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Minime. 920
- Subject: Minime. 920
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 22 Aug 2009 01:04:38 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 920 del 22 agosto 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Ogni volta 2. Peppe Sini: Non e' folklore, e' il "doppio stato" nazista che sovverte la repubblica democratica 3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 4. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 5. Cosa fare 6. Alessandro Braga: L'orgia razzista dei sindaci leghisti 7. Per la messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord 8. Comitato organizzatore dell'ottava Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico: Auguri per l'inizio del Ramadan 9. Dello studio della nonviolenza 10. Letture: Marco Aime, La macchia della razza 11. Letture: Bianca Guidetti Serra, Bianca la rossa 12. Letture: Birgitta Trotzig, Nel fiume di luce 13. La "Carta" del Movimento Nonviolento 14. Per saperne di piu' 1. LE ULTIME COSE. OGNI VOLTA Ogni volta che cedi al male hai ceduto al male per sempre. 2. EDITORIALE. PEPPE SINI: NON E' FOLKLORE, E' IL "DOPPIO STATO" NAZISTA CHE SOVVERTE LA REPUBBLICA DEMOCRATICA Si commette oggi da parte di molti nei confronti del colpo di stato razzista del governo Berlusconi e della Lega Nord lo stesso errore che si commise a lungo nei confronti dei nazisti: di derubricare a brutali eccessi di una condotta rozza e di costumi pittoreschi quelli che sono infami, scellerati, abominevoli crimini contro l'umanita'. Si commette oggi da parte di molti lo stesso errore di non prender sul serio per cio' che realmente sono i ripugnanti proclami criminali, le infami istigazioni a delinquere, l'atroce apologia di reato, le efferate misure amministrative e i criminali dispositivi legislativi intesi ad espropriare di ogni diritto degli esseri umani innocenti, ad umiliare, ferire, opprimere in forme barbare e fin letali persone che non hanno fatto alcun male. Si commette oggi da parte di molti lo stesso errore di non prender sul serio per cio' che realmente e' la concreta scientifica totalitaria criminalizzazione e persecuzione di milioni di persone innocenti. Il colpo di stato nazista in Italia prende corpo cosi': con un duplice movimento dall'alto e dal basso: dal basso, con le delibere di amministratori locali crudeli e imbecilli oltre ogni misura; dall'alto, con le leggi ad hoc del grande eversore piduista e dei suoi sodali neofascisti, razzisti e mafiosi. E si sta svuotando ed assassinando la democrazia e lo stato di diritto con la tecnica che fu dei nazisti, quella del "doppio stato" hitleriano indagata e denunciata da Ernst Fraenkel, quella che Hannah Arendt notomizzo' nei suoi capolavori. * Cio' che vedo e non posso tacere La maggior parte degli italiani indigeni neppure si accorge che e' in corso nel nostro paese una spaventosa persecuzione razzista: che milioni di persone oneste e del tutto innocenti - ed anzi: spesso benemerite e degne di essere ringraziate e portate ad esempio di civile e generoso condursi - stanno subendo in Italia l'apartheid, lo schiavismo, ogni sorta di sfruttamento e di umiliazioni, la vera e propria caccia all'uomo, l'incarcerazione senza processo e la deportazione. Diversi dei miei amici immigrati, tra cui persone eccellenti, che fino a poco tempo fa mi capitava di incontrare in piazza per fare quattro chiacchiere, adesso si nascondono. Sono costretti a nascondersi per sottrarsi alla persecuzione. A qualche chilometro da casa mia vengono denunciati ed arrestati lavoratori immigrati solo perche' la notte si riparano dormendo in un capannone nei pressi dei campi di pomodori in cui lavorano in condizioni di supersfruttamento. A un orrore come quello dei campi di concentramento in cui persone che non hanno commesso alcun male vengono chiuse in gabbia per 180 giorni filati, quasi solo le vittime medesime trovano la forza di opporsi e protestare, pur sapendo di rischiare rappresaglie crudelissime e fin omicide. Mentre la quasi totalita' degli italiani non ha nulla da ridire su questa immane oscena Guantanamo sparsa per la penisola, ed anzi vi e' chi propone di aprire ancora altri campi di concentramento. * Un dialoghetto Ai miei amici della pubblica amministrazione e delle forze dell'ordine della citta' in cui vivo che incredibilmente numerosi in questi giorni mi chiedono cosa devono fare di fronte a tanto orrore che suscita in loro un penoso, sincero, drammatico conflitto di coscienza (sembrera' strano, ma lo chiedono a me, che dal secolo scorso non ho piu' incarichi pubblici; lo chiedono a me e non al sindaco, al questore, al prefetto: e forse sindaco, questore e prefetto dovrebbero riflettere sul motivo per cui questo accade), dico con decisione di astenersi dal fare cose di cui si vergognano, gli dico di rispettare la legge secondo la gerarchia delle leggi, e la prima e principale - mater et magistra - delle leggi italiana e' la Costituzione della Repubblica Italiana, e giacche' le misure razziste, schiaviste e squadriste del cosiddetto "pacchetto sicurezza" sono incostituzionali ed antigiuridiche, esse non vanno applicate perche' illegali, perche' criminali, perche' fasciste, e chi le applica si rende complice del colpo di stato, traditore della Repubblica cui ha giurato fedelta'. Mi dicono: "E col ministro come la mettiamo?". Rispondo: "Sappiamo tutti che per questo ignobile crimine quel ministro finira' in galera cinque minuti dopo che sara' finito in galera il presidente del consiglio dei ministri, e sappiamo tutti che il presidente del consiglio dei ministri non appena non godra' piu' dell'impunita' per le sue malefatte ci finira' eccome in galera, e che poi butteranno la chiave. E quando i golpisti oggi al governo saranno messi in condizione di non piu' nuocere, e saranno stati condannati in tribunale alla giusta punizione per gli scellerati delitti loro, allora anche nei loro confronti saremo pietosi, e ci batteremo perche' siano ammessi alla misura alternativa del rendere un servizio sociale ai migranti che da governanti a tal punto perseguitarono". "Scherzi?". "No". * "Insorgere per risorgere" Dovremmo erigere le barricate contro il colpo di stato razzista, e invece il dibattito politico e' occupato dalle squallide avventure galanti mercenarie, dalle squallide boutades di gentaglia che a un dipresso non ha mai aperto un libro ed oggi delibera le leggi dello stato, dai deliri razzisti di pubblici amministratori hitleriani che in un paese civile sarebbero gia' in galera. Dovremmo erigere le barricate contro il colpo di stato razzista, e invece i mass-media che narcotizzano giorno e notte la nostra gente fingono che non esista. Dovremmo erigere le barricate contro il colpo di stato razzista, e invece la quasi totalita' del ceto dei burocrati e dei privilegiati che pur pretende di dirsi democratico, solidale, pacifista, antirazzista, onlussino ed ongino, eccetera eccetera, continua a rimirarsi l'ombelico. Dovremmo erigere le barricate contro il colpo di stato razzista. E almeno noi facciamolo, dunque. Chiamiamo tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni e le organizzazioni democratiche, tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana all'insurrezione nonviolenta in difesa della legalita' e dell'umanita'. Chiamiamo all'insurrezione nonviolenta in difesa della verita' e della giustizia. Chiamiamo all'insurrezione nonviolenta in difesa della Costituzione e della Repubblica. "Insorgere per risorgere" era il motto di "Giustizia e liberta'" nella lotta per la patria e per l'umanita' contro la barbarie nazifascista. * Quid agendum In questo contesto, tra le cose che siamo facendo la piu' importante e' la campagna degli esposti contro il colpo di stato razzista: presentiamoli a tutte le magistrature ed a tutte le istituzioni, facciamone la base di un consapevole e responsabile movimento di massa del popolo italiano che vuole difendere la civilta' e l'umanita', la democrazia e l'ordinamento giuridico, la dignita' propria ed altrui. Questa e' la prima e decisiva cosa, quella a contribuire alla quale chiamiamo tutti coloro che ci leggono. Poi tra le cose che stiamo facendo ad esempio qui a Viterbo - come ho gia' scritto sopra - stiamo anche cercando di convincere (con colloqui pubblici e diretti, e sulla base di ineccepibili ed irrefutabili argomenti giuridici) gli operatori, i funzionari e i dirigenti degli organi dello stato preposti ad applicare le illegali misure razziste del cosiddetto "pacchetto sicurezza" (ed anche gli amministratori locali) ad attenersi scrupolosamente al dettato costituzionale ed al giuramento di fedelta' alla Costituzione e alla Repubblica Italiana che hanno implicitamente od esplicitamente prestato come precondizione per il loro incarico, ed a rendere quindi immediatamente ineffettuali quelle illegali misure razziste e squadriste palesemente incostituzionali ed antigiuridiche, nelle more dell'iter che porti alla loro abrogazione per pronunciamento della Corte Costituzionale o per nuova deliberazione del Parlamento. E tra le cose che stiamo facendo c'e' anche l'aiuto materiale diretto e personale alle vittime innocenti perseguitate: un posto per dormire, due soldi per campare, un pasto caldo, un luogo protetto, un volto e una voce amica, una consulenza gratuita, un'indicazione utile per accedere a diritti e servizi, per trovare altre persone non dimentiche della propria ed altrui umanita'. C'e' bisogno anche di questo. E sempre tra le cose che stiamo facendo c'e' anche diffondere l'informazione sulla sanatoria di settembre per colf e badanti, che non e' la panacea ma intanto puo' sottrarre alla persecuzione immediata alcune centinaia di migliaia di persone. E ancora: l'invito, a chiunque ne abbia la possibilita', ad assumere - anche con orari assai ridotti - e mettere in regola persone che cosi' potranno essere salvate dalla criminalizzazione. E infine e soprattutto: premere affinche' siano abrogate al piu' presto le misure razziste, schiaviste e squadriste; premere affinche' siano aboliti i campi di concentramento; premere affinche' cessino le deportazioni (e cessi l'omissione di soccorso mostruosamente "legittimata" dal criminale governo golpista, omissione di soccorso corresponsabile delle stragi in mare). Non si tratta solo di salvare milioni di innocenti dalla persecuzione razzista: si tratta anche di salvare la democrazia, il diritto, la civilta', le nostre comuni liberta', la nostra qualita' medesima di esseri umani. Dateci una mano. 3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 4. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 5. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 6. UNA SOLA UMANITA'. ALESSANDRO BRAGA: L'ORGIA RAZZISTA DEI SINDACI LEGHISTI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 20 agosto 2009 col titolo "Lega Nord. E vicino a Bergamo il sindaco vieta le 'kebabberie'"] Marcia a ranghi serrati l'esercito leghista. Non e' piu' quello dei "trecentomila pronti coi fucili a scendere dalla val Brembana" e non ha proiettili che "costano solo trecento lire" come una volta. Ma spara ancora, eccome. Dai "soldati semplici" in camicia verde allo "stato maggiore" in giacca e cravatta, da che e' scoppiato il caldo non c'e' stato un solo padano a starsene zitto. Passando ad agire concretamente. Perche' se l'obiettivo e' unico, difendere "l'identita' padana" dalla presunta "invasione straniera" e contemporaneamente alzare la posta con gli alleati del Popolo della liberta' in vista del grande braccio di ferro autunnale all'interno del centrodestra, quando si iniziera' la discussione vera e propria sui candidati governatori delle Regioni del Nord, al voto la prossima primavera, la tattica utilizzata e' duplice. Da un lato ci sono i "generali" con le loro sparate altisonanti. Umberto Bossi che attacca l'inno di Mameli chiedendo che venga sostituito con "Va' pensiero". Roberto Calderoli che sotto il caldo sole ferragostano sventola i fogli della - al momento fantomatica - riforma per l'introduzione dell'insegnamento obbligatorio dei dialetti nelle scuole. Di nuovo il Senatur e la sua battaglia sulle gabbie salariali, stipendi differenziati a seconda del potere di acquisto nelle varie zone d'Italia. O la proposta di fare un test di "cultura regionale" agli insegnanti. E ancora, il ministro dell'agricoltura Luca Zaia che, dopo essersi inventato a Natale il "boicottaggio dell'ananas", ai primi di luglio ha lanciato l'idea di sottotitolare in dialetto le fiction trasmesse sulla televisione pubblica. Tutta roba buona a far parlare di se', a dare un contentino al popolo padano, preoccupato per la eccessiva "ministerializzazione" dei suoi capi. Mica puoi sparare ad alzo zero contro "Roma ladrona" e poi startene in Transatlantico a divertirti. Cosi', bastano due o tre sparate al momento giusto, e tutti contenti: il popolo che puo' brindare con grossi boccali di birra padani a Pontida, i capi che possono far pesare con chi di dovere la loro popolarita', magari cercando di ottenere il governo del tanto agognato Lombardo-Veneto. Dall'altro lato ci sono invece i "soldati semplici", gli amministratori locali padani. Che, alle parole, preferiscono i fatti. E allora dove possono, dove hanno un po' di potere, lo esercitano. Ovviamente contro i diversi, quali essi siano, e sempre e solo "in difesa della padanita'". Ecco allora che, come funghi, spuntano i vari divieti leghisti, che ormai costellano tutto il nord Italia. A Capriate San Gervasio, un paesotto in provincia di Bergamo, proprio al confine con quella milanese, il sindaco del Carroccio (dal nome poco padano, ma tempra celodurista doc) insieme alla sua giunta ha deciso che nelle vie del centro cittadino non ci potranno piu' essere kebabberie. E lo ha scritto nero su bianco, in una delibera. Senza neanche preoccuparsi di "annacquare" un po' il suo razzismo. No, no, proprio cosi': vietate "kebabberie e simili". Nessun problema invece per pub, ristoranti e gelaterie, purche' gestiti da autoctoni ovviamente. A Varallo invece, in provincia di Vercelli, il primo cittadino e deputato leghista ha vietato l'uso del burkini con un'ordinanza ad hoc. Le donne musulmane non lo potranno indossare ne' nelle piscine comunali ne' in riva ai fiumi e ai torrenti affollati di bagnanti. In caso di trasgressione della norma, dovranno pagare una multa di 500 euro. E ha giustificato cosi' la sua decisione: "Non dobbiamo inchinarci rispettosi verso usanze e atteggiamenti che non sono propri della nostra civilta'. Non dobbiamo per forza essere sempre tolleranti! Proviamo ad immaginare il bagno di una donna occidentale in bikini in uno dei loro paesi, la conseguenza potrebbe essere la decapitazione, il carcere o l'espulsione". E se a qualcuno non piace la sua idea, pazienza, "che si immerga nella sua vasca da bagno". 7. INIZIATIVE. PER LA MESSA FUORILEGGE DELL'ORGANIZZAZIONE RAZZISTA DENOMINATA LEGA NORD [Riproponiamo il seguente appello] Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Senato della Repubblica Al Presidente della Camera dei Deputati Oggetto: Richiesta di iniziativa per la messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord Egregi Presidenti, ci rivolgiamo a voi come massime autorita' dello Stato per richiedere un vostro intervento al fine della messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord. Tale organizzazione, che pur essendo assolutamente minoritaria nel Paese e' riuscita ad ottenere nel governo nazionale l'affidamento di decisivi ministeri a suoi rappresentanti, persegue e proclama una politica razzista incompatibile con la Costituzione della Repubblica Italiana, con uno stato di diritto, con un ordinamento giuridico democratico, con un paese civile. Ritenendo che vi siano i presupposti per un'azione delle competenti magistrature che persegua penalmente sia i singoli atti e fatti di razzismo, sia l'azione organizzata e continuata e quindi l'associazione a delinquere che ne e' responsabile, con la presente chiediamo un vostro intervento affinche' si avviino le procedure previste dalla vigente normativa al fine della messa fuorilegge dell'organizzazione razzista denominata Lega Nord e della punizione ai sensi di legge di tutti gli atti delittuosi di razzismo da suoi esponenti promossi, commessi, istigati o apologizzati. Con osservanza, Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 27 febbraio 2009 8. UNA SOLA UMANITA'. COMITATO ORGANIZZATORE DELL'OTTAVA GIORNATA ECUMENICA DEL DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO: AUGURI PER L'INIZIO DEL RAMADAN [Dal Comitato organizzatore dell'ottava Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico (per contatti: www.ildialogo.org) riceviamo e diffondiamo] Auguri ai musulmani per l'inizio del Ramadan 1430 Cari fratelli e gentili sorelle, in occasione dell'inizio del Ramadan 1430 vi porgiamo i nostri auguri piu' sinceri e fraterni. Sono oramai diversi anni che il vostro Ramadan si svolge in Italia in un periodo di sempre piu' grave tensione nei confronti dei musulmani e dei migranti in genere. Anche quest'anno e' stato caratterizzato da ripetuti e sempre piu' gravi episodi di razzismo e di islamofobia. Il tentativo e' quello di scaricare sui migranti, sulle parti piu' deboli della nostra collettivita' nazionale e sulla comunita' musulmana in particolare i costi di una crisi economica e politica mondiale sempre piu' grave. Ma la storia ci insegna che nessuna legge e nessun governo hanno mai potuto fermare le migrazioni, soprattutto quelle che, come oggi accade, nascono da profondi squilibri socio-politici mondiali che hanno dato luogo alla guerra che insanguina il mondo dal tragico 11 settembre del 2001. Non ci sono leggi che possano farlo, non lo hanno fatto le leggi razziali del regime fascista e nazista negli anni '30, non lo ha fatto la legge Bossi-Fini del 2002, non lo fara' la legge voluta dal ministro Maroni e che e' entrata in vigore lo scorso otto agosto. "Siamo tutti migranti", abbiamo scritto nel nostro appello per la ottava giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2009, invitando tutte le comunita' cristiane e musulmane a confrontarsi sul tema del "raccontarsi la vita", mettendo in comune le reciproche esperienze di migranti, perche' anche il popolo italiano e' stato ed e' ancora un popolo di migranti. Proprio l'otto agosto, data di entrata in vigore della legge Maroni, e' la data simbolo delle tragedie a cui sono andati incontro i migranti italiani come quella di Marcinelle in Belgio nel 1956, quando moltissimi minatori italiani, che vivevano e lavoravano in condizioni terribili, morirono in una miniera. Ben altra legge avrebbe dovuto entrare in vigore in quella data. Ed e' proprio la nostra comune storia di migrazioni che risalgono ai tempi dei patriarchi, a cominciare da Abramo che parti' da Ur dei Caldei, alla migrazione del Profeta Muhammad che da La Mecca si trasferi' a Medina, alla migrazione dei primi seguaci di Gesu' da Gerusalemme in tutte le citta' dell'allora Impero Romano, e a quelle piu' recenti, che ci da' la certezza che nessun gretto e miope progetto repressivo e razzista potra' avere mai successo. Le sofferenze di oggi diventeranno presto solo un triste ricordo. Siamo certi, perche' conosciamo la coerenza e l'estrema correttezza dei musulmani italiani, che saprete utilizzare questo tempo di grazie che e' il Ramadan per proseguire sulla via del superamento di tutto il male che viene fatto nei vostri confronti opponendo ad esso la pazienza e la tenacia del bene, la gioia e l'amicizia che dal bene promana, superando le divisioni esistenti sia fra i musulmani sia fra i cristiani, i non credenti e fra i credenti di altre fedi. Buon Ramadan karim. Con un fraterno saluto di shalom, salaam, pace Il Comitato organizzatore dell'ottava Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico Giovedi' 20 agosto 2009 * Il sito di riferimento della Giornata e' www.ildialogo.org Nel sito sono disponibili tutte le notizie, gli appuntamenti, gli interventi ed i materiali per la giornata, la locandina per l'ottava Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2009, il modulo per aderire, l'elenco delle riviste e associazioni che finora hanno promosso e sostenuto la Giornata, il testo completo dell'appello. 9. RASOIATE. DELLO STUDIO DELLA NONVIOLENZA Lo studio della nonviolenza non e' la nonviolenza. La chiacchiera sulla nonviolenza non e' la nonviolenza. La nonviolenza e' solo la lotta nonviolenta. La lotta nonviolenta che ad ogni oppressione e ad ogni menzogna si oppone. La lotta nonviolenta per un'umanita' di persone libere ed eguali in diritti per un'umanita' solidale e responsabile. La lotta nonviolenta per la difesa della biosfera che e' l'unica casa di tutti. Per la verita' che libera e che salva. 10. LETTURE. MARCO AIME: LA MACCHIA DELLA RAZZA Marco Aime, La macchia della razza. Lettera alle vittime della paura e dell'intolleranza, Ponte alle Grazie - Adriano Salani Editore, Milano 2009, pp. 96, euro 8. Scritto in forma di lettera a un bambino rom, un breve saggio sulla violenza razzista che torna oggi in Italia. (Dispiace qualche distratto refuso che i lettori correggeranno da se' - ad esempio a p. 57 il nome corretto naturalmente e' Rosa Parks). 11. LETTURE. BIANCA GUIDETTI SERRA: BIANCA LA ROSSA Bianca Guidetti Serra (con Santina Mobiglia), Bianca la rossa, Einaudi, Torino 2009, pp. VI + 270, euro 17,50. L'autobiografia di una delle nostre maggiori maestre. Un libro che vivamente, vivamente raccomandiamo. 12. LETTURE. BIRGITTA TROTZIG: NEL FIUME DI LUCE Birgitta Trotzig, Nel fiume di luce. Poesie 1954-2008, Mondadori, Milano 2008, pp. XXVI + 262, euro 13. A cura e con un'introduzione di Daniela Marcheschi il volume presenta con testo originale a fronte una rappresentativa silloge dell'opera poetica dell'autrice svedese nata a Goteborg nel 1929. Quasi esclusivamente in lasse di prosa lirica, i testi qui inclusi non consentono una lettura frettolosa: se vuoi leggerli, devi farlo con pazienza, esercitando l'arte del silenzio e dell'attesa, finche' sopraggiunga l'illuminazione, e la visione si faccia infine nitida e aggettante, la voce che pareva opaca e spenta infine come fiamma si ravvivi. 13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 14. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 920 del 22 agosto 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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