione costituirebbe un sperpero di pubblici denari, un danno per la comunita' locale ed una flagrante violazione delle norme e dei vincoli di salvaguardia vigenti.
Leoluca Orlando
Roma, 7 maggio 2009
 
6. INCONTRI. ALCUNI PROSSIMI INCONTRI AL CENTRO SOCIALE OCCUPATO AUTOGESTITO "VALLE FAUL" A VITERBO
 
- Giovedi' 8 aprile incontro sul Chiapas con la partecipazione di un osservatore dei diritti umani e cooperante educativo volontario recentemente tornato in Italia.
- Sabato 10 aprile alle ore 18,30 presentazione di "I care Tanzania. Storie di vita donata", con la partecipazione dell'autrice; alle ore 21,30 concerto a sostegno di un'iniziativa di solidarieta' concreta per la costruzione di un pozzo in Mozambico.
- Domenica 11 aprile diciannovesimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta.
Il csoa "Valle Faul" si trova in strada Castel d'Asso snc a Viterbo.
 
7. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
8. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riletture
- Epitteto, Le diatribe e i frammenti, Laterza, Bari 1960, pp. XXXII + 344. A cura di Renato Laurenti.
- Epitteto, Manuale, Garzanti, Milano 1990, pp. XXXII + 128. Testo greco, cura e traduzione di Enrico V. Maltese, con la versione latina di Angelo Poliziano e la versione italiana di Giacomo Leopardi.
- Giacomo Leopardi, Il Manuale di Epitteto, Salerno, Roma 1990, pp. 92. A cura di Claudio Moreschini.
 
9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
10. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 153 del 7 aprile 2010
 
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