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Voci e volti della nonviolenza. 333
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 333
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 15 May 2009 10:07:47 +0200
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 333 del 15 maggio 2009 In questo numero: 1. Dal settembre 2005 al maggio 2006 2. Le litoti di Strambotto 3. Osvaldo Caffianchi: Tra Perugia e Assisi 4. Omero Dellistorti: La nonviolenza difficile 5. Luciano Bonfrate: Week-end a Lampedusa 6. Un crimine 7. Per Marco Mariani, educatore 8. Mauro Otello Fenedisci: Del diffidar sincero l'elogio breve e acre 9. Luciano Bonfrate: I morti di Bengasi 10. Osvaldo Caffianchi: La scuola dello stupro 11. Luciano Bonfrate: Anna Moffo 12. Dove 13. Laconio Magnaserpi: Non esiste piu' 14. Osvaldo Caffianchi: Primo maggio 15. L'unico modo di rendere omaggio alle persone uccise 16. Osvaldo Caffianchi: Sul torpedone 17. Osvaldo Caffianchi: Portando tutto a casa 18. Luciano Bonfrate: Di noi vegliardi il privilegio e' questo 19. L'alternativa 20. Piccola prosa sul che fare tutti 1. EDITORIALE. DAL SETTEMBRE 2005 AL MAGGIO 2006 Riproduciamo di seguito alcuni testi in versi - o quasi - apparsi sul notiziario tra il settembre 2005 e il maggio 2006. Abbamo omesso vari testi che abbiamo gia' riproposto altre volte, ad esempio tutti quelli della campagna a sostegno del referendum brasiliano contro il commercio delle armi. Il quart'ultimo testo e' un bilancio della campagna che ideammo e conducemmo - trovando solidarieta' vastissime - per proporre alla presidenza della Repubblica una prestigiosa figura di partigiana e femminista amica della nonviolenza; quella carica fu poi lottizzata more solito, e quella persona pochi mesi dopo non seppe opporsi alla prosecuzione della partecipazione militare italiana alla guerra afgana, non seppe difendere l'articolo 11 della Costituzione. Gli ultimi due testi furono parte dell'impegno anche del nostro foglio a sostegno della sorella di Paolo Borsellino, Rita, come candidata del movimento antimafia alla presidenza della Regione Sicilia; l'esito del voto fu negativo: venne rieletto presidente l'avversario, quel Cuffaro su cui poi la magistratura si pronuncio' con sentenza di primo grado di condanna a 5 anni di reclusione nonche' all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, e che fu quindi costretto a dimettersi (ma siede oggi nel Senato della Repubblica - e se non e' un segno dei tempi questo...). 2. LE LITOTI DI STRAMBOTTO Parlano ancora, sempre, gli assassini. Gli assassinati non possono piu'. Ed alla logorrea che ancor sgocciola sangue almeno io non voglio dare ascolto. 3. OSVALDO CAFFIANCHI: TRA PERUGIA E ASSISI Tra Perugia e Assisi lunga e' la strada, la parola un dono fragrante, tesa una mano unisce persone, trattiene pensieri, ricorda il futuro. Da schiudere ancora. E tu non uccidere piu'. Tra Perugia e Assisi traendo lor passi Aldo e Chiara e Francesco e Virginia la maestra britanna van ragionando come sconfiggere il fascismo ancora. E tu non uccidere piu'. 4. OMERO DELLISTORTI: LA NONVIOLENZA DIFFICILE Amo la nonviolenza difficile. Quella facile, non e' la nonviolenza. La nonviolenza e' lotta come amore. Solo nel cuore del dolore esiste riscatta solo chi ha da esser riscattato. Sa che domani tutto e' da rifare ma intanto oggi tu contrasta il male ma intanto oggi riconosci i volti e reca aiuto e resistenza ancora. La nonviolenza sa che tutto e' assenza ma in questo lampo che chiamiamo vita tutta per tutti una felicita' e' possibile. E dunque portala e donala dunque. Mio buon Giacobbe, mia buona Sulamita. 5. LUCIANO BONFRATE: WEEK-END A LAMPEDUSA Vi accade quello che tutti gia' sappiamo vi accade quello che accade in ogni campo. Tu ti commuovi solo quando tocca a uno della nostra nazionale a uno che frequenta il bar del vicolo a uno che si e' visto alla tivu'. Ma li' ogni giorno l'orco trita vite una vi langue sterminata umanita' se tu non abolisci i campi, i campi aboliranno l'umanita' intera. * "E adesso un poco di pubblicita'" gracchia lo schermo, e la rivista alterna al bieco orrore le pagine ammiccanti di donne denudate esposte merce. Sottile rutilante patinato specchio traslucido di molte infamie. Plurimo orrore, nell'indifferenza che quell'orrore stabilizza e duplica, che quell'orrore origina e propaga. 6. UN CRIMINE Il Senato della Repubblica ridotto a bivacco di manipoli. La Costituzione fatta a pezzi da un'orda di barbari. I martiri della Resistenza assassinati la seconda volta. 7. PER MARCO MARIANI, EDUCATORE Cosi' trascorre questa notte oscura che passo dopo passo nel deserto verso il nulla dell'orco s'infutura la nostra carovana, ed alcun serto lenira' mai il dolore della dura penosa traversata, e senza merto l'artiglio della morte strappa e fura le vite nostre ad una ad una, il certo inesorabile comune fato della piu' lieve foglia e del piu' carco di ansie e glorie spirto umano, dato questo ci fu dei giorni al breve arco termine, e la bellezza del creato. Addio per sempre buon amico Marco. 8. MAURO OTELLO FENEDISCI: DEL DIFFIDAR SINCERO L'ELOGIO BREVE E ACRE Non ti fidare mai di chi possiede un'automobile non ti fidare mai di chi a cuor nobile si atteggia. Non ti fidare di chi si commuove quando lo dice la televisione, non ti fidare di chi cose nuove proclama e intanto aspira a una pensione, una prebenda, un finanziamento. non ti fidare di chi ha sempre un commento pronto per l'uso ed un vestito adatto, non ti fidare di chi gioca a dar di matto e di chi mai emette un sol lamento: non ti fidare di chi e' salito su un aereo. Non ti fidare di nessun nunzio sidereo, non ti fidare di chi indossa la divisa di prete, di affarista o generale o di liberatore o in altra guisa: ogni divisa porta sempre male. Non ti fidare di chi non ha una scheggia piantata nel petto che sanguini ancora. Ed ogni imperio vada alla malora. 9. LUCIANO BONFRATE: I MORTI DI BENGASI Vorrei saperne i nomi dei morti di Bengasi. Vorrei che si piangesse su ogni assassinato. Vorrei che gli assassini ed i provocatori venissero per sempre disarmati. 10. OSVALDO CAFFIANCHI: LA SCUOLA DELLO STUPRO Sono un uomo ormai vecchio, so bene che si dice nei bar, nelle caserme, dal barbiere, nelle officine, nei bagni dei maschi di fabbriche e scuole. E lo so che un fascista e' in agguato dentro il pozzo nel cuore di ogni uomo, so che lotta interiore si duri a combattere il mostro che hai dentro. Che nessuno ad ingenuo si atteggi: dalle pagine dei quotidiani degli annunci dalle molte a ai fumetti ai programmi notturni delle televisioni private so che merce, che ideologia vien spacciata e com'essa percuote e da' forma alle menti e prepara l'ora e il morso del lupo. So dai tempi tebani e di Ilio quali orrori nasconda la casa e protervi quali orchi nel chiuso dietro l'uscio domestico affilino i coltelli che hanno per denti. Queste cose le so e so che e' mio dovere contrastarle con tutte le mie forze senza requie. Ma so anche che a questo le leggi devono essere intese: a salvare le persone, i corpi, il convivere nel rispetto dell'umanita' di tutti nel rispetto dell'umanita' tutta incarnata in ogni persona. E nell'ora in cui l'ermellino da' man forte all'artiglio del drago ecco anch'io me ne indigno, e ne grido con lo strazio la rabbia l'orrore che ti toglie il respiro e la voce. Chi plaude agli assassini e' un assassino, chi insulta le vittime e' complice del carnefice, chi trova argomenti a favore di chi stupra di chi stupra si fa mentore e mandante, ed offusca e contamina il mondo e di nuovo l'umanita' annienta. E di essere un uomo hai vergogna. 11. LUCIANO BONFRATE: ANNA MOFFO Ricordi, quando il canto era canto e noi eravamo giovani e la vita lucente. A quel tempo tutti amavamo Anna Moffo. Io la ricordo Serpina in quel trattato magno di dialettica di storia e coscienza di classe, d'interpretazione (ironica e capovolta - diderotiana, certo) dei sogni avanti lettera, ed insieme smascheramento della complicita' tra patriarcato e rendita, il potere del capitale che tutto aliena e rompe. Quanto mi sono interrogato, e ancora continuo a interrogarmi su quel gioco, tragico gioco, e quel muto Vespone, e doppia e tripla l'ansia e la passione in uno specchio e come per enigma di Oberto che non sa pensare a se'. E quella voce di cristallo e argento che era di Anna Moffo reco incisa nel cuore come acqua che scintilla e limpida la luna che rischiara. 12. DOVE Dove si comincia col mentire si finisce con l'uccidere. 13. LACONIO MAGNASERPI: NON ESISTE PIU' Non esiste piu' la politica estera, esiste solo la politica internazionale. Una e' l'umanita', ciascuno e' responsabile di tutto. 14. OSVALDO CAFFIANCHI: PRIMO MAGGIO E' il giorno della lotta degli oppressi. E' il giorno della gioia che verra'. E' il giorno del ricordo del dolore e dell'amore e della lotta per il pane, per la giustizia e per la liberta'. E' il giorno in cui si scuote dal servaggio questa internazionale futura umanita'. E' il primo maggio. 15. L'UNICO MODO DI RENDERE OMAGGIO ALLE PERSONE UCCISE E' non uccidere piu'. Mettere la guerra fuori dalla storia. Cessare di produrre le armi. Abolire gli eserciti. A tutti gli esseri umani riconoscere tutti i diritti umani. 16. OSVALDO CAFFIANCHI: SUL TORPEDONE "Quando lo stato si prepara a uccidere si fa chiamare patria" (Friedrich Duerrenmatt) Non disturbatelo il manovratore: di avere la tivu' siate contenti mangiate merendine, e dopo i denti lavateli con cura, per favore. E' poco fine emettere lamenti mentre vi governiam con tanto ardore: non lo vedete il nostro gran pallore? soffriamo tanto anche noi prominenti. Votaste, no? e allora non scocciate che' a noi un gran lavoro adesso incombe di governare e tra le mareggiate la nave dello stato, e tra le tombe le bare delle genti assassinate. Taccian le voci, e squillino le trombe. 17. OSVALDO CAFFIANCHI: PORTANDO TUTTO A CASA Ci disse una volta il nostro buon maestro di retorica Juan de Mairena: "Vosotros debeis hacer politica, aunque otra cosa os digan los que pretenden hacerla sin vosotros, y, naturalmente, contra vosotros. Solo me atrevo a aconsejaros que la hagais a cara descubierta..." (cosi' in Antonio Machado, Juan de Mairena - citiamo dall'edizione curata da Jose' Maria Valverde per i Clasicos Castalia, Madrid 1987, p. 109). E' stato bello in queste settimane che tante e tanti abbiano provato il desiderio buono come il pane di voler Lidia a capo dello Stato e non son state le lor voci vane. E ne' il silenzio di quel degradato del mondo gran teatro e di panzane inesauribil fabbrica, o il beato torpido non vedere e non sentire di chi gia' si e' ridotto all'obbedienza del cortigiano al seguito del sire rilevano alcunche'. La nonviolenza da se' sa aprir cammino al suo buon ire, serena persuasione e gaia scienza. 18. LUCIANO BONFRATE: DI NOI VEGLIARDI IL PRIVILEGIO E' QUESTO Di noi vegliardi il privilegio e' questo, e il maleficio: di saper gia' tutto. Conoscer quanti del governo lesto gia' complici del falso, il malo, il brutto furono dianzi, e ancora - triste e mesto facile vaticinio - un tosco frutto daranno. E quello che per disonesto ambire meno' guerra e stragi e lutto depose immenso su genti indifese, e quello che del grande corruttore fu mentore e usignolo e gran dottore, e quel che del mafioso fu aquilotto, e quello che nell'anno novantotto riapriva i lager qui nel bel paese. 19. L'ALTERNATIVA Non siamo noi che sosteniamo Rita e' Rita che sostiene la speranza nostra e di tutti di farla finita con le catene, il raffio e la mattanza. Non e' per la Sicilia bella e ardita ne' solo per l'Italia o piu' gran stanza che la mafia dev'essere abolita: e' per l'umanita', che muore o avanza. Non e' ora questa in cui ci si trastulla non e' ora di lazzi o luminarie: la lotta e' fra il diritto e la barbarie, la lotta e' tra resistere o schiantarsi, la lotta e' tra restare umani o farsi ancora cuoio, sassi, ombre, nulla. 20. PICCOLA PROSA SUL CHE FARE TUTTI Nel poco tempo che rimane ancora ciascun or faccia quello che sa fare per contrastare ancora il malaffare per far cessare infine la malora. Ogni persona parli, e' questa l'ora di persuadere tutte e tutti a dare un voto che le vite puo' salvare un voto che ti libera e ti onora. E la persona che vive lontana alla memoria il volto si richiami di chi conosce in terra siciliana gli scriva, gli telefoni, lo chiami per dirgli: sii la mano che risana, invera tu il mondo come l'ami. ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 333 del 15 maggio 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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