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Minime. 961
- Subject: Minime. 961
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 2 Oct 2009 00:50:33 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 961 del 2 ottobre 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Mao Valpiana: Il mio 2 ottobre 2. Movimento Nonviolento: Oggi, 2 ottobre 2009, Giornata internazionale della nonviolenza. Iniziativa comune del Movimento Nonviolento in ogni regione d'Italia 3. Oggi 4. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 5. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 6. Cosa fare 7. Vittoria Prisciandaro intervista Jon Sobrino (2001) 8. Un seminario di Diotima a Verona 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento 10. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: IL MIO 2 OTTOBRE [Ringraziamo Mao Valpiana, segretario del Movimento Nonviolento (per contatti: mao at sis.it), per questo intervento] Non era mai capitato di dover fare una ristampa di una tiratura, gia' doppia del solito, di un numero di "Azione nonviolenta". Lo speciale "Gandhi, la novita'" e' stato diffuso in quattromila copie. E le richieste continuano ad arrivare. Segno evidente che la proposta lanciata dal Movimento Nonviolento di promuovere e coordinare le iniziative in occasione della "Giornata internazionale della nonviolenza" ha raccolto un'esigenza diffusa. Fin da quando, nel 2007, l'Assemblea dell'Onu ha istituito la giornata il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, abbiamo pensato che sarebbe stato un peccato lasciar trascorrere questa data come una delle tante "giornate" che vengono celebrate solo formalmente con il comunicato stampa, un paio di righe sui giornali, una citazione qua e la', e subito giu' il sipario. La nostra proposta di una "iniziativa comune" e' stata accolta da molti amici della nonviolenza, singole persone o gruppi organizzati. L'elenco delle iniziative pubbliche che si svolgono in ogni regione e' lunghissimo. Ancora lo stiamo compilando, e nei prossimi giorni lo pubblicheremo nei nostri siti. Fra le tante iniziative forse la piu' significativa e' la "marcia per la pace" che si svolge nella Casa di reclusione di Milano Bollate. Una copia di "Azione nonviolenta" e' arrivata nella biblioteca del carcere, e qualcuno si e' chiesto come si sarebbe potuto aderire alla proposta. Cosi' e' venuta l'idea: i detenuti, insieme agli educatori, insieme alle guardie e con il consenso del direttore, hanno organizzato una marcia interna al carcere. Sfileranno, con tanto di cartelli, lungo i corridoi delle celle. E questa volta per offrire e chiedere nonviolenza. Moltissime anche le iniziative educative nelle scuole. Personalmente saro' alle scuole medie "Gandhi" di Verona. Una mattina con i ragazzi per far conoscere la figura del mahatma e capire qual e' la loro percezione della nonviolenza. In quest'occasione, qui a Verona, abbiamo anche lanciato la raccolta di firme e sottoscrizione ai due esposti contro il "pacchetto sicurezza" razzista e anticostituzionale (un modo concreto per riproporre l'importanza della riflessione sulla "legge", sul binomio nonviolenza e legalita', e celebrare cosi' il Gandhi avvocato). Nel pomeriggio del 2 ottobre ospitiamo in citta' Paolo Bergamaschi, amico della nonviolenza, nonche' testimone e protagonista della politica estera del Parlamento Europeo. Con lui ragioneremo sui venti anni dalla caduta del Muro di Berlino fino alla costruzione dei nuovi muri (fisici, legislativi e virtuali) nel Mediterraneo. E anche in questo caso cercheremo di cogliere l'attualita' della nonviolenza gandhiana che salta i muri e costruisce ponti. Le iniziative proseguono il giorno successivo con un recital di musiche classiche (violino) e letture di brani di Gandhi, un modo per apprezzare anche il lato spirituale e artistico della nonviolenza. La nonviolenza e' tante cose insieme: e' lotta ma e' anche cultura, e' riflessione ma anche azione, e' studio ma anche musica, e' silenzio ma anche informazione. La ricchezza e la diversita' delle tante iniziative nonviolente che si svolgono in questo 2 ottobre in tutta Italia, e' il segno concreto che la nonviolenza e' in cammino, su strade e sentieri diversi, ma con lo stesso orizzonte. Aldo Capitini diceva che "la nonviolenza ha cominciato ad aprire in ogni paese un conto, in cui ognuno puo' depositare via via impegni e iniziative": oggi, 2 ottobre, il conto della nonviolenza italiana e' cresciuto parecchio. 2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: OGGI, 2 OTTOBRE 2009, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA. INIZIATIVA COMUNE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO IN OGNI REGIONE D'ITALIA [Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org , sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo] L'Assemblea generale dell'Onu ha fissato al 2 ottobre di ogni anno la Giornata internazionale della nonviolenza. La data e' stata scelta in quanto anniversario della nascita di Gandhi, ispiratore dei movimenti per la pace, la giustizia, la liberta' di tutto il mondo. In una risoluzione approvata dai 192 Stati membri dell'Onu, su proposta del governo indiano, l'Assemblea invita tutti i paesi, organizzazioni e individui a "commemorare questo giorno per promuovere una cultura della pace, della tolleranza, della comprensione e della nonviolenza". E' infatti con Gandhi che nasce la nonviolenza moderna. Certo, essa e' sempre esistita, e' "antica come le montagne", ma prima del Mahatma era sempre stata intesa come via personale alla salvezza, come codice individuale, come precetto valido per l'individuo. E' solo con la straordinaria esperienza gandhiana, prima in Sudafrica e poi in India, che la nonviolenza diventa politica, strumento collettivo di liberazione. La nonviolenza e' stata la vera, grande, unica, rivoluzione del XX secolo. Le ideologie del Novecento si sono frantumate alla prova della storia, sono state sepolte nelle tragedie dei campi di sterminio e nei gulag, sono morte nei massacri della prima e della seconda guerra mondiale. Solo la nonviolenza resta ad indicare una nuova via. La nonviolenza e' un mezzo e un fine, e' uno strumento per risolvere i conflitti che la vita ci presenta, a livello individuale e sociale (poverta', discriminazioni, esclusioni, ecc.); la violenza mira a sconfiggere o eliminare l'avversario; la nonviolenza vuole far emergere la verita' e offrire una via d'uscita per tutti; preferisce convincere piuttosto che vincere. Non c'e' un nemico da criminalizzare, ma un avversario da conquistare. Oggi la vita stessa del pianeta e' a rischio. Crisi ecologica e crisi belliche rendono il futuro incerto. Dobbiamo rovesciare il motto "se vuoi la pace prepara la guerra" nel suo giusto verso "se vuoi la pace prepara la pace", a partire dal ripudio della guerra e degli strumenti che la rendono possibile: eserciti e armi. Dobbiamo invertire la rotta, se siamo ancora in tempo. Dobbiamo disarmare, le nostre menti innanzitutto, per "svuotare gli arsenali e riempire i granai". In questa occasione il Movimento Nonviolento (fondato da Aldo Capitini, che ha introdotto in Italia il pensiero ed il metodo di Gandhi), ha promosso una iniziativa comune nazionale. Tutti gli iscritti, i simpatizzanti, i singoli amici della nonviolenza, gruppi e centri del Movimento, hanno organizzato nella propria citta' o nel proprio paese un'iniziativa pubblica: una presenza in piazza, un banchetto, l'esposizione della nostra bandiera, una conferenza, una fiaccolata, la distribuzione di un volantino; un'azione che oggi, 2 ottobre, colleghera' idealmente tutte le realta' degli amici della nonviolenza a livello nazionale. Abbiamo voluto coinvolgere soprattutto le scuole (dalle elementari ai licei) affinche' presidi ed insegnanti sensibili, insieme agli studenti, ricordino la figura di Gandhi e affrontino il tema dell'educazione alla pace. E' stata anche realizzata una diffusione straordinaria del numero speciale della rivista "Azione nonviolenta", dedicato all'attualita' del pensiero di Gandhi. * Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, cell. 3482863190, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org , sito: www.nonviolenti.org 3. LE ULTIME COSE. OGGI In tutto il mondo oggi si celebra la Giornata internazionale della nonviolenza. E in tutta Italia il Movimento Nonviolento ha promosso iniziative. Anche altri lo hanno fatto, e tutte sono benedette, ma quelle del Movimento Nonviolento recano in piu' - per dirla con il linguaggio capitiniano - un'"aggiunta" preziosa e decisiva. Poiche' ovviamente vi e' il rischio di una mummificazione celebrativa, e quindi del piu' ignobile tradimento della nonviolenza, che non e' la festa di un giorno, ma di tutti i giorni la lotta contro ogni violenza ed ogni menzogna. Ed in Italia questa lotta trova nel Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini un riferimento fondamentale. 4. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 5. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 6. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e- mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 7. RIFLESSIONE. VITTORIA PRISCIANDARO INTERVISTA JON SOBRINO (2001) [Dal mensile "Jesus", n. 3, marzo 2001, col titolo "Intervista a Jon Sobrino. Teologia della memoria" e il sommario "E' passato piu' di un decennio dal massacro dei sei gesuiti dell'Uca, l'Universita' centroamericana del Salvador: un decennio di disillusioni e, soprattutto, di impunita' per i colpevoli. Ciononostante, racconta il noto teologo scampato all'eccidio, la scelta dei poveri non e' stata archiviata e la teologia della liberazione e' sempre viva] "Il terremoto ci ha dato la radiografia del Paese. Le baracche sono crollate subito. Le case 'belle' hanno resistito meglio. Tutti hanno sofferto, ma la maggior parte delle vittime si e' avuta tra la povera gente". Il gesuita Jon Sobrino e' uno dei piu' conosciuti teologi della liberazione in America latina. E' nato in Spagna nel maggio del 1938, ma vive in Salvador dal '57. Conosce bene, quindi, la storia e le occasioni mancate di un Paese che "ogni quindici-venti anni deve fare i conti con la terra che trema, senza che la tragedia serva a prevenire quelle future". Il terremoto del 13 gennaio ha risparmiato l'Universita' centroamericana (Uca) dove il religioso lavora. E non ha danneggiato "la stanza della memoria", dove ci si ritrova per studiare. La chiamano cosi' dal 16 novembre 1989, quando i militari dell'esercito salvadoregno fecero irruzione, ammazzando a sangue freddo sei gesuiti, la cuoca e la figlia quindicenne. Cinque dei sei religiosi erano professori. "Nella nostra universita', la teologia si studia materialmente nel luogo dove sono stati uccisi padre Ellacuria e gli altri. E' la sala della memoria, per dire che la nostra teologia e' radicata nei martiri, e' ispirata dal Cristo morto e risuscitato". Padre Sobrino era collega e confratello dei sei uccisi. Anche lui sulla lista nera dei militari, si e' salvato dall'eccidio per caso: in quei giorni si trovava in Thailandia per un corso di cristologia. "Certo, finita la rivoluzione e' piu' facile essere profeta", dice oggi Sobrino. "Ai tempi di monsignor Oscar Romero, la fedelta' alla verita' e alla scelta dei poveri inaugurata dalla conferenza di Medellin portava al martirio. La memoria dei martiri e' un dovere. All'inizio prevale l'orrore, ma una volta superato, si parla dei morti e si fa educazione". In questi anni i gesuiti hanno chiesto giustizia in tutte le sedi, ma oggi la speranza sembra naufragata definitivamente. Gli esecutori della strage, condannati a 30 anni di carcere e poi liberati in seguito all'amnistia decretata alla fine della guerra civile, possono circolare senza problemi: il 12 dicembre, infatti, il reato e' caduto in prescrizione, dal momento che sono trascorsi i dieci anni che la legge prevede per la punibilita' degli imputati. E' cosi' andata in fumo la denuncia che il 27 marzo 2000 il rettore dell'Uca, padre Jose' Maria Tojeira, aveva presentato "contro gli autori intellettuali dell'eccidio, sei ufficiali delle Forze armate oggi a riposo, e per favoreggiamento contro Alfredo Cristiani, ex capo dello Stato, attualmente presidente di Arena, il partito di estrema destra dell'attuale presidente del Salvador". Ma, oltre alla tragedia del terremoto, qual è la situazione oggi in Salvador? Quale l'eredita' dei martiri? Padre Sobrino risponde che "dopo gli accordi di pace del '92 la situazione non e' migliorata nelle cose importanti: la poverta', la violenza, i furti, la corruzione sono ancora un problema. C'e' disillusione, ed e' grave, perche' quando un popolo perde la speranza perde la capacita' di lavorare, di organizzarsi". * - Vittoria Prisciandaro: Quali sono stati gli eventi che in America latina hanno dato un nuovo volto alla Chiesa? - Jon Sobrino: In Salvador, come in altri Paesi dell'America latina, dopo la conferenza di Medellin e' nata una Chiesa nuova: nasceva dal Concilio ed era ispirata dalla realta' salvadoregna, che e' fondamentalmente una realta' di poverta'. Sono stati i poveri a cambiare la Chiesa, perche' la buona notizia del Vangelo era anche una denuncia molto forte per gli oppressori, per l'oligarchia e il Governo, per i militari e per gli Stati Uniti. E' stata la consapevolezza del Vangelo che ha reso piu' presente il popolo di Dio, al quale si sono uniti religiosi e sacerdoti. Monsignor Romero diceva: "Il popolo e' stato il mio profeta". La cosa fondamentale e' stato l'aver compreso che Dio sta nella realta' e nei poveri di questo mondo. La Chiesa ha scelto di essere come Gesu' di Nazareth, che ha sopportato il suo destino, simile a quello degli ultimi di tutto il mondo. * - Vittoria Prisciandaro: Cosa e' cambiato in questi anni? - Jon Sobrino: Non si puo' vivere in una situazione eccezionale per tanto tempo. E' cambiata l'aria, ci sono stati alcuni interventi del Vaticano e le nomine di nuovi vescovi che hanno portato la Chiesa a evitare il conflitto con i Governi e a promuovere molti movimenti di tipo carismatico e spiritualista. Si tratta di realta' ecclesiali che hanno successo soprattutto tra i poveri, i quali cercano rifugio e sicurezze. Tutto cio' ha procurato un'enorme perdita all'America latina: qui c'e' sempre stata una Chiesa popolare, fatta da poveri uniti nelle comunita' di base. Oggi la grande battaglia per la speranza rischia di essere disincarnata, perche' questi movimenti separano la realta' storica dalla vita eterna. Noi, invece, crediamo in una speranza che parte dai nostri martiri: gente buona, che non ha vinto ne' Oscar ne' Nobel, che non ha partecipato a trasmissioni televisive o alla Coppa del mondo, ma ha opposto alla crudelta' l'amore, all'indifferenza l'impegno, alla globalizzazione la parzialita'... Come Chiesa che si rifa' al martirio di Gesu' di Nazareth, e' questo cio' che vogliamo comunicare. * - Vittoria Prisciandaro: Cosa significa mettere in comunicazione Vangelo e Universita'? - Jon Sobrino: Il Salvador ha sopportato anni di repressione e guerra. I responsabili delle violenze sono gli squadroni della morte, con l'appoggio del Governo e degli Usa, e in misura minore la guerriglia. Il lavoro di Ellacuria e' stato molto importante. Fu chiamato "comunista", sospettato perche' faceva teologia della liberazione, ma fu un uomo che lavoro' per la giustizia e per la pace in tempo di guerra. Per questo lo hanno ammazzato. La strage dell'89 e' stata il culmine di anni di persecuzioni. Il 6 gennaio del 1976 misero la prima bomba. L'Uca e' una realta' significativa della nazione, si e' imposta con pubblicazioni e riconoscimenti, ma spesso sono venuti da noi a cercare armi. Padre Ellacuria non voleva convertire l'Universita' in un partito politico, ne' in una Ong: il nostro compito, diceva, e' conoscere la realta' per cambiarla. Offriamo al Paese oggettivita', dati, abbiamo un istituto di diritti umani, uno di studi economici... La linea resta la stessa: ripensare il problema dei poveri e dare un apporto concreto per cambiarlo. * - Vittoria Prisciandaro: Quale continuita' per la teologia della liberazione? - Jon Sobrino: Parlo di teologia della liberazione solo quando sono all'estero. In Salvador parliamo di Dio, di Gesu' Cristo, di poveri e peccato, di grazia. Qual e' la condizione della teologia della liberazione oggi? In America latina c'e' stato un momento di splendore con Gutierrez, Boff, padre Ellacuria. Oggi un gruppo cosi' non c'e' piu', ma cio' non significa che non ci sia piu' la teologia della liberazione, perche' questa ha impregnato i modi di essere e di pensare la Chiesa. Il documento che hanno scritto i vescovi americani sull'economia e gli armamenti non sarebbe stato cosi' senza la teologia della liberazione, e lo stesso dicasi per alcuni discorsi di Giovanni Paolo II. Dovunque si adotta la prospettiva della vittima e del povero e' presente la teologia della liberazione. E' come una ruota con diversi raggi: un raggio mira a che gli indigeni siano coscienti della loro oppressione, ed e' la cosiddetta teologia indigena; un altro guarda al mondo africano, un altro alla donna... Sono tutte forme di teologia della liberazione. * - Vittoria Prisciandaro: Qual e' oggi il contributo piu' importante dato dalla teologia della liberazione? - Jon Sobrino: E' il pensare la fede in Dio e in questo mondo di peccato a partire da questa storia. Non puo' essere una fede intellettuale a cambiare le cose, ma la comprensione di un amore, perche' c'e' una parzialita' in Dio. Paolo dice che Dio perdona il peccatore per grazia: la teologia della liberazione ama il povero per il fatto stesso che e' un povero. Non e' solo una cosa etica o spirituale o di dottrina sociale, ma e' un problema teologale. Insomma, non si tratta di appoggiare Gutierrez, ma di pensare una teologia per i poveri di questo mondo, per i marocchini e gli africani e gli asiatici che vengono in Europa. I poveri di questo mondo chiedono ai teologi di lavorare seriamente per loro. E' la domanda di Dio. * Postilla Il Salvador e' stato tormentato da guerre interne sin da quando ha ottenuto l'indipendenza dalla Spagna, nel 1821. Il Paese ha una superficie di 21.041 chilometri quadrati, con una popolazione di circa sei milioni di abitanti, per lo piu' cattolici. La minoranza creola mantiene un ruolo socio-economico dominante sulla maggioranza meticcia. Il 31 dicembre 1991, per iniziativa dell'Onu, a Citta' del Messico vengono firmati gli accordi di pace tra la guerriglia e l'esercito. Dopo dodici anni termina la guerra civile che ha provocato 7.000 desaparecidos, un milione di profughi e 76.000 morti, tra i quali centinaia di donne e uomini di Chiesa, come padre Ellacuria, ucciso dai militari nel 1989... 8. INCONTRI. UN SEMINARIO DI DIOTIMA A VERONA [Dal sito della Libreria delle donne di Milano (www.libreriadelledonne.it)] Seminario di Diotima: "Alleanze e conflitti nel mondo comune di donne e uomini" Il seminario si terra' a partire da venerdi' 16 ottobre, dalle ore 17,30 alle 19, con il seguente calendario: - 16 ottobre, ore 17,20, Luisa Muraro: "Italia, paese di ex poveri assediato da poveri". - 23 ottobre, ore 17,20, Wanda Tommasi: "Sapienza quotidiana e contraddizioni del presente". - 30 ottobre, ore 17,20, Annarosa Buttarelli: "La filosofia e' la filosofia delle donne". - 6 novembre, ore 17,20, Federica Giardini: "Conflitti per il bene comune". - 13 novembre, ore 17,20, Tristana Dini e Stefania Tarantino: "Tutto cade: come mantenersi in bilico nella contemporaneita'". - 20 novembre, ore 17,20, Giannina Longobardi e Vita Cosentino: "'Nulla' e' la forza che rinnova il mondo". - 27 novembre, ore 17,30, Chiara Paganini e Alessandra Pantano: "Una presa di parola nel nome della differenza". Gli incontri saranno in aula T4, alla facolta' di Lettere e Filosofia dell'universita' di Verona, via San Francesco 22. Iniziano alle 17,20 con puntualita'. * Sono aperti tutti i giochi in questo momento storico fertile e misero, impoverito e ricco. Giochi che stanno nel pensare in grande e contemporaneamente in azioni politiche concrete e precise, a cui siamo chiamate da altre e da altri, se pure in modo diverso. Il senso politico dell'agire nasce per questa chiamata e per il movimento stesso di rendere significativa la nostra differenza. Questo e' un tempo nel quale e' meglio spogliarsi dei saperi statici, delle identita' e andare per mare aperto, rischiando. Ma qual e' la direzione e l'orientamento? In questo seminario vorremmo mettere a fuoco molti dei giochi del nostro presente, che ci interessano, che patiamo, che si impongono alla nostra attenzione: quelli, attraversando i quali abbiamo compreso il nostro orientamento, e per i quali azzardiamo una direzione da discutere assieme alle donne e agli uomini che saranno presenti. Una direzione di pensiero, di pratiche, intessuta di esperienze. C'e' una porta stretta da attraversare: il rapporto con gli uomini. Nodo cruciale che si incerniera sulla scissione quasi schizofrenica tra quegli uomini che sono attenti e sensibili ai problemi del mondo e dunque alla qualita' di esperienza simbolica che le donne sanno offrire ed invece quegli uomini sempre piu' arroccati in un difensivo stare tra uomini dove le donne sono soggetti inquietanti. O cosi' noi li/le vediamo. In un mondo comune che abitiamo assieme questo e' una questione da pensare per poter fare politica. Alleanze e conflitti nascono da qui. * Alcune indicazioni di lettura: - Aa.Vv., Diotima. Immaginazione e politica, Liguori 2009. - Aa.Vv., Diotima. Potere e politica non sono la stessa cosa, Liguori 2009. - Alain Touraine, Il mondo e' delle donne, Il Saggiatore 2009. - Letizia Paolozzi e Alberto Leiss, La paura degli uomini, Il Saggiatore 2009. - Luisa Muraro, Al mercato della felicita'. La forza irrinunciabile del desiderio, Mondadori 2009. - Majid Rahnema, Quando la poverta' diventa miseria, Einaudi 2005. 9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 10. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 961 del 2 ottobre 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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