Telegrammi. 112



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 112 del 25 febbraio 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. Il governante annuncia
2. Giancarla Codrignani: La prima nonviolenza resistente
3. Anche l'illustre magistrato Ferdinando Imposimato a sostegno della proposta di candidatura della dottoressa Antonella Litta alla presidenza della Provincia di Viterbo
4. Antonella Litta: La presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano: problematiche sanitarie e ambientali e proposte d'intervento
5. Associazione "Respirare": S'ode a destra uno squillo di tromba
6. "Azione nonviolenta"
7. Indice dei numeri 1162-1192 (gennaio 2006) de "La nonviolenza e' in cammino"
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
 
1. EDITORIALE. IL GOVERNANTE ANNUNCIA
 
Il governante annuncia: piu' soldati in Afghanistan. Quindi piu' guerra, quindi piu' stragi. Finche' nessuno cola' sopravviva? L'obiettivo e' assassinare tutti gli afgani? O tutti gli asiatici? O tutti gli abitanti dei continenti extraeuropei? O l'intera umanita' ad eccezione degli elettori del partito dell'amore?
*
Il governante annuncia: piu' repressione nei confronti dei migranti. E cos'altro vuol fare, bruciarli vivi sulla pubblica piazza? Poiche' ogni altra efferatezza nei loro confronti e' gia' in corso, e' gia' legge dello stato, dello stato del colpo di stato, del colpo di stato razzista, schiavista, squadrista.
*
E noi, messer lo popolo italiano, ce ne stiamo zitti zitti?
Mentre anche l'Italia illegalmente, criminalmente partecipa all'immane carneficina in Afghanistan.
Mentre l'Italia e' pervasa dal gigantesco pogrom del colpo di stato razzista.
E noi, messer lo popolo italiano, ce ne stiamo zitti zitti?
*
Chi non si oppone alla guerra e' complice del crimine della guerra.
Chi non si oppone al razzismo e' complice del crimine del razzismo.
E' necessaria e urgente un'insurrezione nonviolenta. Contro la guerra. Contro il razzismo. Per la legalita' che salva le vite. Per la democrazia che ogni essere umano riconosce e rispetta. Per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
E' necessaria e urgente un'insurrezione nonviolenta. Per difendere ed inverare il patto e la promessa scritti nella Costituzione della Repubblica Italiana.
E' necessaria e urgente un'insurrezione nonviolenta. Per contrastare il nazismo che torna.
E' necessaria e urgente: un'insurrezione nonviolenta.
 
2. RIFLESSIONE. GIANCARLA CODRIGNANI: LA PRIMA NONVIOLENZA RESISTENTE
[Ringraziamo Giancarla Codrignani (per contatti: giancodri at alice.it) per il seguente intervento, che prende spunto da un articolo apparso nel precedente numero di questi "Telegrammi".
Giancarla Codrignani, presidente della Loc (Lega degli obiettori di coscienza al servizio militare), gia' parlamentare, saggista, impegnata nei movimenti di liberazione, di solidarieta' e per la pace, e' tra le figure piu' rappresentative della cultura e dell'impegno per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Giancarla Codrignani: L'Odissea intorno ai telai, Thema, Bologna 1989; Amerindiana, Terra Nuova, Roma 1992; Ecuba e le altre, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994; L'amore ordinato, Edizioni Com nuovi tempi, Roma 2005]

"'Quasi' nessuna voce si leva". Cari amici nonviolenti, il "quasi" e' importante, come per il sale e il lievito. Poi c'e' non la tolleranza, ma la constatazione del limite, quello insegnato in primo luogo dalle donne che continuano ad amare, anche se meno, uomini arroganti che sono genitori, mariti e figli.
Viviamo all'inizio del terzo millennio d.C., poche altre migliaia di anni dal levarsi in piedi dell'homo e della donna sapientes. Il termine nuovo della nonviolenza e' un'antica profezia di salvezza che sentiamo urgere e che ci impegna direttamente, uno/a per uno/a. Per questa ovvieta' del non essere possessori di nessuna bacchetta magica, e' importante che chi spera di essere nonviolento si dia da fare, studiando e agendo, per contribuire a creare una societa' umanamente degna delle virtu' di cui pur parla.
La corruzione e' dentro tutte le societa' sempre piu' sordamente eterodirette all'egoismo, al consumismo, al conflitto di potere, piccolo o grande che sia. Nei paesi "evoluti" se si ha notizia di benefici illegali, piccoli o grandi, alla denuncia segue non solo la condanna, ma il rifiuto di subire altra violenza - la corruzione e' violenza - dalla stessa persona, che manterra' la liberta' privata, ma non piu' la dignita' pubblica.
La prima nonviolenza resistente e' la voce dell'educazione informata all'indignazione privata e pubblica (nella professione e nella chiacchiera da bar, nel partito e nella cena domestica). Non solo nelle scuole.
 
3. ISTITUZIONI E DEMOCRAZIA. ANCHE L'ILLUSTRE MAGISTRATO FERDINANDO IMPOSIMATO A SOSTEGNO DELLA PROPOSTA DI CANDIDATURA DELLA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA ALLA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA DI VITERBO
 
Anche l'illustre magistrato Ferdinando Imposimato, una delle piu' prestigiose figure delle istituzioni e della vita civile in Italia, ha espresso apprezzamento e sostegno alla proposta che alla presidenza della Provincia di Viterbo sia candidata la dottoressa Antonella Litta.
In una lettera l'illustre magistrato scrive tra l'altro che e' "una grande gioia sapere della proposta della sua candidatura alle prossime elezioni per la presidenza della Provincia di Viterbo. Noi siamo critici asperrimi dei politici che non operano per il bene comune ma solo per i loro affari privati; ma questo ci impone di fare anche una proposta alternativa che per noi e' Antonella Litta, a Viterbo e nel Lazio. Lei ci rappresenta degnamente con l'intelligenza, la passione civile, la conoscenza dei problemi e l'impegno costante che le sono propri".
E l'illustre magistrato dopo aver rievocato "questo tristo periodo di crisi dei valori" conclude che "le sono vicino con amicizia, speranza e fiducia".
L'autorevole sostegno di Ferdinando Imposimato alla proposta formulata da varie figure e movimenti della societa' civile viterbese affinche' un ampio arco di forze democratiche candidi alla presidenza della Provincia di Viterbo la dottoressa Antonella Litta costituisce un appello e un monito cui tutte le forza democratiche che si oppongono all'illegalita' e che intendono operare per il bene comune dovrebbero prestare la massima attenzione.
A pochi giorni dalla presentazione delle liste, e non avendo ancora lo schieramento che si oppone all'eversione berlusconiana individuato una candidatura comune per la presidenza della Provincia di Viterbo, la proposta di candidare la dottoressa Litta alla guida di un'ampia coalizione puo' essere la soluzione migliore per tutta le forze democratiche ed i movimenti della societa' civile.
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Breve notizia sulla dottoressa Antonella Litta
La dottoressa Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.
 

4. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: LA PRESENZA DELL’ARSENICO NELLE ACQUE DESTINATE A CONSUMO UMANO: PROBLEMATICHE SANITARIE E AMBIENTALI E PROPOSTE D’INTERVENTO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

All’Arpa Lazio sezione di Viterbo, ai responsabili dell’Ato 1 Lazio, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo

e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Presidente dell’Ordine dei medici di Viterbo, al Presidente della Provincia di Viterbo, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, alla Garante del Servizio Idrico Integrato della Regione Lazio, all’Assessore all’ambiente della Provincia di Viterbo, all’Assessore all’ambiente della Regione Lazio, all’Assessore alla sanita' della Regione Lazio, ai Sindaci della provincia di Viterbo

Oggetto: La presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano: problematiche sanitarie e ambientali e proposte d'intervento

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La  storia

L’arsenico, simbolo chimico As, e' un elemento molto diffuso e presente nella struttura geologica terrestre. E’ per definizione un semimetallo o metalloide in quanto possiede proprieta' intermedie tra quelle dei metalli e quelle dei non metalli. Da sempre conosciuto per il suo potere venefico, e' usato come componente di leghe metalliche e del vetro; viene impiegato anche nella realizzazione di semiconduttori ed e' stato utilizzato per lungo tempo in alcuni tipi di preparazioni del legno.

Fin dai tempi di Ippocrate e' stato impiegato in preparazioni per la cura di diverse malattie: in epoca pre-antibiotica se ne ricorda l’uso nel trattamento della sifilide.

Nel  2000, la Fda ( Food and Drug Administration) ha approvato un composto, il triossido di arsenico, per il  trattamento della leucemia promielocitica acuta.
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Il problema ambientale

In epoca industriale l’immissione dell’arsenico nell’ambiente e' stata notevolmente incrementata dalla combustione del carbone e di altri combustibili di derivazione fossile. Centrali elettriche alimentate a carbone, ad olio combustibile e a biomasse, fonderie, cementifici, traffico veicolare, incenerimento dei rifiuti e l’uso di pesticidi e fitofarmaci in agricoltura, hanno contribuito e contribuiscono alla diffusione di questo elemento nell’aria, nei terreni e nelle acque.

Inoltre gli sversamenti illegali di rifiuti tossici e la contaminazione di corpi idrici con percolato, proveniente da discariche non a norma o del tutto abusive di rifiuti anche tossici, possono incrementare la presenza di arsenico nei  terreni e nelle falde acquifere.

Questa immissione e diffusione nell’ambiente dell’arsenico altera gli ecosistemi e contamina la catena alimentare.

Gli esseri umani sono esposti all’arsenico principalmente attraverso l’assunzione di acqua, dove esso e' presente in forma inorganica: sia come arsenico trivalente (As III) che arsenico pentavalente (As V), ma anche tramite l’aria, le bevande, gli alimenti (principalmente con l’assunzione di pesce, molluschi e crostacei nei quali l’arsenico e' presente in forma organica) e durante comuni attivita' come il lavarsi e il nuotare.

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Gli effetti sulla salute derivanti dell’esposizione cronica all’arsenico

L’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (Iarc) ( http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/index.php) classifica l’arsenico come elemento cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Le problematiche sanitarie e ambientali determinate dall’arsenico sono ben note e sono costante oggetto di studi e ricerche; sul sito on-line della piu' importante biblioteca medica internazionale “PubMed” (www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/), digitando “arsenic drinking water” sono presenti, al febbraio 2010, ben 1473 pubblicazioni.

L’assunzione cronica di arsenico e' indicata da numerosissimi studi scientifici quale responsabile anche di  patologie cardiovascolari (in particolare della “malattia del piede nero - black foot disease“ per compromissione della vascolarizzazione periferica); di  neuropatie periferiche; di diabete di tipo 2; di lesioni cutanee (iperpigmentazione ed ipopigmentazione, cheratosi); di disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

Un aspetto emergente e sempre piu' studiato della tossicita' dell’arsenico e' quello relativo alla sua azione quale Endocrine Disruptors (EDCs), termine corrispondente all’italiano interferente endocrino (IE).

Gli interferenti endocrini (IE) sono un gruppo eterogeneo di sostanze e miscele di sostanze che interferiscono sul normale funzionamento del sistema endocrino umano e su quello di molteplici organismi quali: pesci, foche, uccelli, rettili, anfibi, primati e persino invertebrati. Queste molecole sono dotate di potenzialita' mimetiche e in grado di interagire con recettori di membrana e nucleari e, quindi, direttamente o indirettamente, con i (co)fattori di trascrizione, modificando l’espressione genica e, nel lungo termine, l’assetto (epi)genetico di cellule, tessuti, organismi, ecosistemi.

E’ stata dimostrata l’associazione significativa tra l’esposizione ad elevati valori di As inorganico e diabete di tipo 2; studi sperimentali hanno mostrato che l’As e' in grado di inibire la produzione e secrezione dell'insulina e la tolleranza al glucosio, nonche' di  modificare l'attivita' del recettore nucleare per i glucocorticoidi. Altri studi  evidenziano come l’esposizione all’arsenico durante la gravidanza puo' causare dei cambiamenti nell’espressione genica del feto che possono determinare la comparsa di gravi patologie nel corso della vita anche dopo decenni dall’esposizione materna.

Gli effetti dell’As sull’epigenoma cellulare potrebbero spiegare i meccanismi di cancerogenicita' di questo elemento e questi effetti  avvalorano la tesi che anche dosi bassissime di arsenico possono esercitare effetti negativi sulla salute.

E’ inoltre estremamente importante considerare la possibile interazione e sinergia tra le diverse sostanze tossiche e cancerogene che oltre all’arsenico possono essere  riscontrate nell’acqua.

Il vanadio, il selenio, il fluoro, i metalli pesanti, i pesticidi, i fitofarmaci, le diossine, i sottoprodotti della disinfezione dell’acqua per clorazione, batteri, virus, parassiti, alghe e le microcistine prodotte da particolari tipi di alghe, per esempio dall’alga rossa Plankthotrix rubescens, etc.; tutti questi elementi possono determinare rischio e danno alla salute con meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione.

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Le vigenti disposizioni di legge

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 (www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/Testi/01031dl.htm), modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia. Questo decreto legislativo, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, dal dicembre 2003 ha abbassato il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, proprio in considerazione della sua cancerogenicita' e dell’evidente rischio per la salute umana.

L’Oms (Organizzazione mondiale della sanita') fornisce chiare indicazioni riguardo alla tossicita' dell’arsenico nelle acque potabili ed indica come accettabile e solo in via transitoria, il valore da 1 a 10 microgrammi/litro di As nelle acque destinate a consumo umano mentre auspica valori tra lo 0 e i 5 microgrammi/litro come obiettivo realistico, in considerazione delle  attuali problematiche di dearsenificazione e dell’incertezza relativa al rischio per la salute umana determinato da esposizioni anche a bassissime concentrazioni di questo elemento (www.who.int/water_sanitation_health/dwq/gdwq3rev/en/index.html).

In Italia le acque di alcune regioni, Lombardia, Toscana, Lazio, Sardegna, Campania e Trentino, presentano elevati valori di arsenico.

La Regione Lazio sin dal 2003 ha  fatto ricorso all’istituto della deroga, tuttora vigente, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs. 31/2001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l’arsenico (ma anche i limiti per altri elementi quali: il fluoro, il vanadio, il selenio) e di fatto ha reso potabili per deroga acque che in realta' non lo sono.

I periodi di deroga sono concessi perche' i gestori presentino ed attuino piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o individuando nuove risorse idriche sostitutive che permettano di assicurare acque salubri e pulite.

Durante i periodi di deroga dunque devono essere individuate e realizzate le soluzioni definitive per le problematiche per le quali la deroga stessa e' concessa.

Le popolazioni sul cui territorio ricadano i provvedimenti di deroga devono essere sempre prontamente avvisate ed  informate secondo quanto previsto dall’art. 13, comma 11, del D. Lgs. 31/2001: ”La Regione o Provincia autonoma che si avvale delle deroghe di cui al presente articolo provvede affinche' la popolazione interessata sia tempestivamente e adeguatamente informata delle deroghe applicate e delle condizioni che le disciplinano. Ove occorra, la Regione o Provincia autonoma provvede inoltre a fornire raccomandazioni a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare. Le informazioni e raccomandazioni fornite alla popolazione fanno parte integrante del provvedimento di deroga.

Gli obblighi di cui al presente comma sono osservati anche nei casi di cui al comma 9, qualora la Regione o la Provincia autonoma lo ritenga opportuno”.

A distanza di sette anni dall’entrata in vigore del D. Lgs. 31/2001 gli abitanti della Regione Lazio, in particolare quelli che risiedono in aree con caratteristiche geologiche di natura vulcanica, e che costituiscono la maggior parte del territorio laziale, sono ancora  esposti all’assunzione di acque con valori di arsenico superiori a 10 microgrammi/litro.

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I controlli

I controlli sulla qualita' e potabilita' delle acque destinate a consumo umano sono demandati alle Asl che si avvalgono della struttura tecnica delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente  (Arpa).

Il  D. Lgs. 31/2001 prevede controlli esterni, quelli predisposti dall’Asl, e controlli interni, sotto la diretta responsabilita' dei gestori degli acquedotti, in modo da stabilire un doppio controllo (interno ed esterno) a garanzia della qualita' e salubrita' delle acque.

I controlli relativamente all’arsenico dosano il quantitativo totale di arsenico nelle acque e dovrebbero sempre rilevare ed indicare i valori di arsenico anche al di sotto della soglia di 10 microgrammi/litro.  

Il  D. Lgs. 31/2001 prevede che il giudizio di qualita' e di idoneita' d’uso delle acque destinate al consumo umano, fondato sulle risultanze dell'esame ispettivo e dei controlli analitici, sia emesso dalle Asl territorialmente competenti.

Il numero dei controlli programmati in situazioni di criticita' delle acque, come previsto all’art. 8, comma 1, del D. Lgs. 31/2001, dovrebbero aumentare rispetto a quelli effettuati di routine e dovrebbero essere tali da ”garantire la significativa rappresentativita' della qualita' delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II ”.

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Le soluzioni per la rimozione dell’arsenico dalle acque

Le  acque possono essere depurate dalla presenza dell’arsenico come di altre sostanze tossiche.

Sono attualmente disponibili molte soluzioni tecnologiche, operative in Italia e nel mondo, che, con procedimenti e metodiche diversificate, riescono a riportare nei limiti indicati dal D. Lgs. 31/2001 i valori dell’arsenico. Le metodiche piu' utilizzate sono: la precipitazione, i processi a membrana, i processi di adsorbimento, la rimozione biologica, i processi a scambio ionico. Tutte queste tecniche presentano elevate percentuali di rimozione dell’arsenico che  possono arrivare sino al  99% del totale.

La scelta di una tecnica piuttosto che un’altra, si deve basare sulla conoscenza delle proprieta' dell’acqua da trattare, sulla  speciazione del tipo di arsenico presente ( l’arsenico puo' essere presente in forma trivalente - As III - o pentavalente - As V -), sul numero e sulle caratteristiche delle fonti di approvvigionamento, sul numero degli utenti a cui e' rivolto il servizio, sulle caratteristiche dell’impianto, relativamente anche ai costi e alla manutenzione, sull’eventuale possibilita' di ridurre la concentrazione di arsenico con la miscelazione di acque prive o con minor contenuto di arsenico, sulla minor produzione di fanghi e rifiuti generati dal processo di depurazione, sulla conservazione delle qualita' organolettiche dell’acqua una volta depurata.

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Conclusioni

L’acqua e' un elemento fondamentale e prezioso per la vita del pianeta e di ogni essere umano.

E’ una risorsa non illimitata che va protetta con il risparmio e la razionalizzazione della sua distribuzione, con la salvaguardia e il risanamento degli ecosistemi e dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili, con il miglioramento del sistema degli acquedotti.

L’accesso e la disponibilita' di acque, salubri, pulite e di qualita', sono le condizioni necessarie ed indispensabili per vivere in modo sano e per tutelare e proteggere lo stato di salute di tutte le persone ed in particolare dei bambini.

L’arsenico presente nelle acque insieme ad altre sostanze tossiche e cancerogene crea una inaccettabile condizione di rischio e danno alla salute delle persone e altera l’intero ecosistema.

L’uso delle tecnologie oggi disponibili, insieme ad una sana politica di trasformazione e controllo di tutte quelle attivita' industriali ed agricole che immettono nell’ambiente arsenico insieme ad un numero sempre piu' elevato di sostanze tossiche e dagli effetti ancora poco conosciuti, e' l’unica, rapida e fattibile soluzione per garantire in modo compiuto il diritto alla salute e alla vita per tutti.

Antonella Litta

medico di medicina generale, specialista in Reumatologia, referente per la provincia di Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) www.isde.it

e-mail: isde.viterbo at libero.it; antonella.litta at libero.it

Viterbo, 24 febbraio 2010

 

5. RIFLESSIONE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": S'ODE A DESTRA UNO SQUILLO DI TROMBA

[Riceviamo e diffondiamo]

 
Il sindaco di Viterbo, del Pdl, fingendo di ignorare che la realizzazione del mega-aeroporto fuorilegge nell'area archeologica e termale del Bulicame sarebbe una catastrofe ambientale, un disastro per l'agricoltura e il termalismo, e un attentato alla salute dei cittadini, scrive al Ministro di Trasporti in pro della lobby speculativa di estrema destra che dal mega-aeroporto si ripromette di arricchirsi a danno del territorio, dei cittadini, del pubblico erario e in violazione delle leggi.
Per non esser da meno il presidente uscente della provincia di Viterbo, del Pd, gonfia le gote e proclama a un dipresso che il mega-aeroporto e' cosa buona e giusta, le sette bellezze, un giulebbe, il non plus ultra. Che poi il territorio viterbese ne uscira' massacrato, che poi i beni culturali e ambientali ne verranno devastati, che poi l'agricoltura ed il termalismo saranno maciullati, che poi i viterbesi si troveranno intossicati, ebbene, di tutto cio' il presidente uscente non parla: acqua in bocca.
E a questo punto non puo' mancare l'opinione del solito assessore comunale della giunta di destra che lirico e numerologico decanta come i mega-aeroporti siano l'ideale cui aspira il mondo intero, e tutta l'umanita' ne brami uno sotto casa. Forse dimenticando che ad esempio a Ciampino la popolazione da anni lotta per la drastica e immediata riduzione dei voli, subendone le drammatiche conseguenze sulla propria pelle. Ma si sa, a tutti gli assessori piace sentirsi parlare, tranne forse quando a interrogarli sono i magistrati (en passant: la magistratura viterbese ha gia' aperto un'inchiesta per corruzione nei confronti di amministratori e dirigenti del Comune in relazione alle modifiche al piano regolatore guarda caso proprio nelle aree investite dalle opere connesse al mega-aeroporto).
E se esterna l'assessore comunale della giunta di destra puo' forse tacere l'assessore regionale uscente della giunta di centrosinistra? Non sia mai, e cosi' anche l'assessore regionale in pro del mega-aeroporto esterna, esterna, esterna, proprio come faceva qualche decina d'anni fa quando propagandava la bonta' delle centrali nucleari. Ora dice di essere un nuclearista pentito. Non farebbe bene a pentirsi subito anche per il mega-aeroporto?
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Il mega-aeroporto a Viterbo e' un crimine e una follia. Certi pubblici amministratori, in carica e al capolinea, farebbero bene a pensarci a cio' che scandalosamente dicono e a cio' che scandalosamente tacciono. I viterbesi infatti sanno bene che il mega-aeroporto e' fuorilegge, e' nocivo, e' distruttivo; e non perdoneranno chi vuole devastare la nostra terra e avvelenare le nostre vite. E chi viola la legge, chi mesta, chi inganna, chi truffa, chi corrompe, chi favoreggia, chi anche solo per insipienza si fa complice del danno al pubblico bene, chi anche solo per intimo torpore si lascia trascinare a fungere da manutengolo agli speculatori, ai devastatori, agli inquinatori, ai saccheggiatori del pubblico erario, ebbene, sappia che prima o poi di tali malefatte dovra' risponderne non solo nel foro interiore del tribunale della coscienza, non solo dinanzi all'opinione pubblica subendo il giudizio scritto negli occhi degli scandalizzati, ma anche nelle aule di giustizia.
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L'associazione "Respirare"
Viterbo, 24 febbraio 2010
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
 
6. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
7. MATERIALI. INDICE DEI NUMERI 1162-1192 (GENNAIO 2006) DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO"

* Numero 1162 del primo gennaio 2006: 1. Paolo Bergamaschi: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Beppe Pavan: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 3. Pasquale Pugliese: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 4. Un anno di nonviolenza; 5. Maria Grazia Giannichedda: La legge 180 e i compiti dell'ora; 6. Maria G. Di Rienzo: La testimonianza di un veterano contro la guerra; 7. Elena Buccoliero intervista Daniele Lugli sull'esperienza del Cos a Ferrara; 8. Luisa Muraro: Cinque lettere agli ascoltatori  e alle ascoltatrici di "Fahrenheit"; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza". Numero 54 del primo gennaio 2006: Giuseppe Fava, i quattro cavalieri dell'apocalisse mafiosa.
* Numero 1163 del 2 gennaio 2006: 1. Piercarlo Racca: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Ascoltare, dire, fare nonviolenza; 3. Mario Gamba ricorda Derek Bailey; 4. Luciano Capitini: I Cos, palestra di democrazia; 5. Movimento Internazionale della Riconciliazione e Movimento Nonviolento: Una proposta; 6. Giulio Vittorangeli: La befana e l'infanzia negata; 7. Elena Buccoliero intervista Salvatore Pirozzi sull'esperienza di "Chance" a Napoli; 8. Ottavio Di Grazia presenta la collana "Parole delle fedi" diretta da Brunetto Salvarani; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* Numero 1164 del 3 gennaio 2006: 1. Nanni Salio: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Specchio e utensile; 3. "Addio alle armi". Un appello; 4. Vittorio Arrigoni: Sette giorni; 5. Luisa Morgantini: Da Gaza; 6. Giampaolo Calchi Novati: Colonialismo ex post; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza". Numero 3 del 3 gennaio 2006: 1. Ingeborg Bachmann; 2. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann tradotte da Maria Teresa Mandalari; 3. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann tradotte da Luigi Reitani; 4. Et coetera.
* Numero 1165 del 4 gennaio 2006: 1. Paolo Predieri: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. La nonviolenza mese dopo mese; 3. Il "Cos in rete" di gennaio; 4. Il 14 gennaio per la liberta' del vivere e del convivere; 5. Alexandra Poolos: Storia di Anna; 6. Barbara Spinelli: Se questa e' vera democrazia; 7. Donatella Di Cesare: Del tempo; 8. Riedizioni: Daniel Defoe, Romanzi; 9. Ristampe: Thomas Mann, Romanzi brevi; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.
* Numero 1166 del 5 gennaio 2006: 1. Alvise Alba e Maria Chiara Tropea: Ci abboniamo ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Fruttifica ancora quel seme piantato nel '64; 3. Enrico Peyretti: Gandhi e la verita' della nonviolenza. Introduzione al programma costruttivo; 4. Riletture: Ingeborg Bachmann, Il dicibile e l'indicibile; 5. Riletture: Marco Tullio Cicerone, Della divinazione; 6. Riletture: Paul Thiry d'Holbach, Il buon senso; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale". Numero 45 del 5 gennaio 2006: 1. Un'intervista di Cristina Valenti a Luce Fabbri del 1993 (parte seconda); 2. Riedizioni: Virginia Woolf, Diario di una scrittrice.
* Numero 1167 del 6 gennaio 2006: 1. Cindy Sheehan: Un vero amico non ti permette di compiere crimini di guerra; 2. Monica Lanfranco ricorda Donatella Colasanti; 3. Doriana Goracci ricorda Donatella Colasanti; 4. Angelo Gandolfi ricorda Sergio Rampinini; 5. Daniele Lugli: Riprende il 13 gennaio la "Scuola della nonviolenza" a Ferrara; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* Numero 1168 del 7 gennaio 2006: 1. Paolo Spunta: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Un appuntamento mensile con la nonviolenza; 3. Joseph Halevi ricorda Harry Magdoff; 4. Luisa Muraro: Dietro una strana pantomima maschile; 5. Maria Luisa Boccia: Il nodo dell'autorita' politica femminile; 6. Sara Gandini: Continuare a riflettere; 7. Luce Irigaray: Nel corpo della donna, o dell'amore; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* Numero 1169 dell'8 gennaio 2006: 1. Emanuele Piccardo: Disastri ambientali e abitazioni provvisorie; 2. Laura Colombo: L'aborto, la legge, le donne, gli uomini; 3. Mario Porro: Etica ambientale; 4. Ristampe: Lev Tolstoj, Tutti i racconti; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza". Numero 55 dell'8 gennaio 2006: 1. Barbara Bellini Benini: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 2. Una voce. Nonviolenta; 3. Cindy Sheehan: L'apatia e' complicita'; 4. Howard Zinn: Dopo la guerra; 5. Brunetto Salvarani: Un Decalogo per il dialogo; 6. Giuliana Sgrena: La banlieue laica parla femminile; 7. Angela Giuffrida: La razionalita' maschile che uccide le donne; 8. Letture: Michele Meomartino, Frammenti di pace.
* Numero 1170 del 9 gennaio 2006: 0. Comunicazione di servizio; 1. Maurizio Passerin d'Entreves: La teoria della cittadinanza nella filosofia politica di Hannah Arendt (parte prima); 2. Giulio Vittorangeli: Una nuova politica estera; 3. Marina Forti: Guantanamo afghana, fondi italiani; 4. Daniele Barbieri presenta "Italiani, brava gente?" di Angelo Del Boca; 5. Giobbe Santabarbara: Una cosa che sappiamo tutti; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* Numero 1171 del 10 gennaio 2006: 1. Maurizio Passerin d'Entreves: La teoria della cittadinanza nella filosofia politica di Hannah Arendt (parte seconda); 2. Maria G. Di Rienzo: Di torte, di draghi e di noi; 3. Giuliana Sgrena: La fortezza del male; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza". Numero 4 del 10 gennaio 2006: 1. Anna Achmatova; 2. Requiem, nella traduzione di Carlo Riccio; 3. Requiem, nella traduzione di Evelina Pascucci; 4. Et coetera.
* Numero 1172 dell'11 gennaio 2006: 1. Il 14 gennaio a Milano e a Roma; 2. Adriano Moratto: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 3. La rivista del Movimento Nonviolento; 4. Maurizio Passerin d'Entreves: La teoria della cittadinanza nella filosofia politica di Hannah Arendt (parte terza); 5. Cindy Sheehan in Italia; 6. Nando dalla Chiesa: L'ultima della destra: la mafia non controlla voti; 7. Enzo Collotti: Le pensioni di Salo'; 8. Letture: Wislawa Szymborska, Discorso all'Ufficio oggetti smarriti; 9. Riletture: Ingeborg Bachmann, Letteratura come utopia; 10. Riletture: Cristina Campo, La Tigre Assenza; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* Numero 1173 del 12 gennaio 2006: 1. 14 gennaio: la speranza e l'allegria; 2. Roberto Tecchio: Mi abbono ad "Azione nonviolenta" perche'...; 3. Per restare vicini; 4. Domenico Jervolino: Paul Ricoeur, il riconoscimento e il dono; 5. Francesco Comina intervista Eraldo Affinati; 6. Maurizio Passerin d'Entreves: La teoria della cittadinanza nella filosofia politica di Hannah Arendt (parte quarta e conclusiva); 7. Maria Laura Lanzillo: Introduzione al multiculturalismo; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale". Numero 46 del 12 gennaio 2006: 1. Luisa Morgantini: Morire di cancro a Gaza; 2. Cinque poesie di Wislawa Szymborska; 3. Un'intervista di Cristina Valenti a Luce Fabbri del 1993 (parte terza e conclusiva); 4. Serena Fuart: Una cultura dell'amore; 5. Maria G. Di Rienzo: Censure.
* Numero 1174 del 13 gennaio 2006: 1. Il 14 gennaio, per i diritti e la dignita' umana di tutti gli esseri umani; 2. Margareth Rago: La liberta' secondo Luce Fabbri; 3. Enrico Peyretti: Una lettera a Luciano Violante; 4. Carla Lonzi: Manifesto di Rivolta Femminile (luglio 1970); 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* Numero 1175 del 14 gennaio 2006: 1. Della crudelta'; 2. Dell'amore; 3. Nando dalla Chiesa: Un discorso in senato in ottonari a rima baciata; 4. Gianpiero Landi: Vita di Luce Fabbri. Da Malatesta a internet; 5. Emily Wax: Correte, ragazze; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* Numero 1176 del 15 gennaio 2006: 1. Ida Dominijanni: Il silenzio; 2. Renato Raffaele Martino: La pace tra pacifici, pacifisti e pacificatori; 3. Enrico Peyretti: La pace tra pacifici, pacifisti e pacificatori. Un commento al testo che precede; 4. Wislawa Szymborska: Il poeta e il mondo; 5. Un incontro con Cindy Sheehan a Roma il 18 gennaio; 6. Due incontri con Cindy Sheehan e Alice Mahon a Torino il 19 e 20 gennaio; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza". Numero 56 del 15 gennaio 2006: Franco Restaino: Il femminismo, avanguardia filosofica di fine secolo. Carla Lonzi.
* Numero 1177 del 16 gennaio 2006: 1. Simone Weil: Quando; 2. Danilo, o dell'azione nonviolenta; 3. Hannah Arendt: Ideologie; 4. Donatella Di Cesare: Il viaggio di Levinas; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* Numero 1178 del 17 gennaio 2006: 1. Norberto Bobbio, la filosofia di Aldo Capitini; 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza". Numero 5 del 17 gennaio 2006: 1. Emily Dickinson; 2. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Cristina Campo; 3. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Margherita Guidacci; 4. Alcune poesie di Emily Dickinson tradotte da Barbara Lanati; 5. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Giovanni Giudici; 6. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Mario Luzi; 7. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Eugenio Montale; 8. Una poesia di Emily Dickinson tradotta da Amelia Rosselli; 9. Et coetera.
* Numero 1179 del 18 gennaio 2006: 1. Norberto Bobbio: Non uccidere; 2. Antonio Gnoli intervista Raimon Panikkar; 3. Nanni Salio: Una proposta politica nonviolenta; 4. Augusto Cavadi: Religioni in dialogo, in Sicilia; 5. Riletture: Enza Biagini, Simone de Beauvoir; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* Numero 1180 del 19 gennaio 2006: 0. Spiacevolissima una comunicazione di servizio; 1. Gianpasquale Santomassimo ricorda Giorgio Spini; 2. Norberto Bobbio: Una definizione di "disobbedienza civile"; 3. Enrico Peyretti: Pacifismo e realismo; 4. "Irin news" intervista Yakin Erturk; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale". Numero 47 del 19 gennaio 2006: 0. Una necessaria comunicazione di servizio; 1. Luciano Minerva intervista Assia Djebar; 2. Cristina Bolzani intervista Julia Kristeva su Colette; 3. Un profilo biografico di Dacia Maraini.
* Numero 1181 del 20 gennaio 2006: 1. Nando dalla Chiesa: Verita' e' morta, generale dalla Chiesa; 2. Luciano Minerva intervista Anna Nadotti; 3. Luigia Sorrentino intervista Fernanda Pivano; 4. Augusto Cavadi presenta "Agli estremi della filosofia" di Giuseppe Ferraro e Francesca Rigotti; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* Numero 1182 del 21 gennaio 2006: 1. Emilia Magnanini: "Abbi fiducia nell'alba, non nel dolore". L'esperienza della deportazione nelle memorie delle recluse nei campi sovietici (parte prima); 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'.
* Numero 1183 del 22 gennaio 2006: 1. Sara Valentina Di Palma: Bambini italiani nella Shoah. una bibliografia ragionata; 2. Emilia Magnanini: "Abbi fiducia nell'alba, non nel dolore". L'esperienza della deportazione nelle memorie delle recluse nei campi sovietici (parte seconda e conclusiva); 3. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza". Numero 57 del 22 gennaio 2006: 1. Silvia Romero: Un'introduzione alla testimonianza di Liliana Segre; 2. Liliana Segre: Una testimonianza.
* Numero 1184 del 23 gennaio 2006: 1. Valentina Greco: Lidia Beccaria Rolfi: la costruzione di una biografia nel passaggio dalla memoria alla testimonianza (parte prima); 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'.
* Numero 1185 del 24 gennaio 2006: 1. Valentina Greco: Lidia Beccaria Rolfi: la costruzione di una biografia nel passaggio dalla memoria alla testimonianza (parte seconda e conclusiva); 2. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 3. Per saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza". Numero 6 del 24 gennaio 2006: 1. Primo Levi, o della dignita' umana; 2. Shema'; 3. Alzarsi; 4. Si immagini ora un uomo; 5. Che appunto perche'...; 6. Verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945; 7. Hurbinek; 8. Approdo; 9. La bambina di Pompei; 10. Non ci sono demoni...; 11. Partigia; 12. Il superstite; 13. Contro il dolore; 14. Canto dei morti invano; 15. Agli amici; 16. La vergogna del mondo; 17. Il nocciolo di quanto abbiamo da dire; 18. Bianca Guidetti Serra ricorda Primo Levi; 19. Vittorio Emanuele Giuntella ricorda Primo Levi; 20. Et coetera.
* Numero 1186 del 25 gennaio 2006: 1. La legge istitutiva del Giorno della Memoria; 2. Giorgio Gomel: Perche' non accada piu'; 3. Simonetta Cretoni: Una bibliografia, filmografia e discografia introduttiva sulla Shoah; 4. Adriana Lotto: La deportazione femminile nella storiografia tedesca; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* Numero 1187 del 26 gennaio 2006: 1. Traccia di una riflessione e ricerca su antisemitismo e Shoah; 2. Bruno Segre: Una bibliografia per non dimenticare la Shoah; 3. Enrico Peyretti: Molti Schindler: dunque si poteva resistere al nazismo (parte prima); 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale". Numero 48 del 26 gennaio 2006: 1. Donatella Massara: per una bibliografia sulle donne nella Shoah; 2. Hannah Arendt: La Resistenza nonviolenta in Danimarca; 3. Hannah Arendt: La Shoah in Italia.
* Numero 1188 del 27 gennaio 2006: 1. Elena Loewenthal: Persone; 2. Grazia Casagrande intervista Gabriele Nissim su Dimitar Peshev; 3. Enrico Peyretti: Molti Schindler: dunque si poteva resistere al nazismo (parte seconda e conclusiva); 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* Numero 1189 del 28 gennaio 2006: 1. Mao Valpiana ricorda Gracco Spaziani; 2. Guido Caldiron intervista Amos Luzzatto; 3. Clotilde Pontecorvo: Alcuni appunti per la didattica della Shoah; 4. Duccio Zola intervista Johan Galtung; 5. Donatello Santarone presenta due recenti libri sul Sudafrica; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.
* Numero 1190 del 29 gennaio 2006: 1. Piero Calamandrei: Epigrafi per donne, uomini e citta' della Resistenza; 2. Eduardo Galeano: La seconda nascita della Bolivia; 3. Johan Galtung: Alcuni criteri della lotta gandhiana; 4. Mario Tronti presenta "La ragazza del secolo scorso" di Rossana Rossanda; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza". Numero 58 del 29 gennaio 2006: 1. Education Working Group: Alcune indicazioni agli insegnanti per l'attivita' didattica sulla Shoah; 2. Education Working Group: Perche' insegnare sulla Shoah; 3. Education Working Group: Cosa insegnare sulla Shoah.
* Numero 1191 del 30 gennaio 2006: 1. Walter Binni ricorda Aldo Capitini in occasione delle esequie; 2. Walter Binni ricorda Aldo Capitini nel secondo anniversario della morte; 3. Norberto Bobbio: Messaggio alla marcia Perugia-Assisi per la nonviolenza del 2000; 4. Aldo Capitini: Dieci principi di Danilo Dolci; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* Numero 1192 del 31 gennaio 2006: 1. Antonio Vigilante: Religione e nonviolenza in Aldo Capitini; 2. Vittorio Emanuele Giuntella: Meditazione sul Pater, mentre il giorno declina; 3. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza". Numero 7 del 31 gennaio 2006: 1. Elisa Springer; 2. Elena Buccoliero intervista Elisa Springer; 3. Daniela Pizzagalli intervista Elisa Springer; 4. "Azione nonviolenta" ricorda Elisa Springer; 5. Et coetera.
 
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
9. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 112 del 25 febbraio 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
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In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it