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Legalita' e' umanita'. 52
- Subject: Legalita' e' umanita'. 52
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 28 Sep 2009 13:15:37 +0200
- Importance: Normal
===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 52 del 28 settembre 2009 In questo numero: 1. Peppe Sini: La persecuzione degli immigrati, l'aggressione ai magistrati. Fenomenologia del colpo di stato razzista in corso 2. Una lettera aperta al Presidente della Repubblica per richiedere un suo urgente intervento 3. Peppino Di Lello: Il ministro fuorilegge 4. Denunciamo, contrastiamo, sconfiggiamo il colpo di stato razzista 5. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 6. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 7. Cosa fare 8. Salvo Fallica: Anche dalla Procura di Agrigento sollevata l'eccezione di legittimita' costituzionale delle misure razziste contenute nella legge 94 9. Meo Ponte intervista Gian Carlo Caselli 10. Alberto Gaino intervista Marcello Maddalena 11. Asgi, Arci, Cgil: Lettera aperta al Governo per estendere e prorogare la regolarizzazione dei lavoratori stranieri 1. EDITORIALE. PEPPE SINI: LA PERSECUZIONE DEGLI IMMIGRATI, L'AGGRESSIONE AI MAGISTRATI. FENOMENOLOGIA DEL COLPO DI STATO IN CORSO Come volevasi dimostrare. L'aggressione del governo golpista ai magistrati fedeli alla legalita' costituzionale conferma la violenza onnipervasiva del colpo di stato in corso. Un colpo di stato iniziato con la persecuzione dei migranti, con lo scatenamento della violenza razzista, con la manovra intesa ad introdurre in Italia un regime di apartheid, un regime schiavista. Un colpo di stato che prosegue con la pretesa di cancellare definitivamente l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, con la pretesa di annientare la separazione dei poteri e di accentrare tutto nelle mani del Governo (il Parlamento e' gia' ridotto nella maggioranza dei suoi componenti a una truppa di clientes proni e pronti a qualunque turpitudine il Capo imponga loro). Un colpo di stato che fa strame della Costituzione della Repubblica Italiana, Costituzione cui pure i ministri golpisti e fedifraghi avevano giurato fedelta' ("conditio sine qua non" per l'assunzione dell'incarico di governo). Un colpo di stato. * Al colpo di stato razzista si puo' e si deve opporre ogni persona di volonta' buona, ogni organizzazione democratica, ogni istituzione fedele alla Repubblica Italiana. Il popolo italiano, la Repubblica Italiana, dispone delle risorse adeguate a contrastare e sconfiggere il colpo di stato. E' l'ora di attivare le risorse istituzionali dell'ordinamento giuridico democratico per affrontare e sconfiggere i golpisti. E' l'ora di attivare le risorse istituzionali dell'ordinamento giuridico democratico per difendere la legalita', la democrazia, la civilta', la Repubblica, l'umanita'. * Al Presidente della Repubblica in primo luogo chiediamo ancora una volta di dismettere ogni complicita' con il governo dell'eversione dall'alto e di mettersi alla testa della lotta del popolo italiano in difesa della Repubblica Italiana aggredita. Ai magistrati che stanno difendendo la legalita' e che per questo sono aggrediti va tutta la nostra solidarieta'. Alle sorelle ed ai fratelli migranti vittime di una infame persecuzione nazista va tutta la nostra solidarieta'. * Al colpo di stato razzista si opponga l'insurrezione nonviolenta del popolo italiano in difesa della legalita' e dell'umanita'. Che viva la Repubblica. Che viva l'umanita'. 2. APPELLI. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER RICHIEDERE UN SUO URGENTE INTERVENTO Al Presidente della Repubblica per richiedere un suo urgente intervento * Egregio Presidente, il ministro dell'Interno ed altri esponenti del governo hanno rilasciato nei giorni scorsi dichiarazioni scandalosamente tracotanti, illegittime, menzognere e tendenziose tese ad insultare ed aggredire i magistrati che hanno sollevato eccezioni di costituzionalita' in relazione alle misure razziste contenute nella nuova legge 94/2009. * Tale aggressione da parte di esponenti del potere esecutivo contro la magistratura e' particolarmente virulenta ed ignobile, poiche' mira sia ad intimidire direttamente i titolari della funzione giudiziaria, sia a far credere all'opinione pubblica piu' disinformata che il potere giudiziario stia venendo meno ai suoi doveri, mentre e' del tutto palese che la magistratura sta semplicemente svolgendo il ruolo che ad essa precisamente compete nelle esatte forme previste dall'ordinamento. * Peraltro l'incostituzionalita' e finanche l'antigiuridicita' delle misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94/2009 sono cosi' palesi che decine di migliaia di cittadini hanno sottoscritto appelli che le hanno denunciate come tali, e pressoche' tutte le sedi giudiziarie d'Italia sono state raggiunte da esposti che segnalano l'illegalita' di quelle abominevoli misure. Del resto, Lei stesso nella sua lettera all'esecutivo ed ai presidenti del Parlamento del 15 luglio 2009 aveva posto espliciti ed inequivocabili rilievi in merito, nella sostanza coincidenti od analoghi a quelli posti dai magistrati che hanno sollevato le eccezioni di costituzionalita'. Rilievi che in larga misura coincidono con quelli esposti nell'appello del 25 giugno 2009 contro l'introduzione dei reati di ingresso e soggiorno illegale dei migranti, appello promosso e sottoscritto da molti illustri giuristi, e che recava anche le firme autorevolissime di due presidenti emeriti della Corte Costituzionale, Valerio Onida e Gustavo Zagrebelsky. Appello che un governo stolto, ignorante e protervo non volle ascoltare. * Tutto quanto precede premesso, siamo a richiedere un Suo autorevole intervento in difesa della Costituzione, in difesa dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura, in difesa della separazione dei poteri (talche' l'esecutivo non prevarichi il giudiziario), e contro ogni aggressione all'ordinamento giuridico democratico sulla Costituzione della Repubblica Italiano fondato, ed ai diritti umani sanciti dalla Dichiarazione universale del 1948. * Un governo eversivo sta violando la Costituzione, sta imponendo un regime razzista, sta aggredendo la Repubblica Italiana e le nostre comuni liberta'. Lei non puo' non vedere. Lei non puo' non intervenire. Confidando in un Suo tempestivo intervento, voglia gradire distinti saluti, Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 27 settembre 2009 3. UNA SOLA UMANITA'. PEPPINO DI LELLO: IL MINISTRO FUORILEGGE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 27 setembre 2009 col titolo "Il ministro fuori legge"] L'anatema del ministro dell'interno Maroni contro il vizio dei magistrati di interpretare le leggi ha precedenti - seppure ampiamente fallimentari - di tutto rispetto. Il primo e' stato l'imperatore romano d'oriente Giustiniano (482-565), forse il piu' grande codificatore della storia che, non potendo sopportare modifiche interpretative nell'applicazione della sua ponderosa compilazione di diritto, proibi' per legge ai giuristi questo tipo di attivita': ovviamente nessuno ne tenne conto. Secondo, molti secoli dopo, venne l'imperatore Napoleone I, altro grande codificatore che, non facendo tesoro di quel precedente negativo, del pari emise un editto con il quale vietava l'interpretazione delle sue leggi: neppure lui ebbe fortuna. Non ci ha provato, invece, ai nostri tempi, Alfredo Rocco che, sebbene fascista, era pur sempre un giurista e sapeva come l'interpretazione delle leggi fosse un dato ineliminabile, dovendosi adattare una norma astratta ad un caso concreto. Maroni non puo' non sapere che la nostra Costituzione, sulla quale ha giurato, riconosce ai giudici autonomia e indipendenza anche interpretativa, compreso il potere di rimettere alla Corte costituzionale la verifica di costituzionalita' di una qualsiasi legge ordinaria in odore di contrasto con la Carta fondamentale. La legge che istituisce il reato di clandestinita' e' palesemente in contrasto con la nostra Costituzione come sottolineato da moltissimi giuristi, non fosse altro perche' punisce una persona per una condizione personale - per quello che e' - e non per una attivita' lesiva - per quello che fa. C'era quindi da aspettarsi una richiesta di verifica avanzata alla Corte da piu' parti e l'unica reazione istituzionalmente corretta del ministro doveva essere quella di una doverosa attesa dell'esito del relativo giudizio. Il ministro, pero', seguendo le pulsioni repressive non di Giustiniano o di Napoleone (che non avevano mai pensato di far intervenire le guardie imperiali) ma del suo presidente Berlusconi, e' andato oltre ed ha invocato l'intervento, assolutamente improprio, del Csm e, addirittura, del giudice penale per punire (con il carcere?) i magistrati rei di non applicare quella sua legge "chiara" anche per un bambino di sei anni. Maroni e', dunque, in linea con l'idea berlusconiana di affievolimento del potere giudiziario e della la riduzione dell'area entro cui puo' muoversi con autonomia e indipendenza: fino a contestarne pero' l'attivita' interpretativa non si era ancora spinto nessuno. La coscienza democratica di questo Paese ha sempre tenuto presente l'imperativo degli artt. 3 e 10 della Costituzione che impongono a tutti - magistrati compresi - il dovere di rimuovere gli ostacoli che limitano di fatto la liberta' e l'uguaglianza dei cittadini e il dovere di garantire i diritti degli stranieri. Il caso del reato di clandestinita' e' emblematico e bene fanno i magistrati a seguire i dettati costituzionali e a non piegarsi alle istanze sicuritarie, razziste e liberticide di questo governo. 4. UNA SOLA UMANITA'. DENUNCIAMO, CONTRASTIAMO, SCONFIGGIAMO IL COLPO DI STATO RAZZISTA Denunciamo, contrastiamo, sconfiggiamo il colpo di stato razzista. Prima che esso distrugga la Repubblica Italiana, prima che esso annienti le nostre comuni liberta', prima che esso imponga al nostro paese l'ordine hitleriano. * Denunciamo, contrastiamo, sconfiggiamo il colpo di stato razzista. Con la forza della verita'. Con la forza della legalita'. Con la forza della democrazia. Con la forza dell'ordinamento giuridico. Con la forza della nonviolenza. * Denunciamo, contrastiamo, sconfiggiamo il colpo di stato razzista. Facciamo ancora appello a chi ci legge affinche' tutte le istituzioni democratiche siano raggiunte dai due esposti che di seguito nuovamente proponiamo. Facciamo ancora appello a chi ci legge affinche' ovunque in Italia si manifesti in forma democratica e nonviolenta l'opposizione del popolo italiano al colpo di stato razzista del governo dell'eversione dall'alto. Facciamo ancora appello a chi ci legge affinche' ovunque in Italia si affermi il rispetto della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, si affermi la vigenza della Costituzione della Repubblica Italiana, si affermi la civile convivenza, la legalita' democratica, lo stato di diritto, la responsabilita' e la solidarieta' che ogni essere umano ad ogni altro essere umano ed all'intera umanita' unisce. 5. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 6. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 7. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 8. UNA SOLA UMANITA'. SALVO FALLICA: ANCHE DALLA PROCURA DI AGRIGENTO SOLLEVATA L'ECCEZIONE DI LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DELLE MISURE RAZZISTE CONTENUTE NELLA LEGGE 94 [Dal quotidiano "Il Riformista" del 27 settembre 2009 col titolo "Parla uno dei giudici che ha sollevato il caso: Perche' ricorro alla Corte per il reato di clandestinita'"] Al centro delle nuove polemiche sull'immigrazione vi e' la decisione della Procura di Agrigento, che nell'ambito di un processo in corso davanti al giudice di Pace della citta' dei Templi, contro 21 migranti clandestini sbarcati a Lampedusa, ha sollevato l'eccezione di legittimita' costituzionale chiedendo la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale. Il ministro dell'Interno Maroni (che ieri ha attaccato la Commissione europea: "Ha agito poco e male, lasciando ai singoli Paesi l'onere di gestire per conto loro la questione") e' intervenuto dicendo: "Il reato di immigrazione clandestina e' chiarissimo. Non puo' esistere che un magistrato dica che e' una legge incomprensibile e quindi la interpreti in un modo o nell'altro". Il ministro della Giustizia Alfano ha sostenuto: "Speriamo si limitino ad interpretare la legge e non ad eluderla". Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo che assieme al Procuratore di Agrigento, Renato Di Natale, ha formulato l'eccezione di costituzionalita' risponde cosi' al "Riformista": "La scelta legislativa ha comportato la criminalizzazione di una condizione che fino alla data di entrata in vigore della nuova norma era di competenza esclusiva dell'autorita' amministrativa. A partire da tale data, invece, tutti gli stranieri che varcano i confini italiani senza rispettare le norme in materia di ingresso nello Stato, nonche' tutti gli stranieri che sono presenti sul territorio nazionale senza essere autorizzati alla permanenza, non saranno piu' soltanto destinatari di provvedimenti amministrativi di espulsione o di respingimento, ma saranno altresi' denunciati per la nuova ipotesi contravvenzionale". Fonzo argomenta: "Noi riteniamo che in tal modo vi sia una violazione dei principi costituzionali di materialita' e offensivita' del diritto penale, nonche' di quelli di proporzionalita', ragionevolezza ed uguaglianza, ricavabili dagli articoli 3, 25 e 27 della Costituzione, dai quali deriva che il ricorso alla sanzione penale nel nostro ordinamento si ammette esclusivamente per la protezione di beni giuridici di rilievo costituzionale e solo come extrema ratio, quando cioe' lo scopo protettivo non possa essere raggiunto attraverso altri strumenti dell'ordinamento giuridico". Infine, sulle frasi polemiche dei ministri verso i giudici: "La separazione dei poteri deve valere per tutti, e ciascuno deve poter agire in serenita' e indipendenza". 9. UNA SOLA UMANITA'. MEO PONTE INTERVISTA GIAN CARLO CASELLI [Dal quotidiano "La Repubblica" del 27 settembre 2009 col titolo "Gian Carlo Caselli, procuratore di Torino: Abbiamo fatto ricorso senza bloccare i processi" e il sommario "Il mio ufficio ha sollevato l'eccezione di incostituzionalita' ma non ha mai accantonato i procedimenti in corso"] - Meo Ponte: Procuratore Caselli, il consigliere laico del Csm Gianfranco Anedda ha sollecitato l'apertura di una pratica per verificare se davvero la Procura di Torino rifiuta di applicare le nuove leggi sui clandestini. Lei che risponde? - Gian Carlo Caselli: Che sono grato al consigliere Anedda. Avro' cosi' modo di dimostrare documentalmente come il mio ufficio, anche mediante varie circolari, abbia sempre operato al fine di adempiere ai suoi doveri istituzionali. * - Meo Ponte: E come ha operato? - Gian Carlo Caselli: Approvata la legge che introduce il reato di clandestinita' abbiamo calcolato che sarebbe arrivata ai nostri uffici una gran quantita' di processi nuovi. Obbligatorio quindi organizzarsi al meglio per reggere l'urto, vista la cronica carenza di risorse degli uffici giudiziari. Ci si e' organizzati studiando la legge ed elaborando una serie di circolari. Otto per la precisione. All'inizio proiettando le previsioni sulle possibili ricadute della nuova legge sui carichi di lavoro degli uffici interessati. Poi precisando man mano e sempre meglio le direttive in attesa che "la macchina" arrivasse a pieno regime dopo la fine del periodo di sospensione feriale stabilito dalla legge per la celebrazione dei processi. La conclusione e' stata che tutti i processi relativi a clandestini sono stati e sono tutt'ora trattati. Non solo quelli a soggetti detenuti in carcere o nei Cie (prioritari) ma anche gli altri. Senza nessun accantonamento... * - Meo Ponte: La Procura di Torino pero' ha sollevato una questione di legittimita' costituzionale. - Gian Carlo Caselli: Di questo non posso parlare perche' la vicenda e' tutt'ora aperta e ho il rispetto piu' assoluto per chi deve giudicare. Dico pero' che per sollevare la questione, in base alla legge stessa, basta la "non manifesta infondatezza" delle eccezioni. La Procura di Torino ha individuato questa "non manifesta infondatezza" con sei pagine fitte di argomenti tecnico-giuridici. In altre parole abbiamo fatto semplicemente quello che l'ordinamento non solo consente ma, sotto certi profili, impone. Ora siamo in attesa della decisione del giudice di pace. * - Meo Ponte: E delle polemiche successive che ne pensa? - Gian Carlo Caselli: Tanto rumore per nulla. Resta fermo l'impegno della Procura di Torino per la sicurezza dei cittadini reprimendo qualunque reato commesso da italiani o "clandestini", i quali peraltro sono puniti in maniera piu' grave in forza della norma speciale dell'articolo 61/11 bis del codice penale non toccato dalla questione di legittimita' costituzionale. 10. UNA SOLA UMANITA'. ALBERTO GAINO INTERVISTA MARCELLO MADDALENA [Dal quotidiano "La Stampa" del 27 settembre 2009 col titolo "Non ci dia lezioni di diritto" e il sommario "E' inaccettabile dire cosa si deve fare nei processi"] - Alberto Gaino: Dottor Maddalena, Maroni vuol mettervi in riga e minaccia di far intervenire "altri giudici". Sostiene che il reato di clandestinita' e' cosi' chiaro che lo capiscono anche i bambini e che non e' interpretabile la sua applicazione. - Marcello Maddalena: Devo dare atto al ministro della Giustizia di aver dichiarato l'esatto contrario, puntualizzando che le leggi dello Stato non sono eludibili ma interpretabili da parte della magistratura. Ha ricordato che esistono equilibri istituzionali e prerogative costituzionali su cui poggiano i fondamenti della democrazia. Fra cui l'indipendenza della magistratura. * - Alberto Gaino: Maroni vi vuole soldatini ubbidienti. - Marcello Maddalena: Non e' mio costume mettermi a fare processi alle intenzioni, ma e' assolutamente inaccettabile interferire sui processi, dire dall'esterno, da parte di un potere che non ha questa prerogativa costituzionale, che cosa si puo' e non si deve fare nelle aule di giustizia. Inaccettabile, compresa la pretesa lezione di diritto. * - Alberto Gaino: Maroni sembra avere messo nel mirino le procure che hanno sollevato questioni di legittimita' costituzionale della legge sulla clandestinita', fra cui spicca quella di Torino, diretta dal suo successore, Gian Carlo Caselli, di cui oggi, lei, procuratore generale del Piemonte, e' il superiore gerarchico. - Marcello Maddalena: La Procura di Torino ha sempre esercitato correttamente l'azione penale. E' chiaro che, in sede di giudizio, se ritiene in coscienza di sollevare un'eccezione di costituzionalita' della specifica norma, ha il potere e il dovere di farlo. Se nei loro processi i singoli giudici riterranno di accoglierla si andra' alla Consulta, in caso contrario i dibattimenti proseguiranno. Nessuno ha bloccato un solo processo. * - Alberto Gaino: Ha inviato al ministero della Giustizia una nota per rispondere all'interpellanza del senatore Brigandi' (Lega) in cui da' atto del lavoro preparatorio - le circolari di Caselli - messe ora sotto accusa. - Marcello Maddalena: C'e' confusione su leggi e procedure, non si conoscono i fatti. Caselli ha emanato ben otto circolari, tese ad un solo scopo: applicare il reato di clandestinita' razionalizzando le nostre scarse risorse. Io stesso intervenni il 20 luglio con indicazioni per realizzare una pratica ragionevole tale da non affossare ne' la volontà del legislatore ne' i nostri uffici. * - Alberto Gaino: Lei solleva una questione di diritto: quando un presunto rapinatore o spacciatore di droga sia anche clandestino se ne chiede il giudizio per quel reato contestandogli l'aggravante della presenza irregolare in Italia introdotta l'anno scorso nel codice. - Marcello Maddalena: Secondo me, il principio giuridico per cui non si possono applicare due sanzioni per la stessa condotta e' un cardine dello Stato di diritto. Altrimenti la volonta' del legislatore potrebbe essere (in questo caso giustamente) tacciata di "accanimento persecutorio" nei confronti dei clandestini. 11. APPELLI. ASGI, ARCI, CGIL: LETTERA APERTA AL GOVERNO PER ESTENDERE E PROROGARE LA REGOLARIZZAZIONE DEI LAVORATORI STRANIERI [Dal sito dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (www.asgi.it)] L'Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione), l'Arci e la Cgil, pur manifestando la contrarieta' al sistema delle regolarizzazioni - in quanto occulta che la ragione principale dell'irregolarita' degli stranieri, e dunque la necessita' delle periodiche "sanatorie", deriva innanzitutto del rigido ed anacronistico sistema dei decreti flussi, insufficienti per l'entita' delle quote e che soprattutto pretendono l'incontro a distanza tra il datore di lavoro ed il lavoratore straniero - evidenziano il parziale fallimento della attuale regolarizzazione in corso nonche' l'illegittimita' e l'irrazionalita' delle sue condizioni. Secondo i dati del Ministero dell'interno, al 24 settembre sono state presentate 183.858 dichiarazioni di regolarizzazione, nonostante le stesse prudenti previsioni ministeriali si aggirassero intorno alle 300.000 (secondo stime delle Ong il numero e' ben superiore). Una delle ragioni di tale insuccesso e', senza dubbio, la paura dei datori di lavoro di avere comunque delle conseguenze negative a proprio carico, nel caso non vada a buon fine la regolarizzazione; paura frutto del clima terroristico creato dal Governo intorno all'immigrazione ma che deriva anche dal ambiguita' della legge con riguardo ad esse. Ma un'altra spiegazione e' certamente da rinvenirsi nelle irragionevolezza delle condizioni poste dalla legge n. 102/2009 di regolarizzazione, che pretende la denuncia e la prosecuzione di rapporti di lavoro domestico o di assistenza alla persona di almeno 20 ore settimanali presso un unico datore di lavoro, quando e' notorio che sono assai poche le famiglie italiane che possono permettersi un onere economico cosi' pesante, mentre e' assai piu' diffusa la realta' di singoli rapporti di lavoro, con un numero di ore limitato ma che si cumulano con altri. Forse il legislatore e il Governo hanno voluto una regolarizzazione solo per poche famiglie ricche, tralasciando di consentire anche alle altre, maggioritarie, una analoga possibilita' di mettersi in regola? Inoltre, e' irragionevole e contrario al principio di non discriminazione limitare la regolarizzazione al solo settore del lavoro domestico, non essendoci una ragione che giustifichi il vantaggio solo per quest'ultimo ed essendo questa limitazione contraria al principio di parita' di trattamento tra lavoratori previsto dall'art. 9 della Convenzione Oil n. 143/75 (ratificata e resa esecutiva con legge n. 158/1981), il quale favorisce anche la scelta di ogni Stato di concedere alle persone che risiedono o lavorano illegalmente nel Paese il diritto di rimanervi e di esservi legalmente occupate. Infine, risponde ad un approccio schiavistico subordinare la regolarizzazione alla sola volonta' del datore di lavoro, in contrasto con i principi costituzionali in materia di tutela del lavoro "in tutte le sue forme ed applicazioni" (art. 35 Cost.) e di dignita' del lavoratore (art. 36 Cost.). Pertanto Asgi, Arci e Cgil chiedono che il Governo emani subito un decreto-legge, che provveda a: 1) riformare l'art. 1-ter della legge n. 102/2009, estendendo a tutti i datori di lavoro e a tutti i lavoratori stranieri non in regola e privi di permesso di soggiorno, la facolta' di regolarizzare la propria posizione; 2) modificare l'art. 1-ter della legge n. 102/2009 consentendo che, per il lavoro domestico di sostegno e per il lavoro di cura alla persona, sia possibile regolarizzare anche gli stranieri che svolgono contestualmente piu' rapporti di lavoro a tempo parziale; 3) prorogare il termine per accedere alla regolarizzazione. 25 settembre 2009 ===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 52 del 28 settembre 2009 Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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