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Minime. 978
- Subject: Minime. 978
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 19 Oct 2009 00:57:09 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 978 del 19 ottobre 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Giulio Vittorangeli: Vent'anni dopo 2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 4. Cosa fare 5. A Roma il 22 ottobre 6. Comitato organizzatore della VIII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico: In tutta Italia iniziative per il dialogo 7. Gian Battista Galvagno ricorda Piero Rossano (2001) 8. Riletture: Maria Corti, Principi della comunicazione letteraria 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento 10. Per saperne di piu' 1. UNA SOLA UMANITA'. GIULIO VITTORANGELI: VENT'ANNI DOPO [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per questo intervento] Vent'anni non sono pochi, il passaggio di una generazione. Ricordo ancora la manifestazione antirazzista del 7 ottobre 1989, dopo l'uccisione di Jerry Masslo a Villa Literno. Era scappato dal Sudafrica, dove ancora imperversava il regime segregazionista dell'apartheid, ed era venuto a morire nel nostro Paese nell'agosto del 1989, ucciso dallo stesso feroce ed insensato razzismo. L'Italia di vent'anni fa, alla vigilia di grossi cambiamenti internazionali e nazionali, si presentava migliore di quella odierna. Tanto per fare un solo esempio, esisteva una grande ed estesa solidarieta' con il popolo nero sudafricano, vergognosamente oppresso dalla minoranza bianca. In generale c'era sicuramente una maggiore disponibilita' (nella societa', nei partiti e nelle stesse istituzioni) verso il fenomeno dell'immigrazione, e maggiori anticorpi verso il diffondersi della xenofobia. E gli stessi razzisti si vergognavano (almeno un po') delle proprie posizioni: non a caso, iniziavano immancabilmente i loro discorsi con il fatidico: "Io non sono razzista, ma...". * La manifestazione di sabato scorso a Roma si collega idealmente con quella del 1989, ma in questi vent'anni di acqua sotto i ponti ne e' passata molta, e l'Italia e' decisamente peggiorata in preda al piu' volgare e pericoloso populismo razzista, che non ha piu' il bisogno di nascondersi dietro un aspetto "perbene". Oggi non si ha piu' nessuna vergogna nel vomitare osceni insulti verso chi e' considerato "diverso". La societa' ha subito una vera mutazione antropologica introiettando gli aberranti schemi ideologici del razzismo. C'e' la percezione del proprio disagio, e infatti il malcontento e' diffuso e tangibile, ma si e' offuscata la coscienza di cosa generi questo malessere. Ed e' proprio la dimensione individuale e individualista, in cui la struttura sociale e politica ha relegato le vite quotidiane (in particolare nel mondo del lavoro), che genera le pulsioni piu' irrazionali su cui la destra politica e sociale ha costruito le proprie fortune: dalla xenofobia alla richiesta di sicurezza intesa come ordine pubblico, all'avversione per lo Stato, e, piu' o meno consciamente, alla ricerca dell'"utopia negativa" dell'uomo forte che, come tutti i salvatori messianici, risolve i problemi che tu non sei capace di affrontare. L'immigrazione, che tanto fa paura, èe' un bisogno potente indotto dalle ineguaglianze esasperate dalla globalizzazione selvaggia: intensificazione dello sfruttamento, crescita paurosa della poverta', cui ad oggi non si sanno opporre che lunghe detenzioni preventive, feroci respingimenti o innalzamenti di muri. * A vent'anni dal crollo del muro di Berlino imperversano i costruttori di nuovi muri, dalla Palestina al confine tra Stati Uniti e Messico, presidi "a difesa della civilta' della liberta'"; in realta' vergognosi e mortiferi gap tra la societa' del benessere e quella degli stenti. Non saranno certamente questi muri e le connesse violazioni dei diritti fondamentali dell'uomo che fermeranno l'immigrazione; non fosse altro che per il fatto che la storia del mondo e' storia di emigrazione di popoli, per necessita' o per costrizione, da una regione a un'altra; in particolare nel nostro Mediterraneo fin dall'antichita'. Pensiamo solo alla grande espansione colonizzatrice dei greci nell'Italia meridionale e in Sicilia, dove fondarono grandi citta' e convissero con le popolazioni gia' presenti, sia autoctone che provenienti da altri luoghi. Se poi veniamo all'emigrazione di casa nostra, come non ricordare che dall'unita' d'Italia (1860) non meno di 26 milioni di italiani hanno abbandonato definitivamente il nostro Paese? E' un fenomeno che, per vastita', costanza e caratteristiche, non trova riscontro nella storia moderna di nessun altro popolo. A questo si deve aggiungere il fenomeno dell'emigrazione interna; in particolare dal Sud contadino verso il Nord industriale, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, nell'Italia dell'industrializzazione, del cosiddetto miracolo economico e della crisi del mondo agricolo. Tante forme di immigrazione, passate e presenti, ma tutte costellate da uguale dolore e sofferenza. * Non sappiamo quali ricadute nell'immediato avra' la manifestazione antirazzista di Roma, quello che sappiamo e' che non dobbiamo indietreggiare di un solo passo, che dobbiamo continuare il nostro impegno contro il razzismo quotidiano, in primo luogo chiedendo la cancellazione delle norme assurde e scellerate introdotte in materia di immigrazione con il cosiddetto "pacchetto sicurezza". 2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 5. INCONTRI. A ROMA IL 22 OTTOBRE [Da Maria Palazzesi (per contatti: maria.palazzesi at fastwebnet.it) riceviamo e diffondiamo] Giovedi' 22 ottobre alla Casa internazionale delle donne in via della Lungara 19, nella sala convegni "Carla Lonzi": - alle ore 17 si terra' un incontro con Janine Altounian e Manuela Fraire. Dalla Casa Internazionale delle Donne la nascita di un'esperienza editoriale condivisa: presentazione dei libri di Janine e Vahram Altounian, Ricordare per dimenticare. Il genocidio armeno nel diario di un padre e nella memoria di una figlia. Con un saggio di Manuela Fraire, Donzelli, Roma, 2007; e di Vahram et Janine Altounian. Memoires du genocide armenien. Heritage traumatique et travail analytique, Con il contributo di Knkor Beledian, Jean-Francois Chiantaretto, Yolande Gampel, Manuela Fraire, Rene' Kaes, Regine Waintrater, Puf, Paris, 2009. Modera Maria Palazzesi. - alle ore 19 seguira' la proiezione del film "Husher: la memoria armena", di Avedis Ohanian, 2007, 42 min. Vincitore del Premio internazionale del documentario politico di New York nel 2008, il documentario propone testimonianze di sopravvissuti al genocidio armeno del 1915 che trovarono asilo in Italia. Introduce alla visione del documentario Sonya Orfalian, artista, scrittrice e saggista. 6. INIZIATIVE. COMITATO ORGANIZZATORE DELLA VIII GIORNATA ECUMENICA DEL DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO: IN TUTTA ITALIA INIZIATIVE PER IL DIALOGO [Dal Comitato organizzatore della VIII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico (per contatti: e-mail: webmaster at ildialogo.org, sito: www.ildialogo.org) riceviamo e diffondiamo] A pochi giorni dalla celebrazione dell'VIII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, si moltiplicano le adesioni e le segnalazioni di iniziative che si svolgeranno il 27 ottobre prossimo. Oltre alle indicazioni fornite nel precedente comunicato dell'8 ottobre scorso, si sono aggiunte le seguenti associazioni: Noi siamo Chiesa, Confraternita dei Sufi Jerrahi-Halveti in Italia, Associazione culturale Mediterraneo di Acquedolci (Me), Graal Italia movimento internazionale di donne, Consiglio delle Chiese cristiane di Parma, Azione Cattolica - Meic, Comunita' islamica acquese, Commissione diocesana ecumenismo di Acqui Terme, Centro islamico di Pavullo e Gruppo I, Rocca di pace, Chiesa battista di Centocelle (Rm), Moschea Al Fath della Magliana (Roma), Comunita' islamica del Trentino Alto Adige, Centro diocesano per il dialogo interreligioso di Trento, gruppo Camminare insieme di Fiorano (Mo), Centro culturale protestante di Milano, Pax Christi di Faenza, Centro di cultura islamica di Faenza, Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, Ordine francescano secolare di Faenza, Centro di cultura e di studi islamici della Romagna, Amici mondo indiviso, Lega islamica femminile europea, Mani Tese di Faenza, Movimento dei focolari di Faenza. Le associazioni che hanno finora aderito sono oltre cento. Molte le personalita' della cultura che hanno aderito, fra queste segnaliamo l'adesione di Giancarla Codrignani. Altre iniziative sono state annunciate e altre segnalazioni si aggiungeranno nei prossimi giorni. Tre iniziative si svolgeranno a Roma, una alla Camera dei Deputati e altre due in periferia. E' previsto un messaggio del Presidente della Camera. Due iniziative si terranno a Napoli, una in un istituto professionale del centro storico ed un'altra presso la Cgil di Napoli. Una iniziativa si svolgera' a Caserta e una ad Avellino. A Milano la Confraternita dei Sufi Jerrahi-Halveti in Italia ha annunciato quattro conferenze sull'ecumenismo islamico-cristiano e un concerto di tar tenuto dal dhikirbashe' maestro Fakhradin Gafarov, gia' direttore del Conservatorio di Stato di Baku (Azerbaijan). Un incontro si e' gia' tenuto a Carpignano Salentino. Invitiamo tutti i gruppi aderenti a segnalare per tempo le iniziative che verranno realizzate in modo da consentirci la loro tempestiva diffusione. Cogliamo l'occasione per formulare i nostri auguri ai partecipanti a tutte le iniziative che sono state programmate che, mai come quest'anno, sono molto variegate e diffuse su tutto il territorio nazionale a conferma della pluralita' e della costruzione dal basso di percorsi di pace. Molto positivamente e' stato accolto il tema della giornata che e' "La gioia del raccontarsi la vita"... Con un fraterno saluto di shalom, salaam, pace Il Comitato organizzatore della VIII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico Roma, 16 ottobre 2009 * Il sito di riferimento della Giornata e' www.ildialogo.org Nel sito sono disponibili tutte le notizie, appuntamenti, interventi, materiali. 7. MEMORIA. GIAN BATTISTA GALVAGNO RICORDA PIERO ROSSANO (2001) [Da "Vita pastorale", n. 6, giugno 2001, col titolo "Convegno su Piero Rossano a dieci anni dalla morte. Monsignor Dialogo" e il sommario "Dal Seminario di Alba al Segretariato per i non cristiani, la sua vita e' stata all'insegna del confronto. Un pensiero fecondo in filosofia, teologia ed ecclesiologia, fino alle vette della mistica. Il riferimento a san Paolo, modello di inculturazione del Vangelo, e allo Pseudo-Dionigi del 'Non ho mai polemizzato con nessuno"] La figura di monsignor Piero Rossano, come uomo di dialogo, come uno dei padri fondatori del Segretariato per il dialogo con i non cristiani, e' ancora nota negli ambienti ecclesiali a dieci anni dalla morte (15 giugno 1991). Molto meno nella societa' civile e nel mondo della cultura. E' giunta dunque opportuna la celebrazione della sua figura attraverso due Giornate di incontro e di riflessione "A dieci anni dalla morte di Piero Rossano (1991-2001)". L'evento, organizzato dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, dalla Pontificia Universita' Lateranense e dalla Fondazione Piero Rossano per il 15-17 giugno, e' giunto forse proprio quando, nella Chiesa e nella societa', si sente la mancanza di persone come lui, uomini di dialogo e di comunione. Ancor meno conosciuto e' il suo pensiero. In realta' l'attività di dialogo che caratterizza praticamente tutta la vita di Piero Rossano (lui stesso si defini' "biblista e uomo del dialogo") e' stata supportata da una fondazione filosofico-teologica di primissimo ordine, tanto che e' possibile individuare nei suoi scritti una filosofia del dialogo, una teologia del dialogo, una ecclesiologia dialogica e una mistica del dialogo. Prima di tutto pero' il dialogo e' stato un carattere della persona di Piero Rossano: "Se e' vero che il volto e' lo specchio dell'anima, allora possiamo affermare con sicurezza che il primo modo con cui Piero Rossano ha dialogato con i suoi interlocutori e' stato il suo sorriso: quel sorriso perennemente stampato sul volto, quel sorriso discreto e accattivante, mai sguaiato o ironico, quel sorriso aperto, invitante alla comunicazione, quel sorriso illuminato da uno sguardo penetrante e profondo, mai giudice, ma indagatore, pieno di meraviglia" (B. Galvagno, Filosofia e teologia del dialogo in Piero Rossano, Editrice Esperienze, Fossano 2000, p. 11. Tutte le citazioni che compaiono nel presente articolo sono tratte da questa mia pubblicazione). * Il progressivo dilatarsi degli orizzonti di dialogo Per conoscere Piero Rossano bisogna partire da uno sguardo alla sua vita. La sua biografia puo' essere organizzata secondo uno schema a lui molto caro: quell'immagine dei cerchi concentrici del dialogo, che sta alla base dell'Ecclesiam suam di Paolo VI. Tale e' stata infatti la vicenda umana di Rossano: un progressivo dilatarsi degli orizzonti di dialogo. Prima, ovviamente, la famiglia, in cui nacque nel 1923 e subito dopo il paese, Vezza d'Alba (Cn), teatri della sua formazione umana e cristiana. Poi il seminario di Alba, alla scuola di quel grande maestro che fu monsignor Natale Bussi, l'universita' (prima Roma, con la licenza in Sacra Scrittura e la laurea in teologia; e poi Torino, con la laurea in lettere classiche), e ancora il seminario come insegnante di greco e Sacra Scrittura. In questi ambienti ecclesiali giunge a maturazione la sua formazione filosofica e teologica. In seguito, l'orizzonte del dialogo si dilata al mondo delle religioni non cristiane: sono gli anni di lavoro al Segretariato per i non cristiani (1965-1982), prima come sottosegretario, poi come segretario: un incredibile susseguirsi di contatti, viaggi, incontri, convegni con personalita' religiose di tutto il mondo, nella ricerca di punti di convergenza e di dialogo, per migliorare la sorte dell'umanita'. Infine, dal 1982 al 1991, anno della sua morte, un ulteriore ampliamento di orizzonti: il mondo della cultura. E questo in qualita' di vescovo di Roma con l'incarico per la cultura e di rettore dell'Universita' Lateranense. Con lui, la Chiesa cerco' di riannodare quei vincoli vitali tra fede e cultura, spesso negati o troncati nell'epoca moderna e contemporanea, con reciproco impoverimento. Alla radice di questo infaticabile viaggiare c'era una base dottrinale dall'impianto solidissimo che solo recentemente e' stata portata alla luce. Ne ripercorriamo i tratti fondamentali. * La filosofia del dialogo: parola e amore Rossano identifico' la sua filosofia come "realismo personalistico": definizione da cui si evincono i due poli della sua formazione filosofica: il neo-tomismo di Natale Bussi e il personalismo dello stesso Bussi prima e successivamente di tutti i principali esponenti di questa corrente, in particolare di F. Ebner. Con la sicurezza di questa formazione e di questo angolo visuale, Rossano si e' confrontato con tutta la filosofia, particolarmente greca e contemporanea, sviluppando una precisa concezione di uomo e di dialogo. E, relativamente all'uomo, egli lo vede a piu' dimensioni. Tra cui spiccano il mistero e la profondita' metafisica, quale naturale supporto alla dimensione piu' studiata: quella dialogico-relazionale. Il problema fondamentale del dialogo e' quello della verita': come porsi sinceramente in ascolto dell'altro, essendo personalmente convinti di essere nel vero? La ricerca di una soluzione chiama in causa il rapporto tra l'uomo e la verita'. Ecco allora quello che Rossano definisce il "trinomio del dialogo": l'io, il tu, la verita'. Il dialogo esige, in entrambi gli interlocutori, il discepolato verso la verita'. La verita' non puo' essere un possesso per nessuno: tutti devono cercarla e assumersi il rischio di interpretarla! E proprio questa ricerca della verita' e' il terreno fertile su cui puo' mettere radici e crescere l'albero del dialogo. Rossano condivide con Ebner la preoccupazione di ricercare la "parola giusta", quella che comunica e costruisce, che fa uscire le persone dall'isolamento e crea comunita'. Per questo conclude la sua riflessione sul linguaggio con la citazione di una splendida riflessione di Ebner, che riassume forse lo spirito di fondo anche della sua vita: "La parola giusta e' sempre quella pronunziata dall'amore... Ogni infelicita' umana nel mondo dipende dal fatto che cosi' raramente gli uomini sanno dire la parola giusta. Non c'e' dolore umano che non possa essere bandito dalla parola giusta e in ogni infelicita' della vita non c'e' vera consolazione che quella che viene dalla parola giusta... Cosi' parola e amore stanno insieme. La parola senza amore e' gia' un abuso umano del dono divino della parola" (p. 89). * La teologia del dialogo: sulle orme di san Paolo La formazione teologica di Rossano evidenzia, in campo dogmatico, l'influenza ancora di Natale Bussi, personalizzata pero' in chiave biblica, con uno specifico e preferenziale riferimento a san Paolo. Rossano legge in chiave dialogica tutto il cristianesimo. Il dialogo ha la sua radice nella Trinita' e si sviluppa nella creazione e nella diffusione universale dello Spirito: insomma nell'intera storia della salvezza, intesa come dialogo tra Dio e l'uomo, che ha il suo culmine nell'incarnazione e il suo prosieguo nell'azione della Chiesa. L'interlocutore di Dio, nel dialogo, e' l'uomo in tutta la ricchezza delle sue dimensioni, in particolare nella sua dimensione religiosa. Secondo Rossano, le religioni vanno intese non come espressione dell'incredulita' dell'uomo (secondo la celebre tesi di Barth e della teologia dialettica), ma come preparazione provvidenziale a Cristo, come terreno in cui scende la divina Parola e che contribuisce in modo determinante al suo portare frutto, al punto che egli arriva a ipotizzare che solo incontrando tutte le religioni e lasciandosi esprimere nelle loro categorie il cristianesimo potra' sviluppare tutte le sue potenzialita'. Paolo e' il modello e l'icona di questo dialogo capace a un tempo di fedelta' al messaggio ricevuto e di inculturazione. "La trasmissione del logos evangelico in san Paolo e' sempre portatrice e creatrice di realta' e vita. Tocchiamo qui una nota caratteristica del dialogo cristiano, che lo distingue da ogni dialogo non cristiano: per natura il dialogo cristiano tende all'oikodome', alla costruzione, alla promozione, alla liberazione dell'altro". Nella ricerca di una formula sintetica che delinei il carattere peculiare del dialogo paolino che comunica il Vangelo, Rossano si rifa' a un pensiero di Kierkegaard, il quale distingue tra la comunicazione del sapere e la comunicazione del potere: la prima trasmette delle notizie che si fissano nella mente; la seconda riesce a fare breccia nella volonta' dell'altro, fino a fargli dire: "Voglio!". Trasmettere veramente il Vangelo implica l'approdo a questo tipo di comunicazione e questo esige, secondo Kierkegaard, la reduplicazione: presentarsi all'altro come modello, facendo in modo che egli ti segua. Paolo e' stato un comunicatore-modello di questo genere e forse, agli occhi di tanti non cristiani, lo e' stato anche Rossano. L'ecclesiologia dialogica di Rossano si sviluppa sullo sfondo dell'Ecclesiam suam di Paolo VI, "lo scritto piu' luminoso, completo e profondo sul dialogo" e dell'ecclesiologia del Vaticano II, in particolare della Nostra aetate, che arriva a proporre il dialogo non solo come stile che deve caratterizzare tutta l'azione evangelizzatrice della Chiesa, ma come attivita' specifica, accanto all'annuncio e alla testimonianza. Alla base di questa proposta c'e' la precisa convinzione di una presenza salvifica di Dio anche all'interno di altre tradizioni religiose: una presenza che e' in attesa del suo compimento in Cristo. Il dialogo cosi' inteso - quello, per intenderci, sviluppato in modo eminente dal Segretariato per i non cristiani e dunque dallo stesso Rossano che ne era l'anima - non ricerca immediatamente la conversione dell'altro, ma l'incontro a livello umano: la conoscenza, lo sforzo per una comprensione reciproca, il tentativo di lavorare insieme, nella convinzione che perseguire pace, giustizia e fraternita' tra gli uomini, non solo non e' estraneo, ma rientra gia' nel progetto di Dio. Certo rimane il problema del contrasto tra le religioni, in particolare tra quelle che, come l'ebraismo, il cristianesimo e l'islam, hanno una base comune e dunque stretti legami di parentela spirituale. Neanche di fronte ai rigurgiti di fondamentalismo e intolleranza Rossano perse la speranza. Egli non fu mai uomo rassegnato: "Certamente il dialogo non e' la soluzione facile, soprattutto verso l'islam, dove appare quasi senza prospettive. Tuttavia non abbiamo il diritto di sostituirci a Dio nel prevedere il corso della storia. Incombe invece il dovere di agire come uomini e come cristiani. E la vocazione umana e cristiana e' vocazione al dialogo. La fede nel disegno divino sulla storia e la certezza cristiana che Dio non ha ancora finito di riconciliare e riunire a se' tutte le cose in Cristo, offrono alla speranza del dialogo una radice inesauribile" (p. 187). * La mistica: dialogare e' vivere in Cristo Questo e' l'ambito in cui Rossano ha realizzato la sua sintesi di pensiero. La spiritualita' di Rossano e' stata una spiritualita' apostolica, caratterizzata da un legame inscindibile tra incontro con Dio e incontro con gli uomini. La radice della vita cristiana per lui e' una radice mistica, segnata dalla presenza interiore dello Spirito, principio di identita', di comunicazione e di carita'. Questa, anzi, e' il vertice della comunicazione, sia in senso ebneriano, secondo cui solo l'amore fa dire la parola giusta, sia in senso esistenziale, per cui nel "gridare il Vangelo con la vita" dialogo e missione trovano la loro sintesi. Il fine ultimo della vita spirituale e' l'assimilazione a Cristo. La spiritualita' di Rossano ha potuto essere veramente dialogica perche' profondamente cristologica, tutta segnata dallo sforzo di assimilazione a Cristo (suo proposito di giovane sacerdote) nella linea di Paolo: "Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo". Questo e' il cuore di una spiritualita' che, a uno sguardo attento, rivela altre sfaccettature straordinarie, quali, ad esempio quel suo: "Non ho mai polemizzato con nessuno", tratto da uno scritto dello Pseudo-Dionigi che e' una sorta di testamento spirituale e definisce in modo splendido la sua personalita'. In definitiva, i rapporti dialogici personali, improntati all'amore, sono la via ordinaria del cristiano per raggiungere la comunione intima con Dio, attraverso l'amore di Cristo e la grazia dello Spirito. Una strada che tutti possiamo tentare di percorrere. * Postilla prima: Il profilo biografico di un mediatore. Dedizione piena alla cultura Piero Rossano nasce a Vezza d'Alba (Cuneo) il 25 aprile del 1923. 1946: Ordinazione sacerdotale ad Alba, il 29 giugno. 1951: Licenza in Sacra Scrittura all'Istituto Biblico a Roma. 1952: Laurea in teologia alla Pontificia Universita' Gregoriana. 1959: Laurea in lettere classiche all'Universita' di Torino. 1953-59: Professore di greco e Sacra Scrittura nel Seminario di Alba. 1959-65: Servizio presso la Santa Sede a Roma, alla Cancelleria Apostolica. 1965-71: Segretario della Pontificia commissione per la Neo-Vulgata. 1965-73: Vicesegretario del Segretariato per i non cristiani. 1968-82: Professore di teologia delle religioni alla Pontificia Universita' Gregoriana. 1973-82: Segretario del Segretariato per i non cristiani. 1982: Vescovo di Roma con l'incarico per la cultura e rettore dell'Universita' Lateranense. 1983: Consacrazione episcopale, in San Pietro, il 6 gennaio. 1991: Morte, il 15 giugno. * Postilla seconda. Le sue opere piu' importanti. Studioso sulle orme di san Paolo Queste sono le principali opere di monsignor Rossano: Le lettere ai Tessalonicesi: introduzione, traduzione e commento, "La Sacra Bibbia", Marietti, Casale Monferrato 1965. Meditazioni su san Paolo, Paoline, Milano 1966. La speranza che e' in noi, Esperienze, Fossano 1968. L'uomo e la religione, Esperienze, Fossano 1968. Le lettere ai Corinzi: introduzione, traduzione e commento, "Novissima versione della Bibbia dai testi originali", vol. 39, Paoline, Roma 1973. Il problema teologico delle religioni, Edizioni Paoline, Roma 1975. Piccolo Mattutino, Paoline, Roma 1982. Vangelo e cultura, Paoline, Roma 1985. La fede pensata, Camunia, Milano 1988. I perche' dell'uomo e le risposte delle grandi religioni, Paoline, Cinisello Balsamo 1988. Sulle strade di Paolo, Esperienze, Fossano 1992 (postumo). Dialogo e annuncio cristiano, Paoline, Cinisello Balsamo 1993 (anche questo postumo). 8. RILETTURE. MARIA CORTI: PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE LETTERARIA Maria Corti, Principi della comunicazione letteraria. Introduzione alla semiotica della letteratura, Bompiani, Milano 1976, 1984, pp. 208. Sotto le spoglie di un testo specialistico, un libro che aiuta le persone a comprendere, a comprendersi. Un libro buono di una sapiente e saggia, indimenticabile maestra. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 978 del 19 ottobre 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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